Chiesa dei Santi Severino e Sossio – Cappella Medici di Gragnano

Storia e descrizione
interno chiesa santi severino e sossio
La cappella, che si trova all’interno dell’antisagrestia, fu commissionata da Camillo de’ Medici, esponente della nota famiglia fiorentina presente nel territorio di Gragnano a partire almeno dal XIII secolo. I lavori cominciarono intorno al 1590 e si protrassero fino al 1600. come attestato dall’epigrafe sottostante il sepolcro dello stesso Camillo de’ Medici, realizzato dallo scultore napoletano Girolamo D’Auria.
La cancellata in ottone che anticipa la cappella venne costruita nel 1599 dal modenese Martino de Rossi, mentre l’interea decorazione mormorea con intarsi policromi venne realizzata da Fabrizio di Guido. Sul fondo, a dominare l’altare maggiore, troviamo la Madonna col Bambino con i Santi Benedetto, Mauro e Placido, opera di Fabrizio Santafede del 1593. Sulla volta, invece, troviamo, incastonati tra le decorazion, quattro dipinti di Belisario Corenzio, raffiguranti gli stessi soggetti della pala d’altare.
Sulla parete destra è collocato il sepolcro di Camillo de Medici, realizzato tra il 1596 e il 1600 da Girolamo D’Auria. In basso troviamo l’epigrafe che conferma la data di completamento dei lavori e loda le qualità del defunto: “CAMILLO EX MEDICEA MAGNORUM AETHRURIAE DUCUM GENTE, / AEQUESTRIS MILITIAE DIVI STEPHANI DIGNITATE ORNATO, / IURECONSULTO INSIGNI, / SEIUNCTAS QUI PER TOT SAECULA SCIENTIAM IURIS / ATQUE ELOQUENTIAM IN CAUSSIS PATROCINANDIS / SUMMA CUM LAUDE CONIUNXIT, OBLATISQUE ULTRO / A PHILIPPO II REGE SAPIENTISSIMO AMPLISSIMIS / MAGISTRATIBUS, MAGNA ANIMI MODERATIONE / ABSTINUIT, IN QUO SE IPSO MAIOR APPARUIT / VIRO EX TOT NOMINIBUS B M. / LAURA URSINA CONIUX F C / ANNO MDC”. Ai lati sono posti gli stemmi di casa Medici e Orsini, il ramo della moglie Laura, dei conti di Pacentro e Oppido. Più in alto, in una nicchia, è collocata la statua del defunto, rappresentato disteso sulla propria tomba, in una posa che enfatizza l’immortalità dell’anima, resa “classica” grazie ad altre opere di Michelangelo Naccherino e dello stesso d’Auria in altri luoghi regliosi della città. Il rango della famiglia è sottolineato dalla tofa forense e dalla croce dalle otto punte di cavaliere dell’ordine benedettino di Santo Stefano.
Sulla parete di sinistra è collocato un bassorilievo raffiugrante la Resurrezione di Lazzaro, realizzato sempre da Girolamo d’Auria nel 1596 che, forse, secondo un primo progetto, doveva essere collocato nel paliotto del monumento funebre. Sotto il bassorilievo è collocata l’iscrizione papale recante la data 1789.
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