Chiesa del Santissimo Salvatore
Storia e descrizione
La Chiesa del Santissimo Salvatore si trova in Piazza Giovanni Bernardino Tafuri.
Una primitiva chiesa, secondo fonti storiche, esisteva sicuramente prima dell’XI secolo, tanto che la sua fondazione potrebbe attestarsi addirittura attorno al X o IX secolo. Fu poi rifatta in stile gotico dal XIV secolo, ma fu ripetutamente danneggiata dai terremoti che si susseguirono nei secolo successivi, come quello del 1688, lo stesso che distrusse gran parte della Basilica di San Paolo Maggiore. Così, qualche anno dopo, l’edificio fu ristrutturato in chiave barocca, con un unica navata e cappelle laterali, su cui altari furono collocate le tele raffiguranti i santi patroni.
La chiesa conservava vari elementi precedenti al Concilio Vaticano II (1962-1965): il pulpito in legno, la balaustra in marmo e il fonte battesimale, con l’assenza della mensa centrale. Dopo il 1950, i successivi restauri le conferirono l’aspetto attuale. Fu rifatta la facciata, allineando il campanile, e l’altare maggiore, con l’aggiunta delle statue lignee settecentesche del Santissimo Salvatore, di Sant’Antonio di Padova, di San Biagio e di Sant’Antonio Abate. Durante i lavori, inoltre, fu ritrovato un affresco del XIV secolo di scuola giottesca napoletana, raffigurante la Madonna della Misericordia, trasferito sopra l’altare maggiore. Nel XXI secolo fu nuovamente rifatta la facciata e il tetto, così come l’organo in legno del XVII secolo.
Al di sotto della chiesa si trovano due antichi ipogei, uno per gli adulti e l’altro per i bambini.
Una primitiva chiesa, secondo fonti storiche, esisteva sicuramente prima dell’XI secolo, tanto che la sua fondazione potrebbe attestarsi addirittura attorno al X o IX secolo. Fu poi rifatta in stile gotico dal XIV secolo, ma fu ripetutamente danneggiata dai terremoti che si susseguirono nei secolo successivi, come quello del 1688, lo stesso che distrusse gran parte della Basilica di San Paolo Maggiore. Così, qualche anno dopo, l’edificio fu ristrutturato in chiave barocca, con un unica navata e cappelle laterali, su cui altari furono collocate le tele raffiguranti i santi patroni.
La chiesa conservava vari elementi precedenti al Concilio Vaticano II (1962-1965): il pulpito in legno, la balaustra in marmo e il fonte battesimale, con l’assenza della mensa centrale. Dopo il 1950, i successivi restauri le conferirono l’aspetto attuale. Fu rifatta la facciata, allineando il campanile, e l’altare maggiore, con l’aggiunta delle statue lignee settecentesche del Santissimo Salvatore, di Sant’Antonio di Padova, di San Biagio e di Sant’Antonio Abate. Durante i lavori, inoltre, fu ritrovato un affresco del XIV secolo di scuola giottesca napoletana, raffigurante la Madonna della Misericordia, trasferito sopra l’altare maggiore. Nel XXI secolo fu nuovamente rifatta la facciata e il tetto, così come l’organo in legno del XVII secolo.
Al di sotto della chiesa si trovano due antichi ipogei, uno per gli adulti e l’altro per i bambini.
Dove si trova - mappa