Domenica 25/11/2001 – Quattordicesima
giornata –
 

Reggina super, Napoli distratto.

Doppietta di savoldi, Jiranek chiude il
tris. Stellone, gol inutile.
L'espulsione di Bigica e due errori di Mancini propiziano la vittoria di
Colomba & C.

 

REGGINA – NAPOLI 3 – 1 (13612
spettatori)

REGGINA (3-4-1-2): Belardi, Jiranek, Vargas, Franceschini,
Vicari, Veron, Mozart, Morabito, Cozza (38'pt Leon), Bogdani (39'st
Baldini), Savoldi (37'st Reggi).
Panchina: Franzone, Zoppetti, La Canna, Macrì. All. Colomba.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Troise (27' st Vidigal), Bonomi, Caruso,
Bocchetti, Rastelli (43'pt Jankulovski), Husain, Bigica, Montezine,
Stellone, Graffiedi (8'st Amtrano).

Panchina: Roccati, Stendardo, Alessi, Sesa. All. De Canio.

MARCATORI: 48'pt Savoldi, 6' st Jiranek, 23'st Savoldi,
45'st Stellone.

Si tuffano sotto la curva, come ai tempi delle vittorie in A. Fatta la
pace tra reggina e tifosi sulle macerie del Napoli, alla fine di una
partita combattuta, anche bella, molto polemica, con il popolo amaranto
che comincia con sette minuti di sciopero e termina con cori osannanti.
Tirava brutta aria, ieri, intorno a Colomba, aria di tramontana,
prodotta da una crisi di risultati (una sconfitta e un pareggio) che
faceva presagire il peggio. Ieri, però, tutto è andato per il verso
giusto, dopo, però, una quarantina di minuti sofferti. Perchè i
calabresi hanno vinto, sulle ali di Savoldi (doppietta dopo quasi tre
mesi di lontananza dal gol: l'ultimo lo aveva segnato il 2 settembre
contro il Como), ma devono ringraziare anche le dissennatezze di
Mancini, che con un'uscita originalissima (sulla trequarti con Savoldi
troppo defilato per poter fare qualcosa di diverso da un cross) ha
spianato la strada alla larga vittoria, e a Bigica che è riuscito a
farsi espellere con un fallo a metà campo facendo saltare l'equilibrio
numerico e tattico. Due sciocchezze un solo risultato: l'ulteriore
allontanamento del Napoli dalla zona promozione. E tutto ciò è avvenuto
in un confronto già da serie A che proprio per queste sue
caratteristiche può avere contraccolpi decisamente benefici per chi ha
vinto e negativi per chi ha perso.
De Canio è fuggito rabbuiato: sembra che non abbia gradito la direzione
di gara di Bolognino, arbitro, peraltro, non sempre sicuro di sé. Ma è
nell'anima della sua squadra che deve cercare le risposte ai dubbi: come
si può perdere il bandolo della matassa (e la testa) avendo per una
quarantina di minuti il controllo del gioco? Ingenuo e autolesionista
Bigica, ma Husain è apparso un'ombra: forse pensa al Mondiale
nippo-coreano, ma se continua così il torneo potrebbe finire per vederlo
in televisione. Il Napoli è Stellone, uno dei pochi in grado di reggere
il peso storico di questa maglia. De Canio ha cambiato e ricambiato ma
la sorte si è accanita contro di lui togliendogli anche Rastelli
(problemi muscolari) al momento dell'espulsione di Bigica,
costringendolo così a tenere in campo Graffiedi.
La Reggina approfitta al meglio della favorevole giornata: i pari del
Modena e del Como e la sconfitta del Genoa la proiettano in una
posizione di classifica di nuovo favorevole, rimarginando così le ferite
che si erano prodotte nel rapporto con la curva. Ma ora Colomba dovrà
ricostruire il morale di Cozza, distrutto dopo una sostituzione giusta
ma che il tecnico avrebbe potuto attuare seguendo metodologie meno
plateali. Il fantasista, già ampiamente beccato e contestato dal
pubblico, al momento della sostituzione, a sette minuti dalla fine del
primo tempo, ha avuto una reazione inaccettabile ma comprensibile (con
ampi gesti delle braccia ha detto al pubblico: "Basta, non gioco più").
La gente non ha gradito e ha fischiato. Colomba ha chiesto ai tifosi di
non fischiare, venendo, a sua volta, contestato. Sarebbe stato
sufficiente attendere sette minuti per evitare che una normale scelta
tecnica si trasformasse in un caso: a volte la fretta e il nervosismo
giocano brutti scherzi. Nel complesso, la Reggina ha meritato la
vittoria, ma il risultato non deve far pensare ad una passeggiata di
salute. I calabresi, sino a quando ha retto l'equilibrio numerico in
campo, hanno sofferto: a parte un salvataggio di Bonomi sulla linea
(dopo un'uscita improvvisata di Mancini) al 17', il Napoli era riuscito
ad arrivare pericolosamente dalle parti di Belardi al 31' con Montezine
(difficile parata del portiere) e con Graffiedi (anticipato da Mozart,
dopo due splendide intuizioni di Rastelli e Stellone).
Poi in sette minuti la partita è cambiata. Prima l'espulsione di Bigica
per un fallo inutile a metà campo, di quelli che si pagano con gli
interessi. Interessi riscossi immediatamente dalla Reggina al 47' quando
Mancini, colto dal bisogno improvviso di avventurarsi in zone di campo a
lui sconosciute (la trequarti, verso la linea laterale) lasciava
incustodita la porta consentendo a Savoldi (Scattato sul filo del
fuorigioco) di depositare da notevole distanza la palla in rete
facendole sfiorare il palo. Il calcio non è scienza esatta ma a quel
punto anche un bambino avrebbe capito che la strada della Reggina
diventava in discesa mentre quella del Napoli diventava più ripida e
accidentata di un sentiero di montagna. Spostava da una fascia all'altra
Troise e risistemava le cose in mezzo al campo, ma poco può fare un
tecnico quando alla base delle vicende che si sviluppano in campo vi
sono gli errori dei giocatori. Mancini al 6' della ripresa confermava la
sua disastrosa giornata rinviando sul piede di Jiranek un pallone
scagliato contro la sua porta di testa da Franceschini. Era il
raddoppio. La reazione del Napoli era tutta in un tiro di Jankulovski
parato ma non trattenuto da Belardi. poi, con un uomo in meno e con la
squadra generosamente spostata in avanti, il Napoli subiva il terzo gol:
buon lavoro di Morabito sulla fascia che pescava Bogdani nell'area
piccola; l'albenese per controllare il pallone si defilava ma metteva in
mezzo per l'accorrente (in completa solitudine) Savoldi che a porta
vuota chiudeva i conti. La sorte concedeva l'ultimo guizzo a Stellone
(il migliore del Napoli) che dopo aver superato tre avversari,
all'altezza del dischetto dava contorni meno umilianti alla sconfitta.
Era il 45': in pratica, un inutile pezzo di bravura.

 
MANCINI 4
TROISE 5.5 (27'st Vidigal sv)
CARUSO 5
BONOMI 5.5
BOCCHETTI 6
RASTELLI 6 (43'pt Jankulovski 6)
HUSAIN 5
BIGICA 4
MONTEZINE 5.5
GRAFFIEDI 5.5 (8'st Ametrano 6)
STELLONE 7

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