Martedì 5/11/2002 – Recupero della prima
giornata –
 

Dionigi-Sesa, il Napoli rinasce.
L'attaccante apre su rigore, bis dello
svizzero che entra e cambia la partita.
Colpiti a freddo, i siciliani sono raramente pericolosi, ma protestano
per un fallo su Oliveira.

 

CATANIA – NAPOLI 0 – 2 (10295
spettatori)

CATANIA (4-4-2): Falcioni, De Martis (15'st Mendil), Monaco,
Fusco, Del Grosso, Cardone, Gatti, Grieco, Bussi (27'st Possanzini),
Oliveira, Bucchi.
Panchina: Di Dio, Zeoli, Cicconi, Pignotti, Sedivec. All. Graziano &
Pellegrino.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Troise, Baldini, Bonomi, Bocchetti (6'st
Quadrini), Saber, Vidigal, Husain, Ferrarese, Dionigi, Floro Flores
(20'pt Sesa).
Panchina: Storari, Stendardo, Cristiano, Montezine, Platone. All.
Colomba.

MARCATORI: 3'pt Dionigi (r),
37'st Sesa.

Sesa l'uomo della provvidenza, partendo dalla panchina. Si procura il
calcio di rigore del vantaggio, scheggia il legno della porta di
Falcioni su tiro di punizione, firma il raddoppio che riporta la luce
nel buio del Napoli. Irresoluto il Catania, frenato da palesi disagi
nella costruzione del gioco. Brutto Catania, fischiato dai suoi tifosi.
Rotonda vittoria napoletana, un po' trovata nella prima parte con
Dionigi freddissimo dal dischetto, legittimata nella ripresa, giocata
stavolta con gagliardia e senso logico, sorella e fratello della
lucidità. Lontano da casa, finora il Napoli ha raccattato come minimo
pareggi. Stavolta una vittoria salva tutto e tutti, a cominciare dalla
panchina di Colomba. Legittima la soddisfazione: favorito da un
incomprensibile Catania, il Napoli ha messo in campo il carattere,
regalando a tratti scampoli da buona squadra di B.
Da brividi, nondimeno, l'inizio del Napoli. I difensori presi dal
panico, nei primi 20'. Fuori di testa esterni e centrocampisti: nessun
pallone è arrivato al presunto destinatario dello sconcertante avvio
napoletano. Quasi alla stessa altezza il Catania, incapace di sfruttare
la paura dei tremebondi giovanotti di Colomba. Le sovrapposizioni di
Cordone lungo la fascia destra e punto. Privi di lucidità i giocatori
che hanno reintegrato nell'incarico l'allenatore Pellegrino, alla
vigilia della partita. Squalificati il portiere titolare e la sua
scorta, tra i pali s'è accomodato Falcioni, acquistato domenica.
Il Napoli guarnito in difesa, ancorché schierato sulla carta a tre.
Stellone è in tribuna, fuorigioco Floro Flores, costretto all'abbandono
da una botta alla schiena rimediata in un contrasto aereo. Diga
napoletana sulla trequarti ha seminato sconcerto nei giocatori d'attacco
del Catania. Lenta la circolazione di palla, velleitari e punto i
tentativi di attivare Oliveira. Lulù ha provato invano l'uno-due con
Bucchi e le partenze da lontano, nel primo tempo. Bonomi e Baldini
attenti nel controllo delle evoluzioni dell'uomo più pericoloso del
Catania. Brutto gioco, davvero brutto, nei primi 30'. Conclusioni zero,
nessuna palla-gol. Il grigiore in entrambi i campi, nonostante il
tentativo di metterci sprint e ripartenze da parte di Grieco e
Ferrarese.
Condannato alla solitudine l'attivissimo Dionigi, impegnato con Sesa, il
sostituto di Floro Flores, in un buon pressing alto sui difensori
avversari. Monaco e compagni pasticcioni di loro e in crisi su lungo
cross di Ferrarese da destra, non riuscito a Sesa l'aggancio
sottomisura. Ma non sono finiti lì il momento e l'azione che hanno dato
un minimo di corposità al primo tempo. A seguire, al 32', l'attimo
fatale: Sesa tenta un'improbabile gesto, come addomesticarla quella
palla avvelenata? Allora svizzero s'è sostituito l'ingenuo De Martis,
mollandogli una spallata sotto gli occhi dell'arbitro Girardi, fiscale
ma preciso. Il Calcio di rigore a punire l'inutile fallo di del
difensore catanese. Dionigi esemplare nell'esecuzione, Falcioni carponi
a destra, il pallone indirizzato nelle vicinanze del palo opposto.
Il vantaggio ha cambiato un tantino il Napoli. E' lievitato in qualità
il lavoro di Vidigal, impreciso e lento fino a quel momento, e di tutti.
Più sicuro nel palleggio e a tratti persino disinvolto il Napoli, sotto
la pioggia insistente e sottile e gli scrosci aggressivi del Catania.
Oliveira al centro dell'episodio da consegnare alla moviola. Lulù
strattonato poco dentro l'area, però non va giù, e la conclusione di
punta è preda della reattività di Mancini. L'intervento a salvare il
vantaggio, tenendo a bagnomaria nella peste i catanesi. Lo stadio
inferocito con l'arbitro e con i giocatori di casa. La curva ha
continuato a spazientirsi nel primo quarto d'ora della ripresa. Quadrini
per Bocchetti e Mendil inserito da duo Graziani-Pellegrini al posto di
De Martis.  Pessime le scelte in attacco del Catania. Praticamente
inesistente sotto l'imperversare della contestazione popolare (il
desiderio espresso nel coro "Noi vogliamo un allenatore) e davanti
all'attenta difesa del Napoli, scattante come mai prima, attenta come
non si ricordava da tempo, efficiente anche in acrobazia. Una botta
dalla distanza di Fusco, stornata in angolo da Mancini, tutta qui la
produzione offensiva del Catania, a dispetto del correre generoso e
della voglia di comprimere il Napoli. Intento non riuscito, perché il
pressing ordinato da Colomba ha prodotto evidenti frutti. Come le
sostituzioni, quella di Sesa in particolare. Lo svizzero autentico uomo
partita: il rigore procurato, la traversa scheggiata su calcio di
punizione, il gol del raddoppio che ha accompagnato in paradiso i
napoletani presenti. Sesa irresistibile nel dribbling, sempre. Un numero
da applausi il suo gol, a capitalizzare il contropiede portato avanti e
rifinito da Vidigal. Scarto a rientrare, l'avversario messo a sedere,
come il portiere dal diagonale a pelo d'erba e il Catania.

 
MANCINI 6.5
TROISE 6.5
BALDINI 6
BONOMI 6.5
BOCCHETTI 5.5 (6'st Quadrini 6)
SABER 5.5
VIDIGAL 6
HUSAIN 6
FERRARESE 6
FLORO FLORES sv (20'pt Sesa 7)
DIONIGI 6.5

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