Domenica 12/01/2003 – Diciottesima
giornata –
 

Il Napoli si tiene stretto il pari.
Dionigi colpisce al 3', ma in superiorità
numerica gli azzurri non chiudono il match e subiscono il gol di Paci al
'29.
Espulsi Scarlato, il tecnico Beretta e, nel finale, Savino (ieri
all'esordio con Marcolin)

 

TERNANA – NAPOLI 1 – 1 (8397
spettatori)

TERNANA (4-4-2): Marcon, Nicola, Paci, Scarlato, Terni, Giampà,
Brevi, D'Aversa, Sussi, Frick, Borgobello (33'st Zaniolo).
Panchina: Mareggini, Caccavalle, Gissi, Kharja, Guzman, Tarozzi. All.
Beretta.
NAPOLI (3-5-2): Mancini, Bonomi, Baldini, Savino, Troise, Sesa
(33'st Floro Flores), Marcolin, Montezine, Bocchetti, Stellone, Dionigi
(37'st Saber).
Panchina: Storari, Quadrini, Stendardo, Mancino, Buonocore. All.
Scoglio.

MARCATORI: 3'pt Dionigi, 29'pt Paci.

Due misere conclusioni nello specchio della porta, un gol e il pareggio.
Il Napoli trova il massimo nella partita degli isterismi, attraversata
da tre espulsioni. Raccatta il massimo pure la Ternana, ardente nella
reazione in inferiorità numerica con l'avversario in precoce vantaggio.
Undici contro dieci, il Napoli è riuscito nell'impresa di rianimare
l'avversario e di subirlo, con il suo 3-5-2, diventato azione dopo
azione un agitato 4-4-2, mai amato dal professore. Complice il modulo
originario, un adattamento, il calcio di Scoglio neanche s'è intravisto.
Napoli bruttino, un passo indietro rispetto alla precedente esibizione
scogliana. Buono solo il punto, il resto è da rivedere. Ponte di
Stellone, il pallone spizzicato a beneficio di Dionigi, sollecito nello
sfruttamento dell'immobilità dei centrali difensivi ternani e della
mancata diagonale di Terni. Il portiere, Marcon, s'è forse accorto in
ritardo dell'esecuzione mancina dell'attaccante, al minuto due e 48''.
Il Napoli in vantaggio all'alba della partita e il pubblico ternano
immediatamente arrabbiato con l'arbitro.
Palanca è passato da felici chiamate (doppio giallo a carico di
Scarlato, reo di due inutili falli in successione sulla trequarti,
espulso al 20' della prima parte; idem al 36' della ripresa per
l'esuberante Savino, uno dei nuovi acquisti messi in campo da Scoglio)
ad interventi imprecisi: non sanzionato un palleggio da Cestista di
Bonomi, al limite dell'area di rigore. Trovato il vantaggio, il Napoli
ha ripiegato i due esterni, Troise e Bocchetti, evitando di
riaffacciarsi nella trequarti della Ternana, rimasta senza l'allenatore
un minuto dopo l'espulsione di Scarlato. Agitatissimo Beretta, su di
giri fin dall'inizio, in mezzo all'isterismo crescente dei giocatori e
alle rudezze degli stessi espresse anche in seguito: 39 falli fischiati
alla Ternana, 19 al Napoli, e su questa differenza hanno mosso obiezioni
il professore Scoglio e, in maniera rumorosa, il popolo ternano.
Vistoso ripiegamento del Napoli in superiorità numerica ha messo il pepe
addosso alla Ternana. difesa a tre in dieci contro undici. Sussi molto
alto, Frick esterno destro d'attacco sistematicamente prevalente su
Savino, s'è accentrato Giampà, non sempre preso al laccio dai
dirimpettai napoletani. Palesi i disagi del Napoli, sembrava questa la
squadra con un uomo in meno in campo. L'antico Marcolin, l'altra faccia
nuova presentata dal professore, ha provato a fare argine fino a quando
l'hanno sorretto gambe e fiato. Mancanza d'esercizio l'ha costretto poi
ad andare al passo, dovendosi inoltre specchiare in Brevi. Mentre la
Ternana, con l'uomo in meno, intanto aveva già agguantato l'impersonale
Napoli, mai più lucido e preciso, malgrado l'evidente guarnizione
esposta davanti a Mancini: Baldini ha agito in pratica da libero old
style. Il pareggio annunciato da una legnata di D'Aversa su calcio di
punizione da venti metri (nel gioco degli abbinamenti, il mancino s'è
confrontato con Sesa, presenza impalpabile nel centrocampo napoletano) e
dal mancato tocco vincente ravvicinato di Borgobello. Dalla piazzola del
calcio d'angolo, il sinistro di Sussi, prepotente e decisiva l'incornata
di paci, venuto da lontano.
Incredibile Napoli, autore di un altro dei suoi capolavori, strattonato
e raggiunto malgrado abbia goduto dell'uomo in più per un'ora piena. La
mano di Scoglio stavolta non s'è vista o quantomeno non ha prodotto
granchè. Evidenti gli errori di misura e l'assoluta mancanza di
efficacia dalla trequarti alla zona calda: Montezine ha predicato
talvolta ai sordi. Modulo improvvisato sgradito al professore ha
consegnato al taccuino un'incornata a lato di Dionigi, una conclusione
centrale del giovane centrocampista brasiliano, e nulla più.
Attraversata da fallaci e continue scaramucce tra i giocatori, la
partita è fotografabile con una macchia d'inchiostro nero.
Ancorchè generosa, vogliosa di approdare ad un risultato che sarebbe
risultato comunque clamoroso, alla luce dei gravi disagi sofferti in
avvio di partita, la Ternana ha tentato di castigare il Napoli che aveva
scaraventato nella pattumiera la grande occasione per acciuffare la
vittoria. Il Napoli e i tre punti si sono persi di vista da quella notte
di Catania di 68 giorni fa. Qui hanno ribadito che non si prendono:
Scoglio è al terzo pareggio consecutivo, e può andargli già bene con
questo Napoli in divenire, ancora lontano dal suo calcio e dalla squadra
che lui ha in mente e da ieri un po' più vicina alla quartultima. S'è
fermata al pareggio la Ternana, ritenendosi però vessata da dall'arbitro
Palanca e non lontana dall'impresa con Borgobello: a lato di centimetri
il diagonale da posizione invitante, al quarto d'ora della ripresa,
ancora in inferiorità numerica. Ma sarebbe stato troppo per il Napoli,
che il pareggio l'ha legittimato, di riffe o di raffa.

 
MANCINI 6
BALDINI 6
SAVINO 4.5
BONOMI 6
TROISE 5.5
SESA 5 (33'st Floro Flores sv)
MARCOLIN 6
MONTEZINE 6
BOCCHETTI 5.5
STELLONE 5.5
DIONIGI 6 (37'st Saber sv)

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