Domenica 13/03/2005 – Ventiseiesima
giornata –
 

E' un Napoli galattico.
Pià e Sosa firmano il primo derby del
Sannio davanti a 15000 tifosi in festa.
Sesta vittoria (in 7 gare) per Reja che indovina tutto. De Paula sfiora
il vantaggio.

 

BENEVENTO – NAPOLI 0 – 2 (14843
spettatori)

Arbitro: Orsato di Schio.
Guardalinee: Conca e Di Prisco.

BENEVENTO (4-4-2): Lotti, Tchangai, Voria, Sportillo, Nocerino,
Imbriani, Colletto, Menolascina (23'st Giugliano), De Liguori (15'st
Mastrolilli), De Palma(40'st Massaro), De Paula.
Panchina: Taglialatela, Capone, Di Sauro, Maschio. All. Sergio.
NAPOLI (3-4-3): Gianello, Terzi, Scarlato, Ignoffo, Grava,
Montervino, Consonni, Bonomi (1'st Mora), Capparella (42'st Montesanto),
Calaiò (30'st Sosa), Pià.
Panchina: Renard, Accursi, Gatti, Schettino. All. Reja.

MARCATORI: 6'st Pià, 36'st
Sosa
.

Napoli galattico. Corrosiva l'ironia, tagliente lo sfottò, fino al
momento dell'incrocio con il Benevento. Napoli esattamente galattico nel
secondo tempo del derby. una squadra di un'altra galassia per la
categoria, nel secondo tempo: il Benevento infilzato e ucciso, nella
ripresa non c'è stato match. Seimila napoletani pazzi di gioia, applausi
anche beneventani. Il derby e il Napoli proprio come Reja li ha
immaginati in sede di preparazione. Samba e Lambada, sulla partita c'è
la griffe di Pià, anche questa annunciata, forse prevista, certamente
matura. Mister assist s'è reinventato goleador in mezzo ad una
prestazione da sballo.
Il gol in abbrivio di ripresa, come se ne vedono pochissimi nel
campionato di C. Numero di Calaiò sulla trequarti, due avversari
inchiodati di potenza sul prato, apertura a beneficio di Mora, entrato
da minuti sei, cross al bacio di prima intenzione, e volo del brasiliano
sulla testa di Voria. L'incornata ravvicinata ha seminato il delirio
nella vicinissima curva, interamente occupata dai tifosi del Napoli, in
agitazione al 29' della prima parte. Arresto e cambio di direzione di
Pià, palla al piede, Voria ha allungato la gamba e il brasiliano è
finito carponi in area. Fallo da rigore e da cartellino rosso, l'arbitro
veneto Orsato ha finto di non vedere. Una colossale svista.
Annunciato da alcuni sprechi, sotto forma di rifiniture imprecise, in
fondo a metalliche ripartenze nelle praterie regalate dal generoso
Benevento impegnato nell'improbabile tentativo di rimonta, il raddoppio
è sopravvenuto come un evento naturale. Anche questa volta in fondo ad
un contropiede, al 36' della ripresa. Pià ad armare il destro di Sosa,
entrato in campo da sei minuti, stile calcetto, di punta, prima respinta
e ribattuta di Capparella, e ancora Sosa. Gesto prepotente a travolgere
tutto e tutti in prossimità della linea bianca a riproporre e ribadire
la specialità della ditta. Il gol rapido. Il Pampa entra e segna, questa
non è la prima volta.
Seconda vittoria consecutiva del Napoli in trasferta, non accadeva da
anni: sesta vittoria su sette partite, la legge di Reja applicata in
maniera corretta nel derby; 18 punti su 21 a disposizione: serve altro?
Gagliardo e combattivo nel primo tempo, insidioso nel contropiede in
prossimità dell'intervallo, ben messo in campo e proprietario di
appiccicoso pressing, il Benevento non s'è più riavuto dalla micidiale
botta. Progressivo evidente disagio fisico s'è contrapposto al Napoli in
grado d'inserire le marce alte. Una buona auto di serie s'è dovuta
confrontare con una Ferrari. Impermeabile davanti a Gianello, cinque
difensori all'occorrenza, Grava e Bonomi, e in seguito Mora, finti
centrocampisti solleciti nel rinculare sulla linea di difesa, il Napoli
finalmente galattico ha sposato concretezza e bellezza. Autentici
sfracelli, devastazioni vere e proprie, hanno causato le sue ripartenze.
Palla a terra, giocate in velocità, stavolta una goduria. Capparella è
diventato incontenibile, prossimo alla perfezione il suo secondo tempo.
Lotti chiamato ad un intervento super, laddove Calaiò, autore di giocate
rilevanti dopo la delicatezza regalata in occasione del primo gol, s'è
negato alla scelta giusta, la più opportuna, al momento di rifinire i
contropiede tre contro due e tre contro uno. Il mancino dell'attaccante
velenoso sui tiri da fermo: Lotti all'altezza di Gianello, salvatore del
Napoli, è successo anche questo nel derby pieno di movimenti vivaci e
segnato qua e là dalle emozioni. Imbattuto nelle ultime tre partite, il
portiere stavolta spesso protetto da cinque difensori, è dovuto
ricorrere al solito prodigio nel finale di primo tempo. L'uscita
provvidenziale e il corpo in opposizione alla battuta ravvicinata
eseguita in totale solitudine da De Paula, messo in moto da una
disattenzione di Terzi. Sistemato l'esterno mancino De Liguori quasi in
linea con il duo d'attacco a disegnare una sorta di tridente, il
Benevento ha costruito un'ipotesi di pericolo nella seconda parte del
primo tempo: interferenza estrema e provvidenziale di Ignoffo, il
pallone letteralmente sradicato dal piede di De Paula.
L'allenatore per caso, Raffaele Sergio, alla prima sconfitta dopo una
striscia di quattro vittorie e un pareggio, se l'è giocata come meglio
non avrebbe potuto nella prima parte. I centrocampisti spesso
schiacciati sugli attaccanti e altre ideuzze niente male. Stordito dal
samba di Pià, il Benevento di Sergio in pratica s'è poi dovuto
consegnare alla potenza e alla superiorità tecnica del Napoli quando
Gianello, ancora lui, s'è superato sulla perfida battuta di Colletto dai
diciotto metri. Il missile sviato in angolo, e da quel momento in campo
c'è stato solo il Napoli. Autorevole a gioco lungo, spettacolare in
alcune giocate, creativo nella ripresa, anche bello. Il Napoli atteso e
desiderato soprattutto dai napoletani. Il derby li ha riportati a casa
felici, contenti e soddisfatti.

 
GIANELLO 7
TERZI 6
SCARLATO 6
IGNOFFO 6.5
GRAVA 6
MONTERVINO 6.5
CONSONNI 6
BONOMI 6 (1'st Mora 6.5)
CAPPARELLA 7 (42'st Montesanto sv)
PIA' 7.5
CALAIO' 6.5 (30'st Sosa 6.5)

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