Domenica 09/10/2005 – Settima giornata –
 

Poco Napoli a Gela
Reja in gara solo per 20'. Calaiò sciupa
un'incredibile palla-gol.

 

GELA – NAPOLI 0 – 0 (N° spettatori
non comunicato)

Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Guardalinee: Melloni e Bernardoni.

GELA (4-4-1-1): Indiveri, Sapienza, Gargiulo, Filippi, Tamburro,
Carboni, Kone, Berti, Mangiapane (32'st Comandatore), Levacovich, Abate
(43'st Baclet).
Panchina: Castelli, Giugliano, Niscemi, Occhipinti, Paganotto. All.
Pensabene.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Capparella, Montervino, Montesanto, Bogliacino (40'st Greco), Pià,
Calaiò (32'st Sosa).
Panchina: Gianello, Giubilato, Briotti, Amodio, Vitale. All. Reja.

Venti minuti di Napoli, i primi della partita. Palla a terra, i
triangoli ostacolati e impoveriti dalle gibbosità del terreno di gioco.
Poco meno di un'opinione il cosiddetto manto erboso, spelacchiato qua e
là, qualche buca e un po' di dossi. Come il Napoli dovrebbe giocare
sempre, un tocco e via. Venti minuti così, poi quasi il nulla. Palla in
aria, lanci lunghi e frontali, imprecisioni, movimenti sbagliati in
attacco, Calaiò capace di schiaffare nella pattumiera la più occasionale
e casuale delle palle-gol al 28'st. Calaiò solissimo, l'attrezzo
accarezzato dal destro inviato il corpo di Indiveri in uscita, al 28'.
Un diagonale maligno di Capparella in abbrivo di gara e la botta
frontale del medesimo nel finale, entrambi centrati dai pugni di
Indiveri: tutte qui le offese dell'armata di Reja.
Difesa molto alta, 4-4-2, Bogliacino esterno di centrocampo disponibile
ad abbassarsi fino all'area di rigore, Pià al fianco di Calaiò, comunque
molto vicino, e quel promettente inizio. Poi, tanto Gela nel breve e
nello stretto, ripartenze lunghe e rapide, Lavacovich a tratti
professorale, l'attaccante Abate in versione Zanzara, gli esterni
d'attacco Carboni e Mangiapane deputati a continue inversioni di zona,
il popolo amico portato ad entusiasmarsi. Tiri in porta però nessuno,
palle-gol altrettante: Maldonado e Romito hanno disattivato tutti,
eretto un invalicabile uro, i gelesi vi hanno sbattuto contro. Il
presunto intervento da rigore (Abate in posizione defilata palla al
piede affondato da dietro, al 33'st) del paraguagio a bilanciare la
scomposta indifferenza di Indiveri, in precipitosa uscita, su Bogliacino
invitato alla conclusione ravvicinata da Calaiò all'alba della partita.
Propensi nella ripresa a disegnare triangoli brevi, palla a terra,
quelli del Gela hanno portato una sola autentica minaccia
all'inviolabile bunker difensivo del Napoli. sensazionale Capparella in
recupero, 30 metri a ritroso per annullare la ripartenza gelese, però
ingordo ed esitante Levacovich nel contropiede due contro uno. Venti
minuti di Napoli, i primi; il resto da buttare. Ovvio, conseguente,
insindacabile giudizio di 270 napoletani presenti nel settore loro
riservato dall'ospitale Gela: non azzardatevi a venire sotto la curva a
salutarci, e giù bottigliette e lancio di oggetti a fine partita.
Animato e insieme silenzioso il dissenso napoletano. Pareggio, 0-0,
negando agli avversari, è vero, l'opportunità di inquietare in maniera
seria Iezzo. zero tiri in porta del Gela, ma dei peggioramenti del
Napoli, ormai non s'intravede la fine. Siamo tornati indietro di un
anno. Calaiò in preoccupante astinenza, palese la progressiva
separazione dall'esplosiva condizione fisica manifestata nelle
primissime giornate di campionato. Indipendentemente dal modulo, gli
attaccanti non riescono più a buttarla dentro, due dei sei gol del
Napoli li hanno firmati difensori. Sosa, al rientro accelerato cause
esigenze inderogabili, non poteva offrire un contributo determinante. Il
Pampa torre nel finale, sgrammaticati Romito e Maldonado nella battuta
in area.
Grava e Savini, gli esterni, stavolta non sono rimasti con le mani in
mano. Ma è servito a niente, solo a pareggiare una partita da vincere.
Il Napoli s'è come perso dopo il promettente, autorevole inizio su quel
campaccio. Il centrocampo alla lunga a disagio, scavalcato dai rapidi
triangoli dei dirimpettai. Gratta gratta, il Napoli non è andato un
centimetro oltre le due conclusioni di Capparella, l'assist di Pià a
beneficio di Calaiò, non arrivato per centimetri a destinazione, e
l'opportunità non onorata dall'attaccante. Reja non ha ricevuto
l'auspicato regalo per la sua festa, 60 anni oggi. La cosa più
ragguardevole del pomeriggio nel piccolo e scomodo stadio gelese, in
realtà, l'hanno firmata questi 270 napoletani delusi e arrabbiati. una
bella frase, salutata da un applauso lungo minuti: "Addio Scoglio,
professore di un calcio nostalgico".

 
IEZZO 6
GRAVA 6
ROMITO 7
MALDONADO 7
SAVINI 6
MONTERVINO 5.5
MONTESANTO 5.5
CAPPARELLA 6
PIA' 5.5
BOGLIACINO 5.5 (40'st Grieco sv)
CALAIO' 5 (32'st Sosa sv)

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