Domenica 05/03/2006 – Venticinquesima
giornata –
 

Pià: e il Napoli vede la B.
Gol del brasiliano, azzurri a +7 sul
Frosinone. Incidenti in campo e fuori.

 

MANFREDONIA – NAPOLI 0 – 1 (4000
spettatori)

Arbitro: Velotto di Grosseto.
Guardalinee: Corti e Conca.

MANFREDONIA (4-4-2): Sassanelli, Pierotti (37'st Machado),
Trinchera, F. Di Bari, De Simone (Mariniello), Togni, Menolascina,
Barusso, Piccioni, Tarantino (15'st Vadacca), Ascenzi.
Panchina: Botticella, G. Di Bari, De Santis, De Lucia. All. D'Adderio.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Maldonado, Giubilato, Briotti,
Trotta, Montervino, Bogliacino, Capparella (44'st Montesanto), Pià,
(32'st Amodio), Calaiò, (38'st Sosa).
Panchina: Gianello, Savini, Nigro, Grieco. All. Reja.

MARCATORI: 14'st Pià.

Poco appariscente ma concreto. Tremante nella parte iniziale della gara
quanto spietato nella ripresa. Al Napoli basta una deviazione aerea di
Pià, da provetto ballerino di samba, per piegare un tenace Manfredonia.
Stavolta i partenopei interpretano la gara come aveva indicato Reja alla
vigilia e come forse avrebbero desiderato i tifosi da un bel po': con
grinta, cattiveria agonistica, determinazione. Senza dare tregua, né
spazio ad un avversario fin troppo assatanato in avvio. Basta questo
alla capolista per voltare finalmente pagina in trasferta e volare a +7
in classifica dal momento che il Frosinone si è arreso a Castellammare.
La sesta vittoria esterna contribuisce così ad ipotecare seriamente la
promozione in B. A nove gare dal termine e con una mentalità così
finalizzata al risultato, ora soltanto il Napoli può rimettere in
discussione un primato che sembra inattaccabile.
Eppure in avvio di gara rimane l'ombra su un episodio che manda su tutte
le furie il pubblico e i giocatori di casa. Dopo appena trenta secondi
di gioco, Piccioni s'invola sulla sinistra, supera tutti e va a crossare
al centro. Il pallone, complice il forte vento che soffia alle spalle
del Napoli, assume una traiettoria strana prima di piombare a sorpresa
su Iezzo. Il portiere abbranca come può, oltrepassa di qualche
centimetro la linea e poi si pianta a terra in posizione regolare. Gol?
Non gol? Qui solo i sensori avrebbero potuto stabilire la verità. Ma
l'arbitro Velotto, su indicazione dell'assistente di destra mette tutti
d'accordo: rimessa dal fondo, la sfera sarebbe uscita dal campo prima di
arrivare a Iezzo a fil di traversa. il dubbio resta. E da questo momento
iniziano le invettive nei confronti del direttore di gara (lo stesso che
aveva penalizzato il Napoli nella partita con la Torres) e dei giocatori
partenopei. "Ladri, Ladri", urlano i tifosi di casa. Ma il Manfredonia
non si lascia condizionare dall'episodio e cerca di cogliere di sorpresa
quell'avversario così teso e preoccupato. Più volte gli uomini di
D'Adderio, che all'ultimo momento recuperano il portiere titolare
Sassanelli, cercano di arrivare con folate improvvise dalle parti di
Iezzo. Vi riescono al 29' con Piccioni (salvataggio in spaccata di
Maldonado), al 32' con Barusso, al 38' con Piccioni (intervento
miracoloso di Iezzo su azione d'angolo), al 42' con Tarantino (tiro
parato sempre da Iezzo). Il Napoli, pur abbottonato, soffre
terribilmente nella prima frazione. Non riesce a tenere gli equilibri
tra i reparti, non ha abbastanza idee per ripartire e davanti a Iezzo
(disturbato da una pioggia continua di rotoli di carta) persiste qualche
incertezza di troppo.
Nella ripresa si assiste a tutt'altra gara. Il Napoli viene fuori con
personalità e decisione. Bogliacino, fino ad allora spaesato, comincia a
crescere, tutta la squadra costringe il Manfredonia a ripiegare di
almeno venti metri. Ed al 14' nasce il gol-vittoria: cross perfetto di
Trotta dalla destra, Pià si avventa sulla sfera convinto di far gol e
dopo una torsione impeccabile sul tronco manda di testa il pallone
nell'angolo più lontano alla destra di Sassanelli. Bella l'ideazione,
altrettanto il gol, una rete che vale triplo. il brasiliano non andava a
bersaglio dal 18 dicembre ad anche allora la sua prodezza spianò la
strada all'ultima vittoria del Napoli in trasferta (a Frosinone).
Il Manfredonia prova anche a reagire. D'Adderio inserisce un paio di
uomini, Vadacca e Mariniello. Poi entra anche Machado. Ma la capolista
chiude tutti i varchi. Anzi sfiora il raddoppio con Calaiò su punizione
(Sassanelli si salva con l'aiuto della traversa) e centra un altro legno
con Amodio appena subentrato a Pià (al 42'). La formazione di Reja si
rivela finalmente una squadra degna di tal nome: in campo si vedono
compagni aiutarsi, reparti mantenere stabili le loro posizioni,
panchinari entrare e mettersi al servizio degli altri. Peccato per
qualche colpo proibito di troppo volato nel finale che ha visto in campo
protagonista in negativo Sosa e sugli spalti un manipolo di incoscienti
che ha guastato un pomeriggio che a Manfredonia avevano atteso con tanta
ansia.

 
IEZZO 6
GRAVA 6
MALDONADO 6
GIUBILATO 6
BRIOTTI 6
TROTTA 6.5
MONTERVINO 6
BOGLIACINO 6.5
CAPPARELLA 6 (44'st Montesanto sv)
PIA' 7 (32'st Amodio sv)
CALAIO' 6.5 (38'st Sosa sv)

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