Sabato 28/10/2006 – Nona giornata –
 

Il Napoli non c'è.
Squadra spenta, trafitta da un rigore di
Cellini. Contestato il dg Marino.

 

ALBINOLEFFE – NAPOLI 1 – 0 (3000
spettatori)

Arbitro: De Marco di Chiavari.
Guardalinee: Costa e Rosi.

ALBINOLEFFE (3-5-2): Acerbis, Innocenti, Dal Canto, Santos, Gori,
Poloni, Del Prato, Previtali (5'st Garlini), Colombo (38'st Rabito),
Joelson, Cellini (18'st Bonazzi).
Panchina: Marchetti, Belingheri, Cristiano, Caremi. All. Mondonico.
NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Garics
(17'st Trotta), Montervino, Dalla Bona, Grava, Bogliacino (1'st De
Zerbi), Bucchi, (29'st Pià), Calaiò.
Panchina: Gianello, Giubilato, Gatti, Amodio. All. Reja.

MARCATORI: 45'pt Cellini (r).

Di peggio, non si sarebbe potuto fare: il Napoli con l’Albinoleffe offre
una prestazione a dir poco sconcertante, indecifrabile, e l’avversario,
che finora non aveva ancora vinto una gara sul proprio campo, nè
realizzato lo straccio di un gol, riesce nell’impresa di cogliere un
successo insperato (il secondo di fila) e di mandare a rete, seppure su
rigore, quel Cellini alla sua prima gara da titolare. Lo stesso Cellini
che quando indossava la maglia del Perugia lo scorso campionato,
inflisse la prima sconfitta della gestione Reja. E quando era a Foggia
diede del filo da torcere agli azzurri.
Ma a Bergamo succede dell’incredibile. Tutto l’Albinoleffe è costato
molto meno di quanto il Napoli ha investito al calciomercato di agosto.
E l’Albinoleffe si aggiudica con merito la vittoria perché si procura e
trasforma un rigore ma anche perché nella ripresa non corre alcun
pericolo, anzi va ad insidiare Iezzo con un paio di controfughe.
Mondonico vince ampiamente la sfida a distanza con Reja. Manda in campo
una squadra reattiva, con due punte invece di una (Cellini accanto a
Joelson), ed adatta i suoi all’avversario come fosse un sarto d’altri
tempi. Ma ben presto si scoprirà che il Napoli è solo fumo: poche idee,
poca esplosività, poca determinazione. E l’Albinoleffe gradatamente
prende confidenza, coraggio, convinzione fino a trovare il gol con un
taglio in verticale di Previtali per Cellini, difesa partenopea colta
impreparata (addirittura con Montervino fermo ad allacciarsi una
scarpa), e Garics intervenendo in ritardo commette fallo da rigore con
una ingenuità disarmante. Cellini trasforma e quella rete, forse,
resterà nella storia del campionato del piccolo club bergamasco perché
oltre ad essere pesante per la classifica rappresenta anche il secondo
successo a spese dei partenopei (il primo lo siglò Possanzini nel
2003-2004). Non sortisce, invece, granchè l’ennesima mossa di Reja
(Bogliacino al posto di De Zerbi). Nè in fase offensiva, nè in quella
difensiva. Il Napoli nel primo tempo produce una sola palla gol (cross
di Calaiò al 21' e Bucchi di testa sciupa un gol già fatto). Non solo,
quando l’avversario prova ad attaccare, i partenopei mostrano anche
qualche crepa perchè gli uomini di Mondonico corrono di più, si fiondano
negli spazi, sono abili nel mordi e fuggi. E vengono premiati con
quell’azione che produce il rigore e il gol.
Nella ripresa, Reja toglie Bogliacino ed inserisce De Zerbi. Non cambia
molto. Poi toglie l’acerbo Garics per Trotta e qualcosa cambia perché
l’ex riminese fornisce una buona quantità di palloni al centro. Ma ad un
certo punto esce anche Bucchi per Pià che di quei cross non ne prende
uno. Ed allora va in onda un forsennato festival degli errori ed orrori.
Senza un tiro verso la porta di Acerbis. Napoli nervoso (sei ammoniti
tra cui Cannavaro che salterà la sfida con la Juve), confuso nella testa
e tatticamente, e non fosse per Iezzo subirebbe anche il colpo del ko
(parata sul neo entrato Bonazzi al 30 st). Non è crisi ma quasi. Al di
là della sconfitta, il Napoli ha palesato limiti fisici e tattici
preoccupanti. Neanche quel chiarimento con l’allenatore è bastato a far
voltare pagina. E, dopo aver fischiato Bucchi al momento della
sostituzione, i napoletani presenti in tribuna se la prendono anche con
il dg Marino: «Li mandi a casa tutti. Siamo stanchi di subire
mortificazioni simili». E quei trentamila che hanno già acquistato il
biglietto con la Juve ora si staranno chiedendo: ma ne valeva la pena?

 
IEZZO 6
GARICS 5 (17'st Trotta 5.5)
CANNAVARO 5
DOMIZZI 5.5
MALDONADO 6
MONTERVINO 5
DALLA BONA 5
GRAVA 6
BOGLIACINO 5 (1'st De Zerbi 5)
BUCCHI 5 (29'st Pià sv)
CALAIO' 6

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