Sabato 16/12/2006 – Sedicesima giornata –
 

Il Napoli non sa pungere.
Poche occasioni, azzurri bloccati dal
Mantova sul neutro di Perugia.

 

NAPOLI – MANTOVA 0 – 0 (A Perugia a
porte chiuse, San Paolo squalificato)

Arbitro: Celi di Campobasso.
Guardalinee: Cini e Pascariello.

NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo, P. Cannavaro, Maldonado, Do­mizzi,
Trotta, Dalla Bona (39'st Montervino), Amodio, Grava, Bogliacino (26'st
Gatti), Bucchi, Pià (31'st Sosa).
Panchina: Gianello, Savini, De Zerbi, Giubilato. All. Reja.
MANTOVA (4-4-1-1): Brivio, Sacchetti, Notari, Cristante,
Mezzanotti, Sommese (30'st Altinier), Spinale, Doga, Tarana, Caridi
(44'st Mondini), Bernacci (38'st Graziani).
Panchina: Bellodi, Brambilla, Rizzi, Di Cesare. All. Di Carlo.

Quattro pallegol vere, compresa la traversa di Bogliacino. La noia
compagna di viaggio: il silenzio del «Curi » zittisce tutti, soprattutto
gli attori (poco) protagonisti. Il Napoli si incarta, va avanti con il
solito pilota automatico: cross banali, mai uno spunto sul breve,
tangenziali intasate come nella notte di San Silvestro. Morale: pareggio
scritto sui muri. Non è il caso di drammatizzare, la classifica resta
buona anche se non buonissima: Napoli a braccetto con Genoa e Juve (che
deve recuperare una partita) sul terzo gradino, ma scavalcato dal
Rimini, mentre il Bologna se ne va. Tuttavia, a metà dicembre, non è
l’ora dei bilanci.
Il titolo del film: senza Calaiò, il Napoli non vede la porta. Adesso ci
chiederete di Cristian Bucchi, attesissimo come se in un pomeriggio
dovesse cancellare le streghe. No, non è giusto pensare che Bucchi si
ritrovi con un colpo di bacchetta. Bucchi e il Napoli, sinceramente,
sembra una storia finita: perché Bucchi non può dare al Napoli quanto
Reja chiede (movimenti, pressione, sponde) per il semplice motivo che
tanta panchina ha inevitabilmente creato lo strappo. E il disagio
psicologico. La partita di Bucchi? Un contatto con Mezzanotti (38'), ma
è troppo poco per parlare di sospetto di rigore; un colpo di testa
telefonato al 40'st; un arrembaggio sventato da Brivio in uscita.
Rifornimenti zero virgola zero: un po’ meglio quando, nell’ultimo quarto
d’ora, Reja sgancia Sosa e scarta Pià, giocandosela con il doppio
centravanti. Peccato che le sostituzioni precedenti non aiutino la buona
riuscita del progetto: Gatti per Bogliacino, scelta incomprensibile.
Perché no De Zerbi? Perché sta male, dicono. E allora tanto vale non
portarlo in panchina. Il Napoli ha poco dagli esterni: maluccio Trotta,
peggio Grava. E lo stesso Bogliacino, spesso segnalato tra le linee,
vede la luce soltanto al 26': botta dai 22 metri, Spinale sporca,
traversa piena e sulla sponda Cristante è decisivo sull’irruzione aerea
di Pià. Primo e unico tiro in porta di un certo spessore: ve ne diamo
conferma dopo aver ribaltato il taccuino più volte, senza trovare
tracce.
Il Mantova è quello che tutti conoscono: organizzato sempre. Malgrado
l’assenza di un asso di briscola come Grauso, il padrone del
centrocampo. Privo di Noselli, il perfezionista Di Carlo se la gioca
dall’alto di un imprevedibile 4-4-1-1: due esterni veri (Sommese e
Tarana), un altro mascherato da trequartista (Caridi), lo sveglio Doga
in mezzo. Peccato che Bernacci sia il cugino del Bernacci vero: aiuta
poco, non partecipa, quasi inutile e dannoso. Il Mantova non va in
asfissia perché sa come proteggersi e ripartire, ma se andasse in
asfissia con questo Napoli in seconda marcia sarebbe gravissimo. Il
Mantova, quando si affaccia, è velenoso. E qui bisogna posizionare
l’applausometro e riservarlo in esclusiva a Gennaro Iezzo, il miglior
portiere della B dopo Buffon. Già, perché Iezzo si presenta al 12'
quando Tarana, pescato da Caridi, gli manda un messaggio velenoso da
posizione decentrata, Gennarino è allertato. Il capolavoro di Iezzo al
29' st: Sommese al millimetro per attivare Caridi a sinistra, controllo
e diagonale bellissimi, ma il balzo del portierone vale l’aumento dello
stipendio. Oppure una tredicesima più robusta.
Il Napoli martedì torna al San Paolo, è una buona notizia. Non si
preoccupi troppo del terzo posto in condominio, è più importante
risolvere i problemi offensivi. Blindare Bucchi a ogni costo non
conviene nè a Reja nè al diretto interessato, sarebbe una convivenza
difficile. Ridisegnare a gennaio può essere una soluzione, alla larga
dalle polemiche. Perché il Napoli ha tutto per centrare la promozione
diretta, a patto che risolva gli equivoci tattici senza ulteriori
rinvii.

 
IEZZO 7
MALDONADO 6
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
TROTTA 5.5
DALLA BONA 5.5 (39'st Montervino sv)
AMODIO 6
GRAVA 5
BOGLIACINO 5.5 (26'st Gatti 5.5)
PIA' 5 (31'st Sosa sv)
BUCCHI 5.5

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