28ª GIORNATA

La Reggina s’illude con Corradi

il Napoli si ricorda di essere una squadra e trova il pari con Lavezzi

serieA
dom 15/03/09

REGGINA

NAPOLI

stadio Granillo
10000 spettatori
reggina napoli  
arbitro Trefoloni – 4.5
guardalinee Foschetti – Tono­lini
quarto uomo Baracani

1

1

 
     
gol 27’pt Corradi gol 19’st Lavezzi  
ammonizione Cirillo ammonizione Bogliacino  
ammonizione Corradi ammonizione Zalayeta  
ammonizione Aronica  

REGGINA (3-4-2-1): Puggioni, Lanzaro, Valdez, Cirillo (24’st Krajcik), Sestu (40’st Stuani), Carmona, Barillà , Costa, Brienza, Cozza (33’st Di Gennaro), Corradi.
Panchina: Marino, Cascione, Ceravolo, Adejo. All. Orlandi.
NAPOLI (4-3-1-2): Navarro, Santacroce, Cannavaro, Contini, Aronica, Pazienza, Blasi, Bogliacino (33’st Montervino), Hamsik, Zalayeta (40’st Russotto), Lavezzi.
Panchina: Bucci, Grava, Rinaudo, Amodio, Denis. All. Donadoni.

Per un tempo, la Reggina s’illude di poter afferrare quella vittoria che sta inseguendo dal mese di novembre: va in gol con Corradi, dando l’impressione di potercela fare anche perchè nel frattempo l’arbitro Trefoloni chiude un occhio su un mani in area di Valdez. Poi, nella ripresa, il Napoli finalmente si scuote. Sarà stato l’orgoglio. Saranno state le parole e la presenza di De Laurentiis a bordo campo. Saranno stati i consigli di Donadoni. Sta di fatto che i partenopei, apparsi nel primo tempo quelli di sempre, vulnerabili ed impauriti, cominciano a menare la danza. Corrono di più e meglio. Stringono alle corde una Reggina stanca e disunita. Ed ottengono il pareggio al termine di un’azione caparbia quanto efficace: Zalayeta calcia su Puggioni, il pallone rimane lì dove si avventa Lavezzi con tutta la rabbia che ha in corpo e torna al gol dopo un mese e mezzo. Dopo tre sconfitte di fila sembra manna piovuta dal cielo. C’è poco di Donadoni ma c’è tanto del gruppo che non ci sta a perdere ancora, reagisce, lotta con tutte le proprie forze. Forse neanche la Reggina s’aspettava una reazione così rabbiosa. E la parte più bella di una sfida vissuta senza grandi sussulti sta proprio nel finale quando il Napoli tenta il tutto per tutto e gli amaranto pure con quei palloni lanciati nell’area avversaria sperando in una deviazione fortuita che stava pure per arrivare nel recupero con quella volee di Stuani subentrato a Sestu.
Ma il risultato fotografa quasi fedelmente l’andamento della gara: prima parte a favore della squadra amaranto, pungente come sempre nelle sue controfughe con un Brienza ispirato e lucido ; secondo tempo a favore del Napoli, tecnicamente superiore e motivato quasi quanto l’avversario che è con l’acqua alla gola. Salgono in cattedra Lavezzi ed Hamsik. Non molla di un centimetro Blasi. Svetta su tutti i palloni alti Paolo Cannavaro in retrovia. E Donadoni annota. Questo Napoli c’è sul piano atletico ed agonistico. Lavorandoci meglio può limare certi difetti ancora evidenti, come la distribuzione del gioco nella zona centrale del campo, la fase difensiva ancora tremebonda, quella d’attacco ancora improvvisata.
La Reggina ci mette volontà e cuore finchè le gambe rispondono. Aggredisce i portatori di palla del Napoli con due-tre uomini per volta. Verticalizza all’istante come in occasione del gol: Lanzaro resiste ad una carica di Bogliacino serve Cozza che pesca Corradi tenuto in gioco da Aronica. E per Navarro c’è poco da fare. Ma nell’intervallo succede qualcosa nello spogliatoio del Napoli. Lavezzi e soci riprendono a giocare con un altro spirito finche non arriva il pari liberatorio.

 
NAVARRO 6
CANNAVARO 6.5
SANTACROCE 6
CONTINI 5.5
ARONICA 5.5
PAZIENZA 6
BLASI 6
BOGLIACINO 5 (33’st Montervino sv)
HAMSIK 6
ZALAYETA 5.5 (40’st Russotto sv)
LAVEZZI 6.5

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