32ª GIORNATA

Un grande Cagliari fa piccolo il Napoli

Jeda-Lazzari gol firmano il primo ko di Donandoni

serieA
dom 19/04/09

CAGLIARI

NAPOLI

stadio Sant’Elia
13000 spettatori
cagliari napoli  
arbitro Celi – 5.5
guardalinee De Pinto – Stello­ne
quarto uomo Candussio

2

0

 
     
gol 5’pt Jeda ammonizione Cannavaro  
gol 47’st Lazzari ammonizione Blasi  

CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti, Matheu, Bianco, Astori, F. Pisano, Fini (29’st Biondini), Parola, Lazzari, Cossu, Jeda, Matri (36’st Acquafresca).
Panchina: Lupatelli, Di Laura, Sivakov, Mancosu, Ragatzu. All. Allegri.
NAPOLI (3-5-2): Bucci, Santa­croce, Cannavaro (39’st Denis), Contini, Mannini, Pazienza (15’st Datolo), Blasi, Hamsik, Vitale (29’st Russotto), Lavezzi, Zalayeta.
Panchina: Gianello, Bogliacino, Grava, Pià. All. Donadoni.

Diventa complicato anche per Donadoni: il Napoli incassa la prima sconfitta della sua gestione ma quello che preoccupa di più è l’involuzione del gioco, l’incapacità di offendere, la confusione mentale e tattica dei partenopei che solo nel finale riescono ad insidiare Marchetti con Lavezzi. E lo fanno quando Donadoni, preso dalla disperazione, schiera tutto il parco attaccanti a sua disposizione: Lavezzi, Zalayeta, Denis e Russotto insieme, oltre ad Hamsik e Dàtolo. Una batteria di fucilieri, un esercito di assaltatori che però finiscono con il pestarsi i piedi l’uno con l’altro ed andare a sbattere contro la difesa avversaria ormai chiusa a riccio.
Il Cagliari, seppur privo di sei pedine importanti (Canini, Lopez, Conti, Agostini, Acquafresca e Biondini), dimostra come si gioca quando si ha davanti un avversario più smaliziato e tecnicamente superiore: giocate di prima, verticalizzazioni costanti, ripiegamenti puntuali. Corsa ed umiltà. Abile Massimiliano Allegri nel trovare le contromisure allo scontato tre-cinque-due del Napoli: Matri e Jeda piuttosto larghi, Cossu in continuo appoggio ai due, Parola a fare da frangiflutti davanti alla difesa e sempre sei-sette uomini dietro la linea del pallone.
Dopo cinque minuti, il Cagliari è già davanti di un gol: da Cossu a Matri, da questi a Jeda che in tuffo fa secco l’incolpevole Bucci.
Donadoni ha troppi nodi da sciogliere per sperare in una reazione immediata: in campo c’è Hamsik (e non Dàtolo) che vaga alla ricerca di una posizione; sugli esterni, ci sono Mannini e Vitale che non riescono mai ad affondare; in avanti, infine, Lavezzi e Zalayeta sembrano due corpi estranei. Squadra lunga e senza idee. Soprattutto prevedibile nel suo giro-palla scontato e stantio.
Qualcosa cambia nella ripresa quando Dàtolo subentra a Pazienza. L’argentino mostra qualità tecniche e buon dinamismo anche se viene cercato poco dai compagni. Così dopo un salvataggio di Bucci su Matri in avvio di tempo, il Napoli impegna seriamente Marchetti con un tiro di Lavezzi (26′). Il portiere non si fa cogliere impreparato e devia in angolo. A questo punto Donadoni inserisce Russotto per Vitale e poco dopo anche Denis per Cannavaro. Diventa una giostra di attaccanti, saltano tutti gli equilibri tattici del Napoli ma non perde la calma il Cagliari che grazie a Marchetti difende a denti stretti la sua decima vittoria interna (tentativo ravvicinato prima di Lavezzi e poi di Denis in pieno recupero) e nel capovolgimento di fronte va persino a trovare il raddoppio con una fucilata di sinistro di Lazzari. E’ standing ovation per i giovanotti di Allegri, peraltro ampiamente meritata. Per il Napoli, invece, un kappaò che induce a tante riflessioni: con Donadoni va peggio di prima, il gioco è di nuovo involuto ed i giocatori non credono più in loro stessi.

 
BUCCI 6
CANNAVARO 6 (39’st Denis sv)
SANTACROCE 5.5
CONTINI 5.5
MANNINI 5
PAZIENZA 5 (15’st Datolo 5.5)
BLASI 6
HAMSIK 5
VITALE 5 (29’st Russotto sv)
LAVEZZI 6
ZALAYETA 5.5

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