2° TURNO P.
(a)

Pià-Denis, Napoli da impazzire

Due magie del brasiliano, poi
l’argentino (primo gol ufficiale) chiude i conti

Coppa UEFA
gio
14/08/08

VLLAZNIA

NAPOLI

stadio Loro Borici
15000 spettatori
vllaznia napoli  
arbitro Sukhina – 7
guardalinee Khoedev – Malorodov
quarto uomo Kayumov

0

3

 
     
ammonizione Lici gol
28'pt Pià
 
gol
1'st Pià
 
gol
30'st Denis
 
ammonizione Rinaudo  
ammonizione Vitale  

VLLAZNIA (4-4-1-1): Bishani, Beqiri, Teli, Bashiq, Belisha (1'st
Lici), Smaylay (19'st Boadu), Nallbani, Osja (36'st Hoti), Lika, Kaki,
Sukaj.
Panchina: Grima, Sinai, Doci, Shtubina. All. Canaj.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cannavaro, Rinaudo, Contini, Maggio,
Pazienza, Blasi, Hamsik (35'st Montervino), Vitale (30'st Grava), Pià
(24'st De Zerbi), Denis.
Panchina: Gianello, Santacroce, Amodio, Bruno. All. Reja.

L’Europa è unita e ora che c’è il Napoli, calcisticamente, lo sembra
ancora di più: quattordici anni dopo, l’Uefa, quella vera, lascia
risplendere la storia lucente d’un club che ne ha vissute tante, troppe,
e che stufo della penombra timbra il passaporto per sfide più vive,
intese, magiche. Vllaznia-Napoli si trasforma da partita in dettaglio in
un’ora o poco meno, il tempo di sganciare l’asse sudamericano Pià-Denis
e di regalarsi un (virtuale) sorteggio per il turno che vale, per
l’Europa che comincia a contare. 3-0, senza soffrire, senza penare,
senza neanche maramaldeggiare, conservando le energie per il futuro,
denso di impegni ma anche d’adrenalina.
Vllaznia-Napoli dura lo spazio d’una emozione collettiva che Scutari
vive assorbendola per intera, regala una sorpresa ( ma non troppo) con
Teli, Lika e Sukai in campo, in contrasto con i lamenti pretattici di
Canaj che ne aveva annunciata la partenza per la Turchia, e poi va in
archivio: due lampi di Pià, un’azione modello carrarmato del tanque e il
Napoli può aspettare con largo anticipo il sorteggio per la più
preoccupante eliminatoria, lasciando al ritorno con gli albanesi il
valore d’un allenamento da assolvere con partecipazione.

Il “Loro Borici” tracima entusiasmo e riserva il tutto esaurito da
quindicimila spettatori annunciato, oltre a una gentile accoglienza per
i 500 napoletani al seguito: l’unica macchia, a un’ora dal fischio
d’inizio, è uno striscione più che allusivo ( con riferimento alla
spazzatura) ma immediatamente rimosso. Poi è calcio, è ola, sono
schermaglie tattiche che tengono zavorrata la sfida nella metà campo,
dove gli uomini nella zona si prendono e non si lasciano quasi mai. La
pressione, nervosa, del Vllzania è elementare, cerca gli esterni
attraverso un palleggio sotto ritmo, offre al Napoli la possibilità di
governare gli spazi occupandoli e i brividi dell’emozione iniziale per
l’Evento evaporano d’incanto sul cross di Blasi dalla bandierina ( 13')
spizzato da Rinaudo e sfiorato a un niente dal gol dalla estirada di
Hamsik. La serata partenopea appare agevole, ma diviene incoraggiante,
quasi entusiasmante, mentre la calma piatta si sta impossessando del
match, impantanato nella metà campo. E’ da là in mezzo che Pazienza
(28') intravede lo snodo per Maggio e nello scatto ci sono i presupposti
per la ripartenza, per l’affondo, per il cross sul quale va di piatto
pieno Pià, letale come una cobra. Il Vllzania rimane lì, sulle gambe,
rischia ancora e clamorosamente con un fuorigioco eluso da Pià (30') che
riesce ad arrivare al tu per tu con Bishaniu, prima di rimanere
stregato; e poi vacilla sempre sulla dorsale di destra, dove intanto
imperversa Maggio, sul cui cross (38') Pià trova il tacco e l’esterno
rete.
Il Napoli ha la serata tra le mani, la gira e la rigira come vuole,
appoggia sugli esterni, avendo uomini di corsa, si fida della solidità
di Pazienza (soprattutto) e di Blasi, ma dal cilindro magico lascia
riemergere in maniera fragorosa Inacio Pià, l’erede di Lavezzi,
l’attaccante con la valigia (ora ovviamente richiusa) che archivia le
palpitazioni in apertura di ripresa con l’ennesimo allungo, uno strappo
sulla partita e sulla qualificazione.
Il 2- 0 è figlio d’una ricerca della profondità attraverso la sponda di
Denis e, quando dalle retrovie s’impenna la traiettoria, el tanque ha le
idee chiare e Pià le praterie davanti. Stacco argentino, zampata
brasiliana e l’Europa è sempre più napoletana. Sukaij prova a rovinare
il panorama (18'st), lasciato invece limpido dall’allungo sul palo
lontano di Iezzo, reattivo e salvifico. L’Uefa va blindata, senza
negarsi nulla, e quando entra De Zerbi, Denis se ne appropria,
cogliendone il servizio al bacio per un sinistro che lascia il segno.
Ricominciare da tre: che gusto.

 
IEZZO 6.5
CANNAVARO 6.5
RINAUDO 6
CONTINI 6
MAGGIO 7
BLASI 7
PAZIENZA 7
HAMSIK 6 (35'st Montervino sv)
VITALE 6.5 (30'st Grava sv)
PIA' 7.5 (24'st De Zerbi 6)
DENIS 6.5

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