35ª GIORNATA

Marchetti blinda il Cagliari. Denis non basta.

Napoli a secco, più lontana la Champions

serieA
dom 25/04/10

NAPOLI

CAGLIARI

stadio San Paolo
41450 spettatori
napoli cagliari  
arbitro Mazzoleni 5.5
guardalinee Di Fiore – Iannello
quarto uomo Nasca

0

0

 
     
ammonizione Campagnaro espulsione 33’st Cossu  
ammonizione Astori  
ammonizione Nenè  
ammonizione Biondini  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, P. Cannavaro, Grava, Zuniga, Pazienza (32’st Maggio), Gargano, Aronica (8’st Dossena), Hamsik, Lavezzi (25’pt Bogliacino), Denis.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Rinaudo, Cigarini. Allenatore: Mazzarri.
CAGLIARI (4-4-2): Marchetti, Canini, Ariaudo, Astori, Agostini, Dessena, Biondini, Conti, Lazzari (27’st Cossu), Larrivey (18’st Nenè 5), Matri (7’st Ragatzu).
Panchina: Lupatelli, Barone, Jeda, Radja. Allenatore:Melis-Festa.

Quando Lavezzi si porta a bordo campo per la fitta avvertita alla coscia sinistra, dagli spalti si leva un coro di incoraggiamento, «Pocho-Pocho». Ormai il pubblico del San Paolo ha individuato il difetto cronico del Napoli e sa che senza Lavezzi diventa ancora più complicato trovare la via del gol. Per giunta al cospetto di un Cagliari schierato con un inedito quattro-quattro-due, senza Cossu in avvio, e votato esclusivamente al contenimento. Lavezzi si lascia controllare dal medico sociale, stringe i denti, torna in campo tra gli applausi liberatori della folla ma non riesce più a scattare come prima. Non è lui. Ed allora Mazzarri, già privo di Quagliarella e senza un altro attaccante in panchina (Hoffer, pur convocato, era stato lasciato fuori per un malanno dell’ultimora), lo sostituisce con Bogliacino. Un centrocampista offensivo, non una punta. Eppure il Napoli non vorrebbe lasciarsi sfuggire l’ennesimo bonus che gli offre il calendario: una gara casalinga contro un avversario meno motivato. Un’occasione ghiotta per nutrire ancora speranze di restare in corsa per la Champions League. Riparte a testa bassa dopo aver trovato disco rosso in Marchetti già in un paio di circostanze (al 3′ con Denis, all’11′ con Hamsik). Ma il Cagliari è ben disposto in campo, tiene le linee di difesa e centrocampo molto vicine, chiude tutti gli spazi. E dopo l’uscita di Lavezzi si affaccia minaccioso anche dalle parti di De Sanctis: Agostini manca la deviazione sotto misura (33′). Insomma una gara tutta in salita per i ragazzi di Mazzarri. Manca l’uomo dell’ultimo passaggio; manca l’attaccante in grado di finalizzare tutto il lavoro svolto dal centrocampo in su; viene sempre meno la freddezza sotto porta. A questo si aggiunga un portiere avversario in vena di prodezze ed il quadro è completo. Marchetti si esalta al San Paolo ingaggiando un duello personale con Denis nel primo tempo: devia in angolo un guizzo in acrobazia dell’argentino, poi neutralizza un botta a colpo sicuro di Gargano.
Nella ripresa, il copione non cambia. Dalla panchina del Cagliari vengono sostituiti i due attaccanti nel primi minuti: dentro Ragatzu e Nenè per Matri e Larrivey. Ma è sempre il Napoli a fare la partita, a confezionare altre palle gol (al 19′ interviene ancora Marchetti prima su Hamsik e poi su Denis) ma senza riuscire mai a centrare il bersaglio. Mazzarri lascia entrare Dossena nella speranza di una spinta a sinistra che mai arriverà; rilancia Maggio dopo l’intervento al ginocchio fidando in qualche accelerazione sulla destra; ordina ad Hamsik di fiondarsi negli spazi sulla sinistra. Macchè. Il Cagliari, rimasto in dieci nei minuti finali per l’espulsione di Cossu appena subentrato, resiste all’arrembaggio dei partenopei, si stringe intorno a Marchetti, si affida ai polmoni di Biondini ed alla diligenza di Conti portando a casa un risultato insperato quanto prezioso. Poco importa del bel gioco e delle manovre ariose che regalava la formazione di Allegri. Il Cagliari visto a Napoli ha giocato con l’umiltà di chi ancora non si sente del tutto salvo, non ha mai ceduto sul piano nervoso tranne in Cossu colto in flagrante dal guardalinee, ed è riuscito ad imbrigliare un Napoli che cercava la vittoria a tutti costi. Cambia poco negli obiettivi della formazione di Mazzarri: l’Europa League rimane comunque alla portata, anche il settimo posto ne garantisce l’accesso, ma sciupare l’ennesima occasione a Fuorigrotta per mettersi al riparo da sorprese genera grande delusione nei quarantamila accorsi al San Paolo. Loro hanno incitato fino ai minuti di recupero ma se vengono sprecate sempre tante occasioni di gol evidentemente esiste un problema strutturale. Il Napoli ha bisogno di un bomber vero per il futuro mentre per il presente l’infortunio di Lavezzi e un altro turno di stop da scontare per Quagliarella procurano tante apprensioni per le ultime tre gare di campionato. Riusciranno Hamsik e Denis a garantire quei gol che assicurano al Napoli almeno il settimo posto?

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6
P. CANNAVARO 6.5
GRAVA 6.5
ZUNIGA 6
PAZIENZA 5.5 (32’st Maggio 5.5)
GARGANO 5.5
ARONICA 5.5 (8’st Dossena 5)
HAMSIK 6
LAVEZZI sv (25’pt Bogliacino 5.5)
DENIS 5.5
MAZZARRI 5.5

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