37ª GIORNATA

Doppio Quagliarella spinge Mazzarri al sesto posto.

L’Atalanta lotta prima di salutare la serie A

serieA
dom 09/05/10

NAPOLI

ATALANTA

stadio San Paolo
50000 spettatori
napoli atalanta  
arbitro Orsato 5
guardalinee Cariolato – Niccolai
quarto uomo Nasca

2

0

 
     
gol 44’pt Quagliarella ammonizione Valdes  
gol 37’st Quagliarella ammonizione Amoruso  
ammonizione Maggio ammonizione Caserta  
ammonizione Aronica  
ammonizione Lavezzi  

NAPOLI (3-4-3): De Sanctis, Rinaudo, P. Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (2’st Pazienza), Hamsik, Dossena (27’st Rullo), Lavezzi, Denis (18’st Bogliacino), Quagliarella.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Cigarini, Hoffer. Allenatore: Mazzarri.
ATALANTA (4-4-2): Consigli, Capelli (25’st Caserta), Bianco, T. Manfredini, Bellini, Ferreira, Pinto (13’st Garics), Guarente Padoin, Valdes (13’st Ceravolo), Amoruso, Tiribocchi.
Panchina: Coppola, Peluso, Radovanovic, De Ascentis. Allenatore: Mutti.

La festa del Napoli per l’aritmetica conquista del sesto posto valido per l’Europa League è pari all’amarezza dell’Atalanta costretta ad ingoiare una retrocessione ormai segnata. Ma la formazione di Mutti onora il campionato fino in fondo. Pur priva di Doni e Pellegrino, gioca con puntiglio per larghi tratti della gara, non si lascia spaventare dal tridente schierato da Mazzarri e nella ripresa tenta il tutto per tutto pur di ribaltare una situazione già critica. Ma il Napoli ha troppe motivazioni più. Insegue la vittoria per coronare un campionato andato al di là di ogni aspettativa. Cerca i tre punti per chiudere in bellezza davanti a suoi cinquantamila sostenitori. Aspetta i gol di Quagliarella, al rientro dopo tre turni di stop, vuole verificare fino a che punto la squadra riesce a reggere il tridente e come se la cava il gioiello Hamsik nel ruolo di centrocampista. L’inizio è sofferto. Gli equilibri, non sono impeccabili. I meccanismi s’inceppano davanti all’organizzazione tattica ed al vigore agonistico di un avversario affatto rassegnato. L’Atalanta chiude bene gli spazi e riparte, quasi sempre a sinistra con Valdes spesso supportato da Guarente, abile nel distribuire gioco e farsi trovare disponibile allo scarico. Stenta il Napoli a passare per vie esterne, altrettanto al centro laddove Hamsik è più preoccupato di coprire che di proporsi. Nella prima mezzora sono i bergamaschi ad affacciarsi minacciosi dalle parti di De Sanctis: sciupa Tiribocchi al 21′ liberato da Amoruso; non ha fortuna Guarente con un lob dal limite dell’area. E’ un problema di sincronia nei movimenti, di sovrapposizioni che mancano, di spazi che restano intasati. A questo punto, Mazzarri inverte di posizione Lavezzi e Quagliarella: il primo passa a sinistra, il secondo a destra. Chiede di giocare palla a terra e provare a liberare le corsie per gli inserimenti di Dossena e Maggio. In finale di tempo, dopo un paio di cross da entrambe le fasce, i padroni di casa riescono a sbloccare il risultato attraverso il fraseggio: è abile Denis a fare da sponda ed a servire un assist per Quagliarella. L’attaccante della nazionale entra in area, da posizione neanche così felice, e scaraventa il pallone sul palo più lontano rispetto a Consigli. Un gol da manuale, una rete geniale: potenza e precisione, scaltrezza e determinazione. La sfera incoccia il legno e termina in rete. Tripudio sugli spalti, il Napoli ha ritrovato «re Fabio» ed ora anche Lippi sa di poter contare sui colpi del bomber stabiese.
Ad inizio di ripresa, Mazzarri perde Gargano ma è pronto Pazienza a rimpiazzarlo. Mutti, invece, dopo un po’ ridisegna l’Atalanta, la schiera a trazione anteriore con Ceravolo insieme con Tiribocchi ed Amoruso. E per un po’ il Napoli è costretto a subire. Non è più il caso di restare con il tridente: dentro Bogliacino, fuori Denis. E proprio dai piedi dell’uruguagio nasce il cross che propizia l’incornata di Quagliarella per un due a zero che chiude i giochi, assicura un insperato sesto posto con una giornata di anticipo ma non prima di esaltarsi per un paio di sgroppate di Lavezzi
e poi rammaricarsi per un’ammonizione che gli farà saltare la partita
con la Samp. Ma ormai la festa era cominciata sulle note de «'O surdato ‘nnamurato» ed il popolo del San Paolo non vedeva l’ora di abbracciare i propri beniamini così come avevano auspicato alla vigilia Mazzarri e De Laurentiis. Ed in Liguria, domenica si può anche andare senza l’ansia del risultato, ormai il sesto posto è al sicuro ed il presidente pronto ad intervenire sul mercato con interventi razionali.

 
DE SANCTIS 6.5
RINAUDO 6.5
P. CANNAVARO 6
ARONICA 6
MAGGIO 6.5
GARGANO 6 (2’st Pazienza 6)
HAMSIK 7
DOSSENA 6 (27’st Rullo 6)
LAVEZZI 7
DENIS 6 (18’st Bogliacino 6.5)
QUAGLIARELLA 7.5
MAZZARRI 7

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