Cappella Sansevero
Disinganno - Francesco Queirolo
Il “Disinganno” fu realizzato da Francesco Queirolo tra il 1753 e il 1754 e dedicato dal Raimondo Di Sangro al padre che, dopo una vita votata ai vizi e alla sregolatezza, si convertì e passò la vecchiaia in convento.
L’opera raffigura infatti un uomo che, oppresso dal peccato (rappresentato dalla rete), si libera dagli errori commessi con l’aiuto della fede, rappresentata dalla Bibbia (che è anche una delle tre “grandi luci” della Massoneria” e di un genietto alato, su cui è scolpita una fiamma simbolo dell’intelletto umano. Ai suoi piedi, un globo, simbolo della mondanità. Il significato simbolico della scultura, inoltre, è rafforzato dal bassorilievo sul basamento raffigurante l’episodio di Gesù che dona la vista al cieco.
La grande particolarità dell’opera, che da sempre affascina gli osservatori di tutto il mondo, è sicuramente la rete, realizzata interamente in marmo con grande maestria e precisione.
La scultura fu completamente progettata dal principe e, infatti, risulta carica di simbologie e significati. Su tutti il contrasto tra luce e tenebre, su cui pone l’accento anche l’iscrizione a corredo del bassorilievo (Qui non vident videant) e i versi scolpiti sulla bibbia che richiamano senza molti dubbi ai rituali delle iniziazioni massoniche, durante i quali il nuovo membro viene bendato e condotto alla scoperta della “verità”.
L’opera raffigura infatti un uomo che, oppresso dal peccato (rappresentato dalla rete), si libera dagli errori commessi con l’aiuto della fede, rappresentata dalla Bibbia (che è anche una delle tre “grandi luci” della Massoneria” e di un genietto alato, su cui è scolpita una fiamma simbolo dell’intelletto umano. Ai suoi piedi, un globo, simbolo della mondanità. Il significato simbolico della scultura, inoltre, è rafforzato dal bassorilievo sul basamento raffigurante l’episodio di Gesù che dona la vista al cieco.
La grande particolarità dell’opera, che da sempre affascina gli osservatori di tutto il mondo, è sicuramente la rete, realizzata interamente in marmo con grande maestria e precisione.
La scultura fu completamente progettata dal principe e, infatti, risulta carica di simbologie e significati. Su tutti il contrasto tra luce e tenebre, su cui pone l’accento anche l’iscrizione a corredo del bassorilievo (Qui non vident videant) e i versi scolpiti sulla bibbia che richiamano senza molti dubbi ai rituali delle iniziazioni massoniche, durante i quali il nuovo membro viene bendato e condotto alla scoperta della “verità”.
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