Fontana di Santa Lucia o del Naccherino
Fontana di Santa Lucia o del Naccherino
La fontana di Santa Lucia si trova all’interno della Villa Comunale.
Fu costruita per volere del vicerè Juan Antonio Pimentel de Herrera conte di Benavente, che diede il via ai lavori nel 1606 per abbellire una strada costruita negli anni precedenti che da largo di Palazzo portava alla chiesetta di Santa Lucia a Mare. La realizzazione della fontana fu affidata, sotto la direzione di Alessandro Ciminiello, agli scultori Tommaso Montani e Michelangelo Naccherino, più altri collaboratori (Angelo Landi, Vitale Finelli e Geronimo D’Auria).
Fu spostata per la prima volta nel 1620, quando l’allora vicerà Gaspar de Borja y Velasco, volle avvicinarla al mare, collocandola sulla banchina in prossimità della sorgente di acqua sulfurea della zona. Furono chiamati per l’operazione Matteo De Curtis e Vitale Finelli. Successivamente, nel 1844, Ferdinando II effettuò dei lavori per allargare via Santa Lucia e volle portarvi la fontana, affidando i lavori all’architetto Carlo Bonucci che, nell’occasione, sostituì le due sirene che sorreggevano la vasca centrale. Inoltre, il sovrano decise di far apporre sugli archi due iscrizioni sulla destra e sulla sinistra della struttura, celebrando se stesso e il costruttore originario che, però, viene identificato erroneamente come Merliano da Nola. Successivamente, dopo un restauro effettuato nel 1868, la fontana fu nuovamente spostata nel 1895 all’interno della Villa Comunale, attuale collocazione.
Ai lati della struttura, due talamoni, con ai piedi altrettanti delfini da cui sgorgava l’acqua, sorreggono i capitelli. Spostandosi verso l’interno, si possono vedere i due archi pieni sui quali si trovano le incisioni fatte aggiungere da Ferdinando II, con alla base due vasche di forma di conchiglia con decorazioni floreali e mascheroni e, in alto, dei bassorilievi raffiguranti “Nettuno e Anfitrite circondata dai tritoni” (sinistra) e “Anfitrite contesa dalle divinità marine (a destra)”. Nella parte alta della fontana, invece, un arco a tutto sesto sovrasta la vasca centrale, sorretta da tre delfini (nella costruzione originaria c’erano tre sirene). Sopra l’arco, una lapide celebra il vicerè Juan Antonio Pimentel de Herrera che la fece edificare nel 1606, e, sulla sommità troviamo un timpano spezzato nel quale è inserito lo stemma vicereale, originariamente sorretto da due puttini andati però perduti. Ai lati, due cariatidi appoggiate ai lati dell’arco sorreggono delle ghirlande decorative.
Fu costruita per volere del vicerè Juan Antonio Pimentel de Herrera conte di Benavente, che diede il via ai lavori nel 1606 per abbellire una strada costruita negli anni precedenti che da largo di Palazzo portava alla chiesetta di Santa Lucia a Mare. La realizzazione della fontana fu affidata, sotto la direzione di Alessandro Ciminiello, agli scultori Tommaso Montani e Michelangelo Naccherino, più altri collaboratori (Angelo Landi, Vitale Finelli e Geronimo D’Auria).
Fu spostata per la prima volta nel 1620, quando l’allora vicerà Gaspar de Borja y Velasco, volle avvicinarla al mare, collocandola sulla banchina in prossimità della sorgente di acqua sulfurea della zona. Furono chiamati per l’operazione Matteo De Curtis e Vitale Finelli. Successivamente, nel 1844, Ferdinando II effettuò dei lavori per allargare via Santa Lucia e volle portarvi la fontana, affidando i lavori all’architetto Carlo Bonucci che, nell’occasione, sostituì le due sirene che sorreggevano la vasca centrale. Inoltre, il sovrano decise di far apporre sugli archi due iscrizioni sulla destra e sulla sinistra della struttura, celebrando se stesso e il costruttore originario che, però, viene identificato erroneamente come Merliano da Nola. Successivamente, dopo un restauro effettuato nel 1868, la fontana fu nuovamente spostata nel 1895 all’interno della Villa Comunale, attuale collocazione.
Ai lati della struttura, due talamoni, con ai piedi altrettanti delfini da cui sgorgava l’acqua, sorreggono i capitelli. Spostandosi verso l’interno, si possono vedere i due archi pieni sui quali si trovano le incisioni fatte aggiungere da Ferdinando II, con alla base due vasche di forma di conchiglia con decorazioni floreali e mascheroni e, in alto, dei bassorilievi raffiguranti “Nettuno e Anfitrite circondata dai tritoni” (sinistra) e “Anfitrite contesa dalle divinità marine (a destra)”. Nella parte alta della fontana, invece, un arco a tutto sesto sovrasta la vasca centrale, sorretta da tre delfini (nella costruzione originaria c’erano tre sirene). Sopra l’arco, una lapide celebra il vicerè Juan Antonio Pimentel de Herrera che la fece edificare nel 1606, e, sulla sommità troviamo un timpano spezzato nel quale è inserito lo stemma vicereale, originariamente sorretto da due puttini andati però perduti. Ai lati, due cariatidi appoggiate ai lati dell’arco sorreggono delle ghirlande decorative.
Tratto da: Aurelio De Rose, Le fontane di Napoli, Ed. Newton&Compton Roma Prima Ed. 1994, Tascabili Economici Newton, 1994
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da: Wikipedia
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