Palazzo dell’Imperatore di Costantinpoli

Storia e architettura
Il palazzo dell’Imperatore di Costantinopoli, detto anche palazzo d’Angiò, è situato in Via Tribunali, al civico 339.
Dell’edificio, il più antico di Napoli, restano quattro portici in piperno e il portale d’ingresso, decorato con dei gigli angioini. Originariamente, il palazzo era diviso in due parti distinte che appartenevano a Tommaso del Porta e al cancelliere del regno, Ade de Dussiaco.
Nel 1295, la struttura venne donata a Filippo di Valois, fratello di Roberto d’Angiò, detto l’Imperatore. Il nuovo proprietario decise di unirli in modo da renderli un’unica dimora che lo stesso Filippo utilizzò fino al 1302. Scampato al complotto della prima moglie Ithamar, figlia di re Manfredi di Svevia, tentò di farlo uccidere dall’amante Bartolomeo Siginulfo, Filippo si sposò una seconda volta con Caterina di Valois, figlia di Baldovino II, imperatore di Costantinopoli, dalla cui unione ricavò lo stesso titolo del suocero.
Il palazzo venne ereditato dal figlio Luigi e, successivamente, la proprietà passò alla famiglia Cicinelli dei Principi di Tursi che si impegnò a restaurare l’edificio, aggiungendo piani con finestre e balconi in stile barocco che, appesantendo l’intera struttura, rese necessari anche degli interventi di rafforzamento del porticato sottostante.

Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001

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