Palazzo Spinelli di Fuscaldo

Il palazzo Spinelli di Fuscaldo si trova in via Costantinopoli 104.
Inizialmente, intorno alla metà del XVI secolo, la struttura era di proprietà dei Castriota, specificatamente nella persona del marchese di Atripalda Alfonso Castriota Scanderberger e della moglie Cassandra. Inizialmente, il piano terra era utilizzato come scuderie e “parcheggio” per le carrozze, mentre nei tre piani superiori si trovano gli alloggi. La pianta è rettangolare con un cortile accessibile attraverso una loggia ad arco. Nel corso dei secoli, la facciata
ha subito alcuni rifacimenti, soprattutto per quanto riguarda le finestre che, in alcuni documenti del XVIII secolo, risultano alternarsi in modo diverso con dei balconi.
Nel XVII secolo, invece, il possesso passò ai Marciani, famiglia di famosi giuristi, che nel 1647, videro la loro proprietà diventare teatro dell’occupazione durante la rivoluzione di Masaniello.
Nel secolo successivo, l’edificio divenne proprietà degli Spinelli, marchesi di Fuscaldo, tra i quali c’era anche l’arcivescovo di Napoli in carica nel 1735. Proprio in questo periodo, il palazzo venne arricchito con affreschi di Pietro Bardellino e Giuseppe Cammarano che dipinsero rispettivamente scene allegoriche e scene mitologiche, opere situate nel salone principale del piano nobile.
Nel 1890 il piano nobile e parte del secondo vennero venduti al notaio Tavassi, mentre altri appartamenti vennero distribuiti tra le famiglie Imperiali, Paternò e Buonocore.
Nel 1938 la Sovrintendenza lo dichiarò monumento di interesse storico, ma, nel 1942, quando era proprietà di Achille Lauro, fu utilizzato caserma per la polizia americana e come Camera del Lavoro. In seguito, dal 1972 fu affidato all’università che lo destinò ad uso della facoltà di Medicina e Chirurgia.
All’ingresso troviamo un epigrafe che ricorda Gaetano Azzariti, presidente della Corte Costituzionale, nato nell’edificio il 23 marzo 1881.

Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001