Palazzo Cattaneo Della Volta di San Nicandro o Carafa di Maddaloni
Storia e architettura
Il Palazzo Cattaneo Della Volta di San Nicandro o Carafa di Maddaloni si trova in via Stella, al civico numero 120.
L’edificio venne costruito verso il 1570, per volere della nobile famiglia Carafa di Maddaloni, che ne rimase proprietaria fino al 1652, quando fu ceduto a Gaspare Roomer, il quale vi portò tutte le ricchezze e le opere d’arte di cui disponeva. Prima di questa data, il palazzo fu teatro della rivolta di Masaniello che individuò nel duca Diomede Carafa uno dei principali persecutori del popolo. Così, il nobile fu costretto a fuggire, mentre gli interni vennero saccheggiati dai rivoltosi che portarono via anche i preziosi che l’aristocratico aveva nascosto nei vicini Conventi di Santa Maria alla stella e degli Agostiniani. In seguito, alla morte di Masaniello, tutto ciò che era stato rubato venne portata nel castello del Carmine da Gennaro Annese, uno dei capi rivolta.
Così, tornato in città, il duca di Maddaloni decise di cambiare residenza, acquistando il palazzo di Gaspare Roomer tra via Toledo e via Monteoliveto, in cambio del palazzo in via Stella e al Vomero. Quest’ultimo, come detto, dopo aver fatto ristrutturare il palazzo vi trasferì la sua quadreria che, alla sua morte, avvenuta nel 1674, venne lasciata in eredità insieme all’edificio alle monache si Santa Maria Maddalena.
Successivamente, nel 1684, le religiose vendettero il tutto al duca Caracciolo di Airola.
Successivamente, circa nel 1725, l'immobile fu acquistato da Baldassarre Cattaneo, III principe di San Nicandro e, da questo momento, l'edificio divenne la
residenza di famiglia per oltre due secoli, cominciando dal figlio Domenico fino ad arrivare a Francesco, X
principe di San Nicandro (1875 e 1953). Riguardo a questo periodo, nel libro "Un genovese a Napoli – Luigi Giusso Duca del Galdo",
di Francesco Giusso (Franco Di Mauro Editore, 2010), si legge: "Degli altri figli di Candido ed Onorina Giusso il secondogenito Antonio (1876-1960) si dilettava in astronomia.
Istituì una piccola specula sulla sommità del Palazzo San Nicandro alla Stella, edificio posto in posizione elevata sulla città ed in gran parte proprietà della moglie, Ippolita Cattaneo dei Principi di San Nicandro”,
da lui sposata nel 1905. Nel 1895, invece, Francesco, X principe di San Nicandro,
sposa nel 1895 la sorella di Antonio Giusso, Felicia Giusso del Galdo, entrambi figli del Marchese Candido Giusso, a sua volta figlio di Luigi Giusso.
In seguito, in epoca più moderna, il palazzo fu trasformato e diviso in appartamenti privati venduti separatamente.
L’edificio venne costruito verso il 1570, per volere della nobile famiglia Carafa di Maddaloni, che ne rimase proprietaria fino al 1652, quando fu ceduto a Gaspare Roomer, il quale vi portò tutte le ricchezze e le opere d’arte di cui disponeva. Prima di questa data, il palazzo fu teatro della rivolta di Masaniello che individuò nel duca Diomede Carafa uno dei principali persecutori del popolo. Così, il nobile fu costretto a fuggire, mentre gli interni vennero saccheggiati dai rivoltosi che portarono via anche i preziosi che l’aristocratico aveva nascosto nei vicini Conventi di Santa Maria alla stella e degli Agostiniani. In seguito, alla morte di Masaniello, tutto ciò che era stato rubato venne portata nel castello del Carmine da Gennaro Annese, uno dei capi rivolta.
Così, tornato in città, il duca di Maddaloni decise di cambiare residenza, acquistando il palazzo di Gaspare Roomer tra via Toledo e via Monteoliveto, in cambio del palazzo in via Stella e al Vomero. Quest’ultimo, come detto, dopo aver fatto ristrutturare il palazzo vi trasferì la sua quadreria che, alla sua morte, avvenuta nel 1674, venne lasciata in eredità insieme all’edificio alle monache si Santa Maria Maddalena.
Successivamente, nel 1684, le religiose vendettero il tutto al duca Caracciolo di Airola.
Successivamente, circa nel 1725, l'immobile fu acquistato da Baldassarre Cattaneo, III principe di San Nicandro e, da questo momento, l'edificio divenne la
residenza di famiglia per oltre due secoli, cominciando dal figlio Domenico fino ad arrivare a Francesco, X
principe di San Nicandro (1875 e 1953). Riguardo a questo periodo, nel libro "Un genovese a Napoli – Luigi Giusso Duca del Galdo",
di Francesco Giusso (Franco Di Mauro Editore, 2010), si legge: "Degli altri figli di Candido ed Onorina Giusso il secondogenito Antonio (1876-1960) si dilettava in astronomia.
Istituì una piccola specula sulla sommità del Palazzo San Nicandro alla Stella, edificio posto in posizione elevata sulla città ed in gran parte proprietà della moglie, Ippolita Cattaneo dei Principi di San Nicandro”,
da lui sposata nel 1905. Nel 1895, invece, Francesco, X principe di San Nicandro,
sposa nel 1895 la sorella di Antonio Giusso, Felicia Giusso del Galdo, entrambi figli del Marchese Candido Giusso, a sua volta figlio di Luigi Giusso.
In seguito, in epoca più moderna, il palazzo fu trasformato e diviso in appartamenti privati venduti separatamente.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
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