Duomo di Napoli – Battistero di San Giovanni in Fonte

Storia e descrizione
battisteroDa
una porta alla destra dell’Abside di Santa Restituta si accede al Battistero,
la cui costruzione è data dagli storici attorno al IV secolo, cosa che lo rende
il Battistero più antico di occidente. Nel corso del V secolo, la struttura subì
alcuni lavori durante i quali furono consolidate le mura, ridotte le dimensioni
delle finestre, furono decorati tre dei quattro pennacchi a cuffia con i simboli
degli evangelisti e furono restaurati i mosaici della cupola.
L’edificio è costruito in tufo e presenta una pianta quadrata, mentre quattro
nicchie angolari uniscono la struttura di base al tamburo ottagonale. La
copertura è costituita da una piccola cupola a calotta, mentre la luce entra da
quattro bifore collocate nel tamburo e ridimensionate durante il restauro del V
secolo.
Al centro, è posto il fonte battesimale, una vera e propria vasca di coccio
pesto, del diametro di 2 metri e di 61 cm di profondità; originariamente, come
si può dedurre da alcune tracce, il bordo era transennato mentre è presente un
foro per lo scolo dell’acqua che, invece, veniva aggiunta manualmente dopo
essere stata trasportata nel Battistero con dei recipienti.
Nel IV secolo, una volta conclusa la costruzione del Duomo, i mosaici furono
restaurati e le tessere mancanti furono integrate da affreschi raffiguranti
L’Annunciazione e la Cena di Emmaus. Inoltre, furono chiuse due finestre (oggi
riaperte) che vennero affrescato con le figure di Cristo e della Madonna da
Pietro Cavallini.
Nel 1576 la confraternita di Santa Restituta dei Neri trasferì temporaneamente
la sua sede nel Battistero e la cisterna della vasca battesimale fu utilizzata
come sepoltura per i confratelli. Nel 1644 il lato settentrionale fu modificato
con l’aggiunta di un portico in occasione della costruzione di una porta che lo
collegasse direttamente al palazzo arcivescovile. Tre anni dopo la confraternita
fu trasferita nel Tesoro Vecchio e il Battistero cadde in disuso fino al XIX
secolo in cui venne attuato un ampio restauro per rivalorizzare la struttura.
I mosaici
I mosaici posti sulla volta rappresentano una delle più importanti e rare
testimonianze dell’arte paleocristiana. In essi vengono raffigurati temi
riguardanti i sacramenti di iniziazione cristiana della Chiesa dei Primi secoli.
La volta è divisa in otto spicchi delimitati da fasce trasversale, le quali
partono tutte da un fregio comune posto alla base. Esse sono dorate e sono unite
al fregio tramite un vaso ansato. Ogni riquadro è diviso in due parti in cui
sono rappresentate scene evangeliche.
Il centro della cupola è quello meglio conservato. In esso troviamo un cielo
stellato nel quale spicca una croce monogrammatica, sulla quale è posta la mano
del Padre Eterno che stringe una corona d’alloro e di filatterio. Inoltre,
possiamo notare una fenice posta tra due palme e due uccelli.
Nei quattro pennacchi sono posti i simboli dei quattro evangelisti. L’uomo alato
per San Matteo, il leone alato per San Marco, il bue alato per San Luca e
l’aquila alata per San Giovanni (totalmente scomparsa). Sui pennacchi, inoltre,
troviamo scene ispirate ai Salmi, come il pastore tra due pecore e il pastore
tra due cervi che si dissetano.
Lungo le pareti troviamo raffigurate alcune scene bibliche. A nord troviamo le
rappresentazioni di due episodi evangelici: la Samaritana al pozzo e le Nozze di
Cana. A Est troviamo il Battesimo di Gesù del quale rimane solamente la tunica e
le gambe di un personaggio. A sud est, tra due palme, è raffigurato il Cristo in
piedi sull’universo che consegna a San Pietro il rotolo della legge. Sulla
parete meridionale. Sopra l’ingresso che porta alla Basilica di Santa
Restituta, sono raffigurate alte due scene: Gesù che cammina sulle acque e la
pesca. A sud ovest, invece, s’intravede un personaggio vestito di una tunica,
seduto su una pietra accanto a quella che pare proprio una tomba e con in mano
un rotolo. Tutti questi elementi hanno convinto gli studiosi che la scena
raffigurata sia proprio l’Annunciazione della Resurrezione alle donne da parte
dell’Angelo.
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