Chiostri dei Girolamini

I Chiostri dei Girolamini si trovano in Via Duomo, alle spalle della Chiesa dei Girolamini.
Le mura del complesso monastico, costruito a partire dal 1586 riadattando l’antico Palazzo di Seripando, custodiscono due chiostri, realizzati in tempi diversi.

Il Chiostro maiolicato
Chiostro maiolicato dei girolaminiIl primo chiostro detto Maiolicato o della Porteria, deve la sua prima denominazione alla sua particolare pavimentazione di fine Ottocento, formata da mattonelle in cotto e maiolica con fondo bianco e decorazioni blu. Venne realizzato sul finere del XVI secolo su progetto di Giovanni Antonio Dosio, che riadattò l’atrio dell’antico palazzo per adempiere alla nuova destinazione realizzando un’ambiente a pianta quadrata, utilizzando colonne donate dai frati dell’Isola del Giglio per sorreggere le cinque arcate per lato. Agli angoli, invece, sono posti dei pilastri in piperno sormontati da colonne. Al centro è collocato un pozzale cinquecentesco, sormontato da una struttura in ferro, un tempo alimentato dall’acquedotto del Bolla.
Elemento di spicco è sicuramente il torrino settecentesco su cui sono posti un’antica meridiana maiolicata e un bassorilievo raffigurante la Madonna col Bambino.
Sul lato destro rispetto all’ingresso, attraverso una scala, è possibile raggiungere il secondo chiostro del complesso.
Il Chiostro dell'aranceto
Chiostro dell'aranceto girolaminiIl Chiostro dell’aranceto, più grande del Chiostro Maiolicato, venne costruito negli anni trenta del XVII secolo su progetto di Dionisio Lazzari e Dionisio Nencioni di Bartolomeo. Al centro troviamo vaire aiuole, in cui spiccano soprattutto aranci, nespoli e fichi, poste ad un piano leggermente inferiore rispetto al porticato, raggiungibile attraverso brevi scale in piperno con ringhiere in ferro poste al centro dei lati lunghi. Degli imponenti pilastri, otto da un lato e nove dall’altro, sorreggono il corpo di fabbrica superiore, dal quale si aprono le finestre delle celle e, più in basso, in corrispondenza delle arcate, dei grandi finestroni rinascimentali.
Infine, sul lato che separa i due chiostri, è posto una meridiana con sistema orario a sei ore, convenzione inventata dalla Chiesa nel XIII secolo e rimasta in uso in Italia fino all’arrivo di Napoleone, che introdusse il sistema a dodici ore.
Tratto da: Maria Rosaria Costa, I chiostri di Napoli, Roma, Newton & Compton, 1996
Dove si trovano - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia
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