Chiesa di San Gaudioso

Storia e architettura
Nel vicolo San Gaudioso è possibile vedere ciò che rimane del monastero e della chiesa omonima, distrutta da un incendio nel 1799. A testimonianza dell’antica struttura restano soltanto alcuni frammenti del chiostro, di scale e il portale secondario della chiesa.
Nell’VIII secolo, Stefano II, duca e vescovo di Napoli, costruì l’edificio religioso in occasione dei lavori di ristrutturazione al già esistente monastero fondato tre secoli prima da Settimo Celio Gaudioso, vescovo di Bitinia, fuggito a Napoli con altri vescovi africani per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali.
Nel 1560 si resero necessari alcuni restauri, affidati all’architetto Giovanni Francesco di Palma, mentre nel nel 1640, Cosimo Fanzago, che già stava realizzando il nuovo ingresso per il monastero, rimaneggiò l’altare maggiore. Due terremoti, quello del 1688 e quello del 1694, resero necessari altri interventi nella chiesa che furono realizzati da Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Sanfelice e dal Mormille.
Purtroppo, il 21 febbraio 1799, tutta la struttura venne incendiata per stanare dei rivoltosi e le suore riuscirono a salvare soltanto le reliquie (i corpi di Sant’Evaristo, di San Prisciano, di Santa Fortunata, di San Gaudioso e dei suoi compagni fondatori e il sangue di Santo Stefano) e l’immagine della Madonna d’Agnone. Invece, andarono irrimediabilmente distrutte numerose opere che costituivano un patrimonio inestimabile: San Michele Arcangelo con i Santi Gaudioso, Prisciano ed altri in adorazione del Bambin Gesù (1733); la Samaritana al pozzo e la Donna Adultera di Francesco De Mura; la Madonna con Bambino e i Santi Elisabetta e Gaudioso, Epifania e Natività di Andrea da Salerno; San Gaudioso benedice le schiere destinate a respingere i Vandali e Traslazione del Corpo di San Gaudioso di Battistello Caracciolo (affreschi); San Gaudioso in gloria, Martirio di Santo Stefano e Sant’Agostino con Santa Monica di Luca Giordano.
Dove si trova - mappa
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