Chiesa di Santa Maria Donnaromita
Storia e architettura
La chiesa di Santa Maria Donnaromita si trova in Via
Giovanni Paladino.
Venne fondata nell’VIII secolo da alcune monache provenienti da Costantinopoli. L’appellativo del complesso deriverebbe da un appellativo greco della Vergine (Donna Romatos) a cui le fondatrici erano devote.
Nel XIV secolo venne costruita una grande chiesa, restaurata e riadattata nel XVI secolo da Giovanni Francesco di Palma, mentre Giovanni Vincenzo Della Monica si occupò, sempre nello stesso secolo della realizzazione del convento con due chiostri. Quest’ultimo fu definitivamente soppresso nel 1808 per diventare sede di alcuni istituti dell’Università degli Studi di Napoli.
L’ultimo restauro ad ampio respiro fu quello effettuato in seguito ai danneggiamenti subiti dalla chiesa durante il secondo conflitto mondiale.
L’interno si presenta con un’unica navata e dieci cappelle laterali, con un maestoso soffitto ligneo (1587-1590) disegnato da Giovanni Andrea Magliuolo e dipinto da Teodoro d’Errico. Sulla cupola troviamo un affresco raffigurante il Passaggio del Mar Rosso, opera iniziata da Luca Giordano e portata a termine da Giuseppe Simonelli nel 1696; sulla controfacciata, invece, è posta l’Adorazione dei Magi di Francesco De Mura, e, lungo la navata, sempre dello stessa artista si può ammirare un dipinto raffigurante le Virtù.
Nella zona absidale troviamo i resti dell’altare maggiore, opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Ghetti, mentre la pavimentazione è opera di Giuseppe Massa.
Giovanni Paladino.
Venne fondata nell’VIII secolo da alcune monache provenienti da Costantinopoli. L’appellativo del complesso deriverebbe da un appellativo greco della Vergine (Donna Romatos) a cui le fondatrici erano devote.
Nel XIV secolo venne costruita una grande chiesa, restaurata e riadattata nel XVI secolo da Giovanni Francesco di Palma, mentre Giovanni Vincenzo Della Monica si occupò, sempre nello stesso secolo della realizzazione del convento con due chiostri. Quest’ultimo fu definitivamente soppresso nel 1808 per diventare sede di alcuni istituti dell’Università degli Studi di Napoli.
L’ultimo restauro ad ampio respiro fu quello effettuato in seguito ai danneggiamenti subiti dalla chiesa durante il secondo conflitto mondiale.
L’interno si presenta con un’unica navata e dieci cappelle laterali, con un maestoso soffitto ligneo (1587-1590) disegnato da Giovanni Andrea Magliuolo e dipinto da Teodoro d’Errico. Sulla cupola troviamo un affresco raffigurante il Passaggio del Mar Rosso, opera iniziata da Luca Giordano e portata a termine da Giuseppe Simonelli nel 1696; sulla controfacciata, invece, è posta l’Adorazione dei Magi di Francesco De Mura, e, lungo la navata, sempre dello stessa artista si può ammirare un dipinto raffigurante le Virtù.
Nella zona absidale troviamo i resti dell’altare maggiore, opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Ghetti, mentre la pavimentazione è opera di Giuseppe Massa.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia
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