Chiesa di Santa Maria Donnalbina
Storia e architettura
La chiesa di Santa Maria Donnalbina si trova nell’omonima via sin dal’XI secolo.
Successivamente, i lavori per una sua ricostruzione cominciarono nel XVI secolo, per terminare nel XVII secolo grazie all’intervento di Bartolomeo Picchiatti e, sul finire del medesimo secolo, di Arcangelo Guglielmelli.
L’interno, a pianta con navata unica e quattro cappelle per lato, presenta, di fianco all’ingresso, il Sepolcro di Giovanni Paisiello, musicista del Settecento, realizzato nel 1816 da Angelo Viva. Il soffitto ligneo a cassettoni, realizzato da Antonio Guidetti nel 1701, è decorato da tele di Nicola Malinconico: l’Assunzione, Sant’Agnello caccia i Saraceni da Napoli e il Martirio di Sant’Agata (tutte del 1701). Sulla cupola, invece, si trovano affreschi di Francesco Solimena che, tra il 1692 e il 1695, realizzò Virtù, Santi e Cristo mostra a San Benedetto la diffusione del suo Ordine. Lo stesso artista è autore anche delle tele di fine Seicento poste sugli altari del transetto: la Natività, la Visitazione, l’Annunzio ai Pastori, il Sogno di Giuseppe e la Fuga in Egitto. Nella seconda cappella di destra, invece, troviamo due opere di Domenico Antonio Vaccaro che, nel 1736, dipinse San Gennaro e un Santo vescovo. Infine, sulla controfacciata, un organo del 1699 e un affresco di Nicola Malinconico raffigurante l’Entrata di Gesù in Gerusalemme, mentre l’altare maggiore è realizzato in marmi commessi.
Successivamente, i lavori per una sua ricostruzione cominciarono nel XVI secolo, per terminare nel XVII secolo grazie all’intervento di Bartolomeo Picchiatti e, sul finire del medesimo secolo, di Arcangelo Guglielmelli.
L’interno, a pianta con navata unica e quattro cappelle per lato, presenta, di fianco all’ingresso, il Sepolcro di Giovanni Paisiello, musicista del Settecento, realizzato nel 1816 da Angelo Viva. Il soffitto ligneo a cassettoni, realizzato da Antonio Guidetti nel 1701, è decorato da tele di Nicola Malinconico: l’Assunzione, Sant’Agnello caccia i Saraceni da Napoli e il Martirio di Sant’Agata (tutte del 1701). Sulla cupola, invece, si trovano affreschi di Francesco Solimena che, tra il 1692 e il 1695, realizzò Virtù, Santi e Cristo mostra a San Benedetto la diffusione del suo Ordine. Lo stesso artista è autore anche delle tele di fine Seicento poste sugli altari del transetto: la Natività, la Visitazione, l’Annunzio ai Pastori, il Sogno di Giuseppe e la Fuga in Egitto. Nella seconda cappella di destra, invece, troviamo due opere di Domenico Antonio Vaccaro che, nel 1736, dipinse San Gennaro e un Santo vescovo. Infine, sulla controfacciata, un organo del 1699 e un affresco di Nicola Malinconico raffigurante l’Entrata di Gesù in Gerusalemme, mentre l’altare maggiore è realizzato in marmi commessi.
Dove si trova - mappa
Foto
[foldergallery folder=”wp-content/../monumenti/chiese/monumentali/donnalbina/foto” title=”Gallery title”]
Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia
Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia