Chiesa del Divino Amore
Storia e architettura
La Chiesa del Divino amore sorge tra Piazzetta del Divino Amore, Via del Grande Archivio, Via De Blasiis e Vico Paparelle al Pendino insieme alle strutture che ospitano il convento e risale al XVII secolo.
Un tempo, l’intero complesso era denominato Palazzo Villani, finchè un esponente della famiglia (Beatrice) non decise di farlo diventare un luogo di culto. Proprio per questo, la chiesa non ha una vera e propria facciata, essendo stata costruita all’interno di una struttura originariamente destinata a svolgere altre funzioni.
L’opera fu affidata all’architetto Francesco Antonio Picchiatti che costruì la chiesa nell’atrio del palazzo che godeva di vista sul mare e sulla collina di San Martino. Nel 1709 fu ricostruita dall’architetto Giambattista Manni nel cortile del monastero e, nel 1788, fu rifatta la facciata. Altri lavori furono eseguiti nel 1851, mentre nel 1866 il monastero venne soppresso e destinato ad abitazioni private, mentre le suore furono trasferite nelle strutture di Santa Chiara. Così, la chiesa perse il suo ruolo e venne adibita a deposito per la legna, mentre le opere in essa contenute furono trasferite: l’altare di Ferdinando San Felice trovò posto nella chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, alcuni dipinti andarono persi, mentre l’Adorazione dei Pastori di Massimo Stanzione si trova in deposito.
Nel 1870 la chiesa venne affidata ai Frati crociferi che avevano appena perso la Chiesa delle Crocelle ai Mannesi (demolita). Quindi trasferirono nella loro nuova dimora le opere contenute nella loro vecchia chiesa, tra cui troviamo la Concezione di Maria, opera di Francesco De Mura, e la Deposizione, attribuita alla scuola di Mattia Preti.
Un tempo, l’intero complesso era denominato Palazzo Villani, finchè un esponente della famiglia (Beatrice) non decise di farlo diventare un luogo di culto. Proprio per questo, la chiesa non ha una vera e propria facciata, essendo stata costruita all’interno di una struttura originariamente destinata a svolgere altre funzioni.
L’opera fu affidata all’architetto Francesco Antonio Picchiatti che costruì la chiesa nell’atrio del palazzo che godeva di vista sul mare e sulla collina di San Martino. Nel 1709 fu ricostruita dall’architetto Giambattista Manni nel cortile del monastero e, nel 1788, fu rifatta la facciata. Altri lavori furono eseguiti nel 1851, mentre nel 1866 il monastero venne soppresso e destinato ad abitazioni private, mentre le suore furono trasferite nelle strutture di Santa Chiara. Così, la chiesa perse il suo ruolo e venne adibita a deposito per la legna, mentre le opere in essa contenute furono trasferite: l’altare di Ferdinando San Felice trovò posto nella chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, alcuni dipinti andarono persi, mentre l’Adorazione dei Pastori di Massimo Stanzione si trova in deposito.
Nel 1870 la chiesa venne affidata ai Frati crociferi che avevano appena perso la Chiesa delle Crocelle ai Mannesi (demolita). Quindi trasferirono nella loro nuova dimora le opere contenute nella loro vecchia chiesa, tra cui troviamo la Concezione di Maria, opera di Francesco De Mura, e la Deposizione, attribuita alla scuola di Mattia Preti.
Dove si trova - mappa
Chiostro >> |
sto cercando l’immagine della tela di san Filippo Neri ai piedi della Vergine, conservata nella chiesa del Divino Amore, chi può darmi una mano?
info@sanmartinoalborgo.org
Può venire quando vuole. La Chiesa è aperta tutti i giorni feriali alle 17. La Domenica e festivi alle 10.
P. Antonio
Sono interessato alle opere di Andrea Mattei. So che è di sua mano la tela sull’altare maggiore.
Quali gli orari per poter visitare la chiesa?.
O almeno poter avere una foto della pala ‘altare?
Avevo già risposto all’amico don Lorenzo. Veda sopra. Solo il sabato la Chiesa rimane chiusa per pulizia e altro.
A presto
Gent.mo don Antonio, questa settimana è aperta la chiesa? Dovrei vedete dei marmi per alcuni studi (le ho citofonato qualche giorno fa).
In particolare volevo sapere se era possibile passare tra oggi e domani.
La ringrazio