Chiesa di Santa Maria la Nova – Interno
Storia e descrizione
L’interno si presenta ad unica navata con cappelle laterali, coperto da un soffitto ligneo a cassettoni, realizzato tra il 1598 e il 1603, che presenta 46 tele raffiguranti la Madonna, realizzate da numerosi artisti come Fabrizio Santafede, autore dell’Incoronazione della Vergine, Girolamo Imparato, che dipinse l’Assunzione (1603), Belisario Corenzio, Giovanni Bernardo Azzolino, Francesco Curia, autore della Gloria nel Nome di Maria, Luigi Rodriguez, Cesare Smet e Tommaso Maurizio.
Tra le finestre della navata centrale sono conservati altri dipinti che Belisario Corenzio realizzò tra il 1603 e il 1605, raffiguranti i Dodici Articoli del Credo, mentre sugli archi maggiori lo stesso artista dipinse Virtù, Angeli e Simboli dell’Immacolata. Lo stesso artista è l’autore dei dipinti sulla controfacciata raffiguranti la Punizione dei Dannati, il Paradiso e la Madonna delle Grazie.
Vicino al presbiterio, sull’ultimo altare a destra, troviamo un Ecce Homo in legno, scolpito da Giovanni da Nola, mentre l’altare maggiore, ornato dalle statue lignee di San
Francesco d‘Assisi e Sant’Antonio da Padova, fu disegnato da Cosimo Fanzago. Nel transetto destro è posto il cenotafio del cardinale Galeazzo Sanseverino, realizzato nel 1477. A sinistra, sotto l’organo, sono posti due puttini dipinti da Luca Giordano nel 1642, all’età di soli 8 anni. Il pulpito, invece, è di Francesco Balsimelli, che lo realizzò tra il 1617 e il 1620.
Nella prima cappella a destra troviamo affreschi di Battistello Caracciolo nella cupola, alle pareti e negli arconi, mentre sull’altare è posto il San Michele di Teodoro D’Errico . Nella seconda è custodita una lastra in marmo scolpita da Girolamo Santacroce nel 1525 con l’Adorazione dei Pastori. Nella terza cappella sono conservati la Crocifissione, di Marco Pino, e affreschi di Belisario Corenzio raffiguranti la Flagellazione, la Coronazione di Spine e l’Ascensione (1619). Nella quarta cappella è posta un’opera in legno di Giovanni da Nola raffigurante l’Annunciazione, la Visione di Sant’Eustachio, il Miracolo del Santo, San Francesco e San Sebastiano. Nella quinta cappella possiamo trovare il paliotto dell’altare realizzato da Francesco Balsimelli nel 1620.
Sugli altari della parte sinistra della navata si trovano alcuni dipinti di Girolamo Imparato, mentre la prima cappella che si incontra sulla sinistra è il Cappellone di San Giacomo della Marca, restaurato da Cosimo Fanzago tra il 1634 e il 1636, ma già presente nel 1504, ancor prima che venisse realizzata la chiesa. Al suo interno sono custoditi affreschi di Massimo Stanzione in cui sono raffigurate Scene della vita di San Giacomo della Marca (1644-1646). L’altare, sormontato da una tela di Francesco Gielmo (1626), contiene le spoglie del Santo. Ai piedi dell’arcone, troviamo i Sepolcri di Odetto di Foix e Pietro Navarro realizzati da Annibale Caccavello (1550-1555) e altre opere di Luca Giordano che raffigurano Scene della vita di San Giovanni Battista (1655). Nella terza cappella sinistra del Cappellone sono conservati una decorazione in marmo di Cosimo Fanzago e degli affreschi di Massimo Stanzione raffiguranti Storie di San Diego.
A sinistra dell’altare maggiore si apre la Cappella della Madonna delle Grazie in cui si può ammirare l’altare in argento con un paliotto raffigurante Storie della Vergine, opera di Domenico Marinelli e Matteo Treglia, su disegno di Lorenzo Vaccaro (1686-1689).
Tra le finestre della navata centrale sono conservati altri dipinti che Belisario Corenzio realizzò tra il 1603 e il 1605, raffiguranti i Dodici Articoli del Credo, mentre sugli archi maggiori lo stesso artista dipinse Virtù, Angeli e Simboli dell’Immacolata. Lo stesso artista è l’autore dei dipinti sulla controfacciata raffiguranti la Punizione dei Dannati, il Paradiso e la Madonna delle Grazie.
Vicino al presbiterio, sull’ultimo altare a destra, troviamo un Ecce Homo in legno, scolpito da Giovanni da Nola, mentre l’altare maggiore, ornato dalle statue lignee di San
Francesco d‘Assisi e Sant’Antonio da Padova, fu disegnato da Cosimo Fanzago. Nel transetto destro è posto il cenotafio del cardinale Galeazzo Sanseverino, realizzato nel 1477. A sinistra, sotto l’organo, sono posti due puttini dipinti da Luca Giordano nel 1642, all’età di soli 8 anni. Il pulpito, invece, è di Francesco Balsimelli, che lo realizzò tra il 1617 e il 1620.
Nella prima cappella a destra troviamo affreschi di Battistello Caracciolo nella cupola, alle pareti e negli arconi, mentre sull’altare è posto il San Michele di Teodoro D’Errico . Nella seconda è custodita una lastra in marmo scolpita da Girolamo Santacroce nel 1525 con l’Adorazione dei Pastori. Nella terza cappella sono conservati la Crocifissione, di Marco Pino, e affreschi di Belisario Corenzio raffiguranti la Flagellazione, la Coronazione di Spine e l’Ascensione (1619). Nella quarta cappella è posta un’opera in legno di Giovanni da Nola raffigurante l’Annunciazione, la Visione di Sant’Eustachio, il Miracolo del Santo, San Francesco e San Sebastiano. Nella quinta cappella possiamo trovare il paliotto dell’altare realizzato da Francesco Balsimelli nel 1620.
Sugli altari della parte sinistra della navata si trovano alcuni dipinti di Girolamo Imparato, mentre la prima cappella che si incontra sulla sinistra è il Cappellone di San Giacomo della Marca, restaurato da Cosimo Fanzago tra il 1634 e il 1636, ma già presente nel 1504, ancor prima che venisse realizzata la chiesa. Al suo interno sono custoditi affreschi di Massimo Stanzione in cui sono raffigurate Scene della vita di San Giacomo della Marca (1644-1646). L’altare, sormontato da una tela di Francesco Gielmo (1626), contiene le spoglie del Santo. Ai piedi dell’arcone, troviamo i Sepolcri di Odetto di Foix e Pietro Navarro realizzati da Annibale Caccavello (1550-1555) e altre opere di Luca Giordano che raffigurano Scene della vita di San Giovanni Battista (1655). Nella terza cappella sinistra del Cappellone sono conservati una decorazione in marmo di Cosimo Fanzago e degli affreschi di Massimo Stanzione raffiguranti Storie di San Diego.
A sinistra dell’altare maggiore si apre la Cappella della Madonna delle Grazie in cui si può ammirare l’altare in argento con un paliotto raffigurante Storie della Vergine, opera di Domenico Marinelli e Matteo Treglia, su disegno di Lorenzo Vaccaro (1686-1689).
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