Chiesa di Santa Maria Apparente
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria Apparente si trova in Corso Vittorio Emanuele.
La chiesa venne costruita a partire dal 1582, ampliando una preesistente cappella, fondata alcuni anni prima dal francescano riformato Filippo San Giorgio da Perugia (che qui si era ritirato dalla vita mondana) probabilmente per custodire un’immagine della Vergine e conosciuta come Santa Maria alla Parete proprio perchè scavata nella roccia (alcune fonti riportano che il toponimo “a Parete” sia da ricercare proprio nell’immagine della Madonna, dipinta su una delle pareti). Il progetto venne affidato all’architetto Giovan Battista Cavagna che incastrò la nuova costruzione a ridosso della montagna, su di un terreno abbastanza irregolare; fu necessario, infatti, mantenere la facciata in posizione sopraelevata rispetto alla strada, costruendo una scala a doppia rampa per rendere raggiungibile il sagrato.
La chiesa venne danneggiata da terremoto del 1738 e, durante il restauro, i frati ne approfittarono per rifare la zona del presbiterio, abbellendo lo splendido altare in marmo e aggiungendo anche due nicchie in cui trovarono posto le statue dei Santi Giuseppe e Gioacchino. Già in precedenza, nel 1716, si resero necessari alcuni lavori di consolidamento per il campanile e, nel 1735, il nuovo braccio del convento venne adattato a dormitorio.
Nel 1876 i frati vennero cacciati e il convento trasformato in carcere, per poi essere riadattato ad abitazioni private agli inizi del Novecento.
L’interno della chiesa, con pianta a croce greca, custodisce un pregevole dipinto del 1611 di Giulio Dell’Oca raffigurante la Madonna coi Santi Francesco e Antonio, posto sull’altare maggiore, un opera anonima raffigurante Maria, Giuseppe, Sant’Anna e San Gioacchino, la Crocefissione di Onofrio Palumbo, posta nella seconda cappella di sinistra, e San Samuele di Francesco Di Maria, collocato alla destra dell’ingresso. Sotto l’organo seicentesco, infine, c’erano i ritratti dei fondatori del complesso, oggi sostituiti da copie perchè rubati.
La chiesa venne costruita a partire dal 1582, ampliando una preesistente cappella, fondata alcuni anni prima dal francescano riformato Filippo San Giorgio da Perugia (che qui si era ritirato dalla vita mondana) probabilmente per custodire un’immagine della Vergine e conosciuta come Santa Maria alla Parete proprio perchè scavata nella roccia (alcune fonti riportano che il toponimo “a Parete” sia da ricercare proprio nell’immagine della Madonna, dipinta su una delle pareti). Il progetto venne affidato all’architetto Giovan Battista Cavagna che incastrò la nuova costruzione a ridosso della montagna, su di un terreno abbastanza irregolare; fu necessario, infatti, mantenere la facciata in posizione sopraelevata rispetto alla strada, costruendo una scala a doppia rampa per rendere raggiungibile il sagrato.
La chiesa venne danneggiata da terremoto del 1738 e, durante il restauro, i frati ne approfittarono per rifare la zona del presbiterio, abbellendo lo splendido altare in marmo e aggiungendo anche due nicchie in cui trovarono posto le statue dei Santi Giuseppe e Gioacchino. Già in precedenza, nel 1716, si resero necessari alcuni lavori di consolidamento per il campanile e, nel 1735, il nuovo braccio del convento venne adattato a dormitorio.
Nel 1876 i frati vennero cacciati e il convento trasformato in carcere, per poi essere riadattato ad abitazioni private agli inizi del Novecento.
L’interno della chiesa, con pianta a croce greca, custodisce un pregevole dipinto del 1611 di Giulio Dell’Oca raffigurante la Madonna coi Santi Francesco e Antonio, posto sull’altare maggiore, un opera anonima raffigurante Maria, Giuseppe, Sant’Anna e San Gioacchino, la Crocefissione di Onofrio Palumbo, posta nella seconda cappella di sinistra, e San Samuele di Francesco Di Maria, collocato alla destra dell’ingresso. Sotto l’organo seicentesco, infine, c’erano i ritratti dei fondatori del complesso, oggi sostituiti da copie perchè rubati.
Dove si trova - mappa