Chiesa di Sant’Eframo Vecchio
Storia
La Chiesa di Sant’Eframo Vecchio si trova in Via Macedonia.
La chiesa, fondata nel XVI secolo insieme al convento, fu costruita nel luogo in cui sorgeva un precedente luogo di culto posto su di un’antica catacomba del V secolo nella quale venne sepolto Sant’Efebo (poi corrotto in Eframo), vescovo di Napoli, insieme a San Massimo e San Fortunato (santi a cui è dedicata la chiesa insieme a Sant’Eframo).
L’intero complesso venne donato nel 1530 ai Frati Minori Cappuccini dal vescovo di Napoli Vincenzo Carafa, per permettere loro di continuare le attività caritatevoli che portavano avanti con successo aiutando l’Ospedale degli Incurabili. A quel tempo la chiesa, già dedicata a Sant’Eframo, si presentava come un piccolo tempietto ricavato nel tufo con accanto una piccola casa.
La chiesa fu restaurata ed ampliata una prima volta nel 1745, a causa di alcuni problemi strutturali; nell’occasione fu innalzato il campanile maiolicato. Nel 1762, invece, l’interno venne abbellito con l’aggiunta di balaustre lignee presso le cappelle laterali e presso l’altare maggiore, poi rifatto nel 1773 da Giuseppe Salemme. Tre anni più tardi, nel 1776, Cristofaro Barberio realizzò un pavimento maiolicato (sostituito tra il 1844 e il 1850 con quello visibile ancora oggi). Nel 1837, inoltre, venne realizzata la cappella a destra dell’atrio della chiesa.
La Parrocchia dei SS. Efebo, Fortunato e Massimo, venne ufficialmente costituita e affidata ai frati cappuccini con decreto dell’arcivescovo di Napoli Cardinale Alfonso Castaldo, il 15 gennaio 1961.
La chiesa, fondata nel XVI secolo insieme al convento, fu costruita nel luogo in cui sorgeva un precedente luogo di culto posto su di un’antica catacomba del V secolo nella quale venne sepolto Sant’Efebo (poi corrotto in Eframo), vescovo di Napoli, insieme a San Massimo e San Fortunato (santi a cui è dedicata la chiesa insieme a Sant’Eframo).
L’intero complesso venne donato nel 1530 ai Frati Minori Cappuccini dal vescovo di Napoli Vincenzo Carafa, per permettere loro di continuare le attività caritatevoli che portavano avanti con successo aiutando l’Ospedale degli Incurabili. A quel tempo la chiesa, già dedicata a Sant’Eframo, si presentava come un piccolo tempietto ricavato nel tufo con accanto una piccola casa.
La chiesa fu restaurata ed ampliata una prima volta nel 1745, a causa di alcuni problemi strutturali; nell’occasione fu innalzato il campanile maiolicato. Nel 1762, invece, l’interno venne abbellito con l’aggiunta di balaustre lignee presso le cappelle laterali e presso l’altare maggiore, poi rifatto nel 1773 da Giuseppe Salemme. Tre anni più tardi, nel 1776, Cristofaro Barberio realizzò un pavimento maiolicato (sostituito tra il 1844 e il 1850 con quello visibile ancora oggi). Nel 1837, inoltre, venne realizzata la cappella a destra dell’atrio della chiesa.
La Parrocchia dei SS. Efebo, Fortunato e Massimo, venne ufficialmente costituita e affidata ai frati cappuccini con decreto dell’arcivescovo di Napoli Cardinale Alfonso Castaldo, il 15 gennaio 1961.
Facciata
Sulla facciata della chiesa sono posti cinque ovali maiolicati raffiguranti l’Assunzione della Madonna, San Giuseppe della Leonessa, san Francesco d’Assisi, il Beato Angelo d’Acri e San Felice da Cantalice. Alla destra dell’ingresso, anticipato da un pronao, troviamo una piccola cappella, costruita nel 1837, nella quale era custodito un manufatto in maiolica raffiguranti un Miracolo di Sant’Efebo, rubato nel 1989 e sostituito da una statua della Madonna.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Francescani Sant’Eframo
Francescani Sant’Eframo
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Da questo convento son partito missionario in Brasile il 13 novembre del 1969. Ancora rendo grazie per la calorosa accoglienza dei frati! Pace e Bene!