Chiesa di Sant’Eframo Vecchio – Interno
Descrizione
L’interno presenta un’unica navata su cui affacciano tre cappelle per lato. Poco rimane delle decorazioni originarie, rovinate e saccheggiate durante gli anni della soppressione dell’ordine, mentre il pavimento venne realizzato intorno al 1850 da Tommaso Bruno in sostituzione di quello maiolicato di Cristofaro Barberio del 1776, di cui rimane solo il disegno centrale.
Presbiterio
Anche nel presbiterio, il pavimento settecentesco venne sostituito con un anonima pavimentazione bianca. Da segnalare, invece, l’altare maggiore realizzato dal marmoraro Michele Salemme nel 1773 che conserva ancora parti del marmo dell’altare antico e la porticina seicentesca del tabernacolo, opera del cesellatore Giovan Battista da Napoli. Al centro del paliotto è posta un’urna con i resti dei tre santi a cui è dedicata la chiesa. Alle spalle dell’altare è collocata la statua lignea raffigurante la Vergine dei Sacri Cuori, comunemente detta la Madonna del Brasile, poichè da lì arrivo Napoli nel 1828 ed assegnata alla custodia del complesso di giunta a Napoli, proveniente dalla nazione carioca, nel 1828 ed accolta nel Sant’Eframo Vecchio all’inizio del XX secolo, dopo essere stata per qualche anno nel convento di Sant’Eframo Nuovo. Più in alto, un dipinto raffigurante sempre i tre santi titolari, opera databile introno al 1735 e attribuita a Francesco Solimena o ad un suo allievo.
Sulle pareti laterali sono conservati i dipinti raffiguranti il Transito di San Giuseppe e la Natività, mentre sulla colta troviamo un dipinto raffigurante San Francesco che per umiltà rinunzia al sacerdozio.
Sulle pareti laterali sono conservati i dipinti raffiguranti il Transito di San Giuseppe e la Natività, mentre sulla colta troviamo un dipinto raffigurante San Francesco che per umiltà rinunzia al sacerdozio.
Cappelle laterali
In due di esse sono conservati un bel crocifisso ligneo e un quadro raffigurante Santa Margherita Maria Alacoque di scarso interesse artistico. Nelle altre sono poste delle pregevoli statue lignee del Settecento raffiguranti San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova, Sant’Anna e l’Immacolata. Nella cappella del crocifisso, inoltre, troviamo una scultura con la Madonna della Neve che parla al Beato Geremia di Valachia ed una lapide in memoria dei cappuccini morti durante la peste del 1656.
Sagrestia
Il locale, costruito nel 1727 come indicato da una data posta sulla base di uno degli armadi in noce, veniva usato per riporvi i paramenti. Venne quasi certamente arredato da qualcuno dei frati che, prima di prendere i voti, era intagliatore e falegname di mestiere. Al centro dell’armadio più grande è posta una tela rappresentante la Madonna con il Bambino e San Giovannino, attribuita a Nicola Maria Rossi.
Coro
Il coro venne realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. Degli di nota troviamo quatto ovali raffiguranti San Francesco, San Pietro con il gallo e le chiavi, la Maddalena Penitente e Sant’Elisabetta d’Ungheria.
Catacombe
Le catacombe vennero scoperte nel XVI secolo, ma vennero subito murate dai frati nel timore che attirassero troppi pellegrini, disturbando la quiete del luogo sacro. Furono così riscoperte solo nel 1931, quando padre Bellucci diede il via agli scavi che riportarono alla luce l’antico cimitero e affreschi risalenti al V secolo e una statua di stucco di San Gennaro.
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