Che soddisfazione

CHE SODDISFAZIONE

musica testoPino Daniele data1991

O mamma mia,
ho speso una follia,
volevo un Mercedes bianco,
lo stereo e il servo sterzo,
che sballo,
per portarti a Mergellina
la domenica mattina.
O mamma mia,
ho speso una follia,
volevo un Mercedes bianco,
lo stereo e il servo sterzo,
che sballo,
per portarti a Mergellina
la domenica mattina.
O mamma mia,
ho speso una follia,
volevo il televisore gigante,
la barca con il motore
ed un’amante.
Tanto è facile pagare
con un leasing o una cambiale.
O mamma mia,
ho speso una follia,
volevo il televisore gigante,
la barca con il motore
ed un’amante.
Tanto è facile pagare
con un leasing o una cambiale.
Che soddisfazione,
quanto costa la felicità.
Che soddisfazione,
vivere in questa società,
compri quello che ti pare.
Che soddisfazione,
quanto costa la felicità.
Che soddisfazione,
vivere in questa società,
compri quello che ti pare.
O mamma mia,
facciamo una pazzia,
andiamo giù a Sorrento a passeggiare,
compriamo un appartamento
sul mare
dove ti potrò baciare
nel traffico di Castellammare.
O mamma mia,
facciamo una pazzia,
andiamo giù a Sorrento a passeggiare
compriamo un appartamento
sul mare
dove ti potrò baciare
nel traffico di Castellammare.
Che soddisfazione,
quanto costa la felicità.
Che soddisfazione,
vivere in questa società,
compri quello che ti pare.
Che soddisfazione,
quanto costa la felicità.
Che soddisfazione,
vivere in questa società,
compri quello che ti pare.

La canzone fa parte di "Un uomo in blues", undicesimo album in studio di Pino Daniele. Il brano è inserito anche nella raccolta “Ricomincio da 30”, mentre una versione dal vivo è nell’album “E Sona Mò” (1993).

Un uomo in blues

UN UOMO IN BLUES

musica testoPino Daniele data1991

Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
Domani non pioverà,
in moto si partirà
via dalla metropoli.
Trova una scusa,
non stare sempre chiusa.
Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
Domani non pioverà,
in moto si partirà
via dalla metropoli.
Trova una scusa,
non stare sempre chiusa.
Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
Tuo padre non capirà,
tua madre poi lo sa già
che aspetti un figlio
ma hai la bocca chiusa.
Trova una scusa.
Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
Tuo padre non capirà,
tua madre poi lo sa già
che aspetti un figlio
ma hai la bocca chiusa.
Trova una scusa.
Piccola devi crescere in fretta,
non lasciarti andare giù.
Se la musica è forte
balleremo stanotte,
torneremo a casa a piedi.
Piccola non ti arrendere,
dai, sorridi e non dire no.
Lascia il mondo fuori,
metti addosso i colori.
Vorrei comprare domani un doppiopetto blu,
sembrare un uomo in blues,
un uomo in blues.
Piccola devi crescere in fretta,
non lasciarti andare giù.
Se la musica è forte
balleremo stanotte,
torneremo a casa a piedi.
Piccola non ti arrendere,
dai, sorridi e non dire no.
Lascia il mondo di fuori,
metti addosso i colori.
Vorrei comprare domani un doppiopetto blu,
sembrare un uomo in blues,
un uomo in blues.
Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
All’ombra si crescerà,
la gente che cosa fa,
col sole in faccia
mi sparo un blues
ad occhi chiusi.
Ah ma che sole.
Ah ma che sole.
All’ombra si crescerà,
la gente che cosa fa,
col sole in faccia
mi sparo un blues
ad occhi chiusi.
Piccola devi crescere in fretta,
non lasciarti andare giù.
Qui la musica è forte
balleremo stanotte,
torneremo a casa a piedi.
Piccola non ti arrendere,
dai, sorridi e non dire no.
Lascia il mondo fuori,
metti addosso i colori.
Vorrei comprare domani un doppiopetto blu,
sembrare un uomo in blues,
un uomo in blues.
Piccola devi crescere in fretta,
non lasciarti andare giù.
Qui la musica è forte
balleremo stanotte,
torneremo a casa a piedi.
Piccola non ti arrendere,
dai, sorridi e non dire no.
Lascia il mondo di fuori,
metti addosso i colori.
Vorrei comprare domani un doppiopetto blu,
sembrare un uomo in blues,
un uomo in blues.
La canzone fa parte di "Un uomo in blues", undicesimo album in studio di Pino Daniele.

Gente distratta

GENTE DISTRATTA

musica testoPino Daniele data1991

Che cosa resta del passato
che non riesci a mandar giù,
il mare oggi è proprio un olio blu.
Ma qui nessuno ti ha perdonata,
quando da casa te ne sei andata.
Quanti progetti in mente,
poi finire a guardare il cielo.
Che cosa resta del passato
che non riesci a mandar giù,
il mare oggi è proprio un olio blu.
Ma qui nessuno ti ha perdonata,
quando da casa te ne sei andata.
Quanti progetti in mente,
poi finire a guardare il cielo.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.
Che cosa resta del passato,
forse una 500 blu
e un giradischi rovinato
che ormai non va più.
Tuo padre non ti ha mai parlato,
per questo forse l’hai odiato.
I grandi hanno sempre da fare
e adesso cerchi un figlio per parlare.
Che cosa resta del passato,
forse una 500 blu
e un giradischi rovinato
che ormai non va più.
Tuo padre non ti ha mai parlato,
per questo forse l’hai odiato.
I grandi hanno sempre da fare
e adesso cerchi un figlio per parlare.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.
Amando,
sognando,
crescendo,
correndo,
ti prendo.
Gente distratta che viene e va.

La canzone fa parte di "Un uomo in blues", undicesimo album in studio di Pino Daniele. Pino Daniele registrò anche una versione in spagnolo, dal titolo “Gente Corriente”, rimasta inedita fino alla pubblicazione del cofanetto “Quando” (2017).

‘O scarrafone

‘O SCARRAFONE

musica testoPino Daniele data1991

‘O scarrafone, ‘o scarrafone,
ogne scarrafone è bello â mamma soja.
Lo scarafaggio, lo scarafaggio,
ogni scarafaggio è bello per sua mamma.
Ho scoperto che Pasquale,
forse è nato a Cefalù,
si è sposato a Novedrate,
è un bravo elettricista,
fuma poco e ascolta i Pooh.
Ho scoperto che Pasquale,
forse è nato a Cefalù,
si è sposato a Novedrate,
è un bravo elettricista,
fuma poco e ascolta i Pooh.
‘O scarrafone, ‘o scarrafone,
ogne scarrafone è bello â mamma soja.
Lo scarafaggio, lo scarafaggio,
ogni scarafaggio è bello per sua mamma.
Accidenti a questa nebbia,
“te set adrè a laurà”,
questa Lega è una vergogna,
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mammà.
Accidenti a questa nebbia,
“te set adrè a laurà”,
questa Lega è una vergogna,
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mamma.
Oggi è sabato,
domani non si va a scuola.
Oggi è sabato,
se non chiami ho un nodo in gola.
Oggi è sabato
e forse è un giorno speciale.
Oggi è sabato,
meno male.
Oggi è sabato,
domani non si va a scuola.
Oggi è sabato,
se non chiami ho un nodo in gola.
Oggi è sabato
e forse è un giorno speciale.
Oggi è sabato,
meno male.
‘O scarrafone, ‘o scarrafone,
ogne scarrafone è bello â mamma soja.
Lo scarafaggio, lo scarafaggio,
ogni scarafaggio è bello per sua mamma.
E se hai la pelle nera,
amico guardati la schiena.
Io son stato marocchino,
me l’han detto da bambino,
viva, viva ‘o Senegal.
E se hai la pelle nera,
amico guardati la schiena.
Io son stato marocchino,
me l’han detto da bambino,
viva, viva il Senegal.
Oggi è sabato,
domani non si va a scuola.
Oggi è sabato,
se non chiami ho un nodo in gola.
Oggi è sabato
e forse è un giorno speciale.
Oggi è sabato,
meno male.
Oggi è sabato,
domani non si va a scuola.
Oggi è sabato,
se non chiami ho un nodo in gola.
Oggi è sabato
e forse è un giorno speciale.
Oggi è sabato,
meno male.
‘O scarrafone, ‘o scarrafone,
ogne scarrafone è bello â mamma soja.
Lo scarafaggio, lo scarafaggio,
ogni scarafaggio è bello per sua mamma.

La canzone fa parte di "Un uomo in blues", undicesimo album in studio di Pino Daniele. Delle versioni dal vivo del brano sono inserite in “E Sona Mo'” (1993) e “Nero a metà Live – Il concerto – Milano 22 dicembre 2014” (2015). Pino Daniele registrò anche una versione in spagnolo, dal titolo “El Niño feo”, rimasta inedita fina alla pubblicazione della raccolta “Quando” (2017). Nella versione originale, i cori sono eseguiti dal trio comico “I Tre Tre” (Gino Cogliandro, Edoardo Romano, Mirko Setaro).

Sambaccussì

SAMBACCUSSÌ

musica testoPino Daniele data1989

E parliamone ancora
dei tuoi progetti proprio adesso,
mo, a quest’ora
a luci spente senza dirsi una parola, griderei.
ca nun me fido cchiù.
E parliamone ancora
la gente è strana,
ma non puoi restare sola.
E quando il mondo cade addosso
io allora griderei
ca nun me fido cchiù.
E parliamone ancora
dei tuoi progetti proprio adesso,
ora, a quest’ora
a luci spente senza dirsi una parola, griderei.
che non ho più voglia.
E parliamone ancora
la gente è strana,
ma non puoi restare sola.
E quando il mondo cade addosso
io allora griderei
che non ho più voglia.
Si accussì, accussì,
famme ridere accussì
pe nun sentì
tutto chello ca ce sta.
E po che fa
si parlo sulo?
Si accussì, accussì,
famme ridere accussì
pe nun sentì
‘o burdello ca ce sta.
E po che fa
si parlo sulo?
Si così, così,
fammi ridere così
per non sentire
tutto quello che c’è.
E poi che fa
se parlo da solo?
Si così, così,
fammi ridere così
per non sentire
il bordello che c’è.
E poi che fa
se parlo da solo?
E parliamone ancora,
i libri poi bruciati fuori dalla scuola.
io qualche notte me lo sogno ancora, griderei
ca nun me fido cchiù,
nun me fido cchiù.
E parliamone ancora,
i libri poi bruciati fuori dalla scuola.
io qualche notte me lo sogno ancora, griderei
che non ho più voglia,
non ho più voglia.
Si accussì, accussì,
famme ridere accussì
pe nun sentì
tutto chello ca ce sta.
E po che fa
si parlo sulo?
Si così, così,
fammi ridere così
per non sentire
tutto quello che c’è.
E poi che fa
se parlo da solo?
Si accussì, accussì,
famme ridere accussì
pe nun sentì
tutto chello ca ce sta.
E po che fa
si parlo sulo?
Si accussì, accussì,
famme ridere accussì
pe nun sentì
tutto chello ca ce sta.
E po che fa
si parlo sulo?
Si così, così,
fammi ridere così
per non sentire
tutto quello che c’è.
E poi che fa
se parlo da solo?
Si così, così,
fammi ridere così
per non sentire
tutto quello che c’è.
E poi che fa
se parlo da solo?
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.

Giungla

GIUNGLA

musica testoPino Daniele data1989

Statte zitto, e ghià fernisce,
Statte soro, p’ ‘a Mardnna ca nun t’appiccia.
statte ciunco,
ciuncate ‘nterra.
Stai zitto, e dai finiscila.
Stai calmo, per la Madonna che non ti dà fuoco.
Sati fermo,
inchiodati a terra.
È una giungla questa qua,
statte zitto e nun parlà.
È una giungla questa qua,
stai zitto e non parlare.
Chi ‘a vo’ cotta e chi ‘a vo’ cruda,
se parla sulo ‘e sorde e quacche posto sicuro.
Statte accorto ô sentimento,
che quando addosso ci cadrà,
il mondo poi ti crederà.Jungle!
Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda,
si parla solo di soldi e qualche posto sicuro.
Stai attento al sentimento,
che quando addosso ci cadrà,
il mondo poi ti crederà.Jungle!
Statte accorto ê cavece ‘int’ê scianche.
Statte accorto pure â signora affianco.
Statte accorto ê malalengue.
Stai attento ai calci nei fianchi.
Stai attento anche alla signora affianco.
Stai attento alle malelingue.
È una giungla questa qua,
statte zitto e vuò campà?Jungle! Jungle!
È una giungla questa qua,
stai zitto e vuoi vivere?Jungle! Jungle!
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.

Aria strana

ARIA STRANA

musica testoPino Daniele data1989

Chesta dummeneca è passata
tra ddoje partite e ddoje resate.
Si po nisciuno t’ha chiammato,
nun t’avvilì.
Chesta dummeneca è passata,
‘e ccriature hanno jucato tutt’ ‘a jurnata.
Piatti chini e uocchie assunnate,
nun po’ fernì.
Questa domenica è passata
tra due partite e due risate.
Se poi nessuno t’ha chiamato,
non ti avvilire.
Questa domenica è passata,
i bambini hanno giocato tutta la giornata.
Piatti pieni e occhi assonnati,
non può finire.
So’ cuntento, so’ cuntento,
pure si pare ca nun succede niente.
So’ cuntento, so’ cuntento
e si nun duorme cunta fin’a ciento.
So’ cuntento
‘e chest’aria strana.
Sono contento, sono contento,
anche se sembra che non succeda niente.
Sono contento, sono contento
e se non dormi conta fino a cento.
Sono contento
di quest’aria strana.
Chesta dummeneca è passata
pe ‘mmiez’â via troppi surdate.
Guardano ‘e femmene allupati,
ma nun po’ fernì.
Chesta dummeneca è passata,
‘e ccriature hanno jucato tutt’ ‘a jurnata.
Si po nisciuno t’ha chiammato,
nun t’avvilì.
Questa domenica è passata
per strada troppi soldati.
Guardano le donne allupati,
ma non può finire.
Questa domenica è passata,
i bambini hanno giocato tutta la giornata.
Se poi nessuno t’ha chiamato,
non ti avvilire.
So’ cuntento, so’ cuntento,
pure si pare ca nun succede niente.
So’ cuntento, so’ cuntento
e si nun duorme cunta fin’a ciento.
So’ cuntento
‘e chest’aria strana.
Sono contento, sono contento,
anche se sembra che non succeda niente.
Sono contento, sono contento
e se non dormi conta fino a cento.
Sono contento
di quest’aria strana.
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.

‘O ‘mericano

‘O ‘MERICANO

musica testoPino Daniele data1989

‘O ‘mericano tene ‘e sorde e nun se po’ caccià.
‘O ‘mericano è ‘na sacca sicura,
quanno cammina tutt’e guaglione ‘o vonno guardà
pure si è overo nun tene cultura.
‘O ‘mericano pe tant’anne c’ha fatto campà.
Accattate ‘e Marlboro, telefilm e Coca Cola.
L’americano ha i soldi e non sei può mandare via.
L’americano è una tasca sicura,
quando cammina tutte le ragazze lo vogliono guardare
anche se davvero non ha cultura.
L’americano per tanti anni ci ha fatto vivere.
Comprati le Marlboro, telefilm e Coca Cola.
Paese addò miette ‘e limune ‘int’ê cannune,
chin’ ‘e contraddizioni e scritte ‘ncopp’ê mure,
‘e strade strette ca portano a mare,
chin’ ‘e bandiere americane.
Paese dove metti i limoni nei cannoni,
pieno di contraddizioni e scritte sui muri,
di strade strette che portano a mare,
pieno di bandiere americane.
‘O ‘mericano beve ‘a birra ma le piace ‘o vino,
‘e nave ‘e guerra semp’ vicine.
‘O ‘mericano è ‘n’amico, nun te lascia sulo.
‘O ‘mericano porta furtuna.
‘O ‘mericano pe tant’anne c’ha fatto campà.
Accattate ‘e Marlboro, telefilm e Coca Cola.
L’americano beve la birra ma gli piace il vino,
le nave da guerra sempre vicine.
L’americano è un amico, non ti lascia solo.
L’americano porta furtuna.
L’americano per tanti anni ci ha fatto vivere.
Comprati le Marlboro, telefilm e Coca Cola.
Paese addò miette ‘e limune ‘int’ê cannune,
chin’ ‘e contraddizioni e scritte ‘ncopp’ê mure,
‘e strade strette ca portano a mare,
chin’ ‘e bandiere americane.
Paese dove metti i limoni nei cannoni,
pieno di contraddizioni e scritte sui muri,
di strade strette che portano a mare,
pieno di bandiere americane.
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.

Ammore scumbinato

AMMORE SCUMBINATO

musica testoPino Daniele data1989

Pecchè c’ha dda piglià ‘sta gelusia,
ma quanno chiudo ll’uocchie se ne va.
Nun dicere che è sempe colpa mia,
nun faccio maje ‘e ccose tanto p’ ‘e ffà.
Pecchè c’ha dda piglià ‘sta gelusia,
jurnate sane senza ce parlà.
I’ che so’ pazzo e po ‘o ssaccio pur’io
‘a vita è ‘nu muorzo, nun me fà ‘ntussecà.
Perchè ci deve prendere questa gelosia,
ma quando chiudo gli occhi se ne va.
Non dire che è sempre colpa mia,
non faccio mai le cose tanto per farle.
Perchè ci deve prendere questa gelosia,
giornate intere senza parlarci.
Io che sono pazzo e poi lo so anch’io
la vita è un morso, non mi far innervosire.
Ammore scumbinato,
troppo arrepezzato,
ammore ca nun ha sunnato cchiù.
I’ sto’ bbuono cca,
stong’ancora cca,
tanto è cos’ ‘e niente,
pe tramente va.
Amore scombinato,
troppo rattoppato,
amore che non ha sognato più.
Io sto bene qua,
sono ancora qua,
tanto è una cosa da niente,
nel frattempo passa.
Pecchè c’ha dda piglià ‘sta gelusia,
ce basta sulo ‘o munno a ce ‘ncazzà.
Stasera ascimmo ‘nzieme, ammore mio,
pure si nun è overo, mo fatte purtà.
Perchè ci deve prendere questa gelosia,
è abbastanza il mondo per farci incazzare.
Stasera usciamo insieme, amore mio,
anche se non è vero, ora fatti portare.
Ammore scumbinato,
troppo arrepezzato,
ammore ca nun ha sunnato cchiù.
I’ sto’ ancora cca,
stong’ancora cca,
tanto è cos’ ‘e niente,
pe tramente va.
Amore scombinato,
troppo rattoppato,
amore che non ha sognato più.
Io sto ancora qua,
sono ancora qua,
tanto è una cosa da niente,
nel frattempo passa.
Ammore scumbinato,
ammore ca nun ha sunnato cchiù.
I’ sto’ ancora cca,
stong’ancora cca,
tanto è cos’ ‘e niente,
pe tramente va.
Amore scombinato,
amore che non ha sognato più.
Io sto ancora qua,
sono ancora qua,
tanto è una cosa da niente,
nel frattempo passa.
Ammore scumbinato,
troppo arrepezzato,
ammore ca nun ha sunnato cchiù.
I’ sto’ ancora cca,
stong’ancora cca,
tanto è cos’ ‘e niente,
pe tramente va…
pe tramente va…
Amore scombinato,
troppo rattoppato,
amore che non ha sognato più.
Io sto ancora qua,
sono ancora qua,
tanto è una cosa da niente,
nel frattempo passa…
nel frattempo passa…
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.

Carte e cartuscelle

CARTE E CARTUSCELLE

musica testoPino Daniele data1989

Bisogna andare fino in fondo
anche se in questa storia sei
rimasto un po’ deluso,
te siente già curiuso e po
nun dà retta è meglio ca ognuno penza a sé.
Nun fà comm’a me
che parlo sulo,
che faccio capa e muro.
Bisogna andare fino in fondo
anche se in questa storia sei
rimasto un po’ deluso,
ti senti già strano e poi
non preoccuparti è meglio che ognuno pensi a sé.
Non fare come me
che parlo solo,
che sbatto la testa contro il muro.
Bisogna andare fino in fondo,
anche se in questo mondo sei
‘nu poco cchiù ‘mbranato ‘e me,
bevimmo troppi cafè.
Nun da’ retta è meglio ca ognuno penza a sé,
ma i’ te voglio vedè
‘na vota ancora,
‘na vota sola.
Bisogna andare fino in fondo,
anche se in questo mondo sei
un po’ più imbranato di me,
beviamo troppi caffè.
Non preoccuparti è meglio che ognuno pensi a sé,
ma io ti voglio vedere
una volta ancora,
una volta sola.
Pe dint’â sacca carte e cartuscelle
e so’ tre ghiuorne ca ‘e voglio jettà
pe nun te penzà cchiù,
pecchè ce staje sempe tu.
Nella tasca fogli e fogliettini
e sono tre giorni che li voglio buttare
per non pensarti più,
perchè ci sei sempre tu.
Bisogna andare fino in fondo
anche se in questa storia sei
rimasto un po’ deluso,
te siente già curiuso e po
nun dà retta è meglio ca ognuno penza a sé.
Te voglio vedè
‘na vota sola,
‘na vota ancora.
Bisogna andare fino in fondo
anche se in questa storia sei
rimasto un po’ deluso,
ti senti già strano e poi
non preoccuparti è meglio che ognuno pensi a sé.
Ti voglio vedere
una volta sola,
una volta ancora.
La canzone fa parte di "Mascalzone Latino", decimo album in studio di Pino Daniele.