Napoli – Padova 2-1

Domenica 10/04/2005 – Ventinovesima
giornata –
 

Sosa gol, felicità Napoli.
Apre Consonni, pari di De Franceschi. il
Pampa decide nel finale.

 

NAPOLI – PADOVA 2 – 1 (40000
spettatori)

Arbitro: Lops di Torino.
Guardalinee: Taiano e Fiore.

NAPOLI (4-3-2-1): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi,
Montervino, Fontana, Consonni (21'st Pià), Abate, Capparella (40'st
Corrent), Calaiò (21'st Sosa). Panchina: Renard, Accursi, Mora,
Montesanto. All. Reja.  PADOVA (4-3-1-2): Colombo, Antonioli,
Mariniello, Antonacci, Florindo, Romondini, Statuto, Zecchin, De
Franceschi (30'st Manetti), Maniero (39'st Porro), Ginestra (33'st
Greco). Panchina: Rossi, Tarozzi, Bianchi, La Grotteria. All. Ulivieri.

MARCATORI: 19'pt Consonni, 6'st De
Franceschi,
46'st Sosa.

Cuore Napoli, vittoria in zona Sosa. Incornata da tre punti,
l'inseguimento continua. Bel Napoli, buon Padova castigato in prossimità
del traguardo, buona partita. Di livello leggermente superiore, non di
serie C. Il Napoli allunga la striscia, cinque vittorie nelle ultime sei
partite. Sedici punti, nessuno come Reja, Consonni, Sosa. Come
sottofondo i suoni e i canti di Napoli.
Magheggio di Fontana semina il delirio nello stadio battuto da pioggia
sottile e fastidiosa. Copertura dello stadio ormai inadeguata, diventata
finta, tiene a bagnomaria tutti. Anche chi, povero illuso, pensava di
aver diritto al riparo avendo speso una cifra per il biglietto. Numero
di Fontana, una cosuccia, se permettete, da Roby Baggio, al 19'. Lo
sguardo, soprattutto quello, il corpo e il piede posizionati per un
appoggio esterno sulla destra. Un clamoroso inganno, la difesa del
Padova cade nel tranello. Passaggio smarcante, d'esterno sinistro, al
bacio, per Consonni, smarcato sulla sinistra dall'inganno di Fontana, un
passo, e conclusione di collo sinistro, dolce e mortifera. Ancora lui,
il mancino: il Napoli riprende la corsa là dove l'aveva interrotta, dal
gol di Consonni al Teramo.
Ma che Napoli, signori. L'abito di gara per la notturna televisiva che
gli consegna l'esclusiva del video Sky. Gioco fluido, possesso di palla
a tratti stile Milan, e la sorpresa di Reja. Pià lasciato in panchina,
Calaiò unica punta (mobile, attivo, buon governante dell'attrezzo, la
squadra tenuta, fatta salire come si conviene), e alle spalle Abate e
Capparella, lui senza fissa dimora. Gioca molti palloni il trottolino
romano, e quelli di Ulivieri, quattro difensori e il centrocampo a tre
appena davanti, De Franceschi sulla trequarti: nel primo tempo mai
innescati Maniero e Ginestra, campano di Pozzuoli, disposto a tutto pur
di lasciare il segno nello stadio che lo ha visto da bambino spettatore
delle grandezze di Maradona e dell'arte di Careca. Buon Napoli, nel
primo tempo. Non solo il gol. Quattro corner in successione e parata
super del portiere del Padova, in avvio di partita. Il balzo del gatto a
stornare in corner l'incornata ravvicinata di Calaiò. Fluido e paziente
il Napoli, arcigno davanti a Gianello, fino all'errore fatale, in avvio
di ripresa: apprezzate due diagonali difensive di Bonomi, preferito a
Mora. Calmo il Napoli, e il Padova? Ben guarnito a centrocampo, il
napoletano Mariniello improvvisato da centrale difensivo, riesce a
portare una sola insidia nel primo tempo. Complice un pasticcetto
napoletano, Ginestra esegue il diagonale da posizione non esattamente
comoda, al 14': perentoria la risposta di Gianello. Superfluo aggiungere
che fino al limite dell'area avversaria il dominatore è Fontana,
affidato da Ulivieri a Romondini. Un impari duello, in mezzo al sostegno
martellante e potente che il pubblico assicura con convinzione alla
squadra del cuore. Quarantamila voci, non un accenno ai risultati del
pomeriggio. Napoli e il Napoli hanno deciso di correre partita dopo
partita. Poi, alla fine, sarà quel che sarà. Le bellezze del Napoli che
sfumano al 50'. Numero di Calaiò lungo la linea di fondo, il cross trova
dall'altro lato Abate, botta di destro e palo pieno. Voglia di raddoppio
tradisce la compagnia napoletana, che si offre alla ripartenza che ne
azzera il vantaggio. Padova a segno in contropiede, non ascoltati gli
ammonimenti sparsi da Reja durante la settimana. Maniero per De
Franceschi, prevalente in corsa su Bonomi, diagonale mirato, e pareggio,
al 6'st. Reja ridisegna l'attacco. Sosa e Pià per Calaio e Consonni.
Risultato, doppia conclusione di Abate e doppia risposta di Colombo. un
fastidio al Napoli lo procura Maniero, ma che cosa dà l'assalto
napoletano al fortino padovano, protetto da dieci giocatori in seguito
all'espulsione di Statuto? Produce il gol di Carlos Roberto Sosa,
l'incommensurabile impagabile Pampa. Cross lungo di Montervino, Sosa
s'avvita nel cielo, l'incornata è un bacio a Napoli e all'interno del
palo. Minuto 46 della ripresa, in zona Pampa e in Zona Napoli. Provate
solo ad immaginarla la felicità che percorre lo stadio da un capo
all'altro.

 
GIANELLO 6
GRAVA 6.5
SCARLATO 6.5
IGNOFFO 6
BONOMI 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 7
CONSONNI 6.5 (21'st Pià 6)
ABATE 6.5
CAPPARELLA 6 (40'st Corrent sv)
CALAIO' 6 (21'st Sosa 7)

Classifica 2004-2005

CLASSIFICA 2004-2005 (Serie C1/B)

                   
  SQUADRE Punti G V N P Gf Gs  
                   
promozione Rimini 70 34 19 13 2 20 23  
promozione Avellino 64 34 18 10 6 48 29  
  Napoli 61 34 17 10 7 45 31  
  Sambenedettese 54 34 14 12 8 38 25  
  Reggiana * 51 34 13 15 6 41 24  
  Padova 48 34 13 9 12 46 39  
  Lanciano 46 34 12 10 12 36 38  
  Benevento 45 34 11 12 11 31 38  
  Spal 43 34 10 13 11 36 33  
  Foggia 42 34 9 15 10 36 45  
  Martina 43 34 10 12 12 31 41  
  Cittadella 41 34 9 14 11 36 37  
  Teramo 40 34 9 13 12 32 37  
  Fermana 39 34 10 9 15 30 45  
  Sora ** 34 34 8 12 14 35 42  
retrocessione Giulianova 31 34 7 10 17 20 43  
  Chieti *** 30 34 5 15 14 19 32  
retrocessione Vis Pesaro 25 34 5 10 19 21 39  
                   
  *
3 punti di penalizzazione.
** 2 punti di penalizzazione.
*** Ripescato.
 

Sora – Napoli 0-0

Domenica 17/04/2005 – Trentesima giornata
 

Napoli, troppi regali.
Spreca occasioni, gioca in 11 contro 10
per 30': ma non passa.

 

SORA – NAPOLI 0 – 0 (4331
spettatori)

Arbitro: Gava di Conegliano Veneto.
Guardalinee: Petrella e Fratini.

SORA (3-5-2): Ripa, Cianfarani, Carnevali, Lizzori, Capezzuto,
Bricca, Mea Vitali (42'st Sorbino), Luciani (19'st Parisi), Morleo,
Magliocco (19'st Ferraresi), Luiso.
Panchina: Di Girolamo, Caputo, Ghidini, Corallo. All. Capuano.
NAPOLI (4-2-3-1): Gianello, Grava, Scarlato (1'st Accursi),
Ignoffo, Bonomi, Montervino, Fontana, Abate, Corrent (12'st Calaiò),
Consonni (30'st Mora), Pià.
Panchina: Renard, Romito, Montesanto, Schettino. All. Reja.

Sotto la pioggia, annegano le aspettative del Napoli. Pareggio, 0-0,
nello stadio abitato dalla tranquillità a da sana passione: il punto
allunga a sette partite la striscia positiva, ma serve a nulla. Onesto
il Sora, applicato, puntiglioso, tignoso, falloso al limite della
legalità, leonino su tutti i palloni, dal primo a 97'. Lasciata al
Napoli la prevalenza territoriale, s'è dedicato con fede e convinzione
al pressing e alle chiusure delle fasce. Lo zero a zero disperde le
speranze napoletane cullate durante nelle ultime settimane: ridiventa un
impraticabile sogno la possibilità di un aggancio, viene definitivamente
meno la prospettiva, in verità avventurosa della primissima ora, di
operare il sorpasso.
Il Napoli non potrà arrampicarsi più su del terzo posto. Diventano
platonici i significati delle ultime quattro partite, fruibili solo in
funzione dei play off, una giostra che promette emozioni, non certezze.
Colpa sua, del Napoli, questo punto che odora di sconfitta. Colpa dei
suoi sprechi nel primo tempo e dell'assoluta assenza di cattiveria e
precisione nei sedici metri. Reperibili nel block-notes, eccoli
elencati. Incornata (11') di Consonni, il pallone ha sbucciato la
traversa. Debole, pigra, centrale, quella di Scarlato, al 16', il
pallone centrale, manna per il portiere Ripa. Identico il gesto di Pià,
17', sul cross di Bonomi dalla sinistra, il colpo di testa a colpo
sicuro indirizzato alla curva interamente occupata da napoletani. Assist
di Abate, la chiarissima palla-gol sprecata da Corrent, al 40', centrale
l'indirizzo dell'esecuzione in girata ravvicinata. Idem come sopra la
battuta di Abate, di prima intenzione. fine del primo tempo e chiusura
della fiera delle occasioni mancate.
Espulso Cianfarani, sorpreso ad attaccarsi ripetutamente ai calzoncini
di Pià, imprendibile nei primi 30' della ripresa, neanche 11 contro 10
dal 18' della seconda parte, il Napoli è riuscito a vincere. Ben chiuso
intorno ai tre centrali difensivi, fruitori dei ripiegamenti di
Capezzuto e Morleo, attento al presidio delle fasce, il Sora ne ha
respinto l'assalto. Fuori Corrent, sostituto di Capparella, inabile alla
vigilia, nel trio d'attacco alle spalle di Pià unico attaccante, Reja ha
spinto in campo Calaiò, nell'intento di avere peso e conclusioni dalla
prima linea. Un triangolo con il brasiliano e un abbozzo di uno-due con
Fontana, lui sì ispirato, continuo, fervido: non è andato oltre Calaiò,
privato di adeguati servizi.
Meno produttivo rispetto al primo tempo, il Napoli è riuscito comunque a
confezionare un paio di situazioni interessanti nella ripresa. Troppo
poco, però. Oltra la traversa la ciabatta ravvicinata di Consonni,
proprietario stranamente di un sinistro maldestro, non solo in questa
circostanza. Sulla botta ravvicinata a colpo sicuro, bene indirizzata,
s'è immolato un difensore Sorano, al 28' della ripresa. Consonni
rilevato da Mora, e stucchevoli cross, velleitari tentativi dalla
distanza di Montervino e Fontana, e manifestazioni di nervosismo
crescente causato anche dalle sballate interpretazioni dell'arbitro e
degli assistenti hanno scandito l'opaco finale del Napoli. reattivo il
Sora, solo tentativi di muovere il contropiede, come da necessità
imposta dall'inferiorità numerica, durata in pratica 30'. Inesauribili
corridori, Bricca, Mea Vitali e gli esterni hanno interferito e
ricacciato palla lontano.
Il Napoli schierato con Montervino e Fontana davanti alla difesa.
Ignoffo e Scarlato hanno pasticciato in avvio e Magliocco, liberato
dall'involontario assist, è riuscito nell'impresa di mancare il gol.
Puntuale in difesa, arcigno in mezzo al campo e vivo sulle fasce, il
Sora in attacco non è potuto andare oltre due situazioni interessanti,
regali degli avversari, migliori dal punto di vista estetico e del
possesso palla. Botta su punizione di Magliocco, pallone viscido,
incerto Gianello nella presa, e paurosa mischia, stavolta in avvio di
ripresa. Colpito alla testa, Scarlato non è rientrato dopo l'intervallo,
e notizie non buone hanno raggiunto il Napoli al rientro dagli
spogliatoi, avvenuto sotto i fischi di 1800 napoletani fradici di
pioggia, ormai svuotati di ogni fiducia. L'Avellino da Chieti gli spara
in faccia "bye, bye".

 
GIANELLO 6
GRAVA 6
SCARLATO 6 (1'st Accursi 5.5)
IGNOFFO 6.5
BONOMI 5.5
MONTERVINO 6
FONTANA 6.5
ABATE 6
CORRENT 6 (12'st Calaiò 5)
CONSONNI 5.5 (30'st Mora sv)
PIA' 6

Napoli – Foggia 3-2

Domenica 24/04/2005 – Trentunesima
giornata –
 

Napoli, magie per la B.
Al 92' è 1-2: in 60 secondi due gol e
trionfo. Secondo posto più vicino.

 

NAPOLI – FOGGIA 3 – 2 (30681
spettatori)

Arbitro: Velotto di Grosseto.
Guardalinee: Fittante e Bilotta.

NAPOLI (4-2-3-1): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi
(33'st Mora), Montervino, Corrent, Abate, Pià, Consonni, Calaiò.
Panchina: Renard, Terzi, Accursi, Montesanto, Gatti, Schettino. All.
Reja.
FOGGIA (3-4-3): Marruocco, Galeotti, Tornei, Pagliarulo, Nardini,
Catalano, Stefani, D'Agostino (14'st Filippi), Grieco (35'st Cimarelli),
Cellini, Mounard (45'st Pascariello).
Panchina: Efficie, Di Bari, Cirillo, Pollino. All. Morgia.

MARCATORI: 2'pt Grieco, 11'st Calaiò, 32'st
Mounard,
48'st Pià, 49'st Scarlato.

Manicomio Napoli, follia Foggia. Campione di masochismo il Napoli, per
96'. Prossimo alla perfezione il Foggia, folle suicida nell'overtime:
partita vinta fino al secondo minuto di recupero, persa nei due
successivi. Il Napoli dispensatore di emozioni e sofferenze, due volte
in svantaggio, ma in grado d'inventarsi sessanta secondi appunto da
manicomio. Scarlato in funzione di torre, pasticcio dei centrali
foggiani, Pià furbo come una faina, piatto destro e gol. Due a due al
48'st. Ancora Pià, allo spirare della partita, quarto minuto di
recupero. Cross breve a pelo d'erba a beneficio di Scarlato, in
posizione di centrattacco, collo interno destro, Marruocco come
folgorato, 3-2 in clamorosa rimonta.
La zona Napoli come fattore decisivo, non c'è altro verso per il Napoli
al San Paolo. Terza vittoria consecutiva all'overtime nel suo stadio.
Adrenalina pura, anzì di più. una scarica elettrica per il popolo del
Napoli. Superate paura e tensione conseguenti al lancio di due petardi
all'interno dello stadio e di due lacrimogeni fatti esplodere
all'esterno dalla polizia, la gente di Napoli alla fine ha gradito la
razione di forti emozioni. Complimenti all'autore dello striscione in
mostra nel settore distinti: "Tanto già lo so, segna Calaiò". Previsione
imbroccata in pieno, l'attaccante è tornato al gol dopo 50 giorni, non
accadeva dal 5 marzo a Chieti. Cross da sinistra di Bonomi, perentoria
l'incornata di Calaiò, il pallone è andato a morire sotto l'incrocio dei
pali.
Iniziale unica punta sostenuta da Pià che gli girava intorno, il mancino
è andato a segno dopo aver sprecato due ghiotte opportunità, nel primo
tempo. Adeguato e tempestivo il taglio ad onorare il passaggio filtrante
di Montervino, in vena anche di assist, il pallone scaricato su
Marruocco in uscita. Pigro e morbido il successivo piatto sinistro
sull'appoggio a rientrare di Abate. Graziato due volte il Foggia in
precoce vantaggio e in grado di offrire una buona interpretazione.
Nardini e D'Agostino gli esterni votati anche all'offesa, il primo
addirittura inafferrabile con il passare dei minuti. Tosto e
professorale Catalano, un dominatore in mezzo al campo con Stefani.
Larghi i tre attaccanti, disponibili al contropiede malefico, solleciti
in ogni caso. Morgia l'ha imbroccata in pieno, fino al secondo minuto di
recupero, al di là delle opportunità che il Napoli s'è procurato, prima
e dopo il pareggio di Calaiò. Quelle non capitalizzate dall'attaccante,
una di Consonni (conclusione ravvicinata a centrare il portiere,
l'improvviso intervento nel finale quasi sulla linea di porta foggiano),
l'altra di Pià (avrebbe meritato un trattamento diverso il servizio di
Calaiò), e infine l'esecuzione in acrobazia di Corrent, generoso nella
parte del Fontana di giornata. Marruocco in volo, pallone in corner. Il
Foggia posseduto da attimi di follia autodistruttiva; matto il Napoli.
Immediato il primo cadeau, all'alba della partita. Sonno di Abate,
facile il cross di D'Agostino, facilissimo il piatto sottomisura da due
metri di di Grieco, napoletano di Forcella, l'abc imparato alla scuola
calcio di Sommella. Esattamente da Manicomio il secondo regalo
napoletano, al 32' della ripresa. Bonomi sul pallone, come un
borseggiatore Nardini: soffiato l'attrezzo al difensore, il cross
all'altezza del palo è un bacio per l'incornata di Mounard. Foggia di
nuovo in vantaggio e stavolta anche padrone del campo. Sotto choc il
Napoli, imprigionato a lungo dalla ragnatela foggiana. Emblematica la
sequenza che ha annunciato in pratica il primo pareggio del Napoli.
Grieco in ripartenza, servito come prete all'altare Cellini, indomabile
e insidioso, autore di una doppietta all'andata: conclusione mirata, il
pallone ha picchiato contro il palo. Vicino allo 0-2, Cellini attivato
dall'imprendibile Nardini, s'è pappato l'occasione dell'1-3.
Poi aggancio e sorpasso realizzati con il cuore e la forza della
disperazione. La gioia popolare annacquata però dal pareggio di Avellino
e Rimini. L'unico risultato che va male al Napoli.

 
GIANELLO 6
GRAVA 5.5
SCARLATO 6.5
IGNOFFO 5.5
BONOMI 5.5 (33'st Mora sv)
MONTERVINO 6.5
CORRENT 6
ABATE 6
CONSONNI 5.5 (12'st Calaiò 5)
PIA' 6.5
CALAIO' 6.5

Martina – Napoli 1-1

Domenica 01/05/2005 – Trentaduesima
giornata –
 

Napoli, troppi regali.
Reja: Abbiamo gettato al vento quattro
punti tra Sora e Martina.

 

MARTINA – NAPOLI 1 – 1 (4250
spettatori)

Arbitro: Herberg di Messina.
Guardalinee: Luly e De Santis.

MARTINA (4-4-1-1): Narciso, Paris, Lisuzzo, Goisis, Tondo,
Cardascio (47'st Creanza), Campolattano (34'st Lanzillotta), Gentilini,
Pizzulli, Mitri, Manca (25'st Da Silva).
Panchina: Brichetto, Fabbro, Chiarotto, Ongfiang. All. Trillini.
NAPOLI (4-2-3-1): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi
(13'st Schettino), Montervino, Gatti (43'st Montesanto), Abate (40'pt
Mora), Pià, Consonni, Calaiò.
Panchina: Renard, Romito, Accursi, Esposito. All. Reja.

MARCATORI: 33'pt Lisuzzo, 28'st Calaiò.

 
GIANELLO 6
GRAVA 5.5
SCARLATO 5.5
IGNOFFO 6
BONOMI 5.5 (13'st Schettino 6)
MONTERVINO 6
GATTI 5.5 (43'st Montesanto sv)
ABATE 5.5 (40'pt Mora 6)
CONSONNI 5
PIA' 6.5
CALAIO' 6.5

Napoli – Rimini 1-1

Domenica 08/05/2005 – Trentatreesima
giornata –
 

Anche il Napoli è da B.
Rimini avanti, pari di Pià. Espulso
Calaiò, ma capolista alle corde.

 

NAPOLI – RIMINI 1 – 1 (34108
spettatori)

Arbitro: Herberg di Messina.
Guardalinee: Luly e De Santis.

NAPOLI (3-4-1-2): Gianello, Ignoffo, Scarlato (1'st Consonni),
Giubilato, Grava, Montervino, Fontana (40'st Corrent), Mora, Capparella
(15'st Bonomi), Pià, Calaiò.
Panchina: Renard, Romito, Schettino, Gatti. All. Reja.
RIMINI (4-4-2): Dei, Mastronicola, D'Angelo, Milone, Bravo (32'st
Di Loreto), Baccin, russo (23'st Caracciolo), Tasso, Ricchiuti, Docente
(15'st Trotta),
Muslinovic. Panchina: Pugliesi, Federici, Righetti, Di Fiordo. All.
Acori.

MARCATORI: 43'pt Muslinovic, 18'st Pià.

Tutto a metà. Il Napoli, il Rimini, la partita di Calaiò, il risultato
finale, la festa allo stadio. Millecinquecento voci riminesi e
altrettante bandiere sventolanti dal primo all'ultimo minuto. Ma per la
festa completa il Rimini deve aspettare domenica. La promozione in B è
un fatto certo, necessita solo del conforto aritmetico. i cuori riminesi
tornano a casa comunque contenti, accompagnati dal consenso napoletano.
Complimenti al Rimini, merita ampiamente la B. Imbarazzante il Napoli
nel primo tempo, errori di misura, palloni regalati agli avversari,
disastrose le esecuzioni da palla inattiva. Al contrario, Napoli bello,
ardente, martellante, prodigo di gioco e di occasioni, nella ripresa.
Cross al bacio di Consonni, uno dei subentranti di giornata, perentoria
l'incornata di Pià, precisa al millimetro, 1-1.
Napoli dominatore nella ripresa, prodigioso il portiere avversario in
due occasioni: il lob ravvicinato di Calaiò, armato da Fontana, stornato
in angolo, e in corner è sfilato anche il pallone sulla deviazione al
volo sottomisura dell'attaccante. Dei ci ha messo il piede, una
straordinaria prodezza sull'1-1. Calaiò affondato in area di rigore,
fallo non rilevato dall'arbitro Orsato e prima ancora Ignoffo messo giù
a due passi da Dei. Imbufalito il Napoli, ma questo non giustifica il
gesto Scellerato di Calaiò. Un attimo di stupida follia in mezzo ad una
prestazione altrimenti da 7 pieno, infiorettata di pregevolezze
tecniche. Milone, a terra, preso a calci, rosso diretto, espulsione, al
38'st. L'inferiorità numerica, però, non ha chetato il Napoli: il Rimini
ormai sulle gambe torturato dalle percussioni in dribbling di
Montervino, minacciato da Pià, messo in ansia da un'incornata
ravvicinata di Mora, e da Consonni, diventato esterno destro in una
sorta di tridente, in combutta con Grava, il più continuo della brigata
napoletana.
Il pubblico ha gradito il Napoli rivisto e corretto in corsa da Reja.
Brividi lungo la schiena per il Rimini e la moltitudine dei suoi tifosi
al seguito. un tempo a testa, tutto a metà. sorride a tre quarti il
Rimini signoreggiante per 46 minuti, ma solo perchè è mancata la festa
totale. Deve essere comunque fiero del suo primo tempo prossimo alla
perfezione e della tenacia espressa nel momento del disagio. un piacere
per gli occhi, il primo Rimini: schemi mandati a memoria, gioco ad occhi
chiusi, nove uomini dietro la linea del pallone, Adrian Ricchiuti,
concittadino di Maradona, molto accentrato tra le linee, e micidiali
ripartenze provocate e alimentate dagli erroracci del Napoli in mezzo al
campo. Sul proprio fianco destro in particolare. tre consecutivi,
Gianello impeccabile su Docente e Muslinovic, ma messo nella condizione
di non poter intervenire sulla terza incursione in velocità di docente.
Il taglio, il cross breve a pelo d'erba, il destro comodo in corsa di
Muslinovic.
Il vantaggio riminese ad evidenziare disagi e imbarazzi difensivi del
Napoli, tutto sbagliato fino all'intervallo: non più riproposta la linea
a tre , complice il sospetto stiramento muscolare che ha obbligato
Scarlato all'abbandono. Difesa a quattro, Grava è scalato in terza
linea, Mora e poi Bonomi in posizione di esterno sinistro. Consonni
sostituto di Scarlato, e qui sono cambiati il Napoli e la partita.
Aggredito il Rimini ormai sulle gambe, minacciato da Calaiò, Pià
(conclusione ribattuta da Dei) e Montervino. Sopravvenuta superiorità
numerica ha ridato fiato al Rimini, e Gianello di piede ha interferito
in maniera decisiva qualche metro fuori l'area di rigore. Partita
finita, pari in tutto, e grande sventolio di bandiere biancorosse ad
annunciare la vera festa, domenica a Rimini.

 
GIANELLO 7
GRAVA 6.5
SCARLATO 5.5 (1'st Consonni 6.5)
IGNOFFO 6
GIUBILATO 6.5
MONTERVINO 7
FONTANA 6 (40'st Corrent sv)
MORA 5.5
CAPPARELLA 5.5 (15'st Bonomi 6)
PIA' 6.5
CALAIO' 4.5

Giulianova – Napoli 1-2

Domenica 15/05/2005 – Trentaquattresima
giornata –
 

Napoli, rimonta da B.
Schettino-Pià: quarta vittoria esterna di
Reja che trova la Sambenedettese ai play off.

 

GIULIANOVA – NAPOLI 1 – 2 (2000
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento.
Guardalinee: Anniballi e Adamuccio.

GIULIANOVA (4-4-2): Visi, Olivieri, Zattarin, Tangorra, C. Del
Grosso, F. Del Grosso, Palladini (26,st Croce), Obbedio, Ranalli (24'st
Frati), Felici (13'st Scartozzi), Memmo.
Panchina: Ivaldi, Trevisan, Siroti, Di Gennaro. All. Giorgini.
NAPOLI (4-2-3-1): Renard, Accursi, Romito, Giubilato, Bonomi,
(1'st Gatti), Montesanto, Corrent (24'st Schettino), Capparella, Pià
(44'st Esposito),Mora, Sosa.
Panchina: Gianello, Ignoffo, Grava, Corneliusson. All. Reja.

MARCATORI: 37'st Ranalli, 36'st Schettino,
39'st Pià.

Ancora una rimonta, l'ennesima. E quarta vittoria esterna della gestione
Reja che va così a completare la serie di undici risultati utili
consecutivi. Ai play off, il Napoli ci arriva con il morale alle stele:
senza sette titolari soffre abbastanza, gioca un primo tempo al piccolo
trotto, va anche sotto di un gol ma sa reagire e ribaltare persino il
punteggio. Ecco spiegato quell'abbraccio finale tra giocatori a fine
gara. Immotivato per una vittoria ininfluente ai fini della classifica,
ma ampiamente comprensibili visto il rigore sciupato da Capparella in
avvio di gara e la coda degli spareggi che riserverà il campionato.
Prepararsi con il morale alto va sempre bene. A risolvere i problemi,
stavolta, ci pensa un giovane di Vico Equense alla seconda presenza in
maglia azzurra, Gerardo Schettino, e poi Pià che viene servito al bacio
dal solito Sosa. Termina in crescendo il Napoli, segno di una buona
condizione atletica. Capparella, Sosa ed Esposito sfiorano di poco la
terza segnatura nei minuti finali.
Ma il Giulianova non esce mortificato dalla sfida con il blasonato
avversario. Anzi. Dimostra di essere in salute e di aver recuperato il
primo giocatore prezioso (l'altro è Califano) in vista dei play out:
Ranalli crea non pochi grattacapi alla difesa avversaria, andando a
segnare anche il gol del vantaggio. Bella l'azione avviata da Federico
Del Grosso sulla destra, proseguita da Felici e conclusa sottomisura da
Ranalli. Poco prima era stato Accursi a salvare sulla linea su
conclusione di Memmo dopo che Renard era dovuto uscire al limite
dell'area per allontanare di testa il pallone.
Per oltre un'ora, la pattuglia di Giorgini (che non è in panchina per
squalifica) accarezza il sogno di battere il Napoli. Si illude e presta
il fianco ad un avversario che prova a cambiare ben tre moduli di gioco
e macina gioco fino a raggiungere l'obiettivo. Un peccato di
inesperienza, un eccesso di presunzione. Davanti ad una squadra che
esibisce gente del calibro di Sosa e Pià, guai ad abbassare la guardia e
pensare di avere già vinto. Con le rimonte, il Napoli è specializzato.
reagire alle sberle è diventata una consuetudine ormai. Ne sanno
qualcosa in tanti, dal Padova, al Foggia, al Rimini, in ordine di tempo.
Reja si aspettava risposte significative anche dal Napoli 2. In parte le
riceve, almeno per quanto riguarda la seconda parte della gara.
Giubilato tiene il reparto difensivo con sufficiente personalità: svetta
sui palloni alti, chiude con buon tempismo, non accusa fatica alla
distanza. in mezzo al campo può disporre di ricambi all'altezza:
Montesanto recita con continuità la sua parte. e poi l'attacco: Sosa ha
recuperato in pieno, resta in campo per tutti e novanta i minuti, regala
un assist a Pià da applausi e va a cercare anche la conclusione
personale di testa due volte (al 35'st e al 44'st). Su Pià, poi, arriva
la conferma che quando parte da centrale sulla trequarti diventa
implacabile. quinta segnatura per lui in maglia azzurra. Soltanto
Capparella non riesce ancora ad esprimere tutto il suo bagaglio tecnico:
complice una buca sul dischetto, sciupa un rigore che avrebbe potuto
indirizzare diversamente la partita. Si demoralizza. Ma cresce nella
ripresa, gioca tanti palloni sull'out destro, si rende utile nel
rilancio dell'azione e promette di riscattarsi ai play off.
I gol del Napoli racchiudono caparbietà e classe. Schettino lanciato in
campo da Reja al posto di Corrent, va a chiudere un cross di Montesanto
deviato sul palo dal portiere. Ma il ventiduenne insiste nell'azione e,
al 36'st, deposita in rete annullando il vantaggio di Ranalli. Passano
tre minuti ed arriva il raddoppio: lancio lungo di romito per Sosa,
l'argentino controlla con il petto e di prima intenzione lascia partire
un lancio filtrante per Pià che indovina un diagonale delizioso. Il
Giulianova è ko anche se ha buone ragioni per reclamare un penalty non
concesso per fallo di mano di Mora sullo zero a zero, ma alla fine conta
presentarsi ai play out con buone credenziali e, ieri, gli abruzzesi
hanno dimostrato di averne.

 
REANRD 6
ACCURSI 5.5
ROMITO 6
GIUBILATO 6.5
BONOMI 5.5 (1'st Gatti 6)
MONTESANTO 6
CORRENT 5.5 (24'st Schettino 6.5)
CAPPARELLA 5.5
MORA 6
PIA' 6.5 (44'st Esposito sv)
SOSA 6

Sambenedettese – Napoli 1-1

Domenica 29/05/2005 – Semifinale play off
– Andata –
 

Napoli, come leoni.
Sotto di un gol, in 10 (espulso Ignoffo),
pareggia Capparella nel recupero.

 

SAMBENEDETTESE – NAPOLI 1 – 1
(12000 spettatori)

Arbitro: Damato di Barletta.
Guardalinee: Di Prisco e Zanatta.

SAMBENEDETTESE (4-2-3-1): Mancini. A. Femiano, Taccucci, Canini,
Colonnello, Amodio (27'st F. Femiano), Cigarini, Leon, Bogliacino,
(44'st Da Silva), Tedoldi, Martini (18'st De Rosa).
Panchina: Spadavecchia, Dominguez, Favaro, De Lucia. All. Ballardini.
NAPOLI (4-2-3-1): Gianello, Grava, Ignoffo, Giubilato, (1'st
Accursi), Bonomi, Montervino, Fontana, Abate (31'st Capparella), Pià,
Consonni, Calaiò (1'st Sosa).
Panchina: Renard, Mora, Montesanto. All. Reja.

MARCATORI: 30'pt Bogliacino, 47'st Capparella.

Tutto come da copione: pressing a tutto campo, continui corpo a corpo,
bagarre sfiorata nel finale. Nessuno però aveva previsto un caso simile
a quello di Lazio-Fiorentina: un gol non accordato, non visto, un
autentico giallo. Sul risultato di uno a zero per la Sambenedettese, il
Napoli perviene al pareggio con Sosa: il pallone non trattenuto da
Mancini supera la linea bianca, ma viene riacciuffato con un secondo
intervento dal portiere. L'arbitro Damato, non proprio in condizioni
ideali per decidere, guarda il collaboratore di sinistra che resta
immobile e fa cenno di proseguire. Una topica. Può succedere. Ma se
accade in una partita così importante rischia di compromettere una
stagione. Da quel momento in poi, saltano i nervi in campo e sulla
panchina del Napoli e il direttore di gara perde letteralmente il
controllo, espellendo prima Ignoffo, allontanando poi Reja, sedando a
malapena i parapiglia che si scatenavano ad ogni interruzione di gioco.
A tempo quasi scaduto, Capparella riacciuffa il pari con un gran gol ed
in parte gli animi si placano. Ma restano le recriminazioni da parte del
Napoli, resta la coda velenosa che promette poco di buono per il
ritorno, restano le perplessità su una categoria (quella arbitrale) che
se deve tenere conto dei ricambi per migliorare qualitativamente il
settore, c'è poco da stare allegri. Damato, al di là del gol non visto,
lascia molto a desiderare nella gestione complessiva della partita.
Danneggia ancora il Napoli annullando un gol di Pià per un fuorigioco
inesistente e lascia dubbi su un'azione interrotta prima che Alfredo
Femiano concludesse in gol.
Arbitraggio a parte, la sfida comincia e termina sui binari dell'alta
tensione. Alla partenza a razzo della Sambenedettese, il Napoli replica
cercando di imprimere ritmi bassi e senza disporsi in campo con il
necessario equilibrio. Il 4-2-3-1 dei padroni di casa è sicuramente più
armonico ed incisivo di quello degli ospiti. Bogliacino fa quello che
vuole sulla trequarti. Non lo prende Fontana che gioca troppo avanti,
non riesce a prenderlo un difensore. per la prima mezz'ora, il Napoli è
in balia della formazione di Ballardini: frizzante, razionale, micidiale
sulle palle inattive e sulle controfughe. Troppo squilibrati i
partenopei per opporsi a quelle furie vestite di rosso-blu: Consonni
rimane troppo alto sulla sinistra, Abate non ce la fa a fungere da
stantuffo e solo Montervino si danna l'anima per tamponare e cercare di
ripartire. Se a questo si aggiunge la mancanza di sprint da parte della
difesa Napoletana, su tutti Giubilato in evidente disagio, il quadro è
completo. La Sambenedettese, dopo aver sfiorato il vantaggio al 27' con
Martini che si vede negare da Gianello il tiro a botta sicura, l'ottiene
tre minuti dopo: lancio lungo della difesa, Ignoffo manca lo stacco
aereo, Bogliacino si incunea come un falco sulla sfera, mette fuori
causa Giubilato e trasforma con un interno destro, imprendibile alla
sinistra di Gianello. Reja passa al 4-3-3 ma con risultati ancora più
scadenti.
Nella ripresa, il Napoli si presenta con Accursi al posto di Giubilato e
Sosa che rileva un inefficace Calaiò. Cambia la gara. Ora è il Napoli a
minacciare la Sambenedettese. All'11' il giallo del gol non visto. Al
15', un altro tiro di Sosa. I padroni di casa arretrano, arrancano,
calano sul piano atletico (su tutti Leon che aveva disputato un ottimo
primo tempo). Ma soltanto con l'ingresso di Capparella al posto di
Abate, il Napoli ritrova brillantezza. Nonostante l'espulsione di
Ignoffo per una manata a Taccucci a gioco fermo, i partenopei agguantano
il pari in pieno recupero: Capparella chiede lo scambio a Sosa e sul
passaggio di ritorno, quasi da terra indovina la parabola che manda in
delirio i tremila napoletani presenti al Riviera. Un gol inseguito per
mesi, il primo di Capparella in maglia azzurra, un'ipoteca importante
per l'accesso alla finale.

 
GIANELLO 6
GRAVA 5.5
IGNOFFO 4.5
GIUBILATO 5 (1'st Accursi 6)
BONOMI 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 6
ABATE 5.5 (31'st Capparella 7)
CONSONNI 5.5
PIA' 6.5
CALAIO' 5 (1'st Sosa 6.5)

Napoli – Sambenedettese 2-0

Domenica 05/06/2005 – Semifinale play off
– Ritorno –
 

Napoli, marcia da B.
Capparella show: segna e procura il rigore
della tranquillità.

 

NAPOLI – SAMBENEDETTESE 2 – 0
(58585 spettatori)

Arbitro: Marelli di Como.
Guardalinee: Coriolato e Costa.

NAPOLI (4-3-3): Gianello, Grava, Accursi, Giubilato, Bonomi
(42'st Mora), Montervino, Fontana (5'pt Montesanto), Corrent, Capparella
(33'st Abate), Pià, Sosa.
Panchina: Renard, Romito, Consonni, Calaiò. All. Reja.
SAMBENEDETTESE (4-2-3-1): Mancini. A. Femiano (1'st Alberti),
Taccucci, Canini, Colonnello, Amodio (20'st Dominguez), Cigarini, Leon,
Bogliacino, Tedoldi (31'pt Da Silva), Martini.
Panchina: Spadavecchia, F. Femiano, De Rosa, Favaro. All. Ballardini.

MARCATORI: 10'pt Capparella,
42'pt Sosa (r).

Due gol in sette giorni, Capparella è l'uomo dei play off. Provvidenza e
manna dal cielo per il Napoli, la Sambenedettese colpita a San Benedetto
e affondata al San Paolo. La conclusione stavolta di sinistro, di prima
intenzione, ad onorare il numero in dribbling e il cross all'indietro di
Pià, all'alba della partita impregnata di evidenti tensioni, a spingere
dolcemente il Napoli incontro alla finale che mette in palio la
promozione in B. Lo stadio in delirio al 10' del primo tempo, non è
un'esagerazione. Sessantamila cuori in festa, record stagionale
d'incasso, più di un milione di euro, non di presenze: possenti e
squassanti l'urlo e i cori. Napoli eccitata dalle prime, confuse,
imprecise notizie provenienti da Avellino: vuoi vedere che la Reggiana?
Invece niente, per la promozione sarà ancora derby. "E adesso a caccia
di lupi", lo striscione esposto alla balaustra del settore distinti, a
finale acquisita, rappresentativo della voglia e del desiderio di
Napoli, giammai dell'insulto o dell'arroganza.
Napoli contenta, persino soddisfatta. Millecinquecento marchigiani mai
rassegnati nel settore riservato agli ospiti. I giocatori della
Sambenedettese sotto la curva, grazie di tutto. I cuori sambenedettini
martoriati dall'uomo dei play off. Firmato il gol liberatorio della
gioia napoletana, Capparella ha consegnato ai 60'000 e al Napoli anche
la certezza della finale. Percussione prepotente, in velocità,
Colonnello superato in tromba e costretto ad usare la gamba sinistra e
ad aiutarsi col braccio all'altezza della linea di fondo. Calcio di
rigore, perentoria e di forza l'esecuzione di Sosa, pallone a destra,
Mancini carponi a sinistra. Minuto 42' del primo tempo, 2-0, la finale
in ghiaccio e partita finita. Un esito, questo, arrivato addirittura in
ritardo: il Pampa ha mancato il raddoppio alla mezz'ora, ciccata
letteralmente la deviazione a due metri da Mancini ormai battuto, sul
cross eseguito da Montervino a capo di una irresistibile serpentina.
Capparella l'uomo dei play off, Pià un incontenibile guastatore, Bonomi
attento e ringhiante su Leon, all'altezza gli altri. Ma una roba
inattesa e imprevista Montervino, incontrista e percussore, e anche
punto di riferimento dopo il precoce abbandono di Fontana, al 5'.
Montesanto il sostituto del regista, una buona mossa: il vantaggio
napoletano ha privato la Sambenedettese del contropiede. Cigarini e
Bogliacino hanno provato invano a ribaltare l'inerzia della partita.
Persa l'arma della ripartenza, La Sambenedettese è sembrata l'epico
Sansone privato della sua chioma. Una botta a canna lunga di Leon,
seminatore di preoccupazioni nel campo avversario solo con i suoi tiri
da fermo: tutto qui il primo tempo della banda di Ballardini. Fuori
partita Tedoldi, palesi i disagi di Femiano al cospetto di Pià, solari
gli imbarazzi di Colonnello sulle incursioni di Capparella.
Risolutivo il 4-3-3 riproposto da Reja a distanza di 80 giorni
dall'ultima volta; senza esito gli accorgimenti di Ballardini. Un
attaccante, Da Silva, inserito al fianco di Martini, prototipo della
generosità e della non arrendevolezza, però stavolta disinnescato da
Accursi e Giubilato, quasi impeccabili. Leon dirottato a sinistra. La
mossa ancora sull'1-0, poi addirittura un altro attaccante, Alberti, in
avvio di ripresa. Il tentativo di ribaltamento vanificato dalla costante
attenzione del Napoli. In campo, accenni di rissa, tensione e nervosismo
sono cresciuti con il passare dei minuti. La tenace Sambeneettese e il
suo seguito tifoso mai si sono rassegnati all'uscita di scena. Leon s'è
tenuto costantemente sopra le righe, la sua partita personale con
l'arbitro e guardalinee è finita al 6' della ripresa. Fallaccio su
Bonomi, rosso diretto, l'honduregno espulso. Sambenedettese in 10
graziata da Capparella, liberato dalla torre di Sosa e da un maldestro
intervento di Amodio. La conclusione in solitudine scaricata su Mancini
in uscita.
Sambenedettese in inferiorità numerica, Napoli sicuro e granitico, in
grado di governare la partita e il risultato. Abate per Capparella, il
pallino del contropiede è passato al Napoli. Due volte vicino al gol
Pià, in mezzo alle proteste marchigiane: intervento in scivolata di
Giubilato, il pallone a pelo d'erba gli è rotolato casualmente sul
braccio. Melina finale e torello del Napoli sottolineati da 60'000 olè
del popolo felice.

 
GIANELLO 6
GRAVA 6
ACCURSI 6.5
GIUBILATO 6.5
BONOMI 6 (42'st Mora sv)
MONTERVINO 7
FONTANA sv (5'pt Montesanto 6.5)
CORRENT 6
CAPPARELLA 7.5 (33'st Abate sv)
PIA' 7
SOSA 6.5

Napoli – Avellino 0-0

Domenica 12/06/2005 – Finale play off –
Andata –
 

Avellino di ferro, Napoli stop.
Oddo indovina tutte le mosse. Reja cambia
ma non passa.

 

NAPOLI – AVELLINO 0 – 0 (63153
spettatori)

Arbitro: Gava di Conegliano.
Guardalinee: Conca e De Santis.

NAPOLI (4-3-3): Gianello, Grava, Accursi, Giubilato, Bonomi
(33'st Calaiò), Montervino, Montesanto, Corrent (34'pt Consonni),
Capparella (18'st Abate), Pià, Sosa.
Panchina: Renard, Romito, Mora, Gatti. All. Reja.
AVELLINO (4-4-1-1): Cecere, Ametrano, Criaco, Puleo, Moretti
(22'st Vastola), Fusco, Riccio, Cinelli, Millesi, Ghirardello (6'st
D'Andrea), Biancolino.
Panchina: Musella, Leone, Vanin, Montezine, Evacuo. All. Oddo.

Derby maledetto, stregato, sacramenta Napoli. Fa tanto, un o di tutto,
ma niente gli riesce. Tantomeno il gol che avrebbe spostato il vantaggio
della doppia sfida. L'Avellino conserva nei suoi piedi il match-ball
promozione, gli basterà non perdere la seconda manche, foss'anche in
fondo ai tempi supplementari, domenica al Partenio. Disperazione Napoli,
neanche 70000 cuori riescono a consegnargli una vera palla-gol. Il
dodicesimo giocatore non risolve, zona Napoli e zona Sosa in vacanza.
Dominio Napoli, territoriale, di azioni, e di ipotesi di palle-gol.
Montervino, Capparella, Pià, Abate: è una gara, un derby interno a chi
sbaglia, sottoforma del cross agevole dalla linea di fondo, la
rifinitura che potrebbe uccidere l'Avellino e l'esito finale della
doppia sfida.
I difensori irpini destinatari e comodi ricettori di traversoni anche
corti, quando gli esterni di Reja sono riusciti a conquistare la linea
di fondo. Montervino più volte nella prima parte, Pià, Consonni e Abate
nella ripresa. In pieno recupero la solitaria, unica vera palla-gol del
Napoli: dribbling e conclusione di punta di Pià, un gesto da giocatore
di calcetto, il pallone a sfiorare il palo destro di Cecere. Molto
prima, il destro centrale del brasiliano, la botta a canna lunga di
Corrent, presto infortunato e rilevato da Consonni, un'incornata di Sosa
da calcio d'angolo. Tutta qui la produzione offensiva del Napoli a
fronte dell'evidente straripante volume di gioco e di azioni e della
superiore freschezza messa in campo fino al 30' della ripresa. Perchè il
finale del derby lo scrive e lo recita l'Avellino, disarmato da un
prodigio di Gianello: dribbling e botta di Millesi da dieci metri,
parata da portiere super. Derby teso in campo, ripicche qua e là,
litigi, spintoni, simulazioni, quelli dell'Avellino spesso finiti morti
sul prato, grande intensità, poche vere emozioni. Scarse vibrazioni
provocano gli attaccanti. Abbastanza equidistante l'arbitro Gava, una
direzione decisamente non casalinga, i settantamila non funzionano da
elemento condizionante. Napoli delusa e preoccupata, ma non pensa alla
fine.
Rivediamoci al Partenio. 4-3-1-1 avellinese. Otto uomini dietro la linea
del pallone, il pieno di difensori e centrocampisti. Oddo e i suoi
intemerati giocatori allenati a non perdere mai la testa, a non
smarrirsi neanche sotto l'infuriare dell'assalto avversario, si prendono
il risultato che cercavano. Difesa ad oltranza, davvero grande in Puleo
e Criaco, e imprecisioni napoletane fanno il gioco imposto dalla
migliore posizione di classifica conquistata al termine della stagione
regolare. All'Avellino riesce tutto bene, come da copione: i portatori
di palla napoletani costretti a passarsi e ripassarsi palla in
orizzontale, Capparella e Pià raddoppiati e triplicati sistematicamente,
le mille astuzie del mestiere (falli opportuni, perdite di tempo e
quant'altro) fatte fruttare al massimo, l'aria e il colpo di testa
negati a Sosa.
Puntava a non prendere gol, l'Avellino, obiettivo centrato. Missione
compiuta, apertamente agevolata dall'insistenza napoletana dei cross
dalla trequarti. Oddo sceglie di proteggere il pareggio e ci riesce,
ecco come: corse a ritroso, grande umiltà e ripiegamenti in massa,
straordinaria attenzione difensiva, i lanci lunghi a tentare improbabili
contropiedi. Cinelli è il faro, la bussola, il metronomo ribaltatore
dell'azione, Ghirardello rilevato da D'Andrea, un difensore, quando Reja
propone Consonni per Corrent, infortunato, nell'intento di acquisire
scaglie di fantasia e profondità. Consonni più il tridente, solo una
palla-gol, pochi tiri, solo diverse ipotesi di palle-gol. Sagra degli
attaccanti non produce vere occasioni, neppure quando Calaiò va ad
aggiungersi a Sosa, Pià, Abate e Grava, il migliore del Napoli nel primo
tempo, deve traslocare a sinistra. Predominio Napli; molto vaghe le
ipotesi d'offesa avellinesi affidate al poderoso sinistro di Moretti,
recuperato in extremis. Una botta centrale e stop. L'Avellino non
produce altro, per trequarti di partita.
Napoli imbrigliato, un pesce che si batte nella rete del pescatore.
Nervoso anche con lo scorrere dei minuti, precipitoso e impreciso nella
zona calda. "Lupi-lupi", cinquemila voci irpine speranzose e felici
all'uscita dal San Paolo, l'Avellino conserva il vantaggio e il
match-ball per la B. Il Napoli è obbligato a strapparglielo e a
rivoltare la pizza. Vuole la B, dunque deve vincere ad Avellino: ne ha
le possibilità. Però, adesso, tutto è diventato più difficile, serve
l'impresa. A domenica, al Partenio.

 
GIANELLO 7
GRAVA 6.5
ACCURSI 6.5
GIUBILATO 7
BONOMI 6 (33'st Calaiò sv)
MONTERVINO 6
MONTESANTO 6
CORRENT 5.5 (34'st Consonni 5.5)
CAPPARELLA 5.5 (18'st Abate 6)
PIA' 6
SOSA 5.5