Napoli – Catania 2-1

11ª GIORNATA

Callejon e Hamsik stendono il Catania

Troppe occasioni sprecate, ma due grandi gol affondano gli etnei

serieA
Sab 02/11/13

NAPOLI

CATANIA

stadio San Paolo
47609 spettatori
napoli catania  
arbitro Irrati 6
guardalinee Ghiandai – Iori
Valeri – Nasca
quarto uomo Crispo

2

1

 
     
gol 15’pt Callejon gol 26’pt Castro  
gol 20’st Hamsik  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Mesto (7’pt Uvini), Fernandez, Albiol, Armero; Dzemaili, Behrami; Callejon, Hamsik, Insigne (45’st Mertens); Higuain (34’st Zapata).
Panchina: Rafael, Colombo, Cannavaro, Bariti, Inler, Radosevic, Pandev. Allenatore: Benitez.
CATANIA (4-4-2): Andujar; Alvarez (38’st Rolin), Legrottaglie, Gyomber, Biraghi (1’st Keko); Izco (25’st Petkovic), Tachtsidis, Almiron, Capuano; Maxi Lopez, Castro.
Panchina: Frison, Ficara, Leto, Freire. Allenatore: De Canio.

Continua l’inseguimento del Napoli che vince in casa con il Catania anche se la partita, aperta dai due grandi gol di Callejon e Hamsik, rimane in bilico a causa dell’unica distrazione difensiva e delle tante occasioni sprecate. Tre punti comunque importanti che consentono alla squadra di Benitez di affrontare a pari punti con la Juventus lo scontro diretto della prossima settimana.
Con Maggio squalificato, la fascia destra viene affidata a Mesto, che completa la difesa insieme a Fernandez, Albiol e Armero. Ritornano titolari, invece, Behrami, Dzemaili, Hamsik e Insigne. De Canio, invece, deve fare i conti con una lunga lista di infortunati, tra cui Sposlli, Bellusci, Barrientos e Bergessio che lo costringono a schierare un modulo con un’unica punta, Maxi Lopez, supportata a turno da Biraghi e Castro.
Iniziano bene gli ospiti, pressing alto e ripartenze veloci che mettono in difficoltà la retroguardia azzurra che, a partire dal 6’, deve fare anche a meno di Mesto infortunatosi al ginocchio (al suo posto Uvini). Tuttavia, la prima occasione della partita è per il Napoli che, al 10’, trova un buon corridoio sulla sinistra dove Armero crossa al centro per Higuain che colpisce di testa, ma manda il pallone alto sulla traversa. L’appuntamento con il gol, però, è rimandato solo di pochi minuti e, al 14’, Callejon, servito al limite dell’area da Dzemaili, lascia partire un gran tiro di sinistro che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Al 18’ ci prova ancora Higuain che, servito da un’intuizione di Hamsik, prova la conclusione da fuori trovando l’ottima opposizione di Andujar. Il Napoli continua ad attaccare e, al 20’, arriva il raddoppio, ancora con una prodezza personale, questa volta di Hamsik, che trafigge per la seconda volta l’incolpevole Andujar con un gran tiro da fuori area. La partita sembra chiusa, ma al 25’, una giocata di Maxi Lopez mette fuori causa la difesa azzurra smarcando Biraghi che crossa in area dove Castro elude la marcatura di Almiron e batte a rete da pochi metri senza lasciare scampo a Reina. Il Catania riprende coraggio e, complice qualche errore in fase di manovra da parte degli azzurri, gli ospiti ripartono in modo pericoloso almeno un paio di volte, ma, per fortuna, la fretta e l’imprecisione giocano un brutto scherzo anche a loro e la difesa azzurra riesce sempre a recuperare.
Nell’intervallo il Napoli riordina le idee e rientra in campo deciso a chiudere la partita. All’8’, Callejon serve in area Higuain, ma, ancora una volta, Andujar è attento e devia in calcio d’angolo al quale il Napoli costruisce un buon cross per Fernandez il cui colpo di testa termina di pochissimo a lato. Al 12’, ci prova ancora Hamsik, ma questa volta il suo tiro è centrale e l’estremo difensore avversario riesce ad arrivarci. Al 15’, è ancora Higuain a provare la conclusione dal limite, ma Anujar salva con i piedi. Il Napoli attacca, ma è troppo impreciso sotto porta: simbolo della giornata no è Higuain che, al 23’ e al 26’, innescato in entrambe le occasioni da un passaggio filtrante di Hamsik, non riesce a concludere in porta con la precisione necessaria. Al 28’, ci prova anche Callejon, ma il suo destro dal limite sfiora il palo alla sinistra di Andujar. Per fortuna il Catania non ha più la forza né la tecnica per approfittare della situazione e la partita scivola fino alla fine senza intoppi.
Peccato per le troppe energie sprecate in una partita che poteva essere chiusa giù a metà primo tempo, ma che il Catania ha avuto il merito di riaprire nell’unica occasione prodotta. Vittoria comunque meritata, che consente al Napoli di preparare con serenità la sfida di Champions League con il Marsiglia, partita che anticiperà di qualche giorno la sfida al vertice contro la Juventus.

 
REINA 6
MESTO sv (7’pt Uvini 6)
ALBIOL 7
FERNANDEZ 6.5
ARMERO 5.5
BEHRAMI 5.5
DZEMAILI 5.5
CALLEJON 7.5
HAMSIK 7.5
INSIGNE 6.5 (45’st Mertens sv)
HIGUAIN 6 (34’st Zapata sv)
BENITEZ 7

Juventus – Napoli 3-0

12ª GIORNATA

Il Napoli cade a Torino

Brutta partita degli azzurri, si salvano solo Reina e Insigne

serieA
Dom 10/11/13

JUVENTUS

NAPOLI

stadio Juventus Stadium
41068 spettatori
juventus napoli  
arbitro Rocchi 5
guardalinee Di Liberatore – Cariolato
Tagliavento – Bergonzi
quarto uomo Padovan

3

0

 
     
gol 2’pt Llorente ammonizione Hamsik  
gol 29’st Pirlo  
gol 35’st Pogba  
ammonizioneammonizione 39’st Ogbonna  
ammonizione Bonucci  
ammonizione Vidal  

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Isla, Vidal (41’st Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente (43’st Quagliarella), Tevez (40’st Peluso).
Panchina: Storari, Rubinho, De Ceglie, Motta, Padoin, Giovinco. Allenatore: Conte.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Inler (34’st Zapata), Behrami; Callejon (26’st Mertens), Hamsik, Insigne; Higuain.
Panchina: Rafael, Colombo, Uvini, Britos, Cannavaro, Dzemaili, Radosevic, Pandev. Allenatore: Benitez.

Ancora una volta il Napoli deve inchinarsi alla Juventus che, soprattutto a centrocampo e nella condizione fisica, è sembrata notevolmente superiore agli azzurri, certamente non agevolati dal gol fortunoso subito in avvio di gara. Non è bastata la reazione, che non è stata sufficientemente rabbiosa e concreta per impensierire Buffon, mentre i padroni di casa hanno chiuso la partita grazie alle giocate dei loro campioni.
Conte deve fare a meno di Chiellini, infortunato, sostituito da Ogbonna, mentre in attacco Llorente vince il ballottaggio con Quagliarella. A centrocampo, Pogba, ormai titolare inamovibile viene preferito ancora a Marchisio Sorpresa, invece, sulla fascia sinistra, dove l’allenatore bianconero propone Isla. Benitez, invece, deve fare ancora a meno di Zuniga, mentre in attacco Insigne viene preferito a Mertens. A centrocampo, spazio alla coppia titolare Inler – Behrami.
Come detto, la partita comincia male e al primo affondo la Juventus si porta in vantaggio: sugli sviluppi di un corner, Isla prova il tiro da fuori area, il pallone sbatte sul piede di Tevez e, sul rimpallo, Llorente, in posizione di leggero fuorigioco, si avventa per primo sul pallone e trafigge l’incolpevole Reina. Il Napoli è stordito e, al 7’, Bonucci stacca di testa da distanza ravvicinata, ma, questa volta, Reina riesce a salvare la propria porta con un gran colpo di reni. Il Napoli si affaccia timidamente dalle parti di Buffon, ma non riesce ad essere incisivo. Solo al 22’, Higuain si rende davvero pericoloso, con un tentativo dal limite dell’area che termina fuori di poco. Al 26’, ancora Juve pericolosa, con Pirlo che trova in area Asamoah, la cui conclusione termina sull’esterno della rete. Al 33’, Insigne, tra i migliori, prova la conclusione di sinistro, ma l’attaccante azzurro è poco fortunato e il pallone si perde oltre il secondo palo. Ma i padroni di casa sono sempre pronti a ripartire e, al 37’, Reina è costretto di nuovo a salvare la porta su un colpo di testa in tuffo di Llorente. Il Napoli si riaffaccia dalle parti di Buffon al 41’, quando il solito Insigne prova il tiro a giro dal vertice sinistro dell’area, ma il pallone sfiora la traversa e termina sul fondo.
Nel secondo tempo il Napoli entra in campo voglioso di recuperare e, già al 7’, va vicino al gol con Insigne che, su punizione, chiama al grande intervento Buffon che, con l’aiuto del palo, devia in calcio d’angolo. I padroni di casa provano a reagire con un tiro da fuori di Vidal, respinto da Reina, che blocca anche la successiva debole conclusione di Tevez. Il possesso palla del Napoli è buono, ma gli azzurri non riescono a trovare l’ultimo passaggio che possa portare un uomo in posizione pericolosa. Così, al 21’, il centrocampista cileno della Juventus ha l’occasione per segnare il 2 a 0, ma, solo davanti a Reina calcia incredibilmente a lato. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato e, nel giro di sei minuti, la Juventus chiude la partita con due grandi conclusioni: prima al, 29’, Pirlo segna con una gran punizione sotto l’incrocio dei pali e, poi, al 35’, Pogba stoppa il pallone al limite dell’area e insacca il pallone con un violentissimo tiro di esterno destro che tocca anche il palo prima di arrivare in fondo alla rete. La partita finisce qui e, anche se la Juve gioca in 10 dal 38’ a causa dell’espulsione di Ogbonna, il Napoli non riesce a rendersi pericoloso se non con il solito insigne, ma per il giovane attaccante napoletano non è serata.
Duro colpo per le ambizioni azzurre che, ora, avranno due settimane per ripartire e preparare al meglio l’inseguimento alle prime. Sicuramente Benitez saprà cosa fare anche se, bisogna ammetterlo, come negli scorsi anni, il centrocampo della Juventus è ancora troppo forte per qualsiasi squadra del campionato italiano e c’è da sperare soltanto in qualche loro calo fisico per cercare di strappare la vittoria finale.

 
REINA 7
MAGGIO 5
ALBIOL 6
FERNANDEZ 6
ARMERO 5
BEHRAMI 5.5
INLER 5 (34’st Zapata sv)
CALLEJON 5 (26’st Mertens 6)
HAMSIK 4
INSIGNE 7
HIGUAIN 6
BENITEZ 5

Napoli – Parma 0-1

13ª GIORNATA

Il Napoli cede anche in casa

Seconda partita senza gol e seconda sconfitta consecutiva

serieA
Sab 23/11/13

NAPOLI

PARMA

stadio San Paolo
36400 spettatori
napoli parma  
arbitro Mazzoleni 6.5
guardalinee Paganesi – Schenone
Irrati – Pairetto
quarto uomo Nicoletti

0

1

 
     
ammonizione Higuain gol 36’pt Cassano  
ammonizione Britos ammonizione Gargano  
ammonizione Benalouane  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Behrami, Inler (42’st Zapata); Callejon, Pandev (22’st Hamsik, 32’st Mertens), Insigne; Higuain.
Panchina: Rafael, Colombo, Uvini, Reveillere, Cannavaro, Fernandez, Dzemaili, Radosevic. Allenatore: Benitez.
PARMA (4-1-4-1): Mirante; Cassani (27’st Benalouane), Lucarelli, Felipe, Gobbi; Marchionni (30’st Acquah); Biabiany (40’st Paletta), Gargano, Parolo, Sansone; Cassano.
Panchina:Bajza, Coric, Mesbah, Valdes, Amauri, Palladino, Mendes, Munari, Mauri. Allenatore: Donadoni.

Ancora una volta il Napoli deve inchinarsi alla Juventus che, soprattutto a centrocampo e nella condizione fisica, è sembrata notevolmente superiore agli azzurri, certamente non agevolati dal gol fortunoso subito in avvio di gara. Non è bastata la reazione, che non è stata sufficientemente rabbiosa e concreta per impensierire Buffon, mentre i padroni di casa hanno chiuso la partita grazie alle giocate dei loro campioni.
Conte deve fare a meno di Chiellini, infortunato, sostituito da Ogbonna, mentre in attacco Llorente vince il ballottaggio con Quagliarella. A centrocampo, Pogba, ormai titolare inamovibile viene preferito ancora a Marchisio Sorpresa, invece, sulla fascia sinistra, dove l’allenatore bianconero propone Isla. Benitez, invece, deve fare ancora a meno di Zuniga, mentre in attacco Insigne viene preferito a Mertens. A centrocampo, spazio alla coppia titolare Inler – Behrami.
Come detto, la partita comincia male e al primo affondo la Juventus si porta in vantaggio: sugli sviluppi di un corner, Isla prova il tiro da fuori area, il pallone sbatte sul piede di Tevez e, sul rimpallo, Llorente, in posizione di leggero fuorigioco, si avventa per primo sul pallone e trafigge l’incolpevole Reina. Il Napoli è stordito e, al 7’, Bonucci stacca di testa da distanza ravvicinata, ma, questa volta, Reina riesce a salvare la propria porta con un gran colpo di reni. Il Napoli si affaccia timidamente dalle parti di Buffon, ma non riesce ad essere incisivo. Solo al 22’, Higuain si rende davvero pericoloso, con un tentativo dal limite dell’area che termina fuori di poco. Al 26’, ancora Juve pericolosa, con Pirlo che trova in area Asamoah, la cui conclusione termina sull’esterno della rete. Al 33’, Insigne, tra i migliori, prova la conclusione di sinistro, ma l’attaccante azzurro è poco fortunato e il pallone si perde oltre il secondo palo. Ma i padroni di casa sono sempre pronti a ripartire e, al 37’, Reina è costretto di nuovo a salvare la porta su un colpo di testa in tuffo di Llorente. Il Napoli si riaffaccia dalle parti di Buffon al 41’, quando il solito Insigne prova il tiro a giro dal vertice sinistro dell’area, ma il pallone sfiora la traversa e termina sul fondo.
Nel secondo tempo il Napoli entra in campo voglioso di recuperare e, già al 7’, va vicino al gol con Insigne che, su punizione, chiama al grande intervento Buffon che, con l’aiuto del palo, devia in calcio d’angolo. I padroni di casa provano a reagire con un tiro da fuori di Vidal, respinto da Reina, che blocca anche la successiva debole conclusione di Tevez. Il possesso palla del Napoli è buono, ma gli azzurri non riescono a trovare l’ultimo passaggio che possa portare un uomo in posizione pericolosa. Così, al 21’, il centrocampista cileno della Juventus ha l’occasione per segnare il 2 a 0, ma, solo davanti a Reina calcia incredibilmente a lato. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato e, nel giro di sei minuti, la Juventus chiude la partita con due grandi conclusioni: prima al, 29’, Pirlo segna con una gran punizione sotto l’incrocio dei pali e, poi, al 35’, Pogba stoppa il pallone al limite dell’area e insacca il pallone con un violentissimo tiro di esterno destro che tocca anche il palo prima di arrivare in fondo alla rete. La partita finisce qui e, anche se la Juve gioca in 10 dal 38’ a causa dell’espulsione di Ogbonna, il Napoli non riesce a rendersi pericoloso se non con il solito insigne, ma per il giovane attaccante napoletano non è serata.
Duro colpo per le ambizioni azzurre che, ora, avranno due settimane per ripartire e preparare al meglio l’inseguimento alle prime. Sicuramente Benitez saprà cosa fare anche se, bisogna ammetterlo, come negli scorsi anni, il centrocampo della Juventus è ancora troppo forte per qualsiasi squadra del campionato italiano e c’è da sperare soltanto in qualche loro calo fisico per cercare di strappare la vittoria finale.

 
REINA 6
MAGGIO 6
ALBIOL 6.5
BRITOS 5.5
ARMERO 5.5
BEHRAMI 6
INLER 5 (42’st Zapata sv)
CALLEJON 5
PANDEV 5 (22’st Hamsik sv, 32’st Mertens 6)
INSIGNE 5.5
HIGUAIN 5.5
BENITEZ 5

Lazio – Napoli 2-4

14ª GIORNATA

Il Napoli ritrova Hguain e i tre punti

Dopo cinque anni gli azzurri battono la Lazio in trasferta, ma ancora troppi errori in difesa

serieA
Lun 02/12/13

LAZIO

NAPOLI

stadio Olimpico
30000 spettatori
lazio napoli  
arbitro Mazzoleni 5.5
guardalinee Galloni – Marzaloni
De Marco – Massa
quarto uomo Manganelli

2

4

 
     
gol 25’pt Behrami (a) gol 24’pt Higuain  
gol 43’st Keita gol 5’st Pandev  
ammonizione Ciani gol 27’st Higuain  
ammonizione Radu gol 46’st Callejon  
ammonizione Britos  
ammonizione Armero  

LAZIO (4-3-3): Marchetti; Konko, Ciani, Cana, Radu; Gonzalez (17’st Floccari), Biglia (37’st Onazi), Hernanes; Candreva, Perea, Lulic (25’st Keita).
Panchina: Berisha, Strakosha, Novaretti, Cavanda, Pereirinha, Dias, Ledesma, Ederson, Anderson. Allenatore: Petkovic.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Behrami, Inler; Insigne, Pandev (29’st Dzemaili), Callejon (48’st Bariti); Higuain (40’st Mertens).
Panchina: Rafael, Colombo, Reveillere, Cannavaro, Uvini, Fernandez, Radosevic, Zapata. Allenatore: Benitez.

Dopo tre sconfitte consecutive (due in campionato e una in coppa), il Napoli torna alla vittoria ed espugna l’Olimpico trascinata da un ritrovato Higuain e da un Pandev ispirato più del solito.
Petkovic deve rinunciare ancora a Klose, sostituito da Perea che vince il ballottaggio con Floccari. A completare il tridente offensivo Candreva e Lulic, mentre Biglia viene confermato in cabina di regia accanto ad Hernanes. Benitez, invece, dopo la sfortunata trasferta di Dortmund, opta per il ritorno a centrocampo di Inler, mentre Armero è confermato sulla fascia sinistra, nonostante qualche indiscrezione pre-partita indicasse il possibile esordio di Réveillere.
Il Napoli sembra partire bene, con Higuain che sembra riuscire a mettere in difficoltà la difesa avversaria con i suoi tagli in profondità; peccato che, per due volte consecutive, il passaggio dei compagni arrivi con qualche istante di ritardo, con la punta argentina che si ritrova inevitabilmente in fuorigioco. Ma nonostante queste premesse, è la Lazio ad avere le occasioni più pericolose, soprattutto al 7’, quando Candreva riceve palla in area in posizione defilata, salta Armero e lascia partire un gran tiro verso la porta di Reina che può solo accompagnare con lo sguardo il pallone che termina di poco a lato. Poi, dopo uno spunto di Callejon, sono ancora i padroni di casa a trovare la via della porta, questa volta con dei tiri dal limite dell’area, prima con Hernanes e, poi, con Konko, ma le loro conclusioni, per fortuna degli azzurri, non sono pericolose. Ma proprio nel momento migliore della Lazio, al 24’, Higuain sfodera la giocata del campione, ruba palla a centrocampo e scatta verso l’area avversaria, dove anticipa l’intervento di Konko in recupero e di Marchetti in uscita, siglando il gol dell’1 a 0. Neanche il tempo di esultare che, al primo affondo, la Lazio ritrova il pareggio con una fortunata carambola in area con la deviazione decisiva e involontaria di Behrami, che spinge il pallone alle spalle dell’incolpevole Reina. Il Napoli prova la reazione, ma non riesce a trovare continuità nella propria manovra, anche se al 37’, viene annullato un gol ad Higuain che si era avventato su di una palla vagante dopo un’ottima iniziativa di Insigne, partendo però da posizione irregolare. Ma al 37’ e al 45’, due disattenzioni, rispettivamente di Britos e Armero, rischiano di complicare la partita del Napoli: per fortuna, in entrambe le occasioni, prima Hernanes e poi Candreva, non riescono a sfruttare l’occasione e sprecano a tu per tu con Reina.
Il secondo tempo comincia con la Lazio ancora in attacco e pericolosa al 2’ con Hernanes, che lascia sul posto Behrami e, dal limite dell’area, lascia partire un gran tiro che termina di poco a lato. Ma anche in questa occasione, nel miglior momento dei padroni di casa, arriva il gol del Napoli: al 5’, Insigne crossa in area, Higuain rimette di testa al centro, dove Padenv, spalle alla porta, si gira e di sinistro trafigge Marchetti. Il nuovo vantaggio galvanizza gli azzurri che ora si propongono in attacco con più continuità, soprattutto perché la Lazio, alla ricerca disperata del pareggio, lascia numerosi spazi in contropiede. Ma al 21’, un errato disimpegno mette Lulic nella condizione di calciare verso la porta di Reina, ma, per fortuna dell’estremo difensore azzurro, il suo tiro è debole e centrale. L’occasione ridà un po’ di coraggio ai padroni di casa che, un minuto dopo, vanno ancora vicini al gol con una potente conclusione di Radu, che termina di poco a lato. Ma al 27’, ci pensa a cora Higuain che, servito nello spazio da Pandev e favorito da un intervento a vuoto di Cana, si trova a tu per tu con Marchetti, che viene superato per la terza volta con un tiro potente che si insacca a mezza altezza. In Napoli sembra controllare la gara, con il solo Candreva che, nelle file della Lazio, sembra avere ancora energie per impensierire la retroguardia azzurra, ma 43’, Keita taglia tutto il campo in orizzontale al limite dell’area senza che nessuno lo fermi e, dalla destra, entra all’interno degli undici metri e trafigge Reina senza che nessun difensore del Napoli riesca a contrastarlo. Per fortuna, al 46’, Mertens appena entrato, ruba palla a centrocampo e serve sulla destra Callejon che, entrato in area trafigge Marchetti in uscita per il definitivo 4 a 2.
Tre punti importantissimi per il Napoli che, nonostante i soliti errori difensivi, soprattuto con Armero, apparso quasi sempre spaesato e fuori posizione, accorcia le distanze nei confronti della Roma e allunga nei confronti delle inseguitrici Inter e Fiorentina. Ora, il campionato prevede due turni casalinghi, contro Udinese e Inter, da sfruttare assolutamente al massimo se si vuole rientrare almeno al secondo posto.

 
REINA 6
MAGGIO 5.5
ALBIOL 6.5
BRITOS 5.5
ARMERO 4
BEHRAMI 6
INLER 5.5
CALLEJON 6 (48’st Bariti sv)
PANDEV 7.5 (29’st Dzemaili sv)
INSIGNE 7
HIGUAIN 8 (40’st Mertens 6)
BENITEZ 7

Napoli – Udinese 3-3

15ª GIORNATA

Napoli fermato dall’Udinese

Ancora una partita deludente degli azzurri, male la difesa

serieA
Dom 09/12/13

NAPOLI

UDINESE

stadio San Paolo
34720 spettatori
napoli udinese  
arbitro Gervasoni 5
guardalinee Barbirati – Petrella
Tommasi – Cervellara
quarto uomo Costanzo

3

3

 
     
gol 38’pt Pandev gol 46’pt Fernandez (a)  
gol 41’pt Pandev gol 24’st B. Fernandes  
gol 26’st Dzemaili gol 35’st Basta  
ammonizione Fernandez ammonizione Domizzi  
ammonizione Dzemaili ammonizione B. Fernandes  
ammonizione Pandev  

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernandez, Reveillere (29’st Armero); Inler, Dzemaili (33’st Behrami); Callejon, Pandev (23’st Mertens), Insigne; Higuain.
Panchina: Reina, Colombo, Cannavaro, Uvini, Bariti, Radosevic, Zapata. Allenatore: Benitez.
UDINESE (4-3-2-1): Brkic; Heurtaux (23’st Maicosuel), Danilo, Domizzi, Gabiel Silva; Basta, Allan, Lazzari; Pereyra, Bruno Fernandes (38’st Naldo); Nico Lopez (36’st Zielinski).
Panchina: Kelava, Scuffet, Bubnjic, Badu, Mlinar, Douglas, Jadson, Merkel, Widmer, Pinzi. Allenatore: Guidolin.

Il Napoli conferma i problemi difensivi e, nonostante l’impegno, porta a casa solo un punto e ben tre gol incassati dall’Udinese, priva di Di Natale, ma molto viva sotto il profilo atletico.
Benitez, che deve ancora rinunciare ad Hamsik, lancia nella mischia il neo-acquisto Reveillere, che prende il posto di Armero sulla fascia sinistra, mentre a centrocampo spazio alla coppia Behrami-Inler. In porta, il giovane portiere brasiliano Rafael. Guidolin, inceve, deve rinunciare interamente all’attacco titolare e sostituisce Di Natale e Muriel schierando Pereira e Bruno Fernandes a supporto di Nico Lopez.
Ed è proprio questo modulo con giocatori veloci, senza riferimenti per i difensori azzurri, a mettere in difficoltà il Napoli che, già nei primi minuti, lascia trasparire qualche difficoltà nel contenere le ripartenze della squadra ospite, pericolosa già al 10’ e al 12’ con Lazzari e Fernandez. Al 20’, si vedono anche gli azzurri, con Albiol che, servito da Insigne direttamente da calcio d’angolo, vede il suo colpo di testa deviato da Allan quasi sulla linea di porta. Al 25’ di nuovo pericolosi i padroni di casa con un tiro da fuori di Insigne, ma è ancora l’Udinese, al 28’, che costringe Rafael alla prima grande parata tra i pali del Napoli, costringendolo ad un prodigioso colpo di reni per raggiungere una conclusione di Bruno Fernandes deviata all’ultimo momento. Poi, nel giro di pochi minuti, il Napoli si risveglia e piazza due zampate vincenti con Pandev. La prima al 37’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con il macedone che sfrutta una sponda di Fernadez e, da pochi passi, gira la palla in rete. La seconda, al 40’, l’attaccante partenopeo, viene servito in area da Higuain e, di sinistro, mette per la seconda volta il pallone alle spalle di Brkic. L’Udinese sembra alle corde, ma all’ultimo minuto di recupero trova un gol fortunoso, con Fernandez che devia nella propria porta un colpo di testa di Hertaux nel tentativo di anticipare Domizzi.
Nel secondo tempo il Napoli parte forte, ma non riesce a trovare il gol della tranquillità. Così, nell’Udinese rimane viva la speranza di recuperare il risultato e, infatti, la squadra di Guidolin continua ad essere pericolosa con veloci ripartenze. E proprio da uno di questi contropiedi nasce il gol del pareggio con Fernandez che, dal limite dell’area beffa Rafael con un tiro sotto la traversa, sul quale, forse, il portiere azzurro poteva forse fare di più. Ma almeno la fase offensiva napoletana funziona a dovere e, nel giro di due minuti gli azzurri si riportano in vantaggio con Dameaili che arriva per primo su un tiro di Higuain respinto da Brkic. Sembra fatta, con l’Udinese colpita psicologicamente proprio quando pensava di aver rimesso in carreggiata la partita, ma al 36’, l’ennesimo errore difensivo su calcio d’angolo permette a Basta di battere a rete da pochi passi per il definitivo 3 a 3. Nei minuti finali il Napoli prova ad attaccare per vincere, ma rischia seriamente di subire il quarto gol, quando, al 40’, Maggio è costretto a fermare Maicosuel lanciato a rete: regolare l’intervento in scivolata, ma c’è una trattenuta prima del contrasto decisivo.
Fallita la prima delle due partite casalinghe di campionato, ora gli azzurri sono attesi dalla Champions League, dove solo un miracolo potrebbe consentire al Napoli di qualificarsi per il turno successivo, nonostante un girone difficilissimo affrontato in modo straordinario. Con questa difesa, poi, servirà un’impresa ancora più difficile per superare l’Arsenal. Benitez avrà molto da lavorare, ma gli uomini a disposizione, a parte Albiol, non sembrano poter dare molte sicurezze.

 
RAFAEL 5.5
MAGGIO 6
ALBIOL 5.5
FERNANDEZ 5
REVEILLERE 6 (29’st Armero sv)
DZEMAILI 6 (33’st Behrami sv)
INLER 5
CALLEJON 5
PANDEV 7.5 (23’st Mertens sv)
INSIGNE 4.5
HIGUAIN 7
BENITEZ 4.5

Napoli – Inter 4-2

16ª GIORNATA

Il Napoli stende l’Inter e si consolida al terzo posto

Grande prova dell’attacco azzurro, Mazzarri esce sconfitto dal San Paolo

serieA
Dom 15/12/13

NAPOLI

INTER

stadio San Paolo
42555 spettatori
napoli inter  
arbitro Tagliavento 5.5
guardalinee Giallatini – Dobosz
Orsato – Doveri
quarto uomo Liberti

4

2

 
     
gol 9’pt Higuain gol 36’pt Cambiasso  
gol 39’pt Mertens gol 45’pt Nagatomo  
gol 42’pt Dzemaili ammonizioneammonizione 27’st Alvarez  
gol 36’st Callejon  
ammonizione Insigne  
ammonizione Inler  

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere (45’st Pandev) ; Mertens (40’st Armero), Callejon, Insigne; Higuain (32’st Behrami).
Panchina: Reina, Colombo, Uvini, Britos, Cannavaro, Bariti, Radosevic, Pandev, Duvan. Allenatore: Benitez.
INTER (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro (37’st Icardi), Ranocchia, Rolando; Jonathan, Taider (15’st Kovacic), Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Guarin; Palacio.
Panchina: Carrizo, Castellazzi, Wallace, Pereira, Zanetti, Juan Jesus, Andreolli, Mudingayi, Kuzmanovic, Belfodil. Allenatore: Mazzarri.

Dopo la grande prova di Champions League, il Napoli cala, come previsto, dal punto di vista della prestazione fisica e dell’attenzione, ma i tre punti e il ritorno alla vittoria in campionato sono più che graditi contro un avversario temibile come l’Inter di Mazzarri che, fino all’espulsione di Alvarez (e anche oltre), ha sempre messo in difficoltà la difesa azzurra.
Benitez, che deve rinunciare ancora a Reina, Zuniga e Hamsik, rivoluziona abbondantemente la formazione, inserendo Reveiller a sinistra e lasciando inizialmente in panchina Behrami e Pandev (non al meglio), sostituiti da Dzemaili e Mertens. Mazzarri, al ritorno al San Paolo da avversario, Opta per un centrocampo molto folto, con Guarin a supporto dell’unica punta Palacio, anche se, nel corso della gara, Jonathan, Taider e Nagatomo si proponevano spesso in fase offensiva.
L’inter parte bene e, nel giro di pochi minuti produce un paio di occasioni pericolosi. La prima, al 5’, quando Taider lancia nello spazio Palacio costringendo Rafael ad uscire dall’area di rigore per rinviare il pallone in fallo laterale. La seconda, al 6’, quando la difesa del Napoli, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si dimentica di Cambiasso, il cui sinistro, però risulta completamente fuori misura. Ma alla prima occasione, gli azzurri passano in vantaggio, con Higuain, che raccoglie un rinvio centrale di Nagatomo e, dal limite dell’area, trafigge Handanovic con u preciso sinistro al volo. Il gol rinvigorisce il Napoli che già un minuto dopo potrebbe raddoppiare se Mertens concludesse il contropiede con un passaggio verso il Pipita anziché con un tiro debole. Ma l’occasione più ghiotta, nonostante l’Inter dimostri sempre di essere ben organizzata, arriva al 25’, quando insigne colpisce l’incrocio dei pali con una potente conclusione di destro dal vertice alto dell’area di rigore. Ma gli ospiti, come detto, riescono ad attaccare con più continuità, forti di un centrocampo più folto e più mobile di quello azzurro, riuscendo ad arrivare nei pressi dell’area napoletana con continuità sfruttando soprattutto le fasce. Al 30’ l’Inter va vicina al pareggio grazie ad uno schema su calcio da fermo, con Taider che serve Palacio in area con un passaggio preciso, ma la conclusione dell’attaccante argentino, solo davanti alla porta, è un po’ troppo frettolosa e il pallone termina alto sulla traversa. Ma il gol è nell’aria e, puntualmente, al 35’, arriva il pareggio: Guarin se ne va sulla sinistra e mette al centro dove Palacio lascia scorrere per Cambiasso che, tutto solo, trafigge l’incolpevole Rafael. Ma la gioia degli ospiti dura poco e la reazione del Napoli non si fa attendere. Al 38’, Dzemaili si rende protagonista di una percussione centrale fino al limite dell’area avversaria, dove temporeggia e lascia il pallone all’accorrente Mertens che, di destro, supera Handanovic con un bel tiro a giro. Al 41’, le parti si invertono e, su un tiro dell’attaccante belga non trattenuto dall’estremo difensore nerazzurro, è proprio lo stesso centrocampista svizzero ad arrivare per primo sul pallone vagante e a segnare comodamente il gol del 3 a 1. Ma come accaduto contro l’Udinese, a pochi secondi dal termine, gli azzurri decidono di ridare speranze agli avversari regalando loro il gol per accorciare le distanze. Questa volta è Nagatomo a sfruttare l’indecisione della difesa azzurra e, dopo un’incertezza di Rafael che non riesce ad intercettare il cross di Guarin, il terzino giapponese deve solo spingere in porta il pallone.
Nel secondo tempo comincia a palesarsi la stanchezza per il duro impegno di coppa e, dopo una nitida occasione per Higuain, anticipato poco prima del tiro a tu per tu con Handanovic, l’Inter prende il sopravvento, schiacciando il Napoli nella propria metà campo. Al 13’, però, il Napoli rischia di segnare il quarto gol, con Callejon, che raccoglie una corta respinta della difesa avversaria su corner di Mertens e tira verso la porta nerazzurra con il pallone che, deviato, termina di pochi centimetri a lato. Ma l’occasione più ghiotta è per l’Inter, al 20’, quando Rafael è costretto al miracoloso intervento su Guarin, servito in area da un cross rasoterra di Palacio. Per fortuna degli azzurri, però, al 26’, gli ospiti rimangono in dieci uomini a causa della seconda ammonizione di Alvarez e, dopo qualche altro minuti di sbandamento, Benitez manda in campo Behrami che ridà equilibrio alla squadra. E proprio con il nuovo assetto tattico, arriva il gol della tranquillità: al 35’, Insigne va via sulla sinistra e crossa sul secondo palo dove Callejon non può sbagliare. Ci sarebbe spazio anche per il quinto gol, ma al 46’, Pandev, appena entrato in campo, si fa parare un rigore da lui stesso guadagnato.
Ancora da registrare la difesa, quindi, ma tre ottimi punti che permettono al Napoli di allungare proprio sull’Inter e tenere a debita distanza la Fiorentina, rafforzando così il terzo posto. Manca solo una partita prima della sosta, dopo di che un po’ di riposo farà sicuramente bene alla squadra che potrà ritrovare idee e energie per la seconda parte della stagione.

 
RAFAEL 5.5
MAGGIO 5
ALBIOL 6
FERNANDEZ 6
REVEILLERE 5.5 (45’st Pandev 5)
DZEMAILI 6.5
INLER 5.5
CALLEJON 6.5
MERTENS 7.5 (40’st Armero sv)
INSIGNE 7
HIGUAIN 7 (32’st Behrami 6)
BENITEZ 6.5

Cagliari – Napoli 1-1

17ª GIORNATA

Il Napoli chiude il 2013 con un pareggio

Ancora male la difesa, rimedia Higuain

serieA
Sab 21/12/13

CAGLIARI

NAPOLI

stadio Sant’Elia
5000 spettatori
cagliari napoli  
arbitro VALERI 6
guardalinee Posado – Marrazzo
Rocchi – Gavillucci
quarto uomo Giallatini

1

1

 
     
gol 9’pt Nenè gol 20’pt Higuain (r)  
ammonizione Nenè ammonizione Callejon  
ammonizione Pisano ammonizione Behrami  

CAGLIARI (4-3-1-2): Cagliari (4-3-1-2): Avramov, Pisano, Del Fabro, Astori, Avelar, Nainggolan, Conti, Dessena (1’st Ekdal), Cossu (39’st Ibraimi), Sau, Nenè (13’pt Pinilla).
Panchina: Adan, Oikonomou, Murru, Perico, Eriksson, Cabrera. Allenatore: Lopez.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina (47’pt Rafael); Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere; Dzemaili, Behrami; Callejón, Pandev (36’st Zapata), Insigne (26’st Mertens); Higuain.
Panchina: Colombo, Uvini, Britos, Armero, Radosevic, Bariti, Inler.Allenatore: Benitez.

Primo pareggio esterno stagionale per gli azzurri che rallentano ancora una volta, anche se, per come si era messa la partita, si può almeno gioire (in parte) per la reazione della squadra.
Lopez, che deve rinunciare alla velocità di Ibarbo, schiera Sau dal primo minuto a supporto di Nenè, mentre Pinilla, da poco rientrato a pieno ritmo dopo l’infortunio, si accomoda inizialmente in panchina insieme ad Ekdal, a cui viene ancora preferito Cossu. Benitez, invece, ritrova Reina e conferma la squadra che ha battuto l’Inter settimana scorsa, con Insigne dal primo minuto e Mertens in panchina.
Il Cagliari parte bene e, nel giro di pochi minuti, dopo un millimetrico fuorigioco fischiato a Nenè, guadagna tre calci d’angolo di fila. Poi, al 9’, Maggio si addormenta in fase difensiva e di fa rubare palla da Astori che, dal fondo, serve in area l’accorrente Nenè per il quale è un gioco da ragazzi calciare il pallone alle spalle dell’incolpevole Reina. La reazione degli azzurri non si fa attendere e, nonostante un altro rischio al 16’, il Napoli comincia a schiacciare i padroni di casa nella loro metà campo finchè, al 18’, Pandev viene atterrato in area da Astori. Per l’arbitro è rigore e Higuain, implacabile come al solito, mette a segno l’1 a 1. Il Napoli continua ad attaccare e, al 25’, è ancora l’attaccante argentino a rendersi pericoloso con una girata dall’interno dell’area che termina di poco a lato. Al 30’ si rivede il Cagliari con Nainggolan, che ruba palla ad Insigne e va al tiro da 25 metri, ma la conclusione è centrale e facile preda di Reina. Non succede più nulla fino alla fine, solo il tempo per annotare ancora un infortunio a Reina, costretto a lasciare il campo anzitempo.
Nel secondo tempo continua il possesso palla degli azzurri, ma il Napoli non riesce a concretizzare e a rendersi realmente pericoloso. Al 25’ entra Mertens per un evanescente insigne e, al 27’, Callejon va in rete con uno splendido tiro al volo dal limite dell’area. L’arbitro, però, su segnalazione del suo collaboratore annulla per fuorigioco di Albiol che si trovava sulla traiettoria del tiro. Al 35’ entra anche zapata, ma è Mertens il più pericoloso e, al 43’, è proprio l’attaccante belga ad andare vicino al vantaggio con un diagonale rasoterra che termina di pochissimo a lato.
Finisce quindi con un pareggio il 2013 del Napoli, anno che, tutto sommato, non può che lasciare soddisfatti i tifosi azzurri anche se, sia con la guida di Mazzarri che con quella di Benitez, sia con Cavanio che con Higuain, rimane sempre quel senso di incompiutezza che non permette alla squadra di fare un salto di qualità importante per lottare davvero per lo scudetto. Ma questo è, purtroppo, demerito di una società che non riesce più a scovare talenti o a comprare giocatori validi se non a prezzi altissimi. Speriamo che l’anno nuovo porti consiglio.

 
REINA 6 (47’pt Rafael 6)
MAGGIO 5
ALBIOL 6
FERNANDEZ 6
REVEILLERE 5.5
DZEMAILI 6
BEHRAMI 5.5
CALLEJON 5.5
PANDEV 6 (39’st Zapata sv)
INSIGNE 6 (26’st Mertens 5.5)
HIGUAIN 6
BENITEZ 5.5

Napoli – Sampdoria 2-0

18ª GIORNATA

Mertens stende la Sampdoria

Il Napoli comincia con una vittoria il 2014 e si avvicina al secondo posto

serieA
Lun 06/01/14

NAPOLI

SAMPDORIA

stadio San Paolo
56225 spettatori
napoli sampdoria  
arbitro Banti 5
guardalinee Nicoletti – Grilli
Calvarese – Pinzani
quarto uomo De Pinto

2

0

 
     
gol 8’st Mertens ammonizione Obiang  
gol 17’st Mertens ammonizione Regini  
ammonizione Higuain ammonizione Mustafi  
ammonizione Mertens  
ammonizione Zapata  

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere (4’st Armero); Inler, Dzemaili; Mertens, Callejon (39’st Radosevic), Insigne; Higuain (32’st Zapata).
Panchina: Colombo, Contini, Britos, Bariti, Pandev. Allenatore: Benitez.
SAMPDORIA (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini (27’st Costa); Palombo, Obiang; Gabbiadini, Krsticic (32’st Pozzi), Soriano (21’st Sansone); Eder.
Panchina: Fiorillo, Rodriguez, Salamon, Renan, Maresca, Gavazzi, Wszolek, Bjarnason, Petagna. Allenatore: Mihajlovic.

Comincia con una vittoria il 2014 del Napoli che respinge l’assalto della Fiorentina al terzo posto con una vittoria casalinga contro la Sampdoria. Non una grande partita, visto che per lunghi tratti della gara è sembrato che fossero in campo solo gli attaccanti, autori di numerose giocate offensive. Praticamente assente il centrocampo he, più volte, ha lasciato la difesa scoperta e in balia dei contropiedi avversari.
Ancora assenti Reina, Hamsik e Zuniga, Benitez deve fronteggiare anche il forfait di Behrami che costringe il tecnico spagnolo a schierare la coppia Dzemaili – Inler. In attacco, Pandev si accomoda in panchina, con il trio ormato da Mertens, Callejon e Insigne a supporto di Higuain. Tutti a disposizione, invece, per Mihailovic, che schiera la Sampdoria con uno schema speculare a quello degli azzurri, con Obiang e Palombo a proteggere la difesa, mentre in attacco confermato Eder e, alle sue spalle, il terzetto formato da Gabbiadini, Kristcic e Soriano.
Il Napoli parte forte e, al 3’, Mertens trova in area Callejon, che prova a sorprendere Da Costa con un colpo di tacco, ma il suo tiro è debole e facile preda dell’estremo difensore blucerchiato. Cinque minuti dopo ci prova Mertens con un tiro da fuori che, però, termina a lato. L’attaccante belga si rende più pericoloso, invece, al 9’, quando entra in area dal fondo, si accentra e calcia un rasoterra verso il primo palo dove Da Costa è attento e blocca a terra. Il portiere ospite si rende ancora protagonista all’11’, quando neutralizza d’istinto una girata ravvicinata di Higuain che era ormai pronto da esultare per il gol. La risposta della Sampdoria arriva al 13’: Eder e Kristicic combinano in area, con il primo che va in gol, ma, per fortuna, il suo compagno di squadra era in fuorigioco e l’arbitro annulla. Il Napoli continua ad attaccare, ma non riesce a trovare il gol e, così, al 24’, rischia ancora grosso, con Kristitic che si presenta davanti a Rafael, ma si trascina il pallone sul fondo nel tentativo di dribblare il portiere azzurro in uscita. Al 31’, ci riprova Mertens da fuori, poi, subito dopo, Higuain tenta il tiro-cross dalla sinistra, ma Mertens è leggermente in ritardo e manca l’impatto col pallone a pochi centimetri dalla linea di porta. Al 33’, si rivede la Sampdoria, ancora pericolosissima con Eder che, liberatosi all’altezza del dischetto del rigore, calcia alto.
Nel secondo tempo il Napoli parte ancora all’attacco e, questa volta, i frutti arrivano all’8’, con Mertens che corregge in rete un cross basso di Higuain. La risposta della Samp non si fa attendere nemmeno questa volta e al 13’, Gabbiadini colpisce la traversa con un gran tiro, poi la palla rimbalza in campo e la difesa azzurra libera. Un minuto più tardi, lo stesso Gabbiadini reclama un rigore per una trattenuta di Armero (entrato da poco al posto di Reveillere), ma al 17’, gli azzurri chiudono la partita con un calcio di punizione di Mertens. Al 25’ il Napoli potrebbe dilagare, ma Insigne, a tu per tu con Da Costa, calcia alto di sinistro. Al 33’ la Sampdoria incrementa il conto dei pali con Sansone che lascia partire un tiro a giro che si stampa sul palo lontano, percorre la linea di porta, colpisce l’altro palo e termina la sua corsa tra le braccia di Rafael che, invano, si era proteso in tuffo.
Con questa vittoria gli azzurri si avvicinato alla Roma che, sconfitta a Torino, dista solo due punti. Da registrare però il centrocampo che, come notato anche in altre occasioni, senza Behrami lascia troppo scoperta la difesa, esponendola a rischi continui. Benitez dovrà lavorare soprattutto su questo, sperando che arrivi un aiuto anche dal mercato.

 
RAFAEL 7
MAGGIO 5.5
FERNANDEZ 6.5
ALBIOL 6.5
REVEILLERE 5 (4’st Armero 5)
DZEMAILI 5.5
INLER 5.5
CALLEJON 6 (39’st Radosevic sv)
MERTENS 8
INSIGNE 5.5
HIGUAIN 7 (32’st Zapata 5.5)
BENITEZ 6.5

Verona – Napoli 0-3

19ª GIORNATA

Mertens trascina il Napoli a Verona

Gli azzurri tornano vincenti in trasferta. Primo gol in campionato per Insigne

serieA
Dom 12/01/14

VERONA

NAPOLI

stadio Bentegodi
22756 spettatori
verona napoli  
arbitro Doveri 4.5
guardalinee Bianchi – Padovan
Rizzoli – Gervasoni
quarto uomo Stefani

0

3

 
     
ammonizione Cacciatore gol 27’pt Mertens  
gol 27’st Insigne  
gol 31’st Dzemaili  
ammonizione Dzemaili  

VERONA (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Maietta, Agostini; Romulo, Jorginho, Hallfredsson (23’st Martinho); Iturbe (36’st Donadel), Toni, Gomez (33’st Cacia).
Panchina: Mihaylov, Gonzalez, Albertazzi, Marques, Laner, Sala, Donati, Jankovic, Cirigliano. Allenatore: Mandorlini.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Inler (37’st Radosevic), Dzemaili; Mertens, Pandev (23’st Insigne), Callejon; Higuain (35’st Britos).
Panchina: Colombo, Contini, Uvini, Reveillere, Hamsik, Bariti, Zapata. Allenatore: Benitez.

Torna vincente anche in trasferta il Napoli, trascinato ancora una volta da Mertens, in forma smagliante in questo inizio 2014 e in grado indirizzare la partita sui giusti binari dopo che il Verona, nei primi minuti di gioco, sembrava in grado di fare la partita e di poter segnare da un momento all’altro. Poi, la differenza di tecnica e un pizzico di cinismo in più, hanno permesso agli azzurri di sbloccare il risultato e, nel secondo tempo, di dilagare.
Mandorlini schiera il Verona con il solito assetto offensivo, tridente formato da Toni, Iturbe e Gomez, e Jorginho in cabina di regia. Benitez, che ritrova Hamsik tra i convocati, deve ancora rinunciare a Zuniga, Reina, Mesto e Behrami. In difesa, a sinistra ritorna titolare Armero, mentre al centro della difesa l’allenatore spagnolo sembra aver definitivamente scelto Fernandez come compagno per Albiol. In attacco, si rivede Pandev, con Insigne che si accomoda inizialmente in panchina.
Come detto, il Verona parte subito all’attacco e, in più di un’occasione, la difesa e soprattutto il centrocampo napoletano sembrano in difficoltà nell’arginare le folate offensive di Toni e compagni. All’11, Romulo va via sulla fascia destra e crossa al centro per Toni che anticipa il suo marcatore, ma calcia fuori da buona posizione. Il Napoli fa capolino nell’area avversaria solo al 25’, ma lo spavento per i padroni di casa è grande: Armero guadagna il fondo e crossa all’indietro per Higuain che calcia di prima intenzione verso la porta avversaria, dove Rafael è attento. L’occasione dà coraggio agli azzurri che cominciano a mantenere con più costanza il possesso di palla e, al 27’, arriva il gol di Mertens che, entrato in area, in un “fazzoletto” sposta il pallone sul destro, elude due difensori e lascia partire un tiro a giro che sbatte alla base del secondo palo e si insacca alle spalle di Rafael. Al 36’, ci riprova Higuain che, spalle alla porta, prende palla al limite dell’area, si gira e lascia partire un rasoterra velenoso che termina da poco a lato. Al 41’, si rivede il Verona, con Romulo, che si ritrova a tu per tu con il portiere del Napoli, ma il giocatore di casa è in fuorigioco.
Anche nella ripresa il Verona parte forte e, al 3’, la difesa del Napoli si lascia sorprendere da un taglio centrale di Toni che, dal limite, scarica un tiro potente verso la porta azzurra dove Rafael è attento e respinge. Al 5’, Inler perde palla a centrocampo e permette la ripartenza ai padroni di casa, ma, anche in questo caso Rafael è attento e risolve la situazione intercettando il cross di Romulo. Le squadre cominciano ad allungarsi, lasciando ampi spazi ai contropiedi avversari e, la prima ad approfittare della situazione è il Napoli, che in due occasioni, al 9’ e al 14’, non riesce a concludere con successo due contropiedi con Pandev, che in entrambe le occasioni è troppo frettoloso e non calcia con la giusta precisione. Al 18’ si rivede anche Mertens, che prova un’altra magia, ma, questa volta, il suo tiro a giro termina a lato di pochi centimetri. Al 26’, però, il Napoli capitalizza l’ennesima azione d’attacco, con Mertens che allarga sulla destra per Maggio che, dal fondo, crossa nell’area piccola dove Insigne (entrato da pochi minuti al posto di Pandev) è il più lesto di tutti ad arrivare sul pallone e a spingerlo in rete. Passano quattro minuti e gli azzurri chiudono definitivamente la partita: Callejon serve Insigne in contropiede, l’attaccante napoletano cerca il tiro che viene respinto da Rafael a centro area dove arriva Dzemaili che appoggia comodamente in porta.
Con questa vittoria il Napoli riesce a mantenere il passo della Roma e a staccare di nuovo la Fiorentina, bloccata a Torino sullo 0 a 0. Buoni i tre punti, ma anche oggi, in alcune occasioni è apparso evidente la mancanza di un filtro adeguato a centrocampo, situazione accentuata ulteriormente dall’assenza di Behrami che ne avrà per un paio di mesi.

 
RAFAEL 6.5
MAGGIO 7
FERNANDEZ 6.5
ALBIOL 6.5
ARMERO 6.5
DZEMAILI 6
INLER 5.5 (37’st Radosevic sv)
CALLEJON 6
PANDEV 5 (21’st Insigne 7)
MERTENS 7.5
HIGUAIN 6.5 (34’st Britos sv)
BENITEZ 7

Bologna – Napoli 2-2

20ª GIORNATA

Napoli, che beffa al 90′

Gli azzurri soffrono, ribaltano il risultato, ma subiscono il pareggio all’ultimo minuto con il Bologna in dieci uomini

serieA
Dom 19/01/14

BOLOGNA

NAPOLI

stadio Bentegodi
23398 spettatori
bologna napoli  
arbitro Damato 5
guardalinee Crispo – Preti
Doveri – Ciampi
quarto uomo Ghiandai

2

2

 
     
gol 37’pt Bianchi gol 17’st Higuain (r)  
gol 46’st Bianchi gol 35’st Callejon  
ammonizioneammonizione 39’st Kone ammonizione Albiol  
ammonizione Perez ammonizione Fernandez  
ammonizione Bianchi  
ammonizione Garics  
ammonizione Pazienza  

BOLOGNA (3-5-1-1): Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (28’st Mantovani); Garics, Kone, Perez (35’st Christodoulopoulos), Pazienza, Morleo (37’st Acquafresca); Diamanti; Bianchi.
Panchina: Agliardi, Stojanovic, Crespo, Sorensen, Laxalt, Cristaldo, Khrin, Moscardelli, Della Rocca. Allenatore: Ballardini.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere; Inler, Dzemaili; Callejon, Pandev (12’st Hamsik), Mertens (33’st Insigne); Higuain.
Panchina: Colombo, Contini, Radosevic, Britos, Armero, Zapata, Cannavaro. Allenatore: Benitez.

Il Napoli getta al vento una vittoria importante e dice, se già non lo aveva fatto, definitivamente addio allo scudetto. Troppi punti da recuperare, troppi alti e bassi e troppe distrazioni che, nonostante tutto, non avevano impedito agli azzurri di ribaltare una partita difficile, con il Bologna arroccato nella propria metà campo per difendere il gol realizzato da Bianchi a nel primo tempo. L’ingresso di Hamsik al posto dell’evanescente Pandev ha ridato vita agli azzurri che, però, al 90’, si sono fatti raggiungere, con gli avversari addirittura in dieci uomini, lasciando così l’amaro in bocca a tutti quelli che stavano già pregustando i tre punti.
Ballardini schiera il Bologna confermando Bianchi unica punta, supportato da Diamanti, recuperato negli ultimi giorni. Benitez, invece, decide di non rischiare Hamsik dal primo minuto e ripropone Pandev al centro del tridente alle spalle di Higuain, mentre nella posizione di terzino sinistro l’allenatore spagnolo schiera il francese Reveillere.
Sin dall’inizio è chiaro che il Napoli non è in una delle sue migliori giornate: il gioco stenta a decollare, soprattutto perché Pandev, in un ruolo a lui non congeniale, non ha la mobilità necessaria per creare e sfruttare spazi. Sul fronte difensivo, invece, troppo spazio viene concesso a Diamanti, libero di svariare tra le linee e, viste le sue ottime doti tecniche, risulta l’uomo pericoloso, soprattutto perché riesce ad innescare Bianchi con i sui cross precisi. Ed è proprio Bianchi che, al 37’, dopo un tentativo precedentemente fallito, mette in rete sfruttando proprio uno dei traversoni del compagno di squadra dalla trequarti , eludendo la marcatura di Albiol e Fernandez. Il Napoli prova a reagire, ma riesce a costruire solo un’occasione con Callejon che, di testa, non riesce ad indirizzare con precisione verso la porta difesa da Curci.
Nel secondo tempo, la partita continua con il Napoli che, ancora, non riesce ad alzare i ritmi, lasciando troppi palloni giocabili ai giocatori del Bologna. Al 12’, poi, entra Hamsik e la partita cambia volto. Al 14’, Higuain non riesce a sfruttare un cross di Callejon e, da pochi passi, sbaglia un gol praticamente già fatto. Al 16’, però, Kone è costretto a fermare irregolarmente un’incursione in area di Dzemaili: dal dischetto Higuain è impeccabile e fa 1 a 1. Ora il Napoli è più aggressivo e riesce ad attaccare con più fluidità, riuscendo a mettere in difficoltà i padroni di casa che non riescono più a chiudere gli spazi come nella prima frazione di gioco. Per due volte, Mertens va vicino al gol: la prima, al 22’, quando ruba palla in area, ma Curci è bravo a parare sul primo palo il tiro dell’attaccante belga; la seconda, al 26’, su calcio di punizione, ma è ancora bravo l’estremo difensore rossoblù che devia in corner il pallone diretto sotto l’incrocio dei pali. Al 34’, arriva il vantaggio, Dzemaili recupera un buon pallone a centrocampo e lascia il pallone ad Hamsik che porta palla fini alla trequarti, la scarica ad Higuain che premia la sovrapposizione di Callejon che, in area, da posizione defilata, trafigge Curci per la seconda volta. Sembra finita, il Bologna accusa il colpo e rimane anche in dieci uomini (seconda ammonizione per Kone), ma qui probabilmente Benitez sbaglia e lascia in campo comunque una formazione offensiva, quando, invece, avrebbe ancora a disposizione un cambio per inserire un difensore in più. E così, al 90’, su calcio d’angolo, Bianchi viene lasciato inspiegabilmente solo in area, il pallone arriva proprio a lui che, al limite dell’area piccola, controlla e insacca alle spalle dell’incolpevole Rafael.
Finisce con il rammarico di una vittoria gettata al vento, con la Fiorentina in rimonta e la Roma che si allontana, sperando che Benitez, nonostante sia un ottimo allenatore, abbia capito che in Italia, pur essendo calato il livello tecnico, quello tattico è rimasto di gran lunga il migliore e che, qualche volta, bisogna anche giocare difendendosi bene contro avversari in basse posizioni di classifica. Forse, svanita la rincorsa scudetto, al Napoli farà bene impegnarsi su qualche obiettivo più realistico.

 
RAFAEL 6
MAGGIO 5
FERNANDEZ 4.5
ALBIOL 4.5
REVEILLERE 5
DZEMAILI 5
INLER 5
CALLEJON 7
PANDEV 5 (12’st Hamsik 6.5)
MERTENS 6 (33’st Insigne 5.5)
HIGUAIN 6.5
BENITEZ 5