Napoli – Siena 2-0

SEMIFINALE (r)

Napoli in finale dopo 15 anni

Ribaltato il risultato dell’andata. Il 20 maggio sarà Napoli-Juve

Coppa Italia
mer 21/03/12

NAPOLI

SIENA

stadio San Paolo
56418 spettatori
napoli siena  
arbitro Valeri – 7
guardalinee Alessandroni – Manzoni
quarto uomo Mazzoleni

2

0

 
     
gol 11’pt Vergassola (a) ammonizione Mannini  
gol 31’pt Cavani ammonizione Pesoli  
ammonizione Gargano  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (41’pt Dossena), Gargano (18’st Dzemaili), Inler, Zuniga, Hamsik, Lavezzi (37’st Pandev), Cavani.
Panchina: Rosati, Britos, Fernandez, Vargas. Allenatore: Mazzarri.
SIENA (4-4-2): Brkic, Belmonte, Pesoli, Terzi, Contini, Mannini, Vergassola, Parravicini, Rossi, Brienza, Larrondo.
Panchina: Farelli, Vitiello, Codrea, Gazzi. Allenatore: Sannino.

Il Napoli raggiunge la finale di Coppa Italia, 15 anni dopo la sfortunata esperienza contro il Vicenza, ultimo sussulto di emozioni prima del tracollo e del fallimento. In mezz’ora gli azzurri ribaltano il risultato dell’andata e, poi, si limitano a controllare un Siena che, dopo la buona partita giocata in casa, non riesce a ripetersi a causa delle numerose assenze, ma soprattutto grazie alla determinazione della squadra partenopea, decisa a raggiungere uno dei suoi obiettivi stagionali.
Mazzarri recupera Maggio e Lavezzi, riuscendo così a schierare la formazione tipo, con Hamsik, Lavezzi e Cavani pronti per guidare la rimonta. Sannino deve rinunciare a Calaiò e Destro, ma decide di far accomodare in panchina numerosi titolari come Bogdani, Del Grosso e Rossettini.
Il Siena sembra partire bene, senza fare barricate, cercando di giocare il pallone e attaccare nel tentativo di mettere in difficoltà il Napoli. Ma al 6′, c’è già la prima palla gol per gli azzurri con Cavani che da centro area, smarcato da un cross basso di Lavezzi, colpisce male e manda alto sulla traversa. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato. Al 9′, Lavezzi calcia una punizione verso l’area di rigore dove Vergassola, nel tentativo di liberare, indirizza il pallone verso la propria porta, infilando la sfera alle spalle di Brkic. Al 15′ ci riprova Cavani con una gran girata di sinistro ben parata dall’estremo difensore senese, poi, il successivo tiro da fuori di Hamsik termina alto. A questo punto, complice qualche errore di troppo in fase di disimpegno, il Siena comincia ad affacciarsi più spesso nella metà campo napoletana, ma questo permette agli azzurri di giocare come meglio sanno e di sfoderare l’arma del contropiede. Così, al 30′, Inler recupera un palla dopo un calcio di punizione e lancia per Lavezzi sulla fascia destra. L’attaccante argentino cambia gioco per Hamisk che, dal limite dell’area lascia partire un preciso cross per Cavani che, tutto solo, trafigge di testa Brkic. Al 33′ ci prova anche Inler con un gran tiro da fuori, ma l’estremo difensore ospite si supera e nega al centrocampista svizzero il gol che avrebbe chiuso la partita. Da registrare l’ammonizione a Gargano, diffidato, e l’infortunio di Maggio che, probabilmente, lo terrà a lungo lontano dal campo.
Nel secondo tempo, il Napoli prova a gestire il risultato, lasciando il pallino del gioco al Siena e provando a ripartire in contropiede. Gli azzurri, però, come nelle ultime tre partite, evidenziano qualche difficoltà di troppo in fase difensiva e solo la pochezza degli avversari salva i partenopei dal subire un gol. Gli ospiti, infatti, non riescono ad approfittare degli sbandamenti della linea difensiva azzurra e si affacciano nei pressi della porta di De Sanctis solo con dei tiri dalla distanza che non impensieriscono il portierone napoletano. Ma negli ultimi minuti, è sempre il Napoli ad andare vicino al gol con due contropiedi. La prima volta, al 33′, è Lavezzi che, smarcato da Hamsik, non riesce ad inquadrare la porta da buona posizione, mentre al 39′, Hamsik, servito da Pandev calcia di poco a lato.
Sono le ultime emozioni della partita che termina con i giocatori e i tifosi del Napoli in festa, felici per aver conquistato la finale che, domenica 20 maggio, vedrà in campo Napoli e Juventus, uno scontro che entrambe le squadre vorranno assolutamente vincere per poter esporre nella propria bacheca il primo trofeo dopo la “rinascita”.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6.5
MAGGIO 6 (41’pt Dossena 6)
GARGANO 5.5 (18’st Dzemaili 6)
INLER 6
ZUNIGA 6
HAMSIK 6.5
LAVEZZI 6 (37’st Pandev sv)
CAVANI 7
MAZZARRI 7

Juventus – Napoli 0-2

FINALE

Il Napoli è campione

Hamsik e Cavani regalano il trofeo che mancava da 25 anni

Coppa Italia
dom 20/05/12

JUVENTUS

NAPOLI

stadio Olimpico di Roma
70000 spettatori
juventus napoli  
arbitro Brighi – 5
guardalinee Niccolai – Copelli
quarto uomo Bergonzi

0

2

 
     
espulsione 45’st Quagliarella gol 18’st Cavani (r)  
gol Marchisio gol 38’st Hamsik  
ammonizione Storari ammonizione Dzemaili  
ammonizione Borriello ammonizione Cannavaro  
ammonizione De Sanctis  

JUVENTUS (3-5-2): Storari, Barzagli, Bonucci, Caceres, Lichsteiner (23’st Pepe), Marchisio, Pirlo, Vidal, Estigarribia, Del Piero (23’st Vucinic), Borriello (33’st Quagliarella).
Panchina: Buffon, Padoin, Giaccherini, Matri. Allenatore: Conte.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili, Zuniga, Hamsik (40’st Dossena), Lavezzi (26’st Pandev), Cavani (48’st Britos).
Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Finalmente! Questo Napoli si meritava una serata del genere, per tutte le emozioni che ha regalato ai tifosi e alla città in questi 7 anni, da quando De Laurentiis ha raccolto questa realtà in serie C e, in poco tempo, l’ha riportata ai vertici in Italia e in Europa. Il Napoli vince un trofeo dopo 22 anni (25 per quanto riguarda la Coppa Italia), proprio contro la Juventus, sua rivale storica che era rimasta imbattuta per tutta la stagione appena trascorsa, ma si è dovuta inchinare alla forza travolgente degli azzurri, per una volta tutti attenti e uniti nel raggiungere l’obiettivo.
Conte dà fiducia alla squadra che ha guadagnato la finale, schierando la Juventus con Storari in porta e sostituendo con Caceres l’infortunato Chiellini. A centrocampo, Estigarribia viene schierato sulla fascia sinistra, mentre Borriello affianca in attacco Del Piero, alla sua ultima partita con i bianconeri. Mazzarri, invece, lancia nella mischia i suoi “titolarissimi”, con la sola eccezione di Dzemaili preferito a Gargano. In attacco, Lavezzi, anche lui presumibilmente all’ultima partita con la maglia azzurra, si riprende il posto da titolare, mentre Pandev si accomoda in panchina.
Prima della finale, un minuto di silenzio in onore delle vittime del terremoto in Emilia e dell’attentato di sabato a Brindisi.
Le ostilità cominciano con il Napoli subito vicino al gol, al 1′, con Campagnaro che va via tra due avversari sulla fascia destra e, dal fondo, mette un buon pallone sul secondo palo dove Zuniga riesce a colpire di testa, ma trova l’opposizione di Storari che devia in angolo. Il Napoli sembra più deciso nei primi minuti di gioco e, al 10′, ha ancora una buona opportunità in contropiede con Lavezzi che, però, tarda di una frazione di secondo il passaggio verso Cavani, lanciato in campo aperto, ma fermato in fuorigioco dal guardalinee. Si replica un minuto più tardi, sempre con un contropiede dell’attaccante argentino che, questa volta, sceglie l’azione personale ignorando Hamsik e Cavani in buona posizione, ma il suo tiro dal limite termina di poco a lato. Al 18′ si vede anche la Juventus, che si affaccia per la prima volta dalle parti di De Sanctis con un tiro da fuori di Marchisio, ma il portiere azzurro è pronto e riesce a respingere. I Campioni d’Italia prendono coraggio e il Napoli non riesce più ad essere efficace, anche se la difesa riesce comunque ad arginare le giocate avversarie, soprattutto grazie al grande lavoro dei centrocampisti che riescono a tenere sempre sotto pressione Pirlo e Vidal, impendendo loro di costruire le geometrie d’attacco con tranquillità. Al 28′ si rivede in attacco il Napoli, con un cross di Lavezzi che attraversa tutta l’area di rigore sul quale, per poco, non riesce ad intervenire Hasmik appostato palo lontano. Al 37′ ci prova Borriello che, partendo da destra, si accentra e tenta un tiro a giro dal limite dell’area che termina di poco a lato. Al 41′, però, rischia Aronica per un intervento su Marchisio, agganciato probabilmente in area dal difensore palermitano dopo aver calciato il pallone: Brighi lascia correre tra le proteste juventine.
Nell’intervallo il Napoli riorganizza le idee e si ripresenta in campo con lo stesso piglio che aveva caratterizzato i minuti iniziali, costringendo la Juventus a ripiegare nella propria metà campo. Al 3′, Dzemail e Lavezzi triangolano al limite dell’area, ma il cross dello svizzero non riesce a raggiungere nè Hamisk nè Cavani e il pallone si spegne sul fondo. Dopo una fase confusa e nervosa della partita, complice anche la poca decisione della terna arbitrale nell’interpretare alcune situazioni di gioco, al 16′ arriva la svolta della partita: rimessa laterale di Campagnaro all’altezza della trequarti offensiva, Cavani prolunga di testa verso l’area avversaria, dove Lavezzi arriva sul pallone prima di tutti, anticipando anche Storari in uscita che lo atterra. L’arbitro non ha dubbi e fischia il rigore. Sul dischetto si presenta Cavani che, questa volta, spiazza il portiere e porta il Napoli in vantaggio. Il gol ha l’effetto di scuotere la Juventus che ha subito una reazione rabbiosa e si riversa in attacco alla ricerca del pareggio. Conte manda in campo Vucinic e Pepe per aumentare la spinta offensiva dei suoi che, nel giro di pochi minuti, vanno più volte vicino alla rete. Prima al 24, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con una girata di Bonucci indirizzata nell’angolino basso sulla quale De Sanctis compie un grande intervento, e, poi, al 28′, dopo un’azione personale di Pepe che calcia verso la porta e, anche questa volta, trova sulla usa strada l’estremo difensore azzurro che, con un po’ di fortuna, riesce ad opporsi anche a questo tiro. Mazzarri corre ai ripari e sostituisce Lavezzi, ormai stanco, con Pandev, mentre Conte getta nella mischia anche Quagliarella. Ma al 37′, Hamisk chiude la partita: palla recuperata dalla difesa, Inler serve Pandev che porta palla fino ai 25 metri dalla porta avversaria, dove serve Hamsik che, da posizione leggermente defilata, supera Storari in uscita con un preciso diagonale e segna il 2 a 0. La Juventus trova una reazione solo al 42′, con Caceres che, da buona posizione, non riesce a colpire bene di testa. Poi, non succede più nulla, solo l’espulsione di Quagliarella per una gomitata al volto nei confronti di Aronica e, dopo 5′ di recupero, la festa del Napoli può cominciare.
Una festa attesa da tanto tempo, con il capitano Cannavaro che alza la Coppa e la porta in trionfo per tutto lo stadio insieme alla squadra, le lacrime di Lavezzi, la cresta di Hamsik e la gioia di Mazzarri e del Presidente De Laurentiis. Una vittoria che deve essere un punto di inizio, che ha anche il merito di dimostrare che se si lavora con serietà, anche a Napoli è possibile costruire e far crescere una società sana e vincente.

 
DE SANCTIS 7.5
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 7
ARONICA 6
MAGGIO 6
DZEMAILI 6.5
INLER 6.5
ZUNIGA 6
HAMSIK 7.5 (40’st Dossena sv)
LAVEZZI 6.5 (26’st Pandev 6.5)
CAVANI 7 (48’st Britos 6)
MAZZARRI 8

Napoli – Genoa 6-1

1ª GIORNATA

Goleada Napoli

Gli azzurri chiudono il 2011 con 6 gol al Genoa

serieA
mer 21/12/11

NAPOLI

GENOA

stadio San Paolo
43141 spettatori
napoli genoa  
arbitro Valeri 5
guardalinee Manganelli – Bianchi
quarto uomo Velotto

6

1

 
     
gol 12’pt Cavani gol 27’pt Jorquera  
gol 17’pt Hamsik ammonizione Granqvist  
gol 24’pt Cavani  
gol 46’pt Pandev  
gol 4’st Gargano  
gol 35’st Zuniga  
ammonizione Aronica  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro (21’st Fernandez), Aronica, Maggio, Gargano (14’st Dzemaili), Inler, Zuniga, Hamsik, Pandev (32’st Lucarelli), Cavani.
Panchina: Rosati, Dossena, Santana, Mascara. Allenatore: Mazzarri.
Genoa (5-3-2): Frey, Mesto, Dainelli, Granqvist, Kaladze (13’st Marchiori), Rossi, Veloso, Seymour (5’st Merkel), Jorquera, Pratto, Caracciolo (39’pt Jankovic).
Panchina: Lupatelli, Sampirisi, Costant, Ze Eduardo. Allenatore: Malesani.

Il Napoli si congeda dai suoi tifosi come meglio non poteva, una goleada ai danni del modesto Genoa che risana in parte la sconfitta di domenica sera contro la Roma. Arrendevoli e poco organizzati, gli ospiti non hanno mai dato l’impressione di poter impensierire la corazzata degli azzurri che, nonostante l’assenza di Lavezzi, si scoprono più prolifici che mai.
In attesa del cileno Vargas a gennaio, Mazzarri sostituisce l’infortunato Lavezzi con Pandev, mentre il resto della squadra è la stessa scesa in campo nell’ultima partita. Malesani, invece, cambia qualche pedina nel suo assetto tattico, puntando sulla classe di Jorquera a centrocampo e sulla potenza di Pratto e Caracciolo in attacco.
La scelta sembra dare subito i suoi frutti. Infatti, al 9′, il primo pericolo è per De Sanctis, con un contropiede del Genoa sul quale Caracciolo sfugge a Campagnaro, ma dal limite dell’area calcia debolmente tra le braccia del portiere azzurro. All’11’, però, il Napoli passa in vantaggio: lancio millimetrico di Maggio per Cavani che sorprende la difesa genoana fuori posizione, entra in area e, da posizione leggermente defilata, fulmina Frey con un destro preciso e potente. Gli azzurri non mollano, sicuramente vogliosi di riscattarsi dopo la brutta prestazione offerta domenica e, al 15′, raddoppiano: contropiede del Napoli innescato da un lancio lungo di De Sanctis che trova smarcato Pandev, il quale porta palla fino al limite dell’area dove la scarica per Hamsik che, dopo un primo rimpallo, si libera del difensore che lo marcava e del portiere, trovando il gol di sinistro. Passano ancora 5′ e Pandev serve in area Cavani che, scattato ancora sul filo del fuorigioco, scavalca Frey in uscita con un bellissmo “cucchiaio”. La partita sembra finita qui, ma il Genoa ha un sussulto d’orgoglio e, dopo 3′, si rimette in corsa: azione insistita sulla fascia sinistra, il pallone,dopo un bellissimo velo di un compagno, giunge a Jorquera, smarcato al limite dell’area, che lascia partire un tiro a fil di palo che si insacca alle spalle di De Sanctis. Al 29′ ancora un pericolo per gli azzurri con un tiro velenoso di Pratto non trattenuto dal portiere napoletano, ma i padroni di casa riprendono subito in mano la partita: al 37′ Pandev ruba palla e si invola verso la porta avversario inseguito da mesto che lo affianca e lo atterra in area, ma l’arbitro, abbastanza lontano dall’azione lascia correre. Ma al 41′, il macedone può ripetersi e, dopo aver condotto l’ennesimo contropiede del Napoli, trafigge il portiere genoano dal limite dell’area, per il 4-1 che chiude definitivamente la partita.
Nel secondo tempo il Genoa prova il tutto per tutto e si rende pericoloso primo con Jankovic, entrato al posto dell’infortunato Caracciolo, e, poi, con un tiro da fuori di Dainelli. Ma al 3′, arriva il quinto gol degli azzurri con Gargano che conclude con un bel tiro dal limite un’azione nata sulla sinistra con Hamsik e Zuniga. Gli azzurri non si fermano, vogliono dimostrare al pubblico tutto il loro impegno e tutta la loro dedizione per la maglia azzurra. E così, le occasioni continuano ad essere numerose, soprattutto con Cavani. Al 7′, il suo tiro viene deviato in calcio d’angolo, mentre al 13′, smarcato ancora davanti a Frey, non è preciso e fallisce la possibilità di siglare la tripletta. Più avanti, al 16′, arriva anche il gol, ma il guardalinee sbandiera il fuorigioco e l’arbitro annulla. Così, al 34′, ci pensa Zuniga a chiudere le danze con un bellissimo tiro a giro dal vertice sinistro dell’area che trafigge per la sesta volta l’incolpevole Frey.
Così, il Napoli riesce a rosicchiare qualche punto al gruppetto di testa, sperando che nell’anno nuovo la squadra riesca a ritrovare continuità e a raggiungere almeno il terzo posto che le consentirebbe di qualificarsi ancora per la Champions League.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6
CANNAVARO 6.5 (21’st Fernandez 6)
ARONICA 6
MAGGIO 6
GARGANO 7 (14’st Dzemaili 6)
INLER 6.5
ZUNIGA 5.5
HAMSIK 7
PANDEV 7 (32’st Lucarelli sv)
CAVANI 7.5
MAZZARRI 7

Cesena – Napoli 1-3

2ª GIORNATA

E’ vincente il primo Napoli della stagione

Ottima vittoria fuori casa degli azzurri che prima soffrono, poi dilagano con l’ingresso di Hamsik

serieA
sab 10/09/11

CESENA

NAPOLI

stadio Manuzzi
20942 spettatori
cesena napoli  
arbitro Bergonsi 6
guardalinee Giordano – Ghiandai
quarto uomo Giannoccaro

1

3

 
     
gol 24’pt Guana gol 3’pt Lavezzi  
ammonizioneammonizione 11’st Benalouane gol 22’st Campagnaro  
ammonizione Candreva gol 42’st Hamsik  
ammonizione Lauro ammonizione Santana  
ammonizione Lavezzi  
ammonizione Cannavaro  

CESENA (4-3-2):Ravaglia, Comotto, Von Bergen, Benalouane, Lauro, Parolo (36’st Martinez), Guana, Colucci (13’st Rossi), Eder (24’st Bogdani), Mutu, Candreva.
Panchina: Calderoni, Ceccarelli, Ricci, Meza. Allenatore: Gianpaolo.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (21’st Pandev), Maggio, Inler, Dzemaili, Dossena, Santana (15’st Hamsik), Lavezzi (39’st Fernandez), Cavani.
Panchina: Rosati, Zuniga, Mascara, Chavez. Allenatore: Mazzarri.

Comincia con una vittoria l’avventura del Napoli in serie A. 3 punti che consentono di affrontare la difficilissima trasferta di Champions League il prossimo mercoledì con il morale alto. C’è ancora qualcosa da sistemare in difesa, troppo in difficoltà sulle ripartenze e sui calci da fermo, ma Inler ha dato alla squadra un equilibrio che l’anno scorso sembrava impensabile, mentre il carattere e la determinazione sono ancora quelli di una volta.
Mazzarri a sorpresa sceglie subito il turnover, lasciando in panchina Hamsik e Pandev e schierando Santana nella formazione titolare che, oltre a Inler e Dzemaili, non presenta differenze rispetto a quella che ha portato il Napoli in Champions. Molto diverso, invece, il Cesena squadra che è riuscita a trattenere Parolo e che ha registrato gli innesti di Mutu, Candreva, Guana, Colucci e Eder: insomma, tutto tranne che una formazione facile da affrontare.
Il primo pericolo, infatti, è proprio per la porta di De Sanctis: al 2′, calcio d’angolo per i romagnoli sul quale Benaoulane colpisce di testa tutto solo, ma angola troppo il pallone che si perde sul fondo. Passata la paura, però, un minuto dopo il Napoli si porta subito in vantaggio sfruttando una macroscopica distrazione della difesa avversaria: rimessa laterale per gli azzurri all’altezza della metà campo, Campagnaro batte lunghissimo verso l’area dove nessuno marca Lavezzi che, a tu per tu con il portiere, lascia partire un tiro centrale ma potente che Ravaglia può solo sfiorare. La reazione dei padroni di casa è veemente e il Napoli sembra andare più volte in affanno, anche se il pericolo più grande arriva da Maggio che, al 20′, si inserisce su un cross di Dossena e, di piatto, da posizione abbastanza favorevole, manda di poco a lato. Ma il gol del Cesena è nell’aria: al 22′ ancora un calcio d’angolo mette in difficoltà la retroguardia azzurra, con Comotto che, di testa, non inquadra la porta. Al 24′, invece, il Napoli si fa sorprendere da una veloce ripartenza di Eder che mette in mezzo dove Cannavaro si fa anticipare da Guana che trafigge De Sanctis. A questo punto l’inerzia della partita sembra spostarsi totalmente a favore dei padroni di casa; ma i partenopei sono una squadra solida, non si scompongono e, infatti, al 36′ sfiorano il gol del vantaggio: azione insistita di Lavezzi che si accentra, triangola con
Santana e si presenta ancora una volta a tu per tu con il portiere, calciando con troppa fretta a lato. Al 38′ si vede Cavani, ma il suo tiro è debole per impensierire Ravaglia. Scampato il pericolo, il Cesena torna a crederci e, nel giro di pochi minuti, crea un paio di occasioni pericolose, al 42′ con Mutu e al 45′ con Candreva, ma in entrambi i casi De Sanctis è attento e sventa la minaccia.
Il secondo tempo parte con il Napoli più deciso a riportarsi in vantaggio, mentre dopo soli 10′ il Cesena si complica la vita da solo: fallo di mano di Benaoulane, già ammonito tre minuti prima per una trattenuta ai danni di Lavezzi, e conseguente espulsione. Al 60′ poi, la seconda svolta della partita: esce Santana ed entra Hamsik. Lo slovacco da più qualità e più freschezza alle azioni offensive del Napoli, mentre il Cesena non riesce più ad uscire dalla propria area. Al 65′ entra anche Pandev per Aronica e gli azzurri passano: calcio d’angolo di Lavezzi, colpo di testa di Cannavaro, ma Candreva salva sulla linea. Sul seguente corner, lo schema del Napoli prevede il pallone corto per
Hamsik che mette in mezzo, trovando l’accorrente Campagnaro che, da pochi passi, insacca. A questo punto Gianpaolo inserisce una punta di peso, Bogdani, al posto dello stanco Eder, ma sono ancora gli ospiti a rendersi pericolosi con Hamsik, il cui tiro potente è ben parato da Ravaglia. Al 76′ si rivede Cavani, buon taglio in area, ma il suo diagonale è ancora troppo centrale. All’85’ il Napoli potrebbe chiudere la partita: contropiede di Maggio che si invola lungo la fascia destra verso la porta avversaria, entra in area e, non appena vede il portiere uscirgli incontro, scarica al centro per Pandev che, tutto solo, spedisce la sfera sulla traversa, tra la disperazione di tifosi e compagni. Neanche il tempo di tremare per una possibile beffa, che, all’87 Hamsik rimette le cose a posto: cross dalla destra di Maggio, la difesa respinge, ma il pallone giunge tra i piedi dello slovacco che lascia partire un sinistro micidiale che si insacca sotto l’incrocio.
La partita finisce qui e, ora, dopo aver dato questo bel segnale al campionato, il Napoli può dedicarsi alle prossime due difficili partite: l’esordio in Champions League contro il Manchester City e il big match casalingo di domenica prossima contro il Milan.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 5.5
ARONICA 5.5 (21’st Pandev 5)
MAGGIO 7
INLER 7
DZEMAILI 6.5
DOSSENA 6
SANTANA 5 (15’st Hamsik 8)
LAVEZZI 6.5 (39’st Fernandez sv)
CAVANI 5
MAZZARRI 6.5

Napoli – Milan 3-1

3ª GIORNATA

Il Napoli schianta il Milan

Tripletta di Cavani, i Campioni d’Italia devono inchinarsi

serieA
dom 18/09/11

NAPOLI

MILAN

stadio San Paolo
51025 spettatori
napoli milan  
arbitro Tagliavento 5
guardalinee Grilli – Rosi
quarto uomo Celi

3

1

 
     
gol 14’pt Cavani gol 12’pt Aquilani  
gol 36’pt Cavani ammonizione Nocerino  
gol 5’st Cavani ammonizione Pato  
ammonizione Aronica ammonizione Nesta  
ammonizione Gargano ammonizione Antonini  
ammonizione Cavani  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Inler, Dossena (33’st Zuniga), Hamsik (19’st Dzemaili), Lavezzi (37’st Pandev), Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Santana, Mascara. Allenatore: Mazzarri.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Bonera (20’st Antonini), Nocerino, Van Bommel (20’s. Emanuelson), Seedorf, Aquilani (32’st El Shaarawy), Pato, Cassano.
Panchina: Amelia, Yepes, Taiwo, Valoti. Allenatore: Allegri.

Un Napoli quasi perfetto rimonta il Milan e vince grazie ad un immenso Cavani, ma anche per merito di un centrocampo che, con l’inserimento di Inler, ha trovato nuova linfa, soprattutto in Gargano che sembra completamente un altro giocatore accanto allo svizzero.
Il Napoli si presenta in campo con la formazione tipo, recuperando Lavezzi, in dubbio fino all’ultimo per una forte contusione ad un tallone rimediata nella partita di mercoledì a Manchester. Allegri, invece, deve fare a meno di Gattuso, Ambrosini, Boateng e Ibrahimovic, proponendo la coppia Van Bommel – Aquilani a centrocampo, con Seedorf a supporto delle due punte Cassano e Pato.
I primi minuti della partita non regalano grani emozioni, ma nonostante la fase di studio, sembra essere il Milan la squadra a controllare il gioco, ma, al 12′, gli ospiti passano inaspettatamente in vantaggio: Cassano riceve palla sulla destra, stoppa il pallone e vede l’inserimento di Aquilani che, tutto solo, scavalca De Sanctis con un preciso colpo di testa. Il Napoli sembra frastornato, ma, per fortuna riesce subito a rimettere le cose a posto: Al 14′ Lavezzi batte in area una punizione, sulla quale svetta Maggio, il cui colpo di testa si trasforma in un assist per Cavani che, da posizione leggermente defilata, scarica un destro al volo che passa sotto le gambe di Abbiati facendo esplodere il San Paolo. Aver subito rimesso le cose a posto, consente agli azzurri di recuperare immediatamente fiducia e, soprattutto, di poter continuare ad affrontare i rossoneri così come programmato, con una tattica leggermente attendista per poter poi colpire in contropiede. E infatti, già al 19′, i partenopei creano un’altra occasione da gol con Dossena che, dopo una lunga cavalcata sulla fascia sinistra, serve l’accorrente Cavani che non riesce a trovare un buon impatto con il pallone e l’estremo difensore rossonero riesce ad intervenire. Passata la paura il Milan sembra arretrare un po’ il proprio baricentro, anche se De Sanctis è costretto ad uscire tra i piedi di Nocerino che si stava avvicinando pericolosamente alla porta. Al 35′, la svolta: Gargano ruba palla nella propria trequarti e, dopo una cavalcata di 50 metri, si presenta al cospetto dei difensori del Milan e, con un tocco laterale, smarca
Cavani e trafigge ancora Abbiati con un tiro potentissimo. Prima della fine, c’è ancora il tempo per due emozioni. La prima, al 38′, vede protagonista Cassano che, con un tiro ravvicinato impegna De Sanctis, la seconda, invece, al 44′, è ancora più pericolosa con il portiere azzurro che compie un vero e proprio miracolo su Aquilani, smarcato dal barese davanti alla porta. Il Napoli rischia, con un errore difensivo davvero inspiegabile all’ultimo minuto, ma la prodezza di De Sanctis gli consente di andare al riposo in vantaggio.
Il secondo tempo ricomincia con il Napoli all’attacco e, infatti, già al 6′ arriva il gol: Lavezzi recupera una palla vagante e mette in mezzo un cross respinto goffamente da Nesta a centro area, dove Cavani è lesto nel colpire al volo, questa volta di sinistro, lasciando di sasso l’incolpevole Abbiati. A questo punto Mazzarri vede vicini i tre punti e decide di prevenire qualsiasi pericolo inserendo Dzemail al posto di Hamsik per aumentare ancora di più la pressione del centrocampo azzurro. Il Milan sembra non avere grandi idee e si aggrappa solo alle iniziative personali di Cassano, come al 25′, quando crossa un bel pallone per Pato, in serata decisamente negativa, che non riesce ad indirizzare verso la porta. Ma il Napoli è ancora pericoloso: al 30′ Dzemaili calcia di sinistro dal limite, ma la sfera termina di poco fuori, mentre al 33′, Lavezzi si invola in contropiede con la difesa rossonera in difficoltà, ma preferisce l’azione personale al passaggio smarcate per Dzemail e l’azione si conclude con un tiro fuori misura. Gli ultimi minuti non succede nulla, anche se al 46′, il neo-entrato Zuniga deve rimediare ad un errore difensivo salvando su Pato lanciato a rete.
Finisce con il San Paolo in Festa, in delirio per il suo eroe Cavani, e con il Napoli primo in classifica insieme a Juventus, Udinese e Cagliari. Ma il campionato non lascia soste. Mercoledì si va a Verona, contro un
Chievo che l’anno scorso ha portato via sei punti agli azzurri… da non sottovalutare!

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 5.5
ARONICA 6.5
MAGGIO 7.5
INLER 7.5
GARGANO 7.5
DOSSENA 6.5 (33’st Zuniga 7)
HAMSIK 6 (19’st Dzemaili 6.5)
LAVEZZI 6 (37’st Pandev sv)
CAVANI 8.5
MAZZARRI 8

Chievo – Napoli 0-1

4ª GIORNATA

Il Napoli cade a Chievo dopo le buone prove di inizio stagione.

Troppo turnover, Mazzarri sotto accusa

serieA
mer 21/09/11

CHIEVO

NAPOLI

stadio Bentegodi
9000 spettatori
chievo napoli  
arbitro Damato 6
guardalinee Padovan – Fiore
quarto uomo Orsato

1

0

 
     
gol 26’st Moscardelli ammonizione Fideleff  
ammonizione Sorrentino ammonizione Inler  
ammonizione Rigoni  

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino, Sardo, Morero, Cesar, Jokic, Rigoni, Bradley, Hetemaj, Cruzado (13’st Sammarco), Thereau (13’st Moscardelli), Paloschi (38’st Mandelli).
Panchina: Puggioni, Frey, Vacek, Grandolfo. Allenatore: Di Carlo.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Fernandez, Aronica, Fideleff, Maggio (13’st Inler), Gargano, Dzemaili, Zuniga, Santana (13’st Cavani), Pandev, Mascara (25’st Hamsik).
Panchina: Rosati, Grava, Cannavaro, Chavez. Allenatore: Mazzarri.

Arriva la prima sconfitta stagionale del Napoli che, come durante la scorsa stagione, trova nel Chievo Verona un ostacolo insormontabile. Ma questa volta, molto più dell’anno scorso, Mazzarri ha peccato di presunzione, sperando che cambiare 7 titolari su 11 gli potesse permettere di portare a casa almeno un pareggio e preservare gli uomini migliori per le prossime partire contro Fiorentina, Villareal e Inter.
Di Carlo deve fare a meno di Pellissier e Luciano, mentre Mazzarri, oltre a non convocare Dossena, colpito da un grave lutto in famiglia, e Lavezzi, leggermente infortunato, decide inspiegabilmente di fare a meno anche di Campagnaro, spedito in tribuna, e di Cannavaro, Inler, Hamsik e Cavani. Esordio, quindi, per i difensori Fernandez e Fideleff che affiancano Aronica nelle retrovie, mentre in avanti si sperimenta l’inedito trio Mascara-Santana-Pandev.
Il primo tempo è povero di emozioni, il pressing di entrambe le squadre impedisce ai rispettivi centrocampisti di impostare delle manovre pericolose che, molto spesso, si concludono con lanci lunghi fuori misura o velleitari tiri da fuori, come al 15′, quando De Sanctis blocca senza problemi una conclusione di Hetamaj. Il Napoli si rende pericoloso partendo dalle fasce, ma i vari cross, di Santana prima e Maggio poi, non trovano pronto nessun giocatore azzurro, segno che manca un bomber d’area di rigore capace di fiondarsi su questi palloni vaganti. Così, la prima frazione di gioca si trascina fino alla fine senza particolari emozioni.
Nel secondo tempo il primo pericolo è per il Napoli, con De Sanctis che devia in angolo un altro tiro dalla distanza di Hetamaj. A questo punto, Mazzarri tenta di rimettere le cose a posto inserendo Inler e Cavani al posto di Maggio e Santana, mentre Di Carlo risponde con l’inserimento di Sammarco e Moscardelli che, purtroppo per gli azzurri, dà più peso all’attacco dei padroni di casa. Al 19′, Cesar colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il pallone si perde di poco a lato. Un minuto dopo, è proprio il neoentrato Moscardelli a rendersi pericoloso con un tiro da fuori area parato in due tempi dall’estremo difensore partenopeo, chiamato al grande intervento al 24′ su un tiro ben angolato di Paloschi. Il Napoli tenta di rispondere alla pressione avversaria, ma tutto ciò che riesce a costruire si esaurisce in un colpo di testa di Mascara alto sulla traversa. Così, poco dopo l’ingresso in campo di Hamsik, il Chievo passa in vantaggio. Cross dalla sinistra in area, Fideleff rinvia debolmente proprio sui piedi di Moscardelli che, da centro area, fulmona De Sanctis con un tiro potente. A questo punto gli azzurri si riversano in attacco, ma non riescono a rendersi pericolosi come vorrebbero; Zuniga semina il panico sulla sinistra, ma non riesce a finalizzare con precisione, mentre Cavani, Inler e Hamsik, non riescono ad entrare in partita e nemmeno a portare grandi pericoli alla porta di Sorrentino che rimane imbattuto fino alla fine.
Così, come ogni volta che si perde in questo modo, si spera che l’allenatore abbia capito che in Serie A non ci si può permettere di cambiare così tanto la squadra. Ma è già tempo di guardare avanti, campionato e Champions League propongono subito altre sfide difficili prima della sosta con Fiorentina e Villareal in casa e, per finire, a San Siro contro l’Inter che, per quella data, presumiamo beneficerà del cambio allenatore e sarà una squadra ben diversa da quella spaesata e irriconoscibile vista nelle prime giornate.

 
DE SANCTIS 6.5
FERNANDEZ 5.5
ARONICA 5.5
FIDELEFF 5
MAGGO 5.5 (13’st Inler 5.5)
DZEMAILI 5.5
GARGANO 5.5
ZUNIGA 6.5
SANTANA 6 (13’st Cavani 6)
PANDEV 5
MASCARA 5.5 (25’st Hamsik 6)
MAZZARRI 5

Napoli – Fiorentina 0-0

5ª GIORNATA

Il Napoli non sa più segnare

Un brutto napoli non va oltre lo 0-0 contro la Fiorentina. Male Hamsik e Inler

serieA
sab 24/09/11

NAPOLI

FIORENTINA

stadio San Paolo
40.653 spettatori
napoli fiorentina  
arbitro Valeri 4.5
guardalinee Passeri – Dobosz
quarto uomo Bergonzi

0

0

 
     
ammonizione Inler ammonizione Vargas  
ammonizione Hamsik ammonizione Behrami  
ammonizione Montolivo  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Fideleff (9’st Aronica), Zuniga, Gargano, Inler, Dossena (27’st Pandev), Hamsik, Lavezzi (37’st Santana), Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Mascara, Chavez. Allenatore: Mazzarri.
FIORENTINA (4-3-3): Boruc, Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual, Montolivo (41’st Lazzari), Behrami, Munari (33’st Kharja), Cerci, Jovetic, Vargas (23’st Romulo).
Panchina: Neto, Nastasic, De Silvestri, Santiago Silva. Allenatore: Mihajlovic.

Ancora una partita senza gol e un gioco alquanto sterile che costringe il Napoli ad accontentarsi del pareggio tra le mura amiche anche se, a conti fatti, nonostante qualche decisione avversa da parte dell’arbitro, gli azzurri hanno anche rischiato di perdere, con l’attacco della Fiorentina che si è rivelato molto più pericoloso di quello napoletano.
Mazzarri riconferma Fideleff come centrale di sinistra al posto di Aronica, mentre Zuniga sostituisce sulla fascia destra Maggio che non si è ancora ripreso dal leggero infortunio patito nella gara di mercoledì contro il Chievo. Dal canto suo, Mihajlovic deve fare a meno dell’infortunato Gilardino, la cui assenza viene sopperita spostando Jovetic in attacco e inserendo Vargas a centrocampo come esterno di sinistra.
Nei primi minuti di gioco il Napoli cerca di sfondare sulla fascia destra, dove Zuniga e Lavezzi riescono a mettere in difficoltà la difesa avversaria, guadagnando qualche calcio di punizione o qualche calcio d’angolo dai quali, però, non scaturiscono azioni veramente pericolose. A lungo andare, però, la serata no di Hamsik e Inler si ripercuote su tutto il gioco offensivo e, dopo un avvio un po’ contratto, la Fiorentina comincia a far capolino dalle parti di De Sanctsi, sfruttando soprattutto la velocità di Cerci sulla sinistra e il grande talento di Jovetic. Al 31′, infatti, arriva il primo pericolo per De Sanctis con un tiro da fuori area di Montolivo che il portiere azzurro devia con i pugni. 3 minuti più tardi è Jovetic che si rende pericoloso, ma la sua conclusione termina di poco a lato. Al 39′, però, anche il Napoli va vicino al gol: punizione sulla tre quarti sinistra della Fiorentina Lavezzi batte velocemente e serve in area Cavani che, da posizione molto defilata incrocia il tiro, ma il pallone si perde di poco sul fondo. La Fiorentina risponde subito, al 41′, quando De Sanctis è chiamato alla grande parata su un colpo di testa ravvicinato di Natali.
Nel secondo tempo il Napoli entra in campo deciso a guadagnare i tre punti in palio e, dopo un leggero spavento iniziale a causa di un’incomprensione tra Fideleff e De Sanctis, comincia a schiacciare gli avversari nella propria metà campo, ma i frequenti errori in fase di costruzione del gioco impediscono ai padroni di casa di creare pericoli con continuità, consentendo ai difensori avversari, se pur con qualche affanno, di bloccare tutte le iniziative. Al 15′ ci prova Inle da fuori area, ma il suo sinistro è deviato in angolo da Boruc. Un minuto dopo il Napoli reclama un rigore: cross di Zuniga e mano di Pasqual che ferma il pallone indirizzato verso l’area; arbitro e assistente optano per l’involontarietà. Al 17′ ancora un episodio dubbio in area della Fiorentina sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Hamsik vistosamente trattenuto da Cassani, ma le proteste dello slovacco servono solo a fargli guadagnare un cartellino giallo. Al 22′, Aronica, entrato al posto di Fideleff, ha sul sinistro un buon pallone, ma il suo sinistro dal vertice alto dell’are di rigore termina a lato. Mazzarri inserisce anche Pandev al posto di Dossena per cercare di aumentare la pressione offensiva, ma i pericoli per la difesa avversaria stentano ad arrivare. Qualche minuto dopo Mihajlovic risponde alla mossa del suo collega inserendo Kharja per Munari. I padroni di casa continuano ad attaccare, ma, verso la fine, la stanchezza la fa da padrone e la Fiorentina rischia anche di segnare in un paio di occasioni: la prima, al 43′, quando un intervento miracolo di
Aronica impedisce al pallone di arrivare a Cerci che si sarebbe ritrovato tutto solo davanti alla porta, la seconda, al 44′, quando Kharja, dopo aver condotto intelligentemente il contropiede, opta per la conclusione personale ignorando Romulo tutto solo.
Non succede più nulla e la Fiorentina festeggia il punto guadagnato su un campo difficile. Purtroppo il turnover di mercoledì non ha sortito gli effetti sperati, anzi, la squadra ha manifestato un involuzione nel gioco soprattutto a causa della serata no di uomini chiave come Inler, Hamsik e Lavezzi che, probabilmente, non ha ancora recuperato del tutto dall’infortunio al tallone. Ma, il tempo per riposare non c’è: martedì arriva al San Paolo la Champions League (contro il Villareal), mentre sabato si giocherà a San Siro contro l’Inter.

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 6.5
FIDELEFF 5.5 (9’st Aronica 7)
ZUNIGA 6.5
GARGANO 6
INLER 5
DOSSENA 6 (27’st Pandev sv)
HAMSIK 5
LAVEZZI 5.5 (37’st Santana sv)
CAVANI 5.5
MAZZARRI 6

Inter – Napoli 0-3

6ª GIORNATA

Il Napoli espugna San Siro

Dopo 17 anni Campagnaro, Maggio e Hamsik regalano la vittoria. Polemiche per l’arbitraggio di Rocchi

serieA
sab 01/10/11

INTER

NAPOLI

stadio San Siro
64824 spettatori
inter napoli  
arbitro Rocchi 4
guardalinee Nicoletti – Romagnoli
quarto uomo De Marco

0

3

 
     
ammonizioneammonizione 41’pt Obi gol 43’pt Campagnaro  
ammonizione Chivu gol 11’st Maggio  
ammonizione Zanetti gol 31’st Hamsik  
ammonizione J. Cesar ammonizione Zuniga  
ammonizione Mascara  

INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (43’pt Nagatomo), Zanetti, Cambiasso, Obi, Alvarez (16′ s.t. Stankovic); Forlan (23′ s.t. Zarate), Pazzini.
Panchina: Castellazzi, Muntari, Coutinho, Castaignos. Allenatore: Ranieri.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (42′ s.t. Fernandez); Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Hamsik, Lavezzi (34′ s.t. Chavez); Pandev (6′ s.t. Mascara).
Panchina: Rosati, Fideleff, Dossena, Santana. Allenatore: Mazzarri.

Dopo 17 anni il Napoli espugna San Siro e riprende la sua corsa in campionato che, nelle ultime due occasioni, sembrava essersi fermata. Una grande prestazione che, purtroppo, deve registrare anche la brutta serata in cui è incappato l’arbitro Rocchi, protagonista di molte decisioni errate (su tutte il rigore per il Napoli e l’espulsione di Obi) a sfavore dei padroni di casa. Inter che, però, ha confermato comunque di essere ben lontana dalla squadra schiacciasassi degli ultimi anni, mentre il Napoli ha dato ancora una volta una grande prova di forza che la conferma agli altissimi livelli di questa stagione.
Mazzarri deve rinunciare a Dzemaili e Cavani, quest’ultimo sostituito da Pandev, ma recupera Aronica e Maggio, mentre sulla sinistra l’allenatore partenopeo sceglie di utilizzare Zuniga sulla sinisrra al posto di Dossena. Ranieri, invece, recupera Maicon e butta nella mischia Alvarez a supporto di Pazzini e Forlan.
Dopo i primi minuti di studio, ma di ritmi di gioco comunque alti, è l’Inter a cercare il gol per prima: al 9′ Forlan ha una buona occasione, ma scivola al momento della conclusione e l’azione sfuma. Al 13′, è ancora l’attaccante uruguaiano a rendersi pericoloso con un tiro rasoterra da fuori area, che si perde di qualche centimetro oltre il palo con De Sanctis immobile. Al 16′ Maicon scende sulla fascia destra e crossa in area per Pazzini che anticipa
Cannavaro, ma la sua deviazione aerea è fori misura. Al 19′ si vede anche il Napoli, con Campagnaro che serve in area Zuniga, il cui colpo di testa ad anticipare Maicon si perde sul fondo. Al 24′, dopo aver recuperato un buon pallone a centrocampo Zanetti calcia verso la porta difesa da De Sanctis che non trattiene e agevola il tap-in di Pazzini che spinge il pallone in rete. Ma l’attaccante nerazzurro è partito di poco al di là della linea difensiva del Napoli e il guardalinee alza la bandierina annullando il gol. Da questo momento in poi il Napoli sembra voler fare di più la partita e cerca di amministrare meglio il pallone, ma l’Inter è pericolosa anche in contropiede, con Maicon e Zanetti che, spesso, prendono il sopravvento sulla fascia sinistra partenopea. Al 30′ è ancora Zuniga a rendersi pericoloso, ma l’impatto con il pallone non è dei migliori e il pallone si perde alto sulla traversa. Al 38′ Lavezzi batte velocemente una posizione e serve Pandev in buona posizione che, però, incespica sul pallone e perde il tempo per la battuta a rete. Al 41′ Maggio corre alle spalle di Obi e riceve il pallone sulla corsa, il centrocampista nigeriano lo spinge e Rocchi fischia il rigore anche se il fallo avviene qualche centimetro fuori area. Per il giocatore dell’Inter arriva anche il secondo cartellino giallo. Sul pallone si presenta Hamsik che si fa respingere il tiro dagli undici metri da Julio Cesar; sulla respinta interviene Campagnaro (entrato in area troppo presto insieme ad altri giocatori dell’Inter) che insacca. La partita si innervosisce anche perchè cominciano ad arrivare le prime conferme sull’errore arbitrale: ne fanno le spese Zanetti e Julio Cesar ammoniti per proteste e, durante l’intervallo, anche Ranieri che non tornerà in panchina per il secondo tempo.
All’inizio della seconda frazione di gioco, l’Inter sembra non risentire dell’inferiorità numerica, anzi, si riversa a più riprese nella metà campo avversaria alla ricerca del pareggio con il Napoli che sembra in affanno. Ma dura tutto solo 11 minuti, fino a quando Maggio, lanciato nello spazio dal neo-entrato Mascara, brucia sullo scatto Nagatomo e beffa Julio Cesar con un preciso pallonetto. Al 20′ gli azzurri potrebbero chiudere la partita, ma Zuniga, servito da Hamsik davanti alla porta, calcia incredibilmente alto senza che nemmeno l’estremo difensore interista avesse la possibilità di intervenire. Un minuto dopo, Pazzini si incunea in area tra Cannavaro e Campagnaro, ma De Sanctis lo anticipa in uscita. Dopo 10′, il Napoli, ormai padrone del campo e del gioco trova anche il terzo gol con Hamsik che, servito da Lavezzi sul filo del fuorigioco, si fa perdonare l’errore dal dischetto e mette il pallone alle spalle dell’incolpevole Julio Cesar.
Ormai la partita non ha più niente da dire, c’è solo da registrare l’esordio di Chavez, mentre allo stadio rimangono quasi solo i tifosi del Napoli che accompagnano i minuti finali dell’incontro con canti e festa. Ora arriva la pausa per le partite delle nazionali, con la possibilità per i partenopei di recuperare energie e, alla ripresa, ritrovare Cavani, sperando che riesca a recuperare dall’infortunio per la partita contro il Parma.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 7.5
CANNAVARO 7
ARONICA 6.5 (42’st Fernandez sv)
MAGGIO 8
INLER 7
GARGANO 7
ZUNIGA 6.5
HAMSIK 7
LAVEZZI 7 (34’st Chavez sv)
PANDEV 5 (6’st Mascara 6.5)
MAZZARRI 7

Napoli – Parma 1-2

7ª GIORNATA

Un brutto Napoli si Arrende al Parma

Ancora difficoltà in casa per gli azzurri. Non basta Mascara

serieA
sab 15/10/11

NAPOLI

PARMA

stadio San Paolo
41042 spettatori
napoli parma  
arbitro Mazzoleni 5
guardalinee De Luca – Petrella
quarto uomo Damato

1

2

 
     
gol 31’st Mascara gol 12’st Gobbi  
ammonizione Lavezzi gol 37’st Modesto  
ammonizione Bibiany  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (21’st Mascara), Maggio, Gargano, Inler (40’st Lucarelli), Dossena (30’st Zuniga), Hamsik, Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Dzemaili, Santana. Allenatore: Mazzarri.
PARMA (4-4-1-1): Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Biabiany (21’st Valiani), Morrone, Jadid (38’st Blasi), Modesto (42’st Santacroce), Giovinco, Floccari.
Panchina: Pavarini, Valdes, Galloppa, Pellè. Allenatore: Colomba.

Un brutto Napoli dimostra ancora una volta i limiti di personalità e gioco quando è lui a dover fare la partita e, come a Verona, arriva la sconfitta contro un Parma che sfrutta al massimo le poche occasioni create.
Niente turnover per Mazzarri che, nonostante l’imminente partita di Champions contro il Bayern Monaco, schiera la formazione titolare, posizionando Dossena sulla fascia sinistra al posto di Zuniga, rientrato solo venerdì dagli impegni con la sua nazionale. Formazione tipo anche per il Parma, con Colomba che ripropone la velocità di Biabiany sulla fascia destra a supporto di Giovinco e Floccari.
Sin dall’inizio i ritmi della partita sono blandi, con il Napoli che cerca di dettare i ritmi, ma che non riesce ad oltrepassare la retroguardia del Parma: troppi errori in fase di impostazione, troppa fretta, e, molto spesso, troppi attaccanti lontano dalla porta. Così, la prima emozione arriva al 18′, ma solo con un calcio di punizione dalla distanza calciato da
Cavani che termina di poco alto sopra l’incrocio dei pali. Al 32′, Lavezzi prova a fare tutto da solo, salta in velocità un paio di avversari e, all’altezza del vertice alto dell’area di rigore viene atterrato, probabilmente in modo falloso, ma l’arbitro (troppo buonista e permissivo per tutto l’arco della gara), non se la sente di concedere il calcio di rigore. Al 39′ si vede anche il Parma che, dopo alcune ripartenze pericolose, riesca a trovare anche la porta con un colpo di testa di Floccari che, però, contrastato da Dossena, non riesce ad imprimere forza al tiro, parato facilmente da De Sanctis. Al 43′ ci prova Inler con un tiro da fuori, ma il pallone viene bloccato senza problemi da Mirante.
Nel secondo tempo, il Napoli sembra più deciso e, già al 3′ si rende pericoloso con Maggio che, dopo aver
ricevuto il pallone al limite dell’area, si accentra e lascia partire un tiro rasoterra che si perde sul fondo di pochissimo, con Mirante immobile. Al 10′ Cavani serve in area Hamsik, ma il suo tiro è deviato in angolo da un difensore. Ma al 12′, proprio nel momento in cui i padroni di casa sembrano avere il totale controllo della partita, arriva il vantaggio del Parma: Gobbi serve Floccari che, con un colpo di tacco, chiude la triangolazione con il centrocampista che si trova a tu per tu con De Sanctis e, con un tocco preciso, porta i suoi in vantaggio. Il Napoli si riorganizza subito e, dopo già due minuti, un colpo di testa di Cavani viene salvato sulla linea da un difensore ospite. Al 21′, Mazzarri cerca di aumentare il peso offensivo della propria squadra, inserendo Mascara al posto di Aronica. E proprio l’ingresso in campo dell’ex giocatore del Catania si rivela una mossa azzeccata: Al 31′, palla in verticale per Lavezzi che, di tacco serve in area Mascara che, scattato alle spalle dei difensori avversari, trafigge Mirante in uscita. Ma il Napoli è troppo frettoloso, non riesce a costruire un’azione fluida e corale, affidandosi più alle iniziative personali che, però, non producono grandi pericoli. E così, al 37′, un’altra ripartenza del Parma punisce gli azzurri: Giovinco, lasciato troppo libero sulla fascia destra, mette al centro un cross rasoterra che arriva fino al secondo palo dove Modesto è più veloce di tutti e insacca ancora una volta. La reazione del Napoli è, anche questa volta, immediata: al 40′, sugli sviluppi di un calcio di punizione, un colpo di testa di Maggio costringe Mirante al grande intervento, il pallone si impenna e, da posizione defilata, Cavani calcia al volo ma il pallone viene fermato dal palo.
Non succede più nulla. Il Napoli conferma le difficoltà nel fare gioco quando incontra una difesa chiusa e ben organizzata come quella del Parma. Bisogna lavorare sulla mentalità, le grandi squadre vincono questo tipo di partite. Martedì arriva il Bayern, un’altra notte da campioni nella quale speriamo che il Napoli possa riscattarsi.

 
DE SANCTIS 5.5
CAMPAGNARO 5
CANNAVARO 5
ARONICA 5 (21’st Mascara 6.5)
MAGGIO 5.5
INLER 4.5 (40’st Lucarelli sv)
GARGANO 4.5
DOSSENA 5 (30’st Zuniga sv)
HAMSIK 4.5
LAVEZZI 5.5
CAVANI 4.5
MAZZARRI 5

Cagliari – Napoli 0-0

8ª GIORNATA

Anche il Cagliari ferma il Napoli

Buon punto fuori casa, ma il Napoli non sa più segnare

serieA
dom 23/10/11

CAGLIARI

NAPOLI

stadio Sant’Elia
20000 spettatori
cagliari napoli  
arbitro Banti 6.5
guardalinee Copelli – Niccolai
quarto uomo Valeri

0

0

 
     
ammonizione Nenè ammonizione Lavezzi  
ammonizione Conti ammonizione Maggio  
ammonizione Cossu  

CAGLIARI (4-3-3): Agazzi, Pisano (43’st Perico), Canini, Astori (20’pt Ariaudo), Agostini, Biondini, Conti, Nainggolna, T. Riberio (34’st Ibarbo), Nenè, Cossu.
Panchina: Avramov, Ehdal, Rui Sampaio, Larrivey. Allenatore: Ficcadenti.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Fernandez, Aronica, Zuniga, Gargano (26’st Inler), Dzemaili, Dossena, Santana (22’st Maggio), Lavezzi (9’sy Hamsik), Cavani.
Panchina: Rosati, Cannavaro, Fideleff, Mascara. Allenatore: Mazzarri.

Un buon punto, si potrebbe dire, ma l’incapacità di vincere contro le squadre sulla carta inferiori sta diventando un grande problema. Mazzarri deve trovare soluzioni nuove, non si può giocare sempre allo stesso modo, sperare in un contropiede o in un errore degli avversari anche se, anche in quest’ultima giornata, gli azzurri hanno sprecato un paio di ottime occasioni per passare in vantaggio.
Tutti a disposizione per Ficcadenti che, in attacco, sceglie Nenè per affiancare Thiago RIbeiro. Mazzarri, invece, dopo il turno di Champions scegli di far riposare qualche titolare: Fernandez prende il posto di Cannavaro al centro della difesa, Dzemaili quello di Inler a centrocampo, mentre Maggio e Hamsik si accomodano in panchina per lasciare spazio rispettivamente a Zuniga e a Santana.
Dopo il minuto di raccoglimento per la tragica morte di Marco Simoncelli, si comincia. Già al 1′ il Napoli si rende pericoloso con un cross dalla destra che raggiunge Dossena che, di esterno sinistro, calcia di poschissimo alto sopra l’incrocio dei pali. Il Cagliari risponde subito, sfruttando un errore di Gargano che si fa soffiare ingenuamente il pallone da Nenè che, però, non riesce a superare De Sanctis, tempestivo e lucido nell’uscita. Anche in questo caso, l’offensiva del Napoli non si fa attendere e, dopo un errato disimpegno di Nainggolan, Zuniga viene bloccato da Agazzi. Al 15′ sono ancora i padroni di casa ad andare vicino al gol, quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Canini gira il pallone di testa, piazzando la sfera poco oltre il palo lungo della porta difesa dal portiere partenopeo. Al 24′ i padroni di casa vengono fermati dalla parte alta della traversa, centrata da un colpo di testa di Nenè, ma al 32′ è il Napoli che crea l’occasione migliore per sbloccare il risultato, con Santana che, dopo un calcio d’angolo, si ritrova a tre metri da Agazzi spalle alla porta, ma la girata dell’attaccante napoletano si stampa sul palo. Al 35′ ci riprovano ancora i padroni di casa, con Nainggolan che raccoglie una respinta della difesa del Napoli e, dal limite dell’area, lascia partire un gran sinistro che, anche in questo caso, colpisce la traversa a De Sanctis battuto. Non succede più nulla di rilevante fino alla fine, se non un ammonizione di Lavezzi, apparso fumoso e nervoso più del solito, per un fallo di frustrazione su Cossu.
Nel secondo tempo, al 9′, entra Hamsik per Lavezzi che non prende bene la sostituzione, ma, come già detto, non è mai entrato in partita, quindi, vista l’impossibilità di distendersi in contropiede risultava più dannoso che utile.
Al 22′ esce anche Santana ed entra Maggio, mentre tre minuti dopo Inler prende il posto di Gargano leggermente infortunato. E proprio lo svizzero, probabilmente ancora freddo, perde un pericoloso pallone a centrocampo innescando il contropiede del Cagliari, ma il diagonale dalla distanza di Thiago Ribeiro termina abbondantemente a lato. Al 30′ ci prova ancora Thiago Ribeiro, ma, per ben due volte, Aronica si oppone alle conclusioni dell’attaccante. In questa fase, con il Cagliari alla ricerca del gol-vittoria, il Napoli riesce a trovare più spazi per le ripartenze in contropiede che, soprattutto grazie alla freschezza di Hamsik e Maggio mettono in difficoltà la retroguardia avversaria. E infatti, al 30′, Dzemaili, servito in are da Hamsik, si libera al tiro con un finta, ma il pallone è debole e centrale, mentre al 37′ Maggio chiama Agazzi al grande intervento.
Non succede più nulla fino alla fine, nonostante entrambe le quadre provino ad organizzare qualche azione offensiva. Purtroppo non c’è mai tempo per riposarsi e mercoledì sera il Napoli ospita la capolista Udinese, un’altra bestia nera, che si confermerà sicuramente tale se non si trova subito rimedio alla pochezza offensiva degli azzurri.

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 6.5
FERNANDEZ 6.5
ARONICA 6.5
ZUNIGA 6
GARGANO 5 (26’st Inler 5)
DZEMAILI 5.5
DOSSENA 5.5
SANTANA 5.5 (22’st Maggio 6)
LAVEZZI 5 (9’st Hamsik 6)
CAVANI 5
MAZZARRI 5.5