Napoli – Udinese 2-0

9ª GIORNATA

Finalmente Napoli!

Bel gioco e vittoria contro l’Udinese. Lavezzi torna al gol al San Paolo.

serieA
mer 26/10/11

NAPOLI

UDINESE

stadio San Paolo
35565 spettatori
napoli udinese  
arbitro Romeo 5
guardalinee Manganelli – Dobosz
quarto uomo Romeo

2

0

 
     
gol 20’pt Lavezzi ammonizione Asamoah  
gol 43’pt Maggio ammonizione Torje  
ammonizione Pinzi  
ammonizione Floro Flores  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili (35’st Zuniga), Dossena (43’st Mascara), Hamsik (29’st Santana), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Lucarelli. Allenatore: Mazzarri.
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic, Benatia, Danilo, Ferronetti, Basta (39’st Abdi), Badu, Pinzi, Asamoah (19’st Neuton), Armero, Torje (1’st Fabbrini), Floro Flores.
Panchina: Padelli, Domizzii, Ekstrand, Doubai. Allenatore: Guidolin.

Finalmente! Finalmente il Napoli torna a vincere e a convincere, finalmente Lavezzi torna a segnare in casa dopo un anno di astinenza. Grande partita quella dei partenopei che sconfiggono un’Udinese mai in partita e, forse, troppo rinunciataria.
Mazzarri deve aggiungere alla lista degli infortunati anche Gargano, che si va ad aggiungere a Donadel, Britos e Pandev. Al suo posto in campo Dzemaili, mentre sulla sinistra viene schierato Dossena. Guidolin, invece, deve fare a meno di Isla e Di Natale e schiera il napoletano Floro Flores al centro dell’attacco.
Sin dai primi minuti è il Napoli che cerca di fare gioco, con l’Udinese che si limita a difendere e ad abbassare il ritorno della partita per mettere in difficoltà gli azzurri. Al 14′, Hamsik prova ad accendere la partita, con un tiro di sinistro dal limite che termina di pochissimo a lato. Al 16′ ancora lo slovacco protagonista, prima con un calcio di punizione guadagnato vicino all’area di rigore avversaria e, poi, sul cross che ne scaturisce, con un gran colpo di testa che si infila in rete, ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico. Ma il vantaggio dei padroni di casa è nell’arie e, infatti, al 19′ Cavani serve in rovesciata Lavezzi che, in corsa e al volo, trafigge Handanovic con una mezza rovesciata facendo esplodere di gioia l’intero San Paolo. Al 24′ ancora il Pocho protagonista, che approfitta di un errore in disimpegno del portiere friulano che, però, è bravo ad opporsi alla conlcusione ravvicinata dell’attaccante napoletano. A questo punto l’Udinese esce dal giuscio e, per due volte, crea i presupposti per il gol del pareggio, prontamente evitato da due grandi parate di De Sanctis: la prima, al 33′, quando si oppone ad un tiro di Floro Flores che filtra tra un nugulo di giocatori e, la seconda, su un gran tiro da fuori area di Asamoah. Al 43′, però, il Napoli passa per la seconda volta: nasce tutto da uno schema su calcio di punizione, con Inler che appoggia sulla sinistra a Dzemaili, liberato dal taglio di un compagno, che crossa in area per l’accorrente Maggio che sovrasta tutti e insacca con un potente colpo di testa.
Nel secondo tempo Guidolin cerca di dare più peso al suo attacco, inserendo Fabbrini al posto di Torje, ma la difesa azzurra non concede nulla. E’ ancora il Napoli, quindi, a rendersi pericoloso: al 13′ Hamsik serve un gran pallone sulla corsa a Lavezzi che, da buona posizione, cerca di superare Handanovic in scilvolata, ma il portierone avversario è pronte e, con un gran riflesso, riesce a deviare il tiro dell’argentino. L’Udinesce cerca di avvicinarsi alla porta del Napoli, ma ci riesce solo se prova dell conclusioni da fuori che, però, non sono mai precise. Non succede nulla fino al 35′, quando Zuniga, agevolato da un liscio difensivo, si trova a tu per tu con Handanovic, ma sbaglia calciando clamorosamente al lato. Al 39′ conctropiede del Napoli con Dossena che, servito da Lavezzi, perde il tempo della giocata e sbaglia il servizio per Cavani, liberissimo a centro area.
La partita termina tra gli applausi del pubblico, che salutano con gioia e approvazione la grande partita del Napoli che, rispetto alle ultime partite, sembra abbia ritrovato quella fludità nella manovra offensiva che lo ha contraddistinto nello scorso campionato. Sabato sera c’è il Catania, una delle squadre più in forma del momento, che, fino ad ora è riuscita a mettere in difficoltà molte sqaudre più quotate. Per gli azzurri è richiesta subito la riconferma.

 
DE SANCTIS 7.5
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 7
MAGGIO 6.5
INLER 7
DZEMAILI 6.5 (35’st Zuniga 5)
DOSSENA 6 (43’st Mascara sv)
HAMSIK 6 (29’st Santana 6.5)
LAVEZZI 7.5
CAVANI 6.5
MAZZARRI 7

Catania – Napoli 2-1

10ª GIORNATA

Napoli, ancora un passo indietro

Troppo turnover, la partita prima della Champions regala ancora delusioni

serieA
sab 29/10/11

CATANIA

NAPOLI

stadio Massimino
10000 spettatori
catania napoli  
arbitro Celi 5
guardalinee Tonolini – Di Fiore
quarto uomo Valeri

2

1

 
     
gol 25’pt Marchese gol 1’pt Cavani  
gol 2’st Bergessio ammonizioneammonizione 42’pt Santana  
ammonizione Bellusci ammonizione Cannavaro  

CATANIA (3-5-2): Andujar, Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Izco (33’st Delvecchio), Ricchiuti (15’st Barrientos), Lodi, Almiron, Marchese, Bergessio, Gomez (31’st Catellani).
Panchina: Campagnolo, Potenza, Lanzafame, Maxi Lopez. Allenatore: Montella.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Fernandez, Cannavaro, Fideleff (14’st Maggio), Zuniga, Inler, Santana, Dossena (23’st Hamsik), Mascara (4’st Dzemaili), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Grava, Aronica, Lucarelli. Allenatore: Mazzarri.

Eppure era cominciata bene… il gol di Cavani al 1′ di gioco aveva illuso tutti, ma, con il passare dei minuti il Napoli del turn-over, quello che non riesce a fare il salto di qualità, ha confermato tutti i suoi limiti, culminati con l’espulsione di Santana e con l’inevitabile sconfitta.
Mazzarri commetti gli stessi errori di Verona: difesa inedita con Fideleff e Fernandez accanto a capitan Cannavaro, Santana arretrato in mediana e Mascara, anch’egli fuori ruolo per tener fede ad un modulo che sembra l’unico esistente, accanto a Lavezzi e Cavani. Montella, sceglie Gomez e Bergessio in attacco, lasciando Maxi Lopez in panchina, mentre le numerose assenze a centrocampo non impediscono al tecnico napoletano di abbinare qualità e quantità con Lodi, Ricchiuti e Almiron.
Come già detto, non passa nemmeno 1′ e il Napoli passa in vantaggio con Cavani che anticipa il proprio marcatore deviando in rete il preciso cross di Dossena. Nella prima fase di gara gli azzurri attaccano a testa bassa e, al 7′, sono di nuovo pericolosi con un colpo di testa di Fideleff che si perde di poco alto sulla traversa. Al 9′ si vede anche il Catania che impegna De Sanctis con un calcio di punizione battuto da Lodi, ma il portiere è attento e blocca il pallone senza difficoltà. Ma è il Napoli a fare la partita e al 15′ si rende pericoloso ancora con Fideleff, il cui colpo colpo di testa è deviato in extremis da Legrottaglie. Ma proprio nel momento migliore del Napoli, il Catania trova il pareggio: indecisione di Zuniga che lascia il pallone a Gomez, il cui tiro, rimpallato dallo stesso Zuniga, termina proprio tra i piedi di Marchese che si ritrova la più ghiotta delle occasioni davanti e De Sanctis. Il pareggio galvanizza i padroni di casa che, dopo un paio di contropiedi pericolosi trovano anche l’espulsione di Santana che si fa ingenuamente ammonire per la seconda volta (anche se il primo cartellino era inesistente), lasciando i propri compagni in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo.
Nella seconda frazione, Mazzarri non ridisegna la squadra, probabilmente per vedere come questa reagisca all’inferiorità numerica per apportare il correttivo più adatto, ma non c’è tempo: già al 2′, i padroni di casa si portano in vantaggio con Bergessio che sfrutta al meglio un cross di Ricchiuti e l’indecisione di Fernandez che si lascia scavalcare dal pallone. A questo punto il Napoli inserisce Dzemaili per Mascara e si riversa in attacco esponendosi ai contropiedi avversari come all’8′ e all’11, quando Gomez, lanciato in velocità, non è preciso nella conclusione. Al 19′, altro contropiede e miracolo di De Sanctis che nega la gioia del gol ancora a Gomez. Il Napoli non riesce a pungere fino al 28′, quando Lavezzi, dopo uno scambio con Cannavaro, calcia di poco a lato. Stessa sorte per Cavani, due minuti più tardi, che, dal centro dell’area non riesce ad inquadrare la porta. Al 31′ ci prova anche Dzemaili, ma Andujar è attento; ormai il Catania è tutto rintanato nella propria metà campo con l’intento di difendere il risultato e vi riesce fino alla fine, anche se con un po’ di fortuna e qualche patema, come al 44′, quando Spolli salva sulla linea un tiro a colpo sicuro di Dzemaili.
Ancora una volta, quindi, il Napoli diventa l’ombra di se stesso alla vigilia della Champions, sintomo che turnover e
preparazione non danno i risultati sperati. Ci vuole più cattiveria, altrimenti l’anno prossimo si tornerà a giocare per traguardi ben inferiori rispetto a quelli di questa stagione.

 
DE SANCTIS 6
FERNANDEZ 5
CANNAVARO 5
FIDELEFF 5 (14’st Maggio 5.5)
ZUNIGA 5.5
INLER 5
SANTANA 4.5
DOSSENA 5 (23’st Hamsik 5.5)
MASCARA 5.5 (4’st Dzemaili 5.5)
LAVEZZI 5
CAVANI 6
MAZZARRI 4

Napoli – Juventus 3-3

11ª GIORNATA

Il Napoli riscopre Pandev, ma non vince

Doppietta del macedone, ma secondo tempo regalato ai bianconeri

serieA
mar 29/11/11

NAPOLI

JUVENTUS

stadio San Paolo
57402 spettatori
napoli juventus  
arbitro Tagliavento 5.5
guardalinee Stefani – Faverani
quarto uomo Bergonzi

3

3

 
     
gol 22’pt Hamsik gol 3’st Matri  
gol 40’pt Pandev gol 27’st Estigarriba  
gol 23’st Pandev gol 34’st Pepe  
ammonizione Pandev ammonizione Bonucci  
ammonizione Maggio ammonizione Matri  
ammonizione Hamsik ammonizione Pirlo  
ammonizione Lichsteiner  
ammonizione Vidal  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (31’st Fernandez), Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (41’st Dossena), Hamsik, Pandev (26’st Santana), Lavezzi.
Panchina: Rosati, Fideleff, Dzemaili, Mascara. Allenatore: Mazzarri.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Lichsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pepe (41’st Pazienza), Pirlo, Vidal, Estigarria, Matri (44’st Quagliarella), Vucinic (46’st Del Piero).
Panchina: Storari, De Ceglie, Giaccherini, Krasic. Allenatore: Conte.

Il Napoli dura solo poco più di un tempo poi, sul 3-1, la stanchezza e Mazzarri consegnano il pareggio alla Juventus che ringrazia e, dopo aver passato 45 minuti d’inferno, porta casa un punto insperato.
Mazzarri deve fare a meno di Cavani che non recupera da un taglio rimediato nella partita di sabato contro l’Atalanta e lancia nella mischia Pandev, che ha l’ennesima possibilità per dimostrare il suo valore. Conte, invece, deve rinunciare a Marchisio squalificato, sostituito da Vidal, e sceglie di contrapporre Estigarribia a Maggio sulla fascia.
I primi minuti di partita vedono un leggero predominio della Juventus, con il Napoli che non riesce a ripartire e a fare il proprio gioco a causa del pressing avversario che spegno sul nascere ogni azione. Così, dopo i tentativi di Pepe e Vucinic fuori misura, all’11 Campagnaro anticipa Matri che, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pirlo, era pronto a deviare il pallone verso la porta difesa da De Sanctis. Ma al 13′, la partita subisce la prima svolta. Calcio d’angolo battuto corto da Lavezzi per Zuniga, il colombiano gli restituisce palla lasciandogli l’uno contro uno con Pirlo che viene saltato in velocità e lo atterra in area. Tagliavento fischia il rigore: Hamsik si presenta sul dischetto e non sbaglia, ma l’arbitro fa ripetere perchè alcuni giocatori azzurri sono entrati in area durante la rincorsa dello slovacco. Il centrocampista del Napoli si ripresenta alla battuta, ma ormai è deconcentrato e il pallone termina alto sulla traversa. A questo punto, però, nonostante l’errore, l’inerzia della partita è cambiata. La Juventus ha capito che può capitolare da un momento all’altro e limita le proprie sortite offensive lasciando più iniziativa ai padroni di casa. E così, sugli sviluppo di un calcio di punizione guadagnato da Zuniga,
dopo un rimpallo tra Maggio e Bonucci, la palla arriva ad Hamsik che, appostato tutto solo davanti a Buffon, appoggia comodamente in rete. Al 26′ è il turno di Pandev che dall’interno dell’area cerca il tiro sul secondo palo, ma Buffon è attento e blocca. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato: al 40′ Hamsik va a contrastare un rinvio di Pirlo, il pallone arriva al Macedone che coglie i sorpresa Bonucci e, con un preciso diagonale, insacca il 2-0.
Nel secondo tempo la Juventus parte subito forte, al 3′, viene smarcato in area da Vucinic e, solo davanti a De Sanctis dimezza lo svantaggio. Gli ospiti sono entrati in campo molto più decisi, complice anche una condizione fisica migliore. Al 6′ Matri va ancora in gol con un gran tiro al volo da fuori area, ma era partito in posizione di fuorigioco, mentre all’8′ Vucinic impegna De Sanctis sul primo palo. Il Napoli è sulle gambe e la difesa a tre non aiuta la fase di contenimento. Al 23′, però, un contropiede fulmine di Maggio trova impreparata la Juventus: il centrocampista del Napoli crossa in area dalla linea di fondo, dove Pandev controlla, mette a sedere Bonucci e con una girata precisa mette il pallone dove Buffon non può arrivare. A questo punto, parte il disastro di Mazzarri che, convinto forse di avere la partita in pugno, sostituisce Pandev (che aveva chiesto il cambio) con Santana, anzichè rafforzare il centrocampo o la difesa per difendere i due gol di vantaggio. E infatti, dopo 4′, la Juventus trova il gol con Estigarribia, lasciato ancora una volta solo sulla destra davanti a De Sanctis. La Juventus continua a premere e al 28’st De Sanctis viene impegnato da un tiro piazzato di Vucinic. Gli ospiti sono sempre più pericolosi, ma Mazzatti, al 30′, decide di togliere Aronica per Fernandez, un cambio che lascia invariato l’assetto della squadra che, a parte qualche sporadico tentativo di contropiede, non riesce a gestire il vantaggio. E così, al 34′, la Juventus pareggia: Pepe ruba palla a Gargano e scatta indisturbato verso l’area napoletana dove tenta si servire un compagno, Fernandez interviene, ma il rimpallo favorisce lo stesso Pepe che si ritrova da solo davanti al portiere e non sbaglia.
Raggiunto il pareggio, anche gli ospiti tirano i remi in barca, soddisfatti per il risultato raggiunto. Per il Napoli resta il rammarico per aver avuto in pugno la partita e non aver guadagnato i tre punti. Sabato arriva il
Lecce, i tre punti mancano da troppo tempo.

 
DE SANCTIS 5.5
CAMPAGNARO 5.5
CANNAVARO 5.5
ARONICA 5.5 (31’st Fernandez 5)
MAGGIO 5
GARGANO 6
INLER 5
ZUNIGA 6.5 (41’st Dossena sv)
HAMSIK 7
PANDEV 8 (26’st Santana 4)
LAVEZZI 7
MAZZARRI 5

Napoli – Lazio 0-0

12ª GIORNATA

Marchetti ferma il Napoli

Gli azzurri dominano, ma non riescono a superare il portiere laziale autore di una gara perfetta

serieA
sab 19/11/11

NAPOLI

LAZIO

stadio San Paolo
31000 spettatori
napoli lazio  
arbitro Rizzoli 5
guardalinee Nicoletti – Maggiani
quarto uomo Gervasoni

0

0

 
     
ammonizione Cissè  
ammonizione Radu  
ammonizione Stankevicius  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili (13’st Gargano), Dossena (28’st Pandev), Hamsik, Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Lucarelli, Mascara. Allenatore: Mazzarri.
LAZIO (4-2-3-1): Marchetti, Konko (6’st Scaloni), Diakitè, Stankevicius, Radu, Ledesma, Brocchi, Lulic, Hernanes (6’st Matuzalem), Sculli (38’st Gonzalez), Cissè.
Panchina: Carrizo, Stendardo, Cana, Rocchi. Allenatore: Reja.

Ancora una volta il Napoli non riesce a segnare e non riesce a vincere. Tra le prodezze di Marchetti e i soliti errori sotto porta di Lavezzi, i partenopei dimostrano che un’altro attaccante servirebbe come il pane a questa squadra, ma, in un modulo rigido e ottuso come quello di Mazzarri, non c’è spazio per vedere due vere punte una di fianco all’altra.
Mazzarri deve fare a meno ancora di Gargano, sostituito da Dzemaili, mentre preferisce Dossena a Zuniga sulla fascia sinistra. Reja, invece, deve far fronte alle assenze pesanti di Klose, rimpiazzato con
Sculli, e della coppia di difensori centrali Dias e Biava, sostituita integralmente da Diakitè e Stankevicius.
Nei primi minuti di gioco, le squadre non si sbottonano più di tanto e gli unici tentativi arrivano con tiri da lontano, con Dzemaili e Inler che, però, non sono precisi nella conclusione. Il Napoli cerca di fare gioco, ma non riesce ad impensierire Marchetti, mentre la Lazio tenta di agire di rimessa nel tentativo di trovare scoperta la diesa azzurra, cosa che, però, non accade mai. Così, gli ospiti si vedono solo al 31′, con un tiro debole e centrale di Cissè bloccato senza problemi da De Sanctis. Così, fino alla fine del primo tempo, il risultato non si schioda dallo 0-0, con il Napoli che cerca di fare gioco cercando di eludere l’asfissiante pressing degli avversari che concedono pochi varchi ai partenopei.
Nel secondo tempo, dopo aver riordinato le idee, il Napoli sembra più convinto. Al 3′ Lavezzi elude l’intervento di Diakitè, ma calcia centrale. La stessa cosa accade nell’azione successiva, con l’attaccante argentino che tenta il tiro a girare sul secondo palo, ma, anche questa volta, il tiro non è abbastanza angolato e Marchetti riesce a deviare comodamente in angolo. Un minuto dopo, uno schema su calcio d’angolo libera Lavezzi sul secondo palo che, tutto solo davanti alla porta, tenta un’inutile acrobazia calciando alto, quando avrebbe potuto tranquillamente stoppare il pallone e appoggiarlo in rete. Al 5′, è il turno di Dzemail, che sfiora il gol su punizione, ma il suo tiro a giro si perde di qualche centimetro a lato. Al 7′, il Napoli va in gol, ma il guardalinee sbaglia e segnala un fuorigioco inesistente di Maggio che, servito nello spazio da Hamsik, aveva appoggiato in area per Cavani, mettendolo nella condizione di dover spingere solamente il pallone in fondo al sacco, con Marchetti ormai fuori causa. La pressione degli azzurri comincia a farsi insostenibile e la Lazio tenta qualche attacco solo in contropiede che, seppur con qualche apprensione, la difesa partenopea riesce ad arginare con puntualità, limitando al minimo gli interventi di De Sanctis. Al 29′ Lavezzi crossa in area per Cavani che gira verso la porta avversaria, ma Marchetti, in serata strepitosa, con un riflesso da campione riesce a parare. Al 40′, ancora il portiere della Lazio protagonista, che si lancia in tuffo per deviare in angolo un colpo di testa di Cavani. Infine, al 48′, ancora un miracolo di Marchetti che riesce a parare un potente tiro di Lavezzi indirizzato nell’angolino basso.
Come detto, quindi, il Napoli domina, ma non riesce a portare a casa i tre punti che sarebbero stati sicuramente meritati. Ora gli azzurri sono attesi da una partita difficilissima, nella quale dovranno battere il Manchester City, in forma strepitosa, per poter continuare il proprio percorso in Champions League. Impresa difficile, che diventa impossibile se non si segna.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6
CANNAVARO 7
ARONICA 6
MAGGIO 6.5
INLER 6
DZEMAILI 5 (13’st Gargano 6)
DOSSENA 5.5 (28’st Pandev 5.5)
HAMSIK 5
LAVEZZI 5.5
CAVANI 6
MAZZARRI 5

Atalanta – Napoli 1-1

13ª GIORNATA

Cavani salva il Napoli

Gol al 94′ che salva gli azzurri da una sconfitta certa

serieA
sab 26/11/11

ATALANTA

NAPOLI

stadio Atleti Azzurri d’Italia
17827 spettatori
atalanta napoli  
arbitro Orsato 6
guardalinee Di Liberatore – Romagnoli
quarto uomo Giannoccaro

1

1

 
     
gol 19’st Denis gol 49’st Cavani  
ammonizione Schelotto ammonizione Dzemaili  
ammonizione Cigarini ammonizione Campagnaro  
ammonizione Consigli ammonizione Zuniga  
ammonizione Fernandez  

ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Masiello, Lucchini, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini (40’st Bonaventura), Carmona, Padoin, Moralez (37’st Marilungo), Denis (47’st Gabbiadini).
Panchina: Frezzolini, Bellini, Raimondi, Mìnotti. Allenatore: Colantuono.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Fernandez (23’st Maggio), Cannavaro, Campagnaro, Zuniga, Gargano, Dzemaili (28’st Santana), Dossena, Hamsik, Pandev (17′ st Lavezzi), Cavani.
Panchina: Rosati, Fideleff, Grava, Aronica. Allenatore: Mazzarri.

Ancora una volta il famigerato turnover diventa una zavorra per il Napoli che rischia l’ennesima sconfitta, anche se questa volta Mazzarri aveva fatto solo 4 cambi, affidandosi comunque a uomini abbastanza collaudati. Ma probabilmente non basta, bisogna anche cambiare modulo e permettere a questi giocatori di rendere al meglio nel proprio ruolo. Per fortuna, all’ultima azione Cavani, che sembra ritornato lo spietato bomber della scorsa stagione, rimette le cose a posto e regala un punto alla propria squadra con una zampata vincente.
Come detto, rispetto alla gara di coppa contro il Manchester City, i cambi sono quattro: Fernandez per Aronica, Zuniga per Maggio, Dzemaili per Inler e Pandev per Lavezzi. Colantuono, invece, si affida al suo collaudato 4-4-1-1, con Moralez a supporto dell’unica punta Denis, capocannoniere del campionato.
Nei primi minuti la partita è un po’ troppo spigolosa e, questo rende quasi impossibile per entrambe le squadre riuscire a costruire una manovra pericolosa. infatti, il primo tiro in porta arriva al 13′, con Dzemaili, la cui conclusione, però, è bloccata senza problemi da Consigli. Al 20′, seppure fortunosamente, il Napoli ha l’occasione di portarsi in vantaggio con Zuniga che sbaglia il cross dalla destra, ma la traiettoria diventa insidiosa per l’estremo difesore bergamasco che, con un bel guizzo, riesce a deviare il pallone poco prima del gol. Al 26′ si vede anche l’Atalanta: cross di Peluso in area e colpo di testa di Denis, parato però facilmente da De Sanctis. Nei minuti finali del primo tempo, dopo una lunga fase povera di emozioni, il Napoli riesce a costruire due azioni pericolose: la prima, al 46′, con una bella combinazione tra Cavani e Hamsik, il cui passaggio di ritorno è preda dell’uscita di Consigli che anticipa di poco l’attaccante uruguaiano. La seconda, al 47′, vede protagonista Dzemaili che, dopo aver recuperato un buon pallone a centrocampo, calcia male dal limite dell’area con Cavani e Pandev che si erano liberati in posizione migliore.
Nel secondo tempo, è subito l’Atalanta a mettere i brividi al Napoli, con Moralez che lascia partire un gran tiro da fuori area che si spegne di un soffio a lato, con De Sanctis immobile. Al 6′, ancora Moralez pericoloso, ma il suo impatto con il cross di Peluso non è dei più felici e il suo tiro dall’interno dell’area termina altissimo sulla traversa. Al 14′ è il turno di Densi che, da posizione leggermente defilata, scaglia un tiro potentissimo verso la porta di De Sanctis che, questa volta, è salvato dalla parte bassa della traversa. Il gol è nell’aria e, infatti, al 19′ la squadra bergamasca passa in vantaggio: Errore di Campagnaro che regala palla a Moralez, poi, Gargano, nel tentativo di disturbare il giocatore nerazzurro, mette fuori causa la difesa azzurra servendo un pallone d’oro a Denis che, solo davanti a De Sanctis non sbaglia.
Il Napoli corre ai ripari e dopo Lavezzi, entrato poco prima del gol, arriva il turno anche di Maggio che va a rilevare Fernandez. Ma i cambi non hanno l’effetto sperato: gli azzurri sono un po’ confusionari e la fretta di dover recuperare il risultato li induce a sbagliare troppo. Infatti, al 28′, De Sanctis è costretto ad uscire dalla propria area per fermare un contropiede dell’Atalanta nato sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dai suoi compagni di squadra. Gli attacchi del Napoli si infrangono tutti contro la difesa ben organizzata dell’Atalanta, ma proprio all’ultimo, quando ormai non ci credeva più nessuno, Cavani è il più lesto di tutti ad avventarsi su un tiro di Santana e a spingere il pallone alle spalle di Consigli, per la gioia del Napoli e la disperazione dell’Atalanta che stava già pregustando i tre punti.
Ora il Napoli è chiamato a riscattarsi già martedì contro la Juve, incontrastata dominatrice del campionato che, fino a questo momento non ha ancora conosciuto la sconfitta. Gli azzurri, però, devono ancora lavorare molto e se le riserve non rendono, bisogna cercare un modo per farle giocare meglio, anche a costo di stravolgere il proprio credo calcistico… i tre punti sono ben accetti anche se arrivano con un modulo diverso dal solito!

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5
CANNAVARO 5.5
FERNANDEZ 5.5 (23’st Maggio 6.5)
ZUNIGA 5
GARGANO 6
DZEMAILI 5 (28’st Dzemaili 6)
DOSSENA 5.5
HAMSIK 6.5
PANDEV 4 (17’st Lavezzi 7)
CAVANI 7
MAZZARRI 5

Napoli – Lecce 4-2

14ª GIORNATA

Il Napoli torna a vincere

Tanti errori, ma, alla fine, il Napoli guadagna 3 punti con pochi affanni

serieA
sab 03/12/11

NAPOLI

LECCE

stadio San Paolo
39544 spettatori
napoli lecce  
arbitro Romeo 7
guardalinee Dobosz – Passeri
quarto uomo Ciampi

4

2

 
     
gol 26’pt Lavezzi gol 8’st Muriel  
gol 32’pt Cavani gol 48’st Corvia  
gol 41’pt Dzemaili ammonizione Strasser  
gol 36’st Cavani ammonizione Ferrario  
ammonizione Fideleff  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Fernandez, Aronica, Fideleff (30’st Grava), Maggio, Inler (21’st Hamsik), Dzemaili, Dossena, Pandev (15’st Gargano), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Campagnaro, Zuniga, Santana. Allenatore: Mazzarri.
LECCE (4-4-2): Benassi, Oddo, Ferrario, Tomovic, Esposito (1’st Obodo), Mesbah, Cuadrado, Strasser, Grossmuller (1’st Corvia), Muriel, Pasquato (26’st Bartolacci).
Panchina:
Julio Sergio, Giandonato, Brivio, Di Michele. Allenatore: Di Francesco.

Finalmente il Napoli torna a vincere e, anche se con troppi errori, ha la meglio su un modesto Lecce che, però, ha avuto il merito di non chiudersi mai più di troppo tentando di giocarsi le proprie possibilità. L’importante erano i tre punti e, visto il turnover attuato da Mazzarri in vista dell’importantissima partita di Champions League si mercoledì, l’obiettivo è stato raggiunto in pieno.
L’allenatore del Napoli ridisegna completamente la squadra rispetto a quella scesa in campo martedì contro la Juve: Aronica viene posizionato al centro della difesa con a fianco Fernandez e Fideleff, Dzemaili sostituisce Gargano a centrocampo, Dossena vince il ballottaggio sulla fascia sinistra con Zuniga, mentre in attacco, oltre al recuperato Cavani, ci sono Lavezzi e Pandev. Di Francesco, invece, deve fronteggiare una lunga lista di infortuni e sceglie la coppia Pasquato-Muriel per impensierire la difesa napoletana e, soprattutto grazie al secondo, in molte occasioni la mossa risulterà azzeccata.
Nei primi minuti il Lecce sembra molto più tonico e reattivo del Napoli che, complice qualche errore di troppo in fase di impostazione, si espone ai contropiedi dei velocissimi Cuadrado e Muriel. Ne fa le spese Fideleff che, dopo solo 12′, si ritrova già ammonito per aver interrotto fallosamente un’azione di Pasquato in seguito ad un errore di Inler. Il Napoli prova a costruire qualcosa, ma i soli pericoli che riesce a portare verso la porta di sono un tiro da fuori di Dossena, deviato fuori da Lavezzi, e uno di Cavani che cerca la conclusione da posizione molto defilata. Così, è ancora la squadra ospite a rendersi pericolosa con Muriel che costringe Aronica ad un affannoso recupero per anticipare l’attaccante lanciato a rete. Al 26′. però, nel miglior momento del Lecce, il Napoli passa in vantaggio: azione insistita di Lavezzi sulla fascia sinistra che salta due avversari e, dal limite dell’area lascia partire un tiro non irresistibile, ma il pallone, reso viscido dalla pioggia, viene rinviato goffamente da Benassi che lo spinge nella propria porta. Il gol sblocca i partenopei che tre minuti dopo vanno vicini al raddoppio: schema su calcio d’angolo, con Cavani che attacca lo spazio sul primo palo e incorna verso la porta, Benassi respinge, poi Pandev, da pochi centimetri, non trova la deviazione vincente e la difesa libera. Al 33′, però, il macedone si fa perdonare e finalizza un contropiede fulmineo con un grande assist per Cavani che, solo davanti al portiere, non ha difficoltà a segnare il gol del 2-0. La pressione del Napoli è costante e costringe il Lecce ad affannosi recuperi difensivi, con la squadra salentina che, ormai, tenta solo di affidarsi a qualche iniziativa personale o a qualche conclusione da lontano. Così, al 41′, Benassi deve arrendersi per la terza volta: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il pallone giunge a Fernandez che rimette al centro dove Cavani viene anticipato, sulla respinta della difesa si avventa Dzemail che, da fuori area lascia partire un gran tiro che, deviato, termina in rete. Due minuti dopo, Muriel ubriaca la difesa napoletana con una gran giocata, elude anche l’uscita di De Sanctis e serve a Pasquato un pallone d’oro, ma Fidelef salva a pochi centimetri dalla linea di porta e il Napoli si salva.
Nel secondo tempo Di Francesco si gioca il tutto per tutto, incrementando il peso offensivo della propria squadra con Corvia e Obodo. La mossa sembra dare subito i suoi frutti e, dopo un calcio di punizione di poco fuori di Lavezzi, il Lecce accorcia le distanze con Muriel che, servito a centro area, salta Aronica e trafigge l’incolpevole de Sanctis. Per fortuna, però, il Lecce non è la Juventus e, questa volta, per evitare sorprese, Mazzarri decide di coprirsi e inserisce Gargano al posto di Pandev per controllare
meglio la zona mediana del campo. Una volta raggiunto lo scopo, l’allenatore del Napoli inserisce anche Hamsik per Inler. Così, la squadra partenopea, pur lasciando l’iniziativa al Lecce riesce a ripartire velocemente e a creare pericoli per la difesa avversaria soprattutto con Lavezzi e Cavani. E infatti, al 32′, proprio quest’ultimo va vicino al quarto gol con un azione personale che, dopo aver superato due avversari, lo porta in posizione centrale davanti a Benassi, ma il Pocho cerca la potenza e tira altissimo sopra la traversa. Nell’azione successiva ci prova Hamisk, ma il suo tiro rasoterra è preda del portiere avversario. per i tifosi del Napoli, però, la gioia è solo rimandata di qualche minuto: al 35′, Lavezzi, servito nello spazio da Hamsik, porta palla sulla sinistra e, con un preciso rasoterra, trova Cavani all’altezza del secondo palo che deve solo spingere il pallone in rete. Non succede più nulla fino alla fine, quando all’ultimo secondo, Corvia trova il gol del definitivo 4-2 su calcio d’angolo, con la difesa azzurra forse già rilassata in attesa del triplice fischio finale.
Finalmente, quindi, Mazzarri può gioire per il suo turnover che, per questa volta, non ha avuto contraccolpi, anche se continuo ad essere dell’opinione che il modulo utilizzato sia troppo penalizzante per chi gioca poco, soprattutto per i difensori i cui movimenti devono essere più che mai perfetti per garantire solidità alla squadra. Ora il Napoli deve concentrarsi sulla partita di mercoledì: la qualificazione e la storia sono nelle sue mani, vietato sbagliare!

 
DE SANCTIS 6
FERNANDEZ 5.5
ARONICA 5.5
FIDELEFF 5.5 (30’st Grava sv)
MAGGIO 6
INLER 6 (21’st Hamsik 6.5)
DZEMAILI 7
DOSSENA 6
PANDEV 7 (15’st Gargano 6.5)
LAVEZZI 7
CAVANI 7
MAZZARRI 6

Novara – Napoli 1-1

15ª GIORNATA

Che brutto questo Napoli

Gli azzurri regalano punti anche al Novara. Dzemaili salva la squadra a pochi minuti dal termine

serieA
dom 11/12/11

NOVARA

NAPOLI

stadio Silvio Piola
23539 spettatori
novara napoli  
arbitro De Marco 6
guardalinee Tonolini – Vuoto
quarto uomo Damato

1

1

 
     
gol 25’st Radovanovic gol 39’st Dzemaili  
ammonizione Rigoni  
ammonizione Dellafiore  
ammonizione Centurioni  

NOVARA (5-3-2): Ujkani, Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi (9’st Labrin), Gemiti, Marianini, Radovanovic (33’st Porcari), Rigoni, Mazzarani (40’st Morimoto), Rubino
Panchina: Fontana, Pesce, Granoche, Jeda. Allenatore: Tesser.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (30’st Zuniga), Maggio, Dzemaili, Hamsik, Dossena (35’st Inler), Lavezzi, Pandev, Cavani (21’st Mascara).
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Gargano. Allenatore: Mazzarri.

Ancora un Napoli inguardabile contro le piccole, che regala un punto ad una squadra mediocre contro il Novara che ha avuto il merito di mantenere alta l’intensità e la concentrazione per quasi tutta la partita, anche grazie agli esperimenti di Mazzarri che, dopo aver sacrificato Hamsik a centrocampo per tutta la partita, lo ha rimesso al suo posto solo a dieci minuti dalla fine. Per fortuna, poi, Dzemaili ha rimediato a pochi minuti dalla fine, rendendo meno amara la serata.
Tesser sceglie Mazzarani e Rubino per l’attacco, mentre Jeda si accomoda in panchina. Mazzarri, invece, rivoluziona il centrocampo, con Dossena sulla sinistra, Dzemaili e Hamsik centrali, mentre Pandev va a completare il terzetto d’attacco con Cavani e Lavezzi.
Sin dall’inizio, il quadro della partita è chiaro, il Novara lascia giocare il Napoli, pressando e cercando di impensierire la retroguardia azzurra con veloci contropiedi. Atteggiamento che, come sanno ormai tutti, riesce ad irretire sistematicamente il gioco della squadra di Mazzarri. La prima occasione arriva al 9′: Lavezzi scavalca la difesa avversaria con un preciso cross per Maggio che, all’interno dell’area, tenta di appoggiare all’indietro per Cavani, ma il suo passaggio è troppo corto e l’azione sfuma. Al 14′, ci prova Pandev, ma il suo colpo di testa è fuori misura. Al 25′ Hamsik trova un varco e scodella in area un bel pallone per Cavani, il cui movimento alle spalle dei difensori è perfetto, ma Ujkani è pronte ed esce tempestivamente. Le emozioni del primo tempo sono pochissime, il Napoli non riesce a sfondare e, così, bisogna aspettare il 34′ per la
prima vera azione da gol: Dossena crossa morbido in area all’altezza del secondo palo, stacco imperioso di Maggio che, di testa, manda il pallone di poco a lato.
Nel secondo tempo il Novara capisce che il Napoli non è in serata e prova ad alzare leggermente il proprio baricentro. E così, al 4′, Rubino colpisce di testa da buona posizione su cross di Gemiti, ma, per fortuna degli azzurri, colpisce male e manda a lato. Gli azzurri, invece, continuano a sbattere contro il muro preparato dai padroni di casa, con azioni personali o lanci lunghi che non fanno altro che favorire i difensori avversari. Al 21′, Mazzarri prova a cambiare qualcosa, inserendo Mascara per Cavani, apparso un po’ sottotone anche se non ha mai avuto palloni giocabili. Ma al 24′, il Novara passa in vantaggio: Radovanovic batte una punizione da almeno venticinque metri, due dei tre uomini in barriera si allontanano lasciando lo spazio nel quale si infila il pallone che termina alle spalle di De Sanctis. Nel Napoli entrano Zuniga e Inler, Hamsik avanza per il forcing finale, ma i pericoli per Ujkani tardano ad arrivare. Per fortuna, al 39’st, Lavezzi lascia per l’ennesima volta sul posto la difesa avversaria e, dalla linea di fondo, crossa all’indietro verso il centro dell’area dove Hamsik manca l’impatto con il pallone che, però, arriva dnella zona di Dzemaili che scarica in rete un potente destro. Non succede nulla fino alla fine, se non un contatto sospetto tra Pandev e Ujkani all’ultimo secondo, ma le immagini non chiariscono quanto decisivo sia stato l’intervento del portiere di casa nei confronti del macedone.
Ancora una volta rimane l’amaro in bocca per altri punti persi per strada a causa di turnover, esperimenti e disattenzioni. Davanti corrono, il Napoli cammina, vedremo se la scusa Champions reggerà ancora nelle prossime giornate.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6.5 (30’st Zuniga sv)
MAGGIO 5
DZEMAILI 6.5
HAMSIK 6
DOSSENA 6 (35’st Inler sv)
LAVEZZI 6
PANDEV 5
CAVANI 5 (21’st Mascara 5)
MAZZARRI 4.5

Napoli – Roma 1-3

16ª GIORNATA

Disastro Napoli

Errori e distrazioni favoriscono la Roma. Ancora una sconfitta in casa per gli azzurri

serieA
dom 18/12/11

NAPOLI

ROMA

stadio San Paolo
53648 spettatori
napoli roma  
arbitro Celi 5
guardalinee Copelli – Marzaloni
quarto uomo Tagliavento

1

3

 
     
gol 37’st Hamsik gol 2’pt De Sanctis (a)  
gol 9’st Osvaldo  
gol 45’st Simplicio  
ammonizione Rosi  
ammonizione Totti  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro (28’st Dossena), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (21’st Mascara), Inler, Zuniga, Hamsik, Lavezzi (11’st Pandev), Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Dzemaili, Santana. Allenatore: Mazzarri.
ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg, Rosi, Juan, Heinze, Taddei, Simplicio, De Rossi, Greco (35’st Perrotta), Totti (43’st Viviani), Lamela (26’st Bojan), Osvaldo.
Panchina: Curci, Cicinho, Josè Angel, Borriello. Allenatore: Luis Enrique.

Il Napoli più brutto e più sfortunato degli ultimi anni continua a dispensare regali a chiunque si presenti al suo cospetto. Questa volta ne beneficia una buona Roma che con poche sofferenze riesce a segnare tre reti, anche se due di queste propiziate da sfortunate deviazioni di giocatori azzurri. Ma oltre alla sfortuna, il Napoli ha fatto troppo poco: non è pensabile che una squadra con il potenziale offensivo degli azzurri non riesca a perforare più di una volta una difesa come quella della Roma che, tra gli altri, presenta anche più di un giocatore adattato al ruolo.
Napoli che si presenta in campo con la formazione tipo, con Gargano che ritorna in mezzo al campo e Zuniga che viene preferito a Dossena sulla fascia sinistra. Luis Enrique, invece, deve fare a meno di Pjanic, squalificato, e degli infortunati Cassetti, Borini, Pizarro, Kjaer e Burdisso; così, Simplicio viene scelto per guidare il centrocampo insieme a De Rossi, mentre in attacco Totti e Lamela supportano Osvaldo.
Dopo 2′ minuti si intuisce che la serata è di quelle negative: Lamela salta Cannavaro e Campagnaro, troppo morbidi nell’intervento, e una volta arrivato sul fondo crossa rasoterra in area un pallone che sarebbe stato facilmente preda di De Sanctis se non fosse stato per la deviazione di Aronica che lo spiazza e non gli consente una presa perfetta, con la sfera che termina in rete. Il Napoli sembra comunque volenteroso e, soprattutto sulle fasce, comincia a costruire qualcosa di pericoloso, ma, la serata no è confermata anche dal fatto che tutti i cross che partono verso l’area sono imprecisi e facili preda di Stekelenburg. La Roma cerca di rispondere con un pressing asfissiante e, in qualche occasione, riesce a sorprendere i centrocampisti azzurri creando qualche pericolo per la porta difesa da De Sanctis. Ma l’occasione più ghiotta ce l’ha il Napoli, al 23′, con Hamsik che viene smarcato da un cross di Zuniga ad un metro dalla porta sguarnita, ma il giocatore slovacco, forse tradito da un rimbalzo strano del pallone, calcia altissimo sopra la traversa. Dieci minuti dopo è tocca a Lavezzi sprecare un’altra ottima occasione, con il giocatore argentino che, servito da Hamsik, calcia potente verso la porta, ma il suo tiro, forte ma non angolato, viene fermato dal palo. La Roma, però, è sempre pericolosa e i difensori del Napoli sempre troppo distratti; così, al 38′, Osvaldo sciupa un’ottima occasione da solo davanti a De Sanctis e, al 41′, Lamela, liberatosi in area, colpisce il palo con un rasoterra velenoso.
Nel secondo tempo il Napoli entra in campo deciso a recuperare, cosa che gli sarebbe anche riuscita al 2′, quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Maggio tocca di testa per Cavani che insacca, ma l’arbitro annulla per un fallo (inesistente) del centrocampista azzurro ai danni di Rosi. Al 10′ Lavezzi è costretto ad uscire per infortunio e, per completare il momento negativo, al 13′ arriva il raddoppio della Roma: cross di Totti dalla destra che scavalca un addormentato Campagnaro, trovando Osvlado a pochi passi dalla linea di porta che deve solo spingere il pallone in rete. Mazzarri cerca di alzare il baricentro e il peso offensivo della squadra inserendo Mascara e Dossena e, a 10′ dalla fine, Hamsik, con uno dei suoi puntuali inserimenti si riscatta e mette il pallone alle spalle di Stekelenburg dopo un bel bribbling in area. I padroni di casa raccolgono le ultime energie e si riversano in attacco alla ricerca del pareggio, con la Roma che sembra non averne più. Cavani si rende pericoloso in un paio di occasioni, Pandev va in gol, ma in fuorigioco… e così, a porre la parola fine alla serata stregata ci si mette ancora la sfortuna, con un tiro da fuori area di Simplicio, deviato nettamente da Cannavaro alle spalle di De Sanctis che, per la terza seconda volta, è costretto a subire un’autorete.
Ora la scusa della Champions è finita. E’ vero, questa volta ci si è messa la sfortuna, ma è altrettanto vero che ormai tutti hanno capito come affrontare il Napoli e Mazzarri sembra non riuscire a proporre una varietà sufficiente di soluzioni tattiche per rispondere agli avversari. Mercoledì al San Paolo arriva il Genoa… sarà un bel Natale per i tifosi?

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 4.5 (28’st Dossena sv)
CANNAVARO 5
ARONICA 5
MAGGIO 5
GARGANO 5 (21’st Mascara 5.5)
INLER 5.5
ZUNIGA 5.5
HAMSIK 6
LAVEZZI 5 (11’st Pandev 5)
CAVANI 5
MAZZARRI 4.5

Palermo – Napoli 1-3

17ª GIORNATA

Napoli-show a Palermo

In gol tutti i tenori, Pandev, Cavani e Hamsik

serieA
dom 08/01/12

PALERMO

NAPOLI

stadio Renzo Barbera
22110 spettatori
palermo napoli  
arbitro Mazzoleni 6
guardalinee Grillo – Rosi
quarto uomo Peruzzo

1

3

 
     
gol 43’at Miccoli gol 35’pt Pandev  
gol 9’st Cavani  
gol 15’st Hamsik  

PALERMO (4-3-1-2): Benussi, Munoz, Silvestre, Cetto, Balzaretti, Migliaccio, Della Rocca (1’st Acquah), Barreto, Vazquez (1’st Alvarez), Budan (24’st Mehmeti), Miccoli
Panchina: Tzorvas, Mantovani, Bacinovic, Pinilla. Allenatore: Mutti.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano (27’st Dzemaili), Dossena, Hamsik (32’st Zuniga), Pandev (37’st Chavez), Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Mascara. Allenatore: Mazzarri.

Il Napoli comincia il nuovo anno così come aveva terminato, con una vittoria che risponde ai successi delle altre grandi, ripartite tutte con il turbo (tranne la Lazio) dopo la sosta natalizia. Una prima mezz’ora di sofferenza, con il Palermo pericoloso in più di un’occasione, poi si scatenano i tre tenori (con Pandev al posto di Lavezzi) e la partita prende una piega decisamente favorevole consentendo agli azzurri di portare a casa i tre punti senza rischiare troppo.
Mazzarri deve rinunciare a Lavezzi infortunato, sostituito da Pandev, mentre sulla sinistra, Dossena vince il ballottaggio con Zuniga. In tribuna il nuovo acquisto Vargas. Mutti, invece, deve rinunciare a Hernandez, Zahvi e Pisano e lancia dal primo minuto il nuovo arrivato Vazquez in appoggio alle punte Budan e Miccoli.
Il primo pericolo è per il Napoli, con Budan che, al 2′, entra in area e lascia partire un diagonale velenoso respinto da De Sanctis, poi la difesa azzurra recupera e libera l’area. Al 7′ risponde il Napoli con Gargano che, servito, in area da Maggio, calcia debolmente verso la porta difesa da Benussi che blocca senza problemi. Un minuto dopo è il turno di Cavani, che gira di testa un bel cross di Dossena, ma il pallone termina di poco alto sulla traversa. Al 9′ si rivede il Palermo in contropiede, con Miccoli che lancia nello spazio Budan, ma De Sanctis è attento e anticipa l’attaccante rosanero uscendo con i piedi dalla propria area. Al 16′ è ancora Cavani a rendersi pericoloso, ma la sua incornata su cross di Hamsik è decisamente fuori misura nonostante l’attaccante uruguaiano fosse solo e in buona posizione per fare meglio. Il pressing del Palermo è molto ben organizzato e, spesso, gli azzurri non riescono a ripartire soffrendo soprattutto le iniziative di Vazquez, bravo a ricevere palla tra difesa e centrocampo creando gli spazi giusti per i due attaccanti. I padroni di casa, infatti, nel giro di cinque minuti si rendono pericolosi con Miccoli e Budan, ma si avvicinano al gol soprattutto con Vazquez che, liberato in area a tu per tu con De Sanctis, perde il tempo per la battuta e calcia alto sulla traversa. A questo punto il Napoli si sveglia: prima va vicino alla marcatura con un gran tiro da fuori di Gargano, poi, dopo aver preso in mano il pallino del gioco, al 34′ si porta in vantaggio con una delle sue micidiali ripartenze: Cavani, recupera palla e apre sulla fascia destra premiando l’inserimento di Gargano che, arrivato sul fondo, crossa in area per Pandev che elude l’intervento del suo marcatore con uno stop a seguire, si gira e, da pochi passi, trafigge l’incolpevole Benussi. Il Palermo tenta di reagire, ma è il Napoli a rendersi ancora pericoloso in contropiede, ma gli azzurri non sfruttano le occasioni per chiudere la partita e, al 46′, la squadra di casa trova il gol con Migliaccio che sfrutta al meglio un calcio di punizione di Miccoli, ma il difensore rosanero era scattato in posizione di fuorigioco e l’arbitro, su segnalazione dell’assistente, annulla.
Alla ripresa del gioco Mutti decide di cambiare le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Vazquez e Acquah al posto di Della Rocca, ma, alla fine, la mossa si rivelerà dannosa per le sorti dei padroni di casa visto che i due giocatori entrati non riusciranno ad essere incisivi come quelli sostituiti. Così, al 9′, Cavani mette il suo sigillo personale sulla partita con un gran tiro a giro dal limite dell’area che si insacca alle spalle di Benussi tra gli applaudi dello sportivo pubblico di Palermo. Al 13′ Maggio se ne va sulla destra e mette in area un bel cross arretrato sul quale si avventa Pandev che cerca di piazzare il pallone che, però, viene deviato da un difensore sul palo. Ma il terzo gol è solo rimandato: al 15′ Inler vede l’inserimento di Hamisk in area che si libera di Benussi in uscita e, da posizione molto defilata, riesce comunque a spingere la palla in rete. A questo punto il Napoli rallenta il ritmo e addormenta la partita con un Palermo stanco e demoralizzato, incapace di organizzare una reazione. Si va avanti così fino alla fine, con il Mazzarri che manda in campo Dzemaili, Zuniga e Chavez per far riposare alcuni titolari e, al 44′, Miccoli trova il gol della bandiera con un bellissimo colpo di testa da centro area che scavalca De Sanctis e si infila sotto la traversa.
Il Napoli guadagna così tre punti importantissimi, in una giornata dove avevano vinto quasi tutti, con Roma e Inter che sembrano aver superato la crisi di gioco e di risultati che li aveva accompagnati nella prima parte del campionato. La rincorsa è lunga e difficile, visto che ben 8 punti separano gli azzurri dal terzo posto, ma un primo passo è stato fatto…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6
ARONICA 6
MAGGIO 6.5
GARGANO 6.5 (27’st Dzemaili sv)
INLER 7.5
DOSSENA 6
HAMSIK 7
PANDEV 7 (32’st Zuniga sv)
CAVANI 5 (37’st Chavez sv)
MAZZARRI 6.5

Napoli – Bologna 1-1

18ª GIORNATA

Il Napoli non va

Squadra senza gioco e senza idee, la rimonta sembra un’utopia

serieA
lun 16/01/12

NAPOLI

BOLOGNA

stadio San Paolo
42995 spettatori
napoli bologna  
arbitro Brighi 5
guardalinee Tonolini – Padovan
quarto uomo Pinzani

1

1

 
     
gol 26’st Cavani (r) gol 14’pt Acquafresca  
ammonizione Dossena ammonizione Mudingayi  
ammonizione Morleo  
ammonizione Cherubin  
ammonizione Di Vaio  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro (11’st Zuniga), Cannavaro, Aronica, Maggio (38’st Vargas), Gargano, Inler (45’st Lucarelli), Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Dzemaili. Allenatore: Mazzarri.
BOLOGNA (3-5-2): Gillet, Raggi (26’st Crespo), Antonsson, Cherubin, Pulzetti (29’st Garics), Perez, Mudingayi, Morleo, Taider, Acquafresca (26’st Ramirez), Di Vaio.
Panchina: Agliardi, Rubin, Khrin, Gimenez. Allenatore: Pioli.

Il Napoli conferma quanto di brutto fatto vedere in Coppa Italia contro il Cesena e rischia la debacle anche contro il Bologna. Ormai tutti sanno come affrontare il Napoli: 11 uomini dietro al pallone e contropiede, tattica che, spesso, riesce a mandare in difficoltà una difesa non sempre attenta. Purtroppo il Napoli non sa fare la partita, dà il meglio di sè solo se gli avversari attaccano e lasciano grandi spazi per le ripartenze. Ma questo è il gioco che fanno le piccole squadre… quelle grandi prendono in mano la partita sin dall’inizio, attaccano e vincono.
Mazzarri schiera la formazione titolare, con Dossena a presidiare la fascia sinistra e Pandev al posto di Lavezzi ancora infortunato. Pioli, invece, oltre all’infortunato Diamanti, rinuncia anche al talento di Ramirez e inserisce una punta di peso, Acquafresca, in appoggio a Di Vaio.
La prima occasione della partita è per gli azzurri: al 9′, Pandev batte un calcio di punizione in area, il portiere respinge, Inler rimette a centro area dove Campagnaro riesce a fare la sponda di testa per Hamsik che, solo davanti a Gillet, vede il suo rasoterra ben parato dall’estremo difensore avversario. Al 14′, però, l’ennesimo errore difensivo condanna il Napoli: Cross rasoterra di Pulzetti, Aronica non riesce ad intervenire e Acquafresca, tenuto inspiegabilmente in gioco dalla difesa azzurra, si trova tutto solo davanti a De Sanctis e non sbaglia. Lo 0-1 favorisce ancora di più il gioco del Bologna che chiude tutti gli spazi e attende che il Napoli prenda l’iniziativa. Ma la squadra di casa non riesce mai ad impensierire la squadra avversaria, complice una manovra troppo prevedibile e un modulo che, come sempre, rimane inchiodato al 3-4-2-1 in qualsiasi situazione. Solo Pandev sveglia la propria squadra dal torpore, al 42′, con un tiro da fuori di poco a lato.
Nel secondo tempo, come nella prima frazione, il Napoli ha un’ottima opportunità nei primi minuti. Questa volta, al 9′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pandev riceve un buon pallone a pochi passi dalla porta, ma, contrastato da molti giocatori avversari non riesce a concludere verso la porta. Il Napoli riprende ad attaccare a testa bassa, ma riesce a guadagnare solo qualche calcio d’angolo, niente di più. Per fortuna, al 24′, il Bologna commette il primo errore della partita: ingenuità di Perez che, goffamente, colpisce di mano un pallone innocuo al limite dell’area. L’arbitro assegna prima il calcio di punizione, poi, dopo un breve scambio di opinioni con il guardalinee, cambia idea e concede il calcio di rigore (le immagini confermano). Cavani va sul dischetto e mette a segno il primo rigore del Napoli in questo campionato dopo i due errori precedenti. Mazzarri si gioca il tutto per tutto inserendo Vargas e, negli ultimi minuti, anche Lucarelli, ma negli ultimi minuti è il Bologna a rendersi pericolo in contropiede sfruttando gli ampi spazi lasciati da un Napoli alla spasmodica ricerca della vittoria.
Vittoria che lo avrebbe riavvicinato alla zona Champions, ma forse, quest’anno il terzo posto è troppo per il Napoli e soprattutto per il suo allenatore, incapace di dare al Napoli un gioco da grande squadra. Si pensava che la colpa fosse delle fatiche europee, ma ora si sta capendo che non è così.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5 (11’st Zuniga 6)
CANNAVARO 5.5
ARONICA 5.5
MAGGIO 4.5 (38’st Vargas sv)
GARGANO 7
INLER 5 (45’st Lucarelli sv)
DOSSENA 6
HAMSIK 5
PANDEV 6
CAVANI 6
MAZZARRI 5