Siena – Napoli 1-1

19ª GIORNATA

Napoli impacciato e senza idee

Cavani sbaglia un rigore, Pandev rimedia, ma non basta

serieA
dom 22/01/12

SIENA

NAPOLI

stadio Artemio Franchi
14643 spettatori
siena napoli  
arbitro Damato 5.5
guardalinee Maggiani – Dobosz
quarto uomo Valeri

1

1

 
     
gol 23’st Calaiò gol 41’st Pandev  
ammonizione Vitiello ammonizione Campagnaro  
ammonizione Pesoli ammonizione Aronica  
ammonizione Bolzoni  
ammonizione D’Agostino  

SIENA (3-5-2): Pegolo, Pesoli, Terzi, Contini, Vitiello, Bolzoni, D’Agostino (43’st Angelo), Vergassola, Del Grosso, Calaiò (35’st Destro), Brienza (39’st Parravicini).
Panchina: Farelli, Belmonte, Reginaldo, Gonzalez. Allenatore: Sannino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro (25’st Zuniga), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (10’st Lavezzi), Inler (25’st Dzemaili), Dossena; Hamsik, Pandev, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Ancora una partita irritante contro una squadra che, come molte altre, ha ormai capito come fermare il Napoli. Mazzarri dovrebbe trovare delle soluzioni, invece continua ad insistere con il suo modulo, adeguandosi solo quando le cose si mettono male. Ma le grandi squadre devono avere un gioco in grado di scardinare i bunker avversari sin dall’inizio, cosa che il Napoli non riesce mai a fare grazie ad un allenatore che non vuole cambiare o, ancora peggio, non conosce altri schemi diversi da quelli in cui crede. Se a tutto ciò, poi, si aggiunge l’ennesimo errore dal dischetto di questa stagione si capisce come mai la squadra partenopea, protagonista la stagione scorsa, sia ormai tagliata fuori dai primi tre posti.
Sannino (al contrario di Mazzarri) cambia modulo per schierare la squadra con un centrocampo a cinque e lasciare il Napoli in inferiorità numerica (ormai lo fanno tutti), con D’Agostino pronto ad innescare Calaiò e Brienza. Mazzarri, invece, ritrova Lavezzi che si accomoda inizialmente in panchina, con Pandev che va a completare il tridente d’attacco.
Pronti-via e, al 2′, il Napoli comincia subito a traballare con D’Agostino che lancia Calaiò in profondità e, Campagnaro, sorpreso dall’iniziativa dell’attaccante avversario è costretto ad atterrarlo, rischiando anche qualcosa di più del cartellino giallo con cui viene punito il suo intervento. D’Agostino s’incarica di battere la punizione e il tiro del centrocampista del Siena sfiora di poco l’incrocio dei pali, con De Sanctis immobile. Quattro minuti dopo, Inler guadagna un fallo al limite dell’area: Pandev cerca di sorprendere Pegolo con un tiro rasoterra sul suo palo, ma la sua conclusione è centrale. Il Napoli attacca, ma i pericoli sono sporadici e arrivano solo dalle fasce, con Cavani che si rende pericoloso in un paio di occasioni. Ma che la giornata non sia delle migliori, lo si capisce quando nemmeno le ripartenze che tanto piacciono a Mazzarri riescono, a causa di errori banali nei passaggi. E così, al 43′, il Siena ha un’ottima opportunità per portarsi in vantaggio: Cannavaro liscia clamorosamente il pallone al limite dell’area favorendo l’inserimento di Calaiò che, solo davanti a De Sanctis, prova a scavalcarlo con un pallonetto, ma il pallone termina sulla traversa, poi, libera Aronica.
Nel secondo tempo, Mazzarri non cambia subito, giusto il tempo di un tiro pericoloso di Cavani, al 7′, e, poi, l’ingresso di Lavezzi al posto di Gargano, con Hamsik che arretra accanto ad Inler. L’argentino dà subito vivacità e movimento all’attacco napoletano, ma, purtroppo, continua a confermare i suoi limiti negli ultimi 20 metri come al 17′, quando Hamsik gli serve un pallone d’oro, ma l’aggancio del Pocho è difettoso e il portiere riesce ad intervenire prima del tiro. Così, al 21′, un’altra distrazione difensiva consente al Siena di passare in vantaggio: al termine di un contropiede, Vergassola si avventa sul pallone e rimette in mezzo per Calaiò che, all’altezza del secondo palo, lasciato colpevolmente solo da Cannavaro, trafigge di testa l’incolpevole De Sanctis. L’ex attaccante del Napoli non esulta e chiede quasi scusa ai circa cinquemila tifosi azzurri giunti in Toscana per assistere alla partita. A questo punto, Mazzarri lancia nella mischia anche Dzemaili e Zuniga al posto di Inler e Campagnaro passando alla difesa a quattro. Gli azzurri rischiano ancora su qualche contropiede, ma al 33′, Lavezzi entra in area e viene atterrato da D’Agostino guadagnandosi il calcio di rigore che, però, Cavani tira male e si fa parare la conclusione da Pegolo. Poi, sale in cattedra Pandev: prima un tiro di poco fuori al 37′, poi, il gol del pareggio al 41′, con un gran colpo di testa a fil di palo su cross di Dossena. Il Macedone va vicinissimo anche al gol del clamoroso 2-1, al 48′, quando si libera al tiro da pochi metri con un gioco di prestigio, ma Pegolo ha il riflesso giusto e devia in angolo.
Finisce così un’altra partita in cui sono venuti a galla tutti i limiti del Napoli. Mercoledì arriva al San Paolo l’Inter per i quarti di finale di Coppa Italia, l’unico obiettivo ormai alla portata degli azzurri, ma Mazzarri deve dare una scossa alla squadra, altrimenti tutti i sogni di gloria paventati ad inizio anno rimarranno solo un lontanissimo ricordo…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5 (25’st Zuniga 6)
CANNAVARO 4
ARONICA 5
MAGGIO 4.5
GARGANO 5.5 (10’st Lavezzi 6.5)
INLER 5 (25’st Dzemail sv)
DOSSENA 6
HAMSIK 4.5
PANDEV 7.5
CAVANI 4
MAZZARRI 4

Genoa – Napoli 3-2

20ª GIORNATA

Napoli, che delusione!

Cavani e Lavezzi rendono solo meno amara la sconfitta

serieA
dom 29/01/12

GENOA

NAPOLI

stadio Marassi
22408 spettatori
genoa napoli  
arbitro Rocchi 6
guardalinee Giallatini – Alessandroni
quarto uomo Rizzoli

3

2

 
     
gol 31’pt Palacio gol 35’st Cavani  
gol 36’pt Gilardino gol 37’st Lavezzi  
gol 25’st Palacio amminizione Cannavaro  
ammonizione Kucka ammonizione Lavezzi  
ammonizione Mesto ammonizione Dzemaili  
ammonizione Jankovic  
ammonizione Palacio  

GENOA (4-3-3): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti, Jankovic (28’st Seymour), Kucka, Biondini (36’st Sampirisi), Palacio, Gilardino, Sculli (33’st Birsa).
Panchina: Lupatelli, Jorquera, Ze Eduardo, Pratto. Allenatore: Marino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro (45’pt Maggio), Britos, Zuniga (11’st Cavani), Gargano, Dzemaili, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Pandev (28’st Vargas).
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Inler. Allenatore: Mazzarri.

Il Napoli “regala” un’altra delusione ai suoi tifosi, che, ormai, sperano soltanto che la squadra riesca a concentrare le proprie energie fisiche e mentali almeno sulla Coppa Italia, visto che il Campionato ormai è compromesso e, con tutta onestà, sembra impossibile che possa arrivare fino alla finale di Champions League.
Napoli in campo con Britos al posto di Aronica e Zuniga al posto di Maggio, mentre Mazzarri concede un turno di riposo a Inler e, inspiegabilmente, anche a Cavani. Genoa che deve rinunciare ad Antonelli, Bovo, Dainelli, Rossi, Constant e Veloso, ma può contare sull’apporto dei nuovi acquisti Sculli e Gilardino e sul recupero di Kaladze in difesa.
Sin dall’inizio è chiaro che il Genoa vuole rifarsi e riscattare il 6-1 subito poco prima di Natale, ma la prima occasione è per il Napoli, al 6′, con Pandev che devia a lato di testa un cross di Zuniga. Il Genoa, però, ribatte colpo su colpo e il centrocampo del Napoli, composto da Gargano e Dzemaili, non riesce a giocare il pallone con continuità, regalando sistematicamente la sfera ai giocatori avversari e lasciando la propria difesa in balia dei continui attacchi rossoblù. Così, già a 9′, i padroni di casa si rendono pericolosi con Sculli che, di testa, anticipa Zuniga, ma manda a lato. Al 13′ ci prova Palacio, ma il tiro è alto, mentre al 14′, Gilardino si presenta a tu per tu con De Sanctis in posizione defilata, ma l’estremo difensore azzurro esce bene e il pallone scivola oltre la linea di fondo senza che l’attaccante riesca a concludere verso la porta. Il Napoli subisce gli attacchi e la mobilità di Sculli e Palacio che, nel giro di pochi minuti vanno vicini al gol altre due o tre volte fino al 31′, quando lo stesso attaccante argentino, scocca un gran tiro dalla distanza che si insacca alle spalle dell’incolpevole De Sanctis. Galvanizzato dal gol, il Genoa intensifica gli attacchi e al 36′ arriva il raddoppio con Gilardino, smarcato centralmente da Sculli proprio nell’area piccola, che ruba il tempo a Cannavaro e supera per la seconda volta l’estremo difensore azzurro. Al 43′ Mazzarri è costretto, per fortuna, a cambiare assetto a causa dell’infortunio occorso al capitano, colpito duro da Mesto: entra Maggio e la squadra si sistema con la difesa a 4.
Ad inizio secondo tempo comincia a scaldarsi anche Cavani, mentre su Genova comincia a nevicare. Gli azzurri sembrano aver cambiato registro, decisi a rimontare lo svantaggio, ma al 5′, Dzemaili si fa soffiare palla ingenuamente da Palacio che s’invola da solo verso la porta; fortunatamente, l’attaccante perde il contatto con il pallone e Gargano rimedia all’errore del compagno recuperando la posizione. Al 10′ entra Cavani al posto di Zuniga e il Napoli comincia ad attaccare a testa bassa, ma il dialogo tra i giocatori non è così fluido da riuscire a scardinare la difesa avversaria. Al 21′, però, Dzemaili riesce a smarcare Hamsik davanti a Frey, ma l’estremo difensore francese del Genoa non si fa sorprendere e riesce a neutralizzare la conclusione dello slovacco. Così, al 24′, il Genoa riesce a passare ancora, con una ripartenza fulminea guidata da Gilardino e conclusa da Palacio che sorprende il Napoli, ormai sbilanciato in avanti alla ricerca del gol che avrebbe potuto riaprire la partita. Mazzarri getta nella mischia anche Vargas, ma al 34′ ci vuole il solito Cavani per sbloccare l’attacco azzurro che, di testa, sfrutta nel migliore dei modi un crossa dalla destra di Maggio. Due minuti dopo, Gargano lancia nello spazio Lavezzi che scatta sul filo del fuorigioco e, solo davanti a Frey, mette a segno il gol del 3-2. Mancherebbero dieci minuti, ma il Genoa capisce che forse è meglio non forzare la mano e si rintana ancor di più nella propria metà campo, rischiando solo al 46′ quando Dzemaili prova a sorprendere Frey dalla distanza, ma il tiro è centrale e Frey riesce a respingere.
Così, il Napoli incassa la prima sconfitta in trasferta, tre mesi dopo la debacle di Catania, dimostrando per l’ennesima volta che la squadra riesce a trovare la giusta concentrazione solo nelle partite “importanti”, mentre nelle altre aspetta sempre qualche “sberla” per svegliarsi. Un limite su cui Mazzarri dovrebbe lavorare, ma i risultati non si vedono.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5
CANNAVARO 4 (45’pt Maggio 6)
BRITOS 5
ZUNIGA 4.5 (11’st Cavani 7)
GARGANO 5
DZEMAILI 5.5
DOSSENA 6
HAMSIK 4.5
PANDEV 4.5 (28’st Vargas sv)
LAVEZZI 6
MAZZARRI 4

Napoli – Cesena 0-0

21ª GIORNATA

Napoli, ci si mette anche l’arbitro

Gli azzurri non sanno più vincere. Ancora deludenti Inler e il solito Mazzarri

serieA
mer 01/02/12

NAPOLI

CESENA

stadio San Paolo
25297 spettatori
napoli cesena  
arbitro Banti 4
guardalinee Galloni – Faverani
quarto uomo Celi

0

0

 
     
ammonizione Inler ammonizione Martinho  
ammonizione Hamsik ammonizione Moras  
ammonizione Gargano ammonizione Pudil  
ammonizione Britos ammonizione Rodriguez  
ammonizione Dzemaili  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Aronica, Britos (16’st Zuniga), Maggio, Gargano, Inler (1’st Hamsik), Dossena (21’st Vargas), Dzemaili, Pandev, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Donadel. Allenatore: Mazzarri.
CESENA (3-5-2): Antonioli, Moras (15’st Rossi), Von Berger, Rodriguez, Comotto, Martinho (11’st Guana), Colucci, Parolo, Pudil, Rennella, Malonga (33’st Martinez).
Panchina: Ravaglia, Ceccarelli, Arrigoni T., Lolli. Allenatore: Arrigoni.

Non è la stagione del Napoli, ormai è chiaro. Meglio puntare sulla Coppa Italia e garantirsi comunque un posto in Europa League per la prossima annata, cercando di fare bella figura, per quanto possibile, anche in Champions. Ancora poco gioco, ma questa volta le occasioni da gol sono arrivate, ma tra le solite imprecisioni e decisioni incredibili dell’arbitro Banti, gli azzurri non sono stati in grado di sbloccare la partita.
Mazzarri attua ancora turnover, probabilmente per far rifiatare alcuni giocatori in vista delle prossime due partite, contro il Milan in campionato e contro il Siena per la prima semifinale di Coppa Italia; In difesa ritorna Aronica, che si posiziona al centro al posto di capitan Cannavaro, mentre Britos viene riconfermato sulla sinistra. Si rivede anche Maggio dal primo minuto, Inler riprende il suo posto in mezzo al campo e Dzemaili avanza sulla linea d’attacco, completata da Pandev e Cavani. Arrigoni, invece, ripropone il modulo che aveva già messo in difficoltà i partenopei negli ottavi di Coppa Italia, con Guana che si accomoda in panchina, mentre in attacco si affida alla coppia formata da Malonga e Rennella.
Al primo minuto la partita potrebbe già prendere una piega positiva per il Napoli con Cavani lanciato in campo aperto verso Antonioli, ma fermato dal guardalinee per un fuorigioco inesistente. Al 4′, la sagra degli errori continua, quando Antonioli, per evitare che Cavani gli rubi palla, raccoglie con le mani il pallone dopo averlo ricevuto da un retropassaggio di un compagno, ma Banti lascia correre. Al 10, dopo qualche altra incursione pericolosa degli azzurri, si vede anche il Cesena con un tiro da lontano di Martinho, parato senza difficoltà da De Sanctis. Dopo qualche attacco sterile, il Napoli si riaffaccia pericolosamente dalle parti di Antonioli al 23′, con Pandeve che, servito da Dzemaili al limite dell’area, si gira e calcia rasoterra con la palla che termina a lato di poco. Al 24′ è Maggio a sfiorare il raddoppio, ma l’esterno azzurro è leggermente in ritardo sul traversone di Cavani e non riesce ad impattare la palla e a deviarla verso la porta. Dopo due minuti, ci prova ancora
Pandev con un sinistro dal limite dell’area, ma l’estremo difensore del Cesena è attento e respinge. Poi, il nulla fino alla fine del tempo, con il Cesena che aumenta il pressing e le ripartenze, allontanando leggermente il Napoli dall’area di fesa da Antonioli.
Nel secondo tempo entra subito Hamisk al posto di Inler, anche questa volta insufficiente, e gli azzurri guadagnano un po’ di vivacità in attacco. Al 12′, Cavani va vicino al gol, ma il suo colpo di testa su cross di Dossena termina sul palo, nonostante il Matador di trovasse in buona posizione. Al 16′ Mazzarri sostituisce Britos con Zuniga e passa alla difesa a 4, cambio tattico che arriva in ritardo come al solito. Gli attacchi degli padroni di casa si susseguono uno dopo l’altro, ma, quando non ci pensa Antonioli, come al 34′ su una mezza rovesciata di Pandev, il Napoli trova la sua strada Comotto che salva sulla linea un tiro di Cavani dopo che quest’ultimo era riuscito a saltare anche il portiere. Poi, al 48′, Banti completa la sua pessima prestazione annullando un gol regolare a Pandev, per un fuorigioco o un fallo che solo la terna arbitrale vede.
Così, invece di parlare di tattica, del perchè bisogna sempre aspettare un tempo prima di cambiare modulo, Mazzarri può comodamente scaricare le proprie responsabilità sull’arbitro, ma, anche se questa volta ne ha tutte le ragioni, deve ancora spiegare ai tifosi perchè la sua squadra non riesce più a giocare.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5
ARONICA 5.5
BRITOS 6 (16’st Zuniga 5.5)
MAGGIO 5.5
GARGANO 6.5
INLER 5 (1’st Hamsik 6)
DOSSENA 5.5 (26’st Vargas 6)
DZEMAILI 6
PANDEV 7
CAVANI 6
MAZZARRI 4

Milan – Napoli 0-0

22ª GIORNATA

Il Napoli ferma il Milan, ma non osa

Espulso Ibrahimovic, ma gli azzurri non ne approfittano

serieA
dom 05/02/12

MILAN

NAPOLI

stadio Meazza
44011 spettatori
milan napoli  
arbitro Rizzoli 5
guardalinee Preti – Coriolato
quarto uomo Romeo

0

0

 
     
espulsione 19’st Ibrahimovic ammonizione Cavani  
ammonizione Van Bommel ammonizione De Sanctis  
ammonizione Seedorf ammonizione Cannavaro  
ammonizione Emanuelson  
ammonizione Mexes  

MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate (1′ s.t. Amelia), Mexes, Antonini; Emanuelson, Van Bommel, Nocerino; Seedorf (31′ s.t. Ambrosini); Robinho (41′ s.t. Maxi Lopez), Ibrahimovic.
Panchina: Mesbah, Bonera, Zambrotta, El Shaarawy. Allenatore: Allegri.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis: Campagnaro, Cannavaro, Aronica (36′ s.t. Pandev); Maggio, Gargano, Dzemaili (30′ s.t. Inler), Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

In un contesto diverso, un punto a Milano non sarebbe certo da buttare, ma contro un Milan un po’ sottotono e in dieci uomini per metà secondo tempo, si poteva osare di più, ma l’attacco del Napoli non è stato quasi mai pericoloso con Lavezzi e Cavani che hanno purtroppo sciupato due buoni palloni che avrebbero potuto cambiare la storia della gara.
Allegri deve rinunciare all’infortunato Nesta, sostituito da Mexes, e ad altri due dei suoi uomini migliori, Boateng e Pato, sostituiti da Seedorf e Robinho, mentre El Shaarawy, che aveva ben figurato nelle ultime uscite, si accomoda in panchina. Mazzarri, ripropone la stessa coppia di centrocampo che non aveva convito a Genova, formata da Gargano e Dzemaili, mentre sceglie Zuniga per presidiare la fascia sinistra; ennesima bocciatura, quindi, per Inler che è forse quello che sta pagando di più il periodo negativo della squadra.
Dopo i primi minuti di studio, il Napoli costruisce il primo pericolo della partita con Cavani che, dopo aver rubato palla a Van Bommel, guadagna un calcio di punizione da buona posizione, ma Dzemaili calcia alto. I difensori del Milan, però, sono sempre attenti e non concedono spazi, così, al 17′, Hamsik prova a sorprendere Abbiati dalla distanza, ma il suo tiro ha solo la potenza e l’estremo difensore del Milan riesce a respingere. Il Napoli gioca bene, ma non riesce a trovare varchi, così, al 29, il Milan comincia a far capolino nell’area azzurra con Emanuelson che, raccolto un pallone sulla destra all’altezza del vertice alto dell’area di rigore, prova il tiro a giro che termina di poco alto sulla traversa. Il Napoli prova con le ripartenze, ma i rossoneri non si fanno sorprendere come nella gara di andata e gli attaccanti partenopei non hanno vita facile.
Nel secondo tempo allegri è costretto a sostituire Abbiati con Amelia, ma è il Milan, al 4′, ad andare vicino al gol in contropiede con Robinho che, solo davanti a De Sanctis, calcia incredibilmente a lato. La grande occasione spaventa gli azzurri che arretrano troppo il proprio baricentro, concedendo il possesso palla ai rossoneri che, all’11’, si rendono ancora pericolosi, questa volta con Nocerino, il cui colpo di testa ravvicinato è bloccato sulla linea da De Sanctis. Al 16′ si vede anche Ibrahimovic che, appena entrato in area, prova a piazzare la palla, ma l’estremo difensore azzurro è reattivo e si allunga deviando la palla in calcio dìangolo. Ma al 17′, la partita vive il suo momento più importante, con l’attaccante svedese del Milan che rifila uno schiaffo ad Aronica a gioco fermo; la scorrettezza non sfugge al guardalinee che consente all’arbitro di sventolare il cartellino rosso. Milan in dieci, ma Mazzarri non se la sente di cambiare subito, anche se al 24′ Cavani potrebbe portare in vantaggio il Napoli, ma non riesce a sfruttare un bel cross di Lavezzi che lo aveva liberato per un colpo di testa nell’area piccola. Al 30′ arriva il primo cambio nel Napoli con Inler al posto di Dzemail, ma l’assetto tattico della squadra rimane invariato. solo al 35′, Mazzarri passa alla difesa a quattro, inserendo Pandev per Aronica, ma il Milan sa come difendersi anche in inferiorità numerica, rischiando addirittura di passare in vantaggio in contropiede, ma De Sanctis si fa trovare pronto sul tiro di Robinho a conclusione di una ripartenza.
Non succede nulla fino alla fine, con entrambe le squadre che si accontentano di un punto, nonostante avessero avuto un bisogno vitale di accaparrarsi tutta la posta in palio. Ora il Napoli è chiamato a giocare la prima semifinale di Coppa Italia, un appuntamento nel quale non sono consentiti errori. Per salvare la stagione ci vuole almeno la finale!

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6.5 (36’st Pandev sv)
MAGGIO 6
GARGANO 7
DZEMAILI 6 (30’st Inler sv)
ZUNIGA 7
HAMSIK 6
LAVEZZI 5
CAVANI 5
MAZZARRI 5.5

Napoli – Chievo 2-0

23ª GIORNATA

Il Napoli torna alla vittoria con il Chievo

Sblocca Britos, al primo gol in azzurro, poi il solito Cavani

serieA
lun 13/02/12

NAPOLI

CHIEVO

stadio San Paolo
22397 spettatori
napoli chievo  
arbitro Gava 4.5
guardalinee Rosi – Stefani
quarto uomo Damato

2

0

 
     
gol 14’pt Britos ammonizione Sardo  
gol 38’pt Cavani (r) ammonizione Hetamay  
ammonizione Grava ammonizione Andreolli  
ammonizione Zuniga  
ammonizione Britos  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, Aronica, Britos, Zuniga, Inler, Gargano, Dossena, Hamsik (23’st Maggio), Lavezzi (32’st Pandev), Cavani (44’st Vargas).
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Dzemaili. Allenatore: Mazzarri.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino, Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramè, Hetemaj, Bradley (30’st Vacek), Luciano (30’st Rigoni), Thereau; Pellissier, Paloschi (16’st Moscardelli).
Panchina: Puggioni, Frey, Cesar, Cruzado. Allenatore: Di Carlo.

Finalmente il Napoli sfata il tabù Chievo e si rilancia in campionato con tre punti preziosi. Torna al gol Cavani e, per la prima volta con la maglia azzurra, segna anche Britos che ha il merito di sbloccare la partita con un bel colpo di testa.
Ampio turnover in difesa per Mazzarri che schiera Aronica centrale, affiancato da Grava, a cui viene affidata anche la fascia di capitano, e da Britos. Riposo per Maggio, con Zuniga a presidiare la fascia destra, mentre si rivede Dossena sul lato opposto. Tutti a disposizione anche per Di Carlo che si affida al tridente formato Théréau Paloschi e Pellissier per mettere in difficoltà la retroguardia napoletana.
Nei primi minuti di gioco il Chievo prova a mettere in difficoltà i padroni di casa con un pressing aggressivo e asfissiante sul portatore di palla. E infatti, il primo pericolo è per De Sanctis che, al 6′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo anticipa con buna scelta di tempo un’incursione di Paloschi e Pellissier. Ma il Napoli risponde poco dopo, al 14′, prima con Hamsik che, di testa, guadagna un corner grazie alla deviazione di un difensore e, poi, sul cross seguente, Britos trova il tempo giusto per anticipare la difesa del Chievo e, di testa, scaraventare il pallone in rete. Il gol subito rende il Chievo ancora più aggressivo, mentre il Napoli arretra vistosamente il suo baricentro. Per fortuna, gli ospiti non riescono a portare grandi pericolo verso la porta difesa da De Sanctis, anche se al 33′, Aronica rischia di lasciare i suoi in inferiorità numerica a causa di una gomitata, non vista dal direttore di gara, rifilata a Paloschi all’altezza del centrocampo. Così, al 26′, arriva il raddoppio: Hamsik lancia in area Cavani che, dopo aver perso palla, la recupera e viene atterrato da Sorrentino. E’ rigore. Lo stesso attaccante uruguaiano sistema la palla sul dischetto e spiazza l’estremo difensore avversario. Il Chievo, però, è ancora vivo e cerca subito di accorciare le distanze: al 40′ è bravo De Sanctis su un tiro dalla distanza di Sardo, mentre al 42′ e al 43′, i tentativi di Théréau e Pellissier non sono precisi.
Nel secondo tempo il Chievo si riversa subito in attacco, ma è il Napoli a rendersi pericoloso al 7′ con Gargano, autore di un gran tiro dalla distanza deviato in angolo da Sorrentino. Da questo momento in poi la gara diventa confusa, con gli ospiti che provano ad impensierire gli azzurri, i quali si limitano a contenete le sfuriate di Pellissier e compagno senza correre grandi pericoli. Nel Napoli entrano Maggio e Pandev, poi anche Vargas ma non succede nulla fino alla fine.
Mazzarri può quindi tirare un sospiro di sollievo dopo aver finalmente battuto il Chievo, una delle sue “bestie nere” e, sopratutto, ha ritrovato due giocatori come Grava e Britos che possono essere ancora utili alla causa. I tre punti consentono al Napoli di affrontare con un po’ più di serenità le prossime due partite che vedranno il Napoli impegnato a Firenze in campionato e in casa con il Chelsea per gli Ottavi di Finale di Champions League.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 6
ARONICA 5
BRITOS 7
ZUNIGA 6
INLER 6
GARGANO 6.5
DOSSENA 6.5
HAMSIK 6.5 (23’st Maggio 6)
LAVEZZI 6 (32’st Pandev sv)
CAVANI 6.5 (44’st Vargas sv)
MAZZARRI 7

Fiorentina – Napoli 0-3

24ª GIORNATA

Il Napoli è tornato grande.

Vittoria schiacciante in trasferta, doppietta di Cavani e grande partita di Hamsik

serieA
ven 17/02/12

FIORENTINA

NAPOLI

stadio Franchi
20042 spettatori
fiorentina napoli  
arbitro Orsato 6.5
guardalinee Petrella – De Luca
quarto uomo Tagliavento

0

3

 
     
giallo Olivera gol 3’pt Cavani  
giallo Amauri gol 10’st Cavani  
gol 46’st Lavezzi  
ammonizione Britos  
ammonizione Hamsik  
ammonizione Rosati  

FIORENTINA (3-5-2): Boruc, Gamberini, Natali, Nastasic, Cassani, Behrami (1’st Salifu), Montolivo, Olivera (19’st Merchionni), Vargas (30’st Cerci), Amauri, Jovetic.
Panchina: Neto, Felipe, Romulo, Ljajic. Allenatore: Rossi.
NAPOLI (3-4-2-1): Rosati, Campagnaro (11’pt Grava), Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Inler, Dossena; Hamsik (25’st Gargano), Lavezzi, Cavani (29’st Pandev).
Panchina: De Sanctis, Fernandez, Zuniga, Dezi. Allenatore: Mazzarri.

Tutte le insidie che poteva rappresentare questa partita, da quelle calcistiche a quelle scaramantiche (ma non meno importanti per il tifoso superstizioso costretto a vedere al sua squadra giocare di venerdì 17 contro i “Viola”) si sono dissolte dopo appena tre minuti, giusto il tempo di vedere un grande Hamsik servire a Cavani la palla dell’1 a 0. Poi gli azzurri hanno fatto quello che meglio riesce loro, difendersi e ripartire e, per la Fiorentina, non c'è stato scampo.
Delio Rossi preferisce Vargas a Pasqual sulla fascia sinistra, mentre a centrocampo, viene schierato il neoacquisto
Olivera pronto a supportare Amauri e Jovetic. Mazzarri, invece, lascia a riposto De Sanctis a causa di un leggero attacco influenzale, dando così a Rosati l’opportunità di esordire in campionato con la maglia del Napoli; in difesa, confermato Britos, mentre a centrocampo ritorna titolare Inler, affiancato da Dzemaili che sostituisce Gargano.
Come detto, al 3′, il Napoli è già in vantaggio: azione prolungata degli azzurri con il pallone che giunge al limite dell’area ad Hamsik che, con gran tecnica e visione di gioco, disegna un passaggio filtrante che elude i difensori avversari e mette nelle condizioni Cavani di battere a rete senza opposizione. La Fiorentina cerca subito di reagire e, all’8, Cassani ci prova da buona posizione, ma il suo tiro termina sull’esterno della rete. All’11’ Campagnaro è costretto a lasciare il posto a Grava per un problema fisico, ma l’esperto difensore casertano si confermerà comunque una valida alternativa. In questa fase della partita il possesso palla è tutto a favore dei padroni di casa che, soprattutto a partire dalla fascia sinistra, riescono a mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Nonostante ciò, è il Napoli che si rende pericoloso su palla inattiva, come al 18′, quando sugli sviluppi di un corner, nè Cannavaro nè Hamsik riescono a trovare la deviazione vincente a pochi passi dalla porta difesa da Boruc, o come al 25′, quando è Maggio colpisce di testa, ma centra in pieno la traversa. La Fiorentina pareggia il conto dei legni al 29′ quando Natali, sempre in seguito ad un calcio d’angolo, indirizza il pallone di testa sul palo esterno alla destra di Rosati. Al 34′, si vede finalmente Jovetic che, al limite dell’area, si gira tra tre avversari e trova lo spazio per un rasoterra che termina di pochissimo a lato. Rimane questo l’ultimo sussulto della Fiorentina nel primo tempo, mentre nei minuti finali è il Napoli a provare a rendersi pericoloso con ripartenze e calci piazzati, senza però riuscire ad impensierire più di tanto Boruc.
Nel secondo tempo, dopo alcuni minuti abbastanza confusi con la Fiorentina alla disperata ricerca del pareggio, arriva subito il secondo gol del Napoli. Al 9′, Cavani addomestica un rinvio nella trequarti avversaria servendo di petto Hamsik che, di prima, serve chiude il triangolo lanciando sul filo del fuorigioco il proprio compagno che, entrato in area trafigge per la seconda volta l’incolpevole Boruc. Il 2 a 0 è come una doccia fredda per i padroni di casa che, alquanto demoralizzati, sembrano accusare il colpo lasciando l’iniziativa agli azzurri per molti minuti, senza più riuscire a riprendere gli attacchi con quell’intensità con cui si susseguivano durante tutta la prima frazione di gioco. Dal canto suo, il Napoli, conscio anche dell’importantissimo impegno di Champions League di martedì, non ha certo interesse a tenere i ritmi alti anche se va vicino al 3 a 0 in due occasioni, al 37′ con un tiro dal limite di Gargano, e al 45′, con Pandev che, da dentro l’area, si gira e calcia a colpo sicuro, ma Boruc si salva di piede. La Fiorentina, invece, si rende pericolosa solo con Cerci al 41′, ma Britos recupera in extremis e devia in angolo il suo tiro da ottima posizione. Infine, quando ormai la partita sembrava destinata a non regalare più emozioni, arriva la fiammata di Lavezzi, un po’ in ombra fino al 93′, quando raccoglie un pallone vagante a centrocampo, salta un difensore e, dopo una progressione di 40 metri, trafigge Boruc con un tocco preciso, mandano il pallone tra palo e portiere.
Il Napoli delle ultime due partite sembra tornato quello di inizio campionato, sia come testa che come condizione atletica, aspetti fondamentali per affrontare al meglio la difficile sfida di martedì contro il Chelsea. Con Mazzarri squalificato, gli azzurri dovranno trovare energie e motivazioni extra per andare avanti in Europa, ma la strada sembra quella giusta.

 
ROSATI 6
CAMPAGNARO sv (11’pt Grava 6.5)
CANNAVARO 6.5
BRITOS 7
MAGGIO 7
DZEMAILI 6.5
INLER 6.5
DOSSENA 6.5
HAMSIK 7.5 (25’st Gargano 6.5)
LAVEZZI 6.5
CAVANI 8 (29’st Pandev sv)
MAZZARRI 7

Napoli – Inter 1-0

25ª GIORNATA

Il Napoli allunga la crisi dell’Inter

Ancora in gol Lavezzi, grande partita di Dzemaili

serieA
dom 26/02/12

NAPOLI

INTER

stadio San Paolo
41034 spettatori
napoli inter  
arbitro Bergonzi 4.5
guardalinee Manganelli – Padovan
quarto uomo Giannoccaro

1

0

 
     
gol 14’st Lavezzi ammonizione Nagatomo  
giallo Gargano ammonizione Milito  
ammonizione Cordoba  
ammonizione Faraoni  
ammonizione Poli  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Inler, Zuniga, Dzemaili (44’st Dossena), Lavezzi (37’st Britos), Cavani.
Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Vargas, Pandev. Allenatore: Mazzarri.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Faraoni, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Stankovic (21’st Poli), Cambiasso, Sneijder (1’st Pazzini), Milito, Forlan (1’st Cordoba).
Panchina: Castellazzi, Palombo, Obi, Zarate. Allenatore: Ranieri.

Il momento magico del Napoli e di Lavezzi continua anche contro l’Inter, in una partita dominata per quasi ottanta minuti per poi soffrire nel finale quando gli azzurri rimangono in 10 uomini a causa dell’espulsione di Aronica, costretto a rimediare con un fallo da ultimo uomo ad un suo errore in disimpegno.
Mazzarri deve rinunciare ad Hamsik, squalificato, sostituito ottimamente da Dzemaili (migliore in campo insieme al Pocho), mentre il resto della formazione è la stessa che ha battuto il Chelsea martedì scorso. Ranieri, invece, deve fare a meno di Castaignos, squalificato, e degli infortunati Chivu, Maicon, Ranocchia e Alvarez; in attacco ritorna la coppia Milito – Forlan, supportata da Sneijder, mentre il giovane Faraoni viene scelto per presidiare la fascia destra, andando a completare il quartetto difensivo con Samuel, Lucio e Nagatomo.
Il primo sussulto è dell’Inter, al 2′, ma si tratta solo di un tiro dalla distanza di Stankovic che termina alto sulla traversa; rimarrà l’unico tiro in porta dell’Inter per i successivi 40′. Da qui in poi, comincia il dominio del Napoli, con le folate di Lavezzi e Dzmeaili, che mantengono in continuo allarme la difesa avversaria, e con Inler e Gargano che recuperano palloni a centrocampo, impedendo all’Inter di impostare qualsiasi azione offensiva. Al 14′ Dzemaili viene anticipato da Lucio proprio a pochi passi dalla porta, mentre al 16′ Lavezzi prova il tiro da fuori, ma il pallone viene deviato in calcio d’angolo. Al 24′ ancora lo svizzero pericoloso, con un tori dal limite dell’area sul quale Julio Cesar deve superarsi per riuscire a smanacciare in angolo. Al 28′ si vede anche Cavani che, di spalla, gira verso la porta un cross da calcio piazzato di Lavezzi: questa volta l’estremo difensore dell’Inter rimane immobile, ma il pallone si spegne di pochissimi centimetri sul fondo. Gli ospiti rispondono solo al 42′, con un calcio di punizione molto pericoloso di Sneijder che termina di un soffio a lato, ma sarebbe stata una beffa enorme per il Napoli che non ha concesso nulla all’Inter, collezionando 7 tiri dalla bandierina a 0 e un cospicuo possesso palla.
Nel secondo tempo Ranieri cambia faccia alla sua squadra inserendo Cordoba e Pazzini per Sneijder e Forlan, mai entrato in partita e lontano parente del campione ammirato negli anni precedenti, e riorganizzando la squadra disponendola in campo con il 3-5-2, nel tentativo di contrastare la superiorità del Napoli a centrocampo. Ma il dominio dei padroni di casa continua anche con le nuove condizioni: al 9′, Lavezzi prima e Cavani poi, vengono fermati da un doppio grande intervento di Lucio che ne blocca per due volte consecutive la ripartenza che li avrebbe lanciati da soli verso la porta di Julio Cesar. Ma al 13′, quando Mazzarri era già pronto a giocarsi la carta Pandev, arriva il meritato vantaggio: Dzemaili recupera un pallone a centrocampo e, dopo aver triangolato con Cavani, elude mezza difesa avversaria per servire poi Lavezzi che, di prima, scocca un bellissimo tiro a giro sul quale l’estremo difesore nerazzurro non può nulla. L’inter ha subito un sussulto d’orgoglio con Zanetti che, dopo una buona azione personale, crossa al centro per Milito che, però, da buona posizione non riesce a concludere. Il Napoli, da canto suo, cerca di chiudere la partita, ma va solo vicino al gol, prima con Dzemaili al 26′, il cui colpo di testa su cross di Cavani termina a lato di pochissimo e poi con Campagnaro che, sugli sviluppi dell’11 corner guadagnato dagli azzurri (0 quelli battuti dall’Inter) va in rete dopo essere però partito in posizione di fuorigioco. Così, come detto, una serata fino a quel momento tranquilla rischia di diventare un incubo al 33′, quando Aronica stoppa male un pallone e favorisce il recupero di Faraoni che, lanciato verso la porta di De Sanctis, viene atterrato dallo stesso difensore azzurro che viene espulso. Al 43′, infatti, Pazzini potrebbe comodamente pareggiare, ma sbaglia clamorosamente da pochi passi il colpo di testa su cross di Nagatomo. Un minuto dopo, invece, è Cavani che, dopo una bella azione personale, si intestardisce nel dribbling e perde palla invece di servire Maggio liberissimo davanti a Julio Cesar. L’ultima azione pericolosa arriva al 46′, quando Zuniga atterra in area Pazzini che lo aveva anticipato, ma, per fortuna del Napoli, l’arbitro non si accorge del fallo e lascia proseguire.
Con questa vittoria il Napoli allunga sull’inter e scavalca la Roma portandosi al quinto posto, anche se le vittorie di Lazio e Udinese lasciano invariato a 5 punti il distacco dal terzo posto che vale i preliminari di Champions. Questo Napoli, se riesce a conservare intatta fino alla fine la splendida condizione, saprà sicuramente recuperare, ma già domenica prossima il campionato propone la trasferta a Parma, squadra affamata di punti salvezza che già all’andata ha messo in grave difficoltà la formazione azzurra. Speriamo che, invece, questa volta arrivino ottime notizie…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 6.5
ARONICA 5
MAGGIO 6.5
GARGANO 7
INLER 7
ZUNIGA 6.5
DZEMAILI 7.5 (44’st Dossena sv)
LAVEZZI 7.5 (37’st Britos sv)
CAVANI 6
MAZZARRI 7

Parma – Napoli 1-2

26ª GIORNATA

Un brutto Napoli vince tra le polemiche

In gol Cavani e Lavezzi, ma la terna arbitrale sbaglia quasi tutto

serieA
dom 04/03/12

PARMA

NAPOLI

stadio Tardini
16416 spettatori
parma napoli  
arbitro Valeri 4
guardalinee Giordano – Ghiandai
quarto uomo Banti

1

2

 
     
gol 31’st Zaccardo gol 40’pt Cavani  
giallo Zaccardo gol 41’st Lavezzi  
giallo Mariga ammonizione Grava  
giallo Musacci ammonizione Dzemaili  
giallo Santacroce ammonizione Cannavaro  

PARMA (3-5-2): Mirante, Zaccardo, Paletta, Santacroce, Biabiany, Musacci (20’st Valdes), Mariga, Galloppa, Modesto Giovinco, Okaka (31’st Marques).
Panchina: Pavarini, Jonathan, Brandao, Pereira, Morrone. Allenatore: Donadoni.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava (36’pt Fernandez), Cannavaro, Britos (19’pt Campagnaro), Maggio, Gargano (14’st Inler), Dzemaili, Dossena, Hamsik, Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Zuniga, Pandev, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Uno dei Napoli più brutti della stagione raccoglie il massimo risultato, ma deve ringraziare soprattutto l’imprecisione dei giocatori del Parma, che per lunghi tratti ha assediato gli azzurri nella propria area, e quella del guardalinee che, nel finale, non si è accorto della macroscopica posizione di fuorigioco dalla quale Lavezzi è partito in occasione del gol del definitivo vantaggio.
Donadoni deve far fronte ad infortuni e squalifiche, che lo costringono a rinunciare a Lucarelli, Valiani, Floccari, Gobbi, Ferrario e Palladino. Spazio quindi al rientrante Paletta in difesa, Musacci a centrocampo e al nuovo acquisto Okaka in attacco, affiancato da Giovinco.
Mazzarri, invece, deve rinunciare ad Aronica, squalificato, mentre decide di concedere un turno di riposo a Campagnaro, Zuniga e Inler. In campo quindi Grava e Britos in difesa e a Dzmeaili e a Dossena sulla linea del centrocampo.
Il Parma lascia subito intuire al Napoli che non sarà una giornata facile, visto che già al 1′ Galloppa ruba palla a Gargano e, da posizione leggermente defilata impegna De Sanctis con un potente diagonale, che il portiere blocca in due tempi. Gli emiliani pressano a tutto campo e, complice anche la mancanza di un vero regista come Inler, gli azzurri non riescono ad impostare azioni pericolose, affidandosi soprattutto ai lanci lunghi dei difensori verso le fasce. A complicare le cose, si aggiungono anche gli infortuni imprevisti e, già al 18′, Britos è costretto ad uscire a causa di un colpo al piede operato ad inizio stagione e a lasciare il posto a Campagnaro. Al 25′, si vede anche il Napoli con Lavezzi che si libera al tiro da buona posizione, ma il pallone termina di poco a lato. I padroni di casa rispondono immediatamente al 29′: grande azione di Giovinco che, giunto nei pressi della linea di fondo, libera a centro area Galloppa che ha tutto il tempo di stoppare e calciare verso la porta, ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Al 35′, Mazzarri è costretto ad effettuare il secondo cambio, gettando nella mischia Fernandez dopo che anche Grava aveva accusato problemi muscolari. Ma quando tutto sembra andare storto, si accende la luce nell’attacco napoletano: al 38′, Lavezzi, con un gran dribbling, si invola verso la porta emiliana e serve Cavani che, dopo una finta, viene atterrato in area da Musacci. Sul dischetto va lo stesso uruguaiano che, dopo essersi fatto parare il primo tiro dagli undici metri, raccoglie la respinta di Mirante e ribadisce in rete. Ma il Napoli rischia subito di subire il pareggio: al 42′, l’arbitro non vede un netto fallo di Galloppa ai danni di Lavezzi, grazie al quale il Parma può ripartire in contropiede con Giovinco che, ancora una volta, riesce a smarcare un proprio compagno, Paletta, a tu per tu con De Sanctis, ma il difensore argentino riesce clamorosamente a sbagliare. Al 45′ ci riprovano ancora gli azzurri con Hamsik che serve Cavani nello spazio, ma l’attaccante azzurro viene fermato dal recupero affannoso dell’ultimo difensore che riesce a salvare la propria squadra.
Nel secondo tempo il Napoli si porta tutto a ridosso della propria area per difendere il vantaggio, ma questo causa un arretramento eccessivo del proprio baricentro, lasciando al Parma l’iniziativa e il totale dominio del campo. Al 7′, Giovinco conferma la sua giornata di grazia liberando al tiro Okaka, ma Cannavaro recupera all’ultimo momento. Al 10′, il piccolo attaccante della squadra emiliana, imprendibile per la difesa azzurra, smarca Bibiany, ma anche in questo caso il tiro è alto. Al 13′ Mazzarri decide di effettuare l’ultimo cambio, ma lascia inalterato l’assetto tattico della squadra inserendo inler al posto di Gargano, quando forse sarebbe stato meglio togliere una delle tre punte. Donadoni risponde mandando in campo Valdes, attaccante brevilineo e veloce, nel tentativo di aumentare ancora di più la pressione offensiva. Al 21′, Valdes impegna De Sanctis con un tiro da fuori area e, infine, al 31′, il dominio del Parma viene premiato: calcio d’angolo
di Giovinco, tiro di Paletta che De Sanctis non trattiene e, sulla respinta, Zaccardo ribadisce in rete. Il Napoli sembra ormai alle corde e l’espulsione di Mazzarri non presagisce nulla si buono, ma al 40′, si accende di nuovo la luce nell’attacco del Napoli con Cavani che scambia con Lavezzi che, dall’interno dell’area trafigge Mirante con un preciso rasoterra. E al 44′, con il Parma tutto in avanti alla ricerca del pareggio, gli azzurri sfiorano il 3-1 in contropiede con Cavani che serve Inler al limite dell’area e, poi, con lo svizzero che libera Lavezzi a pochi metri dalla porta, ma l’attaccante argentino manda sul palo.
Non succede più nulla e, alla fine, il Napoli non può che essere soddisfatto per aver vino una partita che non meritava, anche se nel 2012 è davvero frustrante continuare a vedere un calcio fermo a regole di 100 anni fa, senza tecnologia e con un solo arbitro, quando quasi tutti gli sport hanno già da tempo fatto passi avanti in questo campo.

 
DE SANCTIS 5.5
GRAVA 5.5 (36’pt Fernandez 5.5)
CANNAVARO 6.5
BRITOS sv (19’pt Campagnaro 5.5)
MAGGIO 5
GARGANO 5.5 (14’st Inler 6)
DZEMAILI 5.5
DOSSENA 5
HAMSIK 6
LAVEZZI 7.5
CAVANI 6.5
MAZZARRI 5.5

Napoli – Cagliari 6-3

27ª GIORNATA

Festival del gol al San Paolo

Il Napoli travolge il Cagliari e si prepara per il Chelsea con il morale alle stelle

serieA
ven 09/03/12

NAPOLI

CAGLIARI

stadio San Paolo
40022 spettatori
napoli cagliari  
arbitro Brighi 5.5
guardalinee Rosi – Di Fiore
quarto uomo Giannoccaro

6

3

 
     
gol 10’pt Hamsik gol 38’pt Larrivey  
gol 19’pt Cannavaro gol 32’st Larrivey  
gol 30’pt Astori (a) gol 47’st Larrivey  
gol 11’st Lavezzi (r) ammonizione Pisano  
gol 25’st Gargano ammonizione Dessena  
gol 39’st Maggio ammonizione Canini  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Zuniga, Gargano (29’st Vargas), Inler, Dossena, Hamsik (18’st Maggio), Lavezzi (14’st Cavani); Pandev.
Panchina: Rosati, Fideleff, Fernandez, Ammendola. Allenatore: Mazzarri.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi, Pisano (1’st Perico), Canini, Astori, Agostini, Dessena (21’st Gozzi), Conti, Nainggolan (31’pt Thiago Ribeiro), Ekdal, Ibarbo, Larrivey.
Panchina: Avramov, Ariaudo, Cossu, Nenè. Allenatore: Ballardini.

Per la seconda volta in questa stagione, al San Paolo va di scena il festival del gol, una buona prova prima dell’importantissima partita di Londra contro il Chelsea, alla quale gli azzurri arrivano in uno splendido stato di forma. Certo, il Chelsea non è il Cagliari e, a dirla tutta, nonostante la partita fosse già finita dopo 30′, la difesa ha registrato preoccupanti amnesie, probabilmente perchè la squadra dopo i primi tre gol ha cominciato a pensare al match successivo.
Mazzarri lascia a riposo Maggio, lasciando presidiare le fasce a Zuniga e Dossena, e Cavani, completando il tridente offensivo con Pandev. Ballardini, che deve fare ancora a meno di Pinilla e El Kabir, schiera in attacco Ibarbo e Larrivey, supportati da Ekdal.
Dopo una prima fase di studio, al 9′, arriva il primo gol del Napoli con Hamsik che si libera di un avversario sulla trequarti campo e, dal limite dell’area lascia partire un rasoterra potente e preciso che si insacca a fil di palo. Il Cagliari cerca subito di reagire sfruttando la velocità di Ibarbo, ma la difesa azzurra è attenta e De Sanctis non corre pericoli. Così, al 19′, arriva il raddoppio: Lavezzi guadagna un calcio di punizione da 25 metri in posizione defilata; lo stesso argentino si incarica della battuta con un cross verso l’area di rigore cagliaritana, dove Cannavaro è il più lesto ad avventarsi sul pallone e, di testa, insacca dopo che la sfera colpisce la parte inferiore della traversa. Il Cagliari è frastornato e, come in occasione della prima rete, si affida sempre al solito Ibarbo che, però, è sempre prontamente chiuso dai difensori del Napoli. Al 28′ si vede anche Conti, ma il suo destro termina alto sopra la traversa. Così, al 30′, arriva il terzo gol: azione personale di Lavezzi che va sul fondo e crossa rasoterra al centro dell’area dove Astori, forse preoccupato dall’eventuale arrivo di qualche giocatore in maglia azzurra, nel tentati di deviare in calcio d’angolo, anticipa l’uscita del proprio portiere e mette il pallone in rete. A questo punto, gli ospiti si schierano con il tridente, dentro Ribeiro e fuori Nainggolan, nel tentativo di recuperare. E i risultati si vedono subito. Infatti, al 37, il Cagliari accorcia le distanze con Larrivey che, su cross di Conti, anticipa Cannavaro e, con un bel colpo di testa, mette il pallone alle spalle di De Sanctis. Poi, al 41′, gli azzurri rischiano ancora, ma questa volta De Sanctis riesce a deviare in angolo la conclusione ravvicinata di Ribeiro.
Nel secondo tempo il Napoli sembra intenzionato a non fare più regali e, infatti, sin da subito prende in mano il pallino del gioco schiacciando gli avversari all’interno della propria metà campo. Così, al 10′, da un’altra incursione di Lavezzi arriva il quarto gol: l’attaccante argentino entra in area sulla destra e salta canini che lo stende. Per l’arbitro è rigore, che il Pocho trasforma, realizzando il suo sesto gol consecutivo. A questo punto Mazzarri comincia a pensare anche lui alla trasferta di Londra ed inserisce Cavani per Lavezzi, che esce tra gli applausi del pubblico. Al 16′ il Napoli è ancora pericoloso in contropiede, con Pandev che serve sulla sinistra Cavani che, evitato l’intervento di Canini, prova a piazzare il pallone sul secondo palo, ma il suo tentativo non ha fortuna e la sfera termina di poco a lato. Entra anche Maggio al posto di Hamsik per gli azzurri e, al 24, arriva il quinto gol del Napoli, con Gargano che corona la sua grande partita con la rete che arriva con un tiro dall’interno dell’area dopo un cross di Cavani. Giusto in tempo per l’ovazione del pubblico che lo saluta quando Mazzarri manda nella mischia anche Vargas per gli ultimi minuti della partita. Ma al 32′, la difesa del Napoli, forse ormai troppo rilassata, subisce il secondo gol, sempre ad opera di Larrivey che, lasciato solo da Campaganro, sfrutta un traversone di Ibarbo e mette a segno la sua doppietta personale. Al contrario, gli attaccanti azzurri non sono ancora soddisfatti e, al 39′, Maggio finalizza un contropiede condotto da Pandeve con un bel tiro di sinistro sul qualo Agazzi non può arrivare, portando a 6 il conto dei gol. C’è giusto il tempo di un altro gol e di assistere alla tripletta personale di Larrivey che, ancora su cross di Ibarbo, anticipa tutta la difesa napoletana per il definitivo 6-3.
Come detto, la prima mezz’ora di partita e la fluidità della manovra offensiva sono un bel biglietto da visita per la partita di Champions League di mercoledì. E, se la difesa non sarà così distratta, il Chelsea deve davvero preoccuparsi e saranno gli inglesi a dover fare la partita della vita per eliminare questo Napoli che, forse, corre solo il rischio di farsi intimorire dell’ambiente e dall’atteggiamento sicuramente aggressivo che avranno gli inglesi sin dal primo minuto. Per il resto, gli azzurri hanno già dimostrato di essere superiori.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5
CANNAVARO 5.5
ARONICA 5.5
ZUNIGA 6.5
GARGANO 7.5 (29’st Vargas sv)
INLER 7
DOSSENA 6
HAMSIK 7 (18’st Maggio 6.5)
LAVEZZI 8 (14’st Cavani 6)
PANDEV 6.5
MAZZARRI 7.5

Udinese – Napoli 2-2

28ª GIORNATA

Il Napoli si avvicina al terzo posto

Dopo un’ora di Udinese sale in cattedra Cavani che sbaglia prima un rigore e, poi, mette a segno una doppietta

serieA
dom 18/03/12

UDINESE

NAPOLI

stadio Friuli
22366 spettatori
udinese napoli  
arbitro Rocchi 5
guardalinee Niccolai – Copelli
quarto uomo Peruzzo

2

2

 
     
gol 28’pt Pinzi gol 34’st Cavani  
gol 7’st Di Natale gol 40’st Cavani  
ammonizioneammonizione 15’st Fabbrini ammonizione Cannavaro  
ammonizione Coda ammonizione Cavani  
ammonizione Domizzi  
ammonizione Floro Flores  

UDINESE (4-4-1-1): Handanovic, Coda, Danilo, Domizzi, Pasquale, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Pereyra (41’st Ekstrand), Fabbrini, Di Natale (28’st Floro Flores).
Panchina: Padelli, Fernandes, Abdi, Armero, Torje. Allenatore: Guidolin.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Britos (19’st Vargas) Zuniga, Inler, Gargano (9’st Hamsik), Dossena, Dzemaili, Pandev, Cavani.
Panchina: Rosati, Aronica, Fernandez, Fideleff, Ammendola. Allenatore: Mazzarri.

Due punti persi se il Napoli avesse giocato come nell’ultima mezz’ora o due punti guadagnati per come si era messa la partita nella prima ora di gioco? Lascia pareri discordanti la partita tra le due deluse europee, che avrebbe dato alla vincente la possibilità di scavalcare la Lazio e portarsi al terzo posto in classifica alle spalle di Milan e Juventus. Un buon pareggio comunque, che consente agli azzurri di avvicinarsi ad un obiettivo che, solo qualche giornata fa, sembrava fuori portata.
Guidolin è costretto a rinunciare a delle pedine importanti come Benatia, Basta, Badu e Isla, dovendo così schierare sulla fascia destra il giovane Pereyra e Fabbrini, autori entrambi di un’ottima prestazione. Anche Mazzarri deve far fronte alle fatiche europee e sostituisce Maggio e Lavezzi, non convocati, con Dossena e Pandev, mentre anche Hamsik e Aronica si accomodano in panchina per lasciare spazio a Dzemaili e Britos.
Nei primi minuti di gioco il Napoli sembra aver in mano il pallino del gioco, ma i pericoli per Handanovic sono davvero pochi, visto che l’estremo difensore bianconero deve limitarsi solo a qualche uscita in presa alta sui cross delle ali napoletane. Al 12′ il primo intervento, su tiro di Pandev, parato senza difficoltà in due tempi, mentre al 26′ arriva il primo vero pericolo, quando Dzemaili calcia di poco fuori una punizione guadagnata da Cavani al limite dell’area. Ma al 28′, la difesa azzurra si fa sorprendere dalla velocità dell’Udinese, con Di Natale che, sfuggito alla marcatura sulla fascia destra, mette in mezzo un pallone che Pinzi non deve far altro che spingere in rete. Il Napoli subisce il colpo, reagisce con un tiro dal limite di Gargano, ma i padroni di casa sono più veloci e reattivi, riuscendo a mandare in ambasce la difesa del Napoli ad ogni ripartenza.
Nel secondo tempo Mazzarri non cambia, il Napoli sembra più deciso, ma al 7′, l’ennesimo errore difensivo condanna gli azzurri: Pasquale crossa dalla sinistra, Campagnaro non riesce a colpire di testa il pallone che, invece, viene incornato da Pinzi sul palo, sulla la cui respinta è pronto Di Natale che, da pochi passi, mette a segno il gol del 2-0. A questo punto, Mazzarri cambia l’assetto del Napoli, inserendo Hamsik per Gargano, un po’ in ombra. Ma il cambio non basta, visto che al 10′, l’Udinese va ancora vicina al gol con Pinzi che arriva in ritardo su un altro cross di Pasquale. Poi, al 15′, l’episodio che cambia la partita, quando Fabbrini, già ammonito, aggancia la caviglia di Campgnaro che lo aveva saltato: secondo giallo e padroni di casa in dieci. Entra anche Vargas e, al 28′, l’arbitro concede un rigore al Napoli per un fallo di mano Domizzi che (spinto da Cannavaro) intercetta un cross di Dossena. Cavani si presenta sul dischetto, ma la sua esecuzione è inguardabile, rasoterra e centrale con Handanovic che non si sposta e para facilmente. Ma l’attaccante uruguaiano non si dà per vinto e, dall’errore, ricava la grinta e la determinazione per ribaltare il risultato: prima accorcia le distanze su punizione, al 35′, con un tiro a giro che, questa volta, sorprende l’estremo difensore bianconero e, poi, al 39′, quando da posizione defilata scarica un potente rasoterra di sinistro tra le gambe del portiere, che si infila in rete dopo aver toccato anche il palo interno. Al 45′, Zuniga avrebbe anche la palla della vittoria, ma questa volta Handanovic è strepitoso e devia in calcio d’angolo.
Finisce qui, forse una vittoria sarebbe stata onestamente troppo per solo una mezz’ora di gioco in superiorità numerica, ma gli azzurri ci sono andati vicini. Rimane comunque la consapevolezza di essere rientrati in un’ottima posizione in classifica e di potersi giocare fino alla fine il terzo posto. Ma ora è tempo di concentrarsi sul ritorno della semifinale di Coppa Italia, dove il Napoli deve rimontare il risultato negativo della prima partita. Un obiettivo che non può sfuggire, sperando che non ci siano da tirare rigori…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5
CANNAVARO 5.5
BRITOS 5.5 (19’st Vargas 5.5)
ZUNIGA 5.5
GARGANO 5.5 (9’st Hamsik 6)
INLER 6.5
DOSSENA 5.5
DZEMAILI 5.5
PANDEV 5
CAVANI 6.5
MAZZARRI 5.5