Napoli – Inter 1-1

37ª GIORNATA

Azzurri in Champions League dopo 21 anni

Eto’o e Maicon spaventano il Napoli. Poi Zuniga fa esplodere il San Paolo

serieA
dom 15/05/11

NAPOLI

INTER

stadio San Paolo
57400 spettatori
napoli inter  
arbitro De Marco 6.5
guardalinee Viazzi – Liberti
quarto uomo Cervellera

1

1

 
     
gol 46’pt Zuniga gol 15’pt Eto’o  
ammonizione Zuniga  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena (38’st Vitale), Hamsik (28’st Sosa), Zuniga (25’st Yebda), Lavezzi.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Lucarelli. Allenatore: Mazzarri.
INTER (4-4-2): Julio Cesar, Maicon, Ranocchia (32’st Samuel), Materazzi, Nasgatomo, Zanetti, Cambiasso (30’st Mariga), Motta, Kharja, Eto’o (15’st Pazzini), Milito.
Panchina: Castellazzi, Chivu, Coutinho, Pandev. Allenatore: Leonardo.

Finalmente si può festeggiare. Il Napoli guadagna il terzo posto matematico con 90 minuti d’anticipo pareggiando una partita che, dopo il gol di Eto’o e il palo di Maicon, sembrava amaramente avviata verso la sconfitta. Poi, sul finire del primo tempo, Zuniga fa esplodere il San Paolo, regalando il punto necessario per entrare di diritto nella fase a gironi della prossima Champions League.
Mazzarri deve reinventare l’attacco con Cavani e Mascara squalificati: la scelta ricade su Zuniga, mentre Pazienza vince il ballottaggio con Yebda. L’inter, invece, deve fare a meno di Sneijder, Lucio, Stankovic, Cordoba, con Leonardo che schiera Materazzi, Nagatomo e Kharja dal primo minuto.
La prima occasione, al 1′, è per il Napoli, con Lavezzi che, dopo aver saltato un paio di avversari, calcia debolmente tra le braccia di Julio Cesar. Ma è solo un caso, perchè l’Inter comincia a prendere in mano le redini del gioco, con Eto’o e Milito che sono un pericolo costante per la difesa azzurra. E infatti, al 14′, proprio il calciatore camerunense dà dimostrazione della sua classe: controllo e tiro improvviso da venti metri che si infila nell’angolino basso dove De Sanctis non può arrivare. Il Napoli cerca di reagire, ma non riesce a rendersi pericoloso, al contrario degli ospiti che vanno ancora vicino al gol con Kharja, che non riesce a finalizzare un’azione di Milito ed Eto’o. Al 28′ si rivedono gli azzurri con un tiro dal limite di Lavezzi, non irresistibile, ma che Julio Cesar non trattiene creando scompiglio nella propria area; alla fine, però, la difesa libera. Ma al 42′, l’Inter si rende pericolosa per due volte: la prima con un tiro di Milito che, deviato, finisce a lato di pochi centimetri. Sugli sviluppi del corner, la palla arriva a Maicon che, dal vertice alto dell’area, lascia partire un tiro a giro che scavalca De Sanctis, ma viene fermato dal palo. Ma al 46′, quando ormai nessuno più ci credeva, il Napoli riesce a riagguantare la partita: cross dalla destra di Campagnaro, Maggio cerca di servire Zuniga a centro area, ma il giocatore colombiano viene anticipato. Il pallone ritorna all’ex sampdoriano che rimette al centro dove, ancora Zuniga, deve solo spingere il pallone in rete, facendo esplodere di gioia tutto il San Paolo.
Nel secondo tempo, chi si aspettava un Inter ormai doma si sbagli di grosso. La controprova arriva subito, al 3′, quando Milito va via sulla sinistra a Campagnaro ed Aronica, e solo una grande parata di De Sanctis evita il peggio. Al 5′ risponde Hamsik con una bella azione personale, ma il suo tiro dal limite è troppo centrale per impensierire Julio Cesar. Al 10′ è ancora Zuniga a rendersi pericoloso: cross di Maggio dalla destra con il giocatore colombiano che ruba il tempo a Maicon, ma non riesce ad inquadrare la porta. A questo punto, entrambe le squadre decidono di non rischiare, con l’Inter che tiene il pallone ed il Napoli che si difende con ordine, senza neanche tentare i suoi micidiali contropiedi quando riesce a recuperare la sfera.
E così, dopo due minuti di recupero, l’arbitro De Marco pone fine alle ostilità e comincia la festa del pubblico, con la gioia incontenibile di pubblico e giocatori, con le lacrime di Cannavaro e i ringraziamenti di De Laurentiis. Dopo 21 anni, dopo Maradona, il Napoli torna nell’elite del calcio europeo sperando di scrivere altre bellissime pagine di storia.

 
DE SANCTIS 6.5
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6
MAGGIO 6
GARGANO 6
PAZIENZA 6
DOSSENA 6 (38’st Vitale sv)
HAMSIK 6 (28’st Sosa sv)
ZUNIGA 6.5 (25’st Yebda 6)
LAVEZZI 6
MAZZARRI 6

Juventus – Napoli 2-2

38ª GIORNATA

Il Napoli delle riserve pareggia con la Juve

Finisce in pareggio l’ultima partira di campionato. Primo gol per Lucarelli

serieA
dom 22/05/11

JUVENTUS

NAPOLI

stadio Olimpico
23389 spettatori
juventus napoli  
arbitro Rizzoli 5
guardalinee Stefani – Faverani
quarto uomo Romeo

2

2

 
     
gol 2’st Chiellini gol 22’pt Maggio  
gol 39’st Matri gol 25’st Lucarelli  
ammonizione Chiellini ammonizione Ruiz  
ammonizione Marchisio ammonizione Mascara  
ammonizione Barzagli ammonizione Gargano  

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Salihamidzic, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Krasic (30’st De Ceglie), Marchisio, Aquilani, Pepe (1’st Boniperti), Del Piero, Toni (26’st Matri).
Panchina: Storari, Martinez, Sorensen, Giandomenico. Allenatore: Del Neri.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Santacroce, Cribari, Ruiz, Maggio, Gargano, Maiello (22’st Hamsik), Zuniga, Sosa (8’st Lavezzi), Mascara, Lucarelli (41’st Aronica).
Panchina: Gianello, Grava, Cannavaro, Dossena. Allenatore: Mazzarri.

Finisce con un pareggio l’ultima partita della stagione 2010-2011 che, con Napoli e Juventus ormai senza obiettivi, ha visto i partenopei schierare numerose riserve che hanno onorato l’impegno mettendo in difficoltà una squadra che anche in questa gara ha dimostrato di avere molte lacune.
Del Neri sceglie Salihamidzic come esterno di difesa, mentre Toni viene preferito (inspiegabilmente) a Matri. Mazzarri schiera solo De Sanctis e Maggio dei suoi “titolarissimi”, mentre Hamsik e Lavezzi si accomodano in panchina, con Lucarelli in campo alla ricerca del suo primo gol in azzurro dopo una stagione sfortunata e Maiello, classe ’91, che fa il suo esordio dal primo minuto.
Dopo un fase di studio preliminare, è il Napoli ad essere subito pericoloso, al 4′, con Maiello che lancia nello spazio Lucarelli che, accortosi dell’accenno di uscita da parte di Buffone, cerca di sorprenderlo con un pallonetto da fuori area che si perde di poco a lato. La Juventus risponde subito nell’azione successiva con Toni che sfrutta di testa un cross arrivato direttamente da un calcio di punizione di Del Piero, ma anche in questo caso il pallone si spegne di poco oltre il palo. All’8′ i padroni di casa vanno ancora vicini alla rete con un gran tiro da fuori area del loro capitano che si infrange sulla traversa. Ma il Napoli non ci sta e, al 13′, si rende pericoloso con Lucarelli che cerca la sponda di testa verso Mascara che, sotto porta, non arriva sul pallone di un soffio. Quattro minuti più tardi, Maggio trova Lucarelli nell’area piccola che indirizza il pallone verso la porta a colpo sicuro, ma uno strepitoso Buffon smanaccia sulla traversa. Il gol è nell’aria e, infatti, al 21′, Sosa recupera un pallone sulla destra e crossa in area dove Maggio è il più veloce di tutti e, di testa, trafigge l’estremo difensore juventino. Al 31′ si rivede Del Piero, unico de suoi a non darsi mai per vinto, che su calco di punizione dal limite colpisce la traversa con De Sanctis immobile. E’ l’ultima emozione del primo tempo.
La seconda frazione comincia con la Juventus in attacco alla ricerca del gol del pareggio che, inaspettatamente, arriva subito. Ruiz svirgola clamorosamente un facile pallone concedendo un calcio d’angolo sul quale Toni indirizza la sfera verso De Sanctis che non trattiene e la rinvia proprio nella zona di Chiellini che, da due passi, appoggia comodamente in rete. Raggiunto il pareggio, i ritmi della partita rallentano di molto, con il Napoli che mantiene una leggera supremazia, non concretizzata però neanche dagli ingressi di Lavezzi e Hamsik. Fino al 24′, quando lo slovacco guadagna un calco d’angolo che l’attaccante argentino scodella in area dove Lucarelli, con un gran colpo di testa, mette il pallone lì dove Buffon non può arrivare, riportando gli azzurri in vantaggio. Il Napoli sembra riuscire a controllare la partita, ma al 39′, un eccesso di “confidenza” nel disimpegno difensivo consente a Chiellini di recuperare il pallone sulla trequarti e rilanciare il contropiede sul quale Matri si trova da solo davanti a De Sanctis che non riesce ad intercettare il tiro. C’è solo il tempo per un’ultima emozione con Lavezzi che, dopo aver mandato in ambasce la difesa avversaria, non riesce ad angolare abbastanza il tiro, consentendo a Buffon di deviare il pallone in calcio d’angolo.
Cala così il sipario su questa stupenda stagione che ha visto il Napoli tornare da protagonista in Europa e lottare fino a poche giornate dal termine anche per lo scudetto. Ora è tempo di programmare il futuro e allestire una squadra che possa fare
bella figura anche in Champions League.

 
DE SANCTIS 5.5
SANTACROCE 6.5
CRIBARI 6
RUIZ 6
MAGGIO 7
GARGANO 6
MAIELLO 6 (22’st Hamsik 6)
ZUNIGA 7
SOSA 6 (8’st Lavezzi 5.5)
ZUNIGA 6.5 (25’st Yebda 6)
LUCARELLI 7
MAZZARRI 6.5

Napoli – Elfsborg 1-0

3° TURNO (a)

Napoli bello ma sprecone

Decide Lavezzi sul finire di primo tempo. In
Svezia ci sarà da soffrire

europa league
gio 19/08/10

NAPOLI

ELFSBORG

stadio San Paolo
35534 spettatori
napoli elfsborg  
arbitro Kakos
guardalinee Saraidaris – Gkagkas
quarto uomo Spathas

1

0

 
     
gol 46’pt Lavezzi ammonizione Lucic  
ammonizione Pazienza ammonizione Jonsson  
ammonizione Aronica ammonizione Floren  

NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis, Grava, Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (17’st Cavani), Gargano, Dossena (38’st Zuniga), Hamsik (32’st Blasi), Lavezzi, Quagliarella.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Campagnaro, Maiello. Allenatore: Mazzarri.
ELFSBORG (4-2-3-1): Christiansen, Klarstrom, Lucic, Jonsson, Floren, Mobaeck, Svensson, Larsson (5’st Jawo), Avdic, Ishizaki (43’pt Ericsson), Keene (42’st Karlsson).
Panchina: Covic, Andersson, Nordmark, Kurbegovic. Allenatore: Haglund.

Finalmente arriva la prima partita ufficiale della stagione, ed è subito Europa. Il Napoli cerca la qualificazione alla fase a gironi contro gli svedesi dell’Elfsborg, squadra mediocre, ma che ad agosto potrebbe creare qualche insidia.
I padroni di casa, davanti a poco più di 40′000 spettatori, partono subito bene e al 10′ arriva la prima vera palla gol con Dossena che da pochi passi non sfrutta un bellissimo cross del solito Hamsik. Quattro minuti più tardi è il turno di Quagliarella che si esibisce in una spettacolare rovesciata da centro area che, purtroppo, rimane troppo centrale e non impensierisce il portiere svedese. In campo ci sono anche gli ospiti che si rendono pericolosissimi al 20′, quando Avdic si trova a tu per tu con De Sanctis a tre metri dalla porta, ma incredibilmente spedisce il pallone a lato. Passata la paura il Napoli ricomincia a macinare gioco, arrivando alla conclusione con Gargano, Maggio e Quagliarella, ma il portiere ospite è attento. Quando tutti sono pronti ad andare al riposo sul pareggio, Paolo Cannavaro s’inventa un lancio per Lavezzi che, scattato sul filo del fuorigioco, mette a sedere l’estremo difensore avversario e segna comodamente a porta vuota.
Il secondo tempo parte subito con un brivido, ma De Sanctis è attentissimo e il Napoli può continuare ad attaccare per cercare di incrementare il bottino di gol in vista del ritorno. Al 62′ è il turno anche di Cavani che, sostituendo Pazienza, va a comporre il trio d’attacco con Lavezzi e Quagliarella, con Hamsik che arretra a centrocampo. Purtroppo anche il neo acquisto è impreciso e si divora una clamorosa palla gol otto minuti dopo su assist di un ispirato Lavezzi. Il nuovo assetto tattico e la stanchezza espongono il Napoli a qualche contropiede di troppo che perde lucidità e metri di campo; così Mazzarri decide di dare spazio a Blasi che prende il posto di Hamsik. I partenopei continuano ad attaccare fino alla fine, ma il risultato non si sblocca.
Prima della partita Mazzarri temeva le possibili insidie dell’Elfsborg, squadra già rodata con metà campionato alle spalle, ma la partita di questa sera ha dimostrato che l’unico avversario del Napoli per la qualificazione è il Napoli stesso. Trenta tiri verso la porta e solo un gol è troppo poco per chi coltiva sogni di Champions, e anche il presidente deve capire che la squadra è incompleta se il Napoli vuole essere competitivo in tutte e tre le competizioni in cui è chiamato a gareggiare quest’anno.

 
DE SANCTIS 6.5
GRAVA 6.5
CANNAVARO 7
ARONICA 6.5
MAGGIO 6
PAZIENZA 6 (17’st Cavani 6)
GARGANO 6.5
DOSSENA 6 (38'st Zuniga sv)
HAMSIK 6.5 (32'st Blasi 6)
LAVEZZI 7
QUAGLIARELLA 6
MAZZARRI 6.5

Elfsborg – Napoli 0-2

3° TURNO (r)

Il Napoli passa il turno senza affanni

Una doppietta di Cavani assicura il passaggio del turno, ma tiene banco l’imminente cessione di Quagliarella alla Juventus

europa league
gio 26/08/10

ELFSBORG

NAPOLI

stadio Boras Arena
16000 spettatori
elfsborg napoli  
arbitro Ennjimi
guardalinee Cano – Zitouni
quarto uomo Jaffredo

0

2

 
     
ammonizione Larsson gol 29’pt Cavani  
gol 38’pt Cavani  
ammonizione Lavezzi  

Elfsborg (4-2-3-1): Covic, Klastrom (26’st Karlsson), Andersson (20’st Wikstrom), Lucic, Floren, Mobaeck, Svensson, Keene (31’st Jawo), Ericsson, Larsson, Avdic.
PanchinaIn panchina: Wulff, Nordmark, Hult, Rennie. Allenatore: Haglund.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, Cannavaro, Aronica, Maggio (10’st Zuniga), Gargano, Pazienza, Dossena, Hamsik (18’st Blasi), Lavezzi (27’st Campagnaro), Cavani.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Maiello, Quagliarella. Allenatore Mazzarri.

Una dimostrazione di forza, seppur contro un avversario mediocre, ma che va letta anche con uno sguardo alle difficoltà avute dalle altre squadre italiane impegnate negli spareggi di Europa League. Probabilmente il Napoli è quella che ha sofferto meno, dominando entrambe le sfide e rischiando di capitolare solo un paio di volte in entrambe le partite. Una conferma, quindi, il buon assetto difensivo, anche se ora manca almeno un tassello per rendere competitivo il reparto su tutti fronti; l’attacco invece ha trovato in Cavani un nuovo punto di riferimento, vista la mancanza di Quagliarella, in procinto di trasferirsi alla Juventus. Una notizia piovuta all’improvviso sulla testa dei napoletani che non hanno gradito; la voce di una cessione, però, era nell’aria da tempo, Fabio purtroppo non ha mai convinto e l’acquisto di Cavani rischiava di metterlo in secondo piano. Quindi, scelta sua o della società forse non lo sapremo mai, andrà via e, a mio avviso, non sarà rimpianto. Avere un attaccante così costoso e poco continuo è un lusso che il Napoli non può permettersi, meglio puntare su qualcun’altro, magari Sosa del Bayern Monaco o un giovane di belle speranze come il diciannovenne argentino Funes Mori, e reinvestire i soldi appena guadagnati su un centrocampista e un difensore. Certo, la cessione ad una concorrente è un’operazione rischiosa, ma un tifoso intelligente deve anche capire che Quagliarella non è mai andato oltre i 13 gol in seria A (e nemmeno in serie B) e che, quindi, anche la Juvenus si è accollata una buona dose di incertezza, con la paura che si possa ripetere quello che è successo con Felipe Melo.
Tornando al calcio giocato, il Napoli ha preparato la partita con attenzione, allenandosi anche su un campo con erba sintetica per rivìcreare le condizioni che avrebbero ritrovato in Svezia. Come nella gara di andata, i partenopei partono forte e già al 6′ sfiorano il gol con Dossena che, dal vertice alto dell’area, al termine di un contropiede diretto da Hamsik scaglia un potente sinistro di poco a lato. L’Elfsborg preme, ma non riesce a generare particolari pericoli per De Sanctis e, al 18′, Cavani fa le prove generali per il gol: Lancio di Dossena che mette l’attaccane a tu per tu con il portiere avversari, ma il tiro ad anticiparne l’uscita si perde sul fondo. Due minuti più tardi è il turno di Lavezzi che, smarcato da un bel passaggio del suo compagno di reparto, una volta arrivato in area sceglie la precisione e non la potenza, ma il tiro risulta centrale. Il Napoli si fa arrembante e al 28′ arriva il gol: palla rubata da Maggio e contropiede fulmineo, con la sfera che passa per i piedi di Gargano, il quale indirizza subito un passaggio rasoterra verso Cavani che, di prima, appena entrato in area, fulmina il portiere avversario. Al 34′ si vede anche l’Elfsborg, con Svensson che si libera bene al limite dell’area, ma il suo tiro finisce insidiosamente a lato. E’ solo un fuoco di paglia, perchè un minuto più tardi il Napoli è già pericoloso con Hamsik che da fuori area scaglia un tiro potente, ma centrale, bloccato senza problemi da Covic. Il gol della tranquillità arriva al 36′, ancora con un contropiede da manuale: Gargano e Hamsik diventano imprendibili per la difesa avversaria e in pochi secondi arrivano nei pressi dell’area avversaria, con lo slovacco che vede l’arrivo di Cavani dalla parte opposta e pennella un cross solo da spingere in rete. Prima partita da titolare e prima doppietta, proprio un bel biglietto da visita! La reazione dell’Elfsborg non tarda, e al 41′ Avdic manda alto da buona posizione un colpo di testa in seguito ad un calcio di punizione battuto nei pressi della linea di fondo. Al 42′ Keen scaglia un tiro non irresistibile da 25 metri, De Sanctis non respinge al meglio, ma Aronica è attento e risolve la situazione concedendo un calcio d’angolo.
Il secondo tempo riparte con il Napoli ancora all’attacco con Cavani che viene fermato due volte in fuorigioco lanciato a rete (il primo inesistente), ma sono i padroni di casa ad andare vicinissimi al gol con Keen. Questa volta, però, De Sanctis è attento e il portiere azzurro si riscatta ampiamente andando a disinnescare l’insidiosissimo tiro del giocatore avversario. Ma come nel primo tempo è ancora il Napoli a fare la partita. Lavezzi (4′) cerca il gol da buona posizione, ma il suo tiro, da buona posizione, termina contro il volto del portiere che devia in angolo, dal quale Hamsik si rende pericoloso con un tiro dal limite. il resto del secondo tempo continua con lo stesso canovaccio tattico, il Napoli controlla senza affanni e si rende pericolose in molte atre occasioni, soprattutto con Gargano e Cavani, mentre l’Elfsborg non riesce a impensierire la retroguardia partenopea arrivando al tiro sporadicamente.
Ora si aspettano i gironi e, per il Napoli, inserito in terza fascia ci sarà sicuramente da lottare e soffrire.

 
DE SANCTIS 6.5
GRAVA 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6.5
MAGGIO 7 (10’st Zuniga 6)
PAZIENZA 6
GARGANO 7
DOSSENA 6.5
HAMSIK 6.5 (18’st Blasi 6)
LAVEZZI 7 (27’st Campagnao sv)
CAVANI 7.5
MAZZARRI 7

Napoli – Utrecht 0-0

1a giornata

Ancora un pareggio per il Napoli

I partenopei evidenziane lacune fisiche e soprattutto tecniche

europa league
gio 16/09/10

NAPOLI

UTRECHT

stadio San Paolo
27897 spettatori
napoli utrecht  
arbitro Vad
guardalinee Ring – Szpisjak
Veizer – Farkas
quarto uomo Bognar

0

0

 
     
ammonizione Yebda ammonizione Van Wolfswinkel  
ammonizione Cavani ammonizione Demouge  
ammonizione Gargano ammonizione Silberbauer  
ammonizione Maggio  
ammonizione Santacroce  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Santacroce, Cannavaro, Aronica, Zuniga, Yebda (31’st Lucarelli), Gargano, Dossena (24’st Maggio), Sosa (11’st Hamsik), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Iezzo, Cribari, Grava, Blasi. Allenatore: Mazzarri.
UTRECHT (4-4-2): Vorm, Cornelisse, Schut, Wuytens, Nesu, Duplan (39’st Maguire), Silberbauber, Mertens (44’st Danso), Demouge, Lensky, Van Wolfswinkel.
Panchina: Sinouh, Vorstemans, Van der Maarel, Sarota, Nijholt. Allenatore: Du Chatinier.

Ancora un pareggio e ancora una partita giocata sotto tono. Il Napoli non va oltre lo 0 a 0 all’esordio in Europa contro una squadra sicuramente non irresistibile, ma che, complici le continue disattenzioni e imprecisioni dei padroni di casa, rischia più volte di portare a casa i tre punti.
Il Napoli si presenta in campo con cinque novità rispetto alla partita di campionato: ritorna Santacroce, mentre Aronica si sistema a completamento della linea difensiva; a centrocampo riposo per Pazienza che lascia spazio a Yebda e per Maggio sostituito da Zuniga, mentre Sosa prende il Posto di Hamsik. I partenopei cominciano bene, aggressivi e arrembanti, soprattutto i due nuovi acquisti si distinguono per voglia e personalità. Purtroppo, però, le continue imprecisioni impediscono al Napoli di essere davvero pericoloso e, così, la prima vera occasione è dell’Utrecht. Al 18′ Santacroce sbaglia un facile stop e apre le porte al contropiede di Mertens che entrato in area, la scia partire un destro che Cannavaro devia in calcio d’angolo rischiando seriamente l’autorete. Gli ospiti capiscono che c’è la possibilità di far male e, per qualche minuto, prendono in mano il pallino del gioco finchè, al 33′, non costruiscono un clamorosa palla gol. Cross dalla sinistra verso centro area, Aronica sembra in vantaggio, ma valuta male la traiettoria del pallone e si fa scavalcare lasciando a Silbebauer un comodo pallone. Per fortuna, l’attaccante ospite angola troppo di testa e il pallone si perde di poco a lato. L’ultimo sussulto del primo tempo è un tiro di Cavani, troppo debole per impensierire il portiere avversario.
Il secondo tempo ricomincia con gli stessi uomini che hanno concluso la prima frazione, ma è palese che nel Napoli qualcosa deve essere cambiato. Infatti, i partenopei cominciano ancora in affanno la ripresa, in difesa come in attacco, dove ogni volta che si cerca di costruire una manovra offensiva, l’imprecisione di uomini che dovrebbero avere più talento degli altri (Sosa, Lavezzi, Dossena) smorzano qualsiasi tentativo di modificare l’inerzia della partita.
Al 10′ entra Hamsik per Sosa e comincia a vedersi qualche differenza, lo slovacco è più fresco e riesce più facilmente ad inserirsi alle spalle dei due attaccanti. Ora sono i padroni di casa ad attaccare a pieno organico, ma sempre gli stessi limiti non permettono di creare limpide occasioni da gol e l’Utrecht continua a pungere in contropiede.
Mazzarri, però, vuole assolutamente vincere e inserisce nella mischia anche Maggio e Lucarelli, al posto di Zuniga e Yebda, ma niente da fare; nonostante l’assedio finale il risultato non si sblocca e il Napoli deve accontentarsi ancora del pareggio.

 
DE SANCTIS 5.5
SANTACROCE 5.5
CANNAVARO 6
ARONICA 5
ZUNIGA 5.5
YEBDA 6 (31’st Lucarelli sv)
GARGANO 5.5
DOSSENA 5.5 (24’st Maggio sv)
SOSA 6 (11’st Hamsik 6)
LAVEZZI 4.5
CAVANI 5
MAZZARRI 6

Steaua B. – Napoli 3-3

2a giornata

Napoli, sofferenza e rimonta

Il Napoli a due facce non piace, le riserve devono dare di più

europa league
gio 30/09/10

STEAUA B.

NAPOLI

stadio Ghencea
15000 spettatori
steaua bucarest napoli  
arbitro Borski
guardalinee Rotskowski – Sokolnicki
Szulc – Piasecki
quarto uomo Stefanski

3

3

 
     
gol 2’pt Cribari (a) gol 44’pt Vitale  
gol 11’pt Tanase gol 28’st Hamsik  
gol 16’pt Kapetanos gol 52’st Cavani  
espulsione 31’pt Kapetanos ammonizione Lavezzi  
ammonizione Tatarisusanu ammonizione Gargano  

STEAUA B.: Tatarusanu, Bonfim, Garaldo, Gardos, Latovlevici, Apostol (34’st Angelov), Ricardo, Tanase (30’st Radut), Stancu (48’st Surdu), Nicolita, Kapetanos.
Panchina: Lungu, Abrudan, Martinovic, Bicfalvi. Allenatore: Lacatus.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Santacroce (1’st Lavezzi), Cribari, Grava, Maggio, Gargano, Yebda (41’st Dumitru), Vitale, Zuniga (13’st Hamsik), Sosa, Cavani.
Panchina: Iezzo, Aronica, Campagnaro, Maiello. Allenatore: Mazzarri.

Ancora due facce: un Napoli da incubo, che subisce tre gol in 15 minuti, e un napoli da favola che rimonta e lotta fino all’ultimo respiro, raggiungendo al 98′ un insperato pareggio. Purtroppo, come a Cesena, anche la partita di Europa League ha evidenziato tutte le carenze della panchina azzurra.
Difesa inedita, con Cribari, Santacroce e Grava, esordio di Vitale sulla corsia di Sinistra, mentre Yebda prende il posto di
Pazienza in mezzo al campo; in attacco, Cavani è affiancato da Sosa e Zuniga. Neanche il tempo di assestarsi, che al primo minuto arriva subito il gol: azione insistita sulla fascia sinistra conclusa da un tiro da fuori area di Apostol deviato in rete da Cribari che rende il pallone imprendibile per De Sanctis. Al 10′ arriva il raddoppio. Questa volta è l’estremo difensore azzurro a sbagliare clamorosamente, facendosi sorprendere da una punizione dalla tre quarti, un cross innocuo valutato male che si infila sotto la traversa senza che nessuno riesca ad intervenire. Il Napoli è in bambola e non riesce a reagire. Così, al 15′, la Steaua fa 3 a 0. Cross dalla destra di Nicolita verso il secondo palo, Santacroce perde Kapetanos che da posizione leggermente defilata anticipa De
Sanctis, anche in questa occasione un po’ incerto. Al 19′, il Napoli rischia addirittura di subire il quarto gol, ma Kapetanos questa volta sbaglia da posizione favorevole. Quando tutto sembra perduto, con il Napoli in bambola, arriva la svolta inaspettata: al 30′ Kapetanos rifila un pugno a santacroce lasciando i compagni di squadra in dieci. I partenopei ringraziano, anche se nei primi non riescono a rendersi subito pericolosi, ma bisogna attendere il 40′ per vedere il primo tiro in porta: è Gargano che impensierisce il portiere avversario con un tiro non irresistibile dalla
distanza. Due minuti dopo, il Napoli guadagna un prezioso calcio di punizione dai 25 metri: sulla battuta si presenta Sosa, che, con un bel tiro a giro, colpisce il palo. Sul pallone vagante si avventa Vitale che, nonostante il tentativo di chiusura di due difensori avversari, riesce a concludere verso la porta e a trovare il gol della speranza.
Nel secondo tempo Mazzarri sostituisce Santacroce con Lavezzi che si rende pericoloso al 1′ con un colpo di testa che finisce di poco a lato. Finalmente sembra che il Napoli riesca a schiacciare gli avversari nella loro metà campo, ma al 7′ i partenopei tremano ancora: Nicolita colpisce il palo con un cross velenoso e, sulla respinta, Stancu calcia contro la traversa. Mazzarri corre ai ripari e opta per il secondo cambio inserendo Hamsik per Zuniga all’11’: sarà la mossa decisiva. Infatti, già il 17′ il
Napoli va in gol con Maggio che raccoglie una respinta del portiere Tatarusanu in seguito ad un colpo di testa di Cavani, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 19′ ci prova Lavezzi, ma il suo tiro dal limite finisce di poco a lato. Al 27′, finalmente, il gol del 3 a 2. Sponda di Cavani per Hamsik che da fuori area lascia partire un sinistro che si insacca sotto l’incrocio. Ora gli azzurri cominciano a crederci, visto che c’è ancora metà del secondo tempo per tentare di pareggiare. Al 36′ Lavezzi viene pescato in area da un passaggio filtrante di Hamsik, ma il suo tiro viene respinto da Tatarasanu; sulla palla si avventa Gargano, ma il portiere rumeno non si fa sorprendere. Al 40′ esce Yebda ed entra il giovane Dumitru per tentare l’assalto finale. L’arbitro decide di assegnare quattro minuti di recupero, che poi verranno incrementati a causa di un altro cambio e di un infortunio al portiere di casa che rimane a terra almeno tre minuti. Al 51′, l’ultima azione: angolo per il Napoli che fa girare palla fuori area in attesa del varco giusto che sembra non arrivare. La palla giunge a Sosa che alza la test e con un morbido cross libera Cavani, bravo a non cadere nella trappola de fuorigioco, che stoppa e infila il pallone sotto la traversa. E’ il tripudio per i giocatori azzurri, mentre cominciano le proteste di quelli rumeni, comprensibilmente arrabbiati con l’arbitro per la gestione degli ultimi istanti di gioco.
Ora il Napoli è secondo, a pari merito con l’Utrecht che ha fermato sul pareggio anche il Liverpool. Tra due settimane gli azzurri saranno chiamati alla difficile e affascinante sfida con la squadra inglese, e per allora è necessario che le riserve si diano una mossa, un Napoli così altalenante non basterà.

 
DE SANCTIS 5
SANTACROCE 5 (1’st Lavezzi 7)
CRIBARI 5.5
GRAVA 5.5
MAGGIO 5.5
GARGANO 6.5
YEBDA 5 (41’st Dumitru sv)
VITALE 6.5
ZUNIGA 6 (13’st Hamsik 7.5)
SOSA 6
CAVANI 7.5
MAZZARRI 6

Napoli – Liverpool 0-0

3a giornata

Napoli, ancora troppo poco

Il Napoli costruisce troppo poco per impensierire un Liverpool rinunciatario e rimaneggiato. Hamsik vicino al gol

europa league
gio 21/10/10

NAPOLI

LIVERPOOL

stadio San Paolo
52910 spettatori
napoli liverpool  
arbitro Kinhofer
guardalinee Scheppe – Bornhorst
Rafati – Wingenbach
quarto uomo Winkmann

0

0

 
     
giallo Pazienza ammonizione Skrtel  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (31’st Zuniga), Gargano (38’st Yebda), Pazienza, Dossena, Hamsik (40’st Sosa), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Iezzo, Grava, Cribari, Dumitru. Allenatore: Mazzarri.
LIVERPOOL (4-2-3-1): Reina, Kelly, Carragher (1’st Kyrgiako), Skrtel, Konchesky (20’st Fabipo Aurelio), Spearing, Poulsen, Jovanovic, Shelvey, Babel (32’st Cole), Ngog.
Panchina: Jones, Wilson, Maxi Rodriguez, Ecclestone. Allenatore: Hodgson.

Al San Paolo vince la noia, nè Napoli nè Liverpool brillano e, alla fine, i partenopei portano a casa il terzo pareggio su tre gare europee. Ma questo Liverpool, privo di Gerrard e Torres, ultimo in classifica nel proprio campionato, poteva e doveva essere battuto. Purtroppo gli azzurri non hanno giocato come sono in grado, forse intimoriti dall’avversario che, comunque, è sempre stato difensivamente attento a non concedere troppo spazio e, come spesso accade, se Cavani e Hamsik non trovano la via del gol, Lavezzi e compagni non sono ancora maturi per inventarsi qualcosa.
Il Napoli si presenta in campo con la formazione migliore, turnover solo in difesa con il solito ballottaggio tra Aronica e Grava, questa volta vinto dal primo. Sin dall’inizio l’atteggiamento del Liverpool è chiaro: ottenere il massimo con il minimo sforzo. E, infatti, dopo pochi minuti l’iniziativa è lasciata completamente ai partenopei, con gli inglesi che si limitano a difendere chiudendo gli spazi e, quando ne hanno la possibilità, impostare veloci ripartenze. La paura, però, frena il Napoli che, per paura di sbilanciarsi troppo, non attacca a pieno organico e, quasi tutte le iniziative offensive risultano sterili. Al 26′ ci prova Cavani ad infiammare il San Paolo, con un tiro da centrocampo che, però, finisce alto sulla traversa, con il portiere inglese che aveva comunque recuperato la posizione. A fine primo (46′) tempo, arriva la prima palla-gol per il Napoli: Cavani entra in area sul lato sinistro e, giunto sul fondo,
crossa rasoterra verso il centro dell’area un pallone invitante sul quale si avventa Hamsik, il cui tiro supera il portiere, ma non Koncesky appostato sulla linea di porta.
Ad inizio secondo tempo il Liverpool è costretto a sostituire il capitano Carragher con Kyrgiakos, mentre il Napoli si ripresenta in campo con lo stesso undici della prima frazione. Al 9′ altra occasione per il Napoli, questa volta con Cavani che, servito da Gargano dopo un paio di buoni dribbling, tenta il diagonale dal limite dell’area che, complice anche il recupero affannoso di un difensore ospite, risulta troppo centrale e facile preda di Reina. Al 14′ ancora Cavani cerca la via del gol, questa volta di testa su cross di Maggio, ma il pallone esce di poco a lato. Al 23′, però, è il Liverpool ad essere pericoloso, con Babel che, sfruttando un clamoroso errore di Aronica, si trova a tu per tu con De Sanctis che, però, salva miracolosamente con la punta del piede. Mazzarri prova a smuovere la situazione con i cambi: al 30′ esce Maggio ed entra Zuniga, al 37′ Yebda sostituisce Gargano e, al 39′ Sosa prende il posto di Hamsik. Purtroppo non cambia nulla e la partita si trascina fino alla fine sullo 0-0 che, vista la palla-gol sprecata da Babel sembra giusto; purtroppo il Napoli non ha fatto molto per meritare i tre punti. Lunedì sera tocca al Milan, speriamo di vedere una partita diversa.

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 6
CANNAVARO 5
ARONICA 5
MAGGIO 6 (31’st Zuniga sv)
GARGANO 5
PAZIENZA 6 (37’st Yebda sv)
DOSSENA 6.5
HAMSIK 5.5 (40’st Sosa sv)
LAVEZZI 5
CAVANI 5.5
MAZZARRI 5.5

Classifica 2010-2011

CLASSIFICA 2010-2011 (Serie A)

                     
  SQUADRE Punti G V N P Gf Gs Dr  
                     
campione d'italiachampions league milan Milan 82 38 24 10 4 65 24 +31  
coppa italiachampions league inter Inter 76 38 23 7 8 69 42 +27  
champions league napoli Napoli 70 38 21 7 10 59 39 +20  
champions league udinese Udinese 66 38 20 6 12 65 43 +22  
europa league lazio Lazio 66 38 20 6 12 55 39 +16  
europa league roma Roma 63 38 18 9 11 59 53 +6  
juventus Juventus 58 38 15 13 10 57 47 +10  
europa league palermo Palermo 56 38 17 5 16 58 63 -5  
fiorentina Fiorentina 51 38 12 15 11 49 44 +5  
genoa Genoa 51 38 14 9 15 45 47 -2  
chievo Chievo 46 38 11 13 14 38 40 -2  
parma Parma 46 38 11 13 14 39 47 -8  
catania Catania 46 38 12 10 16 40 52 -12  
cagliari Cagliari 45 38 12 9 17 44 51 -7  
cesena Cesena 43 38 11 10 17 38 50 -12  
bologna Bologna * 42 38 11 12 15 35 52 -17  
lecce Lecce 41 38 11 8 19 46 66 -20  
retrocessione sampdoria Sampdoria 36 38 8 12 18 33 49 -16  
retrocessione brescia Brescia 32 38 7 11 20 34 52 -18  
retrocessione bari Bari 24 38 5 9 24 27 56 -29  
                     
  *
3
punti di penalizzazione
 

Liverpool – Napoli 3-1

4a giornata

Napoli, Lavezzi non basta

Il Napoli domina, ma Gerrard ne punisce inesperienza e incertezze

europa league
gio 04/11/10

LIVERPOOL

NAPOLI

stadio Anfield stadium
43500 spettatori
liverpool napoli  
arbitro Fautrel
guardalinee Gringore – Pottier
Ennjimi – Buquet
quarto uomo Bien

3

1

 
     
gol 31’st Gerrard gol 28’pt Lavezzi  
gol 43’st Gerrard (r) ammonizione Dossena  
gol 45’st Gerrard ammonizione Campagnaro  
ammonizione Johnson ammonizione De Sanctis  
ammonizione Kyrgiakos ammonizione Cavani  

LIVERPOOL (4-2-3-1): Reina, Johnson, Carragher, Kyrgiakos, Konchesky, Poulsen (20’st Ecclestone), Spearing, Shelvey, Meireles, Jovanovic (1’st Gerrard), Ngog (37’st Lucas).
Panchina: Hansen, Wilson, Kelly, Skrtel. Allenatore: Hodgson.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena, Hamsik (39’st Yebda), Lavezzi, Cavani.
Panchina: Gianello, Grava, Cribari, Sosa, Dumitru. Allenatore: Mazzarri.

L’imbattibilità esterna del Napoli termina a Liverpool, in una serata dove avrebbe sicuramente meritato di più, ma, come al solito, i partenopei hanno dovuto fari i conti con la mediocrità tecnica e l’inesperienza di alcuni suoi uomini.
Eppure, così come all’andata, l’impresa era possibile, con Hodgson che lascia in panchina Gerrard e addirittura in tribuna Torres, mentre Mazzarri sceglie la formazione tipo, con Aronica che vince il ballottaggio con Grava. I primi minuti sono tutti di marca napoletana, con Lavezzi, Cavani e Hamsik sempre pericolosi nelle ripartenze, come al 19′ quando Cavani entra in area dopo un lancio di Lavezzi, ma calcia alto sulla traversa. Al 22′ si vedono anche i padroni di Casa con Ngog che tenta di sorprendere De Sanctis che, però, è attento. Un minuto dopo, è ancora il Napoli ad andare vicino al gol con un tiro di destro dal limite che finisce a lato di pochi centimetri. Ma l’appuntamento on la rete è solo rimandato di qualche minuto. Al 27′ il Napoli recupera palla a centrocampo, Cavani arriva prima di tutti e di testa serve Lavezzi che, in posizione centrale si invola verso l’area avversaria e, solo davanti a Reina, lo trafigge con un preciso rasoterra. La reazione del Liverpool non si fa attendere e al 30′ Ngog si incunea pericolosamente tra le maglie difensive partenopee, ma il recupero di Dossena gli impedisce di concludere a rete con lucidità e l’azione sfuma. Al 37′, un tiro dal limite di Johnson viene bloccato in due tempi da De Sanctis. I padroni di casa cercano di accelerare i tempi per raggiungere subito il pareggio, ma il Napoli non corre grossi rischi e va al riposo in vantaggio.
Nel secondo tempo Hdgson capisce che è giunto il momento di dare una scossa alla partita inserendo Gerrard al posto di Jovanovic. Purtroppo sarà la mossa vincente. La pressione del Liverpool comincia sin dal primo minuto, ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso con Maggio che, al 5′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, colpisce centrale di testa. Un minuto dopo, però, De Sanctis è costretto a salvare il risultato su Ngog, servito sul filo del fuorigioco da Shelvey. Al 20′ cominciano a manifestarsi le prime avvisaglie di quello che succederà: Dossena regala palla a Meireles che crossa per che, con De Sanctis ormai battuto, calcia incredibilmente a lato a lato. Al 22′ si vede Gerrard che tenta di sorprendere De Sanctis con un tiro dalla distanza, ma il portiere napoletano è attento. Al 30′ il Liverpool pareggia: errore di Dossena che nel tentativo di alleggerire su De Sanctis, calcia troppo debolmente e sul pallone interviene Gerrard che, in scivolata, anticipa il portiere e insacca. Il gol rianima i padroni di casa e irretisce ancora di più il Napoli che abbassa ulteriormente il suo baricentro. Al 33′ Aronica si rende protagonista di un bruttissimo fallo su Ngog (da rosso, ma, inspiegabilmente, l’arbitro lascia correre) e, al 41′, lo stesso difensore azzurro completa l’opera atterrando Johnson in area. Sul dischetto va Gerrard che insacca con un destro potente, nonostante De Sanctis avesse intuito. Neanche il tempo di riorganizzarsi che Dossena perde un altro pallone, questa volta a centrocampo, favorendo Eccleston che serve Gerrard lanciato a rete. L’inglese si presenta a tu per tu con De Sanctis e, on un preciso pallonetto, porta i suoi sul 3-1. Finisce così una partita in cui il Napoli aveva sognato e meritato l’impresa, ma certe ingenuità non si possono commettere nemmeno in serie C, figuriamoci quando ci si trova al cospetto di giocatori come Gerrard. Ora il cammino in Europa si complica, servono due vittorie nelle ultime due partite del girone.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6
CANNAVARO 6
ARONICA 5
MAGGIO 6
GARGANO 5.5
PAZIENZA 6
DOSSENA 4
HAMSIK 6 (40’st Yebda sv)
LAVEZZI 7
CAVANI 5.5
MAZZARRI 5

Utrecht – Napoli 3-3

5a giornata

Cavani crea, la difesa distrugge

Grande tripletta dell’uruguaiano. Qualificazione ancora possibile

europa league
gio 02/12/10

UTRECHT

NAPOLI

stadio Galgenwaard
20000 spettatori
utrecht napoli  
arbitro Gonzalez 6.5
guardalinee Perez del P. – Fernandez
Gomez – J.E. Fernandez
quarto uomo Alvarez

3

3

 
     
gol 6’pt Van Wolfswinkel gol 5’pt Cavani  
gol 28’pt Van Wolfswinkel (r) gol 41’pt Cavani  
gol 41’pt Demouge gol 24’st Cavani (r)  
ammonizione Van Wolfswinkel ammonizione De Sanctis  
ammonizione Nijholt ammonizione Zuniga  
ammonizione Demouge ammonizione Lavezzi  
ammonizione Yebda  
ammonizione Campagnaro  
ammonizione Hamsik  

UTRECHT (4-2-3-1): Vorm, Cornelisse, Schut, Wuytens, Nesu, Silberbauer (18’st Nijholt), Lensky (7’st Maguire), Duplan (39’st De Kogel), van Wolfgswinkel, Mertens, Demouge.
Panchina: Sinouth, ven der Maarel, Keller, Oar. Allenatore: Du Chatinier.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava (19’st Maggio), Cribari, Campagnaro (39’st Cannavaro), Zuniga (42’st Dumitru), Yebda, Gargano, Vitale, Hamsik, Lavezzi, Cavani.
Panchina: Iezzo, Santacroce Dossena, Maiello. Allenatore: Mazzarri.

Il Napoli ringrazia Cavani e maledice la difesa, ma spera ancora nella qualificazione. Ora, nella prossima partita, non ci saranno scuse, si deve vincere in casa contro la Steaua e scavalcarla in classifica. Se non si riesce è giusto uscire.
I partenopei si presentano in campo con quasi tutti i titolari, eccezion fatta per Cribari che si posiziona al centro della difesa, per Zuniga e Vitale che presidiano le fasce e per Yebda che sostituisce Pazienza. Dopo 4 minuti Cavani scalda i tifosi napoletani con un gol d’antologia: contropiede fulmineo degli azzurri, l’attaccante uruguaiano si porta sul fondo e crossa al centro, ma il pallone viene ribattuto; a questo punto la sfera ritorna al Matador che non ci pensa due volte e di prima intenzione lascia partire un tiro a giro che si insacca sul palo più lontano. A questo punto la partita sembra in discesa, ma la difesa del Napoli dimostra subito il contrario. Al 5′ un cross dalla sinistra sembra facile preda di Cribari che, però, non ci arriva (forse De Sanctis chiama il pallone) e Van Wolfswinkel, da
pochi passi, pareggia subito il conto. Al 19′, ‘attaccante olandese va ancora vicinissimo al gol, ma questa volta Grava lo anticipa e salva il risultato. Ma lo svantaggio è solo rimandato di qualche minuto. Al 27′ Vitale si fa aggirare come un novellino da Cornelisse che, appena entrato in area, viene steso dallo stesso giocatore azzurro. Sul dischetto si presenta Van Wolfswinkel che spiazza De Sanctis portando l’Utrecht in vantaggio. A questo punto il Napoli accenna una timida reazione, ma al 34′ è ancora la squadra di casa a colpire: punizione dalla destra per fallo di Campagnaro su Duplan, sul cross si avventa Duplan che, completamente libero di colpire, mette di testa alle spalle di De Sanctis. Il Napoli si scuote di nuovo e questa volta, dopo un paio di conclusioni pericolose di Cavani e Gargano, al 41’ arriva il gol: palla rubata da Yebda a centrocampo che riparte in contropiede e serve Cavani al limite dell’area, l’attaccante uruguaiano si libera del diretto avversario con un rimpallo favorevole e, a tu per tu col portiere olandese, non sbaglia. Tre minuti più tardi ci sarebbe anche lo spazio per il pareggio, con un altro contropiede simile al precedente, ma dopo il passaggio smarcante di Hamsik, Cavani calcia male tradito da una zolla del terreno di gioco.
Nel secondo tempo il Napoli si riversa in attacco e anche Lavezzi, completamente impalpabile nel primo tempo, sembra entrare in partita. Cavani è sempre pericoloso, ma la difesa olandese riesce sempre ad allontanare anche se non con pochi affanni. Al 21′ però De Sanctis deve superarsi su una conclusione di Demouge salvando il risultato e la qualificazione. Al 23′ Lavezzi elude un paio di difensori avversari e, appena entrato in area si guadagna un rigore (molto dubbio) che Cavani realizza spiazzando l’estremo difensore avversario. Il Napoli è riuscito a rimettere in carreggiata una partita che sembrava ormai persa, e, dopo qualche altro svarione difensivo di troppo, nei minuti finali rischia addirittura di vincere ma Vitale e Cribari (che colpisce il palo) non riescono a concretizzare la pressione degli ultimi minuti.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 5 (18’st Maggio sv)
CRIBARI 4.5
CAMPAGNARO 5.5 (39’st Cannavaro sv)
ZUNIGA 6 (42’st Dumitru sv)
GARGANO 6.5
YEBDA 6.5
VITALE 5
HAMSIK 6
LAVEZZI 6
CAVANI 7.5
MAZZARRI 6