Palermo – Napoli 2-1

12ª
GIORNATA

Il Palermo è Tedesco.
Il Napoli piace ma cade

Due gol del 35enne mediano ribaltano
lo 0-1 di Bogliacino: Ma quante emozioni al Barbera

Serie A
dom
10/11/07

PALERMO

NAPOLI

stadio Barbera
25000
spettatori
palermo napoli  
arbitro Rosetti – 4
guardalinee Tonolini – Foschetti
quarto uomo Ciampi

2

1

 
gol 12'st G. Tedesco gol
9'st Bogliacino
 
gol 21'st G. Tedesco ammonizione Cannavaro  
ammonizione Diana ammonizione Maldonado  
ammonizione Jankovic ammonizione Hamsik  
ammonizione Caserta ammonizione Lavezzi  

PALERMO (3-5-2): Fontana, Zaccardo, Biava, Barzagli, Diana,
Simplicio (38'st Jankovic), G. Tedesco (28'st Cassani), Caserta, Capuano
(10'st Pisano), Brienza, Cavani.
Panchina: Agliardi, Cossentino, Rinaudo, Velardi. All. Colantuono.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Contini (23'pt Maldonado, 29'st Calaiò),
Cannavaro, Domizzi, Garics, Hamsik, Gargano, Bogliacino, Savini,
Lavezzi, Zalayeta (37'st Sosa).
Panchina: Gianello, Grava, Montervino, Dalla Bona. All. Reja.

Piccoli, ma terribili. Hanno deciso loro la partita. Una sfida esaltante
che neppure il pessimo arbitraggio di Rosetti è riuscito a rovinare.
Loro, piccoletti lo sono solo nel fisico. Brienza, Giovanni Tedesco,
Lavezzi. Hanno dominato un incontro che si è sempre tenuto su toni alti,
da divertimento puro.
Il Palermo ha vinto con un secondo tempo di temperamento, ma anche di
sofferenza. Ha saputo creare momenti di gran gioco, trottolino
imprendibile Brienza ha seminato il panico. E Giovanni Tedesco ha messo
dentro un uno-due che ha steso il Napoli. Gli ospiti hanno pagato due
disattenzioni difensive. Pesanti, gravi, ma che non macchiano la prova
complessiva della squadra. Era solo sia nel primo che nel secondo gol il
bomber di una notte del Palermo.
E’ stata una serata magica per lui. Nonno Totino era il custode della
Favorita e da lassù avrà esultato anche lui. E quel bambino che gli ha
lanciato le braccia al collo dopo il secondo gol era suo figlio
Gianmarco. Sarà impossibile per Giovanni Tedesco dimenticare una notte
così. Ha spinto con rabbia il Palermo, è andato a caccia di qualcosa che
sentiva suo. Da troppo tempo era uscito deluso dal campo. Gambe, muscoli
e un gioco spettacolare. Il Napoli ha avuto il merito di andare per
primo in vantaggio. Bogliacino ha rimediato una scarpata in faccia, ma
non ha tirato indietro la testa ed è andato in gol. Poi, due momenti di
nebbia e gli altri non hanno perdonato.
Rosetti dicevamo. Ha negato un rigore netto e uno quasi certo al
Palermo. Poi gli ha concesso l’unico che non c’era (l’ha salvato il
guardalinee Foschetti). E ha messo in fila una serie di ammonizioni da
record. Anche perchè alcune proprio non c’erano (quella di Hamsik è un
esempio chiarificatore). E ha fischiato meno di quanto avrebbe dovuto i
falli su Lavezzi. Un primo tempo divertente. Un gioco a scacchi in cui
la mossa migliore l’ha azzeccata Colantuono. Davanti aveva un Napoli
partito meglio, più aggressivo, più ordinato. Hamsik comandava la sua
zona, mentre la difesa a quattro del Palermo regalava un uomo agli
avversari. Un cambio nella disposizione in campo e la facilità con cui
fino a quel momento il Napoli era andato al tiro, si è trasformata in
un’azione assai più difficile da portare a compimento.
Caserta è stato spostato in posizione più centrale, proprio a ridosso di
Hamsik. La difesa siciliana è diventata per lunghi tratti a tre
(Zaccaro-Biava-Barzagli), dando la possibilità a Capuano di lanciarsi in
avanti per creare pericoli. In quella fascia il Napoli aveva Garics che
in contenimento è andato sovente in affanno. E quando è toccato a lui
andare sino al fondo per crossare, ha messo in fila troppi errori.
Ma anche il Napoli è squadra da cambiare in corsa. E soprattutto ha un
furetto lì davanti che può creare disastri se solo ti distrai per un
momento. Lavezzi ha costretto Fontana ad un miracolo (10') con una
rasoiata di sinistro, ha dipinto un cross per la testa di Zalayeta (32',
fuori di poco), ha tirato un’altra botta impegnando ancora Fontana (e
nel secondo tempo il suo rendimento non è certo calato). Quando è
chiamato a far male, il Napoli sa come comportarsi. Sul tempo (nei primi
45') ha sempre fatto meglio del Palermo. Gli scambi in velocità tra
Lavezzi e Zalayeta hanno fatto tremare i padroni di casa. L’errore i
campani lo hanno commesso quando sono andati a cercare con troppi uomini
la conclusione. Un eccesso di agonismo che ha rischiato di essere pagato
caro.
Il Palermo ha assorbito come un vecchio pugile la sfuriata iniziale del
Napoli. Poi ha rimesso assieme le idee, ha cambiato assetto tattico ed è
andato a colpire. Due volte il palo, nel giro di un minuto, ha negato il
gol ai siciliani. Al 20' è stato Giovanni Tedesco, in tuffo di testa. Al
21' è toccato a Brienza. Il sinistro del ragazzo ischitano (è nato a
Cantù, ma a due anni era già nell’isola) ha illuminato la partita. Ha
giocato finalmente dall’inizio ed ha creato spazi per i compagni,
pericoli per i rivali e mal di testa a chi aveva il compito di andarlo a
prendere. Un primo tempo di grande intensità, giocato su ritmi alti e
con grande sagacia tattica. Una ripresa senza cali di tono. Che
spettacolo.

 
IEZZO 6
CONTINI 6 (23'pt Maldonado 5.5,
29'stCalaiò sv)
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
GARICS 5
HAMSIK 6.5
GARGANO 5.5
BOGLIACINO 6
SAVINI 6
LAVEZZI 7
ZALAYETA 6 (37'st Sosa sv)

Napoli – Catania 2-0

13ª
GIORNATA

Zalayeta torna al gol e trascina il
Napoli alla vittoria

Il Catania con assenze pesanti resiste
solo mezz’ora

Serie A
dom
25/11/07

gol
43’pt Zalayeta
ammonizioneBaiocco

NAPOLI

CATANIA

stadio San Paolo
35000
spettatori
napoli catania
arbitro Brighi – 5.5
guardalinee Liberti – Viazzi
quarto uomo Celi

2

0

gol
20’st Zalayeta
ammonizione Blasi
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cupi, Cannavaro, Domizzi, Grava (30’st
Garics), Blasi, Gargano (38’st Bogliacino), Hamsik, Savini, Lavezzi,
Zalayeta (20’st Sosa).
Panchina: Gianello, Contini, Montervino, Calaiò. All. Reja.
CATANIA (4-3-3): Polito, Sardo, Sottil, Stovini, Sabato, Baiocco
(31’st Izco), Edusei, Colucci (1’st Llama), Martinez (39’st Morimoto),
Spinesi, Mascara.
Panchina: Bizzarri, Silvestri, Tedesco, Biagianti. All. Baldini.

E’ bastato stuzzicarlo un po’ per farlo tornare al gol. A digiuno da
quattro gare, Marcelo Zalayeta era già finito sul banco degli imputati.
“Non è l’attaccante che fa al caso del Napoli, finalizza poco”,
dicevano. Immediata la risposta dell’uruguagio: una rete da bomber di
razza in finale di tempo, sinistro fulminante alla destra di Polito; il
raddoppio nella ripresa, stavolta con il destro, per giunta in
equilibrio precario dopo uno scambio in velocità con Lavezzi. Ma al
Napoli è bastato anche il recupero prodigioso di Blasi per sgravare di
certi compiti Zalayeta e liberarne la potenza in area avversaria, nonché
acquistare nerbo a centrocampo.
Il Catania, già privo degli squalificati Vargas e Terlizzi, resiste la
prima mezz’ora. Mette in mostra un valido collettivo ma non punge perchè
i rientri continui di Martinez e Mascara privano della necessaria
lucidità la fase offensiva. Soltanto al 41′ un’abile girata di Mascara
costringe Iezzo ad un intervento difficoltoso. Poi, arriva la prima
zampata del panterone che fa saltare il banco.
Nella ripresa, gli etnei si sfilacciano man mano che il Napoli alza il
ritmo, gioca di prima, affonda da tutte le posizioni. Diventa un
monologo dei partenopei, la seconda parte della gara. A nulla valgono
gli innesti di Baldini nel tentativo di ribaltare il risultato. Anzi, le
sostituzioni danno persino l’impressione di spezzare quegli equilibri
che nel primo tempo avevano obbligato il Napoli a provarci con timidi
tentativi dalla distanza. Nel Catania non c’è reazione, saltano le
distanze tra un reparto e l’altro, si aprono spazi invitanti per i
guizzi di Lavezzi, gli inserimenti di Hamsik, le incursioni di Gargano.
Il Napoli sale prepotentemente in cattedra. Gargano in progressione
arriva fin davanti a Polito al 13′; sette minuti dopo Zalayeta chiede lo
scambio a Lavezzi, riceve non proprio in maniera limpida, s’allunga il
pallone di testa ma è tenace nel seguire l’azione e colpire con un
destro imprendibile. A questo punto, il Catania entra in trance. E nel
finale, Polito deve superarsi per sventare ben tre occasioni da gol
create dal Napoli: al 40′ su Hamsik; al 42′ su Bogliacino; al 45′ su
Sosa. Stavolta oltre agli applausi, la formazione di Reja guadagna anche
punti preziosissimi volando in classifica oltre ogni previsione.

IEZZO 6
CUPI 6.5
CANNAVARO 7
DOMIZZI 6
GRAVA 6 (30’st Garics sv)
BLASI 6.5
GARGANO 6.5 (38’st Bogliacino sv)
HAMSIK 6
SAVINI 6.5
LAVEZZI 7
ZALAYETA 7 (20’st Sosa sv)

Atalanta – Napoli 5-1

14ª
GIORNATA

Napoli non pervenuto

A Bergamo lezione atalantina ai
ragazzi di Reja, mai umiliati così dalla C1 alla A

Serie A
dom
02/12/07

gol5’pt Floccarigol15’st
Sosa

ATALANTA

NAPOLI

stadio Atleti Azzurri d’Italia
7000 spettatori
atalanta napoli
arbitro Gervasoni – 5.5
guardalinee Stagnoli – Copelli
quarto uomo De Marco

5

1

gol 20’pt Langella ammonizione Domizzi
gol 36’pt Doni ammonizione Blasi
gol 2’st Carrozzieri
gol 28’st F. Pinto
ammonizione Guarente
ammonizione Belleri
ATALANTA (4-4-1-1): Coppola, Belleri, Carrozzieri, Capelli, Bellini,
Ferreira Pinto (33’st Pellegrino), Tissone, Guarente, Langella (6’st
Padoin), Doni (41’st Muslimovic), Floccari. Panchina: Forsyth,
Manfredini, Defendi, Bernardini. All. Del Neri. NAPOLI (3-5-2): Iezzo,
Cupi (33’pt Bogliacino), Cannavaro, Domizzi, Garics, Blasi, Gargano,
Hamsik (13’st Calaiò), Savini, Lavezzi, Zalayeta (13’st Sosa). Panchina:
Gianello, Grava, Contini, Montervino. All. Reja.

Urge uno psicanalista per capire cosa sia potuto succedere al Napoli dei
miracoli. In sette giorni, la squadra che aveva superato in assoluta
scioltezza il Catania, si sbriciola. In sette giorni subisce un pesante
ko perdendo anche la faccia. E quei calciatori che proprio lontano da
casa erano riusciti a strappare consensi a iosa diventano
irriconoscibili. Neanche è possibile parlare di brutta copia, perchè il
Napoli visto a Bergamo tutto è sembrato tranne che una copia, seppur mal
riuscita, del bel Napoli di avvio di campionato. Undici uomini in balia
dell’avversario dal primo all’ultimo minuto. Spenti. Forse anche un
tantino presuntuosi dopo il mare di complimenti ricevuti nei giorni
scorsi. Mai in partita gli uomini di Reja. E mai subissati di tanti gol
come è successo ieri durante la gestione del tecnico friulano dalla C1
alla A. Black- out improvviso? Un approccio totalmente sbagliato alla
gara? Scarsa condizione di più elementi chiave nella stessa gara? Di
tutto e di più. Se poi si aggiunge anche la straordinaria giornata di
vena dell’Atalanta, allora il quadro è ancora più completo e si spiega
anche la pesante batosta di Bergamo. La formazione di Del Neri ha
disputato una gara senza sbavature, al limite della perfezione tattica
ed atletica, esprimendo un collettivo di prim’ordine. Due esterni,
Ferreira Pinto e Langella, indemoniati; una punta centrale, Floccari,
inesauribile; e un Doni, capace di deliziare la platea con numeri d’alta
classe ma anche di concretizzare la manovra come pochi. E poi dicevano
che senza Zampagna, l’Atalanta avrebbe perso più della metà del suo
potenziale offensivo. Ieri, Doni e soci hanno dimostrato che anche senza
il compagno estromesso per motivi disciplinari possono arrivare
ugualmente in gol e farlo anche a ripetizione. Come una mitraglia per il
Napoli, quegli assalti dei neroazzurri iniziati già al pronti via: al 5′
cross di Ferreira Pinto e Floccari apre le danze di testa profittando di
una scivolata di Savini. Non c’è stato tempo per organiz­zare una
seppure timida reazione: a centrocampo, i partenopei hanno perso
immediatamente le misure e i confronti con i rispettivi dirimpettai; in
attacco, né Lavezzi, né Zalayeta sono riusciti ad impensierire la
retroguardia di casa, pur priva di Rivalta. Giornata nerissima anche di
Hamsik, un’ombra che vagava per il campo. Altrettanto nero il pomeriggio
di Savini che doveva vedersela con Ferreira Pinto e quello di Garics
opposto a Langella. E poi quelle preoccupanti sbandate difensive. Da
quando si era schierato con la difesa a cinque (proprio dopo un ko a
Bergamo, quella volta con l’Albinoleffe), il Napoli non aveva mai dato
una sensazione di simile vulnerabilità. Al 20′ Langella ha profittato di
un errore di Garics per raddoppiare. E al 36′, su cross di Ferreira
Pinto che ha mandato fuori tempo Savini, Doni ha centrato il tris. Nella
ripresa dopo due minuti l’Atalanta coglieva il poker con Carrozzieri e a
Reja non restava che tentare la carta della disperazione. Dentro Calaiò
e Sosa. Un’illusione la rete dell’argentino. Erano ancora i padroni di
casa a menare la danza e a salutare un’insperata cinquina che riporta
con i piedi per terra i ragazzi di Reja.

IEZZO 5
CUPI 5 (33’pt Bogliacino 5)
CANNAVARO 5
DOMIZZI 4.5
GARICS 4.5
BLASI 5
GARGANO 4.5
HAMSIK 4 (13’st Calaiò 5.5)
SAVINI 4.5
LAVEZZI 5
ZALAYETA 5 (13’st Sosa 6)

Napoli – Parma 1-0

15ª
GIORNATA

Assist di Bogliacino, settimo gol
di Zalayeta

Poi il Napoli soffre ma cancella
Bergamo con tre punti d’oro

Serie A
dom
09/12/07

gol
18’pt Zalayeta
ammonizioneDessena

NAPOLI

PARMA

stadio San Paolo
40000
spettatori
napoli parma
arbitro Rocchi – 6
guardalinee Calcagno – Griselli
quarto uomo Palanca

1

0

ammonizione Lavezzi ammonizione Coly
ammonizione Grava
ammonizione Blasi
ammonizione Savini
NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo, Cupi, Cannavaro, Contini, Grava, Blasi,
Gargano (39’st Hamsik), Savini, Bogliacino, Lavezzi (30’st Calaiò),
Zalayeta (45’st Sosa).
Panchina: Gianello, Maldonado, Rullo, Montervino. All. Reja.
PARMA (4-3-2-1): Bucci, Coly, Paci, Falcone, Zenoni (39’st
Paponi), Dessena (16’st Morfeo), Parravicini, Mariga, Reginaldo (26’st
Matteini), Pisanu, Corradi.
Panchina: Pavarini, Cardone, Tombesi, Couto. All. Di Carlo.

Per ritrovare la strada smarrita, il Napoli torna all’antico. Anima e
cuore, umiltà e coraggio, niente calcio spettacolo. Ed il Parma va ko ad
opera del solito Zalayeta, alla settima rete stagionale. La pantera
colpisce di nuovo al San Paolo. Affondò il Catania con una doppietta, ha
tramortito Bucci con un colpo da manuale.
Solo Reja sa quanto pesa nella testa dei suoi quel macigno di Bergamo.
Così il tecnico del Napoli si limita a raccomandare ai suoi di usare più
la testa che le gambe; di limitare certe scorribande; di giocare
d’astuzia. Lascia fuori Hamsik, apparso uno dei più affaticati,
lanciando nella mischia Bogliacino. Reja vorrebbe far riposare anche
Gargano ma non può. Manca il sostituto naturale. Ma è proprio Bogliacino
con il suo gravitare tra centrocampo ed attacco a modificare di quel
tanto l’atteggiamento tattico del Napoli da creare qualche problema alla
difesa del Parma. L’uruguagio va a cercare spesso lo scambio con
Lavezzi, ispirato nonché dispersivo a chiedere l’uno-due al connazionale
Zalayeta.
Il Parma sembra risentire oltremisura delle assenze di Cigarini,
Castellini e Gasbarroni. Mostra più di un affanno nei disimpegni anche
se al 2′, Mariga (uno dei più reattivi) di testa fa venire i brividi a
Iezzo. E quando tenta di ripartire, con Reginaldo a destra o Pisanu a
sinistra, la formazione emiliana trova delle autentiche dighe in Savini
e Grava, attenti nell’anticipare, come nel prestarsi alle diagonali. Al
18′, il Napoli passa in vantaggio. Solito triangolo sulla trequarti tra
Bogliacino e Lavezzi. L’uruguagio tenta il lob a servire Zalayeta, gli
riesce a meraviglia, la difesa del Parma sonnecchia ed il panterone in
mezza giravolta fulmina Bucci.
A questo punto il Napoli, che sa di avere un Gargano non al meglio della
condizione, stringe ancora di più le maglie tra centrocampo e difesa.
Lascia solo Lavezzi e Zalayeta a fare da guastatori in attacco,
invitando Bogliacino a partecipare prevalentemente alla fase di
contenimento. Nel frattempo cresce a centrocampo Blasi, sale di tono
Cannavaro e gli assalti del Parma portati peraltro senza convinzione e
s’infrangono quasi sul nascere.
Di Carlo si sbraccia vanamente dalla panchina. Chiede a Reginaldo e
Pisanu di avanzare di quel tanto da formare un tridente con Corradi.
Mancano però rifornimenti validi. Manca fluidità nell’azione dei
centrocampisti. E persiste il timore che alla prima occasione Lavezzi e
Zalayeta possano piazzare il colpo del ko. Soltanto nei minuti di
recupero, il Parma arriva vicinissimo al pareggio. Ma Reginaldo e
Corradi si ostacolano al momento della battuta a rete e Iezzo si salva
da una sicura capitolazione.
Nella ripresa, il clichè non cambia. Napoli sempre attento e prudente al
punto giusto. Sposa in toto il mordi e fuggi, una strategia che
raccoglie consensi anche tra i circa quarantamila accorsi al San Paolo
nonostante la serata piovosa e umida. Dagli spalti, la partecipazione è
sentita e costante. Soprattutto quando nel Parma entra Morfeo, subito
preso in consegna da Cupi. Piovono fischi quando gli emiliani attaccano.
E Cannavaro e soci rispondono alla loro maniera con un colpo da biliardo
di Lavezzi in controfuga sventato da Falcone a porta vuota. Per il Parma
diventa dura insidiare Iezzo.

IEZZO 6
CUPI 6 (33’pt Bogliacino 5)
CANNAVARO 6.5
CONTINI 6
GRAVA 6
BLASI 6
GARGANO 6 (39’st Hamsik sv)
SAVINI 6.5
BOGLIACINO 6.5
LAVEZZI 6.5 (30’st Calaiò sv)
ZALAYETA 5 (45’st Sosa sv)

Siena – Napoli 1-1

16ª
GIORNATA

Frick-Bogliacino, tutto nel giro di
un minuto

Beretta e Reja si accontentano del
pari, Calaiò 90′ in panchina

Serie A
dom
16/12/07

gol18’st Frickgol
19’st Bogliacino

SIENA

NAPOLI

stadio Artemio Franchi
10000 spettatori
siena napoli
arbitro Mazzoleni – 5.5
guardalinee Milardi – Bianchi
quarto uomo Stefanini

1

1

ammonizione Loria
ammonizione Bertotto
SIENA (4-3-1-2): Manninger, Bertotto (30’st Rossettini),
Portanova, Loria, De Ceglie, Jarolim (35’st A. Rossi), Codrea, Galloppa,
Locatelli, Maccarone(44’st Corvia), Frick.
Panchina: Eleftheropoulos, G. Esposito, Forestieri, Ficagna. All.
Beretta.
NAPOLI (3-5-1-1): Iezzo. Cupi, (39’st Grava), P. Cannavaro,
Contini, Garics, Gargano, Blasi, Hamsik, Domizzi (17’st Rullo),
Bogliacino (41’st Sosa), Zalayeta.
Panchina: Gianello, Montervino, Maldonado, Calaiò. All. Reja.

In un minuto, forse anche meno, i due gol di giornata. D’astuzia, nonchè
frutto di addestramento, quello del Siena: angolo di Galloppa, Portanova
svetta più di tutti a centro area e Frick bene appostato trafigge Iezzo.
Di pregevole fattura, invece, il pareggio del Napoli. Neanche il tempo
di piazzare la palla al centro che i partenopei si trovano già al limite
dell’area di rigore avversaria. Hamsik avanza con la solita andatura da
ballerino, manda fuori tempo due difensori, invita e serve Bogliacino al
taglio mentre Zalayeta tiene impegnato Loria e gli altri del reparto: il
sinistro dell’uruguagio è un capolavoro di coordinazione e per Manninger
c’è poco da fare. Uno a uno, risultato che accontenta entrambe. Ma
sarebbe riduttivo limitare la gara del Franchi alle due reti di
giornata. Le emozioni non sono mancate da una parte e dall’altra.
Soprattutto nella ripresa quando la formazione di Reja, convinta di
poter centrare bottino pieno, comincia a spingere sull’acceleratore. Ed
a quel punto, Beretta, già privo di Vergassola, manda in campo forze
fresche, ordina di non lasciare sguarnita la retroguardia, fa di
necessità, virtù. E’ un pari che nasce dalla paura di perdere più che
dalla voglia di proseguire il buon momento evidenziato la domenica
precedente. Il Siena sa che un altro passo falso in casa rallenterebbe
il momento di crescita; il Napoli, dopo la batosta a Bergamo, sa che
fuori casa è meglio parare i colpi piuttosto che soccombere
ulteriormente. Insomma, due tecnici che si rispettano troppo per
avventurarsi in scorribande offensive a ripetizione.
Beretta presenta una linea difensiva a quattro, tre centrocampisti, un
trequartista e due punte. Sette di loro costantemente dietro la linea
della palla, tre con licenza di offendere con Locatelli a fare da
guastafeste tra le linee. Reja, invece, non ha Lavezzi (e neanche
Savini). Tutti si aspettano Calaiò in campo ma il tecnico friulano opta
per Bogliacino a ridosso di Zalayeta. Poi cambia posizione a Blasi per
dirottarlo nella zona di Locatelli. E sistema Gargano sul centro destra.
Fa discutere la decisione del tecnico di lasciare fuori il bomber che ha
propiziato la promozione in A anche in assenza di Lavezzi. In realtà il
Napoli soffre in avvio. Patisce la verve di Galloppa e la rapidità di
Locatelli. Trema nel primo quarto d’ora. Il Siena ha voglia di fare la
partita pur senza scoprirsi più di tanto. Ma il Napoli, come un moderno
diesel, comincia a carburare gradatamente: Portanova mette una pezza su
una verticalizzazione di Hamsik (30′); Manninger alza in angolo una
deviazione di Domizzi (31′) e al 36′ ancora Portanova salva a porta
vuota una zampata di Hamsik. Infine il miracolo: Manninger devia in
angolo una rovesciata spalle alla porta sempre dello slovacco.
Nel primo tempo, il Napoli arriva molto più vicino al gol che non il
Siena. Ma la squadra di Beretta ogniqualvolta si affaccia nella metà
campo partenopea è sempre velenosa, imprevedibile con le sue
accelerazioni improvvise. Quindi, entrambe, con l’occhio sempre rivolto
alla fase difensiva, prima che all’attacco. Nella ripresa, con i tifosi
napoletani giunti in notevole ritardo, il Siena dà l’impressione di
voler spingere sull’acceleratore. Al 2′ Iezzo deve uscire di pugno su
Galloppa; al 16′ un tiro di Maccarone impegna di nuovo il portiere
napoletano. Sono fiammate micidiali, fino ad arrivare al gol del
vantaggio toscano. Nasce da azione di angolo ed è ancora Frick a
metterci la firma.
Il Napoli reagisce prontamente. Ha gambe e testa per ribaltare la
situazione. Ed il pari arriva dopo cinquanta secondi. Grazie alla
premiata ditta Hamsik-Bogliacino. Ora sono gli ospiti a credere nella
vittoria. La sfiorano con Garics, uno dei migliori al 25′. l’accarezzano
con una punizione di Gargano sventata d’istinto da Manninger. Poi
prevale la ragione e la prudenza anche da parte del Napoli: meglio
dividere la posta che rischiare di capitolare di nuovo fuori casa. La
pensa così anche il Siena di Beretta che preferisce rinviare ancora
l’appuntamento con un altro colpo da tre punti in casa piuttosto che
restare a mani vuote e ricadere in depressione.

IEZZO 6
CUPI 6 (39’st Grava sv)
CANNAVARO 6
CONTINI 6.5
GARICS 6.5
BLASI 6
GARGANO 6
HAMSIK 6.5
DOMIZZI 5.5 (17’st Rullo 5.5)
BOGLIACINO 6.5 (41’st Sosa sv)
ZALAYETA 5.5

Napoli – Torino 1-1

17ª
GIORNATA

Trefoloni sbaglia tutto, Sereni
para anche un rigore a Domizzi

Hamsik firma il pari e Calaiò colpisce
il palo

Serie A
dom
23/12/07

gol
35’st Hamsik
gol35’pt Rosina

NAPOLI

TORINO

stadio San Paolo
45000
spettatori
napoli torino
arbitro Trefoloni – 3
guardalinee Masotti – Bernardoni
quarto uomo Palanca

1

1

ammonizione Contini ammonizione Corini
ammonizione Blasi ammonizione Recoba
ammonizione Savini ammonizioneammonizione Grella
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Contini, P. Cannavaro, Domizzi, Garics,
Blasi, Gargano, Bogliacino (19’st Sosa), Savini (1’st Hamsik), Zalayeta,
Lavezzi (25’st Calaiò).
Panchina: Gianello, Grava, Cupi, Montervino. All. Reja.
TORINO (4-3-2-1): Sereni (18’st Fontana), Dellafiore, Di Loreto,
Natali, P. Zanetti, Grella, Corini, Barone, Rosina (1’st Lazetic), Di
Michele, Bjelanovic (27’st Recoba).
Panchina: Ventola, Vailatti, Bottone, Stellone. All. Novellino.

Quando l’arbitro Trefoloni indica il dischetto a favore del Toro, tutti
si portano le mani nei capelli. Il primo a protestare è Domizzi, colui
che era intervenuto su Bjelanovic ed avrebbe toccato il pallone con una
mano. «Non l’ho toccato» , ripete il difensore ed il labiale s’in­tuisce
persino dagli spalti. Ha ragione: Trefoloni si lascia ingannare dal
braccio alzato a livello della gamba ma in realtà il tocco è netto sulla
sfera. I calciatori del Napoli insistono, invitano il direttore di gara
a consultare l’assistente di destra, Bernardoni. Si sbracciano.
Chiedono, invano, una consulenza di chi poteva vedere meglio. Macchè.
Trefoloni non recede e Rosina di sinistro porta in vantaggio i granata.
Fino a quel momento, s’era giocata una partita a scacchi, con il Napoli
spesso in pressing ed arrivato vicinissimo al gol con Zalayeta (30′)
fermato prodigiosamente da Sereni. Da quel momento, il Napoli, già con
un paio di elementi fuori fase (Gargano e Lavezzi su tutti), comincia a
perdere la bussola. S’innervosisce. Ed insidia la difesa del Toro solo
con Bogliacino al 40′, anticipato in extremis da Natali. L’altro
episodio che condiziona la gara è l’espulsione di Grella al 43′: l’italo
australiano attacca briga con Blasi a metà campo dopo una punizione
fischiata a suo sfavore e prende il secondo cartellino giallo nel giro
di un quarto d’ora e guadagna gli spogliatoi. Ma con l’uomo in più, il
Napoli, invece di ragionare comincia ad attaccare a testa bassa. Ne
viene fuori solo una fucilata di Domizzi da fuori area sventata ancora
da Sereni.
Ad inizio di ripresa, di nuovo Trefoloni protagonista. Ricambia la
svista del primo tempo, accordando un rigore al Napoli per presunto
fallo del portiere ospite su Zalayeta. Alla battuta va lo specialista
Domizzi che evidentemente è ancora stravolto per il penalty concesso al
Toro e sbaglia, calciando debolmente tra le braccia di Sereni. Nel
Napoli, intanto, è entrato Hamsik per Savini e poco dopo anche Sosa per
Bogliacino. Ma il Torino in inferiorità numerica serra ancora di più le
fila. Otto uomini fissi dietro la linea del pallone. Eppure in una
ripartenza, Di Michele manca di un soffio il raddoppio. Tecnicamente,
ormai, non è più una partita di calcio. All’ennesimo assalto
scoordinato, il Napoli riesce a strappare il pari: da Gargano a Sosa,
sponda per Hamsik che di sinistro in piena area fulmina il neo entrato
Fontana. De Laurentiis prova a scacciare i fantasmi esultando con un
gesto scaramantico (fa il segno delle corna). Ma non basta perchè in
pieno recupero Calaiò, servito sempre da Sosa, di testa centra il palo.
Forse doveva andare così, nonostante Trefoloni.

IEZZO sv
CONTINI 6.5
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 5
GARICS 5.5
BLASI 6
GARGANO 4.5
BOGLIACINO 5.5 (19’st Sosa 6.5)
SAVINI 6 (1’st Hamsik 6.5)
LAVEZZI 4.5 (25’st Calaiò 6)
ZALAYETA 5.5

Milan – Napoli 5-2

18ª
GIORNATA

Il Milan si scalda con i grandi
numeri di Pato e Ronaldo

Il Napoli piace solo per un tempo

Serie A
dom
13/01/08

gol15’pt Ronaldogol27’pt
Sosa

MILAN

NAPOLI

stadio San Siro
70000
spettatori
milan napoli
arbitro Rosetti – 5.5
guardalinee Maggiani – Pirondini
quarto uomo De Marco

5

2

gol 31’pt Seedorf gol
38’pt Domizzi (r)
gol 1’st Ronaldo ammonizione Domizzi
gol 23’st Kakà ammonizioneammonizione Gargano
gol 29’st Pato
ammonizione Pirlo
MILAN (4-3-1-2): Dida, Bonera, Nesta, Kaladze, Maldini (1’st
Favalli), Ambrosini, Pirlo (35’st Gourcuff), Seedorf, Kakà, Pato,
Ronaldo (24’st Emerson).
Panchina: Kalac, Gilardino, Brocchi, Oddo. All. Ancelotti.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cupi, Cannavaro, Domizzi, Garics,
Hamsik(33’st Dalla Bona), Gargano, Bogliacino (15’st Montervino), Savini
(26’st Capparella), Sosa, Lavezzi.
Panchina: Gianello, Grava, Contini, Calaiò. All. Reja.

Finalmente il Milan ha vinto a San Siro. Non succedeva dall’aprile
scorso, doppietta di Ronaldo al Cagliari e ieri sera proprio da Ronaldo
ha ricominciato. Tra­scinati dai suoi brasiliani Ronaldo-Kakà­Pato, i
rossoneri hanno travolto il Napoli capace di restare in partita con
vigore e onore soltanto nel primo tempo. Nella ripresa la squadra di
Reja, colpita a freddo dal secondo gol di Ronaldo, è crollata sotto ai
colpi di un Milan scatenato andato ancora in gol con Kakà e Pato. E’
stata una grande serata per Ronaldo il quale, oltre alla doppietta, ha
prodotto calcio stellare. Ma è stata anche la serata magica di Pato, al
debutto: numeri di alta scuola, tecnica e colpi da fuoriclasse autentico
prima del delizioso gol che ha chiuso la fantastica cinquina. Il Milan
ha segnato in un colpo solo più gol di quanti ne aveva fatti nelle
precedenti sette partite a San Siro (tre). L’impressione è che i
rossoneri abbiano avviato la grande rimonta: messaggi chiari a Roma e
Juventus.
Un primo tempo pirotecnico e ben giocato ha dimostrato che Pato ha i
numeri del fenomeno, che Ronaldo è ancora vivo e capace di fare la
differenza; che il Milan brasiliano e a trazione anteriore ruba l’occhio
ma concede troppo; che il Napoli irriducibile, ben disegnato e forte
anche dal punto di vista psicologico ha in organico giovani rampanti
come Lavezzi, Hamsik e Bogliacino destinati a garantire un futuro di
altissimo livello. Due volte la squadra di Reja ha rimontato lo
svantaggio e lo ha fatto aggrappandosi alla puntualità di Bogliacino e
agli estri di Hamsik e Lavezzi. I primi due hanno dato sostanza al
centrocampo, l’argentino ha mandato al manicomio Nesta e soprattutto
Kaladze.
San Siro è impazzito per i numeri del papero Pato. Un grande papero. Il
brasiliano ha prodotto magie a ritmo continuo, ha cercato tre volte il
gol chiamando Iezzo ad altrettanti miracoli, ha legato molto bene con
Ronaldo e Kakà. Quando il Milan ha trovato la forza e le idee per
attaccare è stato devastante: primo gol di Ronaldo (assist di Pirlo) sul
quale pesa la posizione di offside di Pato. L’azione milanista è stata
splendida ma quando Ronie ha calciato Pato era in posizione irregolare
mentre Cupi ha an­ticipato sulla linea il possibile intervento di Pato
scacciando via la minaccia, Impressione: il pallone era entrato
completamente e il guardalinee Pirondini e Rosetti hanno dato gol. Era
invece da annullare per l’offside di Pato. Il gol di svantaggio e un
Milan devastante almeno nella fase offensiva non hanno intimorito il
Napoli. Anzi i ragazzi di Reja, quasi fossero stati morsi da una
tarantola e molto sicuri del fatto loro, hanno reagito come una
grandissima squadra. Hanno stretto la morsa a centrocampo con Gargano e
Bogliacino e hanno proiettato nel cuore dell’area nemica il loro
fenomeno Lavezzi. L’azione al volo avviata dal puntuale Bogliacino e
l’assist volante dell’argentino per il gol di Sosa è stata una pagina
straordinaria di calcio.
opo dodici minuti insomma il Napoli ha pareggiato il gol di Ronie ma è
stato costretto a subire ancora i numeri del brasiliano capace di
produrre due assist consecutivi per Pato che ha trovato sempre Iezzo
alla respinta. Al terzo terzo tentativo la palla è finita a Seedorf che
ha riportato in vantaggio il Milan. A quel punto si pensava che il
Napoli si squagliasse come neve al sole. Invece no: stessa reazione di
prima, numeri di Lavezzi e fallo da rigore di Kaladze per lo scatenato
argentino. E’ toccato a Domizzi pareggiare il conto con il quarto rigore
del suo campionato.
In apertura di ripresa due eventi che hanno tagliato le gambe al Napoli
lanciando in orbita il Milan: Ronaldo al primo minuto ha sfruttato
davvero da fenomeno un grossolano errore di Domizzi e ha riportato in
vantaggio i rossoneri con un gol di testa (non è certo la sua
specialità) su assist di Favalli che era in campo al posto di Maldini
mentre Reja ha perduto poco dopo Bogliacino. Il Napoli ha accusato ed è
colato a picco sotto ai colpi dei brasiliani del Milan che ha fatto
cinquina nel breve spazio di 6’; gran gol da fuori di Kakà prima della
magia di Pato: lungo lancio di Favalli, controllo in area di mirabile
estetica e rasoiata alle spalle di Iezzo.

IEZZO 5.5
CUPI 5
CANNAVARO 5.5
DOMIZZI 5.5
GARICS 5
HAMSIK 6.5
GARGANO 5.5
BOGLIACINO 7 (15’st Montervino 5.5)
SAVINI 6.5
SOSA 6.5
ZALAYETA 5.5

Napoli – Lazio 2-2

19ª
GIORNATA

Emozioni a raffica, 4 gol, un palo,
grandi parate di Ballotta

Partita dura, espulsi Blasi, Stendardo
e Reja

Serie A
dom
20/01/08

gol5’pt
Hamsik
gol26’pt Ledesma

NAPOLI

LAZIO

stadio San Paolo
35000
spettatori
napoli lazio
arbitro Rocchi – 5
guardalinee Papi – Niccolai
quarto uomo Squillace

2

2

gol
49’st Hamsik
gol 31’pt Pandev
ammonizione Garics ammonizione Mutarelli
ammonizione Domizzi ammonizione Tare
ammonizioneammonizione Blasi ammonizione De Silvestri
espulsione Stendardo
NAPOLI (3- 5- 2): Iezzo, Cupi, P. Cannavaro, Domizzi, Garics
(33’st Grava), Hamsik, Blasi, Bogliacino (22’st Calaiò), Savini (10’st
Dalla Bona), Sosa, Lavezzi.
Panchina: Gianello, Montervino, Maldonado, De Zerbi. All. Reja.
LAZIO (4-3-1-2): Ballotta, De Silvestri, Stendardo, Siviglia,
Kolarov, Behrami, Ledesma, Mutarelli, Mauri (40’st Manfredini), Tare
(16’st Rocchi), Pandev (18’st Vignaroli).
Panchina: Muslera, Scaloni, Baronio, Artipoli. All. De Rossi.

Se i numeri contengono sempre una sintesi logica, quelli del­la partita
di ieri dicono che chi ha deciso di trascorrere un pomeriggio di
anticipata primavera al San Paolo non ha investito male i propri
quattrini. Quattro gol, sei parate strepitose di Ballotta (vero
protagonista), un palo (colpito da Ledesma con la Lazio ancora in
vantaggio), il pari del Napoli all’ultimo dei quattro minuti di
recupero. Sfida bella ma dura, anche cattiva come dimostrano i tre
espulsi (due giocatori, Blasi e Stendardo, e un allenatore, Reja) e il
fatto che il famoso “terzo tempo” sia stato praticamente dimezzato
perché i calciatori avevano pochissima voglia di stringersi la mano.
Settantadue ore dopo il confronto di Coppa Italia vinto nell’arco di 180
minuti dalla Lazio, la «rivincita» alla fine non ha prodotto vinti e
vincitori. Buona Lazio per un’ora; Naspoli a tratti spettacolare e
orgoglioso nel finale. Alla luce di quest’ultimo dato va forse letto lo
scoppiettante dopo-partita scatenatosi nel chiuso dello spogliatoio e
che ha contrapposto Reja e il presidente De Laurentiis.
Non tutte le scelte compiute dai tecnici sono apparse azzeccatissime.
Rocchi al posto di Tare e Vignaroli al posto di Pandev. L’andamento
della gara, con il Napoli arrembante a caccia del pareggio forse avrebbe
dovuto consigliare la conferma in campo dell’albanese. Gli spazi hanno
evidentemente ingolosito Delio Rossi che pensava di sfruttarli meglio
con la velocità di Rocchi. Ma perché, allora, rinunciare a Pandev che
insieme a Ledesma aveva messo in grandissima difficoltà il reparto
arretrato napoletano? Il risultato di questi due ravvicinati ancorché
non simultanei avvicendamenti è stato lo schiacciamento della Lazio
nella propria trequarti (l’ultima occasione i romani l’hanno
confezionata al 9′ del secondo tempo quando Ledesma su punizione ha
colpito il palo). Tare nell’assedio finale poteva tornare utile tanto in
fase difensiva (sulle palle alte) che in fase offensiva (consentendo
alla squadra di allungarsi). Il Napoli è riuscito a trovare il pari
all’ultimo minuto ma non ha cancellato tutti i dubbi sollevati nella
prova di giovedì sera. Senza Gargano in mezzo al campo, la squadra ha
perduto un fondamentale “cucitore” di gioco. Sulle corsie esterne il
Napoli resta un po’ impalpabile e da questo punto di vista De Lurentiis
ha ragione ma forse avrebbe dovuto porsi il problema l’estate scorsa.
Sosa ha fatto il suo (fomentale il tocco di testa in occasione del primo
gol di Hamsik) ma è evidente che Zalayeta è altra cosa. Contro Reja uno
sciagurato ha lanciato una bottiglietta di plastica vuota venendo
emarginato da tutta la tribuna, eppure l’allenatore ieri le ha provate
tutte con gli uomini a disposizione avendo alla fine ragione. Certo, lo
stinco destro di Kolarov è stato determinante (anche in quel caso
Ballotta, spiazzato ha quasi ritrovato la posizione sfiorando la sfera)
in occasione del tiro finale di Hamsik (prima doppietta italiana, cinque
gol totali), ma Reja ha, comunque, tenuto la sua squadra in tensione (la
sua tensione l’ha scaricata contro l’arbitro che lo ha espulso)
aggiornandone e modificandone l’assetto (dopo l’ingresso in campo di
Dalla Bona è passato al 4- 3- 2- 1 con Garics e Cupi sulla linea
difensiva e Bogliacino rifinitore; dopo l’inserimento di Calaiò è
passato a un ancora più offensivo 4-3-3).
La Lazio in versione vesuviana è apparsa, alla resa dei conti, in
ripresa, in avanzata convalescenza. In crescita dal punto di vista
fisico e con alcuni uomini ( Ledesma, ad esempio, autore del pareggio:
tiro dal limite dopo aver raccolto uno striminzito rinvio di Canavaro)
che stanno ritrovando l’antica brillantezza. In attesa di Rocchi, Pandev
( la sua rete, con Iezzo in uscita, a conclusione di una azione nata
sull’asse Mauri-Tare) continua a fare il suo e proprio questa continuità
non spiega l’avvicendamento con Vignaroli. Il Napoli, a sua volta, deve
meditare sul fatto che nelle ultime tre partite (due di campionato e una
di Coppa) ha incassato ben otto gol: nella fase difensiva c’è
evidentemente qualcosa da sistemare.

IEZZO 6
CUPI 6
CANNAVARO 5
DOMIZZI 6
GARICS 5.5 (33’st Grava sv)
BLASI 6.5
HAMSIK 7.5
BOGLIACINO 5.5 (22’st Calaiò 5.5)
SAVINI 5 (10’st Dalla Bona 5.5)
LAVEZZI 6.5
SOSA 6

Cagliari – Napoli 2-1

20ª
GIORNATA

Gli ultimi cento secondi
restituiscono la speranza al Cagliari

Remissivo il Napoli, non basta il
nuovo gol di Hamsik

Serie A
dom
27/01/08

gol48’st Matrigol
12’st Hamsik

CAGLIARI

NAPOLI

stadio Sant’Elia
12000
spettatori
cagliari napoli
arbitro Banti – 5
guardalinee Comito – Giachero
quarto uomo Valeri

2

1

gol 49’st Conti ammonizione Rullo
ammonizione Acquafresca ammonizione Gianello
ammonizione Biondini
ammonizione Agostini
CAGLIARI (4-3-1-2): Storari, Ferri, Lopez, Bianco, Agostini,
Biondini (15’st Matri), Conti, Parola, Jeda, Larrivey (13’st Fini),
Acquafresca (11’st Foggia).
Panchina: Capecchi, Canini, Mancosu, Magliocchetti. All. Ballardini.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Cupi (38’pt Grava), Cannavaro, Contini,
Garics, Hamsik, Gargano, Bogliacino, Rullo (7’st Montervino), Lavezzi,
Zalayeta (38’st Sosa).
Panchina: Del Giudice, D’Urso, Dalla Bona, Calaiò. All. Viviani (Reja
squalificato).

Neanche il tempo di rimettere il pallone al centro che l’arbitro fischia
la fine. Roba da strapparsi i capelli. Partita risolta proprio sul gong,
come a volte succede nel basket e terzo tempo consumato tra
l’incredulità dei partenopei e l’esultanza dei cagliaritani. Basta una
leggera deviazione aerea di Conti a tempo scaduto (49’14’) per
capovolgere un risultato e mandare ko un Napoli scellerato, inerme per
tutta la ripresa, fragile quanto vulnerabile. Passano cento secondi dal
gol del pareggio di Matri (47’34’), a quello della terza vittoria in
campionato del Cagliari di cui ben due a spese dei partenopei. Ed è in
quella manciata di secondi che la disperazione del Cagliari, ormai già
sbeffeggiato dai propri tifosi (« andate a lavorare »), prende il
sopravvento sulla convinzione del Napoli di aver incamerato tre punti
con il minimo sforzo: gol di Hamsik (sesto centro personale, terzo di
fila) ad inizio ripresa al termine di una lunga e bella combinazione con
palla a terra.
Ma sarebbe troppo riduttivo spiegare il ritorno al successo del
Cagliari, dopo ben tredici turni di astinenza, con quel finale
pirotecnico. I sardi, ed in particolare il tecnico Ballardini, cercano
in ogni maniera di recuperare il risultato, ci credono fino all’ultimo
secondo, si lanciano in attacco gettando il cuore oltre l’ostacolo. Dopo
il vantaggio del Napoli, già sfiorato nel primo tempo con un’incursione
di Hamsik sventata di piede da Storari, Ballardini rivolta la squadra:
dopo Foggia, fa entrare anche Fini per Larrivey e due minuti dopo, Matri
per Biondini. Il Cagliari si dispone con un quattro-due-tre-uno. Ed il
Napoli che aveva perso anche Cupi per infortunio, oltre a Iezzo,Savini e
Domizzi, fatica ad arginare gli assalti. Entra in sofferenza sul piano
fisico ed in centimetri. Si lascia aggredire senza reagire. E quando
esce Zalayeta perde anche l’unico elemento in grado di far respirare la
squadra ed intervenire di testa nella propria area. Il Cagliari al 25′
reclama per un rigore per fallo di mano di Zalayeta, poi coglie una
traversa con Fini (39′), ne impreca un’altra su una deviazione di
Gianello su tiro di Foggia e quando la sorte sembra voltare le spalle ai
sardi, ecco i due acuti sul filo del gong.
Il Napoli deve recriminare solo con se stesso. Non ha saputo attrezzarsi
dopo il vantaggio. Non è stato capace di reggere sul piano atletico. Ha
franato per vie centrali e sugli esterni. Nè ha avuto la furbizia di
gestire il gioco o di stringere le maglie in quel convulso finale. Un
atteggiamento così remissivo quanto preoccupante per il futuro. Che
succede quando incontrerà un altro avversario disperato ed affamato?
Ieri il Cagliari è passato in cento secondi, dalla baratro alla speranza
di salvezza che appare pur sempre complicata, grazie alla fragilità
fisica e caratteriale del Napoli.

IEZZO 7
CUPI 6 (38’pt Grava 6)
CANNAVARO 5.5
CONTINI 6.5
GARICS 6
HAMSIK 6
GARGANO 5
BOGLIACINO 5.5
RULLO 5 (7’st Montervino 6)
LAVEZZI 5
ZALAYETA 6 (38’st Sosa sv)

Napoli – Udinese 3-1

21ª
GIORNATA

Lavezzi show, esplode la festa

La doppietta dell’argentino lancia il
Napoli verso una meritata vittoria

Serie A
sab
02/02/08

gol3’pt
Zapata (a)
gol8’pt Pepe

NAPOLI

UDINESE

stadio San Paolo
36000
spettatori
napoli udinese
arbitro Ayroldi – 5
guardalinee Stefani – Paverani
quarto uomo Celi

3

1

gol
28’st Lavezzi
ammonizione Felipe
gol
30’st Lavezzi
ammonizione Dossena
ammonizione Mannini ammonizione Zapata
espulsione Cannavaro ammonizioneammonizione Pepe
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Grava, Cannavaro, Contini, Garics (6’st
Santacroce), Blasi, Gargano, Hamsik (29’st Pazienza), Mannini, Lavezzi
(40’st Bogliacino), Zalayeta.
Panchina: Del Giudice, Montervino, Calaiò, Sosa. All. Reja.
UDINESE (3-4-3): Handanovic, Zapata, Felipe (33’st Floro Flores),
Lukovic, Ferronetti (25’st Colombo), Inler, D’Agostino (43’st Eremenko),
Dossena, Pepe, Quagliarella, Di Natale.
Panchina: Chimenti, Coda, Isla, Candreva. All. P. Marino.

Di notte l’ultima vittoria al San Paolo, con il Parma. Di notte, il
ritorno al successo del Napoli. E stavolta nel cielo di Fuorigrotta
brilla una sola stella, anche questa argentina, Ezequiel Lavezzi. E’ lui
con la prima doppietta in Italia a mandare in crisi una Udinese sciupona
quanto fragile, narcisa quanto fragile caratterialmente. Nella ripresa,
una volta ristabilita la parità numerica, che il Napoli tira fuori la
baionetta e doma l’avversario.
A nessuna delle due mancano motivazioni per darci dentro fin dall’avvio:
il Napoli deve scrollarsi dello shock di Cagliari; l’Udinese, invece,
cancellare l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Catania. Reja,
però, è costretto a rinunciare ancora a troppi elementi in difesa
(Iezzo, Domizzi, Savini e Cupi) e non se la sente di lanciare nella
mischia il neo arrivato Santacroce preferendo dirottare al centro il più
esperto Grava. Dei nuovi, però, impiega Mannini schierandolo quinto di
sinistra a centrocampo. E’ in quella zona che l’Udinese, non avendo
Mesto, potrebbe rive­larsi vulnerabile. Così non sarà. Gli uomini di
Pasquale Marino sopperiscono a meraviglia anche con Ferronetti. Hanno
dalla loro un’organizzazione tattica, un affiatamento, una qualità di
gioco che il Napoli non ha. Ne può avere con l’inserimento di un solo
elemento, pur bravo che sia. E Mannini, al debutto al San Paolo, si
trova costretto ad esibirsi in un ruolo non suo, a ripiegare piuttosto
che offendere, ad arrancare. Eppure l’avvio, è scoppiettante.
Il Napoli parte a testa bassa, prova a cogliere di sorpresa l’avversario
e nei primi minuti scheggia per ben due volte i legni della porta difesa
da Handanovic: con Zalayeta al 2′ e con Contini trenta secondi dopo. Al
3′ si porta addirittura in vantaggio: Lavezzi parte in percussione,
elude Lukovic e serve al centro con un cross teso e basso. Sulla
traiettoria s’inserisce Zapata deviando nella propria porta.
Ma l’Udinese raccoglie il guanto di sfida e trova il pari su palla
inattiva: punizione dalla sinistra di Dossena, Pepe sbuca davanti a
tutti ed in semirovesciata trafigge Gianello. La gara, grazie al
dinamismo del Napoli si mantiene su buoni livelli agonistici ma è
l’Udinese a regalare scampoli di bel calcio, soprattutto nelle
ripartenze azionate dal tridente delle meraviglie. Al 32′, i friulani
sprecano un contropiede al bacio: Quagliarella si presenta tutto solo
davanti a Gianello ma invece di battere a rete serve Di Natale e
l’occasione sfuma. Due minuti dopo, Pepe, indisturbato sull’out destro,
scheggia la base del palo alla sinistra di Gianello; e al 36′, ancora di
rimessa, l’episodio della prima espulsione: Grava va all’uno contro uno
con Dossena, commette fallo, e mentre l’arbitro si sta portando il
fischietto alla bocca, Cannavaro ostacola Zapata che rovina a terra.
Ayroldi estrae il rosso ma Cannavaro non ci sta e protesta sostenendo di
aver solo sfiorato l’avversario, già in caduta.
Ad inizio di ripresa, l’Udinese non riesce a piazzare il colpo del ko ed
al 14′ Ayroldi ristabilisce la parità numerica espellendo anche Pepe,
ammonito per la seconda volta, colto in simulazione. Ed è a questo punto
che viene fuori il cuore del Napoli, il coraggio, lo spirito garibaldino
che ne aveva distinto il girone d’andata. E sale in cattedra il nino de
oro del Duemila, Ezequiel Lavezzi, trascinato dai quarantamila del San
Paolo. Il «pocho » fa tutto da solo al 28′, gran destro dal limite
dell’area ed Handanovic è letteralmente sorpreso. Due minuti dopo ancora
Lavezzi. Sfrutta la caparbietà di Zalayeta in area, s’avventa sul
pallone e con il cucchiaio regala al Napoli una vittoria insperata,
preziosa, entusiasmante.

GIANELLO 6
GRAVA 6
CANNAVARO 5
CONTINI 6.5
GARICS 5 (6’st Santacroce 6)
BLASI 6.5
GARGANO 6
HAMSIK 5 (29’st Pazienza sv)
MANNINI 6
LAVEZZI 7.5 (40’st Bogliacino sv)
ZALAYETA 6.5