Classifica 2006-2007

CLASSIFICA 2006-2007 (Serie B)

                     
  SQUADRE Punti G V N P Gf Gs Dr  
                     
promozione Juventus * 85 42 28 10 4 83 30 +53  
promozione Napoli 79 42 21 16 5 52 29 +23  
promozione Genoa 78 42 23 9 10 68 44 +24  
  Piacenza 68 42 20 8 14 57 50 +7  
  Rimini 67 42 17 16 9 55 38 +17  
  Brescia 67 42 19 10 13 51 43 +8  
  Bologna 65 42 18 11 13 52 43 +9  
  Mantova 64 42 15 19 8 47 36 +11  
  Lecce 58 42 17 7 18 56 53 +3  
  Albinoleffe 53 42 11 20 11 46 48 +2  
  Vicenza 50 42 12 14 16 42 43 -1  
  Treviso 50 42 11 17 14 44 47 -3  
  Bari 50 42 12 14 16 40 46 -6  
  Frosinone 50 42 12 14 16 44 54 -10  
  Modena 49 42 12 13 17 38 46 -8  
  Cesena 49 42 12 13 17 51 66 -15  
  Triestina *** 48 42 11 16 15 37 48 -11  
retrocessione Verona 48 42 12 12 18 34 46 -12  
  Spezia 46 42 11 13 18 50 61 -11  
retrocessione Arezzo ** 45 42 12 15 15 42 46 -4  
retrocessione Crotone 32 42 7 11 24 36 67 -31  
retrocessione Pescara *** 24 42 5 10 27 36 77 -41  
                     
  *
9 punti di penalizzazione.
** 6 punti di penalizzazione
*** 1 punto di penalizzazione
 

Napoli – Frosinone 3-1

Sabato 19/08/2006 – Coppa Italia – 1°
Turno –
 

Napoli sei bellissimo.
Apre Domizzi, poi tocca a Bucchi e Calaiò.
Mercoledì c'è l'Ascoli.

 

NAPOLI – FROSINONE 3 – 1 (15000
spettatori)

Arbitro: Bertini di Arezzo.
Guardalinee: De Santis e Di Liberatore.

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Domizzi (32'st
Giubilato), Savini, Montervino, Bogliacino, Dalla Bona, De Zerbi (5'st
Capparella), Calaiò (28'st Pià), Bucchi.
Panchina: Gianello, Lacrimini, Amodio, Sosa. All. Reja.
FROSINONE (3-4-3): Zappino, Antonioli, Mengoni, Pagani, Carbone,
Lodi, Perra, Fialdini, Di Nardo (30'st Castillo), Margiotta (15'st
Ginestra), Di Venanzio (12'st Zaccagnini).
Panchina: Chiodini, Di Bari, Bellè, Carlini. All. Iaconi.

MARCATORI: 7'pt Domizzi, 30'pt Bucchi, 14'st Calaiò(r), 43'st Ginestra.
(video gol)

Se il buongiorno si vede dal mattino, quello del Napoli ha l'oro in
bocca. Una capocciata di Domizzi a bruciapelo, poi le solite faine: una
sciabolata di Bucchi, una frecciata di Calaiò (su rigore) e buonanotte
ai suonatori. Gli azzurri se la vedranno mercoledì contro l'Ascoli che
ha schiantato 6-0 il Cervia degli ex-campioni sognanti. Il Frosinone si
è arreso subito, bocciato nel primo tempo e al primo turno della Coppa
Italia. Consiglio spassionato: non è saggio entrare al S.Paolo e fare
sfoggio di punte e mezzepunte. Iaconi ha rinunciato inizialmente a
Ginestra, si è presentato con il 3-4-3, si è sciolto come burro al sole.
Il Napoli si è imposto con nonchalance, da vera squadra di razza, il
secondo tempo è servito solo per arricchire il nobile bottino. Il
Frosinone ha cercato di opporre una fiera resistenza ma dopo sette
minuti si è arreso: calcio d'angolo dalla sinistra, Domizzi s'infila in
area e trasforma di prepotenza. I ciociari hanno avuto difficoltà
nell'imporre una valida manovra, si son trovati in costante inferiorità
numerica, hanno segnato con Margiotta sull'1-0 ma Bertini ha annullato
per fuorigioco. Di Venanzio e Carbone hanno cercato di affondare ma
niente, Fialdini è sembrato animato da una certa Verve ma ha giocato nel
deserto. Ha fatto tutto il Napoli: si è impadronito del pallone, ha
sfruttato gli spazi. Iaconi è rimasto schiacciato a centrocampo, il trio
Di Nardo-Margiotta-Lodi può può stupire ma se verrà lasciato solo al suo
destino potrà realizzare meno che epiche recite. I tre dietro? Del tipo:
vado io, no vai tu, andiamo insieme che è peggio. De
Zerbi-Calaiò-Bucchi, tanta, troppa roba. Dalla cintola in giù, con
Domizzi e Cannavaro, il Napoli è sembrato inespugnabile; dalla cintola
in su i suoi uomini son sembrati brasiliani per abilità tecnica
(Bogliacino e De Zerbi) e levrieri per quanto hanno corso (Grava, Dalla
Bona e Montervino). Minuto 30', spettacolo: Bucchi scambia con Calaiò,
se la fila a tutto gas verso la porta, finta a rientrare e palla sotto
l'incrocio (con piccola deviazione di Pagani). Trenta minuti, qui
finisce tutto. Doppio ko, il Frosinone non si rialza: sfrutterà qualche
calcio piazzato, qualche incursione, chiederà un rigore nel secondo
tempo, niente di più. E non c'è due senza tre: Calaiò si procura il
penalty e lo trasforma (è il 14'st). Rejua può tirare un sospiro di
sollievo, il rombo non è un rompicapo. Iaconi? Ginestra segna il gol
della bandiera a due minuti dalla fine. Ma era già finita…

 
IEZZO 6.5
GRAVA 7.5
CANNAVARO 7.5
DOMIZZI 7.5 (32'st Giubilato sv)
SAVINI 6.5
MONTERVINO 6.5
BOGLIACINO 6.5
DALLA BONA 6.5
DE ZERBI 7.5 (5'st Capparella 6.5)
BUCCHI 7.5
CALAIO' 7 (28'st Pià sv)

Napoli – Ascoli 2-1

Sabato 19/08/2006 – Coppa Italia – 2°
Turno –
 

Il Napoli si regala la Juve.
Pià stende l'Ascoli ai supplementari.
Nuova sfida ai bianconeri.

 

NAPOLI – ASCOLI 1 – 0 dts (25000
spettatori)

Arbitro: Rocchi di Firenze.
Guardalinee: Giordano e Lanciano.

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Domizzi, Savini,
Montervino (35'st Pià), Bogliacino, Dalla Bona, Capparella (14'st
Trotta), Calaiò, Bucchi (19'st Sosa).
Panchina: Gianello, Maldonado, Giubilato, Amodio. All. Reja.
ASCOLI (4-4-1-1): Pagliuca, Foglio, Pecorari, Cudini, Lukovic
(34'st Nastase), Giampà (22'st Pecchia), Zanetti, Boudianski, Guberti
(14'st Job). Fini, Bjelanovic.
Panchina: Boccolini, Minieri, Perulli, Paolucci. All. Tesser.

MARCATORI: 1'pts Pià. (video gol)

Un urlo spacca la notte: "Naaapoliii". Un estremo colpo di Reni salva
Reja al primo minuto del supplementare: Calaiò lancia lungo per Pià,
rasoiata brasiliana, venticinquemila anime a spingere dentro quel
pallone. Cara Juventus, tu sia la benvenuta, anzi bentornata. Passerella
rossa, tirate fuori la cristalleria buona, domenica sera l'appuntamento
con la vecchia signora. Noi, voi, tutti. Napoli-Juve, ne rimarrà una
sola. Fiera rivalità che torna d'incanto, stavolta non c'è una coppa di
birra in palio, c'è la Coppa Italia di mezzo.
Che faticaccia, non sono bastati 90 minuti… l'Ascoli non è il
Frosinone, gioca in A, il Napoli se ne accorge presto. Tesser non
azzarda, difesa blindatissima, linea mediana intasata, una sola punta.
Il tecnico dell'Ascoli ha due soli attaccanti (Bjelanovic e Paolucci),
le lacune dell'impianto richiedono tempestive correzioni, succede che ti
fa la sorpresina, smonta la fascia sinistra: Fini fuori dai territori
conosciuti, passa sulla trequarti nelle vesti di mezzapunta dietro la
gru Bjelanovic, ha pure licenza di francobollare Bogliacino. Reja si
aspettava il 4-4-2, niente. Anche lui ha il suo grattacapo: Capparella
supplente di De Zerbi (recupero fallito). Fronte d'attacco depauperato,
le invenzioni offensive si sono rivelata più frenetiche che ragionate.
Senza bussola non ci sono scappatoie, la manovra è troppo vaporosa,
l'Ascoli soffoca il centrocampo, inevitabile per Bogliacino andarsi a
cacciare nell'imbuto.
Eppure il Napoli comincia come se volesse sbrigare la pratica in 10
minuti, è un fuco di paglia. L'Ascoli si rialza, impone il ritmo
costringendo gli azzurri a buttar via il pallone anziché giocarlo come
col Frosinone. Tesser prova ad affondare nel costato del 4-3-1-2, crea
pericoli sfruttando i calci piazzati con i centimetri di Bjelanovic, si
mette le mani nei capelli quando fini (26') spara a salve. Per
addomesticare il Napoli si è affidato al fuorigioco: Bucchi e Calaiò
hanno sofferto le pene dell'inferno. trentaquattro minuti di corpo a
corpo, all'improvviso quattro palle-gol: tre di Calaiò, una di Bucchi,
Ascoli salvato da Pagliuca e dalla fortuna. Parte il secondo tempo, ci
vuole la scossa, chi la dà? Il Napoli prova la fuga al 14': Savini si
divora il vantaggio, capocciata alle stelle. Reja e Tesser cambiano in
contemporanea: il primo molla il rombo e si affida con Trotta, Sosa e
Pià al 4-4-2 lineare, il secondo dà la consegna a Pecchia: pensaci tu.
Ci pensa Pià, il brasiliano "chiuso in panchina". Ma l'Ascoli non si
arrende fino alla fine, ci vogliono tre miracoli di Iezzo su Boudianski
e Bjelanovic (due volte) prima della resa. E domenica tutti al San
Paolo. Portatevi il frac. Niente mare, prendete il secchiello, mettete
in ghiaccio lo champagne.

 
IEZZO 7
GRAVA 6
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6.5
SAVINI 5.5
MONTERVINO 6 (35'st Pià 7)
BOGLIACINO 5
DALLA BONA 6
CAPPARELLA 5.5 (14'st Trotta 6)
BUCCHI 5.5 (19'st Sosa 6)
CALAIO' 7

Napoli – Juventus 3-3

Domenica 26/08/2006 – Coppa Italia – 3°
Turno –
 

Napoli-Juve infinita.
Al 90' sul 2-2, supplementari sul 3-3.
Passa Reja ai rigori.

 

NAPOLI – JUVENTUS 3 – 3 (8-7 dcr)
(70000 spettatori)

Arbitro: Trefoloni di Siena.
Guardalinee: Ayroldi e Milardi.

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Domizzi, Savini,
Montervino, Bogliacino (6'pts Amodio), Dalla Bona, Capparella (35'st
Pià), Calaiò (23'st Trotta), Bucchi.
Panchina: Gianello, Giubilato, Maldonado, Sosa. All. Reja.
JUVENTUS (4-5-1): Buffon, Balzaretti, Kovac, Birindelli,
Chiellini, Marchionni, Zanetti, Giannichedda (16'st Guzman), Paro,
Nedved (38'st Camoranesi), Bojinov (16'st Del Piero).
Panchina: Mirante, De Ceglie, Marchisio, Urban. All. Deschamps.

MARCATORI: 26'pt Chiellini, 44'pt Bucchi, 9'st Calaiò, 34'st Del Piero,
15'sts Del Piero, 16'sts Cannavaro. (video gol)

E’ passato il Napoli, la Juve è volata fuori dalla coppa Italia. Un
fantastico 3-3 dopo i supplementari (con due gol mozzafiato in meno di
un minuto di Del Piero e di Paolo Cannavaro) e l’errore fatale di
Balzaretti ai calci di rigore: ecco la mirabile sintesi di una partita
di straordinaria intensità che ha fatto esplodere i settantamila del San
Paolo. Napoli dopo anni di buio ha visto la luce di una grande im­presa
che ci è sembrata una sorta di ritorno al futuro.
Un buon Napoli, soprattutto nei primi venti minuti di partita, ha
costretto la Juve a pesanti disagi, Una grande occasione di Bogliacino
che non ha trovato la misura e un rigore prima dato e poi “tolto” da
Trefoloni alla squadra di Reja dietro segnalazione del guardalinee
Ayroldi hanno messo a nudo gli imbarazzi della Juve costretta
dall’emergenza a un modulo (4-5-1) che non si è dimostrato felice. Pare
che il guardalinee abbia visto un fallo di mano di De Zerbi in caduta
dopo un intervento a valanga di Buffon. Resta in ogni caso il “giallo”.
Ma torniamo alle difficoltà bianconere. Deschamps ha messo in campo i
tre centrocampisti centrali in organico (Zanetti, Giannichedda, Paro)
sostenuti sulle corsie esterne da Marchionni a Nedved e soltanto un
attaccante, Bojinov, rimasto spesso isolato. Non ha funzionato quasi
niente nel meccanismo dei bianconeri impietriti di fronte alle deliziose
giocate di De Zerbi che ha spaziato su tutto il fronte mettendo nelle
canne soprattutto Chiellini e Balzaretti. Malgrado il “giallo” del
rigore e strappi di gioco entusiasmanti, la Juve con fatica ha tenuto
botta. Anzi di più: ha trovato persino il gol del vantaggio grazie a un
colpo di testa di Chiellini (cross da destra di Zanetti) che ha fatto
saltare la difesa partenopea nella circostanza piazzata assai malamente.
Il vantaggio avrebbe potuto schiantare il Napoli, ma la squadra di Reja,
oltre all’impostazione di gioco convincente e alla buona corsa, ha messo
in mostra un grande carattere. Solidi e ordinati nella linea mediana del
con Montervino, Bogliacino e Dalla Bona, i partenopei si sono affidati a
De Zerbi che ha ispirato con straordinarie giocate i movimenti
offensivi. L’estroso fantasista del Napoli sul finire del tempo ha
piazzato sui piedi di Bucchi la palla buona per il pareggio. Non ha
sbagliato l’ex modenese e lo stadio di Fuorigrotta, al limite della
capienza, è esploso. Deschamps non ha corretto la sua squadra a inizio
di ripresa alzando appena gli esterni Marchionni e Nedved. Troppo poco
per frenare gli gli slanci di un Napoli che è riuscito a sfruttare al
massimo i pesanti disagi della truppa bianconera. La squadra di Reja è
diventata a tratti sfrontata affondando il coltello nelle ferite degli
avversari macchinosi e incapaci di ritrovarsi. Il secondo gol del Napoli
– un assist di Bucchi per Calaiò, grossolano errore di Birindelli e
palla in rete – è sembrato una logica conseguenza di quello che si
vedeva in campo.
Soltanto dopo aver incassato il secondo gol Deschamps ha ridisegnato la
squadra: fuori lo spento Bojinov e Giannichedda, dentro Del Piero e
Guzman. Didì ha anche disegnato il più classico 4-4-2 con Del Piero e
Guzman in attacco. Le cose per la Juve sono migliorate di colpo perché
ha costruito finalmente due o tre palle gol (memorabile quella sventata
da Iezzo su Marchionni) pareggiando la partita con la seconda magia
consecutiva di Del Piero dopo quella di mercoledì scorso a Cesena: gioco
di piedi, finta e controfinta al limite dell’area e tiro morbido che ha
beffato Iezzo tra le incomprensibili pro­teste napoletane. Il Napoli non
ha perso lo spirito, si è resettato a sua volta con il 4­4-2 ed è
ripartito a caccia dell’impresa facendo tremare Buffon nel finale
arroventato con Pià (errore colossale) e Dalla Bona. Inevitabili i
supplementari ricchi di gioco, emozioni, gol e due espulsioni, quelle di
Camoranesi (deprecabile manata a Montervino) e Grava (somma di gialli).
Del Piero a quaranta secondi dalla fine del secondo supplementare
sembrava aver risolto la partita con il secondo gol personale, ma
all’ultimo secondo è arrivato anche il 3-3 di Cannavaro jr. Incredibile
e via ai rigori.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 6
SAVINI 5.5
MONTERVINO 6
BOGLIACINO 6 (5'pts Amodio 6)
DALLA BONA 5.5
DE ZERBI 7 (35'st Pià 5.5)
BUCCHI 5.5
CALAIO' 7 (23'st Trotta 6)

Napoli – Parma 1-0

Giovedì 09/11/2006 – Coppa Italia – Ottavi
di finale – andata –
 

Bucchi gol, festa Napoli.
Gli azzurri superano il primo test di A:
Parma battuto su rigore.

 

NAPOLI – PARMA 1- 0 (12322
spettatori)

Arbitro: Marelli di Como.
Guardalinee: Saglietti e Benedetto.

NAPOLI (3-4-3): Gianello, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Garics,
Gatti, Dalla Bona, Vitale, Capparella (10'st De Zerbi), Sosa (19'st
Bucchi), Pià (45' st Trotta).
Panchina: Iezzo, Giubilato, D’Urso, Amodio, Trotta. All. Reja.
PARMA (4-1-3-2): Bucci, Ferronetti, Couto, Rossi, Castellini,
Bolano, (1'st Dedic), Dessena, Cigarini, Savi (16'st Pisanu), Paponi
(32'st Muslimovic), Gasbarroni.
Panchina: De Lucia, Bocchetti, Coly, Contini. All. Pioli.

MARCATORI: 23'st Bucchi. (sintesi)

Senza le telecamere della Tv, va meglio. E senza i settantamila, c’è
anche meno paura di osare. Ma per vincere il Napoli deve ricorrere alla
coppia d’oro: De Zerbi e Bucchi entrano dalla panchina ed il primo si
procura il rigore mentre il secondo rompe il digiuno e regala ai suoi
una vittoria che fa tanto morale. Sotto gli occhi di De Laurentiis, il
Napoli visto nella ripresa lascia ben sperare. Al Parma non resta che
recriminare su un paio di interventi miracolosi di Gianello e sull’
intervento in area di Castellini che ha provocato il rigore.
Come previsto, Reja e Pioli sposano in pieno la teoria del turn over.
Entrambi hanno necessità di attingere alle seconde linee dovendo
sostenere tra pochi giorni impegni in campionato affatto agevoli: il
Parma dovrà vedersela con l’Inter ed il Napoli far visita al Bari. Pioli
rilancia Bucci tra i pali dopo il lungo infortunio, rispolvera Couto,
ritrova Ferronetti e lancia nella mischia giovani di sicuro avvenire
quali Rossi, Dessena, Cigarini, Savi e Paponi. Reja, invece, concede un
turno di riposo ai big dell’attacco (Bucchi e Calaiò) per fare spazio
alla coppia che tre anni fa si distinse nell’Ascoli: Sosa-Pià; poi dà
fiducia a Gatti in cabina di regia e a Capparella in attacco mentre in
difesa ritrova Cannavaro. Ma le novità è l’impiego del diciannovenne
Vitale sull’out sinistro.
Mancano i settantamila della sfida con la Juve ma i quindicimila
irriducibili che sono al San Paolo ricordano esaltanti prestazioni in
Coppa Italia e cominciano ad incitare fin dal fischio d’inizio. Anzi,
l’incitamento sale di tono man mano che il Napoli prende coraggio e si
distende in attacco. L’avvio, però, è del Parma. Bolano, piazzato
davanti alla difesa, innesca con puntualità le azioni di contropiede
anche perchè nessuno va a disturbarlo. Ed al 9' Gasbarroni con un gran
diagonale impegna Gianello in una difficile deviazione in angolo. Gli
emiliani, superiori sul piano del fraseggio e più dinamici sulla
trequarti con Dessena a destra e Gasbarroni a sinistra, creano qualche
problema alla retroguardia del Napoli che ritarda a prendere le misure.
Ma dalla mezzora in poi i padroni di casa, si liberano dai freni (più
psicologici che tattici) e iniziano a verticalizzare con più incisività.
Al 33' Capparella viene atterrato in area da Castellini ma l’arbitro fa
segno di continuare; al 35' Ferronetti devia un tiro a botta sicura di
Dalla Bona; al 39' Pià viene stretto nella morsa di due difensori al
momento del tiro. E’ un crescendo tutto di colore azzurro con il
supporto di un tifo accorato e divertito che culmina al 43' quando Bucci
nega a Pià un gol già fatto. Il Parma (con Bolano già ammonito) stenta
ad arginare gli assalti del Napoli. Si fa vivo solo nel recupero quando
Domizzi ferma Gasbarroni in area al limite del penalty.
Nella ripresa, la gara già piacevole per ritmo e qualità del gioco
diventa persino incandescente. Reja, dopo dieci minuti lascia entrare De
Zerbi e dopo un po’ anche Bucchi. Manca solo Calaiò per il trio delle
meraviglie. Ma il Napoli con il fantasista per antonomasia in campo
diventa anche imprevedibile in zona gol. Ed al 23' da una incursione di
Bucchi, il pallone termina a De Zerbi che prova il numero e viene
atterrato da Castellini. Rigore sacrosanto. Alla battuta va Bucchi, i
tifosi accompagnano con il cuore in gola quella rincorsa con i
passettini, il tiro è forte e preciso, per Bucci niente da fare. E per
Bucchi quel gol ha l’effetto di un sortilegio. Il Parma che nel
frattempo ha schierato Dedic per Bolano ed inserito Muslimovic per
Paponi non ci sta ed abbozza una reazione rabbiosa. E’ bravo Gianello a
respingere di pugno una fucilata di Castellini. Poi è il Napoli a farsi
ancora minaccioso con Pià, De Zerbi ed il ritrovato (semmai c’era da
ritrovarlo) Cristian Bucchi.

 
GIANELLO 7
MALDONADO 6
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
GARICS 5.5
GATTI 6
VITALE 6
DALLA BONA 6.5
CAPPARELLA 5.5 (10'st De Zerbi 7)
PIA' 6 (45'st Trotta sv)
SOSA 5.5 (19'st Bucchi 6.5)

Parma – Napoli 3-1

Giovedì 05/12/2006 – Coppa Italia – Ottavi
di finale – ritorno –
 

Il Napoli spreca, il Parma passa il turno.
Gli azzurri non riescono a gestire il
vantaggio e rimediano l'eliminazione.

 

PARMA – NAPOLI 3- 1 (2324
spettatori)

Arbitro: Paparesta di bari.

PARMA (4-1-3-2): De Lucia, Coly, Paci, Rossi, Bocchetti,
Cigarini, Bolano, Savi (34'st Galli), Dedic, Kutuzov (44'st Dessena),
Paponi.
Panchina: Bucci, Bocchetti, Ferronetti, Contini. All. Pioli.
NAPOLI (3-4-3): Gianello, Maldonado, Giubilato, Savini, Garics,
Trotta (26'st Montervino), Dalla Bona, Gatti, Capparella, De Zerbi
(19'st Pià), Bucchi (14'st Sosa).
Panchina: Iezzo, Cannavaro, D’Urso, Vitale, Trotta. All. Reja.

MARCATORI: 45'pt Cigarini (r), 8'st Dedic, 21'st Dedic, 38'st Dalla
Bona.

Napoli – Triestina 1-1

Sabato 23/09/2006 – Quarta giornata –
 

Soffre, non è il Napoli.
Gol di Bucchi, pari ospite e solo oltre il
90' due palle gol: poco.

 

NAPOLI – TRIESTINA 1 – 1 (30000
spettatori)

Arbitro: Pantana di Macerata.
Guardalinee: Farina e Bianchi.

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Giubilato, Savini
(18'st Garics), Montervino, Bogliacino (37'st Amodio), Dalla Bona,
Capparella (28'st Trotta), Bucchi, Calaiò.
Panchina: Gianello, Maldonado, Gatti, Sosa. All. Reja.
TRIESTINA (3-5-2): Rossi, Kyriazis, Mignani, Lima, Marchini,
Rossetti (18'st Kalambay), Allegretti, Testini, Pesaresi, Eliakwu (7'st
Piovaccari), Graffiedi (37'st Ruopolo).
Panchina: Dei, Briano, Azizou, Abruzzese. All. Agostinelli.

MARCATORI: 19'pt Bucchi, 40'st Kyriazis.

Non era mal da trasferta. E neanche malessere passeggero. Il Napoli è
davvero sprofondato in una crisi d’identità da cui sembra difficile
uscirne. Anche al San Paolo fa cilecca. Vano il tentativo di aggrapparsi
a quel gol di Bucchi arrivato in maniera casuale a metà del primo tempo.
La Triestina, dopo aver aver divorato due-tre palle gol, perviene al
meritato pari a cinque minuti dal termine con una deviazione aerea del
ventiseienne greco Kyriazis. Vano anche l’assalto furibondo portato dai
partenopei nel finale; lodevole quanto sfortunato un salvataggio in
spaccata di Mignani su tiro di Amodio, un altro sulla linea di Pesaresi
su incornata di Bucchi e un miracolo del portiere Rossi su deviazione
ravvicinata di Cannavaro. Azioni da brividi ma pur sempre dettate dalla
reazione nervosa al pari degli ospiti. Il primo stop interno stagionale
evidenzia tutti i limiti tattici di una squadra che già pensava di poter
viaggiare con il pilota automatico; limiti atletici (più di un giocatore
appare già in riserva); limiti caratteriali (appena viene aggredita,
sbanda); limiti anche di organizzazione interna (dopo l’equivoco sul
malanno di Bogliacino, ieri anche quello di De Zerbi annunciato in campo
alla vigilia dall’allenatore prima di scoprire che si trascinava un
vecchio malanno muscolare). Chissà cosa avrà pensato ieri De Laurentiis
nel lasciare il San Paolo a passo svelto e senza commentare. Non vedeva
il Napoli dalla gara di Coppa Italia con la Juve, ha visto ieri una
squadra completamente diversa: confusionaria, spenta, arrendevole. Ed
anche nervosa e fallosa.
Dovendo rinunciare a De Zerbi, Reja ricorre a Capparella che ritiene suo
omologo. Ma in realtà agirà più da centrocampista che da trequartista.
Merito della diligente Triestina che popola il centrocampo come non mai:
Agostinelli, infatti, lascia fuori Abruzzese schierando una difesa a tre
e chiedendo ai due esterni, Marchini e Pesaresi di punzecchiare il
Napoli sui suoi fianchi dove sembrava e sembra sempre vulnerabile. Avrà
ragione lui alla fine. Gli ospiti tengono quasi sempre in mano il
pallino del gioco ma appaiono quasi intimoriti di portare serie insidie
alla porta di Iezzo. Solo tiri dalla distanza nei primi minuti. Ed al
19' si trova­no addirittura sotto di un gol: cross di Savini dalla
sinistra, tiro di Bucchi, palla non trattenuta da Rossi, Calaiò è bravo
nel raccogliere il pallone e servire di nuovo Bucchi che non fallisce il
bersaglio. Un abbaglio per i trentamila del San Paolo. Il Napoli neanche
dopo il vantaggio ritrova il filo del discorso: Montervino crea più
confusione che altro, Bogliacino viene stretto in una morsa e Dalla Bona
non ha gambe, nè lucidità per proporsi. Resta Capparella. Ma anche lui
vaga per il campo più per ricucire che per rifornire le punte. Ad
accendere la luce nel Napoli prova così soltanto Calaiò, encomiabile
quanto generoso, ma non sufficiente per sferrare il colpo del ko ad una
tenace Triestina.
Nella ripresa, gli ospiti rompono gli argini. E’ bravo Iezzo al 1’ ad
ostacolare Eliakwu, fortunato sui tiri di Rossetti e Piovaccari,
subentrato al nigeriano, ed attento su deviazione di Piovaccari. Reja
intuisce le sofferenze e fa entrare Garics per Savini spostando Grava a
sinistra. Entra anche Trotta. Ma al 40' arriva il gol: punizione
(contestata dal Napoli) di Allegretti, sponda di Piovaccari e Kyriazis
gela il San Paolo. Inutile l’arrembaggio finale, il risultato non
cambia.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 5.5
CANNAVARO 6
GIUBILATO 6
SAVINI 5 (18'st Garics 6)
MONTERVINO 5
BOGLIACINO 5 (35'st Amodio sv)
DALLA BONA 5
CAPPARELLA 6 (28'st Trotta sv)
BUCCHI 6
CALAIO' 7

Spezia – Napoli 0-1

Sabato 30/09/2006 – Quinta giornata –
 

Il Napoli torna alla vittoria in
trasferta.
Tante palle gol e un altro gol pesante di
Paolo Cannavaro.

 

SPEZIA – NAPOLI 0 – 1 (7100
spettatori)

Arbitro: Banti di Livorno.
Guardalinee: Giordano e Masotti.

SPEZIA (4-3-1-2): Santoni (21'st Rotoli), Giuliano, Fusco,
Scarlato, Gorzegno, Ponzo, Grieco, Rossi, Saverino (24'st Maltagliati),
Varricchio, Dionigi (12'st Russo).
Panchina.: Alessi, Guidetti, Padoin, Nicola. All. Soda.
NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Giubilato, Savini
(44'st Maldonado), Dalla Bona, Amodio, Montervino, Bogliacino, Bucchi
(35'st Sosa), Calaiò (39'st De Zerbi).
Panchina: Gianello, Gatti, Trotta, Garics. All. Reja.

MARCATORI: 26'st Cannavaro.

Napoli – Rimini 1-0

Domenica 08/10/2006 – Sesta giornata –
 

De Zerbi, magia Napoli.
Entra e segna con gli azzurri in dieci.
Rimini sprecone. De Laurentiis critico.

 

NAPOLI – RIMINI 1 – 0 (45000
spettatori)

Arbitro: Rocchi di Firenze.
Guardalinee: Carretta e D'Agostini.

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, Cannavaro, Giubilato, Savini,
Montervino, Amodio, Dalla Bona (1'st De Zerbi), Bogliacino, Bucchi
(19'st Domizzi), Calaiò (42'st Sosa).
Panchina: Gianello, Maldonado, Trotta, Pià. All. Reja.

RIMINI (4-2-3-1): Pugliesi, Regonesi, Peccarisi,,Milone, Baccin
(42'st Matri), Barusso, Tasso, Pagano (16'st Vitiello), Ricchiuti,
Valiani (26'st Moscardelli), Jeda.
Panchina: Temeroli, Bravo, Cascione, Rodrigo. All. Acori.

MARCATORI: 36'st De Zerbi.

Quando si dice, l’imponderabile. Nel calcio succede: un rimbalzo
beffardo, una zolla galeotta e il pallone che rotola in rete regalando
una vittoria che fino a quel momento sembrava impossibile. E’ quanto
accaduto al Napoli che ridotto in dieci per l’espulsione di Amodio trova
il gol con De Zerbi subentrato dalla panchina dopo aver sofferto le pene
dell’inferno in lungo e in largo. Il resto lo fanno il tifo del San
Paolo e la bravura di Iezzo. Ed il Rimini, ben disegnato e motivato da
Acori, dopo aver dominato l’avversario sul piano tattico ed atletico,
creato almeno otto occasioni nitide da rete, torna a casa a mani vuote.
E’ l’amara legge del calcio: nessun perdono per chi sbaglia tanto sotto
porta, premio (anche eccessivo per la verità) per chi riesce seppure
fortunosamente a gonfiare la rete avversaria.
Il Napoli, al cospetto di un Rimini, organizzato e frizzante in tutte le
zone del campo, tradisce limiti allarmanti sia sul piano tattico che
dinamico ma riesce comunque a portare a casa la seconda vittoria di fila
e ad insediarsi, momentaneamente, sulla secondo poltrona in classifica.
Buon segno? Dipende da quale ottica si guarda il successo di ieri. Se
dovessero persistere certe approssimazioni tecniche, pur mandando in
campo Bogliacino e lasciando De Zerbi in panchina, allora il futuro
diventa preoccupante. Di sicuro, Reja deve ringraziare la poca
scaltrezza di Ricchiuti e soci in zona gol, la prontezza di riflessi di
Iezzo, e la dea bendata che nel finale nega a Jeda la gioia del pari
(pallone che centra l’incrocio dei pali).
Il Napoli arranca fin dalle prime battute. Soffre la freschezza atletica
di Valiani, la prestanza fisica di Barusso ed il pressing razionale ed
efficace che Tasso e compagni mettono in pratica in ogni occasione ed in
ogni momento della gara. Per Bogliacino e company diventa un impresa
arrivare dalla parti di Pugliesi che rimpiazza Handanovic impegnato con
la sua nazionale. E come se non bastasse, quando il Rimini entra in
possesso della sfera la difesa di casa si smarrisce prestando il fianco
spesso e volentieri. Le prime occasioni da scandalo sono di Valiani e
Ricchiuti: il primo al 30' solo davanti a Iezzo non inquadra la porta;
l’argentino due minuti dopo calibra male il diagonale da buona
posizione. La terza è di Peccarisi che con la coscia devia la sfera a
lato con la porta spalancata. Tre allarmi che scuotono a malapena il
Napoli insidioso con Calaiò di testa al 41' (Pugliesi respinge sulla
traversa). Scuotono invece il pubblico del San Paolo che allo scadere
del tempo fischia sonoramente: quel Napoli in balia del Rimini non
poteva piacere, proprio no. Ed in particolare a De Laurentiis che anche
a fine partita ha manifestato il suo disappunto per uno spettacolo a dir
poco sconcertante.
Nella ripresa, Reja manda subito in campo De Zerbi al posto di un
affaticato Dalla Bona arretrando Bogliacino sulla linea di centrocampo.
Ora è un Napoli a trazione anteriore ma senza le idee e lo smalto per
pungere. Si fanno vivi solo all’ 8' con Calaiò bene imbeccato da De
Zerbi ma Pugliesi ci arriva. Il Rimini, invece, accarezza l’idea di
portare a casa la vittoria e preme sull’acceleratore. E ci crede ancora
di più quando Amodio nel giro di un minuto si lascia ammonire due volte
e va fuori. Ma la frenesia di arrivare in gol tradisce Jeda e soci.
Altre occasioni gol divorate. Al 36', invece, da una rimessa sbagliata,
De Zerbi conquista palla, si presenta al limite dell’area e lascia
partire una fucilata che complice una zolla si trasforma in gol. Poi
Iezzo dice no a Barusso (37'), a Regonesi (39') e la traversa si oppone
a Jeda (44'). Per il Rimini, la beffa oltre la sconfitta.

 
IEZZO 7
GRAVA 5.5
CANNAVARO 5.5
GIUBILATO 6
SAVINI 5.5
MONTERVINO 6
AMODIO 5
DALLA BONA 5 (1'st De Zerbi 7)
BOGLIACINO 6.5
BUCCHI 6 (19'st Domizzi 6)
CALAIO' 6.5 (42'st Sosa sv)

Vicenza – Napoli 1-1

Venerdì 13/10/2006 – Anticipo settima
giornata –
 

Napoli, illusione Calaiò.
L'attaccante colpisce, ma nel finale
pareggia Cavalli. Espulso Savini.

 

VICENZA – NAPOLI 1 – 1 (8000
spettatori)

Arbitro: Tagliavento di Terni.
Guardalinee: Ayroldi e Altomare.

VICENZA (4-4-2): Zancopè, Martinelli, Pesoli, Fissore, Nastos
(36'st Pietribiasi), Raimondi, Rigoni, Helguera (19'st Paonessa),
Padoin, Schwoch, Cavalli.
Panchina: Sterchele, Viskovic, Vitiello, Crovari, Vailatti. All.
Gregucci.
NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo, Grava, P. Cannavaro, Domizzi, Savini,
Montervino (27'st Trotta), Gatti, Bogliacino, De Zerbi (44'st
Maldonado), Bucchi, Calaiò (34'st Giubilato).
Panchina: Gianello, Capparella, Pià, Sosa. All. Reja.

MARCATORI: 43'pt Calaiò, 44'st Cavalli.

Un gol di Calaiò illude il solito Napoli: lento, prevedibile,
vulnerabile. Poi, nella ripresa il Vicenza, nonostante tre interventi
straordinari di Iezzo, afferra nel finale il meritato pari con Cavalli.
Gara vibrante e risultato giusto. Per Gregucci primo risultato positivo
della sua gestione; per Reja, invece, soliti problemi e solite pecche.
Non si scompone il Vicenza davanti all’assetto degli ospiti,
visibilmente offensivo, con De Zerbi alle spalle di Bucchi e Calaiò.
Forte del recupero di Schwoch in attacco e del greco Nastos in difesa
manda in campo una squadra pronta ad infiammarsi e a verticalizzare alla
prima occasione. Così il Napoli già in avvio mostra crepe dalla cintola
in giù: la linea mediana, nonostante la buona volontà di Gatti, arranca
al cospetto delle folate portate prevalentemente da due esterni
guizzanti ed incisivi quali Raimoni e Padoin. Grava e Savini hanno il
loro da fare, e nè Montervino, nè Bogliacino riescono ad arginare le
sporadiche ma pericolosissime incursioni dei padroni di casa. La difesa
partenopea resiste, si salva alla meglio cercando di azionare le sue
bocche di fuoco. Macchè. Tanti palloni lunghi lanciati dai difensori,
mai una trama ragionata, mai uno scambio in profondità. Non è ancora il
Napoli che vorrebbe Reja: personalità poca, idee men che meno,
incisività neanche a parlarne. E la partita vive di fiammate improvvise
del Vicenza, peraltro mai finalizzate come sarebbe stato opportuno fare.
Bisogna attendere il 26' per registrare il primo tentativo a rete dei
partenopei: Calaiò con un gran tiro da fuori area impegna Zancopé in un
intervento non proprio semplice. Non a caso, lo spunto dell’attaccante
partenopeo nasce dopo un pericolo corso da Iezzo un minuto prima su
deviazione aerea di Fissore. Evidentemente De Zerbi e soci hanno bisogno
della scossa per reagire. Il Vicenza tra l’altro è costretto a procedere
anche con una certa prudenza dal momento che in casa ha perso tre volte
su tre. Si affaccia solo quando può dalle parti di Iezzo. Gregucci
ordina a Padoin di fare da pendolo sulla sinistra in modo da aggiungersi
agli attaccanti in possesso di palla ma di non tralasciare la fase
difensiva. Ma il Napoli sembra non voler profittare degli impacci
palesati dal Vicenza nella propria area di rigore quelle poche volte che
vi si presenta. Continua a stentare nella manovra offensiva e a non
cercare di servire Bucchi per linee esterne. Nè qualche egoismo
eccessivo di De Zerbi agevola la situazione. Ma il primo tempo si
accende nel finale: al 42', Iezzo devia un calcio piazzato di Raimondi.
Il Vicenza batte l’angolo, portando anche i difensori centrali nell’area
del Napoli. Sulla respinta, Savini pesca Calaiò appostato al limite
dell’area vicentina, magia dell’attaccante (pallone dal destro sul
sinistro) portiere dribblato in uscita e pallone che si deposita in
rete. Per la squadra di Reja, fino ad allora tremebonda al cospetto del
Vicenza, è oro colato.
Nella ripresa, la rabbia della formazione di Gregucci viene fuori in
tutta la sua prepotenza. Il Vicenza non ci sta e riprende ad assaltare
la difesa del Napoli, stavolta con maggiore insistenza. Ma tra i pali
degli ospiti c’è un certo Iezzo: doppio intervento al 5' (prima su
Schwoch e poi su Padoin), ancora un miracolo al 32' sempre su Schwoch.
Poi un‘ingenuità di Savini lascia i suoi in dieci e un minuto dopo
Cavalli riesce a piegare la resistenza di Iezzo.

 
IEZZO 7
GRAVA 5.5
CANNAVARO 5.5
DOMIZZI 6
SAVINI 4
MONTERVINO 5.5 (27'st Trotta sv)
GATTI 5.5
BOGLIACINO 5
DE ZERBI 5.5 (44'st Maldonado sv)
BUCCHI 5
CALAIO' 7 (34'st Giubilato sv)