Triestina – Napoli 1-3

Sabato 24/02/2007 – Venticinquesima
giornata –
 

Napoli sublime: primo.
Cannavaro, Bucchi e De Zerbi rispondono a
Silva Ceron.

 

TRIESTINA – NAPOLI 1 – 3 (5352
spettatori)

Arbitro: Ciampi di Roma.
Guardalinee: Pascariello e Ivaldi.

TRIESTINA (4-4-2): Rossi, Pivotto, Abruzzese, Lima, Pesaresi,
Marchesetti (28'st Graffiedi), Silva Ceron, Allegretti, Rossetti (16'st
Kalambay), Della Rocca (5'st Piovaccari), Eliakwu.
Panchina: Dei, Kyriazis, Peana, Cossu. All. Agostinelli.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Grava,
Dalla Bona (27'st Trotta), Gatti, Bogliacino, Savini, Bucchi (22'st
So­sa), De Zerbi (40'st Calaiò).
Panchina: Iezzo, Giubilato, Montervino, Rullo. All. Reja.

MARACATORI: 9’pt Silva Ceron, 33’pt Cannavaro,
6’st Bucchi, 30’st De
Zerbi
.

Per togliere il freno a mano al Napoli ci vuole l’ennesimo
“tamponamento”. Stavolta è la Triestina, rivista da Agostinelli, a
scuotere gli uomini di Reja in avvio: scatto bruciante di Eliakwu sulla
destra, Maldonado non riesce a contrastarlo, cross radente al centro per
l’uruguagio Silva Ceron ed è gol. Neanche la peggiore difesa del torneo
avrebbe incassato una rete simile. Il Napoli, trafitto ed umiliato. Ma è
qui che viene fuori l’orgoglio dei partenopei, la rabbia, la voglia di
reagire e di vincere. Il diesel azzurro comincia a carburare, sfiora il
pareggio due volte, invoca un rigore sacrosanto (fallo di Pesaresi su
Domizzi) e poi acciuffa il pareggio con un’incornata di Cannavaro.
Nella ripresa, poi, inserisce il turbo con De Zerbi e prima Bucchi e poi
lo stesso De Zerbi assicurano la terza vittoria esterna della stagione e
spingono il Napoli in cima alla classifica. Primo assoluto in attesa
della Juve. Sicuro di sè. Unito più che mai dopo le polemiche seguite al
pari interno con l’Arezzo. Stavolta anche De Laurentiis smaltisce la
rabbia accumulata sette giorni prima, esulta da casa, vede il suo Napoli
finalmente accelerare e dilagare a suon di gol. Alla volenterosa e
scoordinata Triestina non resta che abbassare il capo per la terza volta
di fila e mettere sulla graticola Agostinelli.
Tutti si aspettavano in campo Calaiò al fianco di De Zerbi. Ma Reja, a
mezzogiorno comunica alla squadra che giocherà Bucchi. Motivo? Scelta
tecnica. L’allenatore cambia idea appena viene a sapere che la Triestina
non schiererà due difensori titolari: Mignani e Kyriazis. Ritiene Bucchi
più adatto a sfondare per vie centrali. Calaiò ci resta male e mette il
broncio. Ma abbozza. Così come abbozza Sosa. Qualcuno dal di dentro
prende la parola e fa coraggio a chi resta fuori: « Ragazzi, forza,
siamo tutti nella stessa barca, facciamo gruppo. Può capitare a chiunque
di restare fuori ». Reja finge indifferenza, non può fare altrimenti.
Tocca scontentare più di un giocatore. Dà fiducia alla coppia che
ritiene più indicata per questa partita. La stessa che ben si era
comportata nella trasferta di Lecce. Ma il tecnico del Napoli scopre di
dover rimpiazzare anche Iezzo. La lieve distrazione muscolare accusata
durante la rifinitura è ancora presente ed è meglio non rischiare. Via
libera, quindi, a Gianello. Ma non c’è il terzo portiere e Iezzo deve
comunque accomodarsi in panchina.
Passato in svantaggio dopo appena nove minuti, gli azzurri cominciano
finalmente a fraseggiare, a cercare la verticalizzazione attraverso
triangolazione a volte macchinose, altre più sciolte. Dalle retrovie si
sganciano i corazzieri, prima Domizzi e poi Cannavaro. Sale in cattedra
De Zerbi, nonostante il pressing degli avversari. Il fantasista si
rivela abile soprattutto sui corner battuti a ripetizione: sul primo
Domizzi viene atterrato da Pesaresi (23'), sul secondo Rossi si supera
su incornata di Domizzi (27') e sul terzo va a segno Cannavaro con uno
stacco imperioso in area. Insiste il Napoli. Al 36', ancora De Zerbi su
calcio da fermo e Rossi vola di nuovo.
Nella ripresa, i partenopei si portano subito in vantaggio. In
fotocopia. Angolo di De Zerbi, pallone deviato in area da Cannavaro e
Bucchi realizza il suo primo gol in trasferta. E’ solo Napoli nella
ripresa. La Triestina nonostante i cambi balbetta. Entra anche Sosa per
Bucchi. E alla mezzora, De Zerbi si inserisce tra Pesaresi e il portiere
Rossi imprimendo alla sfera una parabola precisa quanto diabolica. Sul
tre a uno, Reja fa entrare anche Calaiò. Con tanti assi nella manica,
deve solo chiedere strada al campionato: ieri, finalmente il primo colpo
di gas.

 
GIANELLO 6
MALDONADO 6
CANNAVARO 7
DOMIZZI 6.5
GRAVA 6.5
DALLA BONA 6 (27'st Trotta 6)
GATTI 6
BOGLIACINO 7
SAVINI 6
DE ZERBI 7.5 (40'st Calaiò sv)
BUCCHI 6.5 (22'st Sosa sv)

Napoli – Spezia 3-1

Sabato 03/03/2007 – Ventiseiesima giornata
 

Il Napoli torna lassù.
Bogliacino-Calaiò-Bucchi: sedicesimo
risultato utile e primo posto.

 

NAPOLI – SPEZIA 3 – 1 (19553
spettatori)

Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Guardalinee: Burdin e Padovan.

NAPOLI (3-5-2): Gianello, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Grava
(1'st Trotta; 24'st Garics), Dalla Bona (18’st Calaiò), Gatti,
Bogliacino, Savini, De Zerbi, Bucchi.
Panchina: Iezzo, Giubilato, Montervino, Sosa. All. Reja.
SPEZIA (4-3-3): Santoni, Giuliano, Scarlato, Addona, Nicola,
Confalone, Saverino, Frara (41'st Alessi), Guzman (28'st Ponzo),
Guidetti, Colombo (18’st Gorzegno).
Panchina: Mondini, Rossi, Quadri, Pecorari. All. Soda.

MARACATORI: 2’st Bogliacino, 7’st Colombo,
35’st Calaiò, 47’st
Bucchi
.

Quegli abbonati che dopo un mese rivedono il Napoli dal vivo, lo
ritrovano esattamente come prima: senza tan­te idee di gioco ma
estremamente pratico. Lento a carburare ma poi implacabile. Sedicesimo
risultato consecutivo di fila. Ottava vittoria casalinga. Secondo
successo di fila con lo stesso risultato (3 a 1). Sei gol in otto
giorni. Cosa dire ad una squadra che pur non entusiasmando marcia a
ritmo promozione? E difatti i quattordicimila presenti (cinquemila
abbonati hanno disertato) alla fine applaudono, escono dal San Paolo
contenti, è tornato al gol Calaiò, si è ripetuto Bucchi e cresce a vista
d’occhio anche Bogliacino. Sorride la classifica ed è quello che conta,
dicono in tanti lasciando uno stadio dove finalmente qualcosa funziona:
i nuovi tornelli. Ed il gioco può attendere.
Lo Spezia lascia sconsolato Fuorigrotta. Disputa una gara più che
dignitosa ma si ritrova persino con un passivo ingeneroso. Colpa di
Confalone che si lascia espellere ad inizio ripresa commettendo il
secondo fallo, peraltro a centrocampo sotto gli occhi dell’arbitro;
colpa di una topica del portiere Santoni che si lascia scappare il
pallone dalle mani e permette a Calaiò di raddoppiare; colpa di quelle
palle-gol divorate da Colombo nel primo tempo e da Guidetti nella
ripresa (fermato al momento del tiro da Bogliacino). Insomma, ad un
Napoli già cinico di per sè, è sembrato troppo concedere un uomo in più
ed anche altri cadeau occasionali. Inevitabile, il capitombolo.
Il Napoli, privo di Iezzo, dà l’impressione di voler afferrare di petto
la gara. Accenna il pressing fin dall’inizio, costringe l’avversario
nella sua metà campo ma conclusioni zero. Manca chi prova a guadagnare
il fondo, viene meno lo scambio in verticale, De Zerbi e Bogliacino
provano ad inventare la giocata ma senza fortuna. Così è la formazione
di Soda, ben messa sulle gambe, ad affacciarsi minacciosa dalle parti di
Gianello: al 14' Colombo divora una ghiotta palla gol su invito di
Guzman; al 31' è ancora l’attaccante spezzino a non inquadrare la porta
da buona posizione; e al 37', Guzman di testa fallisce di un soffio il
bersaglio. Il Napoli trema ma non si scompone.
Reja prova la carta Trotta e gli riesce al primo affondo: cross dalla
destra, incornata di Bogliacino e vantaggio del Napoli. Ma lo Spezia tre
minuti dopo si ritrova in dieci: espulso Confalone. Eppure la reazione
non si fa attendere: abile Colombo del servire Guidetti e poi andare a
chiudere sulla respinta miracolosa di Gianello. A questo punto Reja
inserisce Calaiò. Ma sono ancora i liguri ad arrivare ad un passo dal
gol (27'): Guidetti s’invola tutto solo verso la porta avversaria ma
quando sta per calciare viene raggiunto e “stoppato” da Bogliacino.
A testa bassa, come suo solito nei finali di gara, il Napoli si lancia
alla ricerca del raddoppio: lo trova al 35' con Calaiò che sfrutta un
erroraccio in uscita del portiere Santoni. Finita? Macchè. In pieno
recupero Savini si produce in una fuga di trenta metri palla al piede,
serve Bucchi che non perdona. Un minuto dopo Bucchi sciupa persino il
poker ma sarebbe stato troppo. Basta e avanza aver preso tre punti,
realizzato tre gol, ansimando oltremisura contro un avversario ridotto
in dieci uomini.

 
GIANELLO 6
MALDONADO 6
CANNAVARO 7
DOMIZZI 6.5
GRAVA 6 (1'st Trotta sv,
24'st Garics sv)
DALLA BONA 5.5 (18'st Calaiò 6)
GATTI 5.5
BOGLIACINO 7
SAVINI 6.5
DE ZERBI 6.5
BUCCHI 5.5

Rimini – Napoli 1-1

Sabato 10/03/2007 – Ventisettesima
giornata –
 

Il Napoli bracca la Juve.
A Rimini il 17° risultato utile
consecutivo: la capolista è a un solo punto.

 

RIMINI – NAPOLI 1 – 1 (9500
spettatori)

Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Guardalinee: Pirondini e Maldonado.

RIMINI (4-4-1-1): Handanovic, Vitiello, Peccarisi, Porchia,
Regonesi, Baccin (36'st Pagano), Cardinale, Cascione, Valiani, Ricchiuti
(42'st Bischeri), Jeda (25'st Moscardelli).
Panchina: Pugliesi, Bravo, Tasso, Matri. All. Acori.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Grava,
Dalla Bona, Gatti (32'st Montervino), Bogliacino, Savini, De Zerbi
(27'st Sosa), Calaiò (43'st Trotta).
Panchina: Gianello, Garics, Giubilato, Bucchi. All. Reja.

MARACATORI: 20’pt Calaiò (r), 4’st Jeda (r).

Il pari avrebbe accontentato tutti alla vigilia. E probabilmente li
accontenta anche dopo. Partita nervosa, diretta peraltro da una terna
poco lucida, condizionata eccessivamente dal risultato. Gara, quindi,
più fisica che tecnica. Ma alla fine il Rimini conserva l’imbattibilità
casalinga e raccoglie un punto contro la seconda della classe che fa
tanto morale; il Napoli, invece, infila il diciassettesimo risultato
utile di fila, riesce a superare uno scoglio difficile pur incappando
nella classica giornata no e addirittura recupera un punto sulla Juve
capolista. Troppa grazia per una squadra che non può concedere tanti
uomini al di sotto del loro standard abituale ad un avversario così
motivato: Gatti che s’infortuna dopo mezzora, De Zerbi che regala solo
fumo, Bogliacino che non è il solito Bogliacino e in retrovia Maldonado
che commette qualche svarione di troppo. Eppure, tra mille sofferenze,
in pieno recupero, Handanovic d’istinto nega a Dalla Bona la rete del
due a uno che in verità sarebbe suonata come una beffa per i padroni di
casa. Ma la personalità del Napoli c’è ed anche stavolta se ne è avuta
una dimostrazione.
L’avvio è del Rimini, schierato stavolta con più attenzione da Acori.
Neanche due minuti di gioco e il Napoli già vede le streghe: Ricchiuti
profitta di un rimpallo favorevole, entra in area, riesce a crossare un
pallone teso e basso su cui Jeda manca di un soffio il tap-in. Al 7'
tocca a Baccin sfondare sulla destra ma la conclusione di Valiani si
perde a lato. Due pericoli che lasciano capire ai partenopei che tipo di
pomeriggio sarà. Il Napoli fatica a ripartire, De Zerbi si perde in
egoismi inutili e dagli esterni non arrivano rifornimenti. Il Rimini con
le sue ripartenze frizzanti crea spesso e volentieri un allarme dalle
parti di Iezzo. Allora il Napoli prova a pungere sulle palle inattive:
angolo di De Zerbi, testa di Domizzi e Handanovic devia in angolo.
Sull’angolo successivo (20') Dondarini nota uno strattone di Porchia a
Maldonado. Il fallo c’è anche se non tutti possono vederlo in quella
confusione. Alla battuta va Calaiò che non fallisce il bersaglio, decimo
gol per lui, il quarto su rigore. Ma dopo dieci minuti, il Napoli è
costretto a sostituire Gatti con Montervino (Amodio era in tribuna)
mentre Bogliacino passa in cabina di regia e Dalla Bona si sposta a
sinistra. Non sarà la stessa cosa.
Nella ripresa, il Rimini prende subito in mano le redini del gioco. Al
3', da un cross di Vitiello in area, nasce l’occasione del secondo
rigore, anche questo giusto. Maldonado nel tentativo di intervenire su
Jeda, salta in maniera scoordinata, tocca il pallone con la mano ed il
brasiliano trafigge Iezzo dal dischetto. Poi è solo Rimini fino ai
minuti di recupero quando Dalla Bona obbliga Handanovic ad un intervento
disperato. Sarebbe stato il gol-vittoria ma sarebbe anche stato
eccessivo per la buona prestazione dei romagnoli.

 
IEZZO 6
MALDONADO 5
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
GRAVA 6
DALLA BONA 6.5
GATTI 6 (32'st Montervino 5.5)
BOGLIACINO 5.5
SAVINI 6
DE ZERBI 5.5 (27'st Sosa sv)
CALAIO' 6 (43'st Trotta sv)

Napoli – Vicenza 0-0

Martedì 13/03/2007 – Ventottesima giornata
 

Il Napoli non fa male.
Squadra condizionata dalle assenze. Ma
centra il 18° risultato utile.

 

NAPOLI – VICENZA 0 – 0 (19553
spettatori)

Arbitro: Pieri di Lucca.
Guardalinee: Mugolino e Fiore.

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Grava, Giubilato, Savini, Garics, Dalla
Bona, Amodio (39'st Trotta), Bogliacino, Rullo, Bucchi 5 (1'st Sosa),
Calaiò 6 (13'st De Zerbi).
Panchina: Gianello, Cupi, Montervino, Capparella. All. Reja.
VICENZA (4-4-1-1): Zancopè, Martinelli, Fissore, Cudini, Nastos,
Pavonessa (10'st Raimondi), Rigoni, Helguera, Padoin, Foti (45'st
Zanini), Schwoch (36'st Cavalli).
Panchina: Sterchele, Crovari, Viskovic, Pesoli. All. Gregucci.

Era destino che finisse così. Troppo condizionato il Napoli dalle
assenze in difesa e a centrocampo, per osare quel tanto che bastava per
afferrare i tre punti. Suggestionato, invece, il Vicenza dalla
possibilità di fare il colpaccio al San Paolo, uno stadio inviolato dal
2004. Paura di perdere da una parte, ansia dall’altra. Risultato?
Pochissime emozioni, pochi tiri indirizzati verso la porta avversaria,
gioco spesso spezzettato da tackle e raddoppi di marcatura. Ma alla
fine, entrambe presentano buoni motivi per accogliere positivamente il
punticino raccolto: il Napoli, che allunga la serie positiva a diciotto
partite e supera senza danni il momento di emergenza; il Vicenza che
comunque passa indenne la settima trasferta consecutiva, inchioda sullo
zero a zero dopo il Mantova anche la seconda della classe e si attesta
in una posizione di classifica di assoluta tranquillità.
Il Napoli delle seconde linee comincia piuttosto guardingo. Reja schiera
almeno tre giocatori che non partecipano ad una gara intera da mesi:
Garics, Rullo e Amodio. Nuovo di zecca anche il trio centrale difensivo
(Grava-Giubilato-Savini). Inevitabile, l’attenzione a proteggersi più le
spalle che ad offendere. Soprattutto gli esterni, Garics e Rullo, si
propongono raramente in fase appoggio mentre Amodio staziona più dalle
parti dei difensori che dei centrocampisti. Il Vicenza vorrebbe anche
provarci. Gregucci ordina a Schwoch di agire da vertice avanzato e alle
sue spalle sguinzaglia ben tre giocatori con propensioni offensive:
Paonessa a destra, Foti al centro, Padoin a sinistra. Manca però la
convinzione necessaria e manca la verticalizzazione al momento
opportuno. Anche gli ospiti sembrano preoccupati degli spunti di Calaiò
o di un guizzo di Bucchi. Così tanto possesso palla del Vicenza si
conclude con uno spunto di Schwoch al 10', un tiro di Padoin al 23' e
una triangolazione finalmente incisiva al 41' non concretizzata da
Paonessa per la tempestiva diagonale di Rullo, giunto in tempo per
evitare la capitolazione di Iezzo. Del tutto velleitari, invece, i
tentativi del Napoli: evanescente con Bucchi, dispersivo con Bogliacino,
troppo sfilacciato tra un reparto e l’altro. In compenso Reja scopre che
la difesa tiene avendo trovato un Giubilato impeccabile, Grava
puntualissimo e Savini più che attento.
Nella ripresa, il Vicenza riparte con lo stes­so ritmo. Reja intanto
toglie Bucchi per Sosa. E dopo tredici minuti, inserisce De Zerbi per
Calaiò. Piovono fischi. “Perchè proprio e sempre Calaiò?”, si chiedono i
tifosi. Cambia poco perchè il Vicenza procura qualche brivido a Iezzo
prima con Rigoni e poi con Foti. Ma l’ansia tira un brutto scherzo agli
uomini di Gregucci. Nel finale, sulla spinta nervosa il Napoli prova a
sfruttare qualche incertezza di Zancopé nelle uscite ma prima Dalla Bona
(salvataggio di Rigoni sulla linea) e poi Trotta non riescono a cambiare
le sorti di un pomeriggio che sembrava destinato a concludersi senza
reti viste le premesse della vigilia.

 
IEZZO 6
GRAVA 6.5
GIUBILATO 7
SAVINI 6.5
GARICS 6
DALLA BONA 6
AMODIO 5.5 (39'st Trotta sv)
BOGLIACINO 5.5
RULLO 6
BUCCHI 5 (1'st Sosa 6)
CALAIO' 6 (13'st De Zerbi 5.5)

Crotone – Napoli 2-1

Sabato 17/03/2007 – Ventinovesima giornata
 

Crotone strega il Napoli.
Azzurri sotto di due reti, un autogol li
illude: non cadevano da 18 gare.

 

CROTONE – NAPOLI 2 – 1 (7000
spettatori)

Arbitro: Messina di Bergamo.
Guardalinee: Consolo e Contini.

CROTONE (4-4-1-1): Fagotto, Zamboni, Fu­sco, Rossi, Maietta, Baù
(28'st Lopez), procelle, Tisci, Cariello, Giampaolo (30'st Palmieri),
Sedivec (41’st Petrilli).
Panchina: Scarzanella, Espinal, Morabito, Borghetti. All. Carboni.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Cannavaro (20'pt Trotta), Giubilato,
Maldonado, Grava, Dalla Bona (7'st Calaiò), Domizzi, Bogliacino (36'
Capparella), Rullo, De Zerbi, Bucchi.
Panchina: Gianello, Montervino, Garics, Amodio. All. Reja.

MARCATORI: 8’pt Sedivec, 18’pt Giampaolo, 40’pt
Zamboni (aut)
.

Dopo diciotto risultati utili consecutivi, il crollo del Napoli;
vanificata nel peggiore dei modi un’imbattibilità che durava dal 28
ottobre, diciotto turni. Napoli confuso, slegato, irriconoscibile.
Complimenti al Crotone capace di mordere nei primi venti minuti, lucido
nelle ripartenze, micidiale con quegli spunti in verticale conclusi
prima da Sedivec e poi dal redivivo Giampaolo. Non fosse stato per
Iezzo, il risultato nel finale sarebbe potuto essere addirittura
mortificante. Il portiere rimedia, infatti, ad almeno altre tre
occasioni nitide da gol. Ci pensa un’autorete dell’ex Zamboni a salvare
perlomeno la faccia, altrimenti il Napoli delle bocche fuoco (Bucchi-De
Zerbi-Calaiò e Capparella) neanche a quello sarebbe riuscito.
Il Crotone fa subito capire le sue intenzioni: squadra corta e nessun
riferimento in attacco se non due uomini, Sedivec e Giampaolo.
Dall’altra parte, invece, undici calciatori che sembravano essersi
ritrovati all’ultimo momento ed avevano deciso di giocare una partita di
calcio. Non un’idea tattica degna di tal nome. Letteralmente inesistente
la linea a cinque di centrocampo con un Domizzi piazzato al centro a
fare da diga ma sia lui che Dalla Bona o Bogliacino tutto hanno fatto
tranne che proteggere la difesa. Difesa, poi, con i rientranti Cannavaro
e Maldonado. Ingenua, a dir poco. Balbettante persino con Giubilato che
era risultato tra i migliori nella gara con il Vicenza. E i due esterni?
Grava e Rullo, come pesci fuor d’acqua.
Dopo aver portato una prima insidia in avvio, il Crotone ci riprova.
All’8' Giampaolo si fa beffa di Cannavaro, serve Sedivec che punta
Giubilato, lo lascia inopinatamente sul posto, evita Iezzo e deposita in
rete. Nessuno poteva imma­ginare che la seconda della classe potesse
offrire il fianco in quel modo. La reazione del Napoli avviene su angolo
e Maldonado manca di poco il bersaglio. Ma il Crotone ci riprova al 18':
Maietta pesca Giampaolo piazzato sulla trequarti, il calabrese punta e
taglia come il burro la difesa del Napoli, raddoppiando tra
l’incredulità dei presenti. Reja toglie così Cannavaro, colto dal
labiale in un gesto di disappunto verso il tecnico ed inserisce Trotta.
Nervosa e scoordinata la reazione del Napoli. Ma Zamboni al 41' devia
con il petto nella propria porta riaprendo così la partita.
Nella ripresa, il Napoli schiera anche Calaiò disponendosi con un
improbabile 4­3-3. E’ proprio l’attaccante a centrare due volte il palo
consecutivamente al 10'. Poi durante il forcing del Napoli, il Crotone
manca il 3-1 prima con Sedivec (24'), poi con Cariello (43'), infine con
Petrilli (48').

 
IEZZO 6.5
CANNAVARO 4.5 (20'pt Trotta 5.5)
GIUBILATO 4.5
MALDONADO 5.5
GRAVA 5.5
DALLA BONA 5 (7'st Calaiò 5.5)
DOMIZZI 5
BOGLIACINO 5 (36'st Capparella sv)
RULLO 5.5
DE ZERBI 5.5 (1'st Sosa 6)
BUCCHI 5

Juventus – Napoli 2-0

Martedì 10/04/2007 – Recupero della
trentesima giornata –
 

Troppa Juve per il Napoli.
Ma Domizzi e Sosa (due pali) potevano
riaprire la gara.

 

JUVENTUS – NAPOLI 2 – 0 (21804
spettatori)

Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Guardalinee: De Sanctis, Lanciani.

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Zebina, Boumsong (32'st Legrottaglie),
Chiellini, Balzaretti, Camoranesi, Marchisio, Giannichedda, Nedved,
Trezeguet (18'st Paro), Del Piero (43'st Palladino).
Panchina: Mirante, Marchionni, Bojinov, Zalayeta. All. Deschamps.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, P. Cannavaro, Maldonado, Domizzi,
Grava(1'st Montervino), Dalla Bona, Gatti (22'st Trotta), Bogliacino,
Savini, Sosa, Calaiò (11'st Pià).
Panchina: Gianello, Giubilato, Amodio, Bucchi. All. Reja.

MARCATORI: 18’pt Camoranesi, 4’st Del Piero.

La Juve ha ricacciato il Napoli (terzo) a nove punti. Questo voleva
Deschamps anche se in sede di vigilia aveva scelto il profilo basso
dicendo che si sarebbe accontentato di un pareggio. Alla prova dei
fatti, invece, Didier ha presentato una squadra determinata all’offesa,
capace di segnare due gol con Camoranesi e Del Piero e di sbagliarne
altri tre (Del Piero, Trezeguet, Palladino) che avrebbero dato un
profilo più largo al risultato.
Detto questo, però, bisogna aggiun­gere che un Napoli irriducibile e
molto bene organizzato ha reso vita du­rissima ai bianconeri soprattutto
nell’ultima mezzora quando, espulso Marchisio per una scorrettezza su
Gatti e perso Boumsong per infortunio, ha dato la sensazione di poter
rientrare in partita. La squadra di Edy Reja ha messo la Juventus in
affanno e con le spalle al muro ma non ha avuto fortuna: ha colto una
traversa con Domizzi e un palo con Sosa lasciando sul campo la speranza
di poter ribaltare la situazione nel finale arroventato.
Il Napoli ha tenuto testa alla migliore Juve della stagione con dignità
e buona organizzazione. Ha cercato di sfruttare al meglio la superiorità
numerica nel cuore del centrocampo dove aveva un uomo in più: Dalla
Bona, Gatti e Bogliacino contro Marchisio e Giannichedda. Ha
riequilibrato molto spesso lo sbilanciamento bianconero l’ottimo
Balzaretti con tagli sapienti e pericolose incursioni. Il Napoli era
partito persino meglio degli avversari che hanno impiegato un quarto
d'ora per trovare il giusto assetto. Si spiegano anche così le due buone
occasioni capitate all’inizio a Sosa che prima ha sparato alto da buona
posizione poi non è riuscito a concretizzare un regalo di Zebina. Quando
la Juve ha capito che i tempi erano maturi per affondare qualche colpo,
uno straordinario Nedved si è caricato sulle spalle la squadra e il
Napoli è andato a gambe all’aria incassando il gol di Camoranesi dopo
una ventina di minuti (cross di Pavel) e la straordinaria replica di Del
Piero (diciassettesimo gol in campionato) in apertura di ripresa: un
tocco morbido su assist di Camoranesi.
La Juve ha costruito il successo aggrappandosi a Nedved che, oltre a una
prestazione tecnica di alto livello e di notevole intelligenza, ha
regalato carattere, corsa e determinazione al gruppo. Accanto al Pavel
furente hanno brillato Boumsong, Balzaretti e il giovane Marchisio, che
ha però messo in affanno la squadra quando si è macchiato di un fallo su
Gatti che ha costretto Ayroldi al rosso diretto. Decisione forse
corretta a norma di regolamento ma ben più gravi ci erano sembrati
(prima e dopo l’episodio Marchisio) gli interventi di Giannichedda e
Camoranesi (sempre su Gatti) sui quali l’arbitro non è intervenuto.
Rimasta in dieci, la Juve ha patito il grande ritorno del Napoli. Reja
aveva già sostituito il deludente Grava con Montervino, ma nel momento
topico ha cercato la rimonta con gli inserimenti di Pià e Trotta che
hanno dato buona sostanza e un pizzico di verve in più. Insomma,
nonostante la sconfitta che gli ha impedito di muovere la classifica e
di avvicinare il Genoa, il Napoli ha dimostrato una buona condizione
fisica e mentale, un carattere indomito e un gioco all’altezza della
migliore Juventus dell’anno.
Deschamps si è portato a casa la ventunesima vittoria in campionato e si
è tolto anche la soddisfazione di presentare una squadra molto viva (a
parte Trezeguet, ancora in crisi), ca­pace di giocare un buon calcio e
di fare spettacolo. Il successo bianconero è importante anche sotto un
altro aspetto: quello con il Napoli è stato il primo scontro diretto che
la Juve ha affrontato a Torino e lo ha vinto in modo piuttosto
convincente. Ora Didier aspetta Genoa, Bologna, Mantova e Rimini e
probabilmente saranno queste le gare che decideranno la promozione dei
bianconeri in serie A. Ma alla Juve questa vittoria sul Napoli costerà
cara: sabato a Lecce, Deschamps dovrà fare a meno dell’ottimo Marchisio
che sarà squalificato per l’espulsione, di Giannichedda e Del Piero che
erano diffidati e sono stati ammoniti e probabilmente di Boumsong,
uscito per un problema agli adduttori.

 
IEZZO 7
CANNAVARO 6
DOMIZZI 7
MALDONADO 5.5
GRAVA 5 (1'st Montervino 5.5)
DALLA BONA 6
GATTI 7 (22'st Trotta 6)
BOGLIACINO 6
SAVINI 6
SOSA 6
CALAIO' 5 (11'st Pià 6)

Napoli – Bari 1-1

Sabato 31/03/2007 – Trentunesima giornata
 

Il Bari meglio del Napoli.
Gran gol di Eramo (17 anni). Il solito
Bogliacino evita il ko a Reja.

 

NAPOLI – BARI 1 – 1 (27000
spettatori)

Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Guardalinee: Giglioni e Bianchi.

NAPOLI (3-4-3): Iezzo, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Grava,
Amodio, Bogliacino, Savini (1'st Dalla Bona), De Zerbi (9'st Trotta),
Bucchi (18'st Sosa), Calaiò.
Panchina: Gianello, Rullo, Montervino, Pià. All. Reja.
BARI (4-5-1): Gillet, Milani (18'st Gervasoni), Belmonte, Pianu,
Micolucci, Gabbiani, Eramo (39'pt Carozza), Fiorentino, Rajcic,
Vignaioli, Sgrigna (27'st Di Vicino).
Panchina: Aldegani, Baldassarre, Fusani, Piccinni. All. Materazzi.

MARCATORI: 38’pt Eramo, 31’st Bogliacino.

Neanche con il tridente va. Il Napoli picchia in testa come prima,
peggio di prima. Si offre al Bari nel primo tempo. Bravi i giovani di
Materazzi nel portarsi in vantaggio con il Primavera Eramo alla mezzora.
Poi nella ripresa, il Napoli dà inizio ad un arrembaggio senza
precedenti. Saltano schemi e ruoli. Partenopei a testa bassa alla
ricerca del pari che giunge ad opera di Bogliacino ma prima del gol da
registrare un salvataggio di Cannavaro a porta vuota su tentativo di
Vignaroli e un’occasione-gol mancata da Rajcic allo scadere. Un pari che
acuisce i problemi del Napoli mentre solleva ulteriormente il morale
della pattuglia di Materazzi così giovane quanto diligente, specie fuori
casa.
Reja presenta il 3­4-3 ma solo sulla carta. In realtà, in campo mancano
i movimenti tipici di un atteggiamento tattico simile, c’è troppa
distanza tra un reparto e l’altro, gli attaccanti non trovano mai il
compagno su cui appoggiarsi e ne viene fuori qualcosa di abnorme. De
Zerbi, Bucchi e Calaiò, statici più che mai, non riescono mai a
liberarsi per il tiro, i due mediani (Amodio e Bogliacino) vagano per il
campo, gli esterni si fanno notare raramente. Basso anche il ritmo. Per
cui, il Bari dopo i timori iniziali comincia a distendersi gradatamente.
Materazzi chiede di giocare di prima, di correre e di mordere.
Fiorentino e soci eseguono alla lettera. Nessun punto di riferimento in
attacco ma un tourbillon continuo di cinque centrocampisti, più Sgrigna.
E per il Napoli, tranne qualche fiammata in avvio, diventa tutto più
complicato. Basta una controfuga felice per beffare Iezzo. Eramo, classe
1989, sfugge alla guardia di Bogliacino e Domizzi, si presenta al limite
dell’area tutto solo e lascia partire un diagonale di destro che si
conclude in gol. Piovono fischi dagli spalti. Ed anche applausi (di
rabbia) per il giovanotto semi­sconosciuto che Materazzi stava già per
sostituire. E lo sostituisce nonostante il gol perché il giovanotto è
affaticato e il tecnico del Bari chiede più geometria in cabina di regia
lanciando nella mischia Carozza, classe 1985. Materazzi più opportunista
che mai. Alla fine avrà ragione lui. Il giovane Eramo, al primo gol in
B, è contento lo stesso.
Cambia subito modulo il Napoli nel secondo tempo. Entra Dalla Bona per
Savini. E poco dopo anche Trotta per De Zerbi. Va un po' meglio ma
veramente poco. Al 17' è il Bari a sfiorare il raddoppio: Vignaroli
evita anche Iezzo in uscita, calcia a colpo sicuro in porta, ma
Cannavaro (suo ex compagno nel Parma) salva un gol già fatto. A questo
punto, Reja tenta la carta Sosa, quella della disperazione. Entra al
posto di Bucchi e dagli spalti piovono fischi per l’attaccante, l’ombra
del goleador ammirato a Modena. Inizia così un forcing forsennato del
Napoli. Al 25' Pianu salva sulla linea un tentativo di Calaiò; al 26'
Domizzi non riesce a deviare in rete da pochi passi; al 30' Gillet
sventa un’insidia di Grava; ed un minuto dopo su cross di Trotta, Calaiò
allunga di testa e Bogliacino bene appostato non sbaglia. E’ il pari che
salva un pomeriggio di caos tattico e atletico. Per il Napoli, i
problemi di identità restano. Neanche uno straccio di idea di gioco, una
squadra in confusione anche se resta ammirevole la reazione di nervi
avuta nella ripresa. L’orgoglio perlomeno è salvo ma per fare strada
alla vigilia di due trasferte così difficili (Bologna e Juve) ci vuole
dell’altro. Ed anche per Reja sta diventando un rompicapo.

 
IEZZO 5.5
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
MALDONADO 5.5
GRAVA 5
AMODIO 5.5
BOGLIACINO 6.5
SAVINI 5 (1'st Dalla Bona 6)
DE ZERBI 4.5 (9'st Trotta 6.5)
BUCCHI 4.5
CALAIO' 5 (18'st Sosa 6)

Bologna – Napoli 2-3

Venerdì 06/04/2007 – Trentaduesima
giornata –
 

Napoli da favola.
Chiude 3-0 il primo tempo, regge il
ritorno del Bologna, vince da grande.

 

BOLOGNA – NAPOLI 2 – 3 (15343
spettatori)

Arbitro: Paparesta di Bari.
Guardalinee: Giordano e Ayroldi.

BOLOGNA (3-4-3): Antonioli, Brioschi (26'st Cipriani), Terzi,
Manfredini, Daino, Filippini, Amoroso (35'st Morosini), Smit, Meghni,
Marazzina, Fantini (43'st Costa).
Panchina: Colombo, Torrisi, Olive, Nervo. All. Ulivieri.
NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo, Maldonado, Cannavaro, Domizzi, Trotta,
Gatti (20'st Amodio), Dalla Bona, Savini, Bogliacino, Sosa (43'st
Bucchi), Calaiò (20'st De Zerbi).
Panchina: Gianello, Rullo, Montenervino, Pià. All. Reja.

MARCATORI: 9’pt Domizzi,
26’pt Maldonado,
39’pt Calaiò
, 11’st Marazzina, 27’st Marazzina.

Questione di olfatto. Arriva il vento della A e porta il Napoli lontano
dai sudori di chi ancora dovrà lottare per provare ad andare nei
playoff. Guardate la classifica. Le tre squadre che comandano la «B»
sono Juve, Genoa, Napoli. Punto. Questo dice il campionato. E la
settimana di Pasqua santifica l’impresa bolognese degli azzurri: non
vincevano al Dall’Ara da diciassette anni. Per chi ama la scaramanzia e
odia il 17 è precisamente dall’anno dello scudetto. E’ il venerdì di
Reja, bravo e fortunato: in che percentuale lo decidano cuore e stomaco.
E’ la giornata di una squadra, quella napoletana che, a differenza del
Bologna è fatta tutta da giocatori di pallone. Nel Bologna, ahiloro, ci
sono alcuni ottimi giocatori di calcio. Ma il resto è poca roba. La
squadra di Ulivieri, privata di Bellucci, Danilevicius, Castellini,
Mingazzini, è capace di giocare al calcio solo nel secondo tempo,
sfruttando generosità e la classe di chi ne ha. Una percentuale certo
superiore a quella del Napoli. Ma non sufficiente a determinare il
risultato. Il primo tempo, infatti, è il Paradiso degli scempi. Il
Bologna mette nelle mani del Napoli tutte le briscole per fare più punti
possibili e impedire i propri.
La partita si svolge in quattro fasi. Tre nel primo tempo. Una, intera,
lunghissima, nella ripresa. Nel primo tempo partenza lampo dei
rosso­blù. Il Napoli sceglie la difesa a tre, Savini è sistemato sulla
linea dei centrocampisti. Il Bologna comincia mettendo Meghni tra le due
linee avversarie. Il Napoli subisce il gioco a terra degli avversari e
va in tilt. Marazzina può tramortire Iezzo al 3', al 4', Fantini all’8’.
Sbagliano entrambi. E qui comincia la seconda fase della gara.
Privo di Castellini squalificato, il Napoli può sfruttare la superiorità
sulle palle inattive. I colpitori di testa (da Calaiò e Sosa in avanti,
più i difensori che arrivano da dietro) sono una risorsa che Reja sa di
potere sfruttare e bene. E qui l’allenatore del Napoli è bravo, perché
da questo momento cominciano i colpi terribili, portati come in un match
di boxe, quando uno dei pugili sa di colpire l’avversario proprio su
quel sopracciglio ferito. E il Napoli fa male. Il primo gol nasce da uno
schema evidentemente studiato e preparato. Gatti calcia su Sosa che
sovrasta Manfredini di testa. Pallone in mezzo all’area e zampata di
Domizzi tra Terzi e Antonioli che continuano a sbattersi addosso la
palla anche a giochi fatti. Il secondo gol è di Maldonado che ha il
tempo per guardare l’inerte Smit che lo fissa. E’ il secondo calcio
piazzato del Napoli e la seconda rete. Al 39' Calaiò conclude solo di
testa dopo un cross dalla destra di Trotta. 0-3.
I difensori del Bologna hanno l’agilità di un vecchio che esce dalla
vasca da bagno. Gli attaccanti del Napoli sembrano allenarsi. Pare tutto
finito, anche se la terza fase è rappresentata dalla riscoperta vivacità
di Marazzina che, falliti i gol si dedica agli assist. E’ bravissimo su
Fantini che al 34' e al 40' fallisce i gol della riscossa.
Nella ripresa inizia la lunghissima quarta fase. Il Bologna infila gioco
e occasioni da rete, trascinato da Meghni, onnipresente e onniscente:
pressing, assist e carisma. Risorge Marazzina: due reti. All’11' dopo
una grande azione del francese e al 27' dopo un’incursione di Terzi,
sempre dal lato di Maldonado. Ancora Marazzina al 35' prende un palo di
testa. Bello come un gol. Nel frattempo dopo circa un anno e mezzo torna
in campo Cipriani. Il Bologna colleziona ancora grandi occasioni con
Fantini, alla fine in tutto saranno sette. Ma il Napoli è più solido e
meno distratto del Bologna. E alla fine, è terzo in classifica.

 
IEZZO 7
CANNAVARO 5
DOMIZZI 5.5
MALDONADO 6
TROTTA 6
GATTI 6 (20'st Amodio sv)
DALLA BONA 6.5
BOGLIACINO 6
SAVINI 5.5
SOSA 7 (31'st Bucchi sv)
CALAIO' 6.5 (20'st De Zerbi sv)

Napoli – Pescara 1-0

Sabato 14/04/2007 – Trentatreesima
giornata –
 

Napoli, tre punti d’oro.
Soffre, soprattutto nella ripresa, un gol
di Bogliacino regala la vittoria.

 

NAPOLI – PESCARA 1 – 0 (30000
spettatori)

Arbitro: Banti di Livorno.
Guardalinee: Ballabi e Manzini.

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Maldonado, Cannavaro, Domizzi, Trotta
(41'st Garics sv), Amodio, Gatti, Bogliacino, Savini, Sosa (22'st Bucchi
sv), Calaiò (1'st Pià 5).
Panchina: Gianello, Montervino, Rullo, Giubilato. All. Reja.
PESCARA (4-4-2): Polito, Zappetti, Olivieri, Delli Carri, De
Martis (15'st Mora), De Falco, Luci, Moscardi, Rigoni (31'st Gautieri),
Russo (18'st Vantaggiato), Martini.
Panchina: Tardioli, Agomeri, Aquilanti, La Vista. All. De Rosa.

MARCATORI: 13’pt Bogliacino.

Avanti a piccoli passi. Ma avanti. Al Napoli e soprattutto a Reja sembra
importare poco dei fischi dei circa trentamila spettatori accorsi per il
ritorno al San Paolo. Avanti, in attesa di tempi migliori, purchè non si
perda di vista il Genoa che è lì a due punti. Stavolta, però, l’ennesima
vittoria in casa per uno a zero, la sesta della serie, fa perdere la
pazienza a tutti, De Laurentiis compreso che lascia lo stadio piuttosto
seccato e ammutolito. Il Napoli dopo aver sbloccato il risultato grazie
al tempismo di Bogliacino che raccoglie una respinta di Polito si
sfilaccia man mano che passano i minuti. Sembra un ghiacciolo che si
scioglie lentamente al sole. Evidentemente nelle gambe pesano più del
previsto le due sfide ravvicinate con Bologna e Juventus. Ed il Pescara,
ben disegnato da De Rosa e Vivarini, rigenerato da nuovi innesti, non
esita a riversarsi nella metà campo degli avversari. Stringe alle corde
un Napoli sfinito ma non riesce a piazzare il colpo dell’uno a uno solo
per la precipitazione dei suoi attaccanti e per una certa inconsistenza
tecnica. Per il resto gli abruzzesi avrebbero meritato ampiamente di
uscire imbattuti dal San Paolo per quanto prodotto nella ripresa. Ma
alla fine contano i tre punti ed il Napoli abituato ormai a badare
esclusivamente al sodo incarta la quattordicesima vittoria della
stagione restando a ridosso del Genoa mentre il Pescara langue
malinconicamente al penultimo posto in classifica.
La sintesi della sfida sta tutta nelle scelte effettuate dai tecnici
alla vigilia: Reja cambia pochissimo rispetto alle precedenti
prestazioni, solo Trotta al posto di Grava squalificato ed Amodio per
Dalla Bona; al contrario, De Rosa e Vivarini lanciano nella mischia ben
cinque uomini nuovi rispetto alla gara giocata a Treviso: Olivieri, De
Martis, Rigoni, Moscardi e Martini.
Non parte male il Napoli. Anzi, in avvio fa prevalere la sua superiorità
tecnica e fisica. Ed al tredicesimo perviene al gol: lancio di Gatti per
Calaiò, De Martis scivola, l’attaccante s’impossessa della sfera e
indirizza di potenza verso Polito. Il portiere respinge alla meglio ma
sulla ribattuta è pronto Bogliacino a realizzare la sua sesta rete in
campionato, record per lui in carriera. Il Napoli, approfittando dello
sbandamento degli ospiti prova anche a raddoppiare, ma prima Trotta
scheggia il palo alla destra di Polito con un preciso diagonale e poi
Maldonado con una felice incursione in area non riescono nell’impresa.
Il Pescara non dà comunque l’impressione di impensierire Iezzo se non
con qualche tentativo dalla distanza.
Convinto di condurre agevolmente in porto la vittoria Reja inizia il
secondo tempo con Pià al posto di Calaiò. Al 6', Polito riesce a
respingere d’istinto una deviazione area del brasiliano ma il Napoli non
è più sulle gambe. Il Pescara lo intuisce e comincia ad attaccare.
Entrano Mora e Vantaggiato, poi anche Gautieri. Abruzzesi padroni del
campo mentre dagli spalti piovono fischi per Bucchi appena entrato in
campo e poi anche per tutta la squadra visibilmente in difficoltà
davanti ai penultimi della classe. Iezzo deve intervenire prima su
Rigoni, poi su Martini, la sofferenza svanisce con un tentativo di testa
di Vantaggiato. Con i denti, il Napoli riesce a strappare la vittoria e
a conservare il terzo posto ma i fischi del San Paolo stavolta sono
impietosi ed assordanti.

 
IEZZO 6
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 6
MALDONADO 6.5
TROTTA 5.5 (41'st Garics sv)
GATTI 5.5
AMODIO 5.5
BOGLIACINO 6
SAVINI 6
SOSA 6 (22'st Bucchi sv)
CALAIO' 6 (1'st Pià 5)

Frosinone – Napoli 1-2

Sabato 21/04/2007 – Trentaquattresima
giornata –
 

Napoli, spallata al Genoa.
Gol di Castillo, poi Sosa e Trotta
(all’89’) scavalcano Frosinone e… Genoa.

 

FROSINONE – NAPOLI 1 – 2 (8000
spettatori)

Arbitro: Girardi di San Donà di Piave.
Guardalinee: Padovan e Burdins.

FROSINONE (4-4-2): Zappino, Carbone, Cannarsa, Pagani, Bocchetti,
cialdini, Perra, D’Antoni (33'st Zaccagnini), Lodi, Margiotta (18'st
Dedic 6), Di Nardo (11'st Castillo).
Panchina: Chiodini, Ischia, Di Venanzio, Galasso. All. Iaconi.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Maldonado, Can­navaro, Domizzi, Grava,
Montervino, Amodio (20'st Pià), Bogliacino, Savini, Sosa, Calaiò (26'st
Trotta).
Panchina: Gianello, Rullo, Garics, De Zerbi, Bucchi. All. Reja.

MARCATORI: 17’st Castillo, 21’st Sosa,
44’st Trotta.

Spinto da duemila napoletani che urlano a squarciagola, “il pareggio non
serve”, il Napoli riesce a strappare in extre­mis una vittoria che vale
tanto oro quanto pesa. Straordinaria la mezza girata a volo di Trotta
che punisce oltremisura un generoso Frosinone. Un eurogol che Zappino
poco può fare per evitarlo: il pallone del due a uno termina la sua
traiettoria nel sette alla sinistra del portiere.
E nel giorno del sorpasso sul Genoa anche Reja si lascia andare: corre
sotto la curva in­sieme con i suoi, alza le braccia al cielo, esulta
come un ventenne. Mai vittoria (la settima in trasferta) era stata
finora così sofferta, travagliata, voluta. Il Napoli riesce a tirare
fuori muscoli, orgoglio e personalità. A dimostrazione che a quel
secondo posto crede più di ieri, meno di domani. Un’altra squadra si
sarebbe sentita appagata dopo l’uno a uno, invece il Napoli ha spinto
sull’acceleratore, ci ha creduto, ci ha messo cuore e gambe.
Il Frosinone lascia il campo sconsolato ma a testa alta. Si ritrova a
mani vuote dopo es­sersi portato in vantaggio ad inizio di ripresa, aver
centrato due pali ed aver procurato non pochi allarmi alla messo
retroguardia partenopea. Una sconfitta che brucia. Ma dalla curva dei
canarini si alza ugualmente un applauso di incoraggiamento. Di più, Lodi
e compagni non avrebbero potuto fare. Di più, sicuramente avrebbero
meritato di raccogliere per quanto prodotto, specie nella ripresa.
Meglio Iaconi non poteva impostare la gara: ripartenze fulminee,
fiammate improvvise, ripiegamenti tempestivi.
Pronti via (dopo quarantanove secondi), il Napoli va a bersaglio: cross
di Amodio (che rimpiazzava Gatti colto da disturbi addominali), testa di
Calaiò, gol. Non è fuorigioco ma l’arbitro su segnalazione
dell’assistente di destra annulla. Il Frosinone si arma di baionetta ed
aggredisce con Lodi e Di Nardo. Accelerazioni micidiali. Il Napoli
fatica ma replica colpo su colpo. Al 18', Cannavaro, ben smarcato da una
deviazione di Sosa, manca la più facile delle palle gol: il suo sinistro
si perde incredibilmente a lato. A questo punto, il Frosinone intuisce
il pericolo e placa i suoi bollori. Alla mezzora Iaconi sposta Lodi a
destra nel tentativo di limitare gli affondi di Savini. Ma al 33', il
Napoli divora un’altra occasione: di nuovo Amodio per Calaiò e
l’attaccante calibra debolmente il pallonetto. I padroni di casa, nel
frattempo, si fanno notare con Di Nardo che tenta di impaurire Iezzo con
un diagonale in corsa.
Emozioni a non finire nel secondo tempo. Iaconi manda in campo Castillo
per Di Nardo. E la manovra offensiva del Frosinone s’accende: cross di
Bocchetti dalla sinistra e Margiotta coglie il primo palo della
giornata. Un minuto dopo, Margiotta­Fialdini-Castillo confenzionano
un’azione che mette in ginocchio il Napoli: il neo entrato di testa
castiga Iezzo.
Non si fa attendere la contromossa di Reja. Era partito con Sosa per
avere più nerbo al centro dell’attacco ma teneva pronto Pià. Ecco il
momento. Il brasiliano, però rileva Amodio, ed il Napoli si dispone con
il 4-3-3. Sono passati quattro minuti dal vantaggio del Frosinone. A
terra c’è D’Antoni ma l’arbitro non interrompe il gioco. Pià (che non
s’accorge di nulla), prosegue, punta Carbone, lo supera e porge al
centro dove c’è il Pampa che corona il suo pomeriggio da leone con la
ciliegia. Intanto Reja manda in campo anche Trotta per dare il cambio a
Calaiò. Ma il Frosinone continua a ripartire a razzo: al 23' centra il
palo con Dedic ben servito da D’Antoni e al 28' Iezzo deve intervenire
ancora su Dedic. Nessuno però poteva immaginare che Trotta al 44' e 38''
sfoderasse un numero da campione: ennesima spizzata di Sosa ed il
tornante romano si coordina infilando il pallone là dove Zappino non
sarebbe mai arrivato.

 
IEZZO 6
CANNAVARO 6
DOMIZZI 6
MALDONADO 6.5
GRAVA 6
MONTERVINO 6
AMODIO 6 (20'st Pià 6.5)
BOGLIACINO 6
SAVINI 6.5
SOSA 7
CALAIO' 6 (26'st Trotta 6.5)