Napoli – Cesena 2-0

Sabato 28/04/2007 – Trentacinquesima
giornata –
 

Napoli, altra spallata al Genoa.
Azzurri di nuovo secondi: Sosa e Trotta
affondano un ottimo Cesena.

 

NAPOLI – CESENA 2 – 0 (35000
spettatori)

Arbitro: Palanca di Roma.
Guardalinee: Di Prisco e Sacco.

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Maldonado, Cannavaro, Domizzi, Grava
(30'st Trotta), Montervino, Gatti (39'st Amodio), Bogliacino, Savini,
Sosa (32'st Pià), Calaiò.
Panchina: Gianello, Rullo, Dalla Bona, Bucchi. All. Reja.
CESENA (4-3-3): Sarti, Biserni, Doudou, Lauro (27'st Ficagna),
Sabato, De Feudis (41'st Moretti), Anastasi (17'st Pagliuca), Mezavilla,
Papa Waigo, Pellè, Bracaletti.
Panchina: Ravaglia, Vignati, Danucci, Rodriguez. All. Castori.

MARCATORI: 7'pt Sosa,
50'st Trotta
.

Ancora loro, Sosa e Trotta, come sette giorni prima a Frosinone. E
ancora sofferenza, con raddoppio nei minuti di recupero. Sta diventando
routine, ormai: quando gioca il Napoli bisogna rassegnarsi a patire e ad
essere forti di cuore. Ma è una routine piacevole, perché frutta una
vittoria dietro l’altra, questa è la quarta di fila e non solo
contribuisce a conservare il secondo posto in classifica ma addirittura
fa aumentare il distacco sulla quarta.
Stavolta, però, i quarantamila del San Paolo non sbuffano, anzi scendono
in campo al fianco dei loro beniamini spingendoli per tutta la ripresa.
Li aiutano a conservare il vantaggio di Sosa ottenuto in avvio e ad
ottenere il raddoppio proprio allo scadere con uno straordinario Trotta
(seconda prodezza nel giro di sette giorni). Da tempo non si assisteva
ad una scena simile a Fuorigrotta: giocatori festanti sotto le curve e
cori di incitamento ed applausi dagli spalti. E per la prima volta si
ode anche il coro: « Torneremo in serie A ». La simbiosi è raggiunta,
non resta che proseguire e prepararsi alla sfida con l’Albinoleffe di
Mondonico di martedì sera. Al Genoa, il Napoli risponde così con una
prova gagliarda più che spettacolare; con una prestazione di tenacia più
che spumeggiante. E i giocatori nel finale sfoderano un un cuore grande
così e soprattutto un’abitudine alla sofferenza importante per il rush
finale.
Al dignitosissimo Cesena non resta che stringere la mano all’avversario
e lasciare il San Paolo tra i complimenti di chi ha apprezzato un
collettivo che anche senza pedine importanti (Salvetti su tutte) riesce
a mettere in difficoltà un avversario così motivato qual era il Napoli.
I romagnoli stanno ancora imprecando sulle tante occasioni sciupate, una
da Pellè davvero clamorosa al 33' e un’altra di Bracaletti su cui Iezzo
si supera. Irreprensibile quanto onesto il comportamento del Cesena. La
formazione di Castori pur non avendo più obiettivi da inseguire e pure
sotto di un gol dopo sette minuti fa di tutto per ottenere il pareggio.
La partenza a razzo del Napoli lascia sperare in un pomeriggio
pirotecnico: cross di Grava dalla destra, Sarti azzarda l’uscita e Sosa
svetta su tutti siglando il suo quarto gol in campionato. Ma si intuisce
presto che non sarà goleada. Il Cesena si schiera con un quattro-tre-tre
solo sulla carta. In realtà si difende con otto-nove uomini, chiude
tutti gli spazi ed appena può riparte anche. Al Napoli manca la rapidità
delle giocate e gli inserimenti dalle retrovie per piazzare il colpo del
kappaò. Nella ripresa, ai padroni di casa viene meno anche un briciolo
di fortuna: Calaiò è in vena ma prima Lauro ci mette un braccio (9'),
poi Sarti devia in angolo da pochi passi (11'), infine manca di un
soffio la mira (14'). Intanto il Cesena cresce e stringe alle corde il
Napoli. Ma né Pellè né Bracaletti riescono a trafiggere Iezzo così tra i
fischi di paura del pubblico del San Paolo, Bogliacino serve a Trotta la
palla di un’altra prodezza da applausi e della liberazione dall’incubo
pareggio.

 
IEZZO 6.5
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 6.5
MALDONADO 6.5
GRAVA 6 (30'st Trotta 7)
MONTERVINO 6
GATTI 5.5 (39'st Amodio sv)
BOGLIACINO 6
SAVINI 6
SOSA 6.5 (32'st Pià sv)
CALAIO' 6.5

Napoli – Albinoleffe 1-0

Martedì 01/05/2007 – Trentaseiesima
giornata –
 

Napoli sempre più secondo.
Alta vittoria degli azzurri che superano
l'Albinoleffe di misura.

 

NAPOLI – ALBINOLEFFE 1 – 0 (45000
spettatori)

Arbitro: Gava di Conegliano.
Guardalinee: Calcagno e Griselli.

NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Maldonado, P. Cannavaro, Domizzi, Garics,
Montervino, Bogliacino, Dalla Bona (31'st Gatti), Rullo, Pià (39'st
Bucchi), Sosa (18'st Calaiò).
Panchina: Gianello, Grava, Trotta, Amodio. All. Reja.
ALBINOLEFFE (4-4-2): Marchesetti, Innocenti (11'st Gori), Dos
Santos (13'pt Colombo), Dal Canto, Garlini, Peluso, Belingheri, Del
Prato, Poloni, Cellini, Ruopolo, (1'st Ferrari).
Panchina: Acerbis, Lamma, Madonna, Bonazzi. All. Mondonico.

MARCATORI: 33'pt Sosa.

 
IEZZO 6.5
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 7
MALDONADO 6.5
GARICS 6
MONTERVINO 6.5
BOGLIACINO 6.5
DALLA BONA 6 (31'st Gatti sv)
RULLO 6
PIA' 5.5 (39'st Bucchi sv)
SOSA 7.5 (18'st Calaiò 6)

Mantova – Napoli 1-0

Sabato 05/05/2007 – Trentasettesima
giornata –
 

Il Napoli si fa del male.
Regala gol ed espulsione. Maldonado e
Montervino: è rissa.

 

MANTOVA – NAPOLI 1 – 0 (12000
spettatori)

Arbitro: Messina di Bergamo.
Guardalinee: Carretta e Carrer.

MANTOVA (4-2-3-1): Brivio, Mezzanotti, Notari, De Cesare (26'st
Cristante), Franchini, Grauso, Brambilla (34'st Rizzi), Sommese (26'st
Spinale), Caridi, Tarana, Godeas.
Panchina: Bellodi, Altinier, Avanzini, Bernacci. All. Di Carlo.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Maldonado, Cannavaro, Domizzi (37'pt
Rullo), Grava, Montervino (12'st Trotta), Gatti, Bogliacino (39'pt Dalla
Bona), Savini, Sosa, Calaiò,.
Panchina: Gianello, Pià, Garics, Bucchi. All. Reja.

MARCATORI: 48'pt Caridi.

L’illusione di conservare il secondo posto resiste solo la prima
mezz’ora. Poi per il Napoli va tutto a rotoli: due infortuni quasi in
contemporanea (Domizzi e Bogliacino a metà del primo tempo), un gol al
passivo (una deviazione impercettibile ma influente mette fuori causa
Iezzo), un’espulsione ( follia di Maldonado), altre reti sventate nel
finale grazie alle parate di Iezzo e a due legni.
Insomma, una sbandata prodotta da infortuni imprevisti ed altri
evitabilissimi. Una battuta d’arresto, la quinta, che pure lascia il
segno in classifica ma preoccupa per la prossima trasferta di Brescia:
Maldonado, infatti, sarà squalificato; Bogliacino e Dalla Bona anche,
perchè in diffida; Domizzi, Montervino e Sosa, infine, lamentano più o
meno malanni seri.
E i nervi? Ne vogliamo parlare? Altro che squadra serena invocata da
Reja alla vigilia, il Napoli tradisce un nervosismo latente che merita
un intervento urgente di De Laurentiis e Marino. Maldonado prima
s’attacca con i compagni di spogliatoio appena dopo il gol (Gatti e
Montervino), poi restituisce una gomitata a Godeas sotto gli occhi di
Messina. Per il Mantova, partito timoroso oltremisura, non diventa così
più un’impresa aver ragione di questo Napoli sfortunato ed
autolesionistico. I virgiliani accettano la sfida muscolare. Poi ci
mettono anche l’astuzia quando Tarana toglie dalle mani il pallone a
Gatti, batte la punizione con la sfera in leggero movimento, Caridi si
porta a spasso Maldonado scaraventando un tiro che, deviato da
Cannavaro, sorprende Iezzo in maniera inesorabile. Nell’occasione, le
responsabilità vanno divise equamente. E a monte anche Reja sapeva che
Maldonado non avrebbe potuto frenare Caridi. Così come Messina non
avrebbe dovuto permettere la battuta con palla in leggero movimento. Ma
si sa, il Napoli quando viene preso sulla velocità va in tilt. E se il
centrocampo resta a guardare, il pericolo di subire è sempre dietro
l’angolo.
Pur avendo disputato una buona prima mezzora di gioco, con Sosa sciupone
oltremisura, il Napoli comincia la ripresa sotto di un gol. Ci sarebbe
voglia e forza per rimontare. Ma passano tre minuti e Maldonado viene
sanzionato con il rosso da Messina. Rifila una gomitata a Godeas dopo
avergliela peraltro promessa. Restituisce quella che lui aveva subito un
minuto prima. Ma non si fa e la follia costerà cara al Napoli. Così
quando c’è da rimontare, i partenopei si ritrovano con un uomo in meno,
subentra anche Trotta per Montervino ma cambia poco, né può entrare Pià
perchè già effettuati i cambi.
Dall’altra parte, invece, il Mantova si gasa sempre di più. Dopo aver
fatto trovare disco rosso alla Juventus, fa altrettanto con il Napoli.
Di Carlo per tutta la ripresa ordina di sfruttare la superiorità
numerica e di ripartire in quelle immense praterie: è bravo Iezzo ad
impedire un passivo più pesante (interventi su Franchini e Caridi), poi
lo salvano i legni in pieno recupero: palo di Rizzi e traversa di
Spinale.

 
IEZZO 6.5
CANNAVARO 6.5
DOMIZZI 6 (37'pt Rullo 5.5)
MALDONADO 4
GRAVA 6.5
MONTERVINO 6 (12'st Trotta 5)
GATTI 5.5
BOGLIACINO 5 (39'pt Dalla Bona 5)
SAVINI 6.5
SOSA 5
CALAIO' 5.5

Brescia – Napoli 0-1

Martedì 15/05/2007 – Trentottesima
giornata –
 

Napoli, "+10" e lode.
Gol di Pià: Brescia battuto e Mantova
staccato. Oggi sarebbe A diretta.

 

BRESCIA – NAPOLI 0 – 1 (3000
spettatori)

Arbitro: Rosetti di Torino.
Guardalinee: Farina e Calcagno.

BRESCIA (3-5-2): Viviano, Santacroce, Lima, Dallamano (44'st
Alberti), Stankevicius, Piangerelli, Zambrella (31'st Cerci), Hamsik,
Cortellini (24'st Depetris), Possanzini, Serafini.
Panchina: Ambrosio, Jadid, De Maio, Krol. All.: Cosmi.
NAPOLI (3-4-2-1): Iezzo, Grava (20'st Giubilato), Cannavaro,
Domizzi, Garics, Montervino, Amodio, Savini, De Zerbi, Pià (11'st Sosa),
Calaiò (33'st Gatti).
Panchina: Gianello, Rullo, Capparella, Trotta. All.: Reja.

MARCATORI: 39'pt Pià.

Missione compiuta: la quarta in classifica distanziata di dieci punti.
Il Napoli riesce a rialzarsi nella partita più spinosa. E riesce a farlo
alla sua maniera: con cinismo, spietatezza, stringendo i denti,
soffrendo, lanciando pure qualche pallone in tribuna. Basta
un’elevazione eccellente di Calaiò in area di rigore, con impercettibile
deviazione di Pià, e la sfida alle pretendenti ai play off è bella che
lanciata. A quel gol, il Napoli si avvinghia come un’edera, lo protegge
anche con quel solito pizzico di fortuna e al termine incamera tre punti
importantissimi a quattro giornate dalla fine.
Ci restano male i ragazzi di Cosmi. Qualcuno piangerà anche nello
spogliatoio. Ce la mettono tutta per rientrare in corsa per gli
spareggipro­mozione. Spingono alle corde il Napoli, spesso e volentieri,
soprattutto nella ripresa. Ma stavolta, a differenza che con la
Juventus, vengono sciupate le palle gol più semplici: clamorosa quella
di Possanzini al 32' st. E al termine, la partita dei divieti, registra
una scena di grande sportività e persino commovente: i tifosi bresciani
che in piedi tributano un applauso sincero ai propri beniamini; li
ringraziano per come hanno cercato di creare problemi al Napoli; provano
a tirargli su il morale. Ma basta a poco. Da ieri, il Brescia, seppure
pimpante come non mai, crede molto di meno alla possibilità di
agganciarsi al treno dei play off. Nello stanzone accanto, invece, i
partenopei credono sempre di più all’eventualità di dribblare quella
coda insidiosa al campionato mettendo tra loro e la quarta i dieci punti
previsti da una norma stilata a suo tempo. Mancano altre quattro gare ma
il coefficiente di difficoltà degli impegni resta alto solo all’ultima
giornata quando il Napoli dovrà fare visita al Genoa. Per il resto, le
gare interne con Modena e Lecce, nonchè la trasferta di Verona, sembrano
alla portata di una squadra che man mano che si avvicina il traguardo
finale cresce in personalità e sicurezza.
Proprio contro il suo ex Brescia e dopo il capitombolo di Mantova, Reja
decide di giocarsi il tutto per tutto. Ordina avanti tutta. O la va, o
la spacca. Presenta tre punte ma a sorpresa c’è De Zerbi e non Sosa in
avvio. Lui e Pià agiscono alle spalle di Calaiò. E l’inizio non è
proprio dei più esaltanti. Il Brescia quando accelera dà l’impressione
di poter far del male alla difesa del Napoli: Serafini e Possanzini si
presentano a turno dalle parti di Iezzo senza peraltro concludere. Le
cose cambiano alla mezzora quando Reja sposta De Zerbi nel vivo del
gioco. Ottiene due risultati con una sola mossa: offre a De Zerbi la
possibilità di mettere al servizio dei compagni la propria classe e
libera la fascia destra per la rivelazione Garics. E’ proprio
l’austriaco a servire al centro un delizioso cross su cui Calaiò
s’avventa di testa, Pià ci mette un leggero tocco e il pallone termina
alle spalle di Viviano. Al 44', poi, Iezzo nega il pari a Possanzini con
un intervento prodigioso da pochi passi.

 
IEZZO 7
GRAVA 6 (20'st Giubilato 6.5)
DOMIZZI 6
CANNAVARO 6
GARICS 7
MONTERVINO 6.5
AMODIO 6.5
SAVINI 6
DE ZERBI 6.5
PIA' 6 (11'st Sosa sv)
CALAIO' 7 (33'st Gatti sv)

Napoli – Modena 1-1

Sabato 19/05/2007 – Trentanovesima
giornata –
 

Calaiò spreca il jolly.
Sbaglia un rigore, al Napoli non basta il
gol di Sosa. Il Rimini è a -9.

 

NAPOLI – MODENA 1 – 1 (40000
spettatori)

Arbitro: Pantana di Macerata.
Guardalinee: Tonolin e Foschetti.

NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo (12'pt Gianello); Maldonado, P.Cannavaro,
Domizzi, Grava (10'st Trotta), Montervino, Gatti, Savini, De Zerbi
(26'st Pià), Sosa, Calaiò.
Panchina: Giubilato, Garics, Dalla Bona, Bucchi. All. Reja.
MODENA (3-5-2): Narciso, Antonazzo, Chiecchi, M. Rossi, Abate,
Campedelli, Bentivoglio, Longo (26'st Gilioli), Tamburini, Pinardi
(18'st Colacone), Bruno (44'st Sforzini).
Panchina: Vergari, Ricchi, Virdis, Lazzari. All. Mutti.

MARCATORI: 32'pt Sosa, 45'pt Tamburini.

Un’occasione più ghiotta, il Napoli non avrebbe potuto sprecarla; una
sorta di match-point gettato alle ortiche: sfuma l’aggancio al Genoa al
secondo posto, sfuma la possibilità di aumentare il distacco dalla
quarta in classifica, e nella giornata- topica vengono a mancare anche
gioco, dinamismo, razionalità, arrivando a vanificare persino un rigore
con Calaiò nella ripresa. Nel convulso finale, poi, ci scappano
addirittura due espul­sioni con Pantana che fatica a controllare la
gara. Il Napoli che si lascia prendere dai nervi mentre il Modena
difende con le unghie quel pari così prezioso.
Escono a testa bassa i quarantamila del San Paolo anche se sempre
fiduciosi nell’impresa di afferrare la promozione dalla porta
principale. Non si aspettavano che i propri beniamini incontrassero
tante difficoltà. Stavolta neanche la loro spinta è bastata per
agguantare i tre punti. Il Modena, privo di cinque titolari, gioca
meglio, corre di più, crea tanti grattacapi alla terza della classe e
conquista con merito l’insperato risultato positivo. Anzi, per larghi
tratti, i trenta punti di differenza tra le due sembrano persino un
affronto per gli emiliani. Mutti presenta una formazione «confenzionata»
ad arte per mettere in difficoltà il Napoli che schiera un improbabile
tre- quattro- tre ( in realtà ci sono cinque difensori puri in campo):
Abate e Tamburini, sistemati rispettivamente a destra e a sinistra, che
si alzano e s’abbassano come due orologi svizzeri consentendo al Modena
di difendersi con ordine e ripartire con efficacia. I primi presagi si
colgono già in avvio: al 9' Pinardi pesca in corridoio Bruno ma Iezzo
riesce a sventare in angolo. Si ripete il duetto al 12' e stavolta il
portiere del Napoli nell’uscita su Bruno si scontra con Maldonado
obbligando Reja a rimpiazzarlo con Gianello. Costerà una sostituzione in
meno per i padroni di casa nell’arco della gara. Al 32', il Napoli
riesce a portarsi anche in vantaggio: merito di Sosa caparbio
nell’av­ventarsi su un pallone male controllato dalla difesa ospite. Ma
il vantaggio non occulta i problemi tattici e atletici. Il Napoli non
riesce a innescare i tre in attacco, De Zerbi sembra un pesce fuor
d’acqua dal momento che sistematicamente viene tentato il lancio lungo
dalle retrovie. Nonostante tutto, Sosa, al 43', pecca di altruismo
sprecando la palla del possibile raddoppio dopo uno spunto di Montervino
sulla destra. Intanto, sulle corsie esterne, il Modena gode della
libertà di giocare a suo piacimento e a tempo scaduto arriva al
pareggio: Longo lascia filtrare il pallone tra Maldonado e Grava,
Tamburini è lesto nell’inserirsi e sul filo del fuorigioco fa secco
Gianello. Nel recupero, poi, Sosa si lascia deviare in angolo da Narciso
una conclusione a colpo sicuro: ed è qui che il Napoli butta all’aria la
vittoria, quando non riesce a piazzare il colpo del ko.
Nel secondo tempo il Modena fiuta l’impresa e oltre a chiudere tutti i
varchi, sa ripartire sempre con invidiabile lucidità. Sprecano però gli
emiliani con Bruno e Abate. Al 34', l’episodio-clou: Tamburini strattona
Sosa in area, poi lo lascia saltare ma Pantana accorda il penalty tra la
disperazione di Mutti e dei suoi. Alla battuta va Calaiò, viene
disturbato durante la lunga rincorsa, si lascia tradire dall’emozione e
Narciso gli para il tiro piuttosto prevedibile. Cala il gelo sugli
spalti, sembra impossibile aver mandato a monte una buona fetta di serie
A tra le proprie mura e con le proprie mani.

 
IEZZO SV (12'pt Gianello sv)
MALDONADO 5
DOMIZZI 6
CANNAVARO 6
GRAVA 5 (10'st Trotta 6.5)
MONTERVINO 6
GATTI 5.5
SAVINI 5.5
DE ZERBI 5 (26'st Pià 5)
SOSA 6
CALAIO' 5

Verona – Napoli 1-3

Sabato 26/05/2007 – Quarantesima giornata
 

Napoli con un piede in A.
Batte il Verona, è +11 sul Piacenza
(quarto); oggi sarebbe promosso.

 

VERONA – NAPOLI 1 – 3 (11000
spettatori)

Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Guardalinee: Romagnoli e Nicoletti.

VERONA (4-4-2): Pegolo, Turati, Sibilano, Biasi, Magliocchetti
(31'st Cutolo), Ferrarese, Pulzetti, Guarente, Iunco, Da Silva (13'st
Nieto), Ferrante (13’st Babù).
Panchina: Franzese, Mazzola, Comazzi, Greco. All. Ventura.
NAPOLI (5-3-2): Gianello, Garics, Grava, P. Cannavaro, Domizzi,
Savini (18'st Giubilato), Amodio, Gatti, Dalla Bona, Sosa (27'st De
Zerbi), Calaiò (40'st Bucchi).
Panchina: Marino, Rullo, Trotta, Pià. All. Reja.

MARCATORI: 2'st Domizzi,
10'st Calaiò, 15'st Pulzetti,
48'st Dalla Bona.

Dall’inferno del «Bentegodi», il Napoli esce con la certezza e i punti
che il paradiso è di nuovo lì a un tiro di schioppo: la quarta, stavolta
non è più il Rimini piegato da un altro napoletano (Floro Flores) bensì
il Piacenza che insegue con undici punti di distacco. Allo stato, niente
play off. La nona vittoria esterna dei partenopei, raggiunta dopo aver
domato un Verona assatanato, assume quindi un significato che va al di
là dei tre punti in sé. Profuma di serie A. Proietta il Napoli
nell’olimpo del calcio italiano, evitando la coda degli spareggi. Ancora
due sforzi, gli ultimi due, in casa con il Lecce e a Genova, e il sogno
s’avvererà sul serio. Ormai anche chi insegue sembra rassegnato allo
strapotere di una squadra non brillante ma cinica, non bella ma
essenziale, continua nel suo rendimento. Perfida nei momenti topici,
come ieri. Fortunata spesso, come succede anche con il Verona ma ormai
non fa più notizia. La fortuna che bacia il Napoli fa il paio con le sue
qualità: attitudine al sacrificio, carattere, orgoglio, senso del
gruppo.
Non fosse stato per Matteo Gianello, veronese di Bovolone, un portiere
tornato nella mischia per l’infortunio di Iezzo, il Napoli probabilmente
non sarebbe uscito indenne dal Bentegodi. L’estremo difensore abbassa la
saracinesca prima sullo zero a zero (straordinario intervento su
deviazione aerea di Sibilano al 17') e poi nella ripresa quando nega il
due a due ai veneti intervenendo due volte su Babù e quindi su Nieto.
Giusto l’abbraccio dei compagni a Gianello alla fine. Ma giusti anche i
complimenti a Domizzi che sblocca il risultato a inizio di ripresa con
un impeccabile stacco aereo su azione di angolo; a Calaiò che raddoppia,
tornando al gol dopo il rigore fallito con il Modena; e a Dalla Bona che
oltre a chiudere i conti a tempo scaduto mette il suo zampino anche
nelle altre due reti.
Il Napoli esce fuori solo nella ripresa. In avvio, soffre la
disposizione tattica dell’avversario. Ventura presenta un Verona
pimpante, con due esterni di centrocampo offensivi (Ferrarese e Iunco)
che obbligano Garics e Savini a indietreggiare. E tra le linee c’è
William Da Silva che va a disturbare in continuazione Gatti. Il Napoli
fatica a trovare le distanze, rischia di capitolare ma resiste. Al 21',
Dalla Bona sciupa clamorosamente un assist aereo di Sosa.
Con il tempo, però, il Verona cala d’intensità e il Napoli comincia ad
accarrezzare l’idea del sorpasso. A inizio di ripresa va in gol Domizzi.
Al 10', raddoppia Calaiò. Ma il Verona non ci sta. Inserisce Nieto e
Babù, accorcia le distanze con Pulzetti, s’accende incredibilmente il
clima, i veneti si vedono negare da Gianello il gol del 2-2 e poi in
pieno recupero il colpo del kappaò con un’azione in contropiede in cui
Bucchi serve in un piatto d’argento a Dalla Bona l’assist per il tre a
uno finale. E’ il tripudio tra i partenopei che ormai annusano profumo
di serie A mentre ai ragazzi di Ventura va l’applauso sincero dei propri
tifosi: ce l’hanno messa tutta ma contro un Napoli così spietato c’era
poco da fare.

 
GIANELLO 7.5
GARICS 6.5
DOMIZZI 7
CANNAVARO 6.5
GRAVA 6
SAVINI 6 (11'st Giubilato 6.5)
AMODIO 6.5
GATTI 6
DALLA BONA 6.5
SOSA 6 (40'st Bucchi sv)
CALAIO' 6.5 (27'st De Zerbi 6)

Napoli – Lecce 1-0

Domenica 03/06/2007 – Quarantunesima
giornata –
 

Napoli tocca la A.
Subito Calaiò, poi emozioni e colpi di
scena dagli altri campi.

 

NAPOLI – LECCE 1 – 0 (59409
spettatori)

Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Guardalinee: Ghiandai e Cini.

NAPOLI (3-4-1-2): Iezzo, Grava, P. Cannavaro, Domizzi, Garics,
Montervino, Dalla Bona (20'st Amodio 6), Rullo, Bogliacino, Sosa (42'st
Bucchi), Calaiò(27'st De Zerbi).
Panchina: Gianello, Giubilato, Trotta, Pià. All. Reja.
LECCE (4-4-2): Rosati, Arrieta, Polenghi, Schiavi, Giuliatto,
Angelo (1'st Tesser), Munari, Zanchetta, Diarra, Caccavallo (15'st
Vives), Valdes (27'st Triarico).
Panchina: Pavarini, Herzan, Vicentini, Vascar. All. Papadopulo.

MARCATORI: 7'pt Calaiò.

A un punto dalla A. Il Napoli rinvia la festa, scavalca il Genoa e
domenica prossima a Marassi avrà a disposizione due risultati su tre per
evitare i play off, al contrario dei liguri che ne avranno soltanto uno,
la vittoria. Da un punto di vista psicologico, situazione più favorevole
ai ragazzi di Reja che a quelli di Gasperini. Ma la gente del San Paolo,
accorsa numerosa come ai bei tempi (quasi ses­santamila), sperava di
santificare già ieri il superamento dell’eduardiana «nuttata». La festa
era pronta e per più di un tempo (sino a quando il Piacenza non ha
segnato il gol del raddoppio contro il Vicenza) è parsa a portata di
mano, con il viaggio a Genova trasformato (per via del Rimini eversore a
Trieste e poi riagguantato) in una gita di piacere (anche considerando
lo storico gemellaggio che unisce le tifoserie napoletana e genoana).
Sulla curva B quello striscione umano esprimeva il desiderio di una
città unita nella passione: «Ti Amo».
Quando Dondarini ha fischiato, la gente è rimasta come avvolta in una
nube di incertezza: prima ha gioito per la vittoria e per il secondo
posto in classifica, poi ha attenuato la robustezza dell’entusiasmo
pensando che quella di Marassi sarà partita durissima, un vero e proprio
play off anticipato perché chi trova i punti necessari va direttamente
in A e chi non li trova rischia di finire impigliato in una coda di
campionato pericolosa e crudele. Il Napoli di ieri non ha brillato anche
perché la sua testa ha vagato per l’Italia, rimbalzando da Vicenza a
Trieste a Mantova nell’attesa di una notizia che potesse innescare la
gioia finale. Ha provveduto a sparigliare immediatamente il risultato
(al 7' cross di Rullo, tra i migliori, per il preciso colpo di testa di
Calaiò favorito da un Rosati poco attento nelle uscite e da uno Schiavi
che si perdeva l’uomo) e poi ha gestito seguendo più i mutamenti di
umore degli spalti, rumorosamente trasmessi in campo, che le indicazioni
tattiche del suo allenatore.
Gara dal non eccelso valore estetico, impreziosita dai colpi di Calaiò
(splendida una sua azione al 25' del primo tempo: superamento in
scioltezza di Schiavi e conclusione di esterno appena dentro l’area) e
dagli inutili tentativi di Sosa (al 33' colpiva la traversa con una
conclusione di testa; sette minuti dopo a botta sicura e da distanza
ravvicinata sempre di testa metteva alto sopra la traversa). Il Lecce
arrivato al San Paolo ormai demotivato non potendo ambire ai play off,
per un tempo è stato a guardare ma nel secondo (dopo gli ingressi di
Tesser e Vives) ha comandato il gioco (seppur in maniera sterile dal
punto di vista conclusivo).
Ma le emozioni vere il popolo del San Paolo le ha vissuto via etere,
confidando nelle notizie che arrivavano dagli altri campi. La A è a un
passo ma come disse Kennedy quando Armstrong mise piede sulla luna, quel
piccolo passo può essere un grande passo nella storia calcistica di una
squadra e di una società che troppo hanno sofferto in questi anni. La
vittoria sul Lecce, il secondo posto, la possibilità di poter ottenere
la promozione diretta con il risultato minimo, consentono al Napoli di
affrontare il Genoa con uno stato d’animo più sereno (per quanto possano
essere serene squadre che in 90' si giocano una stagione). In trasferta,
per giunta, la squadra di Reja ha fatto sempre bene, a volte anche
meglio che in casa (dove pure è imbattuto da oltre due stagioni). Ma
dovrà restare concentrato, dovrà soprattutto tenere alte tensione e
attenzione difensive (ieri Paolo Cannavaro e compagni hanno rischiato
poco pur dovendo rinunciare a Maldonado).
Conterà, in quel viaggio, l’esperienza di Edy Reja, i tanti appuntamenti
altrettanto decisivi affrontati nel corso di una lunga e onorata
carriera. E’ l’ultimo sforzo, l’ultimo chilometro prima del traguardo:
lo striscione che indica la fine del purgatorio calcistico è visibile a
occhio nudo. Bisogna solo evitare che le gocce di sudore bruciando le
pupille annebbino la vista.

 
IEZZO 6
GRAVA 6
DOMIZZI 6.5
CANNAVARO 6.5
GARICS 6
MONTERVINO 6
DALLA BONA 6 (20'st Amodio 6)
RULLO 6.5
BOGLIACINO 6.5
CALAIO' 7 (27'st De Zerbi sv)
SOSA 5.5 (42'st Bucchi sv)

Genoa – Napoli 1-1

Domenica 03/06/2007 – Quarantaduesima
giornata –
 

Napoli d'acciaio anche a Marassi.
Traversa di Sosa, palo di De Rosa, Di Vaio
sfiora il gol. Alla fine Reja incassa il punto che vale il secondo
posto.

 

GENOA – NAPOLI 0 – 0 (32530
spettatori)

Arbitro: Rocchi di Firenze.
Guardalinee: Faverani e Stefani.

GENOA (3-4-3): Rubinho, Bega, De Rosa (1'st Galeoto), Masiello,
M. Rossi, Milanetto (31'st Adailton), Coppola (31'pt Juric), Fabiano,
Leon, Greco, Di Vaio.
Panchina: Scarpi, Di Maio, Carobbio, Botta. All. Gasperini.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo, Grava, P. Cannavaro, Domizzi, Garics
(49'st Giubilato), Montervino, Gatti (19'st Dalla Bona), Bogliacino,
Savini, Calaiò (14'st Pià), Sosa.
Panchina: Gianello, Rullo, De Zerbi, Bucchi. All. Reja.

La favola ha scritto il suo lieto fine a quarantanove minuti e trenta
secondi della ripresa. Il fischio di Messina a Piacenza è arrivato alto
e forte a Marassi. Lo stadio è esploso: urla, canti, gioia e lacrime,
tante lacrime. Dei napoletani che avevano perso sei anni fa la serie A;
dei genoani che l’avevano persa dodici anni fa. Nel mezzo un lungo,
tribolato cammino verso la resurrezione, tra speranze e improvvise
cadute, illusioni e cocenti delusioni. L’onta della C1 e di lì la
risalita verso il paradiso che non poteva proprio attendere, soprattutto
non poteva attendere i play off. Il gol più pesante del campionato delle
due squadre lo ha segnato Allegretti a Piacenza. La gente è entrata sul
terreno di gioco di Marassi mentre attonito l’arbitro Rocchi provava a
far ripartire il gioco per esaurire l’ultimo minuto e mezzo rimasto a
disposizione.
Ebbri di gioia, i tifosi hanno denudato i propri beniamini. Per cinque
minuti non si è capito nulla. Anzi, si è capito solo una cosa: Napoli e
Genoa erano tornate in A, insieme, gemellate non sole nell’affetto del
tifo ma anche nella sorte, a volte cattiva, questa volta buona. E mentre
l’altoparlante provava a rispedire la gente sugli spalti, alcuni
calciatori del Genoa vagavano in mutande alla ricerca di una maglietta
che consentisse loro di portare a termine, trionfalmente, il campionato.
Rocchi è riuscito a far ripartire la gara. Ma la gente ha dovuto
attendere solo novanta secondi. Poi il fischio finale, le lacrime, i
bagni nella fontana di Piazza De Ferrari, centro di Genova ma anche di
Napoli perché la stessa felicità si scatenava a molte centinaia di
chilometri di distanza. Una promozione per due, che profuma di mare, di
mondi sempre in bilico fra felicità scatenata e tristezza rassegnata:
ieri il pendolo ha toccato le corde della felicità. Due squadre diverse
eppure simili, nella voglia di arrivare al risultato senza code
ulteriori che sarebbero state vissute come una forma di ingiustizia
perché dieci punti di distanza sulla quarta sono tanti, ma nove non
sarebbero stati molto di meno come dodici non sarebbero stati molto di
più. Squadre diverse nel modo di intendere il calcio: offensivo,
brillante quello del Genoa che alla fine ha addirittura giocato con
quattro attaccanti mettendo Leon a centrocampo dopo aver arretrato Marco
Rossi nel ruolo di marcatore (in seguito all’uscita di De Rosa);
concreto, cinico quello del Napoli, abituato a gestire i piccoli
vantaggi (tredici 1-0 in stagione, un record) e venuto a Marassi per
ottenere almeno il risultato minimo, cioè il pareggio.
Questa partita merita più una lettura emozionale che tecnica. Il Napoli
si è difeso bene, soprattutto nel primo tempo quando ha preso un
incrocio dei pali con Sosa (conclusione di testa) e sfiorato il gol con
Calaiò (tiro dal limite). Ha dominato sulla fascia sinistra con Savino e
Bogliacino dove Leon e Marco Rossi opponevano scarsa resistenza. Gli
infortuni hanno costretto Gasperini a remare controcorrente visto che è
stato obbligato a sostituire subito Coppola con Juric e poi de Rosa con
Galeoto. Eppure nella ripresa il Genoa ha tenuto sotto pressione il
Napoli e dopo aver colpito nel primo tempo un palo con De Rosa, ha
sfiorato la rete con Di Vaio (anticipava Iezzo in uscita maldestra) e
poi con Leon (più efficace dopo essersi accentrato). Ma la presenza di
Rubinho fra i pali ha consentito ai liguri di evitare il peggio su una
schiacciata di testa del solito Sosa (un gladiatore).
Ma tutto questo è solo un dettaglio perché la sostanza è la promozione.
La serie A ritrova due protagoniste, ritrova quattro derby, ritrova il
calore di una grande capitale del Sud. Ritrova le lacrime di quei
ragazzi che portavano sulle spalle il segno di un passato che ora si
trasforma in una speranza di futuro: il «10» e il volto di Maradona.
Napoli è questa, il Napoli non dimentica: è tornato, sei anni dopo,
grazie a due promozioni consecutive (al pari del Genoa), dopo mille
tribolazioni finanziarie e dopo una serenità economica finalmente
ritrovata grazie a De Laurentiis. Il futuro è adesso.

 
IEZZO 7
GRAVA 6.5
DOMIZZI 6
CANNAVARO 7
GARICS 6 (49'st Giubilato sv)
MONTERVINO 6.5
GATTI 6 (19'st Dalla Bona 6)
BOGLIACINO 6.5
SAVINI 6.5
CALAIO' 6 (14'st Pià 5)
SOSA 7

Rosa 2005-2006

ROSA NAPOLI 2005-2006 (Serie C1/B)

   
Portieri  
   
Matteo Gianello Fabio Virgili
Gennaro Iezzo  
   
Difensori  
   
Andrea Briotti Ruben Dario Maldonado
Andrea Cupi Elio Nigro
David Giubilato Tommaso Romito
Gianluca Grava Mirko Savini
Luca Lacrimini **  
   
Centrocampisti  
   
Nicolas Amodio Francesco Montervino (c)
Mariano Bogliacino Cataldo Montesanto
Roberto De Palma Gerardo Schettino
Gaetano Fontana Ivano Trotta **
Fabio Gatti * Luigi Vitale
   
Attaccanti  
   
Emanuele Calaiò Roberto Carlos Sosa
Marco Capparella Gaetano Grieco
Gennaro Esposito Inacio Pià
   
* Ceduto a gennaio
** Acquistato a gennaio
(c) = capitano
 
   

STAFF

   

Presidente:
Aurelio De Laurentiis
Allenatore:
Eduardo Reja
Direttore
Sportivo:
Pierpaolo Marino