Coppa Italia Serie C 2005-2006

COPPA ITALIA di SERIE C 2005-2006

     
Sedicesimi (a): Napoli – Foggia 3 – 1
18'pt Grieco, 21'pt Grieco, 12'st
Vitale, 18'st Frezza(f)
Mercoledì 09/11/05
Sedicesimi (r): Foggia – Napoli 0 – 2
37'pt Pià, 38'pt Pià
Mercoledì 16/11/05
Ottavi (a): Teramo – Napoli 3 – 1
23'pt De Palma(n), 35'pt Margarita,
11'st Marasco, 48'st Sadicki 
Mercoledì 13/12/05
Ottavi (r): Napoli – Teramo 2 – 1
39' pt De Palma, 12' st Luiso(t), 37'st
Grieco
Mercoledì 18/01/06
     

SUPERCOPPA DI SERIE C 2005-2006

     
Finale (a): Spezia – Napoli 0 – 0 Domenica 14/05/06
Finale (r): Napoli – Spezia 1 – 1
15'st Pelatti(s),
38'st Bogliacino (r)
Giovedì 18/05/06

Classifica 2005-2006

CLASSIFICA 2005-2006 (Serie C1/B)

                   
  SQUADRE Punti G V N P Gf Gs  
                   
promozione Napoli
68

34

19

11

4

48

20
 
promozione Frosinone 55 34 15 10 9 43 37  
  Torres 53 34 12 17 5 44 32  
  Grosseto 51 34 12 15 7 43 32  
  Sangiovannese 51 34 12 15 7 37 34  
  Perugia 50 34 12 8 12 35 37  
  Lucchese 49 34 14 10 11 33 27  
  Martina 47 34 13 8 13 41 39  
  Pistoiese 42 34 8 18 8 28 24  
  Manfredonia 42 34 10 12 12 36 38  
  Lanciano 41 34 10 11 13 36 35  
  Gela * 41 34 9 16 9 31 35  
  Foggia 40 34 8 16 10 32 32  
  Pisa 39 34 11 6 17 31 43  
  Massese ** 38 34 9 11 14 21 36  
retrocessione Acireale 37 34 8 15 11 29 34  
  Juve Stabia 33 34 7 12 15 25 36  
retrocessione Chieti 28 34 7 7 20 24 46  
                   
  *
2 punti di penalizzazione.
** Ripescata
 

Napoli – Pescara 2-0

Domenica 07/08/2005 – Coppa Italia – 1°
Turno –
 

Il Napoli lascia il segno.
Espulsi Grava e Montervino. Ma Calaiò e
Sosa piegano il Pescara.

 

NAPOLI – PESCARA 2 – 0 (5000
spettatori)

Arbitro: Farina di Novi Ligure.
Guardalinee: Fornasin e D'Agostini.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Giubilato, Montervino,
Montesanto, Fontana (40'st Gatti), Capparella, Pià (15'st Amodio),
Bogliacino, Calaiò(24'st Sosa).
Panchina: Gianello, Nigro, L. Vitale, Varricchio. All. Reja.
PESCARA (4-2-3-1): Tardioli, Mottola (31'st Vicentini), Pomante,
S. Vitale, Aquilanti, Minopoli, Caremi, Vellucci (24'st Triuzzi),
Ciofani, Croce, Paponetti (35'st Di Pietro).
Panchina: Aridità, Caverni, Gennaro, Paolucci. All. Sarri.

MARCATORI: 46'pt Calaiò, 35'st Sosa.

Prima in dieci uomini, poi in nove. Ma il Napoli c'è sul piano del
temperamento. Riesce a riordinare le fila e a centrare il bersaglio con
l'uomo in meno allo scadere del primo tempo: abile l'incursione di Pià
in area, tempestiva la conclusione a volo di Calaiò che da buon ex non
esulta. Con due uomini in meno, poi, concede il bis nella ripresa:
passaggio millimetrico di Fontana per Sosa, subentrato a Calaiò, stop di
petto e mezza girata sul primo palo. Passaggio del turno assicurato. Ma
il Pescara è fragile per abbozzare una reazione. Imbottiti di sette
giovani del vivaio, gli abruzzesi mostrano solo tanta applicazione nella
fase difensiva, smarrendosi dalla trequarti in su. Iezzo rimane quasi
inoperoso per tutta la partita e all'unica minaccia portata verso la
porta del Napoli, Paponetti incespica sul pallone vanificando
l'occasione dell'uno a uno.
La sfida nasce nel segno dell'incertezza più assoluta. Entrambe
aspettano i verdetti dell'ultimo grado di giudizio (il Consiglio di
Stato) per sapere in quale categoria dovranno giocare. Così Napoli e
Pescara mandano in campo formazioni incomplete con la differenza però
che i partenopei hanno già nelle loro fila giocatori del calibro di
Calaiò, Pià, Fontana, nonché i nuovi Bogliacino (numeri da applausi) e
Amodio, mentre il Pescara, tolti Croce, Pomante e Minopoli, deve
attingere dal settore giovanile, pur valido come mostrato. In tribuna
c'è De Laurentiis che non ha resistito a stare lontano dal San Paolo
come aveva annunciato. Il presidente ha modo nell'intervallo e a fine
gara di sottolineare le storture del sistema calcio: "Siamo fiduciosi
nel Consiglio di Stato che è composto da magistrati incontaminati. E'
l'unico organo che non annovera elementi trasversali. Il termine
perentorio è italiano e sappiamo cosa vuol dire. Non capisco come la
Coavisoc si sia presa la responsabilità di procrastinare i termini anche
per i contributi previdenziali. Ad ogni modo vanno riscritte le regole
del calcio e vanno adeguate ai tempi. E' un mondo giunto alla frutta. e
forse chi lo regge sarà stanco di modernizzarlo. Noto acrimonia tra le
società e poca attenzione alla B e alla C. Invece bisogna sedersi a un
tavolo e discutere per il bene di tutti.
Ma il presidente del Napoli, ieri, è rimasto soddisfatto della
prestazione della squadra. Dopo dieci minuti saltano i nervi a Grava che
scalcia Croce con il pallone Lontano e Farina lo espelle. Reja ridisegna
lo schema arrestando Montesanto e spostando Capparella al centro. Il
Pescara dei giovani riesce a tenere testa all'avversario con
apprezzabile generosità. E soltanto allo scader, Pià soffiando la sfera
ad Aquilanti, serve l'assist a Calaiò che di sinistro centra l'angolo
giusto. Nella ripresa, si fa espellere anche Montervino. Ma il mestiere
del Napoli prevale sull'inesperienza degli avversari e Sosa piazza il
colpo del ko.

 
IEZZO 6
GRAVA 4
ROMITO 6
GIUBILATO 6
MONTERVINO 5
MONTESANTO 6
FONTANA 6.5 (40'st Gatti sv)
CAPPARELLA 6
PIA' 6.5 (14'st Amodio 6)
BOGLIACINO 6.5
CALAIO' 6.5 (24'st Sosa 6)

Napoli – Reggina 1-0

Lunedì 15/08/2005 – Coppa Italia – 2°
Turno –
 

Napoli, questo è niente.
Reggina ko, terza "vittima" di A. E Reja
vede altri progressi.

 

NAPOLI – REGGINA 1 – 0 (9410
spettatori)

Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Guardalinee: Lanciano e Rosi.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Montesanto, Romito, Giubilato, Savini,
Amodio, Fontana (44'st Varricchio), Capparella, Pià (36'st Gatti),
Bogliacino, Calaiò (19'st Sosa).
Panchina: Gianello, Nigro, Del Franco, L. Vitale. All. Reja.
REGGINA (3-5-1-1): Pellizzoli, Zoppetti, De Rosa, Franceschini,
Ungaro (10'st Vicari), Castiglia, Mozart, Tedesco, Balestri, Missiroli,
Ceravolo.
Panchina: Pavarini, Barilla, Cutrupi, Tundurella. All. Mazzarri.

MARCATORI: 28'st Capparella.

Il pugno nelle parti basse dopo il colpo alla vita. Le coltellate alle
spalle a seguire la carezza di una nuova impresa. Condannata ad un altro
anno di C, Napoli s'è concessa un'altra botta di serie A. La sera di
Ferragosto come la notte del Trofeo Birra Moretti, terza squadra di A
sconfitta in tre giorni dal Napoli. Avanza in Coppa Italia, il terzo
turno contro il Piacenza. Forse non più al San Paolo, che dovrebbe
chiudere brevemente per consentire la messa in sicurezza dell'impianto
attraverso l'esecuzione di lavori urgenti.
Uno a zero alla Reggina, votata dalle sue assenze al gran possesso di
palla nella sua metà campo. una sorta di melina orchestrata da un Mozart
formidabile ad irretire il Napoli. Un gol alla Reggina, spinta fuori
dalla Coppa Italia. Qua e là buone giocate palla a terra. un paio di
palle-gol (Calaiò, Pià). L'incoraggiante debutto di Savini, difensore
mancino e incursore di fascia sinistra. L'irresistibile leggerezza di
Pià con le sue volate e i suoi dribbling che stordiscono gli avversari.
La preziosa presenza di Amodio, buono in ogni zona del campo, anche come
centrale difensivo del Napoli. La generosa applicazione di Montesanto
nel ruolo di terzino destro, che non è il suo mestiere. Gol di
Capparella, il diagonale ad incrociare a capitalizzare al massimo un
lapsus di de Rosa. Infine, una conferma, negativa. Ancora un giocatore
espulso, stavolta Giubilato, per fallo di reazione.

 
IEZZO 6.5
MONTESANTO 5.5
ROMITO 6.5
GIUBILATO 4.5
SAVINI 6.5
AMODIO 7
FONTANA 6 (44'st Varricchio sv)
CAPPARELLA 6.5
PIA' 6.5 (36'st Gatti sv)
BOGLIACINO 6
CALAIO' 6 (19'st Sosa 6)

Napoli – Piacenza 1-0

Domenica 21/08/2005 – Coppa Italia – 3°
Turno –
 

Sosa, e il Napoli sogna.
L'attaccante firma la rete decisiva al
91': e ora c'è la Roma.

 

NAPOLI – PIACENZA 1 – 0 (25849
spettatori)

Arbitro: Palanca di Roma.
Guardalinee: Ferraro e Pasquariello.

NAPOLI (4-3-2-1): Gianello, Grava, Romito, Maldonado (41'st
Amodio), Savini, Montervino, Fontana, Capparella, Pià, Bogliacino (24'st
Sosa), Calaiò (47'st Gatti).
Panchina: Virgili, Vitale, Montesanto, Varricchio. All. Reja.
PIACENZA (4-4-2): Cassano, Sardo, Campagnaro, Olivi, Radice,
Stella (45'st Panebianco), Riccio, Luisi, Bocchetti (29'st Ganci),
Cacia, Degano (47'st Nieto).
Panchina: Aldegani, Abbate, Gardella, Maccoppi. All. Iachini.

MARCATORI: 46'st Sosa.

In zona Sosa, in pieno recupero, al 46' della ripresa, il Napoli si
regala l'ottavo di finale di Coppa Italia con la Roma. Il Pampa e gli
altri consegnano al presidente De Laurentiis il regalo promesso. Squadra
relegata in serie C dall'ottusità di un sistema imbroglione, il Napoli
potrà sfidare a novembre una delle grandi del calcio. Dovrebbe essere
questo il suo livello, dovrebbero essere queste le sue sfide.
Spettacolare a tratti, gran gioco e grande condizione, il Napoli ha
meritato di andare avanti in coppa, malgrado un calcio di rigore buttato
via da Fontana. Venticinquemila applausi a salutare l'impresa. Una
vittoria di prepotenza, ancorché sofferta. Il Piacenza è interlocutore
scomodo, non facile da domare.
Palla a terra, tocchi di prima, cambi di gioco molto larghi, Montervino
su e giù fino alla linea di fondo avversaria. Inizio napoletano da
battimani, da squadra di un'altra categoria. Bogliacino server di Pià,
percussione in dribbling con la leggerezza di una gazzella. Il rimedio
estremo piacentino è il piede di Olivi, calcio d'angolo, al 3'.
Maldonado al debutto, la stretta di mano con Palanca, nessun rancore, la
notte delle pedate ormai è solo uno scambio di stretti sorrisi.
Maldonado a presidio della difesa; un muro mobile Grava sulla destra.
Furore e pressing il Piacenza. Compattezza, disarmante solidità, difesa
a quattro bloccata, l'ex Bocchetti a mo' di pendolo sulla sinistra, il
temperamentale Luisi ad infastidire Fontana in regia. Napoli quando
riesce a distendersi, Grava e Savino in grado di accompagnare l'azione
di sovrapposizione. Napoli però talvolta a disagio sotto il pressing
piacentino e quella difesa capace di diventare un gigantesco lucchetto.
Napoli paziente, corridori e pensatori piacentini negano gli spazi e
persino l'area a Bogliacino e Fontana. Ma il Piacenza non si limita alla
difesa, non si dedica esclusivamente al tentativo di inaridire il
Napoli. Progetto peraltro pienamente riuscito nel cuore del primo tempo,
l'avvio ritardato dall'esposizione dell'immancabile gigantografia con la
scritta "Carraro infame" non rimossa. Iachini prova ad offendere,
soprattutto con combinazioni su palle inattive. Svirgolata di Romito
costringe Gianello all'intervento più impegnativo della prima parte.
Sventato il casuale tentativo di autogol. Piacenza maligno sulle palle
inattive, come detto. La schiacciata in incornata schizza di un palmo
oltre la traversa. Ancora Cacia e Luisi in incornata, brividi per il
Napoli, impegnato nella ricerca delle contromisure. La prima è servita,
Capparella sollecitato, messo in azione sulla destra. Una spina per
Radice jr.
Finale di primo tempo tutto napoletano. Palle-gol a ripetizione, tre in
successione e in mezzo Maldonado in incornata, armato dalla torre
ravvicinata di Calaiò. Il portiere piacentino si ritrova il pallone
addosso, ancora non sa come. Napoli di nuovo da applausi, palla a terra,
cambi di gioco, uno-due nello stretto. Pià a dieci metri dalla porta
avversaria, il gol sembra cosa fatta. Giravolta di sinistro del folletto
brasiliano e mezzo prodigio di Cassano. Palla-gol numero uno, ecco la
seconda, al minuto 38. Calcio d'angolo, smash di Calaiò, l'attrezzo
schizza al di là della traversa. Infine, Pià-Calaiò-Pià, scambio nello
stretto, in poco più di un fazzoletto: ripara in tempestiva uscita il
portiere piacentino. Napoli nuovamente bello in prossimità
dell'intervallo, frizzante, champagnino a tratti: è mancato solo il gol,
non una cosa da poco in una gara secca di Coppa Italia. Piacenza
all'altezza, quando il calcio non è solo ottusa difesa.
Napoli, solo Napoli nella prima metà della seconda parte. Energico,
aggressivo, martellante. Piacenza lavorato ai fianchi, evidente il calo
di alcuni suoi uomini cardine. Piacenza minacciato seriamente da
Bogliacino, terminale del duetto Pià-Calaiò. Il mezzo miracolo deve
confezionarlo stavolta Sardo, campano di Pozzuoli. Di un bello e di una
straordinaria efficacia la diagonale a chiudere in calcio d'angolo il
taglio di Bogliacino, ormai prossimo a spingere il pallone nella porta.
Difensori piacentini via via meno inappuntabili, meno protetti dal
centrocampo sfinito da Montervino e dagli esterni napoletani. Ma sì, il
dominio del Napoli è visibile anche ai miopi. Dai e dai, arriva pure
l'occasione per mettere a cuccia il Piacenza. Calaiò sistema Pià davanti
al portiere, Sardo affonda il brasiliano da tergo. Calcio di rigore e
pasticcio di fontana, al 18'. Tiretto centrale e moscio, Cassano non
deve distendersi neanche completamente. Occasione mancata incarognisce
il Napoli; solo un contropiede lungo per il Piacenza. Napoli, solo
Napoli, e poi in campo c'è anche Sosa. Il Pampa, l'irresistibile Pampa,
con la sua zona e la zona Napoli. Straripante produzione napoletana di
gioco non incontra la fortuna con Capparella (velenoso tiro di
punizione, prodezza di Cassano) e Romito. Ma c'è il Pampa, che mai
conosce la fine. Sosa l'infinito: cross dell'incredibile Montervino,
l'incornata, e il Napoli va incontro alla Roma, in un delirio d'altri
tempi.

 
GIANELLO 6.5
GRAVA 6.5
ROMITO 6.5
MALDONADO 6.5 (41'st Amodio sv)
SAVINI 6
MONTERVINO 7
FONTANA 5
CAPPARELLA 6.5
PIA' 6
BOGLIACINO 6 (24'st Sosa 7)
CALAIO' 6 (47'st Gatti sv)

Napoli – Roma 0-3

Giovedì 08/12/2005 – Coppa Italia – Ottavi
di finale – Andata –
 

Roma baby grande a Napoli.
Aquilani-Okaka più Nonda in gol davanti i
60000 del San Paolo.

 

NAPOLI – ROMA 0 – 3 (60152
spettatori)

Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Guardalinee: Cariolato e Fittante.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Briotti (1'st
Montesanto), Montervino, Fontana (30'st Amodio), Capparella, Grieco, Pià
(22'st De Palma) Sosa.
Panchina: Gianello, Giubilato, Bogliacino, Gatti. All. Reja.
ROMA (4-4-1-1): Curci, Rosi, Mexes, Chivu, Bovo, Alvarez (22'st
Giacomini), Aquilani, Kharja, Tommasi, Taddei (36'st Greco), Nonda
(29'st Okaka).
Panchina: Eleftheropulos, Freddi, Grillo, Marsili. All. Spalletti.

MARCATORI: 34'pt Aquilani, 42'pt Nonda, 38'st Okaka.

Un colpo d'occhio formidabile, un messaggio al barcone calcio che perde
spettatori ed entusiasmo. Napoli-Roma è stata una specie di ritorno al
futuro, una cosa a metà tra un tuffo nel passato e un ponte su quello
che verrà. Oltre sessantamila spettatori hanno seguito la partita della
speranza: quella di rivedere presto lo stesso spettacolo a Napoli e in
qualche altra città italiana che non sia Milano. Napoli e Roma, separate
da due categorie di differenza, sono invece unite nella storia di questo
sport, gemme del Sud ancora capaci di scatenare emozioni e passioni.
unica macchia di un grande pomeriggio di calcio finalmente anche a
Napoli, qualche tafferuglio del dopo partita tra tifosi azzurri e
polizia e la scarica di petardi e fumogeni dalle curve che hanno
appestato l'aria regalando (a tratti) alla contesa un'atmosfera che non
avrebbe meritato. Storia vecchia quella dei tric-trac dei tifosi del San
Paolo che la società, pronta per il gran salto in serie B, dovrà presto
affrontare.
La squadra di Reja ha messo tutto sul campo: ardore e passione, forza e
volontà. Ha retto l'urto con la Roma per una buona mezz'ora creando
qualche occasione, ma soprattutto affrontando un avversario più forte ed
esperto con la voglia matta di arrivare all'impresa. La Roma, forse si
aspettava un avversario di questo tipo, perchè ha atteso l'attimo buono
per colpire. Insomma, malgrado le assenze (undici) e i giovanissimi che
Spalletti aveva messo in campo per questo suggestivo esordio in Coppa
Italia, la Roma è rimasta in campo con intelligenza e persino cinismo.
Merito di Taddei e Aquilani, non a caso i più esperti del gruppo, che si
sono caricati sulle spalle il peso della partita e l'organizzazione
della squadra. I giallorossi hanno trovato il gol con l'ottimo Aquiliani
verso la mezz'ora e a quel punto la partita del Napoli è diventata
un'altra. Come succede spesso quando s'incontrano squadre di diverse
categorie, i più deboli e inesperti finiscono per pagare dazio alle
emozioni e al sogno che svanisce. Il Napoli si è buttato in avanti con
generosità, ma è stato infilato da un altro gol di Nonda che in pratica
ha chiuso il conto della partita e della qualificazione. Il terzo gol di
Okaka nella ripresa è stato bello per il modo in cui il giovanissimo
nigeriano lo ha costruito, ma forse il Napoli è stato punito troppo
pesantemente. Insomma, non avrebbe meritato un passivo così robusto.
La partita ha detto molte cose sulle squadra di Reja come su quella di
Spalletti. Malgrado il divario di forza tecniche e di esperienza, il
Napoli ha fatto vedere un progetto preciso e lineare, un impianto di
gioco che ci è parso stabile nella sua ideazione, anche se alla lunga la
misura della diversa caratura tecnica è emersa di prepotenza. I ragazzi
partenopei però cercano sempre il gioco e hanno dimostrato anche contro
la Roma di non perdere mai lo spirito giusto. Il Napoli, nonostante i
due gol di svantaggio e un morale che non poteva essere certo essere a
mille, ha creato nella ripresa quattro palle gol mettendo in imbarazzo
la Roma che a quel punto aveva tirato i remi in barca forse non
aspettandosi più tanta vitalità. E' piaciuto in particolare Ignacio Pià
che ha costretto il tecnico della Roma a cambiargli la marcatura. Il
brasiliano di Reja si era impossessato dell'out sinistro e aveva messo
in difficoltà il giovane Rosi subito dirottato sul fronte opposto per
lasciare spazio al più esperto Bovo.
Come si diceva sopra, oltre al risultato che in pratica la qualifica al
turno successivo del torneo (il Napoli dovrebbe vincere 4-0
all'olimpico), anche Spalletti si è portato a casa qualcosa di positivo.
Intanto la grande vitalità di Taddei, il rendimento costante di Aquilani
e la conferma di un Tommasi ormai recuperato in pieno. Ma oltre a
questo, la piacevole sensazione di un gruppo di giovani che crescono
bene. In particolare è piaciuto ancora Alvarez che sovente ha creato
scompiglio nelle file avversarie e a tratti anche Kharja che ha seguito
passo passo i movimenti di Aquilani per non perdere la giusta direzione.
insomma, ci è parso che il Napoli sia pronto per il salto in Serie B e
che la Roma, in un momento assai difficile sotto l'aspetto
tecnico-societario, abbia bene individuato nei giovani rampanti le
risorse per gli anni futuri.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6.5
ROMITO 6
MALDONADO 4
BRIOTTI 5.5 (1'st Montesanto 6)
MONTERVINO 6.5
FONTANA 6 (30'st Amodio sv)
CAPPARELLA 6
PIA' 6 (22'st De Palma 6)
GRIECO 6
SOSA 5

Roma – Napoli 2-1

Mercoledì 11/12/2005 – Coppa Italia –
Ottavi di finale – Ritorno –
 

Mancini rinasce col Napoli.
Il brasiliano segna, la Roma vince (2-1):
ora la Juve. Pià, che brivido.

 

ROMA – NAPOLI 2 – 1 (A porte
chiuse)

Arbitro: Bergonzi di Genova.
Guardalinee: De Santis e Masotti.

ROMA (4-2-3-1): Curci, Rosi, Mexes (34'st Chivu), Bovo, Cufrè,
Aquilani (18'st Cerci), Dacourt, Alvarez, Tommasi (11'st Greco),
Mancini, Okaka.
Panchina: Doni, Panucci, De Rossi, Perrotta. All. Spalletti.
NAPOLI (4-2-3-1): Gianello, Montesanto, Nigro, Grava, Montervino,
Gatti, Fontana (16'st Amodio), Lacrimini (7'st.Vitale), Grieco, De
Palma, Pià (41'st Nappi).
Panchina: Iezo, Civita, Arini, Prisco. All. Reja.

MARCATORI: 39'pt Aquilani, 45'pt Mancini, 47'st Amodio.

Trascinata ancora una volta da Aquilani (suo il gol che ha sbloccato il
risultato, il secondo nel giro di quattro giorni), la Roma approda ai
quarti (troverà la Juve). Il tutto nel deserto dell'Olimpico, con le
voci dei giocatori che davano quasi l'impressione di provenire da un
altro mondo. Solo gli striscioni esposti nella Tevere, segnalavano che
la sfida aveva comunque una posta in palio (tra l'altro, largamente
incassata dai giallorossi al San Paolo). Roma inedita con Tommasi alle
spalle dell'unica punta (Okaka) e Mancini finalmente guarito. Il Napoli
non aveva molto da chiedere, perciò Reja ha sfruttato l'occasione per
ultimare l'inserimento del neo-acquisto Lacrimini.
Come un allenamento del mercoledì: pochissimi intimi, impegno
ridottissimo, squadre profondamente rimescolate con gran parte dei
titolari lasciati a riposo perché, nelle rispettive categorie, ambedue i
contendenti hanno delle belle gatte da pelare nel prossimo turno. Non
fosse stato per qualche botto, evidentemente fondi di magazzino della
non lontana notte di San Silvestro, e per il freddo piuttosto pungente
acuito dal notevole tasso di umidità, il rischio improvviso di colpi di
sonno per più d'uno si sarebbe potuto trasformare in palpabile realtà.
Scenario irreale quello dell'Olimpico svuotato per ordine prefettizio.
Non un bel panorama. Lo spettacolo calcistico è stato in linea con
quello ambientale, "esaltato" da qualche rara intuizione individuale
come quella dell'arbitro Bergonzi che invece di combinare il secondo
giallo a Rosi, ha provveduto ad ammonire Chivu.
Si attendeva il rientro di Mancini. Sostanzialmente scomparso da questi
schermi da due mesi, invocato più volte da Spalletti che con lui può
sperare nel salto di qualità sulla corsia esterna. Il ragazzo ieri ha
battuto un colpo. E' partito benino, poi, nel clima soporifero si è
eclissato, infine, agevolato da un errore di Montesanto (gli ha
appoggiato il pallone sulla trequarti quasi fosse un compagno di
squadra), è partito di gran carriera verso l'area napoletana, ha
superato Nigro e "freddato" dall'altezza del dischetto Gianello. Ora il
brasiliano andrà verificato in partite più probanti.
A Spalletti questo test serviva per capire sino a che punto può fare
affidamento su alcuni giovani di notevole interesse posto che sino alla
fine di questo campionato la società non potrà operare sul mercato in
entrata. E dato che la stagione è ancora in mezzo del cammin, ecco che
si pone la necessità di valutare le alternative. Ragazzoni come Rosi
(che ha presidiato la corsia di sinistra, producendosi in un liscio
clamoroso in occasione della rete di Amodio) o come Okaka. Il Napoli ha
fatto la sua parte ben sapendo che il copione era ampiamente scritto. Se
in avvio, precisamente al 10', Pià al posto di fare al tiro al bersaglio
con le gambe di Mexes avesse sfruttato meglio la porta lasciata vuota da
un Curci proiettato in un'avventurosa uscita, forse la gara avrebbe
assunto un altro sapore. Ma il napoletano ha spento il sorriso sulla
bocca di Reja e la partita ha continuato a svilupparsi lungo le linee di
un copione piuttosto stanco. Il Napoli ora potrà dedicarsi a una
promozione che quest'anno non può fallire. La Roma va avanti e ritrova
nei quarti il sapore di vecchie rivalità.

 
GIANELLO 5
MONTESANTO 4.5
NIGRO 5.5
GRAVA 5.5
MONTERVINO 6
GATTI 5
FONTANA 5.5 (16'st Amodio 6.5)
LACRIMINI 6 (7'st Vitale 6)
PIA' 6 (41'st Nappi sv)
GRIECO 6.5
DE PALMA 5.5

Acireale – Napoli 0-2

Domenica 28/08/2005 – Prima giornata –
 

Napoli subito padrone.
Acireale generoso. Calaiò: doppietta. De
Laurentiis assente per protesta.

 

ACIREALE – NAPOLI 0 – 2 (2354
spettatori)

Arbitro: Lena di Ciampino.
Guardalinee: Perri e Bianchi.

ACIREALE (4-5-1): Corona, Paolacci, Farina, Cocuzza, Facci,
Mancino (1'st De Francesco), C. Scarlato, Genevier (35'st Vitiello),
D'Alessandro, Merito (7'st Miftah), Giglio.
Panchina: Leacche, Ranieri, Vadalà, Ierna. All. Ugolotti.
NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino (26'st Amodio), Fontana, Capparella, Pià (35'st Gatti),
Bogliacino (24'st Sosa), Calaiò (39'st Sosa).
Panchina: Gianello, Nigro, Giubilato, Vitale. All. Reja.

MARCATORI: 14' pt Calaiò,
1'st Calaiò.

Qualità da serie B, anima e spirito da C1. Calaiò bussa due volte, 300
applausi napoletani. "Vi vogliamo così", sotto il sole picchiatore, 35
gradi di temperatura. Cori e battimani napoletani e un'ombra di
malinconia: è mancato l'applauso di De Laurentiis. Un'assenza per
protesta. una clamorosa diserzione, ancorché giustificata. Il presidente
ha ritenuto di contestare. Spiegherà alla fine il DG Marino: "mareggiato
e avvilito, De Laurentiis ha preferito rinunciare alla trasferta ad
Acireale. S'è battuto per la giustizia, ma non è riuscito ad averla. Il
Napoli con i panni da fatica privato dell'applauso del suo presidente.
L'abito da lavoro per cominciare bene: lasciate a casa giacca e
cravatta. Inizio napoletano comunque da signori, buona la prima, tre
punti in trasferta, allo stadio Tupparello, teatro di televisione
selvaggia. Provveda, presidente Macalli. Napoli padrone, come da facile
pronostico. due piani al di sotto del titolato e attrezzato avversario
il generoso e dignitoso Acireale, tutto corsa e buona volontà,
l'evidente talento di D'Alessandro e il Napoletano Cristian Scarlato,
fratello di Gennaro, gli elementi più cospicui. Cinque centrocampisti ad
intasare la zona mediana, una casuale palla-gol trovata all'alba della
partita (deviazione brevissima, ravvicinata di Merito: Iezzo puntuale
all'altezza del palo) e il gol annullato a Merito al 34' del primo
tempo. Il secondo assistente Bianchi ha segnalato la posizione di
fuorigioco all'arbitro Lena. Infine, l'indirizzo giusto non trovato per
centimetri da Genevier, in chiusura di primo tempo. Tenace e mai
arrendevole, l'Acireale non ha potuto prendersi in attacco altre
licenze, disarmato sistematicamente dall'insuperabile Maldonado e
dall'attento Romito.
Primo tempo del Napoli da squadra di B, la ripresa all'insegna
dell'eccessiva leziosità e dell'egoismo al momento della finalizzazione.
Capparella buono per i rientri e i cambi di marcia, Fontana ispiratore e
metronomo. Errori zero e il tiro di punizione a pelo d'erba a sublimare
lo schema provato in allenamento al 14'. Calaiò è andato incontro alla
palla, gran sinistro di prima intenzione, un colpo da ko. Napoli in
vantaggio e in grado di sfiorare il bis a distanza di minuti. Ancora
Fontana da palla inattiva e ancora Calaiò, perentoria l'incornata e
prodezza del portiere acese. Contate le conclusioni dell'attaccante del
Napoli, davvero tante, la più parte notevoli. Tante quante quelle
eseguite in 15 partite nella scorsa stagione. Calaiò è un altro
giocatore, il Napoli è un'altra cosa.
Difesa alta, fraseggi a tratti spettacolari, palla a terra, cambi di
gioco, il giropalla non fine a se stesso. I due urli di Calaiò,
palle-gol prodotte in qualità industriale. E in quantità industriale
sporcate o sprecate in fase di finalizzazione. Lo 0-3 quasi non voluto,
buttato via dal più chiaro egoismo, in contropiede. Pià l'egoista numero
uno, poi Calaiò e Capparella. Primi 30' napoletani da togliere qualsiasi
illusione ad avversari generosi e volenterosi; la ripresa un po' così: a
Reja non è piaciuta, ma siamo ai sofismi. Il Napoli ha confermato la sua
straripante qualità e l'efficacia mortifera del suo arsenale: la
partenza s'è materializzata con il piede giusto. Il gol annullato a Pià
al 35' del primo tempo (il presunto fallo a capo di un taglio a
strappare il pallone dalle mani del portiere) ha bilanciato l'identico
episodio che ha provocato le proteste acesi.
Napoli comunque padrone anche nella ripresa. Persino accenni di melina
nella fase di possesso e contropiedi. Innanzitutto il raddoppio
napoletano in abbrivo di secondo tempo. Maldonado l'uomo-assist, lancio
di esterno collo, Calaiò solo e lanciato oltre la linea difensiva
avversaria, e fragorosa botta in corsa di prima intenzione di
controbalzo. L'arbitro è apparso per un attimo incerto: ha deciso
l'assistente Bianchi. Proteste acesi, ma non più di tanto. Anche perchè
il Napoli s'è pappato il terzo gol almeno in tre circostanze. Calaiò
egoista, non servito Capparella libero in area a due metri. Idem Pià,
autore poco prima (21'st) di una spettacolare, irresistibile percussione
in dribbling. La conclusione ravvicinata s'è persa a centimetri sul
palo. Contro il legno ha picchiato Capparella: mancata la pedata
decisiva al pallone. Applausi alla fine, non solo napoletani.

 
IEZZO 6
GRAVA 5.5
ROMITO 6.5
MALDONADO 7
SAVINI 6
MONTERVINO 6 (26'st Amodio sv)
FONTANA 7
CAPPARELLA 6.5
PIA' 5.5 (35'st Gatti sv)
BOGLIACINO 6 (39'st Sosa sv)
CALAIO' 7.5

Napoli – Massese 1-0

Domenica 04/09/2005 – Seconda giornata –
 

Napoli ai piedi di Calaiò.
L'attaccante ancora decisivo. La Massese
sciupa un pari meritato.

 

NAPOLI – MASSESE 1 – 0 (16147
spettatori)

Arbitro: Zanzi di Lugo Romagna.
Guardalinee: Costa e Fiore.

NAPOLI (4-3-2-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino, Fontana, Capparella (40'st Montesanto), Pià (10'st Amodio),
Bogliacino, Calaiò (23'st Sosa).
Panchina: Gianello, Giubilato, Gatti, Briotti. All. Reja.
MASSESE (4-3-1-2): Bassi, Coppola, Fiasconi, Garaffoni,
Baldanzeddu (32'st Musetti), Drboijevic (24'st Rossi), Consumi, (37'st
Tricoli), Cheik Meraj, Bischeri, Biggi, Bonuccelli. Panchina: Nicastro,
Agnorelli, Cipolli, Mariotti. All. D'Arrigo

MARCATORI: 27'pt Calaiò.

Scarpetta rossa. Quella di Calaiò, la sinistra. Scarpetta da gol, tre in
due giornate di campionato. Piede mancino da sei punti: la Massese
colpita ma non affondata nel cuore del primo tempo, il Napoli comunque a
punteggio pieno. In mezzo al ritornello della vittoria, oj vite oj vita
mia, ai cori ad alta voce dedicati al presidente federale e a beceri
striscioni rappresentativi di scomposti insulti ai potenti del pallone.
Bene il resto, buona la prima al San Paolo con le nuove norme. Calaiò e
la sua scarpetta rossa in fuga dalla linea del fuorigioco, a rincorrere
il lancio di Montervino, il taglio vicino la linea laterale, la
conversione in corsa, il diagonale ravvicinato. Sinistro di collo pieno,
una botta violenta, pallone tra palo e portiere. Il Napoli in vantaggio
al 27'. Poi, qualche buona giocata, un paio di opportunità in
contropiede non sfruttate, numeri e preziosismi di Calaiò. La sciccheria
a mettere Capparella davanti alla porta avversaria: conclusione
rimpallata. Spettacolare l'incornata in chiusura di primo tempo:
l'attaccante palermitano è baciato dalla grazia. Momenti napoletani di
buon gioco; palesi i disagi nella fase difensiva. Il Napoli è apparso
fermo, stanco, a lungo nella ripresa. L'ha graziato in maniera clamorosa
il guizzante Biggi, armato da una ghiottoneria di Drboijevic, un
dolcissimo assist al 37'pt: oltre la traversa la correzione di piatto,
praticamente dalla linea di porta di Iezzo. Un incredibile lapsus, roba
da schiaffi. Prima ancora, al 4', l'incontenibile Drbroijevic in
posizione invitante, solo davanti al portiere s'è addormentato al
momento della battuta mortifera. Romito l'ha recuperato in extremis.
Bonuccelli, per finire. Trentasette anni, simbolo della Massese, servito
come prete all'altare da Biffi, ha scaricato su Iezzo in disperata
uscita il pallone del pari.
Assente De Laurentiis. Il produttore premiato ieri alla Mostra del
Cinema di Venezia s'è risparmiato un pomeriggio non tutto rose e fiori,
per il Napoli. Avrebbe meritato ampiamente il pari la Massese ben messa,
bene organizzata, svelta in ogni settore del campo, i due esterni di
centrocampo molto larghi. Savini affettato sistematicamente da
Deboijevic, lungo il fianco sinistro napoletano. il mancino napoletano
s'è schiacciato troppo sui due centrali. Fontana e Montervino asfissiati
dal pressing organizzato da tre agili dirimpettai. Bogliacino sottotono.
Camaleontica, la squadra di D'Arrigo, prima e dopo lo svantaggio.
Soprattutto quando Reja ha tolto inspiegabilmente Pià e Calaiò. Naturale
e scontata la conseguenza: niente più duetti in velocità, addio
profondità.
Napoli forse infiacchito dal caldo, in crisi fisica nei minuti sopra
indicati. Straordinario potenziale e ricco arsenale si sono manifestati
solo di tanto in tanto. Come se il Napoli, fatto questo non negativo,
avesse ripreso coscienza di cos'è la C1. Il ritorno sulla terra può
tornare senz'altro utile. Massese sprecona, dilapidate tre palle-gol.
Opportunità clamorose: la difesa del Napoli è sembrata in alcuni momenti
in onda su "Scherzi a parte". D'Arrigo ha attrezzato nel primo tempo un
4-3-1-2 di non semplice decifrazione. Il tridente e anche quattro
giocatori d'attacco nella ripresa. Poco ispirato Pià, ancorché in grado
di puntare l'avversario e di provocare scosse e cambi di velocità, Reja
ha scelto di affidarsi al movimento di Capparella e Montervino non
sempre felici nell'indirizzo dei cross. Il prezzo da pagare alla
generosità e alla lunghezza delle percussioni, complicate dagli
sbarramenti mobili proposti da D'Arrigo.
Amodio per Pià a rinforzare gli argini. Ancora Calaiò (9'st) messo nella
condizione ideale dal servizio a rientrare di Capparella: conclusione
sbilenca in corsa. Sosa al suo posto, vuoi vedere che il Pampa…
eccetera eccetera? Stavolta no. Forza e prepotenza per liberarsi al tiro
a capo di un contropiede. Maligno il rasoterra, il tuffo di Bassi ha
mandato in corner il Napoli, spinto in alto dalla scarpetta rossa di
Calaiò.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6
ROMITO 6
MALDONADO 6
SAVINI 6
MONTERVINO 6
FONTANA 5.5
CAPPARELLA 6 (40'st Montesanto sv)
PIA' 5.5 (10'st Amodio 6)
BOGLIACINO 5.5
CALAIO' 7.5 (23'st Sosa 5.5)

Lucchese – Napoli 0-1

Domenica 11/09/2005 – Terza giornata –
 

Comanda il Napoli.
A punteggio pieno dopo 3 gare (ultima
volta nell'87). Maldonado-gol.

 

LUCCHESE – NAPOLI 0 – 1 (8888
spettatori)

Arbitro: Orsato di Schio.
Guardalinee: Conca e Passalacqua.

LUCCHESE (4-3-2-1): Brunner, Campana, Bellucci, Geraldi,
Macellari, Magnani, Napolioni (30'st Fabiano), Monticciolo, Sturba,
Masini, Bonfanti (24'st Oliveira).
Panchina: Moreau, Carusio, Deorna, Giovannini, Sabatini. All. Indiani.
NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino, Fontana, Capparella, Pià (42'st Amodio), Bogliacino (1'st De
Palma), Calaiò (30'st Sosa).
Panchina: Gianello, Giubilato, Montesanto, Grieco. All. Reja.

MARCATORI: 23'st Maldonado.

Napoli da sonno, l'ha svegliato Maldonado. Calcio piazzato da diciotto
metri procurato da Pià, il pallone colpito di collo pieno. Traiettoria
bassa, un missile terra-terra sporcato, deviato, avvelenato da un
involontario tocco di un uomo in barriera. Il Napoli alla terza vittoria
consecutiva, un inizio di campionato così i napoletani non lo gustavano
dal 1987. Prima era accaduto due volte, questa è la quarta in 79 anni di
storia del calcio a Napoli. Lassù, in cima alla classifica del girone,
purtroppo del campionato di C1, c'è ancora il Napoli a braccetto con la
Sangiovannese, pensa te. Solidificato alla presenza di Maldonado, l'eroe
di giornata, il reparto difensivo ha conservato l'imbattibilità. Nessun
gol subito in sei gare ufficiali; il Napoli sempre a segno. Anche a
Lucca , dove palle-gol e gol sembravano sopraffatti dal sonno generale.
Il palleggio a mo' di sonnifero; la Lucchese a testa in giù, un castigo
forse eccessivo. duemila napoletani soddisfatti del risultato. I cori e
l'ovazione finale per dirlo.
Napoli a lungo dormiente, scosso da Maldonado e salvato da Iezzo. Un
prodigio del portiere nell'estremo finale, al '39 della ripresa. Il
balzo del giaguaro, il volo in orizzontale, il balzo del felino sulla
linea di porta a stornare la conclusione in incornata di Geraldi,
tempista sulla battuta dal corner. Svegliata da Maldonado, per
respingere la Lucchese (una spina per Savini l'agile Magnani) in calo
fisico e psicologico, anche se gasata dall'ingresso di Lulù Oliveira,
l'antico belga-brasiliano al debutto, l'armata di Reja si è affidata al
mestiere e alla melina, nei 26' finali, recupero compreso. A sostegno di
tutto ciò anche l'esperienza di De Palma, inserito da Reja sulla corsia
esterna dopo l'intervallo al posto di Bogliacino, fuori tono e fuori
partita. La maturità manifestata dopo il vantaggio dà corpo a precoci
certezze: così si vincono le partite giocate male e i campionati.
Scolorito Bogliacino, grigio Pià, grigissimo Calaiò, stavolta andato in
bianco.
Lucido e tranquillo il Napoli nella gestione del risultato. Questa è una
vittoria che vale doppio. Lucchese con la linea difensiva a quattro.
Tic-toc, il Napoli signore nel possesso. Un giropalla di una lentezza
esasperante, da dormiveglia. Il primo tempo pieno di niente. Un
lentissimo slow. Sbocchi zero per il Napoli, penalizzato da se stesso.
La prima conclusione nello specchio della porta è arrivata dopo 22',
frontale la botta di Fontana. Dal sonno, il Napoli s'è ridestato di
tanto in tanto. Sontuoso uno spunto di Pià al 25'. Slalom lungo la linea
di fondo, gli avversari infilati come birilli, ma il cross corto?
Brutto, inguardabile, da dimenticare. Abili, troppo scafati, Maldonado e
i suoi compari hanno lasciato le briciole alla Lucchese, rimasta lontana
dall'area del Napoli nella prima parte. Velleitario, ancorché
spettacolare, il gesto di Bonfanti: oltre la traversa il pallone battuto
in rovesciata acrobatica. Napolioni e Monticciolo risoluti nel pressing
nell'interdizione, a fronte dell'evidente imprecisione nei servizi.
Discontinuo Sturba con il suo fine lavoro, piazzato fisicamente da
Indiani tra le linee del Napoli.
Metronomo del Napoli, Fontana ha orchestrato, diretto e dettato i tempi.
Ahinoi, troppo lenti, e scanditi qua e là da eccessi che hanno mandato
in bestia Reja. Perplesso il tecnico del Napoli al cospetto dei
tentativi dell'arbitro Orsato di movimentare il dormiveglia generale,
nel primo tempo. Evidenti almeno due omissioni. Falli da rigore (la
manata al pallone di Campana camuffata dall'intervento in tuffo a
colpire d'incornata o il tocco punibile di Geraldi su cross ravvicinato
di Pià: scelga l'arbitro) e Campana graziato nel finale di tempo. Già
ammonito, avrebbe meritato il secondo giallo e l'espulsione per aver
colpito di mano il pallone, interrompendo la percussione di Montervino
al limite dell'area. Poi sono intervenuti Maldonado e Iezzo e il
pomeriggio ha cambiato colore e valore.

 
IEZZO 7
GRAVA 6
ROMITO 6.5
MALDONADO 7
SAVINI 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 5.5
CAPPARELLA 6
PIA' 5.5 (42'st Amodio sv)
BOGLIACINO 5 (1'st De Palma 5.5)
CALAIO' 5.5 (30'st Sosa sv)