Napoli – Torres 0-0

Lunedì 19/09/2005 – Recupero della quarta
giornata –
 

Reja sbagliai cambi, ma il pareggio lo
determina Velotto.
Azzurri in ombra. De Laurentiis chiede i
danni.

 

NAPOLI – TORRES 0 – 0 (22992
spettatori)

Arbitro: Velotto di Grosseto.
Guardalinee: Elia e Adamuccio.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino, Fontana, Capparella, Pià (17'st Grieco), Bogliacino (34'st
De Palma), Calaiò (17'st Sosa).
Panchina: Gianello, Giubilato, Montesanto, Amodio. All. Reja.
TORRES (4-4-2): Pinna, Medda, Morello, De Martis, Bartolucci
(39'st Porcu), Marchini, Pederzoli, Sanna, Ghidini (10'st Pesce),
Palumbo (19'st Pinna), Evacuo.
Panchina: Zani, Luci, Guberti, Frau.

Scampoli di squallore. Una brutta partita e una doverosa, immediata
precisazione a mo' di premessa. Molto male il Napoli, zero in ritmo,
intensità, brillantezza; solo uno sterile possesso, il pallone manovrato
in orizzontale o all'indietro davanti alle due Maginot predisposte da
Cuccureddu. Il Napoli brutto addormentato ha picchiato il muso contro la
doppia diga della Sassari Torres. Malgrado l'evidente torpore che l'ha
posseduto, aveva comunque vinto la partita nel primo tempo. Due gol
regolari annullati da Calaiò e un chiaro calcio di rigore non concesso a
Romito, affondato ad un passo dalla porta avversaria. se vuole
affrancarsi dai dubbi e dai pruriti della coscienza, il signor Velotto,
arbitro di Grosseto, vada a rivedersi i filmati. Scoprirà quello che
tutti hanno visto, escluso lui.
Comunque la giri, Cuccureddu s'è confermato la classica bestia nera del
Napoli. Settanta minuti di difesa tosta e organizzata, falli e falletti
in ogni zona del campo, insopportabili e sistematiche le rudezze dei
giocatori sassaresi. E l'arbitro? S'è distinto per aver superato il
limite della tolleranza e della decenza. In concerto con l'assistente
Elia, s'è reso protagonista delle imprese citate, falsando l'indirizzo
della partita, mal giocata dal Napoli, a scanso di equivoci. Leggete e
converrete: azione da palla avvelenata nell'area sassarese, Calaiò è
lesto a fiondarsi sull'attrezzo, addomesticato con il petto, sinistro
mirato e gol, al 19'. Gol buono, cancellato dall'arbitro per un tocco di
mano inesistente. Da un errore all'altro, passando attraverso l'enorme
fallo da rigore su Romito in elevazione, su azione da corner. Tracciante
di Grava, perfetto Calaiò, arresto e tiro a incrociare. L'attaccante
tenuto in gioco da Medda, gol buono, però non per l'assistente Elia:
segnalato un inesistente fuorigioco. Calaiò alla conclusione anche al
35', incornata e prodigio del portiere sassarese, e un assist non
onorato da Bogliacino (mancata la deviazione vincente sottomisura),
prima della sostituzione che ne mortifica l'impegno di qualità.
Il pareggio, Cuccureddu l'ha rincorso e acciuffato. Dignitoso e
assennato il secondo tempo della ruvida Torres. C'è stato spazio anche
per una palla-gol dei sardi. Difesa napoletana ancora inviolata, laddove
il Napoli è andato in bianco per la prima volta in campionato. Fallito
il poker di vittorie, resta un desiderio inappagato di primato in
solitudine. Si saranno pentiti di essere ritornati allo stadio il
presidente De Laurentiis e il sindaco Iervolino: vista la controfigura
del Napoli, irretito dal pressing e dalla sistematica fallosità degli
avversari. Bogliacino non pervenuto, tampinato a dovere il parente del
vero Pià. Generosi, applicati e buoni picchiatori quelli della Torres.
Preso di mira Capparella: spunto e cross in avvio, alto di una spanna il
pallone battuto in incornata da Pià.
Male il Napoli e male anche Reja: non comprensibili i cambi operati
nella ripresa. Inseriti Sosa (subito infortunato), Grieco e De Palma,
che s'è fatto buttare fuori in pieno recupero; richiamato in panchina
Calaiò, l'unico a trovare la porta avversaria. L'arbitro gli ha scippato
la due gol e al Napoli due punti. Venticinquemila fischi. Ma un miracolo
s'è comunque verificato, oltre a quello di San Gennaro: l'ha fatto
Napoli. Il San Paolo alluvionato è ridiventato agibile in 24 ore.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6
ROMITO 6
MALDONADO 6.5
SAVINI 5.5
MONTERVINO 5.5
FONTANA 5
CAPPARELLA 6
PIA' 5.5 (17'st Grieco 5)
BOGLIACINO 5 (34'st De Palma 4)
CALAIO' 5.5 (17'st Sosa 5)

Pistoiese – Napoli 1-1

Domenica 25/09/2005 – Quinta giornata –
 

Pià salva il Napoli.
Gol di Zizzari: il brasiliano evita a Reja
il ko a Pistoia. Sostituito Calaiò.

 

PISTOIESE – NAPOLI 1 – 1 (6091
spettatori)

Arbitro: Celli di Campobasso.
Guardalinee: Reali e De Santis.

PISTOIESE (4-4-2): Lippi, Gheller, Mayer, Colacchioni,
Boccaccini, Binotto (34'st Melis) Colasante (18'st Parolo) Gennari,
Cardamone, Alteri (1'st Martinetti), Zizzarri.
Panchina: Mareggini, Mela, Mariani, Catacchini. All. Tedino.
NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini, Amodio
(1'st Bogliacino), Fontana, Capparella (43'st Giubilato), Pià,
Montervino, Calaiò (24'st Grieco).
Panchina: Gianello, Briotti, Montesanto, Vitale. All. Reja.

MARCATORI: 23'pt Zizzarri, 32'pt Pià.

Gambero Napoli. Un passo indietro, partita dopo partita. Stavolta
addirittura due. Napoli insapore e incolore, solo un pareggio in rimonta
a casa dell'ultima della classe. La risposta di Pià, sostenuta da una
deviazione involontaria di Binotto, allo schiaffo di Zizzarri. Lesto e
freddo l'attaccante della Pistoiese: sfruttato con perfetto cinismo
l'insolito imbambolamento della difesa napoletana, originato da una
sgrammaticata uscita palla al piede di Maldonado. Nello stadio di uno
storico ritorno in serie A, il Napoli appunto in versione gambero ha
perso il primo posto e l'imbattibilità difensiva lunga tre partite di
Coppa Italia e soprattutto quattro di campionato. Iezzo sverginato a
capo di un record personale di 407'. Assist al millimetro di Gennari,
taglio di Zizzarri, il rasoterra mirato ad infilare a mo' di lama il
Napoli, al 23' della prima parte. Fontana alla battuta da fermo sul
centro-destra, Pià il più scaltro nel mucchio, l'incornata a sfiorare il
pallone e a mandare in confusione Binotto.
Il primo gol in campionato del brasiliano a costruire il pendant con le
cose perdute di Pistoia. Seminano precoci inquietudini i regressi del
Napoli e la sua palese involuzione. Chiaramente pentito, Reja ha stupito
anche stavolta: corretto l'assetto iniziale, il tecnico è tornato a
Bogliacino esterno sinistro e Montervino centrale, dopo l'intervallo;
sostituito Calaiò, non nella sua migliore versione, ma con chi?
Giubilato proposto nell'estremo finale nel ruolo di primo attaccante. un
difensore nella parte di Sosa, ma si può? Il cambio minaccia di aprire
un nuovo caso, il caso Calaiò. Capita sempre a lui improvvido in avvio
di partita: invitato al gol da un clamoroso liscio del centrale della
pistoiese, s'è fatto recuperare da Boccaccini, al 3'.
Il Napoli appena passabile s'è visto nei minuti iniziali. Dribbling
profondo e conclusione di Capparella, il pallone due spanne oltre la
traversa, al 12'. Calaiò server di Capparella, arresto e conclusione di
sinistro, anche questa sopra la traversa. Affrancata dalle sue iniziali
paure, la Pistoiese ha cominciato a pressare e ad interferire su tutti i
palloni. Colasante al rientro la bussola toscana; lento e peccaminoso
negli appoggi Fontana, suo dirimpettaio. I lanci lunghi a scavalcare i
centrali difensivi del Napoli e l'esterno Grava, messo in ambasce dal
guizzante Zizzarri. Il giochino a liberare Alteri (39'), a lato il
pallone battuto di sinistro, da destra. Una palla-gol, ancorché casuale,
a fronte delle occasioni firmate Napoli. A lato di centimetri la
conclusione in acrobazia di Pià, armato dal cross di Montervino, il
migliore dei suoi l'inesauribile capitano, prima esterno sinistro, poi
destro, infine centrale dal 1' della ripresa. In acrobazia (Maldonado
anche lui di testa, dopo Pià) le opportunità prodotte nella seconda
parte dal Napoli, però mai convincente, tutto grigio, errori,
esitazioni. Gratta gratta, l'occasione migliore è abbinabile a
Montervino, ancora lui: appoggio a ritroso di Bogliacino, ancora lui:
appoggio a ritroso di Bogliacino, destro violento, la testa di un
avversario ha impedito che il pallone finisse nella rete della
Pistoiese, dignitosa nella sua evidente modestia, arrivata stanca e
felice alla meta. L'hanno spaventata senza successo Pià (la traversa
spolverata con un cross diventato tiro) e soprattutto Grieco, il
sostituto di Calaiò. Una conclusione sciagurata dall'interno dell'area.
Uno a uno al 32', finirà così la partita da schiaffi del Napoli, mal
diretta da Celli di Campobasso, corpulento, poco mobile, immediatamente
in affanno. Protagonista chiacchierato, l'arbitro, solo nel prepartita,
quando ha minacciato di non far cominciare la partita finché non venisse
rimosso lo striscione anti-Carraro. Poi s'è giocato e non è stato un bel
vedere. Il bel Napoli è sparito, questo formato gambero comincia a
preoccupare.

 
IEZZO 5.5
GRAVA 5.5
ROMITO 6
MALDONADO 5.5
SAVINI 5.5 (1'st Bogliacino 5)
AMODIO 5.5
FONTANA 5
CAPPARELLA 6 (43'st Giubilato sv)
PIA' 5.5
BOGLIACINO 5
CALAIO' 5 (24'st Grieco 5)

Napoli – Juve Stabia 1-0

Domenica 02/10/2005 – Sesta giornata –
 

Napoli, tre punti d'oro
Reja sbatte contro la Juve Stabia, poi
vince con Grava. Espulso Avallone.

 

NAPOLI – JUVE STABIA 1 – 0 (28386
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento.
Guardalinee: Longhi e Manzini.

NAPOLI (4-2-3-1): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino, Fontana (47st Montesanto), Capparella (37'st Amodio), Pià,
Bogliacino (1'st Vitale), Calaiò (24'st Grieco).
Panchina: Gianello, Briotti, Grieco. All. Reja.
JUVE STABIA (4-4-2): Armellini, Taccucci, Avallone, Di Napoli
(20'st A. Esposito), Vanacore (41'st Ferrigno), Sibilli, Agnelli,
Andreulli, Dalle Vedove (13'st Dionisio), Ambrosi, Castaldo.

Panchina: Petrazzuolo, Scoponi, Arigò, Molino. All. Vullo.

MARCATORI: 27'st Grava.

Attacco del Napoli galattico solo sulla carta, il derby con la Juve
Stabia lo firma un difensore. Gianluca Grava con la punta del piede
destro, in fondo ad una fatica estrema. Un classico gesto da giocatore
di calcetto a capitalizzare in mischia l'involontario assist di un
difensore, Esposito. Il pezzo aggiunto da Vullo alla contraerea
stabiese, mutilata dall'espulsione di Avallone, in abbrivo di ripresa.
Undici contro dieci vince il Napoli, dopo un suo primo tempo
inespressivo. Dieci della Juve Stabia dietro alla linea del pallone, una
difesa a oltranza del fortino. Dicono gli anti-puristi: così si gioca in
C lontano da casa, in un grande stadio abitato da striscioni stavolta
senza destinatario, peraltro facilmente individuabile, e da 16
striscioncini e un'unica parola: "infame". Siamo messi davvero male: il
San Paolo è sotto diffida.
Come complicarsi la vita. Al Napoli l'impresa è riuscita solo in parte.
Ignorante e ripetitiva la sua fase d'attacco, sempre un tocco in più.
L'overdose di retropassaggi e il giropalla, ancorché eseguito da piedi
non sgrammaticati, a denunciare impacci non nuovi, davanti alla difesa
stabiese super accessoriata nella maniera sopra evidenziata. Le vaghe
ipotesi di ripartenze affidate a Sibili. Fase d'attacco napoletana
ottusa e nervosa, nel primo tempo. Grava e Savini ali quasi in pianta
stabile. Bogliacino sovente in posizione centrale alle spalle di Calaiò,
con scarsi esiti. Pià lungo la corsia mancina: un gran numero al 28',
due avversari bevuti in un'unica sorsata, non raccolto il cross breve.
armellini messo in allarme da Calaiò e Fontana, però mai impegnato
seriamente fino all'intervallo. Raddoppi stabiesi sui portatori
napoletani e 48' di sola difesa.
Almeno tremila tifosi a lungo euforici, inesauribili nei canti e nello
sventolio di bandiere giallorosse. Ma la partita? Litigiosa, piena di
scontri, attraversate da intollerabili perdite di tempo permesse
dall'arbitro salati, un mediocre. La Juve Stabia s'è lamentata del suo
operato: il Napoli avrebbe rubato la vittoria. Un'esagerazione.
generosi, applicati, combattivi al limite, quelli di Vullo dovrebbero
prendersela innanzitutto con Avallone, destinatario di due cartellini
gialli per interventi fallosi. La sua cacciata dal campo ha regalato al
Napoli evidenti vantaggi, grazie anche all'innesto del giovane mancino
Luigi Vitale, 18 anni, al debutto. Uno stabiese purosangue come Iezzo,
pensate.
Come da sua ripetitiva regola il Napoli ha mal giocato, ma i tre punti
non li ha rubati, proprio no. Undici contro dieci s'è potuto regalare
alcune fiammate capaci di minare gli avversari, non più vestiti
d'amianto, con un uomo in meno. Armellini costretto al super lavoro da
Montervino, Vitale, Calaiò (non onorato l'assist del suo capitano), e
minacciato da Fontana. Botta del regista da venticinque metri, la
traversa centrata in pieno ad annunciare il gol che consegna al Napoli
tre punti già pesanti e condanna la Juve Stabia alla terza sconfitta
consecutiva. La volata di Pià, un avversario lasciato letteralmente sul
posto, il cross breve a rientrare, il pasticcio difensivo, la punta
vincente di Grava. Dovrebbe prendersela, la Juve Stabia, anche con il
portierone del Napoli, che ha sventato il compimento di un paradosso.
Sensazionale intervento, 7'st, ad intercettare la conclusione a colpo
sicuro di Castaldo. Il Napoli ha tentato ripetutamente di complicarsi la
vita, ma il popolo è tornato a casa comunque non insoddisfatto. In serie
C, raccomandano gli esperti, conta vincere, non come si gioca.
Un'opinione non del tutto condivisibile, se parliamo del Napoli. senza
gioco, a lungo andare, non si va da nessuna parte.

 
IEZZO 7
GRAVA 7
ROMITO 6.5
MALDONADO 6
SAVINI 6
MONTERVINO 6.5
FONTANA 5 (47'st Montesanto sv)
CAPPARELLA 5 (37'st Amodio sv)
PIA' 6
BOGLIACINO 5 (1'st Vitale 6)
CALAIO' 5

Gela – Napoli 0-0

Domenica 09/10/2005 – Settima giornata –
 

Poco Napoli a Gela
Reja in gara solo per 20'. Calaiò sciupa
un'incredibile palla-gol.

 

GELA – NAPOLI 0 – 0 (N° spettatori
non comunicato)

Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Guardalinee: Melloni e Bernardoni.

GELA (4-4-1-1): Indiveri, Sapienza, Gargiulo, Filippi, Tamburro,
Carboni, Kone, Berti, Mangiapane (32'st Comandatore), Levacovich, Abate
(43'st Baclet).
Panchina: Castelli, Giugliano, Niscemi, Occhipinti, Paganotto. All.
Pensabene.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Capparella, Montervino, Montesanto, Bogliacino (40'st Greco), Pià,
Calaiò (32'st Sosa).
Panchina: Gianello, Giubilato, Briotti, Amodio, Vitale. All. Reja.

Venti minuti di Napoli, i primi della partita. Palla a terra, i
triangoli ostacolati e impoveriti dalle gibbosità del terreno di gioco.
Poco meno di un'opinione il cosiddetto manto erboso, spelacchiato qua e
là, qualche buca e un po' di dossi. Come il Napoli dovrebbe giocare
sempre, un tocco e via. Venti minuti così, poi quasi il nulla. Palla in
aria, lanci lunghi e frontali, imprecisioni, movimenti sbagliati in
attacco, Calaiò capace di schiaffare nella pattumiera la più occasionale
e casuale delle palle-gol al 28'st. Calaiò solissimo, l'attrezzo
accarezzato dal destro inviato il corpo di Indiveri in uscita, al 28'.
Un diagonale maligno di Capparella in abbrivo di gara e la botta
frontale del medesimo nel finale, entrambi centrati dai pugni di
Indiveri: tutte qui le offese dell'armata di Reja.
Difesa molto alta, 4-4-2, Bogliacino esterno di centrocampo disponibile
ad abbassarsi fino all'area di rigore, Pià al fianco di Calaiò, comunque
molto vicino, e quel promettente inizio. Poi, tanto Gela nel breve e
nello stretto, ripartenze lunghe e rapide, Lavacovich a tratti
professorale, l'attaccante Abate in versione Zanzara, gli esterni
d'attacco Carboni e Mangiapane deputati a continue inversioni di zona,
il popolo amico portato ad entusiasmarsi. Tiri in porta però nessuno,
palle-gol altrettante: Maldonado e Romito hanno disattivato tutti,
eretto un invalicabile uro, i gelesi vi hanno sbattuto contro. Il
presunto intervento da rigore (Abate in posizione defilata palla al
piede affondato da dietro, al 33'st) del paraguagio a bilanciare la
scomposta indifferenza di Indiveri, in precipitosa uscita, su Bogliacino
invitato alla conclusione ravvicinata da Calaiò all'alba della partita.
Propensi nella ripresa a disegnare triangoli brevi, palla a terra,
quelli del Gela hanno portato una sola autentica minaccia
all'inviolabile bunker difensivo del Napoli. sensazionale Capparella in
recupero, 30 metri a ritroso per annullare la ripartenza gelese, però
ingordo ed esitante Levacovich nel contropiede due contro uno. Venti
minuti di Napoli, i primi; il resto da buttare. Ovvio, conseguente,
insindacabile giudizio di 270 napoletani presenti nel settore loro
riservato dall'ospitale Gela: non azzardatevi a venire sotto la curva a
salutarci, e giù bottigliette e lancio di oggetti a fine partita.
Animato e insieme silenzioso il dissenso napoletano. Pareggio, 0-0,
negando agli avversari, è vero, l'opportunità di inquietare in maniera
seria Iezzo. zero tiri in porta del Gela, ma dei peggioramenti del
Napoli, ormai non s'intravede la fine. Siamo tornati indietro di un
anno. Calaiò in preoccupante astinenza, palese la progressiva
separazione dall'esplosiva condizione fisica manifestata nelle
primissime giornate di campionato. Indipendentemente dal modulo, gli
attaccanti non riescono più a buttarla dentro, due dei sei gol del
Napoli li hanno firmati difensori. Sosa, al rientro accelerato cause
esigenze inderogabili, non poteva offrire un contributo determinante. Il
Pampa torre nel finale, sgrammaticati Romito e Maldonado nella battuta
in area.
Grava e Savini, gli esterni, stavolta non sono rimasti con le mani in
mano. Ma è servito a niente, solo a pareggiare una partita da vincere.
Il Napoli s'è come perso dopo il promettente, autorevole inizio su quel
campaccio. Il centrocampo alla lunga a disagio, scavalcato dai rapidi
triangoli dei dirimpettai. Gratta gratta, il Napoli non è andato un
centimetro oltre le due conclusioni di Capparella, l'assist di Pià a
beneficio di Calaiò, non arrivato per centimetri a destinazione, e
l'opportunità non onorata dall'attaccante. Reja non ha ricevuto
l'auspicato regalo per la sua festa, 60 anni oggi. La cosa più
ragguardevole del pomeriggio nel piccolo e scomodo stadio gelese, in
realtà, l'hanno firmata questi 270 napoletani delusi e arrabbiati. una
bella frase, salutata da un applauso lungo minuti: "Addio Scoglio,
professore di un calcio nostalgico".

 
IEZZO 6
GRAVA 6
ROMITO 7
MALDONADO 7
SAVINI 6
MONTERVINO 5.5
MONTESANTO 5.5
CAPPARELLA 6
PIA' 5.5
BOGLIACINO 5.5 (40'st Grieco sv)
CALAIO' 5 (32'st Sosa sv)

Napoli – Manfredonia 3-0

Domenica 16/10/2005 – Ottava giornata –
 

Il Napoli ricomincia da tre.
Fontana, Romito e Montervino battono il
Manfredonia. Reja al 1° posto.

 

NAPOLI – MANFREDONIA 3 – 0 (21099
spettatori)

Arbitro: Mannella di Avezzano.
Guardalinee: Fraboni e Ponziani.

NAPOLI (4-3-3): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini (45'st
Giubilato), Montervino, Fontana (21'st Montesanto), Bogliacino,
Capparella (36'st Sosa), Pià, Calaiò.
Panchina: Gianello, Amodio, Vitale, Grieco. All. Reja.
MANFEDONIA (4-4-2): Sassanelli, Calabro (2'st Barusso),
Trinchera, Lonardo, Terracciano, Brutto (12'st Machado), Togni,
Menolascina, Piccioni, Vadacca (38'st Di Bari), Ascenzi.
Panchina: Apuzzo, De Giosa, I. Romito, Caracciolese. All. Bitetto.

MARCATORI: 34'pt Fontana,
14'st Romito, 40'st
Montervino
.

Imprevedibile, pazzo calcio. Napoli col tridente, tre gol al
Manfredonia. una pacchia per gli attaccanti? Assolutamente no, le firme
sono di due centrocampisti, Fontana e Montervino, come auspicato da Reja
ad inizio settimana, e di un difensore, Romito. In nove ha finito il
Manfredonia, in partita fino al vantaggio del Napoli. Poi, una sola
squadra in campo, il Napoli. tre gol, una traversa, un fallo da rigore
non sanzionato dall'arbitro, un pallone ricacciato dalla porta da
Barusso, e buoni momenti di gioco. Napoli col tridente, un tantino
impuro il 4-3-3. Comunque è andata benino, ancorché gli interpreti sono
apparsi non ancora del tutto preparati sull'argomento.
Il tridente per guarire il mal di gol. Manfredonia con la difesa
schierata. ben organizzata. Il Manfredonia non rinunciatario, Togni
sulle piste di Menolascina ad interferire nelle proiezioni di
Montervino. Il Manfredonia accompagnato da oltre mille tifosi, sostenuto
dal suono insistente e ossessivo dei tamburi in funzione nel settore
ospiti. Le grancasse zittite da Fontana, un capolavoro balistico il gol
del vantaggio napoletano, al 34'. Strameritato, l'1-0, legittimato da un
buon numero di conclusioni griffate dal Napoli col tridente. Calaiò di
punizione dai 18 metri, di seconda. Capparella tocca il pallone, Calaiò
lo ferma, addolcendolo per il sinistro di Fontana, colle esterno di
sinistro, a tutto effetto a scavalcare la barriera. Il capolavoro,
l'esecuzione, a disegnare l'arcobaleno napoletano.
Combinazioni pugliesi sulla destra in ripartenza, a cercare, soprattutto
Brutto, l'incornata di Vadacca. Il Manfredonia respinto con perdite da
Maldonado e Romito, muri mobili alle spalle di Fontana. Interessanti
spazi e cross si sono procurati sulla destra Montervino e Capparella,
solleciti nelle sovrapposizioni. Immediati i risultati, l'incornata di
Pià ricacciata in corner, idem quella di Calaiò, armato anche lui da
Capparella. Ma sì, il tridente ha funzionato, tutto sommato. Il
Manfredonia attento fino all'intervallo. Poi, Terracciano ha rimediato
il secondo cartellino giallo e s'è fatto buttare fuori da un mediocre
arbitro, mal supportato dagli assistenti, seguito a distanza di tre
minuti da Menolascina. lui sanzionato col rosso diretto. Rosso diretto,
sapete perché? Il sinistro di Fontana a pennellare poco prima l'ennesima
esecuzione da applausi, da sinistra. Romito ha preso l'ascensore,
arrampicandosi dove di norma osano le aquile, incornata e due a zero.
Vibrata la protesta del Manfredonia: Romito accusato di aver spostato
irregolarmente in volo il portiere Sassanelli, curiosamente con il
numero 12. Scomposta la protesta di Menolascina, i pugliesi in nove dal
15' della ripresa. Attesi e invocati i gol degli attaccanti, sono
arrivati quelli di due centrocampisti e un difensore, pesanti uguale.
Pesantissimi. Tra un gol e l'altro, il Napoli stavolta ha prodotto degli
interessantissimi momenti di gioco, triangoli appropriati, e buone
opportunità. Innanzi tutto le due confezionate nel primo tempo, in
situazione ancora di parità numerica. Numero di Pià, armato il sinistro
di Bogliacino, perentoria la sassata di sinistro dal limite, traversa
piena. Sulla prosecuzione dell'azione, è apparso di una limpidezza
assoluta l'affondamento sofferto di Pià ad opera di Calabro, a due metri
dalla porta pugliese. Fallo da rigore non sanzionato.
Napoli incontenibile, a tratti straripante, dopo la prodezza balistica
di Fontana. Napoli diverso, tutt'altra roba rispetto alle precedenti
prestazioni. Palese il motivo: Bogliacino non ha sbagliato un pallone.
Belle giocate, passaggi filtranti, tempestivi ripiegamenti, gli
attaccanti riforniti con precisione. Rivisto il Bogliacino della Coppa
Italia, il Napoli ne ha tratto evidente giovamento sul piano della
qualità del gioco. Laddove anche il terzo gol è arrivato in doppia
superiorità numerica: l'ha firmato Montervino, al 40' della ripresa. Un
premio inseguito e meritato attraverso corse, pressing, dribbling,
percussioni. Soddisfatto il popolo tifoso, non quello del Manfredonia,
ovvio. Il Napoli è primo e solo, fino a stasera.

 
IEZZO 6
GRAVA 6
ROMITO 7
MALDONADO 7
SAVINI 6.5 (45'st Giubilato sv)
MONTERVINO 6.5
FONTANA 7 (21'st Montesanto 6)
BOGLIACINO 7
CAPPARELLA 6.5 (36'st Sosa sv)
PIA' 6 (40'st Grieco sv)
CALAIO' 6

Martina – Napoli 1-1

Domenica 23/10/2005 – Nona giornata –
 

Napoli, il pari è d'oro.
Fanesi riagguanta Calaiò. Ma Reja stacca
la Sangiovannese in vetta.

 

MARTINA – NAPOLI 1 – 1 (3389
spettatori)

Arbitro: Scoditti di Bologna.
Guardalinee: Chiarella e G. Bianchi.

MARTINA (3-4-1-2): Mancini, Pedotti, Lisuzzo, Cardinale, Tassone
(46'st Del Tongo), Campolattano, Gentilini, Colombaretti, Cardascio
(39'st Cavalieri), Fanesi, Da Silva (17'st Silvestri).
Panchina: Pirchio, Rannellucci, Coletti, Luciani. All. Trillini.
NAPOLI (4-3-3): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Savini,
Montervino (39'st Grieco), Montesanto, Bogliacino, Capparella (23'st
Amodio), Pià (1'st Sosa), Calaiò.
Panchina: Gianello, Giubilato, Gatti, Vitale. All. Reja.

MARCATORI: 27'pt Calaiò (r), 28'pt Fanesi.

Una battaglia. Niente di epico, per carità. Comunque, battaglia vera,
vibrante. Mal gestita dal direttore di gara, che ha smesso in pratica di
arbitrare al 27' del primo tempo. Un attimo dopo la concessione al
Napoli di un calcio di rigore. Calaiò messo giù da uno spintone di
Cardinale, Calaiò stesso a bersaglio, in mezzo alle proteste dei
giocatori del Martina e alla disapprovazione del pubblico Martinese,
appassionato, esuberante, euforico, trascinatore. Uno dei segreti
dell'imbattibilità interna del Martina,conservata anche nell'occasione
più delicata. Un anno senza sconfitte allo stadio Tursi, l'anniversario
è il 7 novembre. Sinistro pieno di Calaiò, esecuzione di potenza e
precisione, pallone nell'angolo destro e ritorno al gol dell'attaccante
a capo di una controversa astinenza lunga 59 giorni.
Una squadra sola al comando, il Napoli. Dal fuoco di una battaglia senza
esclusione di colpi, è riemerso in compagnia di alcuni dati. Importanti,
fondamentali: la leadership in solitudine, il distintivo di unica
squadra imbattuta del campionato, l'acquisizione completa degli
argomenti consoni alla C1. Carattere, grinta, cattiveria. Le prerogative
del Martina, che s'è confermato sul suo campo una signora squadra,
assistita e sostenuta dal suo martellante popolo tifoso. Immediato il
pareggio, meritato alla luce dell'andamento del primo tempo; poi un
tantino largo, per quanto di buono il Napoli è riuscito a confezionare
nella ripresa, vuota solo di gol. La canzone del Napoli, purtroppo un
disco che gira. Martina degno, all'altezza. Immediato aggancio
dell'avversario, appena un minuto dopo, il tempo di un sospiro, è stato
salutato dal pubblico martinese con un'autentica ovazione. Questo il
valore attribuito al punto e alla prestazione dall'entusiasta tifoseria
pugliese. L'ovazione anche a mo' d'abbraccio, grazie ragazzi, grazie
Trillini. Rispettata la legge del Tursi, non è cosa di tutti i giorni
costringere al pareggio il Napoli, avversario evidentemente regale a
questi livelli, seguito a Martina da un migliaio di fan. Calaiò a
bersaglio di rigore e Fanesi? Pareggio da palla inattiva, la specialità
della casa. Sul calcio di punizione da sinistra, quattro volte il
Martina ha tentato di violare Iezzo, nella circostanza impegnato in una
sortita imprecisa in elevazione, e quattro volte Maldonado e gli altri
hanno ricacciato il pallone sulla linea di porta. Fanesi, alla fine, ha
trovato la zampata ravvicinata vincente, al 28' della prima parte.
Napoli con tre centrocampisti e il tridente. Martina con due attaccanti,
privo del fosforo di Mitri. Curiosa la posizione di Colombaretti, spesso
attestato in linea con i tre difensori. Sulla trequarti, l'ispirato
imperversante Cardascio, un problema serio per Montesanto. Abili Da
Silva e Fanesi ad andare incontro al portatore amico. Fanesi alla
conclusione, nulla di particolarmente insidioso, però. Mancini, il
portiere della squadra pugliese, chiamato al contrario ad attingere il
meglio dal repertorio personale. Montervino puntuale nel taglio, robusta
la conclusione in diagonale, stornata in angolo dal portiere. Come pure
l'incornata di Calaiò, armato da Capparella. Mani provvidenziali,
Mancini non è un modello quando è chiamato ad intervenire con i piedi.
Il fallo da rigore su Calaiò originato appunto da una sua svirgolata.
Martina camaleonte, pronto a cambiare pelle. Il tourbillon e quello che
il mitico Fascetti amava definire "il casino organizzato". Da Silva
all'altezza nelle assistenze, non nelle conclusioni. Una ciabatta il
tiro da posizione invitante, in chiusura di tempo. Chiamato alle armi,
obbligato alla battaglia da avversari tignosi, il Napoli ha risposto
presente. Potente la sua voce, neanche un tremolio. Tutta sua la
ripresa, interrotta da un paio di volate con conclusioni sbilenche di Da
Silva. Momenti di apprensione nel campo opposto ha seminato Sosa,
subentrato a Pià nell'intervallo. Il Pampa le ha prese tutte, di testa.
Tanto Napoli nel secondo tempo; generoso, applicato, tenace, il Martina.
Contestato dal popolo locale e dai napoletani, l'arbitro s'è reso
colpevole di un'omissione; pallonetto di Capparella, il pallone oltre il
portiere, Mancini è rovinato addosso all'attaccante del Napoli, al 9'st.
Fallo da rigore è sembrato dalla tribuna. Al Napoli è mancato solo il
gol della vittoria, non una cosa da poco. Le sprizzate di Sosa, il
sinistro di Bogliacino intercettato da Mancini e soprattutto Maldonado:
conclusione ravvicinata dopo una prodezza del portiere pugliese, Lisuzzo
sulla linea di porta ha respinto il pallone e il Napoli, solo in vetta,
per la prima volta in questo campionato.

 
IEZZO 5.5
GRAVA 5.5
ROMITO 6.5
MALDONADO 6.5
SAVINI 5.5
MONTERVINO 6 (45'st Grieco sv)
MONTESANTO 5.5
BOGLIACINO 6.5
CAPPARELLA 6 (23'st Amodio 6)
PIA' 5 (1'st Sosa 6)
CALAIO' 6.5

Pisa – Napoli 0-3

Domenica 06/11/2005 – Decima giornata –
 

Il Napoli fa il vuoto
Trionfo a Pisa: in attesa del posticipo è
solo in vetta con 4 punti di vantaggio.

 

PISA – NAPOLI 0 – 3 (13389
spettatori)

Arbitro: Orsato di Schio.
Guardalinee: Fortunati e Nocera.

PISA (4-4-2): Puggioni, Scopelliti, Fedeli, Lazzeri, Ulivi,
Pellecchia (1'st Pintori), Giardina, Marino, Grassi (28'st Ragatzu),
Peluso, Balistreri (1'st Pasino).
Panchina: Giambruno, Galluppo, Andrisani, Cuffa. All. Toma e Mariani.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Giubilato, Maldonado,
Capparella (40'st Amodia), Montervino, Fontana (36'st Montesanto),
Bogliacino, Calaiò (25'st Grieco), Sosa.
Panchina: Gianello, Briotti, De Palma, Vitale. All. Reja.

MARCATORI: 38'pt Calaiò,
2'st Calaiò (r)
,
46'st Montervino.

Calma ragazzi. Ricomponiamo le sensazioni, rimettiamo in ordine le
immagini. Sbobiniamo tutto: grande Napoli, enorme per la categoria,
inavvicinabile e inabbordabile nella circostanza, pesante e prepotente,
mai in bilico, mai pendente nella città della torre che pende.
Inequivocabile e seminatore d'entusiasmo, sinonimo di prima fuga la
vittoria in trasferta dopo 56 giorni, doppietta di Calaiò, felice il
varo dell'accoppiata con Sosa. Di tutto di più, tre gol al giovane Pisa,
troppo giovano, tignoso, svelto, tenace, mai domo, mai rassegnato
all'evidenza. Di fuoco i suoi ultimi 20', Fedeli e Pasino a pochi
centimetri dal gol, ricacciati dalla linea di porta da Iezzo e Romito.
Diamoci una rinfrescata ragazzi. Riavvolgiamo la pellicola, un gran bel
film s'è gustato il produttore cinematografico De Laurentiis, presidente
al debutto stagionale come spettatore in trasferta. Come si conviene, la
regia del regista Fontana, anche lui al rientro. Da manuale l'azione del
vantaggio, come disegnata sul prato da una precisa geometria. Bogliacino
ad aprire per Montervino, cross da destra, sensazionale l'impatto in
incornata di Calaiò, salito davvero dove osano le aquile, un ascensore
nella circostanza.
Napoli prossimo alla perfezione, salutato da tremila ovazioni napoletane
e da applausi pisani. Il raddoppio di rigore, all'alba della ripresa,
parole e musica di Calaiò, scritto e cantato dall'attaccante
palermitano, ispirato da Sosa, suo sodale e compare. Dribbling a
rientrare, la gamba di Scopelliti a mo' di falce, esemplare Calaiò dal
dischetto. Portiere a sinistra, pallone all'angolo destro.
Napoli prossimo alla perfezione per 70'. Da delirio per i tifosi che
l'hanno accompagnato a Pisa. Triangoli palla a terra, cambi di gioco, il
finissimo palleggio, ricerca degli spazi e della profondità, palle-gol e
la solita impenetrabile difesa. Il Napoli e i suoi numeri, leader del
girone, più quattro di vantaggio sulla più vicina, aspettando stasera il
posticipo che coinvolge Frosinone e Perugia, +1 in media inglese e la
difesa meno battuta d'Italia. Centrale insuperabile Romito, all'altezza
Giubilato al rientro dopo due comprensibili sbandamenti iniziali,
mostruoso Maldonado, anche nel ruolo di esterno sinistro. Iezzo per
completare il bel quadro ormai d'autore: un prodigio il colpo di reni a
stornare l'incornata mirata, a colpo sicuro, di Pellecchia, al 17' della
prima parte sullo 0-0.
Calaiò e Sosa là davanti, non si sono urtati, anzi il Pisa l'hanno
praticamente sventrato. Risolto il problema iniziale della posizione,
troppo defilato a sinistra, Bogliacino ha ispirato e illuminato con quel
suo sinistro preciso come un calibro. Il piede mancino dell'uruguagio è
reperibile nell'azione del primo gol e in seguito, praticamente fino
all'ultimo minuto della partita governata dal Napoli. Anche accenni di
melina, davanti alla carica del giovane Pisa a tratti furente.
Rispolverato da Reja, il 4-4-2 ha fornito gli esiti positivi evidenti
nel riavvolgimento della bobina. Capparella ha imperversato a lungo
sulla destra, lasciato spesso sul posto lo spaesato Ulivi. All'8', il
trottolino del Napoli ad un sospiro dal gol (dribbling e via con il
sinistro, provvidenziali i pugni di Puggioni, preciso anche in seguito
su Maldonado, Calaiò e Sosa), e gol praticamente divorato in
contropiede, nel finale. Il destro a sbattere palla contro l'esterno
della rete da comoda posizione. Una delle tante leggerezze in ripartenza
del Napoli in vantaggio di due gol. Quei 20' diversi da settanta di
gioco quasi perfetti. Napoli lucido, presente, reattivo, concentrato.
Messi in campo nella ripresa da duo Toma-Mariani, i piccoletti Pintori e
Pasino qualche problema l'hanno pure procurato. L'ex napoletano in
particolare, con i suoi dribbling e le verticalizzazioni, in
sostituzione dell'attaccante Balestri. Il Napoli è ricorso al mestiere e
all'impenetrabilità della sua difesa, in grado di operare salvataggi
disperati con Iezzo, Romito, Maldonado. Ingolosito da un paio di
opportunità andate in malora, sullo 0-2, il Pisa s'è offerto al
contropiede lungo del Napoli. Grieco al posto di Calaiò, suo lo
spettacolare assist a beneficio di Montervino. Arresto al volo e dolce
conclusione di piatto, 0-3. Il più bel Napoli degli ultimi anni, mai
visto prima, neanche in serie B.

 
IEZZO 7
GRAVA 6
ROMITO 7
GIUBILATO 6
MALDONADO 7
CAPPARELLA 6.5 (40'st Amodio sv)
MONTERVINO 7
FONTANA 6.5 (36'st Montesanto sv)
BOGLIACINO 7
SOSA 6.5
CALAIO' 7.5 (25'st Grieco 6)

Napoli – Sangiovannese 4-1

Domenica 13/11/2005 – Undicesima giornata
 

Napoli in orbita con Sosa.
L'argentino decisivo con una doppietta che
dedica a Maradona.

 

NAPOLI – SANGIOVANNESE 4 – 1 (33585
spettatori)

Arbitro: Lena di Ciampino.
Guardalinee: Taiano e Fiore.

NAPOLI (4-3-3): Iezzo, Grava, Romito, Giubilato, Maldonado,
Montervino, Fontana (42'st Amodio), Bogliacino, Capparella, Sosa, Calaiò
(29'st Grieco).
Panchina: Gianello, Briotti, Vitale, De Palma. All. Reja.
SANGIOVANNESE (4-3-3): Pierini, Nocentini, Scucugia, Fogacci,
Lacrimini, Scalise, Mocarelli, Danucci (12'st Caleri), Baiano, Giglio
(24'st Kanjengele), Biancone, (12'st Chalis).
Panchina: Di Masi, Franchi, Calon, Mannucci. All. Braglia.

MARCATORI: 13'pt Sosa,
23'pt Fontana
, 34'pt Baiano,
40'pt Sosa, 7'st Calaiò
(r)
.

Piede e testa, due volte Sosa. Doppietta del Pampa, con tanto di dedica
ed omaggio a Diego Maradona, il suo mito. Dilagante il Napoli,
straripante macchina da gol. Una macchina da gioco, esasperato il
concetto di cinismo. Quattro gol alla Sangiovannese, il palo centrato da
Grieco (spettacolari il contropiede e la battuta di destro), e sapete
quante altre opportunità ha prodotto il Napoli al di là delle occasioni
vincenti e del legno incocciato nel finale? Soltanto una, firmata
Capparella, sullo 0-0. Calaiò a segno di rigore, procurato da lui
stesso, ma armato sapete da chi? Da Sosa, con la specialità della casa,
il colpo di testa, la torre a servire il compagno d'attacco affondato
dai difensori in sandwich. Preciso e rigoroso, il fischio di Lena. Il
direttore di gara di Ciampino le ha imbroccate quasi tutte. Sinistro di
Calaiò, pallone da un lato, il portiere carponi dall'altro.
La coppia non scoppia, va, sicuro che va. Settima volta insieme di Sosa
e Calaiò, tre gol, stavolta. Confortata dall'atteggiamento giusto, da
squadra di C, e da un gioco anche geometrico mandato a memoria, la
capolista se ne va. Il Pampa le ha indicato la strada, l'incornata su
cross di Montervino stornata brevemente da dal portiere toscano;
prepotente, rabbioso, il tap-in di Sosa. destro e gol, al 12'. Il primo
dell'argentino in questo campionato. Una calamità per gli avversari, la
coppia d'attacco. Come pure il piedino sinistro di Fontana. Calcio di
punizione dal limite, finta lite degli attori del Napoli a liberare il
cucchiaio mancino del regista, e tutti ci siamo accorti della
traiettoria della palla e del contenuto del perfido effetto quando
l'attrezzo ha sbucciato il fondo-rete con beffarda tenerezza. Due a
zero, al 23'.
Napoli in fuga, alle sue spalle arranca il gruppo. Il Perugia a 6 punti,
c'è una squadra sola al comando e in grado di produrre limpide manovre e
mortifere conclusioni, assistita dai suoi tifosi. I cori già da
promozione e a mo' di sottofondo i tamburi dei supporter della
Sangiovannese. Lo sbarco al San Paolo dei 1000, gonfi di passione,
orgogliosi del comportamento della squadra del cuore, ancorché
ex-capolista. La Sangiovannese, capace di minacciare il Napoli,
d'impaurirlo all'alba della sfida: cross da destra, il suo lato forte,
il destro di Ciccio Baiano ad impattare palla, traversa piena e
successivo flipper davanti a Iezzo, al 2'.
Messa in campo da Braglia con il tridente, la Sangiovannese, organizzata
e bella da vedere, ha fatto una bella figura. Ma soprattutto l'ha
permessa al Napoli, che s'è divertito alla grande. Dopo aver provato per
un istante (il tentativo di replica negli ultimi 20') a farsi male da
solo. Pasticcio di Maldonado, quasi un avvenimento: i compagni della
difesa sorpresi fuori posizione. Preciso al millimetro il diagonale di
Baiano, 2-1. Napoletano Doc, Ciccio di Soccavo, ha scelto di non
esultare, pur con la felicità nel cuore, com'è giusto per un calciatore
che vive di gesti fantasiosi e di gol. Iezzo battuto, stop
all'inviolabilità, la notizia c'è, celebrativa del primo gol incassato
dal Napoli in questa stagione al San Paolo. Il primo in 15 partite. La
Sangiovannese in gol, problemi per il Napoli? Davvero nessuno perché
anche il raddoppio del Pampa, a distanza di minuti, denuncia la medesima
provenienza del tap-in del vantaggio. Invitato da Reja ad industriarsi
da attaccante esterno destro nel tridente apparecchiato al momento,
Capparella ha costretto Lacrimini eccellente propulsore, ma difensore
così così, ad inventarsi un mestiere che non gli si addice. Lacrimini
aggredito sistematicamente da Capparella, e seminato. Come in occasione
del bis concesso da Sosa, stavolta con la complicità del portiere della
Sangiovannese, scavalcato dal cross parabolato di Capparella quasi dalla
linea di fondo. Il Pampa s'è arrampicato lassù, un montacarichi nel
cielo vista la mole, 3-1 in 40'.
Napoli padrone, finché ha ritenuto fosse necessario. Napoli pure
sornione, una vera squadra, accompagnata dagli applausi della sua gente.
Montervino capitano e simbolo, le ripartenze a sventrare i dirimpettai.
I guizzi, la fantasia, la precisione nelle assistenze, riecco a voi
Bogliacino. E Maldonado, con l'obice ad attivare Sosa in versione Torre.
Il Pampa server di Calaiò. Poker napoletano, anche questa è notizia.
Piacevole come l'altra: il Napoli va a doppia velocità stravince e
diverte.

 
IEZZO 6
GRAVA 6.5
ROMITO 7
GIUBILATO 6.5
MALDONADO 6
MONTERVINO 7
FONTANA 7 (42'st Amodio sv)
BOGLIACINO 6.5
CAPPARELLA 6.5
SOSA 7.5
CALAIO' 6.5 (29'st Grieco sv)

Chieti – Napoli 1-2

Domenica 20/11/2005 – Dodicesima giornata
 

Napoli, marcia trionfale.
Vince anche a Chieti, è a +7 sulla seconda
in classifica (Sangiovannese).

 

CHIETI – NAPOLI 1 – 2 (2925
spettatori)

Arbitro: Damato di Barletta.
Guardalinee: Sabbatini e D. De Luca.

CHIETI (5-3-1-1): Capasso, Del Grosso, Rossi (12'st Langella),
Tomei, Ciarlamiello, Pignotti, Stefani (15'st Scarpato), Di Cecco,
Maggi, Paradiso (8'st M.Artistico), Virdis.
Panchina: Ciaramellaro, Santarelli, Zaccagnini, Costanzo. All. Morganti.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito (23'st Briotti), Giubilato,
Maldonado, Capparella (27'st Montesanto), Montervino, Fontana,
Bogliacino, Sosa, Calaiò (33'st De Palma).
Panchina: Gianello, Amodio, Grieco, Pià. All. Reja.

MARCATORI: 26'pt Calaiò,
7'st Tomei (aut)
, 22'st Virdis (r).

Urlano i numeri: Napoli, sempre più Napoli, la Sangiovannese seconda
lontana sette punti, a quest'ora del campionato. Giustificati gli olè
del popolo viaggiante, felice e soddisfatta Napoli in trasferta. Lancio
al bacio di Grava, torre e sponda di Sosa, ad esaltare il taglio di
Calaiò. I centrali avversari lasciati di sasso, aggirato il portiere, la
palla depositata in rete al 26' della prima parte. La coppia ha colpito
ancora, Calaiò ripetitivo: gran gol l'anno scorso a Chieti, molto bello
anche questo. Ma poi? Freddo è il linguaggio dei numeri: quattro
vittorie in trasferta su sette; l'ultima, questa, nella fredda casa del
caldo Chieti, straripante pressing, aggressività, corsa, palle-gol. La
classifica è una denuncia, chiara e precisa, al di là della prestazione
sciapa, sottotono, orfana delle certezze difensive mostrate nelle prime
undici giornate, priva dell'intensità e della qualità messe in campo
nelle precedenti domeniche; non rivisto nella circostanza l'istinto
della squadra killer. inserimento profondo di Bogliacino, cross ad
altezza di caviglie, i difensori in confusione davanti a Calaiò, in
minaccioso assetto, Tomei in infelice spaccata, il portiere teatino
beffato dal suo capitano. Autogol, 2-0, all'alba della ripresa.
Corretta interpretazione ha fornito questa parziale, momentanea
conclusione: Napoli micidiale, due affondi, uno per tempo, due gol,
questa squadra va a bersaglio come e quando vuole. Allora partita finita
e acquisita al 7' della seconda parte? No, Napoli sparito, Chieti
dilagante furore e ghiotte opportunità, il 4-4-2 a cambiare in meglio
l'assetto. del Grosso esterno destro e le forze fresche a creare
evidenti e gravi imbarazzi dalle parti di Iezzo. Consumato dall'emozione
Romito, come un ritorno a casa per lui, non modelli di precisione
Giubilato e Maldonado. S'è gasato il giovane Virdis, a lungo unica punta
del Chieti. Un attaccante con i controfiocchi, una fortuna per il Napoli
che sia proprietario del vezzo di perdersi al momento di battere a rete.
Messo clamorosamente sotto nella ripresa, il Napoli s'è aggrappato al
solito, insuperabile Iezzo e alla disponibilità a soffrire, come impone
la categoria. La porta sprangata da Iezzo in due occasioni: Del Grosso
per Virdis, il portierone è riuscito ad interferire col corpo sulla
battuta ravvicinata, a botta sicura; svarione di Romito, frastornato
dalla circostanza, armato il destro dell'onnipresente Virdis, e non s'è
capito come abbia fatto Iezzo a tuffarsi tra i piedi dell'attaccante e a
stornare in angolo la conclusione.
I prodigi del portiere ad indicare una lampante verità: il Napoli è come
uscito dalla partita e dal campo, sotto l'aggressione del Chieti
tarantolato, dal gol del raddoppio al 35' della ripresa. Virdis solo in
area, la palla sul destro: furbescamente Iezzo l'ha costretto a battere
da posizione troppo defilata, pallone a lato. E qui sono spirate le
speranze di pareggio del Chieti; gli è rimasta la soddisfazione di aver
messo in crisi il Napoli, di averlo minacciato e impaurito. Complice il
calcio di rigore che Damato, arbitro portato all'errore quando è
chiamato a dirigere il Napoli, ha sanzionato per un intervento molto
deciso, maschio, di Montervino, a risolvere un'ammucchiata davanti a
Iezzo, provocata da una colossale disattenzione di Giubilato. Bicicletta
di Scarpato, subentrato a Stefani, e interferenza provvidenziale di
Grava sulla linea di porta. Virdis dal dischetto, svantaggio dimezzato.
Montervino ammonito per proteste, poi espulso per aver tentato di trarre
vantaggio da un tocco di mano al pallone.
Napoli in 10 dal 28'st, in mezzo a crescenti paure. Complici stavolta il
suo censurabile comportamento e un paio di omissioni di cui s'è
macchiato l'arbitro, compreso un affondamento da calcio di rigore subito
da Calaiò ad un passo e mezzo da Capasso. Sotto gli assalti del Chieti,
il Napoli s'è alla fine ricomposto intorno a Maldonado diventato
centrale e a Briotti, 19 anni, al debutto sulla fascia sinistra. Sfinito
dal suo stesso pressing, il Chieti non è più riuscito a portare minacce
nei minuti finali. Napoli sempre più primo, imbattuto, otto vittorie e
quattro pareggi, ormai a bordo di un bolide lanciato verso la
promozione. Ottimo e abbondante. Ma il gioco? Davanti a tanto bene, il
resto frega niente e non paga fare gli schizzinosi.

 
IEZZO 7
GRAVA 7
ROMITO 5 (23'st Briotti 6)
GIUBILATO 5.5
MALDONADO 5.5
CAPPARELLA 6 (27'st Montesanto sv)
FONTANA 6.5
MONTERVINO 4.5
BOGLIACINO 6.5
SOSA 7.5
CALAIO' 6 (33'st De Palma sv)

Napoli – Foggia 2-2

Domenica 27/11/2005 – Tredicesima giornata
 

Cantoro ferma il Napoli.
L'argentino del Foggia colpisce due volte.
Fontana (che sbaglia un rigore) e Pià rimontano.

 

NAPOLI – FOGGIA 2 – 2 (18370
spettatori)

Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa.
Guardalinee: Conca e Siracusa.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Giubilato, Maldonado,
Capparella (29'st Grieco), Montesanto, Fontana, Bogliacino (41'st
Amodio), Sosa, Calaiò (21'pt Pià).
Panchina: Gianello, Briotti, Gatti, De Palma. All. Reja.
FOGGIA (4-4-1-1): Marruocco, D'Alterio, Pagliarulo, Di Giorgio,
Sportillo, Scarpa (1'stAntonioni), Moro, Stefani (25'st Chiarello),
Gioradano, Mounard, Cantoro.
Panchina: Efficie, Parisi, Maffucci, Quinto, Dasoul. All. Fiorucci.

MARCATORI: 9'pt Cantoro, 10'pt Fontana, 14'pt
Cantoro,
34'pt Pià.

Sembrava un film già visto: il Foggia che scende al San Paolo senza
alcun timore reverenziale, che si porta in vantaggio una prima volta e
viene subito agguantato dal Napoli, che passa poi di nuovo in vantaggio
e viene puntualmente raggiunto. Ma rispetto a sei mesi fa (3-2 per i
partenopei), stavolta l'urlo rimane strozzato in gola ai tifosi del
Napoli. Non avviene il miracolo di agguantare la vittoria in pieno
recupero come avvenne con Scarlato. E salta così il poker dalle mani di
Reja. Dopo tre successi di fila, la capolista si vede costretta a
rallentare. I meriti del Foggia, ridisegnato dal terzo allenatore della
stagione, cominciano dove terminano i demeriti dei padroni di casa. Il
Napoli non è più la squadra autoritaria e sicura di qualche domenica fa,
commette un'ingenuità macroscopica in occasione del primo gol di
Cantoro, un argentino che si trova in campo per caso (problemi ad
Antonioni), si lascia bucare una seconda volta in maniera sconcertante
anche se il replay dimostrerà una posizione di off-side, e nella ripresa
non è più capace di affondare i colpi come dovrebbe pur prevalendo nel
possesso palla. Cosa succede al Napoli trafitto ben quattro volte nelle
ultime tre gare? Che capita a Fontana e soci incapaci di riordinare le
idee appena annusano aria di burrasca? Era successo nel secondo tempo di
Chieti. Si è ripetuto ieri. Niente di allarmante. Normale appannamento
dovuto al mare di elogi dei giorni scorsi, ad un eccesso di autostima,
ad un calo di attenzione negli allenamenti e in partita.
Il Foggia, privo di Frezza e Sgarra, recita la sua parte. Pochi acuti
degni di nota ma tanto spirito di abnegazione. Corrono tanto i ragazzi
di Fiorucci e si dispongono a fisarmonica. Davanti c'è Cantoro a fare da
torre mentre alle sue spalle, Mounard va a seminare scompiglio tra le
linee. Il Napoli commette l'errore di accettare la bagarre. Ragiona poco
e parte con lo stesso slancio degli ospiti. Al 9', il primo patatrac:
Romito, su quel terreno pieno d'acqua, accenna a giocare di fino in fase
di rilancio. Gli avversari gli soffiano il pallone, ripartono
all'istante con scarpa, la sfera giunge a Cantoro che dalla distanza fa
secco Iezzo, complice anche un rimbalzo galeotto. Non passa neanche un
minuto e il Napoli pareggia: Bogliacino favorisce l'inserimento
offensivo di Fontana, gran sinistro e per Marruocco c'è poco da fare. A
questo punto, i partenopei si fanno trovare ancora scoperti. Il Foggia,
che nel frattempo ha riportato Giordano a centrocampo e Moro
sull'esterno sinistro, passa per la seconda volta con Cantoro, servito
in sospetta posizione di fuorigioco.
Ancora sette minuti ed esce Calaiò toccato duro a una caviglia. Entra
Pià e si procura un rigore dopo aver ingannato Di Giorgio. Alla battuta
va Fontana. Marruocco si tuffa sulla sinistra, ma con i piedi riesce a
respingere il tiro. Ma non subentra sconforto nei padroni di casa. Al
34', Pià si incunea in area, resiste ad una carica e trafigge il
portiere alla sua maniera. Il finale di tempo è tutto del Napoli, il
Foggia (che ha invitato il tecnico Simonelli ad assistere alla gara)
invece mostra qualche cedimento. Nella ripresa, il black out
inspiegabile dei partenopei. Tranne una parata di Marruocco su
Bogliacino, il Napoli non riesce a verticalizzare. Il Foggia riesce a
portare a casa un risultato tonificante pur con qualche ostruzionismo
tollerato dall'inesperto Tommasi.

 
IEZZO 5.5
GRAVA 6
ROMITO 5
GIUBILATO 6
MALDONADO 6
CAPPARELLA 6 (29'st Grieco sv)
MONTESANTO 6
FONTANA 6
BOGLIACINO 6 (41'st Amodio sv)
SOSA 6
CALAIO' sv (21'st Pià 6.5)