Perugia – Napoli 1-0

Venerdì 02/12/2005 – Quattordicesima
giornata –
 

Il Napoli si arrende al Perugia.
Gol vincente di Cellini ed è il primo ko
per la squadra di Reja che reclama un rigore.

 

PERUGIA – NAPOLI 1 – 0 (18370
spettatori)

Arbitro: Celi di Campobasso.
Guardalinee: Costa e De Santis

PERUGIA (4-4-1-1): Pinzan, Lo Monaco, Accursi, Dal Canto, Ghomsi,
Puccinelli, Mezavilla (44'st Boisfer), Diarra, Arcadio (49'st
Mandorlini), Guadalupi (27'st Bernini), Cellini.
Panchina: Bianchi, Zagaglioni, Bevilacqua, Campagnacci. All. Patania.
NAPOLI (4-3-3): Iezzo, Grava, Giubilato, Maldonado, Briotti
(32'st Amodio), Montervino, Fontana, Bogliacino, Capparella (27'st
Grieco), Pià, Sosa.
Panchina: Gianello, Romito, Montesanto, De Palma, Vitale. All. Reja.

MARCATORI: 26'pt Cellini.

Basta un affondo del Perugia per vedere crollare l'imbattibilità del
Napoli che durava dal 19 giugno (sconfitta ad Avellino ai play off).
Basta la determinazione degli umbri, agevolati da un arbitro fin troppo
tollerante, per piegare la capolista fin troppo accademica e
confusionaria. sotto di un gol, stavolta il Napoli non ce la fa a
rimontare pur avendo più di un'ora a disposizione. Deve recitare il mea
culpa la formazione partenopea: il Perugia più che difendersi a denti
stretti dopo il vantaggio, poco ha prodotto.
Quello che nelle intenzioni della vigilia avrebbe dovuto fare il Napoli,
lo mette in pratica il Perugia: Patania presenta una squadra raccolta al
massimo, con il solo Cellini in avanti. Già privo di Boisfer, Bernini e
Di Pasquale, il tecnico degli umbri lancia nella mischia il
diciannovenne Guadalupi, piazzandolo più a sostegno del centrocampo che
dell'attacco. Anzi, gli ordina di disturbare con il suo dinamismo sia
Fontana che Montervino che operano in cabina di regia. Poi, cambia di
fascia Arcadia che di solito agisce a destra, invitandolo a punzecchiare
Grava.
Reja, invece, ridisegna, come annunciato, la difesa: il giovane Briotti
a sinistra. Maldonado al centro a far coppia con Giubilato e Romito in
panchina. Ma la sorpresa è nel vedere il Napoli schierato fin
dall'inizio con una sorta di tridente: Capparella votato più all'attacco
(forse per tenere a freno Ghomsi) che in copertura, Sosa da centrale,
Pià immediatamente a ridosso.
In avvio, il Napoli dà l'impressione di essere padrone del campo.
Personalità, geometrie, buon impatto con la gara di Briotti.
Probabilmente sarà questo a tradire gli uomini di Reja. Il Perugia è
timoroso, sbaglia appoggi elementari, ma non presta mai il fianco
totalmente all'avversario. Al 14', una felice incursione di Grava, con
sovrapposizione di Capparella produce un cross che Pià indirizza a rete
di testa a colpo sicuro ma sulla linea salva Lo Monaco a portiere
battuto. Trema il Perugia ed accenna la prima replica: tiro di Arcadio
al 16' che impegna per la prima volta Iezzo. Dovrebbe essere
un'avvisaglia, invece il Napoli continua a giocare sbilanciato ed a
concedere spazi dal centrocampo in giù. Senza peraltro insidiare quasi
mai il portiere Pinzan. e al 25' da un'incursione di Arcadio sulla
destra nasce il vantaggio del Perugia: sul cross corto Cellini controlla
la sfera, aggira Giubilato e fulmina con un preciso tiro, radente il
primo palo, l'incolpevole Iezzo.
A questo punto, i padroni di casa tirano fuori gli artigli, prendono
coraggio, cominciano ad usare le maniere forti. Il Napoli, quinto gol
incassato in cinque gare, accusa il colpo. Invece di reagire come
dovrebbe, con incisività ma anche con ordine, si sfilaccia, si allunga,
terminando più volte in off-side con Pià o con Sosa. Il primo tempo si
chiude con un'uscita di Iezzo su Cellini che coglie di nuovo impreparata
la coppia centrale difensiva partenopea. Irriconoscibile il Napoli:
vulnerabile in difesa, lento e prevedibile a centrocampo, inoffensivo in
attacco.
Nella ripresa, Reja ordina "avanti tutta". Così il Napoli si riversa
nella metà campo avversaria. Con frenesia più che con lucidità. Ne viene
fuori solo un arrembaggio sterile. Favorendo peraltro un Perugia che si
chiude a riccio e usa le maniere forti, anche con una certa compiacenza
dell'arbitro Celi (atterramento plateale di Pià al 24' da parte di
Accursi e al 48' ad opera di Lo Monaco). Reja prova ad inserire Grieco
per Capparella e poi Amodio per Briotti. Niente da fare. Ed allora si
prova con le palle inattive. Al 37', fontana meriterebbe il pari su
punizione, ma Pinzan glielo nega deviando in angolo. Poi, al 44' manca
clamorosamente la palla sul cross di Bogliacino. stringe i denti il
Perugia. annusa il colpo della stagione, fiuta l'impresa e serra le
maglie fino all'inverosimili (nove uomini dietro la linea del pallone).

 
IEZZO 6
GRAVA 5
MALDONADO 5.5
GIUBILATO 5
BRIOTTI 6 (32'st Amodio sv)
MONTERVINO 5.5
FONTANA 5
BOGLIACINO 5
CAPPARELLA 5 (27'st Grieco sv)
PIA' 5.5
SOSA 5

Napoli – Grosseto 1-1

Mercoledì 05/06/2006 – Recupero della
quindicesima giornata –
 

Pellicori frena il Napoli.
In gol al 3' con Capparella, Reja subisce
il pari su rigore al 90': fischi.

 

NAPOLI – GROSSETO 1 – 1 (22849
spettatori)

Arbitro: Salati di Trento.
Guardalinee: Fiore e Costa

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Briotti,
Capparella, Montesanto, Amodio, Bogliacino, Calaiò (1'st Sosa), Pià
(29'st Gatti).
Panchina: Gianello, Nigro, Vorzillo, Grieco, Vitale. All. Reja.
GROSSETO (4-3-1-2): Rossi, Taurino, Bianchini, Di Meglio,Federici
(11'st Garofalo), Gessa, Lo Nero, Perovic (27'st Cipolla), Consonni,
Polani (33'st La Canna), Pellicori.
Panchina: Rasera, Martinelli, Angan, Berrettoni. All. Benedetti.

MARCATORI: 3'pt Capparella, 45'st
Pellicori.

Per una manciata di secondi, il Napoli manca l'allungo in classifica.
Montesanto al 44' e 58'' entra istintivamente su Cipolla, l'atterra in
area e Pellicori trasforma il successivo rigore per il meritato pari del
Grosseto. In pieno recupero, poi, i toscani in controfuga falliscono
l'occasione della vita: espugnare il San Paolo, una vera impresa dal
momento che nel 2005 nessuno vi era riuscito. Ma il Napoli non si
dispera più di tanto. Pur offrendo una prestazione a dir poco
sconcertante, riesce comunque a guadagnare un altro punto sulla seconda
in classifica e a guardare avanti con un certo ottimismo. dal di dentro
preferiscono guardare al bicchiere mezzo pieno e magari far notare che
mancavano due pedine importanti a centrocampo: Fontana e Montervino. Un
modo per trovare una spiegazione ad una prova così opaca. Nulla di più.
In realtà, non è la prima volta che il Napoli (pur giocando al completo)
vada in tilt al cospetto di avversari che presentano più uomini a
centrocampo e riescono a fraseggiare altrettanto bene. Era successo con
la Massese, la Sangiovannese, il Foggia. Il problema rimane lo stesso:
gli equilibri tra un reparto e l'altro, nonché le caratteristiche dei
singoli dalla cintola in su: Capparella e Bogliacino, ad esempio, sono
più votati all'offesa che al sostegno del centrocampo. Ed il reparto
entra in sofferenza anche con Fontana e Montervino in campo.
Chi ci resta davvero male è, invece, il pubblico del San Paolo (9000
paganti per un giorno feriale). Non tanto per la mancata vittoria o per
il gol ospite arrivato allo scadere. La perplessità è davanti
all'incapacità mostrata dalla squadra nello sviluppare uno straccio di
trama di gioco per più di un'ora. E disapprovano apertamente le
sostituzioni di Reja: prima quella di Calaiò con Sosa nell'intervallo e
poi ancora più sonoramente quella di Pià con Gatti. Piovono fischi di
rabbia più che di delusione. Perchè togliere una punta per un
centrocampista, spostando peraltro Capparella alle spalle di Sosa?
Fischi su un allenatore che comunque sta viaggiando ad una media di 2.11
punti a partita. Potrebbe sembrare uno sfogo fuori luogo. In realtà, il
tifoso napoletano ha avuto pazienza finché ha potuto e ieri è esploso.
Dal Napoli, pur monco, ci si aspetta qualcosa in più in quanto a gioco;
dall'allenatore, in vece, meno sostituzioni finalizzate a conservare il
risultato piuttosto che a corroborarlo. E meno interventi dalla panchina
che mostrino preoccupazione piuttosto che sicurezza.
Il Napoli resta prigioniero di quel gol "trovato" dopo appena tre minuti
di gioco: rimbalzo a campanile in area, Federici esita troppo e si
lascia beffare da Capparella che di testa realizza il suo secondo gol
consecutivo al San Paolo dopo quello al Lanciano. E' l'inizio della
fine. Il Napoli pensa alla sfida con l'Acireale e preferisce gestire il
risultato. Primo errore. Dall'altra parte c'è un Grosseto abbastanza
motivato e che non ci sta a perdere. Comincia a macinare gioco e a farsi
più spavaldo. a centrocampo Perovic e Lo Nero ricevono assistenza
continua da Gressa e Consonni. Ed Amodio e Montesanto vanno spesso in
inferiorità numerica. In quanto a possesso palla, gli ospiti prevalgono
chiaramente pur non insidiando la porta di Iezzo. Il Napoli fatica a
riordinare le fila, a giocare palla a terra, ad imbastire un'azione per
attivare le punte.
Nell'intervallo Reja presenta Sosa al posto di Calaiò. Ma è il Grosseto
a prendere più confidenza. Al 18' è attento Iezzo nel deviare un tiro di
Pellicori. Un minuto dopo Maldonado salva sulla linea su un'iniziativa
di Perovic. Al 26' Polani inciampa in area al momento della stoccata. A
questo punto Reja toglie Pià, una punta, per inserire Gatti mentre
Capparella va a fare l'attaccante aggiunto. Secondo errore e primi
fischi plateali. Il Grosseto prende Coraggio, avanza il baricentro,
Benedetti inserisce anche la Canna dopo Cipolla, il Napoli non riesce
più a pungere, va in apprensione e la frittata comincia a
materializzarsi. Poco prima del novantesimo, Montesanto rovina in area
maldestramente su Cipolla. Rigore e pareggio. E un minuto dopo sia
Cipolla che La Canna pasticciano fallendo l'occasione della vita.
Pioggia di fischi sul Napoli e su Reja. Fischi meritati per lo
spettacolo offerto e per i cambi. Così come meritati sono gli applausi
per il Grosseto da parte dei suoi sostenitori, alcuni dei quali
ritornati a Napoli dopo il rinvio dell'altra volta. Pareggio ampiamente
meritato.

 
IEZZO 6
GRAVA 6
ROMITO 6.5
MALDONADO 6
BRIOTTI 5.5
CAPPARELLA 6.5
MONTESANTO 4.5
AMODIO 6
BOGLIACINO 5.5
PIA' 5.5 (29'st Gatti 6)
CALAIO' 5 (1'st Sosa 6)

Frosinone – Napoli 1-3

Domenica 18/12/2005 – Sedicesima giornata
 

Napoli di ferro: è fuga.
Reja ribalta la gara di Frosinone con una
doppiettà di Bogliacino e Pià.

 

FROSINONE – NAPOLI 1 – 3 (4854
spettatori)

Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Guardalinee: Manzini e Bernardoni.

FROSINONE (4-4-2): Zappino, Ogliari, Antonioli, Ischia, Di Bari,
Bellè (11'st Perra), Anaclerio, D'Antoni (26'st Di Nardo), Fialdini,
Mastronunzio (25'pt Bruno)Ginestra.
Panchina: Chiodini, Molinari, Carlini, Morfù. All.: Iaconi.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Giubilato (21'pt
Capparella), Amodio, Montervino, Fontana, Bogliacino, Calaiò (11'st
Sosa), Pià (18'st Grieco).
Panchina: Gianello, Briotti, Gatti, Montesanto. All. Reja.

MARCATORI: 12'pt Mastronunzio, 41'pt
Bogliacino
,
16'st Pià, 37'st
Bogliacino
.

Carattere, determinazione, voglia di vincere. Ed anche un pizzico di
buona sorte che va letta con l’espulsione di Ischia dopo appena nove
minuti di gioco (atterramento di Pià lanciato a rete) ed anche con tre
interventi straordinari del portiere Iezzo. Nel pomeriggio più insidioso
il Napoli coglie la quinta vittoria esterna del campionato, espugna un
campo fino a ieri immacolato (7vittorie su 7), rifila tre gol ad una
difesa che tra le mura amiche ne aveva incassati appena quattro in sette
gare. E tanto per completare, crea anche il vuoto alle sue spalle avendo
ancora una gara da recuperare (con il Grosseto): ora la seconda in
classifica, la Sangiovannese, è a quattro punti.
Dimenticati con un colpo di spugna i tre ko di fila (in campionato con
il Perugina ed in Coppia Italia con Roma e Teramo). Il Napoli ottiene
così un risultato che va al di là dei tre punti in sé; una vittoria che
restituisce morale ed autostima, trasmette entusiasmo e convinzione,
prepara un fine d’anno pirotecnico dovendo ospitare il Lanciano prima
del girone di boa. Il Frosinone prima si illude, poi entra in paura,
infine va lentamente ed inesorabilmente in tilt. Contro un Napoli così
spietato, che accetta il corpo a corpo su un terreno malridotto e che sa
cambiare pelle più volte nel corso della gara, c’era poco da fare. Se
poi ci mettiamo anche una direzione di gara molto all’inglese e
unilaterale nel primo tempo, s’intuisce che per i ragazzi di Iaconi
l’impresa sarebbe stata ardua. Gervasoni espelle giustamente Ischia che
commette fallo da ultimo uomo su Pià, ma poi evita di sanzionare il
doppio cartellino giallo a Giubilato e tollera qualche entrata dura di
troppo dei partenopei.
Ridotto in dieci, il Frosinone non si abbatte e tre minuti dopo
l’espulsione trova il vantaggio su azione da angolo, una specialità
della ditta; calcia Bellè dalla bandierina, devia Mastronunzio nell’area
piccola. Per il Napoli è come una doccia fredda. Nell’occasione, i
giganti della difesa azzurra restano a guardare. Passa un’altra manciata
di minuti e si ha la conferma che il nuovo assetto difensivo presentato
da Reja fa acqua. Soprattutto sul fianco sinistro, laddove Giubilato
soffre la verve di Bellè e dove Iaconi cerca di indirizzare tutta la
manovra d’attacco. Giubilato si fa ammonire al 18’ e Reja dalla panchina
fa riscaldare subito Tapparella. Tempestiva la sua decisione. Ricredersi
appartiene alle persone intelligenti e umili. Reja realizza che c’è
bisogno di cambiare ed anche in fretta: esce Giubilato, entra
Tapparella, Montervino arretra sulla linea di difesa e Amodio va a
sistemarsi al fianco di Fontana. Cambia letteralmente il Napoli. E
Iaconi, preoccupato del nuovo aspetto dell’avversario, inserisce Bruno
(un difensore) al posto di Mastronunzio. Da questo momento, il Napoli
comincia a lavorare ai fianchi l’avversario: due occasioni-gol per
Calaiò (35’ e 36’). E al 41’, il pareggio. Da Grava a Tapparella, cross
preciso in area per la testa di Pià, il portiere Zappino non trattiene,
irrompe Bogliacino e centra il suo primo bersaglio in campionato.
Nella ripresa, il Frosinone accenna a qualche fiammata: punizione di
Ginestra sventata da un eccellente Iezzo ma poi è il Napoli a fare gioco
e a stringere alle corde l’avversario. Nel frattempo Reja ha sostituito
Calaiò (a disagio su quel terreno) con Sosa. E al 16’ proprio il Pampa
si rende protagonista di un numero in area di rigore su cui si avventa
con il guizzo del rapinatore Pià: pallone colpito tra due avversari ed è
il raddoppio. Ma il brasiliano deve uscire per un infortunio al
ginocchio e lo rimpiazza Greco. Il Frosinone, invece, non ha più energie
ed idee per ribaltare la situazione. Ci prova anche con Di Nardo che
rimpiazza D’Antoni. Ma è il Napoli a piazzare il colpo del ko: cross
dalla sinistra di Greco, pallone leggermente deviato da Ogliari e
Bogliacino non perdona. Il Frosinone può colpire con ginestra (di testa
a alato con iezzo ben piazzato) e poi tocca al portiere azzurro negare
la gioia del gol prima a Di Nardo e poi a Cialdini. Censurabile invece
la reazione di Montervino in pieno recupero ad una provocazione di
Anaclerio. Ora con il Lanciano, Reja dovrà fare a meno di Montervino,
Grava (che era in diffida), Pià (infortunato), ma in compenso ha
ritrovato uno straordinario Bogliacino, un attento Amodio ed un
formidabile Fontana, oltre al solito Iezzo.

 
IEZZO 7
GRAVA 6.5
ROMITO 6.5
MALDONADO 6
GIUBILATO 5 (21'st Cappaerella 6)
AMODIO 6
MONTERVINO 4
FONTANA 7
BOGLIACINO 7.5
PIA' 5.5 (18'st Grieco 5.5)
CALAIO' 5.5 (11'st Sosa 6)

Napoli – Lanciano 3-0

Mercoledì 21/12/2005 – Diciassettesima
giornata –
 

Il Napoli è inarrestabile.
Sosa, Bogliacino e Capparella: Lanciano
ko. Fischi a Reja per la sostituzione di Calaiò.

 

NAPOLI – LANCIANO 3 – 0 (17312
spettatori)

Arbitro: Zanardo di Conegliano.
Guardalinee: Forcignanò e Fontanarosa.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Giubilato (37'st Briotti),
Maldonado, Capparella, Amodio, Fontana (34'st Gatti), Bogliacino, Calaiò
(16'st Montesanto), Sosa.
Panchina: Gianello, Grieco, Vitale, Nappi. All. Reja.
LANCIANO (4-4-2): Maurantonio, Paris, Moresi, Bocchetti, Micco
(16'st Caponi), Cini, Leone (34'st Carboni), Caremi, Armenise, Ventura
(12'st Correa), Di Gennaro.
Panchina: Venditti, Tersigni, Chiaromonte, Aquino. All. Monaco.

MARCATORI: 3'pt Sosa,
35'pt Bogliacino
,
1'st Capparella.

Signori, il bis è servito. Dopo aver rifilato tre gol al Frosinone, il
Napoli riserva lo stesso trattamento al malcapitato Lanciano. E' la
quarta tripletta della stagione a conferma che la formazione partenopea
quando riesce ad ingranare le marce alte diventa inarrestabile. travolto
anche il Lanciano e titolo d'inverno ampiamente onorato. Ora passano a
cinque i punti di vantaggio sulla seconda (il Frosinone che ha
scavalcato la Sangiovannese) con una partita casalinga ancora da
recuperare (il 5 gennaio con il Grosseto). Come un'orchestra, la
capolista. Vanno a bersaglio in tre: Sosa (alla sua terza marcatura),
Bogliacino (al suo terzo gol consecutivo) e Capparella (al suo primo
centro stagionale). Un'orchestra mirabile ma con una sola nota stonata.
La regala Reja quando ad un quarto d'ora dall'inizio della ripresa
toglie Calaiò per inserire Montesanto. Piovono fischi dagli spalti. Il
pubblico, non numeroso come in altre occasioni a causa del giorno
feriale, disapprova apertamente e a più riprese. Reja, poi, spiegherà
che l'aveva fato per riservare l'attaccante da noie fisiche ma anche
perchè in quel momento aveva bisogno di maggiore equilibrio in mezzo al
campo. I fischi arrivano da tutti i settori dello stadio che aspettava
solo il gol del bomber per festeggiare appieno il regalo di Natale
confezionato dai propri beniamini.
Fischi esagerati quanto comprensibili. Fino a quel momento Calaiò si era
trasformato in assit-man e sembrava che da un momento all'altro potesse
esultare anche lui. La stonatura resta ma non scalfisce un pomeriggio
scoppiettante e divertente. Solo la bravura del portiere Maurantonio
evita al Lanciano, peraltro privo di titolari importanti (su tutti, i
difensori Bolic e Baldini), un passivo più pesante. Il Napoli parte con
il piede a tavoletta e con il piglio giusto. Al 3' è già in svantaggio:
da Fontana a Bogliacino, cross teso a centro area, velo di Capparella,
liscio di Bocchetti ed il Pampa Sosa (che sostituiva Pià) piazza la
zampata vincente, tornando al gol dopo 39 giorni.
Il povero Lanciano si sente frastornato. Pur avendo riposato la domenica
precedente non riesce ad alzare il ritmo, nè ad impensierire quel Napoli
che vorrebbe subito chiudere la pratica. Bisogna aspettare la mezz'ora
perchè gli abruzzesi si affaccino dalle parti di Iezzo: cross di Cini
dalla destra, deviazione debole di Di Gennaro da buona posizione e
l'iniziativa si perde nel nulla. Al 35' arriva il raddoppio del Napoli.
Nasce da una controfuga che coglie di sorpresa che coglie di sorpresa
l'ingenua difesa ospite. Capparella è scaltro nel servire Bogliacino
smarcato sulla sinistra (e non Calaiò che si proponeva al taglio),
diagonale fulmineo dell'uruguaiano per il due a zero. Pur allentando la
presa, i partenopei si presentano al 39' con Calaiò solo davanti a
Maurantonio. L'attaccante, però si fa anticipare dall'estremo difensore.
Al 47', ancora Bogliacino al tiro, ma stavolta il portiere è bravo nel
deviare in angolo.
In avvio di ripresa, ancora Napoli. Neanche un giro intero della
lancetta dei minuti (44'') e l'attacco azzurro chiude il discorso. da
Sosa a Calaiò, assist per Capparella e gran diagonale di destro per il
primo gol in campionato del tornante azzurro. Il Lanciano tenta di
salvare perlomeno l'onore. All'8', Di Gennaro si libera al limite
dell'area, ma il tiro è debole. Monaco a questo punto rinforza il
centrocampo (avanzando Micco) ma è sempre il Napoli a menare la danza:
Maurantonio evita il poker intervenendo prima su Fontana e poi su
Capparella che calciano a rete a colpo sicuro. Poi il Lanciano prende un
po' di sopravvento a centrocampo e Reja invita Calaiò ad uscire. Non
l'avesse mai fatto. Fischi per lui, applausi di incoraggiamento per
l'attaccante. Al 37' ancora Di Gennaro al tiro ma le occasioni più
ghiotte capitano al neoentrato Gatti che manca la mira per ben due
volte. Ma ormai gli olè si sprecano e tra tifosi e squadra non poteva
esserci migliore scambio degli auguri di Natale.

 
IEZZO 6
GRAVA 6
ROMITO 6.5
MALDONADO 6.5
GIUBILATO 6 (37'st Briotti sv)
CAPPARELLA 7
AMODIO 6.5
FONTANA 6.5 (34'st Gatti sv)
BOGLIACINO 7.5
SOSA 6.5
CALAIO' 6 (16'st Montesanto 6)

Napoli – Acireale 1-0

Domenica 08/06/2006 – Diciottesima
giornata –
 

Il Napoli torna a correre.
Una combinazione Bogliacino-Sosa piega un
bell'Acireale.

 

NAPOLI – ACIREALE 1 – 0 (20792
spettatori)

Arbitro: Zanzi di Lugo di Romagna.
Guardalinee: Signorile e Velardo.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Montervino,
Capparella (25'st Lacrimini), Amodio, Fontana (45'st Gatti), Bogliacino,
Calaiò (36'st Pià), Sosa.
Panchina: Gianello, Nigro, Grieco, De Palma. All. Reja.
ACIREALE (4-4-2): Cordaz, Nossa, Di Dio (28'st Orefice), Farina,
Facci, D'Alessandro, Vitiello (8'st Merito), Coppola, Biava, Giglio,
Alfageme (1'st Miftah).
Panchina: Furlan, Quintoni, Cocuzza, Mancino. All. Ugolotti.

MARCATORI: 33'pt Sosa.

Niente fischi stavolta, ma neanche applausi scroscianti. Per il Napoli,
riveduto e corretto da Reja, va bene così. Occorreva spegnere i malumori
esplosi dopo il mezzo passo falso interno col Grosseto. Serviva
ritrovare fiducia e ripartire. Bisognava cominciare il girone di
ritorno, così come aveva iniziato quello d'andata: con una vittoria. Ed
il Napoli vi riesce anche se deve aggrapparsi al suo uomo della
provvidenza, il Pampa Sosa che sfrutta un cross basso dell'altro
sudamericano, l'uruguagio Bogliacino. Anche se per cambiare indirizzo
alla gara impiega un bel po'. L'avvio, infatti, è tutto dell'Acireale. I
granata di Ugolotti scendono in campo senza alcuna soggezione. Vanno a
pungere l'avversario nei suoi punti deboli: a centrocampo, laddove
stazionano solamente Fontana e Amodio; ed in difesa, dove Reja adatta
Montervino da esterno sinistro, non fidandosi ancora di Lacrimini. Palla
al centro e scatta il primo brivido per la capolista: è bravo Iezzo a
deviare in angolo un tiro di Giglio. Al 6', ancora Giglio devia di testa
sbagliando di poco la mira. E al 18', Iezzo è chiamato ancora in causa
per respingere una girata al volo di D'Alessandro. Scatta l'allarme. Il
Napoli arranca davanti ad un avversario in superiorità numerica a
centrocampo e che osa addirittura abbozzare le tre punte mandando
D'Alessandro a punzecchiare Montervino.
A questo punto s'accende la lampadina giusta sulla panchina partenopea.
Reja ordina a Montervino di avanzare il suo raggio d'azione sulla fascia
sinistra in modo da costringere l'avversario ad abbassarsi e a
Bogliacino di accentrarsi in modo da lasciare la corsia libera per
eventuali inserimenti a sorpresa. Ristabilita la parità in mezzo al
campo, il Napoli comincia già a soffrire di meno. E l'Acireale non è più
baldanzoso nelle ripartenze come in avvio di gara.
Al 33', il gol nasce proprio da una combinazione sulla fascia sinistra:
Montervino propone fino al limite della linea di fondo, gli va in
appoggio Bogliacino che prontamente serve al centro per Sosa che
anticipa difensore e portiere realizzando la sua quarta rete stagionale.
Piovono applausi, era ora. Il gol tra l'altro nasce da uno schema
provato e riprovato sabato pomeriggio a Castelvolturno. E Calaio? Si dà
da fare, cerca di sfruttare qualche varco aperto da Sosa ma non ha
fortuna.
Il tempo si chiude con il Napoli meglio sistemato in campo e più
convinto di far sua la gara. Nella ripresa, i partenopei (memori della
beffa con il Grosseto) ripartono piede a tavoletta. Intanto, l'Acireale,
così pimpante in avvio, cala gradatamente sul piano atletico. Non è più
aggressivo come nella prima frazione e il Napoli comincia a dettare
legge. Al 14' assiste delizioso di Bogliacino per Calaiò che solo
davanti al portiere si lascia neutralizzare il tiro. Un'occasionissima
buttata alle ortiche. Ugolotti prova a cambiare la linea d'attacco:
dentro Miftah per Alfageme, giglio si sposta al centro, mentre
D'Alessandro passa a sinistra. Ma tranne un tiro dalla distanza del
neoentrato è sempre il Napoli a comandare il gioco. Entra anche
Lacrimini per Capparella, molto attivo ma anche fumoso. Al 29' Calaiò
serve a Sosa la palla per il Raddoppio. E' bravo Cordaz a chiudere lo
specchio della porta. L'unico sussulto dei siciliani arriva al 31':
D'Alessandro prova il tiro a parabola e la sfera va a scheggiare la
traversa sorprendendo per un attimo Iezzo. Ma nei minuti finali è un
monologo di colore azzurro. Il Napoli non lascia più affacciare nella
propria metà area gli ospiti, anzi riparte puntualmente mostrando anche
di aver recuperato un po' di brillantezza fisica, specie con Pià che ha
rimpiazzato Calaiò. Il popolo del San Paolo stavolta non ha motivo per
brontolare: pur a capo di una vittoria striminzita, Sosa e compagni
hanno manifestato chiari segnali di ripresa e non esiste alcun motivo
per preoccuparsi, tanto meno fischiare. I numeri parlano da soli, a
favore del Napoli e di Reja.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6
ROMITO 6
MALDONADO 6
MONTERVINO 6.5
CAPPARELLA 6 (25'st Lacrimini 6)
FONTANA 6 (45'st Gatti sv)
AMODIO 6.5
BOGLIACINO 6.5
SOSA 6.5
CALAIO' 6 (36'st Pià sv)

Massese – Napoli 1-0

Domenica 15/01/2006 – Diciannovesima
giornata –
 

Napoli steso da un eurogol.
Prodezza di Vagnati. Ma la squadra di Reja
gioca male e perde a Massa.

 

MASSESE – NAPOLI 1 – 0 (5000
spettatori)

Arbitro: Scoditti di Bologna.
Guardalinee: Marinelli e Conti.

MASSESE (4-4-2): Bassi, Coppola, Fiasconi, Garaffoni, Tricoli,
Consumi, Vagnati, Chadi (32'st Botteghi), Bischeri (49'st Baldanzeddu),
Cecchini (29'st Dobrijevic), Rossi.
Panchina: Nicastro, Frati, Mantelli, Mariotti.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava (39'st Grieco), Romito, Maldonado,
Montervino, Capparella (18'st Pià), Amodio (1'st Cupi), Fontana,
Bogliacino, Calaiò, Sosa.
Panchina: Gianello, Lacrimini, Montesanto, De Palma. All. Reja.

MARCATORI: 26'pt Vagnati.

Gridano al miracolo a Massa. E portano in trionfo l'autore della
prodezza del giorno. Davide Vagnati, classe '78, centrocampista con
attitudini offensive, che ama esaltarsi nelle sfide importanti. Spalle
alla porta, il genovese con il vizio del gol si esibisce in una
sforbiciata voluta quanto fortunosa che manda ko il Napoli per la
seconda volta in campionato. Un colpo simile gli era riuscito anche nel
derby con la Carrarese di un anno fa. Vagnati, ripresosi da un
infortunio, coglie la rete della vittoria al 26' del primo tempo, stesso
minuto in cui il Napoli aveva subito il gol di Cellini a Perugia il 2
dicembre. Ma rispetto alla prima sconfitta, stavolta i partenopei hanno
poco di cui recriminare, tantomeno aggrapparsi all'alibi dell'assenza di
tizio o di caio, e neanche alla bravura dell'avversario. La Massese
tranne quell'eurogol di Vagnati produce ben poco. Anzi, si arrocca nella
propria metà campo e si limita a chiudere tutti i varchi pur di condurre
in porto un risultato definito "storico" dai dirigenti toscani fino al
tassista che piazza la bandiera bianconera sull'antenna dell'auto in
segno di festa.
Per oltre un'ora, i primi della classe mostrano un campionario di errori
e di incongruenza tattiche da far rabbrividire. In particolare quei
napoletani che risiedono in Toscana. Il Napoli esibisce davvero la
brutta copia di se stesso: macchinoso, prevedibile, privo di idee e
mordente. Per oltre un'ora tiene il pallino del gioco riuscendo a
malapena a far venire qualche brivido alla difesa della Massese: uno
spiovente di Fontana che scivola sul palo (29'pt), una deviazione aerea
di Calaiò respinta in angolo da Bassi (21'st), un'occasione divorata
dallo stesso Calaiò (31'st), un'altra da Pià in pieno recupero (50'st).
Poteva scapparci anche il pari, ma la prestazione incolore sarebbe
rimasta intatta. Squadra lenta, offuscata nella mente e appesantita
nelle gambe. C'è chi paga a caro prezzo l'intermezzo di Coppa con la
Roma (Montervino, Grava e Fontana ad esempio); chi non riesce ancora a
recuperare in brillantezza (Alaiò, Capparella e Bogliacino); e chi
finisce agevolmente nella morsa dell'avversario (Sosa, annullato da
Garaffoni e Fiasconi). Facile prevedere la rimonta del Frosinone che in
tre gare è riuscito a rosicchiare 4 punti alla capolista. Ora i punti di
distacco sono appena tre e l'insidia maggiore per i partenopei è
rappresentata dalle ripercussioni psicologiche che potrebbero esserci
dopo un periodo di chiara involuzione.
Irriconoscibile il Napoli di Massa per essere quello vero. Ha pure una
buona partenza, ma appena subisce il gol va in tilt. Distanze smarrite,
fraseggi improbabili, accelerazioni invisibili. La Massese, scesa in
campo piuttosto intimorita, acquista coraggio man mano che si accorge di
avere di fronte un avversario facile da imbavagliare, comodo da
addomesticare. E si aggrappa al gol di Vagnati portando anche 9-10
uomini al di qua della palla.
Vano, poi, il tentativo di Reja di modificare il corso della gara. I
cambi aggiungono confusione a confusione. Esce Amodio che pure offriva
un minimo di geometria in mezzo al campo, Montervino prende il suo posto
in mezzo al campo, mentre Cupi (pur non pronto) va a debuttare nel ruolo
di esterno sinistro. Poi entra Pià per Capparella (18'st). Quindi Grieco
per grava (39'st) mentre Montervino va ad occupare la terza posizione di
giornata: da esterno di difesa a destra. Lacrimini è reduce da
un'infezione intestinale e sta in panchina a far numero. La Massese non
si scompone più di tanto limitandosi ad erigere un muro davanti alla
propria difesa. E il Napoli termina nel classico imbuto: quattro punte e
un trequartista per terminare nelle braccia dell'avversario e
confezionare a malapena qualche occasione da gol. Poco, troppo poco per
una squadra che ha ambizione di chiudere in anticipo i giochi per la
promozione. Pur mostrando tanta buona volontà da parte dei protagonisti,
mancano lo smalto e le idee per arrivare in gol. Manca la brillantezza
mostrata a Frosinone dove pure il Napoli era passato in svantaggio. E
manca anche la serenità per saper leggere le partite nella dovuta
maniera. Ieri a qualcuno sono saltati anche i nervi. Troppe cose
dovranno recuperare Montervino e compagni per ritornare quelli di prima
delle ferie.
Proprio per questo Reja sembra non preocupparsi troppo. si tratta del
classico periodo di flessione, quando le gambe non rispondono come
dovrebbero e la testa altrettanto. Sarà questa la spiegazione del
secondo black out della stagione? Può darsi. Non resta che attendere una
resurrezione già dalla prossima gara interna, con la Lucchese di Simoni.
Altrimenti anche il primo posto vacilla.

 
IEZZO 6
GRAVA 5 (39'st Grieco sv)
ROMITO 6
MALDONADO 6
MONTERVINO 5.5
CAPPARELLA 5 (18'st Pià 5)
AMODIO 6 (1'st Cupi 5.5)
FONTANA 5.5
BOGLIACINO 5
SOSA 4.5
CALAIO' 4.5

Napoli – Lucchese 1-0

Domenica 22/01/2006 – Ventesima giornata –
 

Il Napoli torna padrone.
Gol di Bogliacino: Reja batte Simoni con
una squadra essenziale e tonica.

 

NAPOLI – LUCCHESE 1 – 0 (20122
spettatori)

Arbitro: Forconi di Aprilia.
Guardalinee: Zannier e Nocera.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Lacrimini (38'st
Cupi), Capparella (44'st Amodio), Montervino, Fontana, Bogliacino,
Calaiò (42'st Grieco), Sosa.
Panchina: Gianello, Briotti, Montesanto, De Palma. All. Reja.
LUCCHESE (4-4-2): Brunner, Campana, Bellucci, Geraldi, Mannucci
(28'st Guidi), Bonfanti, Fabiano (9'st Konè), Napolioni, Magnani (9'st
Sturba 6), Carruezzo, Masini.
Panchina: Moreau, Deoma, Cucciari, Mancino. All. Simoni.

MARCATORI: 32'pt Bogliacino.

Per rialzare la testa, al Napoli basta giocare con attenzione in ogni
zona del campo, tirare fuori rabbia agonistica, agire di sciabola più
che di fioretto. Al resto provvedono due soldatini che stazionano in
difesa ,a che si trasformano in attaccanti aggiunti spesso e volentieri,
Grava e Lacrimini, nonché un sudamericano che opera sulla trequarti non
nuovo all'appuntamento con il gol, Bogliacino, quarto centro personale
per lui nelle ultime sei gare.
Neanche la Lucchese, forse, si sarebbe aspettata un Napoli così
determinato, pratico, essenziale. I toscani impostano la gara con
estrema diligenza. Provano ad azionare il pressing a centrocampo e,
forti di una maggiore prestanza fisica in difesa, badano a chiudere ogni
varco a Sosa, Calaiò e Capparella. Si disinteressano quasi della fase
offensiva. Per mezz'ora il piano attuato da Simoni e dal suo vice, Pea,
che intanto hanno recuperato Bellucci e lanciato nella mischia il neo
acquisto Manucci, funziona pure. Ma al 32' Brunner capitola: angolo
corto battuto da Capparella, intelligente cross basso di Grava e la
testa di Bogliacino che accarezza il pallone per spedirlo nell'angolo
più lontano. A questo punto, il Napoli si libra dai suoi condizionamenti
psicologici e comincia a giocare con più spigliatezza: un'iniziativa di
Montervino si conclude con la sfera che tocca la traversa prima di
terminare sul fondo. Finalmente la formazione di Reja mette in pratica
quella manovra di aggiramento dell'avversario sugli esterni mai notata
con tanta continuità: Grava a destra stronca Bonfanti con le sue
frequenti incursioni, mentre Lacrimini, al debutto dal primo minuto, una
volta rotto il ghiaccio, si fa vedere al momento giusto sulla corsia di
sinistra. Simoni prova a spostare i due esterni di centrocampo, Magnani
e Bonfanti. Lo farà due-tre volte nel corso della gara, segno che il
Napoli proprio sul "lungolinea" riesce a creare i maggiori pericoli.
L'eccellente condizione psicofisica di Grava e la straordinaria voglia
di Lacrimini rappresentano alla fine le chiavi del match. Sono loro a
regalare un po' di brio ad una manovra altrimenti prevedibile e scontata
con i soliti lanci lunghi per la testa di Sosa o alla ricerca di Calaiò.
Non a caso la rete di Bogliacino nasce da una felice intuizione di
Grava. Ma anche quando c'è da contrastare, il Napoli è presente. Anzi,
in più di un'occasione mostra i muscoli all'avversario giocando con la
mentalità di categoria piuttosto che pavoneggiandosi come in altre gare.
Concretezza, una certa tonicità fisica, l'occhio sempre rivolto al
risultato, queste le armi della capolista.
E così la Lucchese oltre che a subire, fatica anche ad impostare il
gioco. Nel primo tempo, s'affaccia dalle parti con un calcio piazzato di
Fabiano. Ma in cabina di regia, i toscani annaspano vistosamente, mentre
in attacco, solo Masini cerca di darsi un po' da fare. Alla distanza,
poi, i ragazzi di Simoni accuseranno anche la fatica del recupero
infrasettimanale con il Lanciano non trovando più risorse per reagire.
Nella ripresa, il Napoli parte con il piede a tavoletta. Fioccano cross
al centro che né Calaiò né Sosa riescono mai a capitalizzare. E in un
paio di ripartenze, specie con Montervino, i padroni di casa non sanno
sfruttare la superiorità numerica. Inganna lo striminzito vantaggio. Il
Napoli avrebbe potuto comodamente raddoppiare mentre la Lucchese in un
paio di circostanze, pur favorevoli, non ha saputo impensierire più di
tanto Romito e compagni. In definitiva, una capolista coriacea al
cospetto di un avversario volenteroso, bene organizzato in retrovia, ma
in attesa dei nuovi innesti per poter dire la sua per i play off.

 
IEZZO 6
GRAVA 7
ROMITO 6
MALDONADO 6
LACRIMINI 7 (38'st Cupi sv)
CAPPARELLA 6.5 (44'st Amodio sv)
MONTERVINO 6.5
FONTANA 6
BOGLIACINO 7
SOSA 5.5
CALAIO' 5.5 (42'st Grieco sv)

Torres – Napoli 2-0

Domenica 29/01/2006 – Ventunesima giornata
 

La Torres stende il Napoli.
Decide una doppietta di Evacuo. La squadra
azzurra sovrastata per 90'.

 

TORRES – NAPOLI 2 – 0 (10000
spettatori)

Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa.
Guardalinee: Franzi e Lazzarini.

TORRES (4-4-2): Sa. Pinna, Medra, Morello (16'st Panetto), De
Martis, Russo (28'st Pesce), Guberti, Luci, Sanna, Minetti, Evauo, Tozzi
Borsoi (39'st Frau).
Panchina: Zani, Porcu, Se. Pinna, Cherchi. All. Cuccureddu.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Lacrimini (24'st
Amodio), Trotta (10'st Capparella), Montervino, Fontana, Bogliacino,
Calaiò, Grieco (1'st Sosa).
Panchina: Gianello, Briotti, Cupi, De Palma. All. Reja.

MARCATORI: 36'pt Evacuo, 18'st Evacuo.

Felice di nome e di fatto. Napoletano di Pompei, l'ex avellinese Evacuo
sbriciola il Napoli di Reja con un gol per tempo, entrambi cercati con
caparbietà e determinazione, portando a compimento la missione
affidatagli da Cuccureddu. Il tecnico di Alghero si conferma bestia nera
degli azzurri, surclassati nella circostanza sul terreno della fisicità,
ma anche su quello mentale e tattico. Alla fine l'allenatore azzurro
sarà costretto ad ammettere la pesante sconfitta che fa fare un
pericoloso passo indietro alla sua compagine, benché non produca effetti
negativi consistenti in classifica (il vantaggio sul Frosinone si
assottiglia a +4 dopo il pari dei ciociari in casa con il Foggia). Ma
sono le sofferenze palesate da Montervino e compagni a risultare un
segnale d'allarme da ascoltare con attenzione, da valutare con onestà.
Le palle gol costruite e sciupate dagli azzurri (da Calaiò al 30'pt e in
finale di tempo, poi da uno sfortunato Maldonado e clamorosamente da
Sosa e Capparella nella ripresa) non giustificano affatto una
prestazione inconsistente sul piano caratteriale che fa riemergere tutti
i difetti della formazione Partenopea. In effetti, il Napoli patisce
l'occupazione sistematica degli spazi da parte dei sassaresi, con i due
esterni tenuti alti (Guberti e Minetti) sganciati dall'ex difensore
juventino nell'intento di arginare le incursioni sulle fasce che avevano
agevolato la recente vittoria sulla Lucchese. Implacabile in difesa con
i due centrali De Martis e Morello, fastidiosa a Centrocampo dove la
superiorità numerica è evidente da subito grazie alla mobilità di Luci e
alla saggezza tattica di Sanna (Reja proverà a correre ai ripari
inserendo nella ripresa Amodio accanto a Fontana), la Torres sfonda
soprattutto grazie alla fisicità dei suoi attaccanti, vera spina nel
cuore della difesa azzurra, imprecisa e approssimativa come non mai, pur
restando la migliore del girone. Tozzi Borsoi salta Maldonado che è una
bellezza, Evacuo, all'undicesimo gol stagionale, si beve Romito
ripetutamente. E, come se non bastasse, Gubert a destra e Minetti a
sinistra inaridiscono sul nascere ogni tentativo di iniziativa di
Lacrimini e Grava, lontanissimi parenti dei cursori esemplari visti
all'opera contro la Lucchese.
Cosicché, dopo averci provato senza fortuna tra il 26' (incomprensione
tra Maldonado e Iezzo, con il portiere azzurro che salva di un soffio) e
il 35' (Luci innesca Evacuo approfittando di una palla persa malamente
da Montervino a centrocampo: bolide dal limite centrale, neutralizzato
dal portiere azzurro), Evacuo fa centro con una conclusione dal limite,
preparata con tenacia e resa ancor più velenosa da un'involontaria e
impercettibile deviazione di Lacrimini, sulla quale Iezzo nulla può. Il
Napoli accenna ad una reazione, sterile e inconcludente, laddove i
sassaresi, in finale di tempo, chiedono un calcio di rigore per un
contatto in area tra l'irrefrenabile Evacuo e Maldonado (che si fa
scavalcare ingenuamente dal dirimpettaio) ma che l'arbitro Tommasi
(direzione di gara per il resto senza particolari macchie) valuta
evidentemente involontario.
Insomma, è un brutto Napoli quello che va in scena in Sardegna davanti a
diecimila tifosi sassaresi, giustamente festanti a fine match. Trotta
sbaglia il debutto, aggredito da Minetti e costretto a ripiegare
sistematicamente, prima di essere richiamato in panchina per Capparella
che non lascerà grandi tracce di sé. Laddove Grieco (a inizio ripresa
sostituito da Sosa), lasciato galleggiare tra le linee, appena alle
spalle di Calaiò, non si concretizza come la mossa pensata da Reja per
fare breccia nella retroguardia della Torres, squadra comunque al
settimo risultato utile consecutivo e al 17° punto conquistato sui 21
disponibili, imbattuta da 8 giornate e, dunque, pienamente e
meritatamente al quarto posto in classifica, in piena zona play off. La
rete di Evacuo al18' della ripresa (Romito sovrastato e Iezzo battuto
con un diagonale) è il coronamento di una giornata da incorniciare e che
il Napoli dovrà cancellare in fretta guardandosi bene dentro. Perché,
come commenterà lo stesso Reja, così non si va davvero da nessuna parte.

 
IEZZO 5
GRAVA 4.5
ROMITO 4.5
MALDONADO 4.5
LACRIMINI 4.5 (24'st Amodio 5)
TROTTA 4.5 (10'st Capparella 5)
MONTERVINO 5
FONTANA 5
BOGLIACINO 4.5
GRIECO 4.5 (1'st Sosa 4.5)
CALAIO' 4.5

Napoli – Pistoiese 2-0

Domenica 05/02/2006 – Ventiduesima
giornata –
 

Napoli ai piedi di Calaiò.
Reja soffre, poi l'attaccante si sblocca e
piega la Pistoiese con due gol.

 

NAPOLI – PISTOIESE 2 – 0 (20000
spettatori)

Arbitro: Bo di Genova.
Guardalinee: Fortunati e Ponziani.

NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Grava, Romito, Maldonado, Cupi (43'st
Vitale), Capparella (38'st Amodio), Montervino, Fontana, Bogliacino
(1'st Trotta), Sosa, Calaiò.
Panchina: Gianello, Briotti, Montesanto, Grieco. All. Reja.
PISTOIESE (4-4-1-1): Mareggini, Mariani, Mayer, Gheller,
Boccaccini, Breschi (33'st Colasante), D. Di Chiara, Perovic, D'Isanto
(34'st Martinetti), D'Ainzara, Di Nardo.
Panchina: Lippi, Criniti, Cardamone, Parolo, Ballerini. All. S. Di
Chiara.

MARCATORI: 25'st Calaiò,
40'st Calaiò
.

Il Napoli impiega un tempo per ritrovarsi. Un tempo nel corso del quale
la Pistoiese gioca con diligenza, cogliendo anche una traversa con la
complicità del portiere Iezzo. Poi, nella ripresa, la capolista,
accompagnata pazientemente dai ventimila del San Paolo, si libera da
tutte le inibizioni, affronta l'avversario con forza e l'annienta con
una doppietta del suo bomber principe. Per Calaiò, a digiuno dal 20
novembre, i due gol acquistano una valenza enorme: si libera da un
incubo, scaccia i fantasmi di una crisi personale, dimostra, se ce ne
fosse bisogno, di possedere un fiuto straordinario sotto rete. Basta
solo innescarlo nella maniera giusta, aspettare l'occasione propizia,
sapergli anche perdonare qualche ghiotta occasione-gol divorata, come
accaduto in avvio di gara. E Calaiò in un colpo solo ancella con il suo
sinistro terribile quello che sembrava un sortilegio: realizza un gol,
il primo, da perfetto opportunista su servizio aereo di Montervino;
ottiene il raddoppio, da esecutore impeccabile di uno schema su palla
inattiva avviato magistralmente da Fontana. Terza doppietta stagionale
per lui, ma soprattutto un'iniezione di fiducia non indifferente per un
attaccante che stava vivendo un momento difficile. Si spiega così
l'abbattimento della bandierina del corner dopo la prima rete, tanta
rabbia da scaricare che gli costa anche il cartellino giallo. Ma da
ieri, il Napoli sa di poter contare di nuovo sul suo cecchino per
eccellenza ed è doppiamente contento per non aver ceduto alle sirene del
calciomercato.
Meglio il Napoli non avrebbe potuto rialzarsi dopo il ko con la Torres.
Vittoria ottenuta con vigore dopo un primo tempo piuttosto opaca, gruppo
ricompattato che a fine partita ha voluto sancire con un abbraccio
collettivo in mezzo al campo il ritorno alla vittoria. La Pistoiese
lascia il San Paolo con un carico di elogi ma va via a mani vuote.
Stefano Di Chiara non monta barricate in partenza. Presenta una squadra
elastica quanto intraprendente. Peraltro fidando sulla rinomata
organizzazione difensiva. E il Napoli, piuttosto lento e prevedibile,
ricade nell'errore di provarci con i soliti lanci lunghi per la testa di
Sosa. Nel primo tempo ne sono stati contati almeno una decina. E la
Pistoiese, rinvigorita dall'innesto dell'ex Perovic a centrocampo,
nonché dalla vivacità di Di Nardo in attacco, acquista coraggio man mano
che passano i minuti. Archiviata la paura per l'occasione sciupata da
Calaiò in avvio (Deviazione debole al cospetto di Mareggini al 1'), i
toscani si presentano nell'area del Napoli al 19' con Di Nardo che di
testa procura un brivido alla difesa azzurra. Al 26', bella
triangolazione Perovic-Di Nardo-D'Isanto con tiro secco di quest'ultimo
deviato sulla traversa da Iezzo. Il Napoli replica con un diagonale di
Calaiò che Mareggini vanifica in angolo. Stenta vistosamente la
capolista in fase offensiva.
Nella ripresa, cambia la scena. Reja inserisce Trotta per Bogliacino
apparso sempre a disagio da esterno. Il Napoli lascia nello spogliatoio
il fioretto e si arma di sciabola. Ci mette più agonismo, più cuore,
molta tenacia. Dopo uno spunto di Di Nardo (al 3') sventato in angolo da
Iezzo, la capolista prende in mano le redini della gara. Stringe alle
corde la Pistoiese. Al 14', Calaiò si ritrova sul destro, che non è il
suo piede preferito, un altro pallone invitante ma la conclusione è
fiacca. Il gol nasce poco dopo da azione di angolo: ci mette lo zampino
Montervino e Calaiò, tenuto in gioco da Diego Di Chiara, non perdona. E'
sempre Napoli fino al 40'. Decisamente più incisiva la manovra sulla
trequarti (Trotta si sposta a destra e Capparella a sinistra). E al 40'
arriva il raddoppio: Fontana calcia una punizione dalla destra
indirizzando sui piedi di Calaiò un pallone al bacio che andava solo
spedito in rete. Il bomber non si lascia pregare e coglie la seconda
perla della giornata. Ma non è finita. La Pistoiese centra ancora i
legni della porta avversaria con un tiro dalla distanza di Gheller. Nel
finale, però, Mareggini con un intervento strepitoso nega la terza rete
a Calaiò. sarebbe stato troppo, però, per i toscani, generosi e volitivi
per tutto il primo tempo.

 
IEZZO 6.5
GRAVA 6
ROMITO 6
MALDONADO 6
CUPI 6 (43'st Vitale sv)
CAPPARELLA 6 (38'st Amodio sv)
MONTERVINO 6.5
FONTANA 6.5
BOGLIACINO 6 (1'st Trotta 6)
SOSA 6
CALAIO' 7

Juve Stabia – Napoli 3-1

Domenica 19/02/2006 – Ventitreesima
giornata –
 

Castaldo sbriciola il Napoli.
Romito (autorete) poi Agnelli. Gol di
Calaiò, ma la punta stabiese chiude i giochi.

 

JUVE STABIA – NAPOLI 3 – 1 (8000
spettatori)

Arbitro: Damato di Barletta.
Guardalinee: Fortunati e Ponziani.

JUVE STABIA (4-4-2): Petrazzuolo, Taccucci, Rinaldi, Grassadonia
(1'st Di Napoli), Vanacore, Brutto, Agnelli, Andreulli, Marra, Castaldo
(47'st Bernardo), Verolino (1'st Ottonello).
Panchina: Benito, Dionisio, Scoponi, Avallone. All. Di Somma.
NAPOLI (4-4-2): Iezzo, Montervino, Romito, Maldonado, Cupi,
Capparella (23'st Trotta), Amodio, Fontana (39'st Vitale) Bogliacino,
Calaiò, Pià (23'st Sosa).
Panchina: Gianello, Briotti, Montesanto, Grieco. All. Reja.

MARCATORI: 13'pt Romito (aut), 15'pt Agnelli,
45'pt Calaiò
, 25'st Castaldo.

Quando i tifosi del Napoli cominciano a gridare "vergognatevi", quelli
di casa applaudono. Come a dire: avete ragione. In fondo anche loro
tengono per i colori azzurri e non si spiegano una prestazione del
genere. Ma la felicità degli stabiesi, che prima della gara avrebbero
sottoscritto anche un pari, tocca punte indescrivibili: anziani che
saltellano come dei bambini, donne avvolte in magliette giallo-blu,
massaie sui balconi che sventolano bandiere. La Juve Stabia non solo
vince la partita più importante della sua storia ma addirittura
strapazza l'avversario, così blasonato, nonché primo in classifica. Tre
gol e qualche altro fallito per un soffio. Una prestazione puntigliosa
quanto intelligente dei padroni di casa. La formazione di Di Somma,
spinta da un tifo infernale, gioca con attenzione in ogni reparto, non
si scompone mai e sopperisce al gap tecnico con tanta carica agonistica.
Su tutti emergono il giovane Agnelli che limita il raggio d'azione di
Fontana in cabina di Regia e l'attaccante Castaldo, una spina nel fianco
della difesa ospite. Non a caso, entrambi vanno in gol.
Al Napoli costa carissimo il tuffo in provincia. Più caro di quanto non
dica il risultato. Un ko mortificante, dai riflessi inimmaginabili. Che
ne sarà alla prossima trasferta? E riusciranno i giocatori ad assorbire
il colpo in sette giorni? Non è la prima volta che la formazione di Reja
mostra limiti caratteriali e tattici preoccupanti. Non è la prima volta
che non riesca a trovare la forza per reagire e addirittura a cedere sul
piano nervoso. La sconfitta inesorabile di Castellammare dovrebbe far
aprire gli occhi a chi occupa i posti di comando: da Reja a Marino. una
batosta anche inspiegabile, a dire il vero. Il Napoli regala in un
piatto d'argento il doppio vantaggio alla Juve Stabia. Succede tutto in
due minuti: Romito in possesso di palla non s'avvede dell'uscita di
Iezzo, porge all'indietro e provoca il più clamoroso degli autogol. Due
minuti dopo, Fontana si lascia soffiare la sfera a centrocampo da
Agnelli che trova un'autostrada davanti a sè. Lo segue Verolino. I due
scambiano indisturbati mentre Cupi cerca di tamponare. Da Verolino ad
Agnelli ed è un gioco da ragazzi trafiggere l'incolpevole Iezzo. Nelle
due circostanze è sconcertante la sufficienza con cui i partenopei
gestiscono palla. eppure al 12', Pià aveva avuto l'occasione per portare
i suoi in vantaggio, ma la deviazione aerea era risultata imprecisa.
A questo punto si attende la reazione del Napoli che in assenza di
Lacrimini schiera Montervino a destra ed Amodio in mezzo al campo. Ma è
una reazione così innocua che impensierisce solo a sprazzi la difesa
stabiese. E' impreciso Calaiò al 27' su cross di Capparella. Poco
fortunato e precipitoso Pià al 43' che da ottima posizione centra la
traversa. Soltanto allo scadere di tempo, su azione da Angolo, Romito
devia di testa, Petrazzuolo smanaccia sui piedi di Calaiò che di destro
accorcia le distanze.
Nella ripresa, i partenopei si riversano a testa bassa nella metà campo
avversaria cercando disperatamente il pareggio. Ma nè Calaiò (che al 9'
sciupa il possibile pari, non agganciando in area da buona posizione) nè
Amodio (che si vede neutralizzare da Petrazzuolo un diagonale a botta
sicura) riescono nell'intento. A questo punto, Reja inserisce Sosa
anch'egli non al massimo della condizione per Pià e Trotta al posto di
Capparella. ed al 25', ecco il patatrac: in una delle sporadiche
ripartenze della Juve Stabia, Marra pesca in corridoio Castaldo che fa
secco di nuovo Iezzo. E' la mazzata finale. saltano anche i nervi ai
partenopei. E' bagarre piena in campo. Il Napoli è sfilacciato,
scoordinato, irriconoscibile. E la Juve Stabia ne approfitta per
affacciarsi di nuovo dalle parti di Iezzo. Al 42' il portiere esce alla
disperata su Agnelli ed evita un poker che sarebbe stato deprimente. Mai
la Juve Stabia, ben registrata da Di Somma e ben ricostruita da Pannone,
in questo campionato era riuscita a centrare per tre volte il bersaglio
in una sola gara. Le riesce nella domenica più importante. E ma il
Napoli aveva incassato tre gol. I due dati statistici la dicono lunga
sul pomeriggio del Menti, un pomeriggio pieno di emozioni e sensazioni
dove la festa dei tifosi di casa si è andata ad attenuare in serata
perchè a Castellammare sono anche tifosi del Napoli. E ad un altro derby
non ci pensano, anche se l'organizzazione ha richiesto impegno, di cui
ne è valsa la pena.

 
IEZZO 5.5
MONTERVINO 5
ROMITO 4.5
MALDONADO 4.5
CUPI 5.5
CAPPARELLA 5.5 (23'st Trotta sv)
AMODIO 6
FONTANA 5 (39'st Vitale sv)
BOGLIACINO 5
PIA' 5.5 (23'st Sosa sv)
CALAIO' 5