Napoli – Fiorentina 0-1

29ª GIORNATA

La Fiorentina espugna il San Paolo

Napoli in dieci per più di un tempo, espulso Ghoulam

serieA
Dom 23/03/14

NAPOLI

FIORENTINA

stadio San Paolo
46522 spettatori
napoli fiorentina  
arbitro Tagliavento 4
guardalinee Padovan – Dobosz
Banti – Massa
quarto uomo Passeri

0

1

 
     
espulsione 37’pt Ghoulam gol 43’st Joaquin  
ammonizione Higuain ammonizione Rodriguez  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Reveillere, Henrique, Albiol, Ghoulam; Jorginho, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne (30’st Mertens, 40’st Pandev); Higuain (35’st Behrami).
Panchina: Colombo, Doblas, Britos, Mesto, Fernandez, Dzemaili, Bariti, Radosevic, Pandev, Zapata. Allenatore: Benitez.
FIORENTINA (4-3-3): Neto; Roncaglia (24’st Vargas), Rodriguez, Savic, Pasqual; Bakic (1’st Ilicic), Aquilani, Borja Valero; Joaquin, Gomez (27’st Matri), Cuadrado.
Panchina: Rosati, Lupatelli, Diakite, Compper, Mati Fernandez, Ambrosini, Wolski, Matos, Tomovic. Allenatore: Montella.

Alla fine un pareggio sarebbe andato bene, ma la Fiorentina trova la vittoria nel finale nella sfida che metteva di fronte le due deluse d’Euorpa che, oltre a giocarsi la finale di Coppa Italia, nelle ultime giornate lotteranno per il terzo posto, anche se il Napoli conserva ancora un vantaggio di 7 punti. Gara condizionata sicuramente dall’espulsione dubbia di Ghoulam che ha costretto i partenopei a giocare il finale di primo tempo e tutto il resto della partita in dieci uomini, anche se, fino al gol, gli azzurri avevano rischiato pochissimo, andando anche a rendersi pericolosi in attacco.
Benitez, che deve ancora rinunciare a Maggio e Zuniga, riposiziona Reveillere sulla fascia destra e ripropone Henrique come difensore centrale. A centrocampo ritorna la coppia formata da Jorgimho e Behrami, mentre, in attacco, Insigne è ancora preferito a Mertens. Per gli ospiti, Montella deve rinunciare, oltre a Rossi, a Pizarro, ma ritrova Borja Valero al ritorno dopo la squalifica. In attacco, spazio al ritrovato Gomez, appoggiato da Cuadrado e Joaquin.
Dopo una timida conclusione di Cuadrado, al 3’, il Napoli comincia a fare la partita e, già all’8’, si rende pericoloso con Higuain che, servito da un lancio lungo di Reina, conclude di sinistro dal limite dell’area costringendo Neto a deviare in angolo. Al 21’ tocca ad Hamsik impegnare il portiere avversario, per poi replicare un paio di volte nei minuti successivi, ma l’estremo difensore viola è attento. Al 37’, però, arriva la svolta decisiva con la Fiorentina che riparte, Bakic che va via in velocità e viene stesa da dietro da Ghoulam. Per l’arbitro è fallo da ultimo uomo e il Napoli rimane in dieci. Nonostante l’inferiorità, però, sono ancora i padroni di casa ad attaccare con convinzione e, al 40’, Insigne impegna Neto, ancora bravo e attento a deviare in angolo il calcio di punizione dell’attaccante azzurro.
Nel secondo tempo Montella prova ad alzare il baricentro della squadra inserendo Ilicic, ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso, ancora con un calcio di punizione di Insigne che, deviato dalla barriera, termina di poco alto. Al 7’, si vede anche la Fiorentina, ma Cuadrado spreca da ottima posizione. Al 18’ tocca ad Ilicic sprecare un’altra ghiotta occasione, calciando sull’esterno della rete. Dopo questi due rischi il Napoli sembra riorganizzarsi e riesce a difendersi con ordine per lunghi tratti di gara. Montella inserisce Matri per Gomez e, proprio un’iniziativa del neo-entrato dà il via all’azione che rompe gli equilibri. Al 42’, Reina è costretto all’uscita per fermare l’attaccante viola che scarica all’indietro, la palla giunge poi a Joaquin che, a porta sguarnita, appoggia di testa in rete. Il Napoli prova a reagire, ma, con un uomo in meno l’impresa è davvero impossibile. Anzi, è la Fiorentina ad andare vicino al raddoppio, ma Reina è bravo, al 48’, a salvare su conclusione ravvicinata di Matri.
Termina qui una partita che, nonostante l’inferiorità, il Napoli non meritava di perdere. Resta il rammarico di aver consentito alla Fiorentina di accorciare le distanze, visto che anche un pareggio avrebbe forse chiuso il discorso per il terzo posto. Il distacco con i Viola, che il Napoli ritroverà in finale di Coppa Italia, resta comunque di 7 punti (8 se si considera lo scontro diretto a favore degli azzurri) e, si spera, che senza l’impegno delle coppe, i partenopei riescano a ritrovare un po’ di continuità di gioco e risultati.

 
REINA 5.5
REVEILLERE 6
HENRIQUE 6.5
ALBIOL 5.5
GHOULAM 5.5
JORGINHO 5.5
INLER 5
CALLEJON 6
HAMSIK 5
INSIGNE 6 (30’st Mertens sv) (40’st Pandev sv)
HIGUAIN 6 (35’st Behrami sv)
BENITEZ 6

Catania – Napoli 2-4

30ª GIORNATA

Al Napoli basta un tempo

Doppietta di Zapata, ora si pensa alla Juve

serieA
Mer 26/03/14

CATANIA

NAPOLI

stadio A. Massimino
13513 spettatori
catania napoli  
arbitro Massa 6.5
guardalinee Galloni – Bianchi
Mazzoleni – Calvarese
quarto uomo Barbirati

0

1

 
     
gol 7’st Monzon gol 16’pt Zapata  
gol 30’st Gyomber gol 16’pt Callejon  
ammonizione Keko gol 25’pt Henrique  
gol 40’pt Zapata  

CATANIA (3-5-2): Andujar, Bellusci, Gyomber, Legrottaglie (1’st Petkovic); Peruzzi (38’st Fedato), Izco, Lodi, Rinaudo (1’st Plasil), Monzon; Barrientos, Keko.
Panchina: Ficara, Alvarez, Capuano, Biraghi, Boateng, Leto. Allenatore: Maran.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique (14’st Albiol), Fernandez, Britos, Reveillere; Jorginho, Dzemaili; Insigne, Hamsik (21’st Radosevic), Callejòn; Zapata (34’st Higuain).
Panchina: Doblas, Colombo, Albiol, Inler, Bariti, Pandev. Allenatore: Benitez.

Basta un tempo al Napoli per archiviare la pratica Catania che, al termine del primo tempo è già sotto di quattro reti. Troppo poca la resistenza della squadra siciliana che, ormai, sembra già rassegnata alla retrocessione. Per gli azzurri, buone le prove di Zapata ed Henrique, mentre da registrare, seppur ormai a partita decisa, i soliti errori sui calci piazzati.
Maran deve rinunciare a Bergessio, squalificato, affidando l’attacco alla coppia Keko – Barrientos, mentre in difesa Gyomber viene affiancato a Legrottaglie. Per il Napoli, Benitez scegli di dare in torno di riposo ad Albiol, Inler e Higuain, sostituiti rispettivamente da Britos, Dzemaili e Zapata. Conferma invece per Hamsik e per Henrique come terzino destro.
Sin dalle prime battute, il Napoli dimostra di avere un altro passo e, già dopo due minuti si rende pericoloso per due volte con Insigne che, però, non è preciso nelle sue conclusioni. Al 3’, ci prova Dzemaili su punizione, ma Andujar è attento e respinge a pugni uniti. Il Catania si vede per la prima volta al 9’, con un tiro di Rinaudo bloccato da Reina che, poi, rischia uscendo dall’area nel tentativo di anticipare Barrientos. Al 15’, il Napoli sblocca la partita: Callejon va sul fondo e crossa al centro dove Zapata è il più lesto a fiondarsi sul pallone che, con Andujar fuori casa, è un gioco da ragazzi spingere in rete. Il Catania subisce il colpo e, nonostante la traversa colpita al 21’, capitola per la seconda volta quando Callejon, scattato sul filo del fuorigioco, approfitta dello scontro tra il portiere e un difensore per appoggiare indisturbato in rete. Il Catania attacca, ma Reina è attento e, al 39’, arriva anche il gol di Henrique che quasi da fondo campo, trova una traiettoria impossibile, con il pallone che scavalca l’estremo difensore etneo e va ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali. Così, al 42’, il Napoli chiude definitivamente la pratica, ancora con Zapata che, servito sul filo del fuorigioco da Callejon, entra in area e trafigge per la quarta volta Andujar.
Nel secondo tempo il Catania accorcia subito le distanze, al 6’, quando Lodi, su calcio di punizione dalla sinistra, trova smarcato in area Plasil, il cui tiro al volo è respinto da Reina, ma Monzon è il più lesto di tutti ad arrivare sulla palla vagante e a ribadire in rete. Il Napoli è già con la testa alla prossima partita contro la Juventus, ed anche Benitez decide di far riposare Henrique, che ben si sta adattando al ruolo di terzino destro. Gli azzurri provano ad agire in contropiede, ma sono ancora i padroni di casa ad andare vicino al gol, al 17’, questa volta con Keko, che tenta di sorprendere Reina con un pallonetto, per fortuna fuori misura. Al 29’, arriva l’ennesima dormita della difesa azzurra che, su calcio d’angolo, lascia libero Gyomber che ha tutto il tempo di prendere la rincorsa indisturbato e saltare più in alto di tutti per colpire di testa e spedire il pallone alle spalle del portiere. Nei minuti finali il Napoli rischia ancora qualcosa, ma Reina è attento e riesce a sbrogliare qualche situazione intricata.
Il Napoli torna così alla vittoria e, complice, la contemporanea sconfitta della Fiorentina ripristina 10 punti di distanza dal quarto posto. La Roma sembra irraggiungibile, rimane così da preparare bene il finale di campionato ed arrivare in condizione per la finale di Coppa Italia. Ma domenica c’è Napoli – Juventus, partita che, anche a giochi quasi fatti, rimane comunque importante.

 
REINA 6
HENRIQUE 6.5 (14’st Albiol 5)
FERNANDEZ 6.5
BRITOS 5.5
REVEILLERE 6
JORGINHO 7
DZEMAILI 6
INSIGNE 6.5
HAMSIK 7 (21’st Radosevic 6)
CALLEJON 7.5
ZAPATA 7 (34’st Higuain sv)
BENITEZ 6.5

Napoli – Juventus 2-0

31ª GIORNATA

Il Napoli travolge la Juve

Partita perfetta degli azzurri che fermano la corsa dei bianconeri

serieA
Dom 30/03/14

NAPOLI

JUVENTUS

stadio San Paolo
46134 spettatori
napoli juventus  
arbitro Orsato 6
guardalinee Tonolini – Manganelli
Bergonzi – Gervasoni
quarto uomo Di Liberatore

2

0

 
     
gol 37’pt Callejon ammonizione Lichtsteiner  
gol 36’st Mertens ammonizione Bonucci  
ammonizione Inler ammonizione Vidal  
ammonizione Henrique  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Jorginho, Inler; Callejon (44’st Dzemaili), Hamsik (34’st Mertens), Insigne; Higuain (28’st Pandev).
Panchina: Doblas, Colombo, Reveillere, Britos, Mesto, Radosevic, Behrami, Bariti, Zapata. Allenatore: Benitez.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba (17’st Marchisio), Asamoah (8’st Isla); Llorente, Osvaldo (25’st Vucinic).
Panchina: Storari, Rubinho, Giovinco, Padoin, Mattiello, Penna. Allenatore: Conte.

Serviva la partita perfetta per fermare la Juve dei Record, e la partita perfetta è arrivata. Il Napoli domina e non concede praticamente nulla alla prima della classe, surclassata sul piano tecnico e tattico per buona parte della gara, preparata alla perfezione da Benitez.
Benitez recupera Mertens, inizialmente in panchina, mentre deve rinunciare ancora ai soliti Maggio, Zuniga e Rafael. Ancora confermato Henrique come terzino destro, mentre centrocampo affidato alla coppia Inler – Jorginho. Conte, invece, deve rinunciare a Tevez, squalificato e sostituito da Osvaldo, mentre anche in difesa, visti gli infortuni di Barzgli e Ogbonna, è costretto ad affidarsi a Caceres. A centrocampo, invece, Pogba, non molto in forma ultimamente, viene preferito a Marchisio.
Il Napoli parte subito forte, pressing alto e passaggi di prima che sorprendo la squadra bianconera e che, già al 6’, consentono a Callejon di deviare verso la porta una palla vagante, ma il tiro dello spagnolo, seppur da distanza ravvicinata, è troppo debole e Buffon riesce a salvare. Al 7’, Napoli ancora pericoloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Hamsik, che, dopo alcuni rimpalli mette la palla in rete, ma il gol viene giustamente annullato per fuorigioco. Al 9’, è ancora il trequartista slovacco ad impegnare l’estremo difensore Juventino, bravo a deviare sopra la traversa il suo tiro al volo. La Juventus prova ad allentare la pressione con qualche ripartenza, ma la difesa azzurra è attenta e non concede nulla, se non con qualche tiro da fuori, come al 25’, quando Reina blocca a terra un diagonale di Lichtsteiner. Al 29’, però, si rivede ancora il Napoli, con Callejon, che raccoglie un cross di insigne e scarica un destro potente verso la porta avversaria, ma Buffon è ancora attento e devia in calcio d’angolo. Sono le prove per il gol che arriva poco più tardi, al 37’, quando l’esterno del Napoli, servito ancora da Insigne, sbuca alle spalle di Asamoah e trafigge Buffon che, questa volta, nulla può sul tiro ravvicinato dell’attaccante partenopeo. Al 44’ si vede anche la Juve, ma l’acrobazia di Osvaldo, servito da un cross di Lichtsteiner, non è precisa e il pallone termina alto sulla traversa.
Nel secondo tempo la partita si fa più tattica e, complice anche un calo degli azzurri, il gioco stenta a decollare. La prima vera occasione arriva al 13’, quando Hamsik guadagna una punizione dal limite dell’area: Ghoulam si incarica della battuta, ma il suo tiro è un po’ troppo centrale e Buffon, con l’aiuto della traversa, salva la sua porta. La Juve sembra più agguerrita e riesce a trovare con più continuità la superiorità numerica sulle fasce, ma la difesa del Napoli è sempre attenta sui cross che arrivano in area. Al 25’, arriva il primo vero pericolo, con Vucinic che, appena entrato, prova il tiro a giro da fuori area, ma il pallone termina fuori di poco. La Juventus si rende ancora pericolosa al 31’, ma Ghoulam è bravo a contrastare Isla, arrivato ormai a pochi passi da Reina. Benitez prova ad inserire forze fresche e, al 29’, inserisce Pandev per Higuain. La mossa si rivela azzeccata, visto che, dopo 3’, l’attaccante macedone serve nello spazio Hamsik che va alla conclusione da fuori area, ma non riesce a sorprendere Buffon. Subito dopo altro cambio, la mossa vincente, con Mertens che sostituisce proprio il trequartista slovacco. Al 35’, infatti, Reina lancia in fascia Pandev che alza la testa e serve Mertens che, al limite dell’area, resiste al recupero di Marchisio e, da fuori area, trafigge Buffon con un diagonale potente e preciso. Negli ultimi minuti la Juventus continua ad attaccare, ma non succede nulla degno di nota, con il Napoli che può festeggiare i tre punti.
Peccato solo che gli azzurri abbiano perso terreno durante il campionato, perché questa partita ha dimostrato che non ci sono poi così tante differenze con la prima in classifica. Bisogna però migliorare e, come la Juventus, giocare tutte le partite con questa intensità, anche contro formazioni meno blasonate.

 
REINA 6.5
HENRIQUE 6.5
FERNANDEZ 7
ALBIOL 6.5
GHOULAM 6.5
JORGINHO 7
INLER 7
INSIGNE 7
HAMSIK 6.5 (34’st Mertens 7)
CALLEJON 7.5 (44’st Dzemaili sv)
HIGUAIN 6 (28’st Pandev 7)
BENITEZ 8

Parma – Napoli 1-0

32ª GIORNATA

Il Napoli cade a Parma

Ancora un passo falso degli azzurri, castigati da Parolo dopo un’ora di non-gioco

serieA
Dom 06/04/14

PARMA

NAPOLI

stadio Tardini
14841 spettatori
parma napoli  
arbitro Bergonzi 4
guardalinee Ghiandai – Tasso
Damato – Giacomelli
quarto uomo Marzaloni

1

0

 
     
gol 10’st Parolo ammonizione Zapata  
ammonizione Cassani ammonizione Albiol  
ammonizione Marchionni ammonizione Ghoulam  
ammonizione Acquah  
ammonizione Parolo  

PARMA (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Felipe, Molinaro; Acquah, Marchionni, Parolo (35’st Munari); Biabiany (48’st Cerri), Palladino (44’st Gobbi), Schelotto.
Panchina: Bajza, Pavarini, Rossini, Sall, Mauri, Jankovic, Obi, Galloppa. Allenatore: Donadoni.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (23’st Mertens), Hamsik (36’st Pandev), Insigne; Higuain (23’st Zapata).
Panchina: Doblas, Colombo, Britos, Reveillere, Mesto, Behrami, Dzemaili. Allenatore: Benitez.

Dopo la grande prestazione contro la Juventus, ritorna il solito Napoli, distratto e svogliato che ormai osserviamo sconsolati da molte stagioni. Azzurri incapaci di creare gioco contro un Parma ordinato in fase difensiva e pronto a colpire in contropiede, la tattica che quasi sempre adotta chi vuole mettere in difficoltà la squadra di Benitez che, dopo un intero campionato, non è ancora riuscito a trovare un modo per superare il problema.
Donadoni, che deve rinunciare a Lucarelli e Amauri squalificati, deve fronteggiare anche l’assenza di Cassano e Gargano. Difesa affidata quindi ai centrali Felipe e Paletta, mentre Acquah viene scelto per completare il centrocampo alle spalle del tridente formato da Biabiany, Palladino e Schelotto. Benitez, invece, conferma in blocca gli undici titolari nella sfida contro la Juventus, rinunciando ancora dall’inizio a Mertens.
Il Napoli parte bene e, al 10’, va in gol con Fernandez che devia di testa un calcio di punizione di Insigne, ma l’arbitro annulla giustamente a causa della posizione iniziale di fuorigioco del difensore azzurro. Il Parma si affida ai lanci lunghi, cercando di mettere in difficoltà il Napoli con ripartenze e lanci lunghi, sfruttando soprattutto le corsie esterne la velocità di Bibiany e Schelotto. Ma la pressione del Napoli non produce granchè, solo qualche calcio d’angolo su cui la difesa di casa fa buona guardia. Il Parma, invece, si vede solo al 40’, anche in questo caso dopo un corner, su cui Paletta colpisce di testa, ma manda il pallone alto sulla traversa.
Nel secondo tempo, però, arriva subito la doccia fredda per gli azzurri che, al 10’, si fanno sorprendere sulla fascia sinistra da Cassani che crossa al centro dove Parolo, lasciato tutto solo, trafigge l’incolpevole Reina. Il Napoli prova a reagire e dopo 2 minuti, Hamsik ha un’occasione per pareggiare, ma il suo tiro dall’interno dell’area viene ribattuto. Al 18’, però, il Parma avrebbe l’occasione di raddoppiare, ma Paletta, liberatosi in ottima posizione, non se la sente di tirare e cerca di servire Bibiany che, però, viene anticipato. Benitez prova a cambiare qualcosa (ma non modulo) inserendo Mertens per Callejon e Zapata per Higuain e, effettivamente, il Napoli ne guadagna in vivacità, ma la prima occasione arriva al 37’, con un tiro di Insigne che attraversa tutta l’area e si perde di poco a lato. Poi, il protagonista diventa Zapata che, per due volte riesce a colpire di testa, ma la sua mira non è precisa e, poi, viene anche ammonito per simulazione, ma il fallo di Mirante, in uscita, era netto.
Rimane comunque la delusione e il rammarico per un Napoli che, nonostante le grandi prestazioni viste durante la stagione, sottovaluta altre gare che, poi, diventano irrimediabilmente compromesse. Problema di giocatori, modulo o tutti e due? Presidente e allenatore dovranno lavorare durante l’estate per colmare queste lacune. Ora, resta solo da arrivare concentrati e fisicamente al top alla finale di Coppa Italia, guardandosi un po’ anche alle spalle, almeno finchè non sarà matematico il terzo posto.

 
REINA 6
HENRIQUE 5.5
FERNANDEZ 6.5
ALBIOL 5.5
GHOULAM 5
JORGINHO 6
INLER 5
INSIGNE 7
HAMSIK 5 (36’st Pandev sv)
CALLEJON 5.5 (23’st Mertens 6.5)
HIGUAIN 5 (23’st Zapata 6.5)
BENITEZ 5

Napoli – Lazio 4-2

33ª GIORNATA

Napoli scarico, ma arrivano i tre punti

La Lazio fa paura, poi Mertens e Higuain risolvono la partita

serieA
Dom 13/04/14

NAPOLI

LAZIO

stadio San Paolo
42131 spettatori
napoli lazio  
arbitro Banti 4
guardalinee Costanzo – Grilli
Mazzoleni – Gervasoni
quarto uomo Di Liberatore

4

2

 
     
gol 42’pt Mertens gol 21’pt Lulic  
gol 4’st Higuain (r) gol 36’st Onazi  
gol 22’st Higuain ammonizioneammonizione 4'st Cana  
gol 48’st Higuain ammonizione Ledesma  
ammonizione Jorginho  
ammonizione Higuain  
ammonizione Britos  
ammonizione Fernandez  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique, Albiol (1’st Fernandez), Britos, Ghoulam; Behrami, Jorginho (37’st Mesto); Mertens (20’st Callejon), Pandev, Insigne; Higuain.
Panchina: Colombo, Doblas, Reveillere, Inler, Dzemaili, Hamsik, Zapata. Allenatore: Benitez.
LAZIO (3-4-3): Berisha; Ciani, Cana, Radu; Konko, Onazi, Ledesma, Lulic (28’st Cavanda); Candreva, Mauri (11’st Postiga), Anderson (18’st Novaretti).
Panchina: Guerrieri, Strakosha, Crecco, Pereirinha, Kakuta, Perea, Minala. Allenatore: Reja.

Quaranta minuti di Lazio, in cui riaffiorano fantasmi e paure, con il Napoli immerso nella solita crisi di gioco e di continuità. Poi, a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo si sveglia Mertens che rimette in carreggiata la partita e, con la partecipazione di Higuain (tripletta per lui), consente agli azzurri di guadagnare i tre punti, anche se con qualche sofferenza di troppo.
Benitez, che deve rinunciare ancora a Maggio, decide di dare un turno di riposo a Fernandez e Inler, sostituiti da Britos e Bherami, mentre, in attacco, Pandev viene preferito ad Hamsik e affiancato a Mertens e Insigne alle spalle di Higuain. Reja, che deve rinunciare ancora a Klose, schiera la squadra senza vere prime punte di ruolo, affidando alle sortite offensive di Mauri, Candreva e Anderson la propria manovra d’attacco.
Sin da i primi minuti, la velocità della quadra ospite mette in difficoltà gli azzurri che, già al secondo minuto devono ricorrere al fallo tattico con Jorginho per fermare una ripartenza della Lazio. A dire il vero, già al 12’, Banti comincia la propria giornata disastrosa valutando solo con il cartellino giallo l’intervento di Ciani che ferma irregolarmente Higuain interrompendo una chiara occasione da rete, ma da questo momento in poi gli azzurri cominciano a concedere troppo agli avversari che, grazie anche agli errori di impostazione del Napoli, va più volte vicina al gol del vantaggio, con Anderson e Mauri. Alla fine, al 20’, la Lazio segna davvero con Lulic, che, al limite dell’area salta in uno contro uno Albiol e trafigge Reina con un diagonale preciso. Il Napoli riesce a reagire solo al 29’, con Higuain, che impegna Berisha, bravo a deviare in angolo il tiro velenoso del Pipita. Ma due minuti dopo, Reina deve uscire alla disperata su Anderson che, saltato Mertens (in posizione di terzino sinistro nell’occasione) entra in area e, a tu per tu con il portiere azzurro non riesce a concludere con precisione. Il Napoli è in balia degli avversari e già qualche fischio comincia a piovere dagli spalti quando, dopo un’occasione sprecata da Insigne, sale in cattedra Mertens che dalla destra si accentra e lascia partire un tiro ad uscire che si insacca sotto l’incrocio dei pali.
Ad inizio secondo tempo, il Napoli si presenta in campo con Fernandez al posto di Albiol, ma il protagonista è ancora l’attaccante belga che chiude un triangolo con Higuain (partito in leggera posizione di fuorigioco) e, una volta in area, viene atterrato da Cana che, già ammonito, viene espulso. Sul dischetto si presenta Higuain che, dopo quasi un mese, rompe il digiuno e porta in vantaggio i suoi. Con la Lazio in dieci, il Napoli cerca il gol del KO, anche se, in campo, la differenza non si nota, con la squadra di Reja che tenta sempre di far male agli azzurri con veloci ripartenze. Per fortuna, al 22’, Insigne serve al limite dell’area Higuain, che salta Novaretti e trafigge Berisha con un preciso diagonale a mezza altezza. Un minuto dopo, il Pipita potrebbe replicare, ma, questa volta, l’estremo difensore biancoceleste si salva. A questo punto, gli azzurri, ormai sicuri della vittoria, si rilassano troppo e la Lazio comincia a prendere coraggio. Così, dopo un primo tentativo di Candreva, è Onazi a sorprendere per vie centrali la retroguardia azzurra e, a tu per tu con Reina, non sbaglia riaprendo la partita al 37’. Gli azzurri subiscono il colpo e, al 48’, gli ospiti potrebbero addirittura pareggiare con Ciani che, di testa da buona posizione colpisce debolmente. Sul rinvio successivo, Reina trova Higuain che, ancora una volta, salta Novaretti e chiude la partita mettendo il pallone alle spalle dell’incolpevole Berisha.
Tre punti importanti, ma dal punto di vista caratteriale e del gioco, qualcosa (ormai da tempo) non va. Si spera sia solo la mancanza di obiettivi in questo finale, anche se la Fiorentina insidia la terza posizione a 9 punti distanza, forse non recuperabili, ma la condizione degli azzurri preoccupa soprattutto in vista della finale di Coppa Italia.

 
REINA 6
HENRIQUE 5.5
ALBIOL 5 (1’st Fernandez 6)
BRITOS 4.5
GHOULAM 5.5
JORGINHO 5.5 (37’st Mesto sv)
BEHRAMI 6.5
INSIGNE 6.5
PANDEV 6
MERTENS 7.5 (20’st Callejon 6)
HIGUAIN 8
BENITEZ 6

Udinese – Napoli 1-1

34ª GIORNATA

Il Napoli non vince più in trasferta

Reina regala il pareggio all’Udinese

serieA
Sab 19/04/14

UDINESE

NAPOLI

stadio Friuli
10000 spettatori
udinese napoli  
arbitro Calvarese 4
guardalinee Galloni – Giallatini
Valeri – Merchiori
quarto uomo Padovan

1

1

 
     
gol 9’st B. Fernandes gol 38’pt Callejon  
ammonizione Pinzi ammonizioneammonizione 44’st Fernandez  
ammonizione Pereyra ammonizione Behrami  
ammonizione Jorginho  

UDINESE (4-3-2-1): Scuffet; Heurtaux (34’st Basta), Danilo, Domizzi, G. Silva; Pinzi 33’st Nico Lopez), Badu, Allan; Fernandes, Pereyra; Muriel (41’st Widmer).
Panchina: Brkic, Benussi, Naldo, Bubnjic, Yebda, Jadson, Di Natale, Zielinski, Maicosuel. Allenatore: Guidolin.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Reveillere, Fernandez, Henrique, Ghoulam; Behrami (29’st Jorginho), Inler; Callejon, Hamsik (45’st Albiol), Insigne; Zapata (22’st Pandev).
Panchina: Colombo, Doblas, Mesto, Zuniga, Radosevic, Dzemaili. Allenatore: Benitez.

Altri due punti lasciati per strada, indolori vista la contemporanea sconfitta della Fiorentina, ma che confermano le ricorrenti difficoltà del Napoli nel chiudere le partite. Certo, questa volta pesano le decisioni della terna arbitrale che sorvolano su un paio di trattenute di Domizzi in area e convalidano il gol del pareggio friulano in fuorigioco (seppur di poco).
Guidolin deve rinunciare a Di Natale, non al meglio, e sceglie di schierare un tridente d’attacco con Muriel, punta centrale, supportato da Pereyra e Fernandez. Problemi anche per Basta, sostituito in fascia da G. Silva. Benitez, invece, deve fare a meno di Mertens (squalificato) e degli indisponibili Higuain, Maggio, Britos e Rafael, costringendolo così a schierare Zapata come terminale offensivo, supportato dal tridente formato da Callejon, Hamsik e Insigne. A centrocampo, turno di riposo per Jorginho, con Behrami che va ad affiancare Inler. Un cambio anche in difesa con Henrique centrale al posto di Albiol, mentre Reveillere si sistema in fascia.
Il Napoli parte bene, con l’Udinese che, rintanata nella propria metà campo, cerca di ripartire in contropiede. La prima occasione arriva al 12’, con un calcio di punizione dal limite guadagnato e battuto da Insigne che, però, trova pronto il giovane portiere Scuffet. I padroni di casa si affacciano dalle parti di Reina due minuti dopo, ma il tiro dalla distanza di Pereyra non impensierisce l’estremo difensore azzurro. Al 16’, primo episodio da moviola, con Domizzi che trattiene vistosamente in area Zapata, ma l’arbitro lascia correre. Al 25’ ci prova Hamsik, ma il suo colpo di testa è centrale. Poi, al 28’, arriva la prima vera occasione per il Napoli, che su una ripartenza trova il corridoio giusto ancora con lo slovacco che mette al centro dove Insigne manca clamorosamente l’impatto con la sfera. Risponde subito l’Udinese che, al 31’, fallisce a sua volta una ghiotta opportunità con Badu che non riesce ad indirizzare il pallone di testa verso la porta nonostante fosse completamente solo. Al 38’, però, arriva finalmente il vantaggio del Napoli: rimessa lunga di Ghoulam per la testa di Zapata che, di testa, appoggia per Callejon che di destro, al volo, trafigge Scuffet. A fine tempo, al 42’, il Napoli va vicino al raddoppio, ma il tiro da fuori di Hamsik termina alto di poco.
Ad inizio secondo tempo, al 7’, il Napoli spreca un’altra occasiono per chiudere la partita, con Insigne che, dopo un’azione personale, spreca incredibilmente mandando il pallone di poco a lato. Così, dopo due minuti, l’Udinese pareggia, sfruttando un errore di Reina e Behrami che favoriscono l’inserimento di Pinzi, il quale serve Fernandes (in leggero fuorigioco) per il quale è un gioco da ragazzi spingere il pallone nella porta sguarnita. Il pareggio galvanizza i padroni di casa che approfittano della confusione tra le fila del Napoli per alzare il proprio baricentro anche se, al 24’, Calvarese sorvola su un’altra trattenuta di Domizzi, questa volta ai danni di Pandev, appena entrato. Al 35’, Insigne ci prova di nuovo e, dopo una combinazione con Hamsik, prova il tiro a giro che termina do poco alto sulla traversa. Gli ultimi minuti sono di marca friulana, con gli azzurri costretti a giocare in 10 a causa del secondo cartellino giallo di Fernandez, ma l’assalto dei padroni di casa produce solo un pericolo al 45’, con il tiro di Basta che si perde sul fondo.
Mancano tre punti per avere la matematica certezza del terzo poste e, scongiurando catastrofi, non dovrebbe essere un problema. Ma l’anno prossimo Benitez dovrà lavorare molto per cambiare la mentalità della squadra in partite come queste, altrimenti vedremo, almeno in campionato, un’altra stagione anonima.

 
REINA 4
REVEILLERE 5
FERNANDEZ 5
HENRIQUE 5.5
GHOULAM 6
INLER 6
BEHRAMI 5.5 (29’st Jorginho sv)
INSIGNE 6.5
HAMSIK 6 (45’st Albiol sv)
CALLEJON 7
ZAPATA 5 (22’st Pandev 5.5)
BENITEZ 5.5

Napoli – Cagliari 3-0

36ª GIORNATA

Il Napoli fa trenta

Trentesima vittoria stagionale per gli azzurri che si qualificano matematicamente ai preliminari di Champions League

serieA
Mar 06/05/14

NAPOLI

CAGLIARI

stadio San Paolo
42013 spettatori
napoli cagliari  
arbitro Ghersini 6.5
guardalinee Longo – De Luca
Rizzoli – Baracani
quarto uomo Marrazzo

3

0

 
     
rete 33’pt Mertens (r) espulsione 8’st Silvestri  
rete 43’pt Pandev ammonizione Conti  
rete 12’st Dzemaili ammonizione Rossettini  
ammonizione Mesto ammonizione Dessena  
ammonizione Britos  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina (1’st Colombo) Mesto, Fernandez, Britos, Ghoulam; Inler (18’st Zapata) Dzemaili; Mertens, Hamsik, Callejòn; Pandev (30’st Radosevic).
Panchina: Doblas, Reveillere, Henrique, Maggio, Zuniga, Jorginho, Insigne. Allenatore: Benitez.
CAGLIARI (4-4-2): Silvestri; Murru, Astori, Rossettini, Pisano (30’st Perico); Ibraimi (10’st Avramov), Eriksson, Conti, Dessena; Sau (18’st Avelar), Ibarbo.
Panchina: Cossu, Del Fabro, Loi, Oikonomou, Tabanelli. Allenatore: Pulga.

Trentesima vittoria stagionale per il Napoli che, in una gara senza particolari motivazioni (vista la sconfitta della Fiorentina), ha la meglio su un Cagliari ormai salvo. Si temevano tensioni dopo gli episodi precedenti la finale di Coppa Italia, ma così non è stato e gli azzurri hanno potuto concentrarsi solo sulla partita.
Benitez schiera Pandev al posto di Higuain, infortunato, mentre viene data una possibilità a Britos e Dzemaili che sostituiscono rispettivamente Albiol e Jorginho. Si rivede tra i titolari anche Mesto che, dopo qualche spezzone di partita, ritorna a giocare per la prima volta dall’inizio dopo l’infortunio. Pulga, invece, deve rinunciare a Pinilla, Ekdal, Cabrera e Vecino, occasione per schierare in attacco l’inedita coppia formata da Sau e Ibarbo. A difendere la porta il giovane Marco Silvestri.
Il Napoli parte subito forte e, già al 4’, si rende pericolo con un’azione insistita nell’area avversaria, ma nessuno tra Dzemaili, Mertens, Hamsik e Pandev riescono a trovare il varco giusto per portare in vantaggio i padroni di casa. All’8’ ci prova anche Hamsik da fuori, ma la sua conclusione termina alta sulla traversa. Risponde il Cagliari al 18’, ma il tiro di Murru è parato senza problemi da Reina. Al 27’, ci prova Dzemaili dalla distanza, ma il suo tiro, dopo la deviazione di Silvestri, colpisce la traversa. Al 31’, la svolta: Pandev si libera in area, ma viene trattenuto da Conti. E’ rigore, che Mertens trasforma con un’esecuzione perfetta. Il Napoli continua ad attaccare e, dopo qualche azione pericolosa, riesce a raddoppiare prima della fine del tempo, al 43’, con Pandev che finalizza una bella combinazione con il compagno di squadra Callejon, che gli serve un pallone d’oro a due passi dalla porta.
Ad inizio secondo tempo, il Napoli chiude la pratica. All’8’ Pandev guadagna un altro rigore, causando anche l’espulsione di Silvestri. Hamsik sbaglia il rigore (sulla traversa il suo tiro), ma al 10’ ci pensa Dzemaili ad arrotondare il risultato, lesto ad approfittare di una corta respinta del neo-entrato Avramov su tiro ravvicinato del solito Pandev. A questo punto, Benitez, che già aveva in precedenza sostituito Reina con Colombo (al suo esordio in serie A con gli azzurri a 38 anni), lancia in campo anche Zapata. Il Cagliari non è mai pericoloso e, più di una volta il Napoli va vicino al quarto gol, soprattutto con Hamsik che, nonostante l’impegno, non riesce a trovare la rete. L’ultima occasione è per Zapata che, al 41’, vede il suo tiro respinto da un difensore con Avramov battuto.
Napoli quindi che, come già detto, guadagna la qualificazione matematica ai preliminari per la prossima Champions League. Ora, l’unico pensiero deve essere quello di programmare il futuro e lavorare sulla continuità della squadra che, quest’anno, ha avuto troppe prestazioni altalenanti.

 
REINA 6 (1’st Colombo 6)
MESTO 6
FERNANDEZ 6
BRITOS 6
GHOULAM 6.5
INLER 6.5 (18’st Zapata 6)
DZEMAILI 7
MERTENS 7
HAMSIK 6
CALLEJON 6.5
PANDEV 7.5 (30’st Radosevic sv)
BENITEZ 7

Sampdoria – Napoli 2-5

37ª GIORNATA

Il Napoli ne fa cinque alla Samp

Hamsik torna al gol, record di vittorie in traferta

serieA
Dom 11/05/14

SAMPDORIA

NAPOLI

stadio Marassi
20000 spettatori
sampdoria napoli  
arbitro Chiffi 5.5
guardalinee Gava – Musolino
Banti – Manganiello
quarto uomo Iori

2

5

 
     
rete 30’pt Eder rete 19’pt Zapata  
rete 43’st Wszolek rete 27’pt Insigne  
ammonizione Mustafi rete 32’pt Callejon  
rete 2’st Hamsik  
rete 16’st Mustafi (a)  

SAMPDORIA (4-2-3-1): Fiorillo; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo, Krsticic (13’st Renan); Gabbiadini (20’st Sansone), Soriano, Eder; Maxi Lopez (39’st Wszolek).
Panchina: Colombo, Doblas, Henrique, Pandev, Radosevic, Ghoulam, Lasicki, Romano. Allenatore: Miajlovic.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina (34’st Doblas); Maggio, Fernandez, Mesto, Reveillere; Jorginho, Inler; Callejon (27’st Zuniga), Hamsik (20’st Mertens), Insigne; Zapata.
Panchina: Colombo, Henrique, Pandev, Radosevic, Ghoulam, Lasicki, Romano. Allenatore: Benitez.

Decima vittoria stagionale in trasferta e record nella storia del Napoli che, in precedenza, si era fermato a 9 nella gestione Mazzarri. Poco più di un’amichevole quella tra gli azzurri e la Sampdoria, anch’essa senza più nulla da chiedere a campionato, che, però, hanno dato vita ad una sfida piacevole.
Mihailovic, che deve rinunciare allo squalificato Okaka, decide di schierare una squadra d’attacco, disponendosi a specchio rispetto ai partenopei, con Maxi Lopez supportato dal terzetto formato da Gabbiadini, Eder e Soriano. Benitez, invece, che deve ancora rinunciare ad Albiol e Britos, schiera Mesto nell’inedita posizione di difensore centrale accanto a Fernandez, mentre Maggio e Reveillere sono chiamati a presidiare le fasce. Problemi anche per Higuain, sostituito al centro dell’attacco da Zapata.
Nei primi minuti la partita viaggia a ritmi bassi, il Napoli ci prova con qualche ripartenza, ma la difesa di casa fa buona guardia e respinge gli attacchi degli ospiti. Ma al 18’, la prima distrazione è fatale: Cross di Callejon, colpo di testa di Fernandez che viene deviato da Fiorillo sulla traversa. Sulla ribattuta, il più lesto è Zapata che, ancora di testa, anticipa il suo marcatore e insacca il gol dell’1 a 0. Dopo 8 minuti è Insigne a trovare la via della rete con un tiro dalla distanza che supera l’estremo difensore sampdoriano che si fa ingannare dall’effetto del pallone. La Sampdoria risponde subito con Eder che, prima impegna Reina con un tiro dal limite e, poi, al 29’, lo supera con un diagonale precido che, prima di insaccarsi, va a sbattere sulla faccia interna del palo. La partita sembra riaperta, ma al 31’, Callejon ristabilisce le distanze su calcio di punizione anche se, per la seconda volta, la rete arriva con l’evidente ed involontaria complicità del portiere Fiorillo. Nel finale di tempo la Sampdoria va più volte vicino al gol, soprattutto con Maxi Lopez, che prima si fa parare la conclusione da Reina e, poi, anticipa Fernandez e calcia di poco a lato.
Ad inizio secondo tempo è ancora l’attaccante argentino a rendersi pericoloso, ma viene fermato da Reina in uscita. Poi, al 2’, il Napoli chiude la partita in contropiede, con Zapata che se ne va sulla fascia destra e mette al centro per Hamsik che, da pochi passi, mette in rete mettendo fine ad un lungo periodo di digiuno (non segnava dallo scorso 2 novembre). Al 16, il Napoli dilaga: azione uguale a quella del quarto gol con Callejon che mette al centro per Zapata, anticipato però dall’intervento di Mustafi che devia nella propria porta. Il difensore sampdoriano completa la sua giornata no due minuti dopo quando si rende protagonista di un bruttissimo fallo ai danni di Hamsik, costretto ad uscire. Nell’ultimo quarto d’ora c’è spazio anche per il ritorno in campo di Zuniga dopo il lungo infortunio che gli ha fatto saltare praticamente quasi tutta la stagione, mentre al 43’, i padroni di casa rendono leggermente meno amaro il passivo con il gol di Wslozeck che supera Doblas, subentrato a Reina nei minuti finali.

 
REINA 7 (34’st Doblas 6)
MAGGIO 6
FERNANDEZ 6.5
MESTO 6
REVEILLERE 6
JORGINHO 6
INLER 7
CALLEJON 8 (27’st Zuniga 6)
HAMSIK 6.5 (20’st Mertens 5.5)
INSIGNE 7
ZAPATA 7
BENITEZ 7

Napoli – Verona 5-1

38ª GIORNATA

Il Napoli chiude con vittoria e record

Apre Callejon, poi doppiette di Zapata e Mertens. Superata la soglia dei 100 gol in stagione

serieA
Dom 18/05/14

NAPOLI

VERONA

stadio San Paolo
10000 spettatori
napoli verona  
arbitro Pairetto 6.5
guardalinee Di Francesco – Tasso
Peruzzo – Tommasi
quarto uomo Stallone

5

1

 
     
rete 5’pt Callejon rete 20’st Iturbe  
rete 13’pt Zapata rete Agostini  
rete 25’pt Zapata  
rete 16’st Mertens  
rete 32’st Mertens  
ammonizione Callejon  
ammonizione Radosevic  

NAPOLI (4-2-3-1): Doblas; Maggio, Henrique, Britos, Ghoulam; Jorginho (33’st Lasicki), Dzemaili (14’st Zuniga); Insigne, Callejon (1’st Radosevic), Mertens; Zapata.
Panchina: Colombo, Reina, Reveillere, Mesto, Inler, Pandev. Allenatore: Benitez.
SAMPDORIA (4-2-3-1): icolas; Cacciatore (9’st Gomez), Moras, Marques (23’st Rabusic), Agostini (12’st Albertazzi); Sala, Donadel, Hallfredsson; Iturbe, Toni, Marquinho.
Panchina: Rafael, Borra, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Donsah, Maietta, Gonzalez. Allenatore: Mandorlini.

Il Napoli archivia il campionato con una vittoria, davanti a 10000 bambini in festa, eguagliando il record di punti dell’anno precedente e raggiungendo la storica quota di 104 reti stagionali (77 i campionato, record anche questo).
Benitez, che deve rinunciare ad Hamsik e Higuain, infortunati, rilancia ancora Zapata titolare e concede novanta minuti da titolare al portiere Doblas. In difesa, Henrique e Britos formano la coppia centrale, mentre Dzemaili e Jorginho si posizionano a centrocampo. Mandorlini, invece, per questa ultima partita rinuncia al portiere Rafael in favore di Nicolas, mentre conferma in blocco l’attacco, con Luca Toni alla ricerca del titolo di capocannoniere.
Il Verona avrebbe ancora una possibilità di qualificarsi per la prossima Europa League, ma, pur vincendo, occorrerebbero molti altri risultati favorevoli. Le speranze, sempre che ce ne fossero, muoiono definitivamente al 5’, quando Mertens, servito tra le linee, lancia in area Callejon che, in diagonale, trafigge il portiere ospite siglando il suo ventesimo gol stagionale. Il Napoli è padrone del campo e il Verona non riesce ad arrivare mai dalle parti di Doblas. Anzi, al 12’, è Zapata ad andare in gol quando, servito al limite dell’area da Mertens, si gira e calcia il pallone a fil di palo, dove l’incolpevole Nicolas non può arrivare. Il Verona prova a rispondere al 17’, ma il colpo di testa di Toni è centrale e Doblas blocca senza problemi. Stessa sorte per un tiro di Marquinho al 20’. Al 25’, il Napoli chiude la partita, ancora con Zapata, che finalizza una bella azione costruita dalla coppia Jorginho-Callejon. Al 28’ ci prova anche Insigne, ma il suo tiro di prima, seppur stilisticamente apprezzabile è centrale e, questa volta, Nicolas blocca. Il Verona prova a costruire qualche azione offensiva, ma riesce solo a produrre un gol di Toni annullato per fuorigioco. E’ il Napoli, invece, ad andare vicino al quarto gol, con Mertens che, dal fondo, lascia partire un cross potente che, per poco, il portiere avversario non devia nella propria porta (Cacciatore salva sulla linea).
Ad inizio secondo tempo spazio per Radosevic, che entra al posto di Callejon. Al 7’ Iturbe prova a sorprendere Doblas con un diagonale dalla destra, ma il tiro è debole e facile preda dell’estremo difensore azzurro. Entra anche Zuniga e, al 17’, Mertens sigla il quarto gol: Albertazzi sbaglia il passaggio per il proprio portiere e si fa soffiare la sfera dall’attaccante belga che, dopo aver saltato Nicolas, appoggia in rete. Quattro minuti dopo il Verona segna il gol della bandiera con Iturbe che, su calcio di punizione, supera Doblas con l’aiuto determinante di una deviazione della barriera. Il Napoli continua comunque ad attaccare: ci provano, ma senza fortuna, Maggio, Insigne e Zuniga. Poi, al 32’, Mertens sigla la sua personale doppietta con un bel tiro dal limite. Nei minuti finale, da segnalare solo l’esordio del giovane Lasicki e una grande parata di Doblas su tiro ravvicinato di Gomez.
Finisce così la stagione del Napoli, arricchita dalla seconda Coppa Italia in tre anni. Tutto sommato un buon risultato visti i cambiamenti avvenuti durante l’estate con l’arrivo di un nuovo allenatore e di nuovi giocatori. Ora il Napoli, oltre a lavorare bene sul mercato, dovrà preparare bene i preliminari di Champions League, fondamentali per la crescita della squadra, mentre Benitez dovrà sicuramente lavorare sulla continuità che, quest’anno, è venuta a mancare.

 
DOBLAS 6.5
MAGGIO 6
HENRIQUE 7
BRITOS 5.5
GHOULAM 6
JORGINHO 7 (33’st Lasicki sv)
DZEMAILI 6 (14’st Zuniga 6.5)
INSIGNE 6.5
CALLEJON 7 (1’st Radosevic 5.5)
MERTENS 7.5
ZAPATA 7
BENITEZ 7

Napoli – Borussia Dortmund 2-1

1a giornata

Impresa
del Napoli in Champions

Higuain e Insigne stendono i
vicecampioni d'Europa

champions league
mer 18/09/13

NAPOLI

B. DORTMUND

stadio San Paolo
55766 spettatori
napoli borussiaDortmund  
arbitro Provenca 7
guardalinee Miranda – Trigo
Capela – Gomes
quarto uomo Tomè

2

1

 
     
gol 29’pt Higuain gol 42’st Zuniga (a)  
gol 22’st Insigne espulsione 45’pt Weidenfeller  
ammonizione Behrami ammonizione Schmelzer  
ammonizione Britos  
ammonizione Insigne  

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos, Zuniga; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik (45’st Mesto), Insigne (27’st Mertens); Higuain (32’st Pandev).
Panchina: Rafael, Cannavaro, Armero, Dzemaili. Allenatore: Benitez.
B. DORTMUND (4-2-3-1): Weidenfeller; Grosskreutz, Subotic, Hummels (45’pt Aubameyang), Schmelzer; Bender, Sahin; Blaszczykowski (48’pt Langerak), Mkhitaryan (31’st Hofmann), Reus; Lewandowski.
Panchina: Papastathopoulos, Kirck, Schieber, Dorm. Allenatore: Klopp.

Comincia con una grande impresa l’avventura europea del Napoli, con i partenopei che, per lunghi tratti, dominano contro i vicecampioni del Borussia Dortmund, rimessi in partita solo negli ultimi minuti dopo l’autorete sciagurata di Zuniga.
Benitez ha a disposizione tutti gli uomini e sceglie Britos per completare la coppia di centrali insieme ad Albiol, mentre Insigne viene preferito a Pandev nel tridente d’attacco. Klopp, invece, rinuncia inizialmente al nuovo arrivato Aubameyang, mentre deve fari i conti anche con le assenze di Kehl, Gundogan e Piszczek.
Il Napoli parte bene, ma il primo brivido è per i tifosi azzurri, quando, dopo pochi minuti, Britos perde palla a centrocampo sulla pressione avversaria scoprendo il fianco al contropiede dei tedeschi che, per fortuna, non riescono ad arrivare alla conclusione. Al 12’, ci prova Insigne, ispiratissimo, che, da posizione molto defilata lascia partire un destro a giro sul secondo palo che termina di poco a lato. Al 25’, si vede anche il Borussia che si presenta tutto solo davanti a Reina, bravo a chiudere lo specchio della porta; poi, sulla respinta è Zuniga a salvare la porta, deviando il pallone in calcio d’angolo. Al 28’, però, il Napoli passa in vantaggio: corner battuto corto, Zuniga crossa in Area dove Higuain è il più lesto di tutti e, da pochi passi, appoggia in rete di testa, alle spalle dell’incolpevole Weidenfeller. Nell’occasione, il Borussia perde il proprio tecnico, espulso per proteste. Ma i tedeschi non si perdono d’animo e, al 34’, falliscono una ghiotta occasione con Reus. Ma al 45’, arriva la vera svolta della partita, con gli azzurri che recuperano palla in difesa, lanciando Higuain nello spazio e costringendo il portiere avversario al fallo di mano fuori area che ne determina l’espulsione. Centrale il successivo tentativo dell’attaccante argentino su calcio di punizione.
Nel secondo tempo il Napoli sfrutta la superiorità numerica per schiacciare il Borussia nella propria metà campo, mettendo in affanno la difesa avversaria in più di un’occasione. Il gol arriva al 21’, con Insigne, che regala al pubblico e agli amanti del calcio una punizione magistrale da trenta metri che si insacca all’incrocio dei pali. A questo punto, il Borussia capisce che è il momento di reagire e, al 25’, Abumeyang, entrato alla fine del primo tempo, colpisce la traversa. Il campanello d’allarme spaventa il Napoli che, però, non corre rischi fino al 42, quando Zuniga decide di alzare la tensione intercettando di tacco un cross, con il pallone che prende una strana traiettoria e si infila alle spalle dell’incredulo Reina. Per fortuna, nonostante la pressione finale, il Napoli non corre altri rischi e archivia la partita guadagnando tre punti importantissimi per il cammino europeo.
Al fischio finale l’entusiasmo di pubblico e giocatori è palpabile, ma si deve assolutamente rimanere con i piedi per terra visto che ci sono da affrontare ancora squadre fortissime e, già domenica, gli azzurri sono attesi da un altro esame a San Siro contro il Milan.

 
REINA 6
MAGGIO 6
ALBIOL 6.5
BRITOS 6
ZUNIGA 6
BEHRAMI 7
INLER 6.5
CALLEJON 6.5
HAMSIK 7 (45’st Mesto sv)
INSIGNE 7.5 (27’st Mertens 6)
IGUAIN 8 (32’st Pandev sv)
BENITEZ 8