Palermo – Napoli 1-3

17ª GIORNATA

Napoli-show a Palermo

In gol tutti i tenori, Pandev, Cavani e Hamsik

serieA
dom 08/01/12

PALERMO

NAPOLI

stadio Renzo Barbera
22110 spettatori
palermo napoli  
arbitro Mazzoleni 6
guardalinee Grillo – Rosi
quarto uomo Peruzzo

1

3

 
     
gol 43’at Miccoli gol 35’pt Pandev  
gol 9’st Cavani  
gol 15’st Hamsik  

PALERMO (4-3-1-2): Benussi, Munoz, Silvestre, Cetto, Balzaretti, Migliaccio, Della Rocca (1’st Acquah), Barreto, Vazquez (1’st Alvarez), Budan (24’st Mehmeti), Miccoli
Panchina: Tzorvas, Mantovani, Bacinovic, Pinilla. Allenatore: Mutti.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano (27’st Dzemaili), Dossena, Hamsik (32’st Zuniga), Pandev (37’st Chavez), Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Mascara. Allenatore: Mazzarri.

Il Napoli comincia il nuovo anno così come aveva terminato, con una vittoria che risponde ai successi delle altre grandi, ripartite tutte con il turbo (tranne la Lazio) dopo la sosta natalizia. Una prima mezz’ora di sofferenza, con il Palermo pericoloso in più di un’occasione, poi si scatenano i tre tenori (con Pandev al posto di Lavezzi) e la partita prende una piega decisamente favorevole consentendo agli azzurri di portare a casa i tre punti senza rischiare troppo.
Mazzarri deve rinunciare a Lavezzi infortunato, sostituito da Pandev, mentre sulla sinistra, Dossena vince il ballottaggio con Zuniga. In tribuna il nuovo acquisto Vargas. Mutti, invece, deve rinunciare a Hernandez, Zahvi e Pisano e lancia dal primo minuto il nuovo arrivato Vazquez in appoggio alle punte Budan e Miccoli.
Il primo pericolo è per il Napoli, con Budan che, al 2′, entra in area e lascia partire un diagonale velenoso respinto da De Sanctis, poi la difesa azzurra recupera e libera l’area. Al 7′ risponde il Napoli con Gargano che, servito, in area da Maggio, calcia debolmente verso la porta difesa da Benussi che blocca senza problemi. Un minuto dopo è il turno di Cavani, che gira di testa un bel cross di Dossena, ma il pallone termina di poco alto sulla traversa. Al 9′ si rivede il Palermo in contropiede, con Miccoli che lancia nello spazio Budan, ma De Sanctis è attento e anticipa l’attaccante rosanero uscendo con i piedi dalla propria area. Al 16′ è ancora Cavani a rendersi pericoloso, ma la sua incornata su cross di Hamsik è decisamente fuori misura nonostante l’attaccante uruguaiano fosse solo e in buona posizione per fare meglio. Il pressing del Palermo è molto ben organizzato e, spesso, gli azzurri non riescono a ripartire soffrendo soprattutto le iniziative di Vazquez, bravo a ricevere palla tra difesa e centrocampo creando gli spazi giusti per i due attaccanti. I padroni di casa, infatti, nel giro di cinque minuti si rendono pericolosi con Miccoli e Budan, ma si avvicinano al gol soprattutto con Vazquez che, liberato in area a tu per tu con De Sanctis, perde il tempo per la battuta e calcia alto sulla traversa. A questo punto il Napoli si sveglia: prima va vicino alla marcatura con un gran tiro da fuori di Gargano, poi, dopo aver preso in mano il pallino del gioco, al 34′ si porta in vantaggio con una delle sue micidiali ripartenze: Cavani, recupera palla e apre sulla fascia destra premiando l’inserimento di Gargano che, arrivato sul fondo, crossa in area per Pandev che elude l’intervento del suo marcatore con uno stop a seguire, si gira e, da pochi passi, trafigge l’incolpevole Benussi. Il Palermo tenta di reagire, ma è il Napoli a rendersi ancora pericoloso in contropiede, ma gli azzurri non sfruttano le occasioni per chiudere la partita e, al 46′, la squadra di casa trova il gol con Migliaccio che sfrutta al meglio un calcio di punizione di Miccoli, ma il difensore rosanero era scattato in posizione di fuorigioco e l’arbitro, su segnalazione dell’assistente, annulla.
Alla ripresa del gioco Mutti decide di cambiare le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Vazquez e Acquah al posto di Della Rocca, ma, alla fine, la mossa si rivelerà dannosa per le sorti dei padroni di casa visto che i due giocatori entrati non riusciranno ad essere incisivi come quelli sostituiti. Così, al 9′, Cavani mette il suo sigillo personale sulla partita con un gran tiro a giro dal limite dell’area che si insacca alle spalle di Benussi tra gli applaudi dello sportivo pubblico di Palermo. Al 13′ Maggio se ne va sulla destra e mette in area un bel cross arretrato sul quale si avventa Pandev che cerca di piazzare il pallone che, però, viene deviato da un difensore sul palo. Ma il terzo gol è solo rimandato: al 15′ Inler vede l’inserimento di Hamisk in area che si libera di Benussi in uscita e, da posizione molto defilata, riesce comunque a spingere la palla in rete. A questo punto il Napoli rallenta il ritmo e addormenta la partita con un Palermo stanco e demoralizzato, incapace di organizzare una reazione. Si va avanti così fino alla fine, con il Mazzarri che manda in campo Dzemaili, Zuniga e Chavez per far riposare alcuni titolari e, al 44′, Miccoli trova il gol della bandiera con un bellissimo colpo di testa da centro area che scavalca De Sanctis e si infila sotto la traversa.
Il Napoli guadagna così tre punti importantissimi, in una giornata dove avevano vinto quasi tutti, con Roma e Inter che sembrano aver superato la crisi di gioco e di risultati che li aveva accompagnati nella prima parte del campionato. La rincorsa è lunga e difficile, visto che ben 8 punti separano gli azzurri dal terzo posto, ma un primo passo è stato fatto…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6
ARONICA 6
MAGGIO 6.5
GARGANO 6.5 (27’st Dzemaili sv)
INLER 7.5
DOSSENA 6
HAMSIK 7
PANDEV 7 (32’st Zuniga sv)
CAVANI 5 (37’st Chavez sv)
MAZZARRI 6.5

Napoli – Bologna 1-1

18ª GIORNATA

Il Napoli non va

Squadra senza gioco e senza idee, la rimonta sembra un’utopia

serieA
lun 16/01/12

NAPOLI

BOLOGNA

stadio San Paolo
42995 spettatori
napoli bologna  
arbitro Brighi 5
guardalinee Tonolini – Padovan
quarto uomo Pinzani

1

1

 
     
gol 26’st Cavani (r) gol 14’pt Acquafresca  
ammonizione Dossena ammonizione Mudingayi  
ammonizione Morleo  
ammonizione Cherubin  
ammonizione Di Vaio  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro (11’st Zuniga), Cannavaro, Aronica, Maggio (38’st Vargas), Gargano, Inler (45’st Lucarelli), Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Dzemaili. Allenatore: Mazzarri.
BOLOGNA (3-5-2): Gillet, Raggi (26’st Crespo), Antonsson, Cherubin, Pulzetti (29’st Garics), Perez, Mudingayi, Morleo, Taider, Acquafresca (26’st Ramirez), Di Vaio.
Panchina: Agliardi, Rubin, Khrin, Gimenez. Allenatore: Pioli.

Il Napoli conferma quanto di brutto fatto vedere in Coppa Italia contro il Cesena e rischia la debacle anche contro il Bologna. Ormai tutti sanno come affrontare il Napoli: 11 uomini dietro al pallone e contropiede, tattica che, spesso, riesce a mandare in difficoltà una difesa non sempre attenta. Purtroppo il Napoli non sa fare la partita, dà il meglio di sè solo se gli avversari attaccano e lasciano grandi spazi per le ripartenze. Ma questo è il gioco che fanno le piccole squadre… quelle grandi prendono in mano la partita sin dall’inizio, attaccano e vincono.
Mazzarri schiera la formazione titolare, con Dossena a presidiare la fascia sinistra e Pandev al posto di Lavezzi ancora infortunato. Pioli, invece, oltre all’infortunato Diamanti, rinuncia anche al talento di Ramirez e inserisce una punta di peso, Acquafresca, in appoggio a Di Vaio.
La prima occasione della partita è per gli azzurri: al 9′, Pandev batte un calcio di punizione in area, il portiere respinge, Inler rimette a centro area dove Campagnaro riesce a fare la sponda di testa per Hamsik che, solo davanti a Gillet, vede il suo rasoterra ben parato dall’estremo difensore avversario. Al 14′, però, l’ennesimo errore difensivo condanna il Napoli: Cross rasoterra di Pulzetti, Aronica non riesce ad intervenire e Acquafresca, tenuto inspiegabilmente in gioco dalla difesa azzurra, si trova tutto solo davanti a De Sanctis e non sbaglia. Lo 0-1 favorisce ancora di più il gioco del Bologna che chiude tutti gli spazi e attende che il Napoli prenda l’iniziativa. Ma la squadra di casa non riesce mai ad impensierire la squadra avversaria, complice una manovra troppo prevedibile e un modulo che, come sempre, rimane inchiodato al 3-4-2-1 in qualsiasi situazione. Solo Pandev sveglia la propria squadra dal torpore, al 42′, con un tiro da fuori di poco a lato.
Nel secondo tempo, come nella prima frazione, il Napoli ha un’ottima opportunità nei primi minuti. Questa volta, al 9′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pandev riceve un buon pallone a pochi passi dalla porta, ma, contrastato da molti giocatori avversari non riesce a concludere verso la porta. Il Napoli riprende ad attaccare a testa bassa, ma riesce a guadagnare solo qualche calcio d’angolo, niente di più. Per fortuna, al 24′, il Bologna commette il primo errore della partita: ingenuità di Perez che, goffamente, colpisce di mano un pallone innocuo al limite dell’area. L’arbitro assegna prima il calcio di punizione, poi, dopo un breve scambio di opinioni con il guardalinee, cambia idea e concede il calcio di rigore (le immagini confermano). Cavani va sul dischetto e mette a segno il primo rigore del Napoli in questo campionato dopo i due errori precedenti. Mazzarri si gioca il tutto per tutto inserendo Vargas e, negli ultimi minuti, anche Lucarelli, ma negli ultimi minuti è il Bologna a rendersi pericolo in contropiede sfruttando gli ampi spazi lasciati da un Napoli alla spasmodica ricerca della vittoria.
Vittoria che lo avrebbe riavvicinato alla zona Champions, ma forse, quest’anno il terzo posto è troppo per il Napoli e soprattutto per il suo allenatore, incapace di dare al Napoli un gioco da grande squadra. Si pensava che la colpa fosse delle fatiche europee, ma ora si sta capendo che non è così.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5 (11’st Zuniga 6)
CANNAVARO 5.5
ARONICA 5.5
MAGGIO 4.5 (38’st Vargas sv)
GARGANO 7
INLER 5 (45’st Lucarelli sv)
DOSSENA 6
HAMSIK 5
PANDEV 6
CAVANI 6
MAZZARRI 5

Siena – Napoli 1-1

19ª GIORNATA

Napoli impacciato e senza idee

Cavani sbaglia un rigore, Pandev rimedia, ma non basta

serieA
dom 22/01/12

SIENA

NAPOLI

stadio Artemio Franchi
14643 spettatori
siena napoli  
arbitro Damato 5.5
guardalinee Maggiani – Dobosz
quarto uomo Valeri

1

1

 
     
gol 23’st Calaiò gol 41’st Pandev  
ammonizione Vitiello ammonizione Campagnaro  
ammonizione Pesoli ammonizione Aronica  
ammonizione Bolzoni  
ammonizione D’Agostino  

SIENA (3-5-2): Pegolo, Pesoli, Terzi, Contini, Vitiello, Bolzoni, D’Agostino (43’st Angelo), Vergassola, Del Grosso, Calaiò (35’st Destro), Brienza (39’st Parravicini).
Panchina: Farelli, Belmonte, Reginaldo, Gonzalez. Allenatore: Sannino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro (25’st Zuniga), Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (10’st Lavezzi), Inler (25’st Dzemaili), Dossena; Hamsik, Pandev, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Ancora una partita irritante contro una squadra che, come molte altre, ha ormai capito come fermare il Napoli. Mazzarri dovrebbe trovare delle soluzioni, invece continua ad insistere con il suo modulo, adeguandosi solo quando le cose si mettono male. Ma le grandi squadre devono avere un gioco in grado di scardinare i bunker avversari sin dall’inizio, cosa che il Napoli non riesce mai a fare grazie ad un allenatore che non vuole cambiare o, ancora peggio, non conosce altri schemi diversi da quelli in cui crede. Se a tutto ciò, poi, si aggiunge l’ennesimo errore dal dischetto di questa stagione si capisce come mai la squadra partenopea, protagonista la stagione scorsa, sia ormai tagliata fuori dai primi tre posti.
Sannino (al contrario di Mazzarri) cambia modulo per schierare la squadra con un centrocampo a cinque e lasciare il Napoli in inferiorità numerica (ormai lo fanno tutti), con D’Agostino pronto ad innescare Calaiò e Brienza. Mazzarri, invece, ritrova Lavezzi che si accomoda inizialmente in panchina, con Pandev che va a completare il tridente d’attacco.
Pronti-via e, al 2′, il Napoli comincia subito a traballare con D’Agostino che lancia Calaiò in profondità e, Campagnaro, sorpreso dall’iniziativa dell’attaccante avversario è costretto ad atterrarlo, rischiando anche qualcosa di più del cartellino giallo con cui viene punito il suo intervento. D’Agostino s’incarica di battere la punizione e il tiro del centrocampista del Siena sfiora di poco l’incrocio dei pali, con De Sanctis immobile. Quattro minuti dopo, Inler guadagna un fallo al limite dell’area: Pandev cerca di sorprendere Pegolo con un tiro rasoterra sul suo palo, ma la sua conclusione è centrale. Il Napoli attacca, ma i pericoli sono sporadici e arrivano solo dalle fasce, con Cavani che si rende pericoloso in un paio di occasioni. Ma che la giornata non sia delle migliori, lo si capisce quando nemmeno le ripartenze che tanto piacciono a Mazzarri riescono, a causa di errori banali nei passaggi. E così, al 43′, il Siena ha un’ottima opportunità per portarsi in vantaggio: Cannavaro liscia clamorosamente il pallone al limite dell’area favorendo l’inserimento di Calaiò che, solo davanti a De Sanctis, prova a scavalcarlo con un pallonetto, ma il pallone termina sulla traversa, poi, libera Aronica.
Nel secondo tempo, Mazzarri non cambia subito, giusto il tempo di un tiro pericoloso di Cavani, al 7′, e, poi, l’ingresso di Lavezzi al posto di Gargano, con Hamsik che arretra accanto ad Inler. L’argentino dà subito vivacità e movimento all’attacco napoletano, ma, purtroppo, continua a confermare i suoi limiti negli ultimi 20 metri come al 17′, quando Hamsik gli serve un pallone d’oro, ma l’aggancio del Pocho è difettoso e il portiere riesce ad intervenire prima del tiro. Così, al 21′, un’altra distrazione difensiva consente al Siena di passare in vantaggio: al termine di un contropiede, Vergassola si avventa sul pallone e rimette in mezzo per Calaiò che, all’altezza del secondo palo, lasciato colpevolmente solo da Cannavaro, trafigge di testa l’incolpevole De Sanctis. L’ex attaccante del Napoli non esulta e chiede quasi scusa ai circa cinquemila tifosi azzurri giunti in Toscana per assistere alla partita. A questo punto, Mazzarri lancia nella mischia anche Dzemaili e Zuniga al posto di Inler e Campagnaro passando alla difesa a quattro. Gli azzurri rischiano ancora su qualche contropiede, ma al 33′, Lavezzi entra in area e viene atterrato da D’Agostino guadagnandosi il calcio di rigore che, però, Cavani tira male e si fa parare la conclusione da Pegolo. Poi, sale in cattedra Pandev: prima un tiro di poco fuori al 37′, poi, il gol del pareggio al 41′, con un gran colpo di testa a fil di palo su cross di Dossena. Il Macedone va vicinissimo anche al gol del clamoroso 2-1, al 48′, quando si libera al tiro da pochi metri con un gioco di prestigio, ma Pegolo ha il riflesso giusto e devia in angolo.
Finisce così un’altra partita in cui sono venuti a galla tutti i limiti del Napoli. Mercoledì arriva al San Paolo l’Inter per i quarti di finale di Coppa Italia, l’unico obiettivo ormai alla portata degli azzurri, ma Mazzarri deve dare una scossa alla squadra, altrimenti tutti i sogni di gloria paventati ad inizio anno rimarranno solo un lontanissimo ricordo…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5 (25’st Zuniga 6)
CANNAVARO 4
ARONICA 5
MAGGIO 4.5
GARGANO 5.5 (10’st Lavezzi 6.5)
INLER 5 (25’st Dzemail sv)
DOSSENA 6
HAMSIK 4.5
PANDEV 7.5
CAVANI 4
MAZZARRI 4

Genoa – Napoli 3-2

20ª GIORNATA

Napoli, che delusione!

Cavani e Lavezzi rendono solo meno amara la sconfitta

serieA
dom 29/01/12

GENOA

NAPOLI

stadio Marassi
22408 spettatori
genoa napoli  
arbitro Rocchi 6
guardalinee Giallatini – Alessandroni
quarto uomo Rizzoli

3

2

 
     
gol 31’pt Palacio gol 35’st Cavani  
gol 36’pt Gilardino gol 37’st Lavezzi  
gol 25’st Palacio amminizione Cannavaro  
ammonizione Kucka ammonizione Lavezzi  
ammonizione Mesto ammonizione Dzemaili  
ammonizione Jankovic  
ammonizione Palacio  

GENOA (4-3-3): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti, Jankovic (28’st Seymour), Kucka, Biondini (36’st Sampirisi), Palacio, Gilardino, Sculli (33’st Birsa).
Panchina: Lupatelli, Jorquera, Ze Eduardo, Pratto. Allenatore: Marino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro (45’pt Maggio), Britos, Zuniga (11’st Cavani), Gargano, Dzemaili, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Pandev (28’st Vargas).
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Inler. Allenatore: Mazzarri.

Il Napoli “regala” un’altra delusione ai suoi tifosi, che, ormai, sperano soltanto che la squadra riesca a concentrare le proprie energie fisiche e mentali almeno sulla Coppa Italia, visto che il Campionato ormai è compromesso e, con tutta onestà, sembra impossibile che possa arrivare fino alla finale di Champions League.
Napoli in campo con Britos al posto di Aronica e Zuniga al posto di Maggio, mentre Mazzarri concede un turno di riposo a Inler e, inspiegabilmente, anche a Cavani. Genoa che deve rinunciare ad Antonelli, Bovo, Dainelli, Rossi, Constant e Veloso, ma può contare sull’apporto dei nuovi acquisti Sculli e Gilardino e sul recupero di Kaladze in difesa.
Sin dall’inizio è chiaro che il Genoa vuole rifarsi e riscattare il 6-1 subito poco prima di Natale, ma la prima occasione è per il Napoli, al 6′, con Pandev che devia a lato di testa un cross di Zuniga. Il Genoa, però, ribatte colpo su colpo e il centrocampo del Napoli, composto da Gargano e Dzemaili, non riesce a giocare il pallone con continuità, regalando sistematicamente la sfera ai giocatori avversari e lasciando la propria difesa in balia dei continui attacchi rossoblù. Così, già a 9′, i padroni di casa si rendono pericolosi con Sculli che, di testa, anticipa Zuniga, ma manda a lato. Al 13′ ci prova Palacio, ma il tiro è alto, mentre al 14′, Gilardino si presenta a tu per tu con De Sanctis in posizione defilata, ma l’estremo difensore azzurro esce bene e il pallone scivola oltre la linea di fondo senza che l’attaccante riesca a concludere verso la porta. Il Napoli subisce gli attacchi e la mobilità di Sculli e Palacio che, nel giro di pochi minuti vanno vicini al gol altre due o tre volte fino al 31′, quando lo stesso attaccante argentino, scocca un gran tiro dalla distanza che si insacca alle spalle dell’incolpevole De Sanctis. Galvanizzato dal gol, il Genoa intensifica gli attacchi e al 36′ arriva il raddoppio con Gilardino, smarcato centralmente da Sculli proprio nell’area piccola, che ruba il tempo a Cannavaro e supera per la seconda volta l’estremo difensore azzurro. Al 43′ Mazzarri è costretto, per fortuna, a cambiare assetto a causa dell’infortunio occorso al capitano, colpito duro da Mesto: entra Maggio e la squadra si sistema con la difesa a 4.
Ad inizio secondo tempo comincia a scaldarsi anche Cavani, mentre su Genova comincia a nevicare. Gli azzurri sembrano aver cambiato registro, decisi a rimontare lo svantaggio, ma al 5′, Dzemaili si fa soffiare palla ingenuamente da Palacio che s’invola da solo verso la porta; fortunatamente, l’attaccante perde il contatto con il pallone e Gargano rimedia all’errore del compagno recuperando la posizione. Al 10′ entra Cavani al posto di Zuniga e il Napoli comincia ad attaccare a testa bassa, ma il dialogo tra i giocatori non è così fluido da riuscire a scardinare la difesa avversaria. Al 21′, però, Dzemaili riesce a smarcare Hamsik davanti a Frey, ma l’estremo difensore francese del Genoa non si fa sorprendere e riesce a neutralizzare la conclusione dello slovacco. Così, al 24′, il Genoa riesce a passare ancora, con una ripartenza fulminea guidata da Gilardino e conclusa da Palacio che sorprende il Napoli, ormai sbilanciato in avanti alla ricerca del gol che avrebbe potuto riaprire la partita. Mazzarri getta nella mischia anche Vargas, ma al 34′ ci vuole il solito Cavani per sbloccare l’attacco azzurro che, di testa, sfrutta nel migliore dei modi un crossa dalla destra di Maggio. Due minuti dopo, Gargano lancia nello spazio Lavezzi che scatta sul filo del fuorigioco e, solo davanti a Frey, mette a segno il gol del 3-2. Mancherebbero dieci minuti, ma il Genoa capisce che forse è meglio non forzare la mano e si rintana ancor di più nella propria metà campo, rischiando solo al 46′ quando Dzemaili prova a sorprendere Frey dalla distanza, ma il tiro è centrale e Frey riesce a respingere.
Così, il Napoli incassa la prima sconfitta in trasferta, tre mesi dopo la debacle di Catania, dimostrando per l’ennesima volta che la squadra riesce a trovare la giusta concentrazione solo nelle partite “importanti”, mentre nelle altre aspetta sempre qualche “sberla” per svegliarsi. Un limite su cui Mazzarri dovrebbe lavorare, ma i risultati non si vedono.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5
CANNAVARO 4 (45’pt Maggio 6)
BRITOS 5
ZUNIGA 4.5 (11’st Cavani 7)
GARGANO 5
DZEMAILI 5.5
DOSSENA 6
HAMSIK 4.5
PANDEV 4.5 (28’st Vargas sv)
LAVEZZI 6
MAZZARRI 4

Napoli – Cesena 0-0

21ª GIORNATA

Napoli, ci si mette anche l’arbitro

Gli azzurri non sanno più vincere. Ancora deludenti Inler e il solito Mazzarri

serieA
mer 01/02/12

NAPOLI

CESENA

stadio San Paolo
25297 spettatori
napoli cesena  
arbitro Banti 4
guardalinee Galloni – Faverani
quarto uomo Celi

0

0

 
     
ammonizione Inler ammonizione Martinho  
ammonizione Hamsik ammonizione Moras  
ammonizione Gargano ammonizione Pudil  
ammonizione Britos ammonizione Rodriguez  
ammonizione Dzemaili  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Aronica, Britos (16’st Zuniga), Maggio, Gargano, Inler (1’st Hamsik), Dossena (21’st Vargas), Dzemaili, Pandev, Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Grava, Donadel. Allenatore: Mazzarri.
CESENA (3-5-2): Antonioli, Moras (15’st Rossi), Von Berger, Rodriguez, Comotto, Martinho (11’st Guana), Colucci, Parolo, Pudil, Rennella, Malonga (33’st Martinez).
Panchina: Ravaglia, Ceccarelli, Arrigoni T., Lolli. Allenatore: Arrigoni.

Non è la stagione del Napoli, ormai è chiaro. Meglio puntare sulla Coppa Italia e garantirsi comunque un posto in Europa League per la prossima annata, cercando di fare bella figura, per quanto possibile, anche in Champions. Ancora poco gioco, ma questa volta le occasioni da gol sono arrivate, ma tra le solite imprecisioni e decisioni incredibili dell’arbitro Banti, gli azzurri non sono stati in grado di sbloccare la partita.
Mazzarri attua ancora turnover, probabilmente per far rifiatare alcuni giocatori in vista delle prossime due partite, contro il Milan in campionato e contro il Siena per la prima semifinale di Coppa Italia; In difesa ritorna Aronica, che si posiziona al centro al posto di capitan Cannavaro, mentre Britos viene riconfermato sulla sinistra. Si rivede anche Maggio dal primo minuto, Inler riprende il suo posto in mezzo al campo e Dzemaili avanza sulla linea d’attacco, completata da Pandev e Cavani. Arrigoni, invece, ripropone il modulo che aveva già messo in difficoltà i partenopei negli ottavi di Coppa Italia, con Guana che si accomoda in panchina, mentre in attacco si affida alla coppia formata da Malonga e Rennella.
Al primo minuto la partita potrebbe già prendere una piega positiva per il Napoli con Cavani lanciato in campo aperto verso Antonioli, ma fermato dal guardalinee per un fuorigioco inesistente. Al 4′, la sagra degli errori continua, quando Antonioli, per evitare che Cavani gli rubi palla, raccoglie con le mani il pallone dopo averlo ricevuto da un retropassaggio di un compagno, ma Banti lascia correre. Al 10, dopo qualche altra incursione pericolosa degli azzurri, si vede anche il Cesena con un tiro da lontano di Martinho, parato senza difficoltà da De Sanctis. Dopo qualche attacco sterile, il Napoli si riaffaccia pericolosamente dalle parti di Antonioli al 23′, con Pandeve che, servito da Dzemaili al limite dell’area, si gira e calcia rasoterra con la palla che termina a lato di poco. Al 24′ è Maggio a sfiorare il raddoppio, ma l’esterno azzurro è leggermente in ritardo sul traversone di Cavani e non riesce ad impattare la palla e a deviarla verso la porta. Dopo due minuti, ci prova ancora
Pandev con un sinistro dal limite dell’area, ma l’estremo difensore del Cesena è attento e respinge. Poi, il nulla fino alla fine del tempo, con il Cesena che aumenta il pressing e le ripartenze, allontanando leggermente il Napoli dall’area di fesa da Antonioli.
Nel secondo tempo entra subito Hamisk al posto di Inler, anche questa volta insufficiente, e gli azzurri guadagnano un po’ di vivacità in attacco. Al 12′, Cavani va vicino al gol, ma il suo colpo di testa su cross di Dossena termina sul palo, nonostante il Matador di trovasse in buona posizione. Al 16′ Mazzarri sostituisce Britos con Zuniga e passa alla difesa a 4, cambio tattico che arriva in ritardo come al solito. Gli attacchi degli padroni di casa si susseguono uno dopo l’altro, ma, quando non ci pensa Antonioli, come al 34′ su una mezza rovesciata di Pandev, il Napoli trova la sua strada Comotto che salva sulla linea un tiro di Cavani dopo che quest’ultimo era riuscito a saltare anche il portiere. Poi, al 48′, Banti completa la sua pessima prestazione annullando un gol regolare a Pandev, per un fuorigioco o un fallo che solo la terna arbitrale vede.
Così, invece di parlare di tattica, del perchè bisogna sempre aspettare un tempo prima di cambiare modulo, Mazzarri può comodamente scaricare le proprie responsabilità sull’arbitro, ma, anche se questa volta ne ha tutte le ragioni, deve ancora spiegare ai tifosi perchè la sua squadra non riesce più a giocare.

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 5.5
ARONICA 5.5
BRITOS 6 (16’st Zuniga 5.5)
MAGGIO 5.5
GARGANO 6.5
INLER 5 (1’st Hamsik 6)
DOSSENA 5.5 (26’st Vargas 6)
DZEMAILI 6
PANDEV 7
CAVANI 6
MAZZARRI 4

Milan – Napoli 0-0

22ª GIORNATA

Il Napoli ferma il Milan, ma non osa

Espulso Ibrahimovic, ma gli azzurri non ne approfittano

serieA
dom 05/02/12

MILAN

NAPOLI

stadio Meazza
44011 spettatori
milan napoli  
arbitro Rizzoli 5
guardalinee Preti – Coriolato
quarto uomo Romeo

0

0

 
     
espulsione 19’st Ibrahimovic ammonizione Cavani  
ammonizione Van Bommel ammonizione De Sanctis  
ammonizione Seedorf ammonizione Cannavaro  
ammonizione Emanuelson  
ammonizione Mexes  

MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate (1′ s.t. Amelia), Mexes, Antonini; Emanuelson, Van Bommel, Nocerino; Seedorf (31′ s.t. Ambrosini); Robinho (41′ s.t. Maxi Lopez), Ibrahimovic.
Panchina: Mesbah, Bonera, Zambrotta, El Shaarawy. Allenatore: Allegri.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis: Campagnaro, Cannavaro, Aronica (36′ s.t. Pandev); Maggio, Gargano, Dzemaili (30′ s.t. Inler), Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

In un contesto diverso, un punto a Milano non sarebbe certo da buttare, ma contro un Milan un po’ sottotono e in dieci uomini per metà secondo tempo, si poteva osare di più, ma l’attacco del Napoli non è stato quasi mai pericoloso con Lavezzi e Cavani che hanno purtroppo sciupato due buoni palloni che avrebbero potuto cambiare la storia della gara.
Allegri deve rinunciare all’infortunato Nesta, sostituito da Mexes, e ad altri due dei suoi uomini migliori, Boateng e Pato, sostituiti da Seedorf e Robinho, mentre El Shaarawy, che aveva ben figurato nelle ultime uscite, si accomoda in panchina. Mazzarri, ripropone la stessa coppia di centrocampo che non aveva convito a Genova, formata da Gargano e Dzemaili, mentre sceglie Zuniga per presidiare la fascia sinistra; ennesima bocciatura, quindi, per Inler che è forse quello che sta pagando di più il periodo negativo della squadra.
Dopo i primi minuti di studio, il Napoli costruisce il primo pericolo della partita con Cavani che, dopo aver rubato palla a Van Bommel, guadagna un calcio di punizione da buona posizione, ma Dzemaili calcia alto. I difensori del Milan, però, sono sempre attenti e non concedono spazi, così, al 17′, Hamsik prova a sorprendere Abbiati dalla distanza, ma il suo tiro ha solo la potenza e l’estremo difensore del Milan riesce a respingere. Il Napoli gioca bene, ma non riesce a trovare varchi, così, al 29, il Milan comincia a far capolino nell’area azzurra con Emanuelson che, raccolto un pallone sulla destra all’altezza del vertice alto dell’area di rigore, prova il tiro a giro che termina di poco alto sulla traversa. Il Napoli prova con le ripartenze, ma i rossoneri non si fanno sorprendere come nella gara di andata e gli attaccanti partenopei non hanno vita facile.
Nel secondo tempo allegri è costretto a sostituire Abbiati con Amelia, ma è il Milan, al 4′, ad andare vicino al gol in contropiede con Robinho che, solo davanti a De Sanctis, calcia incredibilmente a lato. La grande occasione spaventa gli azzurri che arretrano troppo il proprio baricentro, concedendo il possesso palla ai rossoneri che, all’11’, si rendono ancora pericolosi, questa volta con Nocerino, il cui colpo di testa ravvicinato è bloccato sulla linea da De Sanctis. Al 16′ si vede anche Ibrahimovic che, appena entrato in area, prova a piazzare la palla, ma l’estremo difensore azzurro è reattivo e si allunga deviando la palla in calcio dìangolo. Ma al 17′, la partita vive il suo momento più importante, con l’attaccante svedese del Milan che rifila uno schiaffo ad Aronica a gioco fermo; la scorrettezza non sfugge al guardalinee che consente all’arbitro di sventolare il cartellino rosso. Milan in dieci, ma Mazzarri non se la sente di cambiare subito, anche se al 24′ Cavani potrebbe portare in vantaggio il Napoli, ma non riesce a sfruttare un bel cross di Lavezzi che lo aveva liberato per un colpo di testa nell’area piccola. Al 30′ arriva il primo cambio nel Napoli con Inler al posto di Dzemail, ma l’assetto tattico della squadra rimane invariato. solo al 35′, Mazzarri passa alla difesa a quattro, inserendo Pandev per Aronica, ma il Milan sa come difendersi anche in inferiorità numerica, rischiando addirittura di passare in vantaggio in contropiede, ma De Sanctis si fa trovare pronto sul tiro di Robinho a conclusione di una ripartenza.
Non succede nulla fino alla fine, con entrambe le squadre che si accontentano di un punto, nonostante avessero avuto un bisogno vitale di accaparrarsi tutta la posta in palio. Ora il Napoli è chiamato a giocare la prima semifinale di Coppa Italia, un appuntamento nel quale non sono consentiti errori. Per salvare la stagione ci vuole almeno la finale!

 
DE SANCTIS 7
CAMPAGNARO 6.5
CANNAVARO 6.5
ARONICA 6.5 (36’st Pandev sv)
MAGGIO 6
GARGANO 7
DZEMAILI 6 (30’st Inler sv)
ZUNIGA 7
HAMSIK 6
LAVEZZI 5
CAVANI 5
MAZZARRI 5.5

Napoli – Chievo 2-0

23ª GIORNATA

Il Napoli torna alla vittoria con il Chievo

Sblocca Britos, al primo gol in azzurro, poi il solito Cavani

serieA
lun 13/02/12

NAPOLI

CHIEVO

stadio San Paolo
22397 spettatori
napoli chievo  
arbitro Gava 4.5
guardalinee Rosi – Stefani
quarto uomo Damato

2

0

 
     
gol 14’pt Britos ammonizione Sardo  
gol 38’pt Cavani (r) ammonizione Hetamay  
ammonizione Grava ammonizione Andreolli  
ammonizione Zuniga  
ammonizione Britos  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava, Aronica, Britos, Zuniga, Inler, Gargano, Dossena, Hamsik (23’st Maggio), Lavezzi (32’st Pandev), Cavani (44’st Vargas).
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Dzemaili. Allenatore: Mazzarri.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino, Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramè, Hetemaj, Bradley (30’st Vacek), Luciano (30’st Rigoni), Thereau; Pellissier, Paloschi (16’st Moscardelli).
Panchina: Puggioni, Frey, Cesar, Cruzado. Allenatore: Di Carlo.

Finalmente il Napoli sfata il tabù Chievo e si rilancia in campionato con tre punti preziosi. Torna al gol Cavani e, per la prima volta con la maglia azzurra, segna anche Britos che ha il merito di sbloccare la partita con un bel colpo di testa.
Ampio turnover in difesa per Mazzarri che schiera Aronica centrale, affiancato da Grava, a cui viene affidata anche la fascia di capitano, e da Britos. Riposo per Maggio, con Zuniga a presidiare la fascia destra, mentre si rivede Dossena sul lato opposto. Tutti a disposizione anche per Di Carlo che si affida al tridente formato Théréau Paloschi e Pellissier per mettere in difficoltà la retroguardia napoletana.
Nei primi minuti di gioco il Chievo prova a mettere in difficoltà i padroni di casa con un pressing aggressivo e asfissiante sul portatore di palla. E infatti, il primo pericolo è per De Sanctis che, al 6′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo anticipa con buna scelta di tempo un’incursione di Paloschi e Pellissier. Ma il Napoli risponde poco dopo, al 14′, prima con Hamsik che, di testa, guadagna un corner grazie alla deviazione di un difensore e, poi, sul cross seguente, Britos trova il tempo giusto per anticipare la difesa del Chievo e, di testa, scaraventare il pallone in rete. Il gol subito rende il Chievo ancora più aggressivo, mentre il Napoli arretra vistosamente il suo baricentro. Per fortuna, gli ospiti non riescono a portare grandi pericolo verso la porta difesa da De Sanctis, anche se al 33′, Aronica rischia di lasciare i suoi in inferiorità numerica a causa di una gomitata, non vista dal direttore di gara, rifilata a Paloschi all’altezza del centrocampo. Così, al 26′, arriva il raddoppio: Hamsik lancia in area Cavani che, dopo aver perso palla, la recupera e viene atterrato da Sorrentino. E’ rigore. Lo stesso attaccante uruguaiano sistema la palla sul dischetto e spiazza l’estremo difensore avversario. Il Chievo, però, è ancora vivo e cerca subito di accorciare le distanze: al 40′ è bravo De Sanctis su un tiro dalla distanza di Sardo, mentre al 42′ e al 43′, i tentativi di Théréau e Pellissier non sono precisi.
Nel secondo tempo il Chievo si riversa subito in attacco, ma è il Napoli a rendersi pericoloso al 7′ con Gargano, autore di un gran tiro dalla distanza deviato in angolo da Sorrentino. Da questo momento in poi la gara diventa confusa, con gli ospiti che provano ad impensierire gli azzurri, i quali si limitano a contenete le sfuriate di Pellissier e compagno senza correre grandi pericoli. Nel Napoli entrano Maggio e Pandev, poi anche Vargas ma non succede nulla fino alla fine.
Mazzarri può quindi tirare un sospiro di sollievo dopo aver finalmente battuto il Chievo, una delle sue “bestie nere” e, sopratutto, ha ritrovato due giocatori come Grava e Britos che possono essere ancora utili alla causa. I tre punti consentono al Napoli di affrontare con un po’ più di serenità le prossime due partite che vedranno il Napoli impegnato a Firenze in campionato e in casa con il Chelsea per gli Ottavi di Finale di Champions League.

 
DE SANCTIS 6
GRAVA 6
ARONICA 5
BRITOS 7
ZUNIGA 6
INLER 6
GARGANO 6.5
DOSSENA 6.5
HAMSIK 6.5 (23’st Maggio 6)
LAVEZZI 6 (32’st Pandev sv)
CAVANI 6.5 (44’st Vargas sv)
MAZZARRI 7

Fiorentina – Napoli 0-3

24ª GIORNATA

Il Napoli è tornato grande.

Vittoria schiacciante in trasferta, doppietta di Cavani e grande partita di Hamsik

serieA
ven 17/02/12

FIORENTINA

NAPOLI

stadio Franchi
20042 spettatori
fiorentina napoli  
arbitro Orsato 6.5
guardalinee Petrella – De Luca
quarto uomo Tagliavento

0

3

 
     
giallo Olivera gol 3’pt Cavani  
giallo Amauri gol 10’st Cavani  
gol 46’st Lavezzi  
ammonizione Britos  
ammonizione Hamsik  
ammonizione Rosati  

FIORENTINA (3-5-2): Boruc, Gamberini, Natali, Nastasic, Cassani, Behrami (1’st Salifu), Montolivo, Olivera (19’st Merchionni), Vargas (30’st Cerci), Amauri, Jovetic.
Panchina: Neto, Felipe, Romulo, Ljajic. Allenatore: Rossi.
NAPOLI (3-4-2-1): Rosati, Campagnaro (11’pt Grava), Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Inler, Dossena; Hamsik (25’st Gargano), Lavezzi, Cavani (29’st Pandev).
Panchina: De Sanctis, Fernandez, Zuniga, Dezi. Allenatore: Mazzarri.

Tutte le insidie che poteva rappresentare questa partita, da quelle calcistiche a quelle scaramantiche (ma non meno importanti per il tifoso superstizioso costretto a vedere al sua squadra giocare di venerdì 17 contro i “Viola”) si sono dissolte dopo appena tre minuti, giusto il tempo di vedere un grande Hamsik servire a Cavani la palla dell’1 a 0. Poi gli azzurri hanno fatto quello che meglio riesce loro, difendersi e ripartire e, per la Fiorentina, non c'è stato scampo.
Delio Rossi preferisce Vargas a Pasqual sulla fascia sinistra, mentre a centrocampo, viene schierato il neoacquisto
Olivera pronto a supportare Amauri e Jovetic. Mazzarri, invece, lascia a riposto De Sanctis a causa di un leggero attacco influenzale, dando così a Rosati l’opportunità di esordire in campionato con la maglia del Napoli; in difesa, confermato Britos, mentre a centrocampo ritorna titolare Inler, affiancato da Dzemaili che sostituisce Gargano.
Come detto, al 3′, il Napoli è già in vantaggio: azione prolungata degli azzurri con il pallone che giunge al limite dell’area ad Hamsik che, con gran tecnica e visione di gioco, disegna un passaggio filtrante che elude i difensori avversari e mette nelle condizioni Cavani di battere a rete senza opposizione. La Fiorentina cerca subito di reagire e, all’8, Cassani ci prova da buona posizione, ma il suo tiro termina sull’esterno della rete. All’11’ Campagnaro è costretto a lasciare il posto a Grava per un problema fisico, ma l’esperto difensore casertano si confermerà comunque una valida alternativa. In questa fase della partita il possesso palla è tutto a favore dei padroni di casa che, soprattutto a partire dalla fascia sinistra, riescono a mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Nonostante ciò, è il Napoli che si rende pericoloso su palla inattiva, come al 18′, quando sugli sviluppi di un corner, nè Cannavaro nè Hamsik riescono a trovare la deviazione vincente a pochi passi dalla porta difesa da Boruc, o come al 25′, quando è Maggio colpisce di testa, ma centra in pieno la traversa. La Fiorentina pareggia il conto dei legni al 29′ quando Natali, sempre in seguito ad un calcio d’angolo, indirizza il pallone di testa sul palo esterno alla destra di Rosati. Al 34′, si vede finalmente Jovetic che, al limite dell’area, si gira tra tre avversari e trova lo spazio per un rasoterra che termina di pochissimo a lato. Rimane questo l’ultimo sussulto della Fiorentina nel primo tempo, mentre nei minuti finali è il Napoli a provare a rendersi pericoloso con ripartenze e calci piazzati, senza però riuscire ad impensierire più di tanto Boruc.
Nel secondo tempo, dopo alcuni minuti abbastanza confusi con la Fiorentina alla disperata ricerca del pareggio, arriva subito il secondo gol del Napoli. Al 9′, Cavani addomestica un rinvio nella trequarti avversaria servendo di petto Hamsik che, di prima, serve chiude il triangolo lanciando sul filo del fuorigioco il proprio compagno che, entrato in area trafigge per la seconda volta l’incolpevole Boruc. Il 2 a 0 è come una doccia fredda per i padroni di casa che, alquanto demoralizzati, sembrano accusare il colpo lasciando l’iniziativa agli azzurri per molti minuti, senza più riuscire a riprendere gli attacchi con quell’intensità con cui si susseguivano durante tutta la prima frazione di gioco. Dal canto suo, il Napoli, conscio anche dell’importantissimo impegno di Champions League di martedì, non ha certo interesse a tenere i ritmi alti anche se va vicino al 3 a 0 in due occasioni, al 37′ con un tiro dal limite di Gargano, e al 45′, con Pandev che, da dentro l’area, si gira e calcia a colpo sicuro, ma Boruc si salva di piede. La Fiorentina, invece, si rende pericolosa solo con Cerci al 41′, ma Britos recupera in extremis e devia in angolo il suo tiro da ottima posizione. Infine, quando ormai la partita sembrava destinata a non regalare più emozioni, arriva la fiammata di Lavezzi, un po’ in ombra fino al 93′, quando raccoglie un pallone vagante a centrocampo, salta un difensore e, dopo una progressione di 40 metri, trafigge Boruc con un tocco preciso, mandano il pallone tra palo e portiere.
Il Napoli delle ultime due partite sembra tornato quello di inizio campionato, sia come testa che come condizione atletica, aspetti fondamentali per affrontare al meglio la difficile sfida di martedì contro il Chelsea. Con Mazzarri squalificato, gli azzurri dovranno trovare energie e motivazioni extra per andare avanti in Europa, ma la strada sembra quella giusta.

 
ROSATI 6
CAMPAGNARO sv (11’pt Grava 6.5)
CANNAVARO 6.5
BRITOS 7
MAGGIO 7
DZEMAILI 6.5
INLER 6.5
DOSSENA 6.5
HAMSIK 7.5 (25’st Gargano 6.5)
LAVEZZI 6.5
CAVANI 8 (29’st Pandev sv)
MAZZARRI 7

Napoli – Inter 1-0

25ª GIORNATA

Il Napoli allunga la crisi dell’Inter

Ancora in gol Lavezzi, grande partita di Dzemaili

serieA
dom 26/02/12

NAPOLI

INTER

stadio San Paolo
41034 spettatori
napoli inter  
arbitro Bergonzi 4.5
guardalinee Manganelli – Padovan
quarto uomo Giannoccaro

1

0

 
     
gol 14’st Lavezzi ammonizione Nagatomo  
giallo Gargano ammonizione Milito  
ammonizione Cordoba  
ammonizione Faraoni  
ammonizione Poli  

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano, Inler, Zuniga, Dzemaili (44’st Dossena), Lavezzi (37’st Britos), Cavani.
Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Vargas, Pandev. Allenatore: Mazzarri.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Faraoni, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Stankovic (21’st Poli), Cambiasso, Sneijder (1’st Pazzini), Milito, Forlan (1’st Cordoba).
Panchina: Castellazzi, Palombo, Obi, Zarate. Allenatore: Ranieri.

Il momento magico del Napoli e di Lavezzi continua anche contro l’Inter, in una partita dominata per quasi ottanta minuti per poi soffrire nel finale quando gli azzurri rimangono in 10 uomini a causa dell’espulsione di Aronica, costretto a rimediare con un fallo da ultimo uomo ad un suo errore in disimpegno.
Mazzarri deve rinunciare ad Hamsik, squalificato, sostituito ottimamente da Dzemaili (migliore in campo insieme al Pocho), mentre il resto della formazione è la stessa che ha battuto il Chelsea martedì scorso. Ranieri, invece, deve fare a meno di Castaignos, squalificato, e degli infortunati Chivu, Maicon, Ranocchia e Alvarez; in attacco ritorna la coppia Milito – Forlan, supportata da Sneijder, mentre il giovane Faraoni viene scelto per presidiare la fascia destra, andando a completare il quartetto difensivo con Samuel, Lucio e Nagatomo.
Il primo sussulto è dell’Inter, al 2′, ma si tratta solo di un tiro dalla distanza di Stankovic che termina alto sulla traversa; rimarrà l’unico tiro in porta dell’Inter per i successivi 40′. Da qui in poi, comincia il dominio del Napoli, con le folate di Lavezzi e Dzmeaili, che mantengono in continuo allarme la difesa avversaria, e con Inler e Gargano che recuperano palloni a centrocampo, impedendo all’Inter di impostare qualsiasi azione offensiva. Al 14′ Dzemaili viene anticipato da Lucio proprio a pochi passi dalla porta, mentre al 16′ Lavezzi prova il tiro da fuori, ma il pallone viene deviato in calcio d’angolo. Al 24′ ancora lo svizzero pericoloso, con un tori dal limite dell’area sul quale Julio Cesar deve superarsi per riuscire a smanacciare in angolo. Al 28′ si vede anche Cavani che, di spalla, gira verso la porta un cross da calcio piazzato di Lavezzi: questa volta l’estremo difensore dell’Inter rimane immobile, ma il pallone si spegne di pochissimi centimetri sul fondo. Gli ospiti rispondono solo al 42′, con un calcio di punizione molto pericoloso di Sneijder che termina di un soffio a lato, ma sarebbe stata una beffa enorme per il Napoli che non ha concesso nulla all’Inter, collezionando 7 tiri dalla bandierina a 0 e un cospicuo possesso palla.
Nel secondo tempo Ranieri cambia faccia alla sua squadra inserendo Cordoba e Pazzini per Sneijder e Forlan, mai entrato in partita e lontano parente del campione ammirato negli anni precedenti, e riorganizzando la squadra disponendola in campo con il 3-5-2, nel tentativo di contrastare la superiorità del Napoli a centrocampo. Ma il dominio dei padroni di casa continua anche con le nuove condizioni: al 9′, Lavezzi prima e Cavani poi, vengono fermati da un doppio grande intervento di Lucio che ne blocca per due volte consecutive la ripartenza che li avrebbe lanciati da soli verso la porta di Julio Cesar. Ma al 13′, quando Mazzarri era già pronto a giocarsi la carta Pandev, arriva il meritato vantaggio: Dzemaili recupera un pallone a centrocampo e, dopo aver triangolato con Cavani, elude mezza difesa avversaria per servire poi Lavezzi che, di prima, scocca un bellissimo tiro a giro sul quale l’estremo difesore nerazzurro non può nulla. L’inter ha subito un sussulto d’orgoglio con Zanetti che, dopo una buona azione personale, crossa al centro per Milito che, però, da buona posizione non riesce a concludere. Il Napoli, da canto suo, cerca di chiudere la partita, ma va solo vicino al gol, prima con Dzemaili al 26′, il cui colpo di testa su cross di Cavani termina a lato di pochissimo e poi con Campagnaro che, sugli sviluppi dell’11 corner guadagnato dagli azzurri (0 quelli battuti dall’Inter) va in rete dopo essere però partito in posizione di fuorigioco. Così, come detto, una serata fino a quel momento tranquilla rischia di diventare un incubo al 33′, quando Aronica stoppa male un pallone e favorisce il recupero di Faraoni che, lanciato verso la porta di De Sanctis, viene atterrato dallo stesso difensore azzurro che viene espulso. Al 43′, infatti, Pazzini potrebbe comodamente pareggiare, ma sbaglia clamorosamente da pochi passi il colpo di testa su cross di Nagatomo. Un minuto dopo, invece, è Cavani che, dopo una bella azione personale, si intestardisce nel dribbling e perde palla invece di servire Maggio liberissimo davanti a Julio Cesar. L’ultima azione pericolosa arriva al 46′, quando Zuniga atterra in area Pazzini che lo aveva anticipato, ma, per fortuna del Napoli, l’arbitro non si accorge del fallo e lascia proseguire.
Con questa vittoria il Napoli allunga sull’inter e scavalca la Roma portandosi al quinto posto, anche se le vittorie di Lazio e Udinese lasciano invariato a 5 punti il distacco dal terzo posto che vale i preliminari di Champions. Questo Napoli, se riesce a conservare intatta fino alla fine la splendida condizione, saprà sicuramente recuperare, ma già domenica prossima il campionato propone la trasferta a Parma, squadra affamata di punti salvezza che già all’andata ha messo in grave difficoltà la formazione azzurra. Speriamo che, invece, questa volta arrivino ottime notizie…

 
DE SANCTIS 6
CAMPAGNARO 7
CANNAVARO 6.5
ARONICA 5
MAGGIO 6.5
GARGANO 7
INLER 7
ZUNIGA 6.5
DZEMAILI 7.5 (44’st Dossena sv)
LAVEZZI 7.5 (37’st Britos sv)
CAVANI 6
MAZZARRI 7

Parma – Napoli 1-2

26ª GIORNATA

Un brutto Napoli vince tra le polemiche

In gol Cavani e Lavezzi, ma la terna arbitrale sbaglia quasi tutto

serieA
dom 04/03/12

PARMA

NAPOLI

stadio Tardini
16416 spettatori
parma napoli  
arbitro Valeri 4
guardalinee Giordano – Ghiandai
quarto uomo Banti

1

2

 
     
gol 31’st Zaccardo gol 40’pt Cavani  
giallo Zaccardo gol 41’st Lavezzi  
giallo Mariga ammonizione Grava  
giallo Musacci ammonizione Dzemaili  
giallo Santacroce ammonizione Cannavaro  

PARMA (3-5-2): Mirante, Zaccardo, Paletta, Santacroce, Biabiany, Musacci (20’st Valdes), Mariga, Galloppa, Modesto Giovinco, Okaka (31’st Marques).
Panchina: Pavarini, Jonathan, Brandao, Pereira, Morrone. Allenatore: Donadoni.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Grava (36’pt Fernandez), Cannavaro, Britos (19’pt Campagnaro), Maggio, Gargano (14’st Inler), Dzemaili, Dossena, Hamsik, Lavezzi, Cavani.
Panchina: Rosati, Zuniga, Pandev, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

Uno dei Napoli più brutti della stagione raccoglie il massimo risultato, ma deve ringraziare soprattutto l’imprecisione dei giocatori del Parma, che per lunghi tratti ha assediato gli azzurri nella propria area, e quella del guardalinee che, nel finale, non si è accorto della macroscopica posizione di fuorigioco dalla quale Lavezzi è partito in occasione del gol del definitivo vantaggio.
Donadoni deve far fronte ad infortuni e squalifiche, che lo costringono a rinunciare a Lucarelli, Valiani, Floccari, Gobbi, Ferrario e Palladino. Spazio quindi al rientrante Paletta in difesa, Musacci a centrocampo e al nuovo acquisto Okaka in attacco, affiancato da Giovinco.
Mazzarri, invece, deve rinunciare ad Aronica, squalificato, mentre decide di concedere un turno di riposo a Campagnaro, Zuniga e Inler. In campo quindi Grava e Britos in difesa e a Dzmeaili e a Dossena sulla linea del centrocampo.
Il Parma lascia subito intuire al Napoli che non sarà una giornata facile, visto che già al 1′ Galloppa ruba palla a Gargano e, da posizione leggermente defilata impegna De Sanctis con un potente diagonale, che il portiere blocca in due tempi. Gli emiliani pressano a tutto campo e, complice anche la mancanza di un vero regista come Inler, gli azzurri non riescono ad impostare azioni pericolose, affidandosi soprattutto ai lanci lunghi dei difensori verso le fasce. A complicare le cose, si aggiungono anche gli infortuni imprevisti e, già al 18′, Britos è costretto ad uscire a causa di un colpo al piede operato ad inizio stagione e a lasciare il posto a Campagnaro. Al 25′, si vede anche il Napoli con Lavezzi che si libera al tiro da buona posizione, ma il pallone termina di poco a lato. I padroni di casa rispondono immediatamente al 29′: grande azione di Giovinco che, giunto nei pressi della linea di fondo, libera a centro area Galloppa che ha tutto il tempo di stoppare e calciare verso la porta, ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Al 35′, Mazzarri è costretto ad effettuare il secondo cambio, gettando nella mischia Fernandez dopo che anche Grava aveva accusato problemi muscolari. Ma quando tutto sembra andare storto, si accende la luce nell’attacco napoletano: al 38′, Lavezzi, con un gran dribbling, si invola verso la porta emiliana e serve Cavani che, dopo una finta, viene atterrato in area da Musacci. Sul dischetto va lo stesso uruguaiano che, dopo essersi fatto parare il primo tiro dagli undici metri, raccoglie la respinta di Mirante e ribadisce in rete. Ma il Napoli rischia subito di subire il pareggio: al 42′, l’arbitro non vede un netto fallo di Galloppa ai danni di Lavezzi, grazie al quale il Parma può ripartire in contropiede con Giovinco che, ancora una volta, riesce a smarcare un proprio compagno, Paletta, a tu per tu con De Sanctis, ma il difensore argentino riesce clamorosamente a sbagliare. Al 45′ ci riprovano ancora gli azzurri con Hamsik che serve Cavani nello spazio, ma l’attaccante azzurro viene fermato dal recupero affannoso dell’ultimo difensore che riesce a salvare la propria squadra.
Nel secondo tempo il Napoli si porta tutto a ridosso della propria area per difendere il vantaggio, ma questo causa un arretramento eccessivo del proprio baricentro, lasciando al Parma l’iniziativa e il totale dominio del campo. Al 7′, Giovinco conferma la sua giornata di grazia liberando al tiro Okaka, ma Cannavaro recupera all’ultimo momento. Al 10′, il piccolo attaccante della squadra emiliana, imprendibile per la difesa azzurra, smarca Bibiany, ma anche in questo caso il tiro è alto. Al 13′ Mazzarri decide di effettuare l’ultimo cambio, ma lascia inalterato l’assetto tattico della squadra inserendo inler al posto di Gargano, quando forse sarebbe stato meglio togliere una delle tre punte. Donadoni risponde mandando in campo Valdes, attaccante brevilineo e veloce, nel tentativo di aumentare ancora di più la pressione offensiva. Al 21′, Valdes impegna De Sanctis con un tiro da fuori area e, infine, al 31′, il dominio del Parma viene premiato: calcio d’angolo
di Giovinco, tiro di Paletta che De Sanctis non trattiene e, sulla respinta, Zaccardo ribadisce in rete. Il Napoli sembra ormai alle corde e l’espulsione di Mazzarri non presagisce nulla si buono, ma al 40′, si accende di nuovo la luce nell’attacco del Napoli con Cavani che scambia con Lavezzi che, dall’interno dell’area trafigge Mirante con un preciso rasoterra. E al 44′, con il Parma tutto in avanti alla ricerca del pareggio, gli azzurri sfiorano il 3-1 in contropiede con Cavani che serve Inler al limite dell’area e, poi, con lo svizzero che libera Lavezzi a pochi metri dalla porta, ma l’attaccante argentino manda sul palo.
Non succede più nulla e, alla fine, il Napoli non può che essere soddisfatto per aver vino una partita che non meritava, anche se nel 2012 è davvero frustrante continuare a vedere un calcio fermo a regole di 100 anni fa, senza tecnologia e con un solo arbitro, quando quasi tutti gli sport hanno già da tempo fatto passi avanti in questo campo.

 
DE SANCTIS 5.5
GRAVA 5.5 (36’pt Fernandez 5.5)
CANNAVARO 6.5
BRITOS sv (19’pt Campagnaro 5.5)
MAGGIO 5
GARGANO 5.5 (14’st Inler 6)
DZEMAILI 5.5
DOSSENA 5
HAMSIK 6
LAVEZZI 7.5
CAVANI 6.5
MAZZARRI 5.5