Sabato 5/10/2002 – Sesta giornata –
 

Grande Napoli, la Samp si salva.
Montezine annulla il vantaggio ligure di
Volpi, Floro Flore fallisce il gol del sorpasso finale.
Generoso secondo tempo della squadra di Colomba che sfiora la vittoria.
Espulso Novellino.

 

NAPOLI – SAMPDORIA 1 – 1 (39344
spettatori)

NAPOLI (4-4-2): Mancini, Troise, Bonomi, Villa (10'st Quadrini),
Bocchetti, Ferrarese, Vidigal, Husain, Montezine (33'st Cristiano), Sesa
(8'st Floro Flores), Stellone.
Panchina: Storari, Stendardo, Pavon, Dionigi. All. Colomba.
SAMPDORIA (4-4-2): Casazza, Sacchetti, Grandoni, Domizzi,
Bettarini, Gasbarroni (21'st Valtolina), Volpi, Palombo, Pedone, Flachi
(35'st Colombo), Bazzani.
Panchina: Pinato, Conte, Sakic, Bernini, Rabito. All. Novellino.

MARCATORI: 25'pt Volpi, 14'st Montezine.

Si può godere di un pareggio davanti al proprio pubblico? Certo che sì
può. Intanto perché il Napoli se l'è sudato e l'ha meritato. Messo sotto
dalla Samp nel primo tempo, s'è ribellato nella ripresa, forse
sorprendendo anche un suo vecchio innamorato. Walter Novellino,
l'allenatore della promozione, costretto a trovare nascondiglio in
prossimità della scaletta che porta agli spogliatoi. Farina l'ha espulso
nel cuore del secondo tempo, con l'elegante Samp raggiunta e agguantata
dal Napoli. La risposta di Montezine al gol di Volpi. Muove la
classifica Colomba, resta lassù Novellino. Oggi è giusto così.
Padronanza doriana dell'attrezzo e degli spazi ha confermato la
differenza, nel primo tempo. Altri uomini, altro impianto di gioco, un
allenatore capace e vincente, pignolo ma non maniacale, la Samp è una
signora squadra, rispetto al Napoli, che s'è preso il merito di non
ritenersi mai battuto, mai suddito, dopo il primo tempo attraversato
dalle paure napoletane. Novellino in maniche corte nello stadio che fu
suo nella stagione della promozione del Napoli. Neanche un fischio, per
lui solo applausi. Anche quando Farina l'ha sorpreso a protestare a voce
alta e l'ha buttato fuori. Un amico di ritorno, Novellino, giammai un
nemico. Comunque agitato, è il suo stile. La rimpatriata però non s'è
conclusa come lui l'aveva immaginata. Non solo per il risultato,
agguantato nella ripresa dal Napoli tutto cuore, sostenuto innanzitutto
dall'umiltà: apprezzata la prova di maturità: era ora. Invocata e
desiderata da Napoli, la vittoria non è arrivata, ma Bari non è rimasto
un episodio isolato. Sperare si può, quando come in questa delicata e
difficile circostanza, contro un avversario di superiore caratura, il
Napoli riesce a metterci il cuore, l'umiltà dell'operaio e
dell'artigiano, il raziocinio e l'acume che sembrava non dovessero
appartenergli. Gasato dal pareggio, s'è preso alcuni spaventi sulle
incursioni di Bazzani e Flachi, ma a gioco lungo è riuscito a
confezionare un ardente secondo tempo. La Samp a governare palla, a
provarci però senza più riuscire ad offendere; il Napoli arrembante
nelle ripartenze: Floro Flores autore di un paio di spunti da applausi,
in dribbling e velocità. Casazza è ricorso alla prodezza in uscita per
impedirgli il gol allo spirare della partita. Stellone capitano di nome
e di fatto: sorretto da una difesa attenta, il Napoli alla distanza è
piaciuto. Una corazzata e un'armata, la Samp. Due nitide palle-gol nel
primo quarto d'ora, i fucilieri a canna lunga al tiro più volte, prima
del vantaggio. E il Napoli? S'è arrabbiato di brutto in avvio di
ripresa, s'accomodi Floro Flores al posto di Sesa, grigio assai.
Incavolato il Napoli, che ha perso Villa per infortunio. La ribellione a
riequilibrare il valori, il pareggio inatteso come diretta conseguenza.
Montezine (esterno destro del momento migliore dei suoi) ha sbagliato
tutto e riparato tutto nel giro di secondi: il calcio di rigore tirato
addosso a Casazza, il sinistro della gioia napoletana a risolvere la
successiva mischia, messo dentro un pallone avvelenato dai rimpalli.
Quel rigore se l'è procurato Stellone, sollecito nel seguire un invito
filtrante. Scomposta l'interferenza di Domizzi, calcio di rigore.
All'inizio il Napoli è apparso impaurito, in soggezione davanti alle
geometrie doriane ispirate da Volpi. Architetto e capomastro il
centrale; vita dura per il dirimpettaio Husain. Il Napoli in affanno sul
lucido assalto doriano. Mancini prossimo ad inchinarsi due volte nel
primo quarto d'ora. Un pasticciaccio tutto suo quella sortita avventata
a recuperare il pallone in prossimità della linea dell'out: doppia
conclusione doriana, ma sulla prima tira fuori un mezzo miracolo Villa.
Il pallone ribattuto sulla linea di porta; vano il successivo tentativo
di Bocchetti di provocare un'autorete. Samp tracimante sulla destra.
Pedone e Gasbarroni si sono alternati in quella zona, non ha retto
l'argine napoletano. Manovrieri e padroni quelli di Novellino, al tiro
con Pedone e Flachi. Buone occasioni, se non proprio palle-gol.
Soggiogato all'inizio, preda delle sue paure e della sua precaria
qualità complessiva, il Napoli ha provato a darsi una mossa intorno al
minuto 20, lievitando poi enormemente nella ripresa. S'è accorciata la
squadra sul prato, i difensori sono saliti un tantino, un paio di
percussioni di Vidigal hanno lasciato indietro il giovane Palombo, ma
soprattutto Ferrarese, sulla destra, è stato la ragione di qualche
disagio doriano. Bettarini superato più volte in tromba, ma su uno dei
cross tagliati del centrocampista s'è trovato in controtempo Stellone.
Efficiente il presidio doriano nella fase difensiva, solo palloni
sporchi per il Napoli. Nessuna conclusione vera nella prima parte:
noblesse oblige, la Samp del primo tempo è di un'altra categoria, in
questo momento. Esagerazioni? Fate un po': ancorché tignoso, generoso,
qua e là schiumante rabbia, il Napoli in attacco ha combinato pochino,
fino all'intervallo. Verità per verità, la Samp ha conseguito il
vantaggio nel momento che sembrava meno propizio, con il Napoli che
s'era già dato una decente sistematina. Una pugnalata al cuore di
colomba e di 40000 napoletani la rasoiata a pelo derba di Volpi. Un
diagonale di precisione assoluta, peraltro sporcato dal piede di
Vidigal, inutile il tuffo di Mancini: quella punizione ha dato
l'impressione di notevole capacità balistica, Volpi è un rinomato
specialista. Sembrava finita, per il Napoli. Invece no: ribellione
lucida e ragionata nella ripresa ha cambiato il risultato e lanciato una
luce nuova sul campionato. e questo è il Napoli, il gruppo che viaggia
verso la serie A può arricchirsi di un una unità.

 
MANCINI 6
TROISE 6.5 (35'st Baldini sv)
VILLA 6 (10'st Quadrini 6)
BONOMI 6.5
BOCCHETTI 6.5
FERRARESE 6
VIDIGAL 6.5
HUSAIN 6
MONTEZINE 6.5 (33'st Cristiano sv)
SESA 5 (8'st Floro Flores 6)
STELLONE 6

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