Domenica 14/11/2004 – Decima giornata –
 

Napoli, lotta nel fango.
Negato un clamoroso rigore su Varricchio,
ma anche il Teramo ne chiede uno (fallo su Bondi).
Va in vantaggio nel primo tempo, ma si fa raggiungere da Cardinale nella
ripresa.

 

TERAMO – NAPOLI 1 – 1 (2598
spettatori)

Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Guardalinee: De Santis e Fittanti.

TERAMO (4-4-2): Paoloni, Calà Campana, Ola (48'st Nicodemo),
Ferri, Angeli, Favasulli (20'st Occhipinti), Catinali, Cardinale (44'st
Bagalini), Bondi, Beretta, Chianese.
Panchina: Mancini, Boshnjaku, Niscemi, Sadicki. All. Zecchini.
NAPOLI (4-4-2): Belardi, Accursi, Scarlato, Ignoffo, Bonomi,
Abate (27'st Montervino), Corrent, Gatti, Mora, Varricchio, Sosa.
Panchina: Gianello, Terzi, Leandro, Corneliusson, Toledo, Berrettoni.
All. Ventura.

MARCATORI: 29'pt Varricchio, 25'st
Cardinale.

Pozzanghera amica del Napoli e nemica del Teramo. Cross basso a casaccio
di Sosa, doppio liscio di Cardinale e Ferri nell'acquitrinio, tutto
facile per Varricchio. Elementare la conclusione sottomisura mirata di
piatto destro provocata dal terreno di gioco oltre il limite della
praticabilità: Napoli in vantaggio intorno alla mezzora della prima
parte. Fango fratello del Teramo, le pozzanghere stavolta nemiche del
Napoli. Il pallone come il dischetto dell'hockey su ghiaccio, battute
brevi ribattute alla meglio, pallone avvelenato, un flipper. Cardinale
sull'ultima respinta liberatoria dei difensori del Napoli, non riuscita.
Un assist involontario, sinistro dai sedici metri originato anche questo
da caso e dal pessimo stato del prato, Belardi coperto dal mucchio
selvaggio e battuto. Pareggio del Teramo, 1-1 al 25' della seconda
parte. Il risultato finale di una partita improbabile, in pratica mai
giocata su un campo impossibile. una continua lotteria, pazzo chi
ritiene che si possa parlare di gioco del calcio anche in questa
circostanza.
Voto 4 a Gervasoni, arbitro mantovano, per aver autorizzato l'inizio di
quel continuo corpo a corpo nella ripresa e per essersi fatto arbitrare
dai giocatori in campo. Tra una nefandezza e l'altra, un calcio di
rigore negato al Teramo nel primo tempo, Bondi affossato da Bonomi, e un
altro, addirittura colossale, non concesso al Napoli. Varricchio
falciato da Ferri (45'st) a due passi dal gol e a pochi metri dalla
porta avversaria.
Pioggia battente, freddo al limite della sopportabilità, pozzanghere,
laghetti, fango, lo stadio come una grande ghiacciaia: in questo
scenario s'è svolta la bagarre resa improbabile dall'impossibilità di
giocare palla a terra e dalle bizzarrie dell'attrezzo, spesso
impantanato nel pantano. Teramo rivitalizzato dalla cura Zecchini,
ancorché breve; temperamentale il Napoli, provvisto di fisicità e
mentalità nella circostanza giuste per la categoria. i pesi leggeri come
Abate e Favasulli si sono ovviamente persi nella risaia.
Squadre speculari, 4-4-2, entrambe portare a proporre, almeno nelle
intenzioni, una sorta di tridente in attacco. Ma è esercizio umoristico
star qui a parlare di moduli e di tattica, di raddoppi e sovrapposizioni
: il terreno di gioco, da subito impraticabile, ha spazzato via ogni
ombra di certezza.
Pozzanghera disagevole per il Napoli all'alba del corpo a corpo non
identificabile. Favasulli nel pantano (4'), il servizio per Chianese, i
difensori napoletani come sui pattini impossibilitati ad intervenire:
palo pieno dell'attaccante nato dalle parti di Napoli. Altrimenti tosto
e concentrato il reparto difensivo attrezzato da Ventura e orchestrato
da Scarlato. Da calcio d'angolo, 18', la clamorosa opportunità per il
Napoli: fragorosa botta di Bonomi da 20 metri, il missile ha incontrato
l'opposizione avversaria solo sulla linea di porta. Teramo9
letteralmente salvato da Ola, poderoso, ciclopico difensore. Un
gladiatore nel fango.
Afferrato il casuale vantaggio, il Napoli ben sostenuto da Corrent in
mezzo all'acquitrinio è sembrato poter controllare le bizzarrie del
pallone nel fango e l'avversario. Scampata alla sanzione del calcio di
rigore per il fallo sopra descritto, la gagliarda truppa di Ventura s'è
però abbassata nella propria metà campo. Inutile dire che non sia
riuscita a ripartire, esercizio impossibile su quel prato. Generoso e
tenace, il Teramo non s'è arreso davanti alla crescente impossibilità di
centrare il bersaglio. Troppi falli hanno comunque messo centrocampisti
e difensori napoletani sulla linea dei diciotto metri. L'andazzo non
poteva che portare al pareggio teramano, non annunciato da palle-gol o
da situazioni di effettivo disagio napoletano. Berretta, al 9' della
ripresa, non è riuscito a correggere in spaccata un tiro-cross di un
compagno. La replica del Napoli affidata a Corrent, violenta e bene
indirizzata la conclusione dal limite dell'area, respinta non da un
avversario, ma da Varricchio, centrato in pieno. L'attaccante e Sosa
hanno provato a far salire la squadra, per quanto possibile su
quell'infame terreno di gioco.
Occhipinti per Favasulli, e il Teramo s'è messo a tre in difesa. statue
mobili di fango i giocatori in campo, l'improbabilità come connotato
costante della sfida. L'assist involontario di Accursi a stimolare la
botta da gol di Cardinale e l'affondamento in area subito da Varricchio,
non sanzionato. Pareggio giusto, rigorosamente esatto, ma non è stata
una partita di calcio.

 
BELARDI 6
ACCURSI 6
SCRARLATO 6.5
IGNOFFO 6
BONOMI 6
ABATE 5.5 (27'st Montervino sv)
CORRENT 6.5
GATTI 6
MORA 6
VARRICCHIO 6.5
SOSA 5.5

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