21ª
GIORNATA

Lavezzi show, esplode la festa

La doppietta dell’argentino lancia il
Napoli verso una meritata vittoria

Serie A
sab
02/02/08

gol3’pt
Zapata (a)
gol8’pt Pepe

NAPOLI

UDINESE

stadio San Paolo
36000
spettatori
napoli udinese
arbitro Ayroldi – 5
guardalinee Stefani – Paverani
quarto uomo Celi

3

1

gol
28’st Lavezzi
ammonizione Felipe
gol
30’st Lavezzi
ammonizione Dossena
ammonizione Mannini ammonizione Zapata
espulsione Cannavaro ammonizioneammonizione Pepe
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Grava, Cannavaro, Contini, Garics (6’st
Santacroce), Blasi, Gargano, Hamsik (29’st Pazienza), Mannini, Lavezzi
(40’st Bogliacino), Zalayeta.
Panchina: Del Giudice, Montervino, Calaiò, Sosa. All. Reja.
UDINESE (3-4-3): Handanovic, Zapata, Felipe (33’st Floro Flores),
Lukovic, Ferronetti (25’st Colombo), Inler, D’Agostino (43’st Eremenko),
Dossena, Pepe, Quagliarella, Di Natale.
Panchina: Chimenti, Coda, Isla, Candreva. All. P. Marino.

Di notte l’ultima vittoria al San Paolo, con il Parma. Di notte, il
ritorno al successo del Napoli. E stavolta nel cielo di Fuorigrotta
brilla una sola stella, anche questa argentina, Ezequiel Lavezzi. E’ lui
con la prima doppietta in Italia a mandare in crisi una Udinese sciupona
quanto fragile, narcisa quanto fragile caratterialmente. Nella ripresa,
una volta ristabilita la parità numerica, che il Napoli tira fuori la
baionetta e doma l’avversario.
A nessuna delle due mancano motivazioni per darci dentro fin dall’avvio:
il Napoli deve scrollarsi dello shock di Cagliari; l’Udinese, invece,
cancellare l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Catania. Reja,
però, è costretto a rinunciare ancora a troppi elementi in difesa
(Iezzo, Domizzi, Savini e Cupi) e non se la sente di lanciare nella
mischia il neo arrivato Santacroce preferendo dirottare al centro il più
esperto Grava. Dei nuovi, però, impiega Mannini schierandolo quinto di
sinistra a centrocampo. E’ in quella zona che l’Udinese, non avendo
Mesto, potrebbe rive­larsi vulnerabile. Così non sarà. Gli uomini di
Pasquale Marino sopperiscono a meraviglia anche con Ferronetti. Hanno
dalla loro un’organizzazione tattica, un affiatamento, una qualità di
gioco che il Napoli non ha. Ne può avere con l’inserimento di un solo
elemento, pur bravo che sia. E Mannini, al debutto al San Paolo, si
trova costretto ad esibirsi in un ruolo non suo, a ripiegare piuttosto
che offendere, ad arrancare. Eppure l’avvio, è scoppiettante.
Il Napoli parte a testa bassa, prova a cogliere di sorpresa l’avversario
e nei primi minuti scheggia per ben due volte i legni della porta difesa
da Handanovic: con Zalayeta al 2′ e con Contini trenta secondi dopo. Al
3′ si porta addirittura in vantaggio: Lavezzi parte in percussione,
elude Lukovic e serve al centro con un cross teso e basso. Sulla
traiettoria s’inserisce Zapata deviando nella propria porta.
Ma l’Udinese raccoglie il guanto di sfida e trova il pari su palla
inattiva: punizione dalla sinistra di Dossena, Pepe sbuca davanti a
tutti ed in semirovesciata trafigge Gianello. La gara, grazie al
dinamismo del Napoli si mantiene su buoni livelli agonistici ma è
l’Udinese a regalare scampoli di bel calcio, soprattutto nelle
ripartenze azionate dal tridente delle meraviglie. Al 32′, i friulani
sprecano un contropiede al bacio: Quagliarella si presenta tutto solo
davanti a Gianello ma invece di battere a rete serve Di Natale e
l’occasione sfuma. Due minuti dopo, Pepe, indisturbato sull’out destro,
scheggia la base del palo alla sinistra di Gianello; e al 36′, ancora di
rimessa, l’episodio della prima espulsione: Grava va all’uno contro uno
con Dossena, commette fallo, e mentre l’arbitro si sta portando il
fischietto alla bocca, Cannavaro ostacola Zapata che rovina a terra.
Ayroldi estrae il rosso ma Cannavaro non ci sta e protesta sostenendo di
aver solo sfiorato l’avversario, già in caduta.
Ad inizio di ripresa, l’Udinese non riesce a piazzare il colpo del ko ed
al 14′ Ayroldi ristabilisce la parità numerica espellendo anche Pepe,
ammonito per la seconda volta, colto in simulazione. Ed è a questo punto
che viene fuori il cuore del Napoli, il coraggio, lo spirito garibaldino
che ne aveva distinto il girone d’andata. E sale in cattedra il nino de
oro del Duemila, Ezequiel Lavezzi, trascinato dai quarantamila del San
Paolo. Il «pocho » fa tutto da solo al 28′, gran destro dal limite
dell’area ed Handanovic è letteralmente sorpreso. Due minuti dopo ancora
Lavezzi. Sfrutta la caparbietà di Zalayeta in area, s’avventa sul
pallone e con il cucchiaio regala al Napoli una vittoria insperata,
preziosa, entusiasmante.

GIANELLO 6
GRAVA 6
CANNAVARO 5
CONTINI 6.5
GARICS 5 (6’st Santacroce 6)
BLASI 6.5
GARGANO 6
HAMSIK 5 (29’st Pazienza sv)
MANNINI 6
LAVEZZI 7.5 (40’st Bogliacino sv)
ZALAYETA 6.5

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