30ª
GIORNATA

Assist di Lavezzi (di petto) e Sosa
trova la zampata

Poi solita amnesia: Brienza acciuffa
il pari nel recupero

Serie A
sab
22/03/08

gol47’st Brienzagol31’st
Sosa

REGGINA

NAPOLI

stadio Granillo
13000
spettatori
reggina napoli
arbitro Damato – 6
guardalinee Ghiandai – Cini
quarto uomo Squillace

1

1

ammonizione Hallfredsson ammonizione Sosa
ammonizione Gargano
ammonizione Cannavaro
REGGINA (4-3-2-1): Campagnolo, Lanzaro, Cirillo, Valdez (37’st
Stuani), Aronica, Barreto, Tognozzi, Modesto (45’st Joelson),
Hallfredsson (18’st Cozza), Brienza, Amoruso.
Panchina: Novakovic, Costa, Cascione, Makinwa. All. Orlandi.
NAPOLI (3-5-2): Gianello, Santacroce, Cannavaro, Contini, Garics,
Blasi, Gargano, Hamsik (42’st Pazienza), Grava, Lavezzi (35’st
Bogliacino), Sosa.
Panchina: Navarro, Rullo, Montervino, Calaiò, Dalla Bona. All. Reja.

E’ il secondo minuto di recupero ed il Napoli sta già accarezzando il
sogno di condurre in porto la seconda vittoria esterna del girone di
ritorno. Tra l’altro, Reja, alla vigilia si era raccomandato proprio
questo: prestare massima attenzione ai minuti finali dopo l’amara
esperienza in casa della Juve (gol di Iaquinta al 44’st). Quel vantaggio
di Sosa, ottenuto al 31’st grazie ad un assist di petto di Lavezzi, non
era che la dimostrazione di un Napoli più maturo di prima ed cinico
quanto basta.
Ma dall’altra parte c’è una Reggina ferita ancora nell’orgoglio,
preoccupata dal baratro che si stava aprendo davanti a sé ed anche
dall’infortunio di Modesto. Si lancia a testa bassa alla ricerca del
pari. S’avventa con tutta la sua irruenza nella metà campo del Napoli. E
al secondo minuto di recupero afferra il risultato per i capelli grazie
ad un diabolico diagonale di Brienza, lasciato inopinatamente solo dai
calciatori partenopei. Proprio lui, Brienza, il calciatore che grazie
alle sue quattro reti di fila e ai suoi guizzi sta regalando alla
Reggina la forza e i punti per sperare nell’ennesima salvezza.
L’ischitano ci teneva a dimostrare al Napoli che s’era sbagliato due
anni fa quando scelse di puntare su De Zerbi e non su di lui, in corsa
fino all’ultimo e per giunta grande tifoso del Napoli.
Il pareggio sembra il giusto epilogo di una gara giocata senza grandi
spunti e poche azioni da gol. La Reggina l’affronta con la paura di chi
sa non avere energie (e uomini) a sufficienza per avere la meglio su di
un avversario tranquillo e capace di tutto. Si sistema con Tognozzi
davanti alla linea di difesa a quattro e s’illude di creare grattacapi
al Napoli con Hallfredsson libero di agire nella zona di Gargano ed
affondare. Ne scaturiscono solo fiammate che mai impensieriscono
Gianello.
Piuttosto è il Napoli che di rimessa si fa insidioso con Garics che
tenta una sbilenca girata da comoda posizione. Sembra mancare la
convinzione di tentare il colpo del ko. E raramente Sosa e Lavezzi
ricevono la dovuta assistenza da Hamsik o dagli esterni dove operano due
difensori, di cui uno, Grava, adattato a sinistra.
Nella ripresa, la Reggina riesce finalmente a liberare al tiro Brienza
al 17′ ma il diagonale termina a lato d’un soffio. Sarebbe un campanello
d’allarme se non fosse che i padroni di casa non hanno più birra in
corpo. Orlandi inserisce Cozza per Hallfredsson ma la mossa serve ad
incoraggiare il Napoli che in una ripartenza perviene al gol: da Hamsik
a Lavezzi che di petto serve in area Sosa, tenace nel riprendere la
respinta di Campagnolo ed insaccare. Reja, intanto, toglie dalla contesa
Lavezzi (affaticato?) per inserire Bogliacino. Fa entrare anche
Pazienza. Ma nel convulso finale, la solita amnesia della difesa
partenopea ed il solito guizzo del sorprendente Brienza, colui che
regala ai tifosi della Reggina nuove speranze di salvezza ed una buona
Pasqua.

GIANELLO 6
SANTACROCE 6
CANNAVARO 6
CONTINI 6
GARICS 5
BLASI 6
GARGANO 5
HAMSIK 6
GRAVA 6
LAVEZZI 6 (35’st Bogliacino sv)
SOSA 6.5

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